giovedì 3 marzo 2016

TARASSACO: PROPRIETÀ, USI E CONTROINDICAZIONI. - Francesca Biagioli

tarassaco rimedio naturale

Il tarassaco, o dente di leone, o radicchio selvatico, o soffione, è una pianta molto utilizzata in fitoterapia. Quali sono le sue proprietà? Quali i suoi utilizzi? E presenta delle controindicazioni? Conosciuto in particolare per le sue doti depurative nei confronti del fegato, il Taraxacum officinale ne nasconde molte altre.
Scopriamo allora tutti gli usi e le proprietà del tarasacco, ma anche le controindicazioni di questo rimedio naturale.
Il tarassaco appartiene alla famiglia delle Asteracee e fin dall’antichità è noto e utilizzato per le sue proprietà depurative e disintossicanti. I principi attivi si concentrano in particolare nelle radici e nelle foglie, ma anche i fiori gialli di questa pianta si possono raccogliere ed utilizzare per preparare ad esempio infusi o tisane.

PROPRIETA’ DEL TARASSACO

Le radici e le foglie di tarassaco sono ricche di principi amari molto utili a sostenere il lavoro del fegato, uno degli organi deputati alla disintossicazione del nostro organismo. Il tarassaco contribuisce dunque a sostenere fegato e cistifellea, stimolando contemporaneamente anche il lavoro dei reni che, attraverso l’urina, porteranno fuori le sostanze che non servono.
Si tratta quindi di un rimedio naturale depurativo ma anche diuretico molto apprezzato e utilizzato in caso di ritenzione idrica o nei periodi in cui si ha voglia di detossificare un po’ l’organismo in particolare durante i cambi di stagione. In questo caso, naturalmente, all’utilizzo del tarassaco andrebbe associata un’alimentazione sana ed equilibrata ricca di frutta e verdura cruda senza dimenticarsi di fare anche un po’ di attività fisica per aiutare l’organismo a spurgare.
Il tarassaco è un buon rimedio anche per chi ha il colesterolo alto dato che aiuta il fegato ad eliminare i grassi in eccesso, previene inoltre la formazione di calcoli biliari. Questa pianta vanta poi doti digestive e leggermente lassative oltre che essere utile a rafforzare l’azione del nostro sistema immunitario.
Il Taraxacum officinale è infine ricco di sostanze utili al nostro corpo come vitamine, sali minerali e antiossidanti.

USI DEL TARASSACO

Il tarassaco si può assumere sotto forma di tisana, in tintura madre o ancora in compresse. Per preparare un infuso depurativo e diuretico a base di questa pianta potete seguire una semplice ricetta leggendo QUI. In erboristeria trovate invece con facilità tisane disintossicanti o depurative per il fegato in cui è presente il tarassaco da solo oppure all’interno di un mix composto da più erbe. Si consiglia di berne un paio al giorno.
Per quanto riguarda la tintura madre, invece, di solito si consigliano dalle 30 alle 50 gocce di tarassaco da assumere un paio di volte al giorno per un periodo limitato che può essere di uno o due mesi da ripetere ciclicamente con una lunga pausa in mezzo. Sempre meglio chiedere il parere al vostro erborista di fiducia piuttosto che assumere questo rimedio fai da te.
Le compresse di tarassaco sono più concentrate, generalmente se ne consigliano 1 o 2 al giorno lontano dai pasti. Ogni prodotto comunque, anche in base alla concentrazione di principi attivi presenti, fornisce delle indicazioni sull’utilizzo che devono essere riportate in etichetta. Anche in questo caso meglio sempre chiedere consiglio al medico.

CONTROINDICAZIONI DEL TARASSACO

Tra le controindicazioni più frequenti del tarassaco c’è senza dubbio quella di poter creare una situazione di iperacidità gastrica. Da evitare se si soffre di gastrite o ulcera peptica. Assolutamente sconsigliato durante la gravidanza o in allattamento, il tarassaco è da assumere con cautela ed esclusivamente sotto consiglio medico anche in caso si assumano alcuni tipi di farmaci. Come molti altri rimedi naturali, infatti, può andare ad interagire con alcuni medicinali in particolare quelli antidolorifici, regolatori di glicemia o diuretici. Da evitare anche se si è allergici alle piante della famiglia "Asteracee".

