martedì 28 novembre 2023

TRE INVENZIONI "MODERNE DAL PASSATO. - Minerva Elidi Wolf

 

Esistono prove che dimostrano come le civiltà preistoriche fossero evolute quanto la nostra o forse anche di più. Queste prove potrebbero rimettere in discussione le nostre certezze scientifiche. Non sarebbe la prima volta: la storia, del resto, dimostra che la scienza si è sbagliata di grosso in moltissime occasioni. I cambiamenti sono accompagnati da numerose polemiche. Le seguenti scoperte sono state contestate, ma alcuni scienziati hanno sostenuto che si tratta della prova inconfutabile che decine di migliaia, se non addirittura molti milioni di anni fa, l’uomo viveva sulla Terra con le stesse conoscenze e la stessa cultura dell’uomo moderno.
1. Un reattore nucleare risalente a 1 miliardo e 800 milioni di anni fa. Nel 1972, una fabbrica francese importò uranio grezzo dalla miniera di Oklo, nella Repubblica del Gabon in Africa. Per sua sorpresa, scoprì che l’uranio era stato già estratto. Si scoprì che il sito di origine era un reattore su larga scala altamente avanzato, esistito 1 miliardo e 800 milioni di anni fa e rimasto in funzione per circa 500 mila anni. Gli scienziati si sono riuniti per studiare il caso e molti di loro lo hanno indicato come un fenomeno sorprendente, eppure naturale. Il dottor Glenn T. Seaborg, ex capo della Commissione per l’Energia atomica degli Stati Uniti e vincitore del premio Nobel per il suo contributo sulla sintesi dei materiali pesanti, ha spiegato per quale motivo non si tratta assolutamente di un fenomeno naturale, bensì di un reattore nucleare artificiale. Perché l’uranio ‘bruci’ in una reazione, occorrono condizioni molto precise. Prima di tutto, l’acqua deve essere estremamente pura. Molto più pura di quella che esiste in qualunque parte del mondo. Il 235U è l’elemento necessario per la fissione nucleare. È uno degli isotopi naturali presenti nell’uranio. Diversi specialisti di ingegneria nucleare hanno affermato che l’uranio di Oklo non poteva contenere quantità di 235U sufficienti a innescare una reazione naturale. Inoltre, sembrava un reattore più avanzato di qualsiasi congegno che potremmo costruire oggi. Si estendeva per interi chilometri e l’impatto termico sul territorio circostante era limitato a un raggio di 40 metri. I rifiuti radioattivi sono trattenuti ancora dagli elementi geologici e non hanno superato il sito minerario.
2. Una pietra peruviana raffigurante un antico telescopio e abiti moderni. Si ritiene che Galileo Galilei abbia inventato il telescopio nel 1609. Una pietra che sembra risalire a 65 milioni di anni fa, tuttavia, mostra una figura umana intenta ad osservare le stelle con un telescopio. Circa 10 mila pietre conservate nel Museo Cabrera di Ica, in Perù, raffigurano uomini preistorici che indossano copricapi, abiti e scarpe. Alcune pietre mostrano scene simili a trapianti di organi, parti cesarei e trasfusioni di sangue; altre rappresentano incontri con i dinosauri. Sebbene alcuni affermano che si tratta di falsi, il dottor Dennis Swift, che ha studiato archeologia presso l’Università del New Mexico, nel suo libro Secrets of the Ica Stones and Nazca Lines [I segreti delle Pietre di Ica e delle Linee di Nazca] ha fornito le prove che le pietre risalgono alle civiltà precolombiane. Swift sostiene che uno dei motivi per cui le pietre furono considerate false negli anni 60 è che, all’epoca, si credeva che i dinosauri camminassero trascinando la coda, mentre le pietre raffigurano i dinosauri con la coda alzata, pertanto non sono state ritenute attendibili. Studi successivi, tuttavia, hanno dimostrato che i dinosauri probabilmente camminavano con la coda alzata, così come sono rappresentati sulle pietre.
3. Cultura avanzata nelle pitture rupestri. Le grotte di La Marche nella Francia Centro-Occidentale contengono raffigurazioni di oltre 14 mila anni fa di esseri umani con i capelli corti, le barbe curate e abiti su misura, a cavallo e vestiti con indumenti moderni. Tutt’altra cosa rispetto agli abiti in pelle di animale che immaginiamo di solito. Questi dipinti sono stati riconosciuti autentici nel 2002. Studiosi come Michael Rappenglueck dell’Università di Monaco sostengono che questi importanti repertivengono semplicemente ignorati dalla scienza moderna. Rappenglueck ha studiato le avanzate conoscenze astronomiche delle civiltà paleolitiche e ha scritto: «Per alcuni anni è stata la stampa (con il supporto di materiale cartaceo e audiovisivo, strumenti elettronici e programmi per planetari) ad occuparsi di promuovere la conoscenza della protoastronomia (così come della protomatematica e di altre protoscienze) durante il Paleolitico». Alcune pietre delle grotte di La Marche sono in mostra al Museo dell’Uomo di Parigi, ma quelle che ritraggono chiaramente gli uomini primitivi con un pensiero e una cultura non sono esposte. Quando nel diciannovesimo secolo furono scoperte delle pitture risalenti a più di 30 mila anni fa in alcune grotte europee, queste sfidarono il comune concetto di preistoria. Uno dei più grandi critici della scoperta, Emile Cartailhac, subentrò dopo qualche decennio e diventò un punto di riferimento nella dimostrazione che le pitture erano autentiche e nella valorizzazione della loro importanza. Le prime pitture furono scoperte nel 1879 da Don Marcelino Sanz de Sautuola, un nobile spagnolo e da sua figlia Maria nelle Grotte di Altamira. Le pitture mostravano un’inaspettata raffinatezza. La scoperta è stata respinta fino agli inizi del ventesimo secolo, quando Cartailhac ha pubblicato uno studio su questi dipinti.

