giovedì 20 giugno 2013

Battiato: “Dissi ‘troie in Parlamento’ e mi cacciarono, ma il tempo è galantuomo”. - Malcom Pagani

Battiato: “Dissi ‘troie in Parlamento’ e mi cacciarono, ma il tempo è galantuomo”


Il 26 marzo scorso durante un'audizione al Parlamento europeo l'allora assessore al Turismo della Regione Sicilia parlò di "prostitute disposte a tutto nella politica italiana". Il governatore Crocetta chiese e ottenne le dimissioni sostituendolo con la sua segretaria particolare. Ora, dopo lo scandalo a base di escort e regalie - il cosiddetto "sistema Giacchetto - il cantautore si prende una rivincita: "Bastava saper aspettare".

Arresti, furti di denaro pubblico e donne barattate, sostiene Battiato: “Come cammelli in un suk”. Dalla stretta grondaia dell’“illustre e onorata società”, l’ex assessore al Turismo della giunta Crocetta in Sicilia è evaso con un paio d’ali. Il foglio di via, una frase pronunciata a Bruxelles a marzo e ritagliata a margine di un lungo ragionamento sui percorsi culturali: Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa, dovrebbero aprire un casino. La puntuale riprovazione ipocrita dell’intero arco costituzionale, governatore in testa, la controfirma all’espulsione. Ora che in meno di 90 giorni il decreto Battiato è diventato legge e nell’isola i finanzieri scardinano la trasversale impalcatura di escort e regalìe, l’asceta di Milo non si aspetta scuse terrene: “Questo Paese è una barzelletta, Il tempo è stato galantuomo, ma sei onesto e dici la verità non c’è smentita possibile. A poco a poco cadono le maschere. Dopo i 30 anni ognuno ha la faccia che si merita e la farina, come si dice, va in crusca”.
È andata in crusca, in effetti.
Avevano deciso di farmi fuori ben prima di Bruxelles. Ma non importa. È una storia chiusa. Come dicono i francesi: “Je m’en fous, ça ne me dérange pas”. Al potere piace travestire i sudditi da idioti, ma gli italiani non sono scemi. Hanno già visto tutto, compreso ogni cosa. Non le nascondo che da allora non posso più andare in giro. Il musicista Battiato è passato in terz’ordine, mi fanno dei complimenti che non ho mai avuto in vita mia.
Nel cacciarla dalla Regione, destra, sinistra e centro dissero che ce l’aveva con le donne. Boldrini, Grasso, Fornero, mezzo parlamentino siciliano. Santanchè, anche: “Ignoranza becera senza confini”.
L’elegantissima cantrice del “lui ci vuole tutte in orizzontale, ma io non gliela do”? Donna di rara finezza, sì. Mi hanno accusato di misogìnia, ma l’hanno fatto in evidente malafede. Io non ce l’ho con le prostitute. Non riconosco proprio il genere come categoria. Per me maschile, femminile e animale nuotano nello stesso insieme. Qui il fatto grave e inaccettabile è che le escort vanno in Parlamento, diventano politici e usano i soldi con cui paghiamo le tasse. Ma ripeto, le ragazze non hanno colpe. I frustrati che le vendono al mercato, invece sì. Sono dappertutto, è incredibile, come il cacio sui maccheroni. A Bruxelles parlai anche di Lusi. Non c’è uno che l’abbia scritto. Tutti a sparare sul dito, mentre indicavo la luna. Domina l’ipocrisia. Non sarebbe più facile dichiarare che la tassa occulta per le escort è una specie di Imu aggiuntiva? In fondo, nell’interpretazione di questi signori, la donna è solo una merce di scambio.
L’idea del mercimonio è antichissima.
Ricorda Bandiera bianca? “Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro”. Finché in Parlamento rimarranno 100 deputati funzionali al mantenimento dello status quo, non gireremo pagina. Prenda il governo Letta. Fa venire il dubbio che gli ultimi 20 anni di barricate siano stati una finzione. Che se certi uccellini non avessero avvisato al momento giusto Berlusconi, anche gli Scilipoti e i Razzi non avrebbero avuto un loro ruolo.
Se Berlusconi viene interdetto, il Pdl lascerà il Parlamento.
Oggi ho sentito distrattamente uno scemo che lo sosteneva. Robe da matti. Farse terribili. Forza, andate via. Magari lo facessero davvero.
Lei rifarebbe l’assessore?
Non lo volevo fare neanche prima. Dissi “vengo a patto che non debba dialogare con i politici e possa confrontarmi con le intelligenze”. Crocetta insistette. È finita come è finita. Diciamo che lui non era il rivoluzionario che mi aspettavo e io ero quello che sono sempre stato.
Si dice si sia pentito e abbia provato a organizzare una carrambata pacificatoria a uso e consumo delle telecamere.
E questo come l’ha saputo? Lui continua a dire con un certo coraggio a chiunque, alle Iene l’ultima volta, 10 giorni fa, che i nostri rapporti sono splendidi e ci sentiamo spessissimo. Non ci parliamo da mesi.
Antidoti all’orrore?
Seguire la propria coscienza. Sono un fan di Jack Sarfatti, uno studioso che la mette al centro della sua ricerca. Che ce ne facciamo di una fisica quantistica che ignora l’amore e il cervello? Se non sei in grado di individuare i pensieri di un uomo, è meglio che tu faccia il geometra.
Dell’uomo nuovo del suo ultimo disco però non c’è ancora traccia.
Ma è pieno di gente in gamba, consapevole. Giorni fa ero a Roma, avrò preso il taxi 20 volte. Non c’è stato conducente che non mi abbia rivelato il desiderio di buttare Alemanno nel Tevere. Ovviamente è una metafora, non vorrei che l’ex sindaco si risentisse. (Sorride)
E il caos dei grillini?
Li ho incontrati. Entusiasti, volevano devolverci i loro stipendi, mi sono piaciuti. Ma, purtroppo, mi pare stia franando tutto perché i lupi romani, felici, approfittano dell’ingenuità naïf per sbranarne le ragioni.