Un parlamento pieno di cambi di casacca.




http://video.sky.it/news/politica/un_parlamento_pieno_di_cambi_di_casacca/v273746.vid

COME DEPURARSI DAI METALLI PESANTI. - Valeria Gatti

Come depurarsi dai metalli pesanti

Depurarsi naturalmente dai metalli pesanti che affaticano, indeboliscono e ammalano l'organismo è possibile, ecco come fare attraverso semplici accorgimenti e qualche aiuto da chelanti naturali.

Smog, aria, acqua (pioggia acida, avvelenamento di mari, fiumi, laghi e corsi d'acqua), cibo (per esempio il mercurio contenuto nel pesce), medicinali e farmaci, tabacco, otturazioni (amalgama dentale al mercurio), cosmetici, vernici, vestiti, oggetti d'uso comune: ecco come ci si può intossicare con i metalli pesanti.
Tra i metalli pesanti, sostanze con cui si convive quotidiamente, vi sono: mercurio, arsenico, piombo, cadmio, alluminio, nichel e i meno noti cromo, bario, tallio e altri ancora. Alcuni metalli pesanti, come per esempio rame, selenio, zinco, sono essenziali per mantenere il metabolismo del corpo umano, ma a dosi più alte possono portare ad avvelenamento
Per fortuna l'attenzione e il monitoraggio riguardo il rischio di far penetrare nell'organismo certi elementi dannosi è cresciuto con il tempo, si sono migliorati i materiali di costruzione (i vecchi tubi a piombo del trasporto dell'acqua sono stati sostituiti con tubature di plastica, per esempio) e l'attenzione e la sensibilità in tal senso sembra crescere, nonostante difficoltà e zone d'ombra permangano.
Ma cosa accade nel corpo umano? Piano piano questi metalli si accumulano e l'organismo non si riesce più ad espellerli attraverso normali processi di detossinaggio e epurazione dell'organismo.
Arrivati a questo punto, se non si fa uso di sostanze chelanti, in grado cioè di catturare il metallo pesante e trasportarlo fuori dall'organismo, il rischio che questi diventino un serio pericolo per la salute, andando a intossicare cervello, fegato, ossa e reni, è sempre più elevato. 

La chelazione naturale per depurarsi, rimedio del vivere quotidiano

Bisogna precisare che la chelazione, ovvero l'asportazione naturale di questi metalli pesanti, può avvenire sia attraverso una terapia medica, come nei casi più gravi, ma anche in modo naturale, attraverso un semplice processo di educazione o rieducazione al corretto vivere quotidiano, cioè semplicemente prestando attenzione e mettendo in atto alcuni accorgimenti tutt'altro che banali. Ecco quali:
  • Scegliere cibi biologici, sia di derivazione vegetale che animale, prodotti senza l'uso di pesticidi, fertilizzanti o altro.
  • Secondo alcune ricerche le alghe, come la spirulina o l'alga clorella, e l'aloe vera sarebbero utili chelanti naturali per purificare l'organismo; così come alimenti quali l'aglio e spezie come il coriandolo, la curcuma, il pepe nero e lo zenzero, ancora meglio se questi tre vengono utilizzati insieme.
  • Non abusare di farmaci.
  • Per la cottura evitare di usare pentole in alluminio o antiaderenti con PFOA, così come per gli strumenti che si usano in cucina.
  • Attenzione alla scelta dei profumi per l'ambiente e per l'auto: no a quelli industriali, sì a incensi naturali e oli essenziali
  • Procurarsi oli essenziali biologici e naturali, da usare sia internamente che esternamente, consultando il naturopata o esperto di fiducia. Gli oli essenziali di solidago, arancio amaro, maggiorana, pompelmo, mirra e carota, per esempio, si annoverano tra i migliori chelanti naturali, capaci di eliminare le tossine in profondità. Si può preparare un olio da massaggio per i piedi, mettendo qualche goccia degli oli indicati in una base, come olio di mandorle dolci oppure di calophylla o tamanu.
  • La zeolite in polvere attiva pare essere un minerale che, grazie alla sua struttura microscopica, è in grado di depurare profondamente l'organismo, in vendita in erboristeria o parafarmacia
  • Documentatevi il più possibile e passate parola: in libreria troverete numerosi testi che parlano di come difendersi dai metalli pesanti o tossici. 

