giovedì 5 giugno 2014

Ricette con la quinoa.


Sformatino di quinoa e verdure profumato al limone

La quinoa, che bella scoperta. Fa parte di quegli alimenti ancora poco utilizzati ma che tutti dovrebbero conoscere! È una pianta che assomiglia molto ad un cereale e contiene moltissime proteine oltre che ferro, zinco, magnesio e fosforo. E, soprattutto, non contiene glutine! Quindi è una limento preziosissimo per tutti i celiaci. Può essere mangiata come piatto unico, preparata in moltissimi modi, oppure aggiunta alle insalate. Noi ci abbiamo fatto vari esperimenti: da sola, in involtino, in insalata… ma solo con questa ricetta abbiamo veramente imparato ad amarla. Verdure, limone e zenzero: una combinazione super!
Ingredienti (per 4 sformatini):
- 200g di quinoa
- 400g di acqua salata
- mezza cipolla tritata
- 1 zucchina tagliata a cubetti
- mezzo peperone rosso grosso tagliato a pezzetti
- 2 uova intere
- olio qb
- zenzero qb
- sale qb
- scorza di mezzo limone
- grana qb
- pane grattugiato qb
- mezzo bicchiere di vino bianco
 Preparazione: sciacquare la quinoa. Buttarla nell’acqua fredda salata, portare ad ebollizione e far cuocere per 15 minuti circa (la quinoa deve assorbire tutta l’acqua). Una volta cotta, spegnere e lasciare riposare 5 minuti circa. Prendere una padella e preparare un soffritto con olio e cipolla. Aggiungere il peperone e la zucchina. Salare e far sfumare il tutto con il vino bianco. Cuocere per 15 minuti circa.
Aggiungere la quinoa alle verdure, far rosolare il composto per 3/4 minuti e mettere il tutto in un recipiente. Aggiungere lo zenzero, 2 cucchiai di pane grattugiato e la scorza di limone. Lasciare raffreddare, aggiungere le due uova, il grana a piacere e mischiare bene. Prendere un foglio di carta forno, spennellare di olio e cospargervi sopra del pane grattuggiato.
Prendere il coppapasta (o una formina) e riempire con il composto di quinoa. Schiacciare bene la quinoa dentro al coppapasta, spolverare con il grana la superficie del tortino, aggiungere un filo d’olio e infornare a 180° per 10/12 minuti.

Come cucinare la quinoa, proprietà e ricette 


Ricette con la quinoa
Vediamo insieme come cucinare la quinoa, proprietà e ricette. La quinoa è una pianta erbacea che, a causa dei suoi chicchi, viene scambiata per un cereale anche se appartiene alla stessa famiglia di spinaci e barbabietole. In cucina è possibile utilizzare la quinoa per la preparazione di diverse ricette, approfittando così di tuttii suoi benefici alimentari. Scoprite insieme a noi come realizzare un menù che vede come ingrediente principale la quinoa.
La quinoa è un ottimo alimento da consumare perché, in tutte le sue varianti, unisce in maniera equilibrata sia proteine e carboidrati. E’ possibile trovare tre varietà di quinoa; rosso, giallo o nero, differenziati dal colore dei loro chicchi e utili per preparare pietanze dolci e salate adatte anche aivegetariani.
Insalate di quinoa
Insalata di quinoa
Le insalate di quinoa sono un pranzo leggero e veloce da preparare, ottimo anche da portare in ufficio. La quinoa è molto ricca di potassio, magnesio, calcio e fibre, le insalate preparate con questo ingrediente quindi sono un ottimo modo per fare scorta di queste vitamine senza dimenticare il gusto.

