domenica 30 aprile 2023

Un articolo di oggi del «New York Times» - Francesco Esparmer

Un articolo di oggi del «New York Times» racconta l’ascesa e caduta di un avvocato di grido dell’Oregon (uno degli stati americani più ricchi e in impetuosa crescita), eletto sindaco della sua città prima di precipitare nella miseria assoluta sino a morire di freddo e stenti un paio di mesi fa. La sua caduta è così sintetizzata dal giornalista: «Era stato risucchiato in un vortice consueto in tante ricche città del West degli Stati Uniti: malattie mentali, tossicodipendenza diffusa, rapido aumento dei costi delle case e scomparsa di un senso di comunità».

In realtà non succede solo sulla costa del Pacifico; in tutta l’America, Boston inclusa, le patologie sociali sono evidenti e spesso epidemiche: i giornali (le televisioni e i social molto meno) ne parlano e le descrivono. Ma solo come effetti collaterali e inevitabili di un progresso, quello verso il consumismo fine a se stesso (caro ai liberisti della nuova destra) e verso la piena realizzazione dell’individualismo fine a se stesso (caro ai liberal della nuova sinistra), che non solo non si può fermare me neppure mettere in discussione.
Non c’è bisogno di fare riferimento al bispensiero orwelliano; molto più semplicemente si tratta di utilitarismo (tipico della mentalità anglosassone ma prossimamente planetaria), ossia della convinzione che la realtà sia totalmente determinata dalla mano invisibile del Mercato, non solo a livello economico ma anche culturale (nelle scuole e università si insegna ciò che piace agli studenti/clienti, non ciò che si consideri educativo; e non parliamo dei media), contro qualsiasi tentativo, anzi, qualsiasi ipotesi di pianificazione. Una specie di divina Provvidenza, il Mercato; con la significativa differenza che la prima agiva, almeno in teoria, a fini di bene (e dunque se il bene non accadeva c’era un problema), mentre il secondo considera bene qualunque risultato ottenga e pertanto è inattaccabile.
La depressione di massa, l’abuso di oppiacei e di droghe pesanti, l’obesità epidemica, le paranoie che sfociano in quotidiane sparatorie in scuole o uffici, l'alcolismo, il disfacimento delle famiglie e il disinteresse dei genitori per i figli e viceversa, i conseguenti disturbi da iperattività e insufficienza di attenzione che affliggono bambini e ragazzi che passano metà della giornata interagendo con uno schermo; in sostanza l’incapacità di distinguere realtà e virtualità e il rifiuto di qualsiasi forma di disciplinamento, sono tutt’al più problemi da risolvere (possibilmente con medicine prodotte dalle multinazionali farmaceutiche) ma in nessun caso da eliminare alla radice. Perché il disfacimento delle comunità e la mobilità compulsiva sono le condizioni necessarie e sufficienti del neoliberismo.
L’ho dichiarato altre volte ma giustamente non tanti leggono tutti i miei interventi per cui mi ripeto: vivo negli Stati Uniti da parecchi anni ma mi considero un ospite; per cui non mi sognerei di criticarli per quello che avviene nel loro territorio: sono fatti loro e se gli piace il tipo di vita che conducono non so a che titolo potrei sostenere che sbagliano. Li critico perché il loro modo di vivere lo vogliono esportare ovunque e a me, invece, piace la diversità. Non quella fasulla dei globalisti e dei multiculturalisti, ampia ma limitata e identica ovunque, in sostanza una opulenta omologazione da centro commerciale, meglio se in rete; la diversità che intendo difendere è conflittuale, una diversità che divide, separa, rivela reciproche incompatibilità e va dunque accettata con tolleranza, non con un’imperialistica ambizione all’universalità. Se mi occupo dell’America (rigorosamente in italiano) è perché tanti italiani, pur sospettosi nei confronti del mito americano (quelli che non lo sono li considero irrecuperabili), lo subiscono come un destino manifesto o come una necessità storica. Ecco, lo scopo di questo mio breve articolo è mostrare che tale attitudine rinunciataria (spacciata come pragmatica) è già una forma di americanizzazione, la più subdola in quanto esprime una rinuncia preventiva a quella graduale costruzione di valori condivisi (non necessariamente realizzata) che ha caratterizzato in profondità, nei secoli e sino a tempi recenti, la cultura italiana (e non solo italiana ma non quella americana). Se non ci si comincia a opporre adesso, si diventa come l'Oregon.
Francesco Esparmer

https://www.facebook.com/frerspamer


Non si pensa più e, se lo si fa, non si comunica con gli altri per paura di essere contestati. Il dividi et impera si è ampliato con i mezzi di informazione pilotati dal potere economico. Questo mezzo di comunicazione, fb, dovrebbe essere, invece, tra i pochi mezzi che abbiamo a nostra disposizione per contestare il pensiero unico che vogliono imporci, continuando a contestare come fai tu, senza tregua e remore, da eroe di nuova generazione, quello che non combatte con le armi, ma con il pensiero libero.
Grazie, Francesco, io sono con te.

cetta. 