Sintomi da intossicazione da metalli pesanti e diagnosi

Tra i sintomi principali si annoverano: stanchezza, spossatezza, nausea, diarrea, mal di testa, mal di stomaco, sudorazione abbondante, eccessiva magrezza, anemia, problemi alla pelle e ai capelli, allergie, disturbi respiratori, che includono irritazioni a naso, occhi e alla mucosa in genere, e sapore di metallo in bocca.
Nei casi più gravi si arriva a danni al sistema nervoso centrale, circolatorio, scheletrico e cardiaco, portando anche gravi patologie come cancro, Alzheimer, arterioclerosi, come certe ricerche e studi hanno nel tempo dimostrato.
Come avviene la diagnosi? Si può eseguire un test dei metalli pesanti analizzando le urine o attraverso il mineralogramma, test eseguito sul capello. 

Prova anche le tisane disintossicanti

Per approfondire:

I minerali tossici, quali sono

Le panchine di Viale Africa a Catania. - Gaetano Saguto



Le panchine di Viale Africa sono state progettate da un famoso architetto "urban stylist sadomaso".

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mercoledì 2 marzo 2016

Problemi di salute...o anche di altro?



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Emigrazione ed altro.



La soluzione per evitare l'emigrazione degli oppressi è liberarli dall'oppressione e dare loro le basi per vivere meglio nella propria patria. 
Credo che nessuno ami lasciare la propria terra, i propri ricordi, i propri cari; chi lo fa lo fa solo perchè qualcuno lo ha privato della pace, della libertà e della dignità di continuare a vivere dove avrebbe diritto di vivere. 
Se l'uomo incivile, accaparratore invade, per interessi personali, camuffati da esportazione di libertà e democrazia, le terre altrui, va condannato per crimini contro l'umanità, non va osannato ed appoggiato come, invece, usiamo fare da sempre.
Nulla cambierà se non ci sforziamo di aprire gli occhi e vedere ciò che realmente avviene attorno a noi, non possiamo tenerli chiusi a lungo e continuare a credere in ciò che ci dicono.
I risultati della nostra cecità sono già evidenti e disastrosi sotto tutti i punti di vista; è giunta l'ora di muoversi e pretendere ciò che ci spetta: siamo noi la forza trainante dell'economia, senza di noi chi pretende di comandare ed imporre le sue regole non potrebbe far nulla, non sarebbe neanche in grado di sostentarsi da solo.


Abbiamo perso già tanto in termini di diritti, riprendiamoceli!


Cetta

Trasferirsi a Tenerife o altre isole Canarie: ecco a chi conviene davvero! -


Decidere di trasferirsi in una nuova nazione, ricominciare una nuova vita lontano dai propri affetti e dalle terre dove siamo nati e vissuti è una scelta che va oltre agli aspetti meramente economici. Entrano in ballo i gusti, le esigenze ed i desideri di ciascun individuo. 

C’è chi preferisce fare l’operaio in Germania, con uno stipendio di 1.800€ netti, concentrando la propria attenzione sul solido welfare tedesco e su altri aspetti positivi della Germania, e chi preferisce guadagnare la metà, però vivere in un’isola come Tenerife, Gran Canaria o Fuerteventura, dove passi dieci mesi all’anno il maglietta e calzoni corti. Uno stile di vita più votato verso la natura che verso gli ottimi servizi della Germania. Sono scelte di vita e valutazioni personali, che influiscono sulla decisione.
Ma ci sono alcune categorie di persone che ottengono dei benefici maggiori, rispetto ad altre, andando a vivere in un determinato luogo.
Oggi analizzeremo le aspettative che possono avere alcune categorie di persone che intendono trasferirsi alle Canarie. Valuteremo ogni categoria con un punteggio da una (*) a cinque stelle (*****) e cercheremo di spiegare il motivo di tale valutazione.