insalata quinoa patate dolci

Insalata quinoa avocado mango

Taboulè di quinoa

Primi piatti di quinoa
Quinoa pasta
primi piatti di quinoa sono adatti a tutti coloro che soffrono di celiachia o di intolleranze al glutine perché questo ingrediente non ne contiene. La quinoa, inoltre, essendo una pianta erbacea è un alimento utile anche per coloro che seguono un’alimentazione vegetariana.
Quinoa con verdure
Quinoa con broccoli
pomodori farciti alla quinoa
Secondi piatti di quinoa
Hamburger di quinoa
E’ possibile preparare gustosi secondi piatti di quinoa per deliziare anche i vostri amici vegetariani. Prima di cuocere la quinoa vi suggeriamo di sciacquarla bene per eliminare le saponine presenti sui chicchi ed eliminare così il suo sapore amarognolo.
panini hamburger di quinoa


pilaf di quinoa e verdure di primavera
Infine per concludere con dolcezza vi consigliamo di provare a realizzare questo dessert: la quinoa al latte…perfetto!
http://www.buttalapasta.it/articolo/come-cucinare-la-quinoa-proprieta-e-ricette/48415/

Chenopodium quinoa.

    

La quinoa (in spagnolo quínoa o quinua) (Chenopodium quinoa Willd.) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Chenopodiaceae, come gli spinaci o la barbabietola.
È una delle poche piante che, pur non appartenendo alla famiglia botanica delle graminacee o poacee, è classificabile merceologicamente tra i cereali: infatti, i semi di questa pianta, sottoposti a macinazione, forniscono una farina contenente prevalentemente amido, il che consente a questa pianta di essere classificata merceologicamente a pieno titolo come cereale. Si distingue da altri cereali per l'alto contenuto proteico e per la totale assenza di glutine[1]. In base alla terminologia anglosassone, che attribuisce il significato di cereale (parola di origine latina) alle sole piante ascrivibili tra le graminacee (o poacee) ed ai loro prodotti, la quinoa è invece classificata come pseudocereale. Per il suo buon apporto proteico costituisce l'alimento base per le popolazioni andine. Gli Inca chiamano la quinoa «chisiya mama» che in quechua vuol dire «madre di tutti i semi».
Proprietà
Quinoa cruda
La quinoa è un alimento particolarmente dotato di proprietà nutritive. Contiene fibre e minerali, come fosforomagnesioferro e zinco. È anche un'ottima fonte di proteine vegetali, poiché contiene tutti gli amminoacidi essenziali (fatto raro nel regno vegetale) e in proporzioni bilanciate, che corrispondono alle raccomandazioni dell'OMS[2]. Contiene inoltre grassi in prevalenza insaturi. La quinoa, non contenendo glutine, può essere consumata dai celiaci.

Varietà

Esistono oltre 200 varietà di quinoa. La varietà più utilizzata è la quínoa Real con un basso tenore di saponine. Altre varietà commercializzate sono: Bear, Cherry Vanilla, Cochabamba, dave 407, Gossi, Isluga, Kaslala, Kcoito, Linares, Rainbow, Red faro, Red head (che presenta una buona adattabilità ai climi piovosi), Temuco.

Coltivazione

StatoProduzione
nel 2004[3] [t]
 %Produzione
nel 2005[3] [t](
 %
Perù27 04052%32 61356%
Bolivia24 68847%24 50042%
Ecuador6411%6521%
Totale52 369100%57 765100%
La quinoa è testimone di biodiversità, già venerata dagli Inca come pianta sacra, viene coltivata da oltre 5000 anni sugli altipiani pietrosi delle Ande ad altitudini comprese tra 3800 e 4200 metri. È una pianta resistente che non richiede particolari trattamenti. Produce una spiga (panicolo) ricca di semi rotondi, simili a quelli del miglio. Le migliori varietà crescono nei territori salmastri del Salar, nelle zone di Oruro e Potosí (Quínoa real).