Battaglia contro la corruzione.

Presidente della Camera Laura Boldrini: porti in aula la legge contro la corruzione. #riparteilfuturo

E se riuscissimo davvero a mettere i bastoni fra le ruote alla corruzione? Sembra incredibile, ma quello che fino a ieri sembrava un sogno potrebbe diventare realtà. Non molliamo ora.
Grazie alla firma di oltre 243.000 italiani che in questi mesi hanno sostenuto la campagna Riparte il futurola legge per la riforma del voto di scambio - uno dei modi più insidiosi con cui corrotti e corruttori riescono a penetrare nel cuore delle istituzioni - è sul tavolo della Commissione Giustizia. 
Ma non basta. Dobbiamo portare la legge in aula e il ruolo del Presidente della Camera Laura Boldrini è molto importante per questo passaggio. Firma ora l'appello alla Presidente Boldrini per chiedere di calendarizzare la legge al più presto.
Mancano solo 12 giorni allo scadere degli impegni dei 100 giorni. Con il tuo aiuto possiamo farcela, porteremo il tuo messaggio nel cuore delle istituzioni per ottenere un primo grande risultato contro la corruzione.

Legittimo impedimento, la Consulta respinge il ricorso di Berlusconi.


Il conflitto di attribuzione era stato sollevato dalla presidenza del Consiglio contro il Tribunale di Milano per un'udienza del processo Mediaset, nel quale l'ex premier è stato condannato in appello a quattro anni per frode fiscale. Per i giudici, fu il Cavaliere a "fissare un impegno politico" in concomitanza con il dibattimento, "senza offrire alternative". Ghedini e Longo: "Fuori da logica giuridica, grave preoccupazione".