lunedì 27 novembre 2023

Rilevata misteriosa particella ultra energetica proveniente dallo spazio. - Angelo Petrone

 

Su Science pubblicato uno studio su raggio cosmico “precipitato” dallo spazio sul nostro pianeta, senza che sia chiaro da dove provenga o cosa sia esattamente

Una nuova particella è stata scoperta dai ricercatori dell’Università Metropolitana di Osaka e dello Utah e sta intrigando gli scienziati. La ragione? La sola particella è un milione di volte più energetica dell’energia prodotta nei più potenti acceleratori di particelle mai realizzati. Le è stato dato il soprannome di Amaterasu, come la divinità del sole nella mitologia giapponese – e proprio come quella figura, anche la particella ha un’origine avvolta nel mistero. Toshihiro Fujii, ricercatore dell’Università Metropolitana di Osaka, ha spiegato che ancora non si sa da dove provenga la particella né quali processi ne abbiano portato la creazione. Amaterasu è stata rilevata nel 2021 dall’esperimento Telescope Array, composto da più di 500 rilevatori in un’area di 700 km², posizionati per identificare raggi cosmici ultraenergetici. La sua energia è tale che, inizialmente, il team ha rifatto i calcoli, perché pensavano che il rilevamento fosse un errore strumentale. La particella ha un’energia di 224 exa-elettronvolt (Eev), dove ogni Eev equivale a 10¹⁸ elettronvolt. In altre parole, Amaterasu ha un livello energetico paragonabile ai 320 EeV della particella chiamata Oh My God, rilevata nel 1991 nei raggi cosmici più energetici conosciuti.

I raggi cosmici provengono dagli eventi più energetici dell’universo e sono costituiti da particelle con diversi livelli di energia. Quando raggiungono l’atmosfera terrestre, si scontrano con altre particelle e formano una pioggia di nuove particelle, che possono essere rilevate da strumenti come il Telescope Array. Secondo Fujii, Amaterasu è il frutto di qualche fenomeno estremamente energetico nell’universo, ma per scoprirlo è necessario prima determinarne l’origine. “Una possibilità è che sia stato accelerato da fenomeni estremamente energetici, come un lampo di raggi gamma o un getto proveniente da un buco nero supermassiccio che si è diretto al centro di un nucleo galattico attivo“, ha suggerito. Il team di ricercatori ha analizzato le caratteristiche di questo raggio cosmico e ha concluso che, forse, proveniva da qualche fenomeno fisico sconosciuto alla scienza. “Nel caso della particella Oh My God e di questa nuova, si ricostruisce la traiettoria fino alla sua origine e non c’è nulla di abbastanza energetico per produrla. Questo è il mistero: cosa sta succedendo?“, ha osservato il coautore John Matthews.

https://www.scienzenotizie.it/2023/11/24/rilevata-misteriosa-particella-ultra-energetica-proveniente-dallo-spazio-1474534

Chrysina limbata. - David Attenborough

 

No, non è cromo, è una meraviglia naturale di un insetto originario del Costa Rica.

