venerdì 20 maggio 2011

Disfatta di Milano, il Pdl cerca il colpevole Sallusti e Santanché nel mirino. - di Gianni Barbacetto


La guerra ai pm e il flop del voto. Formigoni&C. contro il Giornale. Comunione e liberazione: noi non abbiamo tradito, sono i falchi che hanno fatto scappare i moderati

Alessandro Sallusti e Daniela Santanchè a Forte dei Marmi

È colpa di Roberto Formigoni o di Olindo & Rosa? Dentro il Pdl si è aperta la caccia ai responsabili della disfatta di Milano, doveGiuliano Pisapia ha doppiato al primo turnoLetizia Moratti. Tutto merito del governatore della Lombardia e dell’area ciellina che non hanno sostenuto a sufficienza la candidata del centrodestra, sostiene a botta calda, già martedì, ilGiornale. No, replicano fuori di sé gli uomini di Cl, la responsabilità è semmai di chi ha alzato i toni della campagna elettorale, come hanno fatto Alessandro Sallusti e Daniela Santanchè (la coppia Olindo & Rosa). Così il dibattito sui motivi della sconfitta si è trasformato in resa dei conti. Con in più il giallo del direttore scomparso: Sallusti per due giorni è sparito, martedì e mercoledì non si è fatto vedere nella redazione del Giornale. E ha ripreso a circolare il nome di Piero Ostellino come nuovo, possibile direttore del quotidiano. Improbabile un cambio della guardia prima dei ballottaggi e forse improbabile anche che la scelta cada sull’editorialista del Corriere, ma i rumors sono già sintomo di disagi e scontri che non accennano a placarsi.

Lo psicodramma inizia proprio in via Negri. Mercoledì l’editoriale del quotidiano della famiglia Berlusconi punta l’indice contro il traditore: Roberto Formigoni, accusato di aver remato controLetizia Moratti e di non averla sostenuta durante la campagna elettorale. La sua area politica, fa capire Sallusti, potrebbe avere addirittura praticato il voto disgiunto, mettendo la crocetta sul simbolo del Pdl, ma scegliendo poi un altro candidato, non il sindaco uscente.

Il direttore del Giornale indica anche qualche indizio della rottura Moratti-Formigoni. Il licenziamento, deciso martedì da Moratti, del suo stratega elettorale, Fiorenzo Tagliabue, pierre di area ciellina ed ex portavoce di Formigoni. La solidarietà del parlamentare ciellino Maurizio Lupi a Pisapia, dopo le accuse sparate da Letizia Moratti su Sky. E perfino un fantomatico accordo segreto tra Formigoni e Pisapia, che avrebbe offerto la poltrona di vicesindaco, in caso di vittoria, a una donna vicina a Cl.

“La miglior difesa è l’attacco”: la guerra preventiva contro Cl, spiegano gli esponenti di quell’area, serve a mettere la sordina alla spiegazione più semplice, e cioè che ad allontanare una parte dell’elettorato moderato del Pdl siano stati invece proprio i toni forsennati del Giornale e le dichiarazioni guerrigliere di politici come Daniela Santanchè o Giorgio Stracquadanio. L’area ciellina del Popolo della libertà reagisce con forza: Maurizio Lupi, uomo con contatto diretto conSilvio Berlusconi, fa una telefonata durissima al presidente del Consiglio. Il senso è: vedi di tenere a bada i tuoi, soprattutto la banda di via Negri. È vero – gli spiega Lupi – che abbiamo fatto fatica a sostenere Letizia Moratti, visti gli errori che ha disseminato nella sua campagna elettorale, fino all’ultimo, clamoroso attacco a Pisapia durante il confronto a Sky. Eppure noi siamo stati leali, i nostri voti (10, 15 mila a Milano) ci sono tutti. Quelli mancati alla candidata del centrodestra (ben 80 mila in meno rispetto al 2006) sono i voti moderati, messi in fuga dai pasdaran e dalle pasionarie del Pdl.

Poi è sceso in campo direttamente Formigoni, che in un’intervista al Corriere della Sera punta il dito contro “alcuni illustri esponenti del Pdl che hanno alzato i toni molto sopra le righe e che oggi cercano di scaricare un po’ vilmente la responsabilità su altri, accusando Cl e la Lega”.

Spara Formigoni: “Spiace che questo attacco venga dalle colonne di un giornale che poche settimane fa in prima pagina invitava non a votare Berlusconi, ma quel Lassini che è stato causa di un atteggiamento di disagio di tanti nostri elettori”. La pietra dello scandalo è ancora lui,Roberto Lassini, il candidato dei manifesti “Via le Br dalle procure”, difeso da Sallusti contro la stessa Moratti. “I nostri voti sono arrivati”, spiega uno del movimento. “Abbiamo votato turandoci il naso, ma abbiamo votato Moratti e Pdl. Tanto che il nostro candidato, Carlo Masseroli, ha portato a casa 3.401 preferenze ed è stato il più votato della lista Pdl dopo Berlusconi e il vicesindaco Riccardo De Corato”.

Così il cerino acceso è rimasto tra le dita di Sallusti. Scomparso dalla redazione per due giorni? No, soltanto impegnato in controlli medici già programmati, spiegano in via Negri. Ma certo Cl ora ha chiesto la sua testa. Berlusconi la concederà?



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