Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 7 marzo 2015
venerdì 6 marzo 2015
Olanda, dentro la statua di Buddha c'è una mummia: è di un monaco morto da mille anni.
AMSTERDAM - Straordinaria scoperta nei Paesi Bassi. La statua di un Buddha, databile tra il 1050 and 1150 e conservata nel Drents Museum di Assen, nascondeva un corpo da oltre mille anni.
Una tac ha rivelato che la statua di cartapesta dorata fungeva da 'guscio' e celava al suo interno uno scheletro umano perfettamente conservato. Il corpo sarebbe quello di un monaco a gambe incrociate e nella tipica posizione della meditazione.
Le immagini stanno facendo il giro del mondo e secondo la CBS il monaco racchiuso all’interno della statua si sarebbe sottoposto alla pratica dell’auto-mummificazione: una antica tradizione propria dell’ascetismo buddista cinese che prevedeva un lunghissimo processo di digiuno e avvelenamento che portava alla morte per disidratazione e intossicazione. Lo scheletro ritrovato nella statua sarebbe appartenuto a Liuquan, maestro buddista della scuola cinese vissuto tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo. Per la religione buddista chi si sottopone all'automummificazione non muore, ma rimane in meditazione in eterno.
Una volta scoperto il corpo all'interno della statua, le sorprese non sono finite: al posto degli organi, la mummia era stata riempita con pergamene scritte nell’antica scrittura cinese e altri oggetti ancora da identificare. La statua, ora, si trova presso il Museo di Storia Naturale di Budapest, in Ungheria.
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/olanda_statua_buddha_mummia_monaco/notizie/1201272.shtml
Sassuolo, finanza scopre bilanci falsi della società del Comune: danno di 40 milioni. - Annalisa Dall'Oca
Le fiamme gialle hanno scoperto irregolarità nei bilanci di Società di Gestione Patrimoniale interamente partecipata comunale e hanno denunciato un dirigente comunale per abuso di ufficio e due amministratori pro tempore per falso in bilancio. Segnalato anche alla Corte dei Conti il valore residuo dei debiti contratti nei confronti di istituti di credito.
Perdite di esercizio “artificiosamente occultate” per ottenere finanziamenti dalle banche nonostante i conti in rosso, e un danno erariale da 40 milioni di euro. Si chiudono con una segnalazione alla Procura regionale della Corte dei Conti e tre denunce le indagini coordinate dal pubblico ministero modenese Katia Marino sulla Sgp Srl, la Società Gestioni Patrimoniali di Sassuolo, in provincia di Modena, che, a totale partecipazione pubblica, dal 2005 gestisce il patrimonio del Comune “e tutti i servizi connessi”. Nei guai, un dirigente del Municipio, accusato di abuso d’ufficio per aver firmato, secondo gli inquirenti, lettere di patronage a garanzia dei mutui contratti da Sgp con diversi istituti di credito, emesse senza previa deliberazione del consiglio comunale, così come previsto dal Testo unico sugli Enti Locali, e due amministratori pro tempore della Sgp, per i quali, invece, l’ipotesi di reato è falso in bilancio.
Al centro dell’inchiesta, condotta dalla Procura di Modena in collaborazione con le Fiamme Gialle, i bilanci della società, che secondo gli inquirenti sarebbero stati manomessi proprio per via dei debiti milionari accumulati negli anni da Sgp, e culminati, nel 2013, con una perdita di oltre 23 milioni di euro. La vicenda della Società Gestioni, infatti, inizia nel 2005, quando la Srl venne fondata con il Comune di Sassuolo come unico socio. Alla nuova partecipata, quindi, nel tempo furono trasferiti, in proprietà o in gestione, con l’obiettivo di ottimizzarne la redditività, beni appartenenti all’ente locale per un valore complessivo di circa 400 milioni di euro, nonché l’amministrazione dei servizi pubblici locali, e la manutenzione di strade, parchi, aree verdi, cimiteri, scuole, energia, case popolari, gas, ciclo idrico integrato, uffici pubblici e parcheggi. Tra il 2005 e il 2009, ricostruisce il Pd di Sassuolo, oggi alla guida della città con il sindaco Claudio Pistoni, dopo un quinquennio di governo di centrodestra con l’ex primo cittadino Luca Caselli, “oltre alla normale gestione, vennero inoltre effettuati circa 60 milioni di euro di investimenti”.