Chrysina limbata è una specie di scarabeo che si trova in Costa Rica e nelle foreste pluviali tropicali del Messico e del Sud America.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=963568798635620&set=a.797507861908382

I MISTERIOSI TECNICI DEL SUONO PREISTORICI.

 

La struttura che vedete in questo post esisteva già nel 3600 a.C. Ha quindi almeno 5.600 anni. Si trova a Malta, nella zona di Hal Saflieni, ed è completamente sotterranea. Basterebbe questo per renderlo un vero mistero. Si tratta infatti di una superficie di 500 metri quadri, disposta su 3 livelli, interamente situata sottoterra. Se si pensa che i costruttori di questo gioiello sono vissuti almeno 1.000 prima dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino, e circa 3.500 anni prima della regina Cleopatra, ci si rende conto di che “anomalia” stiamo parlando. Ma questo non è nulla, se paragonato al “segreto” dell’Oracolo contenuto in questa struttura. Il mistero “dell’Oracolo”, insieme a Nan Madol e alla Grande Piramide, forse, è il mistero più indecifrabile della storia.

Di cosa si tratta? Tenetevi forte. Come abbiamo detto, in questa struttura completamente sotterranea esiste la “stanza dell'Oracolo” di forma rettangolare, ed è una delle più piccole stanze laterali. Su una delle sue pareti è presente un foro. Se un uomo (inteso come genere maschile) parla in questo foro, la sua voce viene amplificata in maniera “naturale” fino a 10 volte. Si avete capito bene, il foro amplifica in maniera naturale la voce emessa e questa si sente in tutto l'ipogeo, come se si parlasse in un microfono dotato di impianto acustico. La voce femminile, invece, non provoca lo stesso effetto. Se una donna parla in quel foro, la sua voce non viene in nessun modo alterata. Il “foro”, quindi, è adatto a certe frequenze d’onda, e non ad altre.

Questo vuol dire che 5.600 anni fa esistevano “tecnici del suono” ed ingegneri che conoscevano la differenza delle frequenze emesse da uomini e donne, e riuscivano ad “amplificare” enormemente alcune di queste frequenze semplicemente usando la forma e il tipo di rocce del posto? Ma quanto erano all’avanguardia questi ingegneri? Sinceramente, quanti tecnici del suono del XXI secolo conoscete che riuscirebbero a realizzare qualcosa del genere, senza il ferro, senza la ruota, con la tecnologia che secondo noi avevano gli “uomini delle caverne” di 5.600 anni fa? Oppure, 1.000 anni prima dei faraoni, esistevano civiltà in grado di costruire degli auditorium coi fiocchi, senza usare cavi e amplificatori? La scienza è ammutolita di fronte a questa meraviglia, a cui si evita di fare troppa pubblicità, per ovvi motivi…

Se tutto questo non vi basta, allora sembra che in questa “buca del mistero” siano stati rinvenuti dei “Teschi allungati” come quello della statua di Akhenaton e figlia. Cosa vuol dire tutto questo?

L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

Puoi trovare una copia del libro a questo link
https://www.amazon.it/dp/B0BLYBDF69 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=360772289803424&set=a.166635502550438

Derinkuyu - Cappadocia.

Un'antica e sorprendente città sotterranea dove vivevano migliaia di persone.

Sebbene il complesso sotterraneo di Derinkuyu, situato nella Cappadocia turca, abbia guadagnato popolarità negli anni '70, quando il ricercatore e autore svizzero Erich Von Däniken lo rivelò al mondo attraverso "L'oro degli dei", Derinkuyu sollevava da tempo interrogativi. soprattutto tra gli archeologi del suo paese.

È stato scoperto accidentalmente quando un uomo ha abbattuto il muro della sua cantina. All'arrivo gli archeologi rivelarono che la città era profonda 18 piani e aveva tutto il necessario per la vita sotterranea, comprese scuole, cappelle e persino stalle.