Iniziamo dai pensionati:

Valutazione: *****


Le isole Canarie, ed in particolar modo Tenerife, sono una meta molto attraente per i pensionati italiani, ed in particolare per quelli che vivono in zone dove il costo della vita ed il valore degli immobili è più alto.
Trasferendosi alle Canarie, la pensione viene sottoposta alla tassazione locale, e questo generalmente comporta un immediato aumento della stessa nell’ordine del 15-20%. Per esempio una pensione di 750 euro, alle Canarie aumenta a 900€
Il costo della vita è sensibilmente più basso che in Italia, sopratutto se si sceglie di vivere in una zona non turistica. Ovviamente nelle zone turistiche il valore degli immobili è più alto, così come fare la spesa al supermercato o in altri negozi è più costoso. Basta spostarsi di una decina di km dal mare, ed i prezzi diminuiscono, nel caso degli affitti, anche del 50% a parità di caratteristiche.
Il sistema sanitario locale è valido, ed i tempi di attesa, pur non sempre brevissimi, sono comunque più brevi di quelli delle città italiane, dove per un esame è necessario aspettare svariati mesi! Per una maggiore copertura è possibile integrare la seguridad social con una assicurazione privata, che non hanno costi esorbitanti e permettono di rivolgersi agli specialisti senza passare dal medico di famiglia, e altri servizi, anche in base al costo.
Il sud di Tenerife ha fatto molto, negli anni, per abbattere gli ostacoli e le barriere architettoniche ai disabili. La vita tranquilla, la poca criminalità e la sensazione di tranquillità che l’isola infonde in turisti e cittadini è l’ideale per chi cerca una vita tranquilla e serena.