La Corte costituzionale ha respinto il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul mancato riconoscimento del legittimo impedimento che l’ex premier Silvio Berlusconi aveva opposto in un’ udienza del processo Mediaset – del primo marzo 2010 – in quanto impegnato a presiedere un Consiglio dei ministri non programmato.
Il ricorso per conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato era stato promosso dalla Presidenza del Consiglio nei riguardi del Tribunale di Milano, perché  la corte negò il legittimo impedimento chiesto da Berlusconi e fece proseguire l’udienza. resta così pienament valida la condanna in appello a quattro anni inflitta a Berlusconi per frode fiscale, con annessa interdizione dai pubblici uffici. Aspetto, quest’ultimo, che ha infiammato la polemica politica, con Maurizio Gasparri che ha minacciato le dimissioni in massa dei parlamentari Pdl in caso di “espulsione” di Berlusconi dalla vita politica per via giudiziaria.  
Nel dare ragione ai giudici di Milano, la Corte Costituzionale ha osservato che “dopo che per più volte il Tribunale aveva rideterminato il calendario delle udienze a seguito di richieste di rinvio per legittimo impedimento, la riunione del Consiglio dei ministri, già prevista in una precedente data non coincidente con un giorno di udienza dibattimentale, è stata fissata dall’imputato Presidente del Consiglio in altra data coincidente con un giorno di udienza, senza fornire alcuna indicazione (diversamente da quanto fatto nello stesso processo in casi precedenti), né circa la necessaria concomitanza e la ‘non rinviabilità’ dell’impegno, né circa una data alternativa per definire un nuovo calendario”.
Sul piede di guerra i legali dell’ex premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo: “I precedenti della Corte Costituzionale in tema di legittimo impedimento sono inequivocabili e non avrebbero mai consentito soluzione diversa dall’accoglimento del conflitto proposto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. Evidentemente la decisione assunta si è basata su logiche diverse che non possono che destare grave preoccupazione“. Secondo i legali, “la preminenza della giurisdizione rispetto alla legittimazione di un governo a decidere tempi e modi della propria azione appare davvero al di fuori di ogni logica giuridica”. In conclusione, accusano Ghedini e Longo, la decisione “ampiamente annunciata da giorni da certa stampa politicamente orientata, non sorprende visti i precedenti della stessa Corte quando si è trattato del presidente Berlusconi e fa ben comprendere come la composizione della stessa non sia più adeguata per offrire ciò che sarebbe invece necessario per un organismo siffatto”.
Nessuna dichiarazione ufficiale arriva invece dagli uffici della Procura di Milano.

mercoledì 19 giugno 2013

L'Ultima Parola -"Grand Hotel Montecitorio" di Monica Raucci.



Lussi in parlamento.

Truffa aggravata...



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I soldi della Formazione per viaggi ed escort, terremoto nella politica siciliana: 17 arresti.


In manette Faustino Giacchetto, pubblicitario che avrebbe elargito regali a politici e funzionari per canalizzare quanti più finanziamenti su un ente di formazione, il Ciapi. Indagati anche politici noti come ex assessori e l'ex presidente dell'Ars, Francesco Cascio.