NAVIGARE NECESSE EST - VIVERE NON EST NECESSE. - Simone Terreni

 

Navigare è necessario, Vivere non lo è!
Il Latino non è una lingua morta.
Una settimana fa ho fatto un post dove lo affermavo convintamente. Ha avuto un successo pazzesco. Tantissime persone la pensavano come me. Questa lingua può ancora darci tanto. Ho deciso dunque, ogni domenica mattina, di raccontare una Locuzione Latina, un Motto, cercando non solo di spiegarlo ma anche di attualizzarlo.
Comincio oggi con la mia preferita.
Navigare Necesse est,
Vivere non est Necesse
Il mare era in tempesta.
Soffiava un gran vento. I marinai non ne volevano sapere di imbarcarsi. Dovevano portare il grano a Roma il prima possibile perché da mesi in città c’era una tremenda carestia. Ma la paura era troppa e non volevano salpare. Allora Gneo Pompeo, il militare e politico che sarà prima alleato e poi avversario di Cesare, salì a bordo per primo. Poi si girò verso di loro e li esortò con determinazione: “È necessario navigare, non è necessario vivere!” I marinai ritrovarono il coraggio e partirono.
[Fonte: Plutarco, Vita di Pompeo]
Cosa significa?
L’esigenza di impegnarsi, anche a costo della vita, per assicurare un servizio indispensabile alla collettività. Oppure l’uomo è costretto a navigare giorno per giorno e il suo solcare i mari assume un concetto superiore, la necessità di galleggiare in senso morale.
Divenne nel Medioevo il motto della Lega Anseatica, formata da città marinare dell’Europa Settentrionale. Era il motto di Magellano. D’Annunzio la usa all’inizio delle sue Laudi.
E oggi?
Che significato possiamo dargli oggi?
Non lasciamoci scorrere la vita addosso.
È necessario avere un ideale, uno scopo, un bene superiore, un obiettivo e far di tutto per raggiungerlo. Uscire dalla nostra zona di comfort, senza paura, correndo rischi, mettendo tutto in discussione. Ma anche scoprire nuove cose, nuove avventure.
Insomma vivere una vita degna di essere vissuta. Mi ricorda tantissimo il dantesco, Fatti non fosti a viver come bruti, ma per seguir virtute canoscenza.
Vi è piaciuto questo Latinismo? Lo conoscevate? Continuo? Ne racconto altri?
Ne avete qualcuno da suggerirmi?

venerdì 28 aprile 2023

«Nuova generazione» - Francesco Esparmer

 

Perlomeno hanno scritto «nuova generazione» e non «new generation», come avrebbe certamente fatto il Ministero del Turismo, quello open to meraviglia; parlo dei «100 classici di nuova generazione» promossi dalle Librerie Feltrinelli con la seguente motivazione: «100 titoli contemporanei che un giorno saranno classici, alcuni anche in lingua inglese».