Imprenditoria privata: Valutazione: ***


La maggioranza degli italiani che ha avviato un’attività autonoma sull’Isola, ha aperto ristoranti, bar e altre attività legate al settore alimentare. Che inizia ad essere veramente saturo. Sono molte le attività che chiudono dopo pochi mesi dall’apertura, e molto spesso i sogni di gloria ed i buoni propositi si smaterializzano dinnanzi alla nuda e cruda realtà: i turisti non mancano, ma spendono davvero poco, sempre meno. La maggioranza di loro giunge sull’Isola con pacchetti all inclusive, mangiano nelle strutture alberghiere e si concedono mediamente pochi extra.
Questo ovviamente non preclude la possibilità di aprire attività di successo, ma è bene fare i conti con la realtà. Sconsiglio vivamente di fare scelte affrettate, prima di concludere qualsiasi affare, passate almeno tre mesi sull’Isola, meglio sarebbe sei mesi, se potete permettervelo. Non cedete al fatto che “se non concludiamo ora lo farà qualcun’altro e non ci ricapita occasione” perché i locali in vendita sono davvero molti, e prendervi un periodo, scrutando la città, le zone, etc. vi permetterà di fare una scelta migliore ed evitare di prendere in carico un locale fallimentare, da mollare dopo pochi mesi rimettendoci migliaia di euro.
Sarebbe una gran cosa, e potrebbe funzionare, cercare di fare qualcosa di diverso, magari considerando anche i gusti dei turisti inglesi, tedeschi e quelli locali. Evitate di fare il solito ristorante italiano, con i soliti piatti e pietanze, proponendo anche gli stessi piatti (come il pollo con le patate) che offrono i ristoratori canari, spesso con una differenza di prezzo del 30%
Le prime settimane a Tenerife, attratto più dalla voglia di chiedere qualche informazione, che dal cibo, ho pranzato o cenato in ristoranti italiani i quali difficilmente rivedranno i miei soldi. Non perché sono pessimi, ma semplicemente perché c’è di meglio, a prezzi più bassi. E’ il mercato, bellezza.
Se dovete aprire un locale con le caratteristiche di cui sopra, pensateci bene e poi non fatelo!!! Se invece avete un’idea originale, o intendete investire in altri settori, dopo aver valutato bene il mercato, c’è sicuramente la possibilità che facciate bene. Per avere successo dovrete però cercare di fidelizzare la clientela, e per farlo dovete offrire qualità al giusto prezzo. 
Fidelizzare la clientela in un contesto come quello di Tenerife è FONDAMENTALE. Questo perché oltre ai residenti, sono moltissime le persone che passano alcuni mesi dell’anno sul posto, o comunque tornano almeno una volta all’anno, per un paio di settimane. Fare in modo che tornino nel vostro negozio/ristorante, è non solo importante, ma necessario. Nel giro di qualche anno, il vostro locale riempirà sempre più tavoli al giorno grazie alla buona reputazione, ai clienti che tornano, a quelli a cui viene consigliato il Vostro locale.
A Los Cristianos ho avuto modo di “provare” diversi locali. In un ristorante italiano ho mangiato mezzo pollo con le patate arrosto: ho preso una birra piccola e un caffè. Mi sono alzato, sazio e soddisfatto della qualità delle pietanze, e ho pagato 6,50€ per il pollo con le patate, 1.50€ la birra e 1€ il caffè. Totale 9€. Le stesse cose, alcuni giorni dopo le ho mangiate in un ristorante canario. Mi sono alzato altrettanto sazio e soddisfatto, ma arrivato alla cassa ho dovuto scucire 4,50€ per il mezzo pollo con le patate, 1€ per la birra piccola (della stessa marca!) e 90 centesimi per il caffè. Totale 6.40€ con un risparmio di 2.60€, che su una cifra simile, non è poco.
Mezzo pollo con le patate, anche a Roma lo trovi a 6,50€; è un prezzo che in Italia è da considerare equo. Un’azienda italiana però paga molte più tasse rispetto ad un’azienda con sede alle Canarie! L’azienda italiana paga un buon 50% minimo, contro il 20% di quella canaria, e anche il costo del lavoro è più basso. Se un ristoratore canario riesce a praticare tale prezzo, perché dall’italiano, che paga le medesime imposte, costa di più? Perché è più buono? No, perché l’italiano probabilmente si sente più furbo 😀 e invece signori, è un coglione, permettetemi, perché magari guadagna di più su ciascun piatto venduto, ma non fidelizzerà molti clienti, a beneficio dei concorrenti, che certamente su ogni piatto guadagneranno meno, ma globalmente sicuramente molto di più!
Si chiama lungimiranza. Ovviamente non tutti i ristoranti/negozi gestiti da italiani sono più cari, ma sopratutto nel settore ristorazione, vi assicuro che spesso è così.
Se le attività chiudono pertanto, è anche grazie alla scarsa lungimiranza degli esercenti, alcuni dei quali aprono allo sbaraglio provenendo da esperienze lavorative pregresse totalmente differenti. Ovviamente praticare dei prezzi più bassi, allineati a quelli della concorrenza, porta dei benefici nel ‘medio’ periodo. Un’attività ci mette del tempo per farsi un nome. Ma è con pazienza ed impegno, che si costruiscono progetti solidi e vincenti!
Ricapitolando, aprire un’attività alle Canarie non è tutto rose e fiori, e se una persona non valuta attentamente la situazione, il rischio di rimetterci è concreto.