Finché, negli ultimi cinque anni, per la Sgp sono iniziati i guai finanziari. “La società – scrivono i Democratici in una nota pubblicata su Facebook – non ha avuto una sua sostenibilità economica, e dal 2009 al 2013 (ai tempi del governo Caselli) il Comune si è sottratto completamente al pagamento dei servizi essenziali, al punto che Sgp ha iniziato a perdere risorse di anno in anno, accumulando debiti anche nei confronti dei fornitori”. In tutto, 86,2 milioni di euro, con 23 milioni persi solo nel 2013. “Tanto da indurre – scrive la Guardia di Finanza – gli organi societari a presentare (il 23 dicembre 2013) al Tribunale di Modena la richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità, ai sensi dell’art. 160 e seguenti della legge fallimentare”.
Ed è proprio alle vicende che hanno portato la Sgp a uno stato d’insolvenza che sono collegate, spiegano gli inquirenti, le ipotesi di reato contestate al dirigente comunale e ai due amministratori della società. Per gestire il patrimonio immobiliare, infatti, dovevano essere effettuati diversi interventi, sia relativi alla costruzione di nuovi impianti, sia di manutenzione, per i quali però Sgp non aveva le risorse. Così erano stati accesi finanziamenti con diversi istituti di credito, per importi superiori ai 50 milioni euro. Secondo gli investigatori, però, “al fine di agevolare l’ottenimento dei necessari finanziamenti, i manager di Sgp Srl avrebbero artificiosamente occultato, a partire dall’anno 2006, le perdite d’esercizio conseguite dalla società che, in assenza di adeguate risorse in entrata, avrebbero già dovuto naturalmente emergere dai bilanci societari, fin dai primi anni di gestione del patrimonio comunale”.
Una falsa rappresentazione contabile, insomma, che sopravvalutava il valore delle immobilizzazioni nascondendo, al contempo, le perdite conseguite in ogni singolo esercizio, così che i conti in rosso della società non impedissero a Sgp di ricorrere, in maniera abusiva, al credito. Ottenuto anche attraverso alcune lettere di patronage, scrive in una nota la Finanza, “assimilabili a vere e proprie garanzie fideiussorie, emesse a firma del dirigente pro tempore dei servizi finanziari del Comune di Sassuolo senza che fosse intervenuta alcuna preventiva delibera da parte del Consiglio Comunale, così come previsto dall’art. 207 del Testo Unico sugli Enti Locali, esponendo quindi l’ente locale garante al rischio di escussione in caso di insolvenza della società debitrice”. A chiusura delle indagini, inoltre, sempre la Guardia di Finanza di Modena ha anche provveduto ad inviare, a carico dei soggetti denunciati, una segnalazione alla Procura regionale della Corte dei Conti, “ravvisando un potenziale danno erariale per un valore superiore ai 40 milioni di euro in detrimento del Comune di Sassuolo”, pari al residuo dei debiti contratti da Sgp nei confronti degli istituti di credito finanziatori.
ECCO I 9 FARMACI RITIRATI DAL COMMERCIO, CONTROLLATE SE LI AVETE IN CASA..