Ma perché annunciare, quasi fosse un merito o una garanzia, che in questa centuria di presunti capolavori ce ne sono alcuni in inglese? Immagino per mostrarsi cosmopoliti, difetto attribuito già un secolo fa da Gramsci agli intellettuali italiani, cortigiani felici di mettersi al servizio dei ricchi e dei potenti, ancor meglio se stranieri; che è la ragione per cui, se scorrerete la lista dei cento titoli (se non sono troppo lunghi preferisco scrivere i numeri in lettere invece che in cifre come da un po’ usa pe’ fa’ l’americani), vi troverete ben pochi autori italiani; del resto delle sette sezioni in cui i libri vengono divisi, ce n’è una interamente dedicata al «Grande Romanzo Americano» (tutte le parole con la maiuscola, ancora un omaggio all’inglese che così scrive i titoli) e una alle «Storie che vengono da lontano»: nessuna al grande romanzo italiano o alle storie che vengono da vicino – del resto anche i calciatori occorre importarli, non importa se brocchi, basta che siano esotici, e non si tratta di provincialismo, si tratta di vocazione alla subalternità.
Quanto alla convinzione che sia possibile dire oggi cosa diventerà classico un giorno, purtroppo è molto peggio che una bieca trovata pubblicitaria; è una resa incondizionata, proprio nella sua disattenta superficialità, al presentismo neoliberista, che chiama futuro (e lo usa per cancellare tutti i passati) l’amplificazione delle tendenze culturali dominanti in questo momento. Viene detto apertamente: per la Feltrinelli la priorità è «scoprire e approfondire le passioni che sempre di più interessano ed emozionano i lettori»; in sostanza, cavalcare il mercato. Lo si fa ormai da decenni, in ogni settore: come è giusto che sia in un mondo compiaciuto del proprio individualismo e consumismo. Perché allora non lasciare in pace i classici? Perché non permettere a noi che non viviamo di sola attualità di chiamare con un suo nome specifico e un po’ antiquato ciò che ci piace proprio per la sua durata e la sua diversità (l’unica possibile nel totalitarismo liberista: la diacronia, la transgenerazionalità, la tradizione, forme di resistenza al culto del nuovo fine a se stesso)? Nelle librerie le sezioni dedicate ai classici sono minuscole e nascoste; perché riempirle di libri di moda? Dei cento titoli proposti dalla Feltrinelli credo che fra un secolo (se fra un secolo ancora ci saranno lettori e uomini) ne verranno ricordati quattro o cinque al massimo; o forse mi sbaglio ma non ha importanza in quanto non sta a noi decidere cosa i posteri vorranno ricordare, e chi dice di saperlo sta mentendo.

Francesco Esparmer

Giuseppe Conte - 27.4.2023

La Venere del Botticelli - Simone Terreni

 

Cara Agenzia Armando Testa,
sono la Venere di Botticelli, quella vera.
Quella laggiù in fondo alla sala, appesa alla parete. Come ogni giorno sono circondata da migliaia di turisti.

Fino a qualche giorno fa, sono sincera, non vi conoscevo. Poi ho scoperto che avete realizzato una Campagna Pubblicitaria per promuovere il turismo in Italia usando e distorcendo la mia immagine: #opentomeraviglia.

Mi avete fatto diventare, come dite voi moderni, un’Influencer.
Mi avete fatto sorridere.
Mi avete vestito.
Mi avete messo in altri contesti stereotipati italiani, ad esempio con la Pizza in mano,

Io non ho detto nulla.
Sono abituata a queste manipolazioni.
Lo faceva già Andy Warhol nelle sue famose serigrafie nel 1984.
Anche Chiara Ferragni è venuta a farsi un selfie con me.
Viviamo nell’epoca del turismo di massa fatto di superficialità e likes.
Magari volevate solo creare un Hype, come dite voi moderni.

Però quando ieri ho letto la vostra lettera, tracotante e supponente, pubblicata sul Corriere, non ci ho visto più.
C’è una cosa che proprio non mi torna.
Voi dite, cito testualmente: “La Armando Testa ringrazia, e Venere con noi.
Erano più di 500 anni che non si parlava di lei cosi tanto”.

Ma stiamo scherzando?
Se solo foste venuti agli Uffizi, invece di andare in Slovenia, avreste visto che io NON sono per niente con voi.
Anzi io non ho bisogno di voi.
Io vado benissimo così come sono.
Nuda, con tutti i significati neoplatonici nascosti, che non credo voi capirete mai.

Io sono da sempre, da quando Sandro Botticelli mi dipinse, dandomi il volto di Simonetta Vespucci, il simbolo della bellezza femminile nell’arte.
Per me vengono da tutto il mondo.
Un milione e 800 mila visitatori passano a trovarmi ogni anno.
Grazie a me gli Uffizi sono il primo museo in Italia, più visitato del Colosseo.
E nel mondo sono al decimo posto.

Quindi, diciamolo con chiarezza, è grazie a me che siete diventati famosi in questi giorni e non vice versa!
Tra qualche mese nessuno si ricorderà di voi, se non per la figuraccia fatta.
Tra dieci anni io invece sarò ancora, ogni giorno, circondata dai miei fan, come dite voi moderni.