Lavoratore dipendente: Valutazione: **



Due stelle: perché per ogni posto di lavoro c’è una concorrenza incredibile, tra cui quella di centinaia di italiani che ogni mese sbarcano sull’isola con il proposito di cercare lavoro, e ultimamente è diventata un’impresa ardua trovare lavoro, specialmente per chi non possiede nessuna specializzazione. Se parlate bene spagnolo, e magari anche inglese, le vostre chance di trovare un impiego nel settore turistico – cameriere, barista, commesso in primis – aumentano notevolmente.
Ci sono persone che sbarcano sull’isola e trovano lavoro la settimana successiva; altre che passano tre mesi sull’isola e non riescono a farsi assumere da nessuno. Anche un pizzico di fortuna non guasta nella vita.
Molto poi dipende dalle vostre finanze: se potete permettervi di trasferirvi sull’isola, prendere casa, magari iniziare un bel corso di spagnolo e cercare lavoro con discreta calma, anche nell’arco di sei mesi, avrete buone chance di finalizzare qualcosa. Al contrario, se venite per poche settimane, o per un mese, forse fareste meglio a godervi l’isola da turisti, perché l’impresa è davvero ardua. Ma non scoraggiatevi. Nella vita si deve pensare positivo e ci si deve credere. Pertanto se ve la sentite, provateci. Consapevoli del fatto che sarà dura.
Cercate di valorizzare le vostre esperienze lavorative pregresse. E se avete intenzione di trasferirvi all’estero nei prossimi mesi, mettetevi subito all’opera per imparare un po’ di lingua! E’ indispensabile.
Per chi conosce la lingua, e possiede delle qualifiche, o una discreta esperienza professionale in un settore (ovviamente ci sono professionalità più e meno richieste) mi sento di dire che ci sono sicuramente più chance di lavorare che in Italia. Di lavoratori “generici”, che non hanno esperienza o preparazione in niente di specifico e sono alla ricerca di “qualsiasi cosa” ce ne sono fin troppi… diventa dura la competizione.
STIPENDIO E CONDIZIONI DI LAVORO: Chi sbarca alle Canarie per cercare lavoro, almeno inizialmente, nella maggioranza dei casi finisce a lavorare in bar o ristoranti. Anche perché le alternative non sono poi molte. Generalmente vi sarà chiesto di lavorare 10-12 ore al giorno, sei giorni su sette, e vi sarà offerto uno stipendio di 800-1200 euro, che talvolta integrerete con le mance. Quello che c’è di positivo, è che con quello stipendio potrete vivere in modo dignitoso. E per approfondire questi aspetti, rimando alla testimonianza di un connazionale pubblicata ieri sul blog: Rinascere a Tenerife con 850 euro al mese! La storia felice di un giovane expat italiano
Se non vi interessa più di tanto il fattore climatico, la qualità della vita, e conferite maggiore importanza allo stipendio, l’Arcipelago delle Canarie non fa per voi. Poi ovviamente sono scelte personali.

Lavoro autonomo da casa e sul web: valutazione *****


Se lavorate da casa (programmatori, scrittori, copywriter, segretarie/impiegate che non lavorano in ufficio, etc) oppure se il vostro posto di lavoro è il web (piattaforme e-commerce, realizzazione siti web, webmaster e web designer, etc) le Isole Canarie sono probabilmente la meta che fa per voi.
Se lavorate da casa, o da un ufficio che non deve necessariamente essere ubicato in Italia, stabilendovi alle Canarie avrete molti vantaggi, ben oltre il fattore climatico e ambientale.
Per esempio un copywriter libero professionista, che redige testi su commissione in cambio di un cachet, che lavori a Milano, a Londra, oppure a San Isidro (Tenerife) riceverà il medesimo stipendio. Facciamo di 1.000€: con questa cifra a Londra muori di fame, a Roma sopravvivi, a Tenerife vivi bene. A Londra con 450£ al mese affitti una stanza a Leyton, in Zona 3, a Roma con 500 euro affitti un monolocale in periferia, mentre a San Isidro con 350 euro affitti un bilocale con terrazza, spese comprese.
Inoltre i liberi professionisti alle Canarie pagano molte meno tasse rispetto all’Italia: una differenza molto importante. Un webmaster che realizza un sito web e incassa una fattura di 2.000€ pagherà il 20% di tasse, e non il 40-50% e oltre.
Per questo motivo, liberi professionisti di tutta Europa, e non solo, si sono stabiliti alle Canarie. Se la vostra attività ha queste caratteristiche, vale la pena pensarci seriamente.

Aprire un’impresa con almeno 5 dipendenti: valutazione *****


Se decidete di aprire un’azienda che impiegherà almeno 5 lavoratori, e investirà almeno 100.000€ in immobili alle Canarie nei primi 2 anni, avrete accesso allo ZEC – “Zona speciale Canaria” e pagherete solo il 4% di tasse, con ulteriori benefici fiscali quali l’esenzione IGIC (sarebbe l’IVA delle Canarie, fissata al 7%) e sulle importazioni.
Un trattamento fiscale senza rivali in tutta l’Europa, che compensa ampiamente lo svantaggio logistico relativo alla posizione delle isole, lontane dal resto d’Europa. Si tratta di una misura eccezionale intrapresa per attirare investitori esteri, e creare posti di lavoro.