PALERMO. Terremoto nella politica siciliana. Diciassette arresti sono stati effettuati stamattina per finanziamento illecito ai partiti e a vario titolo di associazione a delinquere e corruzione nell'ambito di un'inchiesta sul Ciapi, uno dei più grandi enti di formazione siciliani, condotta dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Alessandro Picchi e Sergio Demontis. La guardia di finanza ha scoperto un comitato d'affari che per anni, anche attraverso la corruzione di politici e dirigenti pubblici e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, ha pilotato gli appalti dei grandi eventi in Sicilia: 17 le persone coinvolte. Dodici sono finite in carcere e cinque agli arresti domiciliari. Secondo i pm Faustino Giacchetto avrebbe elargito regali e mazzette a politici e funzionari, per canalizzare quanti più finanziamenti su un ente di formazione, il Ciapi, e per accaparrarsi i più grossi bandi sulla comunicazione della Regione.
Soldi finiti in mano di manager e politici, attraverso viaggi, cene, regali e persino escort. Giacchetto è stato arrestato dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Con lui, altre 16 persone (fra cui la moglie Concetta Argento e la segretaria Stefania Scaduto), accusate a vario titolo di associazione a delinquere e corruzione. A tutti gli arrestati vengono sequestrati beni per un totale di 28 milioni di euro. L’indagine riguarda a vario titolo anche diversi uomini politici siciliani. Nella «black list» ci sono cinque ex assessori regionali al Lavoro e alla Formazione, tutti del centrodestra: Carmelo Incardona, che ha ricoperto l'incarico tra il maggio 2008 e il maggio 2009; Santi Formica (2006-2007), Francesco Scoma (2004-2006) e Nicola Leanza, che a capo degli uffici del Lavoro e della Formazione è stato per pochi mesi nel 2010 e oggi è capogruppo dell'Udc. La Guardia di finanza avrebbe denunciato anche l’ex presidente dell'Ars Francesco Cascio (Pdl), che deve rispondere di finanziamento illecito ai partiti; Gaspare Vitrano, ex deputato regionale del Pd, sotto processo per concussione, per aver intascato mazzette riguardanti appalti del settore fotovoltaico. Compaiono anche Salvino Caputo, deputato del Pdl all'Ars e Gerlando Inzerillo, ex congliere comunale di Grande Sud.

lunedì 17 giugno 2013

Ci rifà...



Irish Sun: “Berlusconi indagato in Irlanda per evasione fiscale e riciclaggio

Riciclaggio ed evasione fiscale. E’ questa l’ipotesi per cui Silvio Berlusconi sarebbe finito nel mirino delle autorità irlandesi che hanno aperto un’indagine. A darne notizia è l’Irish Sun che la pubblica in prima pagina (guarda) presentandola come ‘esclusiva mondiale’.
Secondo quanto scrive il quotidiano, le indagini dell’unità speciale investigativa Garda Bureau of Fraud Investigation’s sarebbero partite da una segnalazione della polizia italiana, che avrebbe chiesto agli irlandesi di investigare sulle operazioni dell’ex premier con l’International Financial Services Centre di Dublino, con particolare riferimento al periodo 2005-2007 e per un ammontare di circa 500 milioni di euro. 
Una vicenda che molto probabilmente riguarda i rapporti con la controllata irlandese Mediolanum International Funds. Il sospetto, come aveva già scritto Ilfattoquotidiano.it, è che il gruppo abbia mantenuto su Dublino una quota incongrua dei propri ricavi, così da sottoporli alla mano più leggera del fisco irlandese.
Ma dall’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, arriva la smentita. “La notizia apparsa sull’Irish Sun dell’esistenza di una indagine fiscale in Irlanda per il periodo 2005-2007 nei confronti del Presidente Berlusconi, è certamente frutto di un travisamento e di una erronea informazione. Infatti non consta esservi alcuna indagine sul punto – si legge in una nota – Di certo negli anni scorsi vi era stata una rogatoria dall’Italia in Irlanda in relazione alla vicenda riguardante i diritti cinematografici”, prosegue Ghedini, aggiungendo che, “come è noto per il periodo in questione vi è stata ampia assoluzione sia dal GUP presso il Tribunale di Milano sia dal GUP presso il Tribunale di Roma, decisioni confermate dalla Corte di Cassazione. E’ quindi evidente che non vi può essere alcuna indagine in merito”.
“Null’altro vi è che possa essere ricondotto al Presidente Berlusconi salvo che – continua Ghedini – il giornale non accosti erroneamente al Presidente la vicenda di Banca Mediolanum che ha notoriamente da tempo in corso un contenzioso tributario in Irlanda, che è in corso di risoluzione con un arbitrato fra la stessa Irlanda e l’Italia. E’ ovvio che si procederà in ogni sede giudiziaria – conclude l’avvocato di Berlusconi – per tutelarsi dalla propalazione di notizie false e inesatte”.