mercoledì 22 settembre 2021

La tara del Colle. - Marco Travaglio

 

Come in salumeria, dove il prosciutto si pesa al netto della carta, urge una tara alle parole degli autocandidati al Colle al netto delle captatio benevolentiae che lanciano agli avversari per strappare voti. Il più comico, anche perché pluri-recidivo, è Luciano Violante, che regala una mega-intervista al Giornale di B. per dire che B. ha ragione: “I giudici non devono riscrivere la storia”, “alcuni magistrati sono stati accecati”, abbasso “il manipulitismo” e viva la schiforma Cartabia, “un buon inizio” che fa “passi in avanti”. Sullo stesso filone – sinistra che cerca voti a destra – c’è Prodi, che prima nega di puntare al Colle e poi definisce la perizia psichiatrica a B. una “follia italiana” (in realtà la perizia sulle condizioni psicofisiche dell’imputato è prevista dalla legge per chi non si fa processare marcando continuamente visita) e lo loda per una fantomatica “scelta europeista”.

Nemmeno B. aveva osato tanto. Ma, sentendolo dire da Prodi, ha finito per crederci e ieri ha inviato un video-messaggio al Ppe dal mausoleo di Arcore o dalla piramide di Cheope per autoelogiarsi come il quarto fondatore dell’“Europa cristiana” dopo De Gasperi, Adenauer e Schumann. Lui che ancora il 21.8.2017 proponeva su Libero fra le risate generali di tornare alla lira, anzi alla “AM-Lira” post-bellica, affiancandola all’euro con un simpatico sistema “a due monete: una nazionale per le transazioni domestiche e una comune per le transazioni internazionali”. Lui che era sceso in campo da antieuropeista sfegatato: “L’Europa è un male per l’Italia” (15.4.94). “Per l’Italia è difficile stare in Europa… Dovremo pagare multe all’Ue o addirittura riuscirne fuori” (23.4.97). “Non si possono accettare provvedimenti pericolosissimi (la superprocura e il mandato di cattura europei, ndr): vi immaginate cosa significa concederli a qualunque pm d’Europa?” (7.12.2001). “L’Europa è percepita come un freno allo sviluppo… Il Gulliver europeo è bloccato dagli ominidi, dai burocrati Ue” (20.3.05). “L’euro di Prodi ci ha fregati tutti” (28.7.05). “Prodi ha svenduto la lira all’euro con un cambio sfavorevole” (24.1.06). Per non parlare di quando collezionò la più leggendaria figura di merda all’Europarlamento inaugurando il semestre di presidenza italiana. Prima insultò il capogruppo del Pse: “Signor Schulz, in Italia un produttore sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò”. Poi insolentì l’intera Aula che protestava: “Siete tutti dei turisti della democrazia!” (2.7.03). Ieri è riuscito a dire restando serio: “Il nostro partito è l’Europa”. Fortuna che era laccato e leccato come un sanitario Ideal Standard abbronzato. E nessuno l’ha riconosciuto.

ILFQ

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