DIFETTO DI QUALITÀ, STOP A NOVE FARMACI GEYMONAT…
L’Agenzia italiana del Farmaco ha vietato alcuni medicinali in cui è stata trovata una quantità di principio attivo inferiore a quella dichiarata.L’azienda produttrice no è nuova a questi episodi. Infatti già in passato alcuni tipi di supposte per bimbi erano risultate ‘non sicure’.Dopo il comunicato dell’Aifa datato 5 settembre 2013, arriva un consiglio per chi dovesse avere in casa questi 9 farmaci nello stipo dei medicinali, "Non Utilizzateli"
Si tratta di un provvedimento cautelativo, emanato dall’Aifa in attesa dei risultati delle verifiche straordinarie in corso, (verifiche straordinarie che in via precauzionale sono state disposte per tutte le confezioni in commercio prodotte dell’azienda, per un valore stimato di diversi milioni di euro), adottato a seguito di costanti azioni di monitoraggio mirate a ridurre ogni rischio, anche solo ipotetico, per la salute dei pazienti, legate nello specifico alla possibile presenza di un quantitativo di principio attivo inferiore a quello approvato e indicato in etichetta.
L’ELENCO DEI FARMACI sottoposti al divieto di utilizzo dall’Aifa:
ALVENEX 450 mg compresse 20 compresse e ALVENEX 450 mg polvere per sospensione orale 20 bustine. Indicazioni: Sintomi attribuibili ad insufficienza venosa; stati di fragilità capillare
GASTROGEL 2 g/10 ml gel orale 30 bustine 10 ml . Indicazioni: Ulcera gastrica, ulcera duodenale; gastrite acuta, gastriti croniche sintomatiche; gastropatie da FANS (antiinfiammatori non steroidei), esofagite da reflusso
SUCRATE 2 g gel orale 30 bustine 10 ml. Indicazioni: Ulcera gastrica, ulcera duodenale; gastrite acuta, gastriti croniche sintomatiche, gastropatie da FANS (antiinfiammatori non steroidei), esofagite da reflusso.
INTRAFER 50 mg/ml, gocce orali, soluzione flacone 30 ml e INTRAFER 100 mg/5ml soluzione orale 10 contenitori monodose da 5 ml e INTRAFER 50 mg/ml gocce orali, soluzione flacone da 50. Indicazioni: Terapia degli stati latenti o manifesti da carenza di ferro. In particolare: anemie da carenza di ferro o aumentata necessità di ferro, soprattutto in gravidanza e allattamento, nei prematuri, nei lattanti, nei bambini piccoli e dopo emorragie.
TESTO ENANT IM 1 f ml 100 mg e TESTO ENANT 250 mg/2 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare 1 fiala da 2 ml Indicazioni: Castrazione, eunucoidismo, ipogenitalismo, criptorchidismo, turbe della potenza sessuale e oligospermia; metropatie, fibromiomatosi uterina e talune forme di carcinoma mammario della donna, come coadiuvante.
NABUSER 30 compresse rivestite 1 g e NABUSER 30 bustine 1 g. Indicazioni: Artrite reumatoide, osteoartrosi, spondilite anchilosante, artropatia gottosa, reumatismo extrarticolare. Affezioni periarticolari, come: borsiti, tendiniti, sinoviti e tenosinoviti, periartrite scapolomerale. Processi infiammatori acuti inclusi quelli muscolo-scheletrici, lesioni da sport.
CITOGEL 2g/10 ml gel orale 30 bustine da 10 ml Indicazioni: Ulcera gastrica, ulcera duodenale; gastrite acuta, gastriti croniche sintomatiche; gastropatie da FANS (antiinfiammatori non steroidei); esofagite da reflusso.
ECOMÌ 1% crema tubo 30 grammi e ECOMÌ 1% emulsione cutanea 1 flacone 30 ml e ECOMÌ 1% polvere cutanea flacone 30 g e ECOMÌ 150 mg ovuli 6 ovuli e ECOMÌ 100 mg soluzione vaginale 5 contenitori monodose 10 ml e ECOMÌ 100 mg soluzione vaginale 5 contenitori monodose 150 ml Indicazioni: Uso dermatologico: crema, latte, polvere. Infezioni dermatologiche di origine micotica e batterica, sensibili al chemioterapico. Uso ginecologico: ovuli, soluzione, lavanda pronta. Infezioni vulvovaginali di origine micotica e batterica, sensibili al chemioterapico.