Lavorazione

La semina della quinoa può essere effettuata a fine marzo-aprile o tra settembre ed ottobre, a seconda delle zone e delle varietà utilizzate (varietà a semina primaverile o autunnale). La raccolta si effettua nei mesi di aprile-giugno per le varietà a semina autunnale e a fine luglio-agosto per quelle a semina primaverile. Controllata e privata di eventuali impurità, viene poi lavata in acqua per eliminare la saponina, sostanza lievemente amara contenuta nella pianta. Infine viene essiccata tramite "secadores" solari.

La coltura della quinoa

Per il ruolo quasi sacro che la quinoa aveva presso le popolazioni andine, all'epoca della conquista spagnola si ebbe l'ovvio conflitto con la cultura cattolica che, al contrario, considera sacro il pane di frumento, e quindi il grano. La coltivazione della quinoa venne così combattuta e scoraggiata; solo in un secondo tempo, quando apparve evidente il miglior adattamento della quinoa all'ambiente andino, la sua coltivazione riprese piede. Pur essendo una coltivazione di potenziale interesse economico, la quinoa risulta difficilmente coltivabile in ambienti con clima diverso. In particolare, per l'Italia, C. quinoa mostra i seguenti limiti: temperature al di sopra di 32-34 gradi anche per breve tempo tendono a causare sterilità del polline nella maggior parte delle colture; la maggiore piovosità e l'elevata umidità atmosferica causano la germinazione dei semi maturi ancora sulla pianta; la quinoa è infine soggetta all'attacco di Aphis fabae (afide nero del fagiolo, particolarmente aggressivo verso le chenopodiacee durante la fase vegetativa) e di Nezara viridula (cimice verde) e altri cimicidi in fase di maturazione del seme. La presenza di coccinelle può limitare e risolvere l'attacco degli afidi, altrimenti letale se lasciato a sé. La specie italiana più vicina a C. quinoa è chenopodium album, quest'ultima si dimostra estremamente più resistente ai parassiti ed assai più aggressiva rispetto a C. quinoa.

Anno Internazionale della Quinoa

Roma, palazzo della FAO. 2013 anno della Quinoa
Il 2013 è stato dichiarato, da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Anno internazionale della quinoa[4] (IYQ), come riconoscimento per i popoli indigeni andini, che hanno mantenuto, controllato, protetto e conservato la quinoa come cibo per le generazioni presenti e future attraverso la conoscenza e le pratiche del vivere in armonia con la natura. L'obiettivo è quello di focalizzare l'attenzione del mondo sul ruolo che la quinoa gioca a sostegno della biodiversità, sul suo valore nutritivo, sull'eliminazione della povertà a sostegno del raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio.
Il ruolo di Segretariato dell'Anno internazionale sarà svolto dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura. LaBolivia, tra i principali produttori di quinoa, avrà la presidenza del Comitato di coordinamento, mentre il Perù, l'Ecuador e il Cilecondivideranno la vice presidenza con Francia ed Argentina che avranno il compito di relatori.

Ricca di gruppi metilici

La quinoa ha un alto contenuto di trimetilglicina, sostanza che negli ultimi tempi è stata oggetto di studi per la sua azione protettrice del DNA, con azione anti-invecchiamento e anti-tumorale.[senza fonte]

Quinoa-cornflakes.jpg  500g bag of quinoa.jpeg  Reismelde.jpg  

mercoledì 4 giugno 2014

Effetti del limone.



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=627614477322076&set=a.114020932014769.26792.113925262024336&type=1&theater

Bistecche colorate e pesce con l’additivo.




Il dossier: la criminalità punta sui cibi adulterati, sequestri per oltre 1 miliardo.                   

Il dossier firmato dal generale Cosimo Piccinno in occasione del bicentenario dell’Arma, elenca le operazioni effettuate negli ultimi mesi e soprattutto mette in guardia dalle infiltrazioni della criminalità organizzata che con questo mercato parallelo si garantiscono guadagni da centinaia di milioni di euro, ma anche l’utilizzo dei canali di riciclaggio che passano per il controllo di alcuni centri di smistamento e supermercati. Un mercato parallelo a quello dei farmaci, anch’esso in potente espansione grazie alla capacità di vendita online..                          