Un’ultima cosa.
Sapete perché sono stata dipinta?
Per promuovere l’immagine nel mondo dei miei committenti, la famiglia dei Medici. In pratica, se non ve ne foste resi conto, io ho la stessa funzione di una vostra campagna pubblicitaria. Solo che ai miei tempi gli artisti creavano capolavori, bellezza eterna e il Rinascimento. Oggi invece i vostri creativi scopiazzano sul web dei meme ridicoli.
Tutto molto imbarazzante!
O, come direste voi moderni, Cringe!!
Cordialmente
La Venere

Simone Terreni

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giovedì 27 aprile 2023

Un "Genio" o solo un disperato? - Massimo Erbetti

 

Altro grande colpo di Renzi…Borghi passa dal PD ad Italia Viva…il "Genio" Renzi continua a tessere tele…a fare proseliti e a mettere tasselli importanti…

Beh, vista così sembrerebbero le gesta di un "Genio" che continua nella sua arte di incidere nel mondo della politica anche non avendo i numeri…numeri che mancano alle votazioni…governi che cadono…parlamentari strappati ad altri…insomma…uno che ci sa fare…e ci fa fare anche molto bene.

Ma noi conosciamo tutta la verità? Abbiamo gli strumenti per giudicare? Sappiamo quali sono i reali motivi delle mosse del "Genio"?

Ad esempio…perché proprio Borghi? Forse perché Borghi è un Senatore e membro del Copasir?

Quel Copasir che tanto interessa a Renzi…e prima l'incontro con Mancini in autostrada…e poi la guerriglia per la presidenza proprio del Copasir alla fine dello scorso anno…

Ma perché il copasir interessa tanto a Renzi? Forse per questo?:
"Inchiesta Open, il Copasir chiede chiarimenti sui compensi di Renzi all'estero"
(Repubblica 9 novembre 2021)

Forse…o forse c'è molto altro…chissà.

Poi guarda caso aggiungere un Senatore permette a IV di avere il numero di senatori per costituire un gruppo…e sapete quanti soldi porta la Costituzione di un gruppo in senato?

Ora per ironia della sorte (?) Renzi ha due membri al copasir, mentre il PD solo uno (il presidente) che oltretutto è anche critico nei confronti di Schlein…

Ma Renzi è un vero "genio"...oppure la sua genialità è guidata dalla disperazione?

Come lo mandi avanti un partito se non hai soldi? Sapete vero che i finanziatori hanno chiuso i rubinetti?
"Imprenditori e finanzieri staccano la spina sia a Renzi che a Calenda. Il solo che continua a sostenerli nel 2023 è Gianfranco Librandi"
(Open 19 aprile 2023)

A volte la genialità è solo dettata dalla disperazione…e quello che appare un genio è solo un disperato…però fate attenzione ai disperati…perché sono pronti a tutto, pur di sopravvivere. 

Massimo Erbetti


Questi personaggi sono estremamente pericolosi perché, con ostentazione, senza alcuna vergogna -poiché privi di dignità e pudore- fanno e disfano tele a loro piacimento, come a dire "io sono io e voi non siete che un cavolo, perché io, grazie alla vostra dabbenaggine, sono stato posto in una situazione di potere e mi permetto di fare ciò che più mi aggrada, anche a vostro discapito." 

Ed è per questo che, chi la pensa come lui, gli si aggrega, sperando, vanamente, di acquistare un posto di prestigio in quella società posta ai limiti, o, meglio, fuori dalle regole del vivere civile. 

Lui è un adoratore di Silvio e ambirebbe a prenderne il posto. Lui non ha più remore, va dove lo porta il potere, del quale si nutre famelicamente. 

L'ambizione lo ha disumanizzato.

cetta

mercoledì 26 aprile 2023

Questa è la VENERE di BOTTICELLI!. - Simone Terreni

 