VENOSMINE 4% crema tubo 40 g e VENOSMINE 450 mg compresse 20 compresse e VENOSMINE 450 mg polvere per sospensione orale 20 bustine. Indicazioni: Coadiuvante nel trattamento delle varici e delle complicazioni flebitiche, delle emorroidi interne ed esterne e, in genere, negli stati di fragilità capillare e nelle loro manifestazioni (ecchimosi, ematomi, porpora, emorragie delle gengive).
CROLLATA LA SALERNO-REGGIO CALABRIA. - TEAMECHOS
E’ accaduto la sera di lunedì 2 Marzo, un tremendo tonfo ha fatto vibrare la terra e una nube di polvere altissima si è sollevata verso l’autostrada.
La pericolante Salerno-Reggio Calabria è crollata, sgretolandosi da sola, e un pezzo di asfalto grande quanto un campo da calcio è precipitato giù facendo un volo di ottanta metri.
Nel dramma annunciato non poteva non mancare anche questa volta una vittima, un ragazzo di venticinque anni, l’ennesimo addetto ai lavori che nessuno si è preoccupato di mettere in sicurezza.
Attualmente l’autostrada è stata chiusa nel tratto tra i caselli di Lagonegro Nord e Sibari e gli automobilisti sono costretti ad uscire e a percorrere le trafficate e malmesse strade provinciali.
STIGLITZ: IL PROBLEMA NON È LA GRECIA, È L’EUROPA. - Joseph Stiglitz
Il premio Nobel per l’economia Stiglitz ribadisce come la crisi dell’eurozona sia provocata da una serie incredibile di politiche sbagliate e che non potrà esserci una ripresa se non si rovescerà completamente la direzione. Ma il problema più grave è che gli elettori fanno cadere i governi solo per trovarsi altri governi che portano avanti le stesse politiche imposte da Bruxelles. E così non può continuare…
Di Joseph Stiglitz, 09/01/2015
Finalmente, gli Stati Uniti stanno mostrando segni di ripresa dalla crisi scoppiata al termine dell’amministrazione del Presidente George W. Bush, quando la quasi-implosione del suo sistema finanziario ha destabilizzato il mondo. Ma non è una ripresa robusta; nella migliore delle ipotesi, il divario tra la crescita potenziale e quella effettiva non si sta allargando. Se si sta restringendo, lo sta facendo molto lentamente; il danno causato dalla crisi sembra essere di lungo termine.
Certo, potrebbe andare peggio. Al di là dell’Atlantico, non ci sono segnali nemmeno di una ripresa modesta come quella USA: il divario tra lo stato effettivo dell’economia europea e la sua crescita potenziale in assenza della crisi continua a crescere. Nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, il PIL pro capite è inferiore a quello di prima della crisi. Un quinquennio perduto si sta rapidamente trasformando in un intero decennio. Dietro le fredde statistiche, ci sono vite rovinate, sogni delusi, e famiglie distrutte (o mai formate), mentre la stagnazione – in alcune zone vera e propria depressione – prosegue anno dopo anno.
Il popolo europeo è fatto di persone di grande talento, con una buona istruzione. I suoi paesi membri hanno ordinamenti giuridici solidi e società ben funzionanti. Prima della crisi, la maggior parte dei paesi avevano anche delle economie efficienti. In alcune zone, la produttività oraria – o il suo tasso di crescita – era tra le più elevate del mondo.
Ma l’Europa non è una vittima. Sì, l’America ha gestito male la sua economia; ma, no, gli Stati Uniti non hanno fatto in modo di scaricare il peso della crisi globale sulle spalle dell’Europa. Il malessere dell’UE è auto-inflitto, provocato da una serie senza precedenti di decisioni economiche sbagliate, a cominciare dalla creazione dell’euro. Anche se progettato per unire l’Europa, l’euro alla fine l’ha divisa e, in mancanza della volontà politica di creare quelle istituzioni che avrebbero consentito alla moneta unica di funzionare, il danno non è stato riparato.