Derinkuyu, la città sotterranea della Turchia, ha quasi 3.000 anni e un tempo ospitava 20.000 persone.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=857427833058122&set=gm.1121595155871630&idorvanity=883782299652918

Espressioni colte all'istante. Sinner-mania. 26-11-2023 - Coppa Davis


 





Resti di una razza perduta di giganti sono stati scoperti in Nevada. Sono i biblici Nephilim?

 

Ci sono un certo numero di racconti menzionati dalle tribù dei nativi americani su giganti alti e forti dai capelli rossi, che abitavano la regione del Nevada migliaia di anni fa. Nelle storie, sono descritti come una razza crudele, cannibale ed estremamente barbarica, i giganti umanoidi.

Questa tribù nativa americana si chiamava The Paiute e il nome di questa razza di giganti era Si-Te-Cah. Nel nord di Paiute, secondo la leggenda, questi giganti arrivarono da un’isola lontana attraversando l’oceano sulle zattere costruite usando la pianta fibrosa di tule.

Nel XVI secolo, il conquistatore spagnolo Pedro Cieza de León in Crónicas del Perú trova una storia sull’origine dei giganti sudamericani. Secondo la storia, “arrivarono via mare in zattere di canne, robuste come le grandi navi; alcuni di questi erano così alti che dal ginocchio in giù erano grandi quanto un normale uomo di taglia normale. ”

Secondo la leggenda, questa antica tribù di giganti intraprese una guerra contro il Paiute e tutte le altre tribù del loro vicinato. La guerra fu terribile per le tribù native, e alla vigilia del loro annientamento, unirono le loro forze tutte insieme contro Si-Te-Cah, quindi riuscirono ad attirarli all’interno di una grotta. Una volta arrivati ​​all’interno, le tribù hanno appiccato un incendio all’ingresso della grotta che ha provocato il soffocamento e la morte di tutti i giganti.

L’ingresso della caverna fu sigillato dalle tribù fino al 1886 quando John T. Reid, un ingegnere minerario, incuriosito dalle storie delle tribù native, entrò nella caverna e, diffuse la storia.

Purtroppo, l’attenzione è stata catturata da una compagnia fondata dai minatori David Pugh e James Hart e furono scoperti depositi di guano all’interno della caverna. Iniziarono a scavare la preziosa risorsa nel 1911, ma in quel processo, qualsiasi tipo di artefatto che potesse essere scoperto fu quasi certamente trascurato o perso.

Tuttavia, dopo che lo strato esterno di guano fu estratto, oggetti affascinanti iniziarono a emergere. Ciò ha portato a un adeguato scavo condotto nel 1912 dall’Università della California, seguito da un altro nel 1924. I rapporti parlano di un enorme numero di artefatti acquisiti, molti dei quali risultarono sbalorditivi.

Probabilmente uno dei risultati più sorprendenti all’interno di questa grotta è stato il ritrovamento di diversi sandali lunghi 15 pollici! Presumibilmente, altri oggetti straordinariamente più grandi sono stati recuperati, ma da allora sono stati messi al sicuro nei magazzini dei musei non esposti al pubblico

Enorme impronta impressa nella roccia di Lovelock.

L’unica prova a cui si può assistere attualmente è un’enorme impronta, incastonata su un masso all’interno della Grotta di Lovelock.

Teschi giganti di Lovelock

Il secondo scavo che ha avuto luogo nella grotta ha rivelato molte altre inquietanti scoperte. Nel 1931, sulla base di un articolo pubblicato nel Nevada Review-Miner, un paio di enormi scheletri furono trovati sepolti in un lago asciutto vicino a Lovelock, nel Nevada. I resti extra-large misuravano 8,5 metri, rispettivamente, e sono stati trovati su di essi capelli rossicci.

Vi sono numerose congetture che circondano le comunità scientifiche che questi giganti potrebbero, in realtà, essere i Nephilim biblici, la prole abbandonata dei “Figli di Dio” con le “figlie degli uomini”. Se questo è corretto, possiamo presumere che queste mummie saranno probabilmente nascoste al pubblico per mantenere segreta questa storia per sempre.

A cura di Hackthematrix

Nel video, MKDavis e Don Monroe scoprono un’impronta gigantesca nella grotta di Lovelock:

source

https://www.hackthematrix.it/resti-razza-perduta-giganti-stati-scoperti-nevada-biblici-nephilim/?feed_id=165888&_unique_id=6530f3b528c0d