In questi giorni è sulla bocca di tutti.
Il Ministro Santanchè l’ha usata per realizzare una ridicola campagna turistica pubblicitaria sui social. Ma tra i tanti esperti di marketing e guru di comunicazione non ho letto un solo intervento che andasse al nocciolo.
Forse perché non è ben chiaro né il significato della Venere, né il segreto in essa celato.
Ascoltate la sua storia.
All’età di 16 anni la bellissima Simonetta Cattaneo, genovese, sposa il ricco banchiere fiorentino Marco Vespucci.
Marco è un lontano cugino di Amerigo Vespucci, il fiorentino esploratore che ha dato il nome al continente Americano.
Quando la giovane arriva a Firenze viene ricevuta con tutti gli onori dai Medici.
Lorenzo il Magnifico e suo fratello si innamorano entrambi di lei.
Lorenzo le dedicherà alcune poesie.
Il giovane Giuliano invece ne diventerà l’amante. Addirittura vinse una Giostra in suo onore, dove Simonetta Vespucci era la madrina. Le consegnò uno stendardo dove c’era scritto La Sans Par, la senza pari. Quello stendardo era stato fatto dal giovane pittore SANDRO BOTTICELLI.
La Venere Vivente.
Così veniva chiamata Simonetta.
Bionda, occhi chiari, lineamenti morbidi, figura slanciata e aggraziata, a Firenze era considerata la donna più bella del mondo.
Purtroppo il 26 Aprile del 1476, all’età di 26 anni morì di tisi. Anche il suo amato Giuliano, morirà proprio il 26 Aprile, due anni dopo, nella Congiura dei Pazzi. Simonetta però diventò la musa di Botticelli, un’ossessione.
È lei la Venere del dipinto simbolo del Rinascimento e della bellezza femminile nell’arte: la NASCITA DI VENERE
Rappresenta il momento esatto in cui la neo nata Dea della Bellezza e dell’Amore giunge sulle rive di Cipro. Sulla sinistra il vento Zefiro [il maschile] e la brezza Aura [il femminile] soffiando spingono una conchiglia che, al posto di una perla, ha la Dea, che si sta coprendo il pube con la mano e i capelli, e il seno con l’altra mano. A destra un’Ancella le porge un manto fiorito.
Capite?
È una Dea ma è UMANA.
È una Venere Pudica, si copre le grazie, in un gesto umano nel momento della sua nascita. Insieme alla sua purezza, viene narrata quindi la sua Humanitas, la sua umanità. Che diventa l’AMORE, la forza vivificatrice della natura stessa.
Per questo la Venere DEVE ESSERE NUDA!
Non può essere rappresentata vestita!
Neppure in un’assurda campagna social.
È una sciocchezza colossale.
E i turisti stranieri lo sanno bene.
E vengono a Firenze a vedere lei e il David, simbolo della bellezza maschile, da tutto il mondo. Proprio perché sono NUDI!!
Simonetta sarà sempre la musa di Botticelli, quasi un amore.
Quando il pittore fiorentino morirà sarà sepolto nella Chiesa di Ognissanti in riva all’Arno, nella stessa Chiesa dove anche Simonetta riposa.
A pochissimi passi da lei.
Botticelli dipingerà Simonetta anche in un altro suo capolavoro. Lo chiamerà PRIMAVERA perché dopo la morte torna sempre la vita.

Piattaforme digitali sorvegliate, Commissione UE

"Sorvegliati speciali. La Commissione Ue ha inserito Google, Apple, Facebook, Amazon, Twitter e TikTok nella lista delle 19 grandi piattaforme digitali sotto sorveglianza a partire dal 25 agosto. Lo ha annunciato ilcommissario per il Mercato interno, Thierry Breton, avvertendo che le major «dovranno cambiare i loro comportamenti se vorranno continuare a operare in Europa». (IlSole24Ore)

Io credo che il potere che hanno queste piattaforme, in termini di associazionismo, faccia paura a chi, tendenzialmente, voglia soggiogare le masse per poterle "governare" meglio.
Chi ama il potere, difficilmente approva il libero pensiero, perché difficile da "domare".
cetta

Harry Belafonte.

 

"Per la cronaca. Harry Belafonte, 96 anni compiuti il mese scorso, è morto oggi nella sua casa nell’Upper West Side di New York a causa di un’insufficienza cardiaca. Lo ha reso noto il portavoce del cantante e musicista americano, citato dai media statunitensi.
Belafonte negli anni 50 aveva sfondato le classifiche pop ma anche le barriere della razza, diventando una forza nel movimento per i diritti civili." (IlSole24Ore)

martedì 25 aprile 2023

Giuseppe Conte su dichiarazione di voto PNRR. - Salvatore Granata

 

"Avete detto che eravate pronti ma non siete affatto pronti e i dati forniti dalla Corte dei Conti sono allarmanti. Mi tremano le vene nei polsi quando leggo quanto poco è stato speso finora sulla sanità, una sanità disastrata, da codice rosso".

Così il leader del M5Stelle, Giuseppe Conte , intervenendo in dichiarazione di voto sul dl Pnrr, in aula alla Camera. Investire in sanità e in servizi sociali, come gli asili nido,
"è il modo per contrastare il decremento delle nascite", ha aggiunto Conte.

In buona sostanza il Def che taglia i fondi alla sanità e il rischio di perdere i fondi PNRR
per le case di comunità sono due facce della stessa medaglia: il governo Meloni smantella il servizio sanitario nazionale.