L’attuale caos nasce in parte dall’aderire a quella fiducia su mercati perfettamente funzionanti, privi di imperfezioni per quanto riguarda le informazioni e la concorrenza, che ormai è stata screditata da tempo. Ma anche la “hybris” ha giocato un ruolo. Altrimenti, come spiegare il fatto che, anno dopo anno, le previsioni dei funzionari europei sulle conseguenze delle loro politiche economiche si siano rivelate costantemente sbagliate?
Queste previsioni si son dimostrate sbagliate non perché i paesi dell’UE non siano riusciti a implementare le ricette prescritte, ma perché i modelli su cui si basavano quelle politiche erano completamente sbagliati. In Grecia, ad esempio, le misure volte a ridurre l’onere del debito hanno in realtà lasciato il paese più indebitato di quanto non fosse nel 2010: il rapporto debito-PIL è aumentato a causa dell’impatto brutale dell’austerità fiscale sul PIL. Alla fine, almeno il Fondo Monetario Internazionale ha ammesso questi fallimenti intellettuali e di politica economica.
I leader europei rimangono convinti che le riforme strutturali debbano essere l’assoluta priorità. Ma i problemi che loro indicano erano già presenti negli anni precedenti alla crisi, e non hanno fermato la crescita. L’Europa ha bisogno, più che di riforme strutturali all’interno dei paesi membri, di una riforma della struttura della zona euro stessa e di un’inversione delle politiche di austerità, che hanno sempre fallito nel tentativo di riaccendere i motori della crescita economica.
Coloro che pensavano che l’euro non sarebbe sopravvissuto si sono ripetutamente sbagliati. Ma i critici hanno avuto ragione su una cosa: a meno che la struttura dell’eurozona non venga riformata e rovesciata l’austerità, l’Europa non si riprenderà.
Il dramma in Europa è tutt’altro che finito. Uno dei punti di forza dell’UE è la vitalità delle sue democrazie. Ma l’euro ha tolto ai cittadini – soprattutto nei paesi in crisi – qualsiasi voce in capitolo sul destino delle loro economie. Ripetutamente gli elettori hanno fatto cadere i governi in carica, insoddisfatti della direzione dell’economia – solo per avere un nuovo governo a continuare lo stesso percorso imposto da Bruxelles, Francoforte e Berlino.
Ma per quanto tempo può andare avanti così? E come reagiranno gli elettori? In tutta Europa abbiamo visto l’allarmante crescita di partiti nazionalisti estremisti, in contrasto coi valori dell’Illuminismo che tanto successo hanno dato all’Europa. In alcune aree, stanno nascendo grandi movimenti separatisti.
Ora la Grecia rappresenta ancora un’altra prova per l’Europa. Il calo del PIL greco dal 2010 è di gran lunga peggiore di quello registrato in America durante la grande depressione degli anni ’30. La disoccupazione giovanile è oltre il 50%. Il governo del primo ministro Antonis Samaras ha fallito, e ora, a causa dell’incapacità del Parlamento di scegliere un nuovo Presidente, il 25 gennaio si terranno elezioni anticipate .
Il partito di opposizione di sinistra Syriza, che si è impegnato a rinegoziare i termini del piano di salvataggio della Grecia da parte dell’UE, è in testa nei sondaggi. Se Syriza vince ma non prende il potere, la ragione principale sarà la paura di come l’UE potrebbe reagire. La paura non è la più nobile delle emozioni, e non darà luogo a quel genere di consenso nazionale di cui la Grecia ha bisogno per andare avanti.
Il problema non è la Grecia. È l’Europa. Se l’Europa non cambia – se non riforma l’eurozona e non revoca l’austerità – una violenta reazione popolare diventerà inevitabile. La Grecia forse terrà duro stavolta. Ma questa follia economica non può continuare per sempre. La Democrazia non lo consentirà. Ma quanto dolore dovrà ancora sopportare l’Europa prima che la razionalità torni a prevalere?
http://vocidallestero.it/2015/01/13/stiglitz-il-problema-non-e-la-grecia-e-leuropa/
Iscriviti a:
Post (Atom)