I ricchi potranno curarsi, pagando meno tasse, tutti gli altri dovranno attendere. In realtà avviene già da anni.

La strategia di definanziamento pubblico della sanità
voluta da questo esecutivo (e in precedenza da Letta, Gentiloni e poi Renzi) aumenterà il gap dalla media dei paesi europei e porterà al collasso del SSN, compromettendo il diritto alla tutela della salute.

Che schifo,
che incompetenza, che ignoranza, che menefreghismo. Vergogna assoluta di gente senza cuore e privilegiata, che guida un Paese disintegrato a tutti i livelli e in tutti gli ambiti.

Piazze. Bisogna scendere nelle piazze, insieme a tantissime altre organizzazioni affini di pensiero e di lotta.

Le parole non bastano più.
I sindacati si sveglino e i cittadini pure.

Salvatore Granata 

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CIVILTA’ SCONOSCIUTA IN BOSNIA?

 

...Alcuni anni fa, nella foresta della valle di Visoko, in Bosnia, è stata trovata la palla enorme che vedete nella foto allegata a questo post. Sembra che sia una roccia sferica con una altissima concentrazione di minerale ferroso, vista la sua colorazione rossastra.

Secondo l'archeologo Semir Osmanagich, questa “sfera” è stata fatta da una civiltà sconosciuta che viveva nella zona oltre 1000 anni fa. Altri archeologi non sono d’accordo. Secondo altri studiosi, infatti, si tratta di una roccia sferica naturale chiamata concrezione. Molte concrezioni sono ricche di ferro, quindi, assumono un aspetto rossastro.

In giro per il mondo ci sono altre rocce perfettamente sferiche. Alcune, come quelle in centro America, presentano chiare evidenze di essere state lavorate dall’uomo, e sono quindi sicuramente “artificiali”. Altre sfere, come quella ritrovata in Bosnia o in Nuova Zelanda, non presentano segni visibili di “utensili umani”. Per questo si ritiene che siano di origine naturale. Ma con grande onestà, nemmeno i geologi sanno spiegare come sia possibile che un processo naturale porti alla formazione di una “sfera perfetta”. Per questo, la disputa continua. Naturale o artificiale?

Una cosa però, è certa. Prima dell’Ultimo Disgelo, metà del Mare Adriatico era una enorme pianura, sicuramente abitata da esseri umani. È quindi del tutto naturale che sotto il mare, o sotto metri di fango nella terraferma, si trovino i resti di antichi insediamenti umani mai presi in considerazione. Che livello di civiltà avevano raggiunto?

L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

Puoi trovare una copia del libro a questo link
https://www.amazon.it/dp/B0BLYBDF69 

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lunedì 24 aprile 2023

I MISTERI DELLE LINEE DEI NAZCA. -

 

Nel deserto vicino a Nazca, un Perù, in un’aria che si estende per diversi chilometri quadrati, si trova uno dei più grandi misteri dell’umanità. Parliamo delle cosiddette “Linee di Nazca”, vale a dire disegni enormi, grandi diverse centinaia di metri ciascuno. Ad esempio, il disegno della lucertola è lungo oltre 180 metri. Per fare un paragone, la Statua della Libertà è lunga “solo” 93 metri. Nessuno conosce l’età di questi disegni, ma tutti gli archeologi sono concordi nel fatto che si trovano lì da migliaia di anni. La loro realizzazione ha dei punti al momento inspiegabile. Esaminiamone alcuni.
(1) In realtà questi disegni non sono tracciati sul terreno. In quella zona del deserto ci sono delle pietrine di colore diverso dal terreno. Le pietre sono chiare, il terreno è scuro. Spostando le pietre e creando dei sentieri, da lontano questi sentieri appaiano come una “linea” scura su fondo chiaro. Sembra una sciocchezza, se non fosse che questo effetto ottico è visibile solo dall’alto. A livello del terreno, nessuno si renderebbe conto di trovarsi al cospetto di un disegno. Inoltre, vista la loro enormità, le varie figure sono apprezzabili nella loro interezza solo da notevole altezza. Che senso ha disegnare figure che non si è in grado di vedere a meno che non ci si trovi a grande altezza?
(2) Uno dei disegni raffigura una balena nella sua interezza. Come faceva un popolo delle montagne, che viveva ai bordi del deserto, a disegnare una balena con grande precisione? Inoltre, alcuni disegni come la scimmia e il ragno non appartenevano agli animali che vivevano in quella zona. Da dove venivano i Nazca, se conoscevano quelle specie animali? Inoltre, il ragno raffigurato ha l’organo sessuale posizionato sulla zampa. Solo una specie di ragni al mondo ha questa particolarità. Inoltre, si tratta di un dettaglio visibile solo con una lente di ingrandimento. Come facevano i Nazca ad avere conoscenze così approfondite della fauna terreste che, teoricamente, non dovevano nemmeno aver mai incontrato?
(3) Vicino alla balena si trova l’unico disegno “umanoide” di tutta la composizione, ed è soprannominato dai ricercatori con il nome di “L’astronauta”. Infatti, “sembra” un essere dalle sembianze umane con un casco e una tuta. Proprio sotto “l’astronauta” sono disegnati una serie di “triangoli”, del tutto simili ai “triangoli neri” volanti, avvistati da diversi piloti di caccia militari negli ultimi anni. Poco spostato sulla sinistra si trova la stilizzazione di una cometa. Quella parte del disegno sembrerebbe dirci che, durante il passaggio di una cometa, i Nazca videro dei “triangoli” nel cielo e vicino ad essi “l’astronauta”. Visto che quelle linee esistono da millenni, non è possibile che i Nazca siano stati condizionati da Hollywood o dalla fantascienza. Evidentemente hanno disegnato qualcosa che per loro era estremamente importante. Inoltre, questo racconto è identico a quanto raffigurato nelle stele di Göbekli Tepe. Anche in Turchia, gli scultori incisero sulle stele che durante il bombardamento di comete di 12.000 anni fa videro esseri “metà umani metà uccelli” nel cielo. Semplice coincidenza? Cosa cercavano di dirci i Nazca con quella loro gigantografie?
L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

Come fanno le Rocce Trovant a vivere, crescere e riprodursi. - Andrea Centini

 
Distribuite in una decina di diversi siti in Romania, le Trovant sono particolari rocce in grado di accrescersi e moltiplicarsi. Ecco come fanno.

In Romania esistono pietre che vengono definite “viventi”, poiché sono in grado di accrescersi e persino di “riprodursi”. Naturalmente non si tratta di eventi biologici, ma sono processi di natura squisitamente inorganica legati alla peculiare composizione chimico-fisica delle rocce, che le ha rese una vera e propria attrazione turistica. Le Trovants, questo il loro nome, sono concentrate in una decina di siti rumeni, ma il più spettacolare è indubbiamente il Muzeul Trovantilor patrocinato dall'UNESCO, un museo a cielo aperto ove è possibile ammirarle in una grande varietà di forme e dimensioni. È sito a poche decine di chilometri da Ramnicu Valcea, capoluogo dell'omonimo distretto nella storica regione dell'Oltenia.

Ma come fanno queste rocce a crescere in dimensioni e addirittura a moltiplicarsi? Dalle analisi condotte dai ricercatori è emerso che la “pasta di sabbia” di cui sono composte è ricca di sali minerali, carbonati e acqua dura, cioè calcarea, una sorta di cemento che a contatto con l'acqua piovana produce una variazione di pressione e la conseguente crescita. Quando si staccano dei frammenti dalle rocce di dimensioni maggiori, anch'essi sono esposti allo stesso principio, suggerendo la bizzarra interpretazione della “riproduzione”.

Benché l'accrescimento sia stato confermato da evidenze scientifiche – al loro interno si possono vedere anelli simili a quelli dei tronchi degli alberi -, esso diventa visibile solo in tempi geologici relativamente brevi, ma impossibili da apprezzare da un uomo. Basti pensare che sono necessari oltre mille anni per osservare un aumento di 5/6 centimetri di dimensioni. Nel corso di centinaia di migliaia di anni, quando non milioni, il processo ha trasformato piccoli sassolini in giganti che vanno dai 6 ai 10 metri, le “sculture naturali” più imponenti visibili al Muzeul Trovantilor.

Foto scaricata da: https://www.shutterstock.com/it/search/trovants

https://scienze.fanpage.it/come-fanno-le-rocce-trovant-a-vivere-crescere-e-riprodursi/

sabato 22 aprile 2023

Aglio: Proprietà e Fitoterapia.

Nome: Allium sativum L.

AglioFamiglia: Liliacee

L'aglio è una delle piante medicinali considerate da sempre indispensabili, poiché dotata di infinite proprietà salutari.
L'aglio si presenta come pianta erbacea alta dai 30 agli 80 cm, che allo stato selvatico è perenne, mentre coltivata si propaga esclusivamente per via vegetativa a causa della sua sterilità.
L'aglio possiede una parte ipogea costituita principalmente dal bulbo, rivestito da involucri rossicci e composto a sua volta da numerosi bulbi più piccoli, gli spicchi, che forniscono la droga, cioè la parte utilizzata in campo fitoterapico.

Il bulbo dell'aglio è uno dei rimedi più antichi e diffusi dalla medicina popolare.

Aglio e allicina.

Aroma e proprietà antibatteriche.

I composti solforati contenuti nell'aglio sono responsabili della formazione del tipico odore, in particolare l'allicina: questa viene liberata quando l'enzima allinasi agisce sull'alliina, un composto incolore ed insapore che rappresenta il componente principale della droga fresca.

L'aglio sprigiona il suo odore caratteristico ogni volta che viene "danneggiato", per esempio durante la masticazione, il taglio, oppure la spremitura; questo è il motivo per cui gli spicchi interi non hanno odore. In effetti, nella cellula intatta l'alliina e gli altri solfossidi sono confinati nel citoplasma, mentre il suo enzima idrolitico - allinasi - è presente solo nel vacuolo: la distruzione della struttura cellulare dell'aglio libera così il suddetto enzima, che determina idrolisi dei solfossidi e loro trasformazione in disolfuri e trisolfuri.

L'allicina è un antibiotico notevole, il cui forte potere inibente su numerosi tipi di batteri (tra cui quelli responsabili del tifo) venne notato già nel 1858 da Louis Pasteur.

Oltre all'allicina, l'aglio contiene altre sostanze antibatteriche come la garlicina; è ricco di sostanze minerali ed oligominerali, quali magnesiocalcio, fosforoiodio e ferro; sono presenti tracce di zincomanganeseseleniovitamina C (solo nell'aglio fresco), provitamina Avitamine B1-B2-PP; contiene sostanze ormono-simili ed enzimi (lisozima e perossidasi).

Proprietà Curative.

Tra le numerose proprietà ascritte all'aglio c'è quella di donare alla pelle un aspetto sano e di favorire la crescita dei capelli; tale effetto è dovuto alla presenza dell'acido fitinico, che da un lato lega le sostanze minerali e dall'altro può essere trasformato in inositolo, una sostanza simile alle vitamine in grado di stimolare la crescita cellulare.

L'aglio contiene anche alcaloidi che svolgono un'azione simile a quella dell'insulina, abbassando il livello di glicemia nel sangue: per questa ragione l'aglio è considerato un valido supporto nelle terapie contro il diabete ed in altre malattie legate al metabolismo degli zuccheri.

L'aglio rafforza il sistema immunitario ed agisce come potente battericida su tutto l'organismo; è un potentissimo vermicida, un regolatore della pressione arteriosa (agisce provocando vasodilatazione delle arteriole e dei capillari), riduce il rischio di sclerosi delle arterie, previene l'aggregazione piastrinica (di conseguenza la formazione di trombi), regolarizza il tasso di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

Una delle proprietà più importanti ed interessanti dell'aglio è quella riguardante la sua caratteristica funzione antibiotica (azione batteriostatica e battericida sia verso i Gram+ che i Gram-): è infatti un valido antibiotico da utilizzare nei casi i cui la flora batterica intestinale sia stata alterata da cure precedenti. A differenza degli antibiotici di sintesi, l'aglio - mentre si occupa dei batteri patogeni - non solo non attacca la flora batterica saprofita, ma ne favorisce addirittura il ripristino.

Questa pianta costituisce un ottimo rimedio contro meteorismo e crampi addominali, ed è utilissima anche in caso di diarrea acuta e cronica o feci muco-sanguinolente (dissenteria).

Studi clinici hanno riportato l'azione dell'aglio anche nei confronti dell'Helycobacter pylori, il batterio in parte responsabile dell'ulcera gastrica e dello sviluppo di forme tumorali allo stomaco.

Un'altra proprietà dell'aglio è quella di proteggere dai pericolosi metalli pesanti, sostanze molto dannose che entrano nell'organismo attraverso smog, frutta ed ortaggi contaminati; gli organi maggiormente colpiti dai metalli pesanti sono i polmoni, i reni, il fegato ed il sistema nervoso, con effetti che vanno dal sintomo immediato sino a manifestazioni patologiche a distanza di diversi anni. In che modo agisce l'aglio in questo senso? Si comporta da chelante: in pratica, i composti solforati presenti tra le molecole dell'aglio si legano stabilmente alle molecole di mercurio, piombo e cadmio presenti nell'organismo, che in questo modo vengono eliminate con facilità.

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