I veleni al ristorante

Sono oltre 90mila i controlli effettuati tra il 2012 e il 2014, 31mila esercenti non hanno superato il test. Su circa 12mila allevamenti di bovini e ovini sono quasi 4mila i fuorilegge. Stessa media si registra nel settore delle farine e dei pastifici con 6mila e 500 locali non in regola a fronte di 17mila e 500 verifiche effettuate. Un trend confermato in questi primi cinque mesi dell’anno in corso con 703 allevamenti trovati non in regola sugli oltre 2.400 ispezionati e più di 1.500 pastifici sanzionati sui 4.387 visitati. 

Ma il vero pericolo si annida nel settore della ristorazione, dove la media degli «irregolari» inevitabilmente si alza passando a quasi uno su due. Tra il 2012 e il 2014 sono stati verificati ben 27.419 locali pubblici e 11.524 avevano commesso almeno una violazione delle norme. Tra gennaio e il 15 maggio scorso sono su 2.818 ristoranti sono 1.379 quelli che non hanno superato l’esame.

Pesce, carne e finto champagne

A Parma i carabinieri hanno sequestrato «2.300 prosciutti ottenuti da animali alimentati con rifiuti» a Palermo sono stati denunciati 23 macellai che vendevano «carne trattata con Ione solfito che la faceva diventare rossa e sanguinolenta», in quattro Regioni - Puglia, Marche, Emilia Romagna e Veneto - sono stati sequestrati centinaia di litri di Cafodos e tonnellate di pesce spada e tonni. Nel dossier si sottolinea come «il Cafodos è un additivo che viene mescolato con il ghiaccio e dopo qualche secondo diventa invisibile alle analisi di laboratorio. Ha un effetto miracoloso: consente di dare freschezza apparente al prodotto, ma all’interno generalmente è già marcio». 

Sofisticazione pericolosa per la salute è stata accertata anche per l’olio extravergine che in moltissimi casi viene sostituito con olio di soia e adulterato. A Bari è stato scoperto uno stabilimento dove veniva colorato per farlo diventare più verde e così apparire più genuino. Ma il vero capolavoro della contraffazione è stato scoperto dal Nas di Napoli con migliaia di bottiglie di Champagne Moët & Chandon, Veuve Clicquot Pondsardin e Bollinger già sistemate sugli scaffali di numerose enoteche e supermercati in un traffico internazionale gestito dalla criminalità organizzata. Prodotti pressoché identici agli originali con tanto di bollini adesivi, imballaggi, tappi, collarini, cliché dei marchi, timbri e attrezzature per l’imbottigliamento. Il valore del sequestro supera i due milioni di euro e sono ancora in corso controlli sui collegamenti con i mercati stranieri come la Spagna, il Portogallo, la Francia e l’Inghilterra.

Antibiotici e anticancro della camorra

Le cosche puntano sulla catena alimentare, ma anche il mercato parallelo dei farmaci appare in grande espansione. Nei primi cinque mesi del 2014 su 7.847 controlli effettuati sono stati riscontrati ben 1.448 presidi «non conformi» con una valore dei sequestri che supera i 115 milioni di euro. Ma ciò che maggiormente allarma sono i siti internet che offrono, oltre al prodotto, anche la ricetta medica per ottenere il rimborso dal servizio sanitario nazionale. 

Il Nas ha anche accertato che adesso sono in vendita medicinali che per l’assunzione necessitano di un costante controllo medico e invece vengono immessi sul mercato senza alcun controllo anche se si tratta di antidepressivi, antiasmatici, antiepilettici e addirittura farmaci contro il cancro che, come è stato denunciato dai vertici dell’Aifa, vengono commercializzati in un mercato illegale dalle famiglie di camorra.

http://www.corriere.it/cronache/14_giugno_03/bistecche-colorate-pesce-l-additivo-31576654-eaec-11e3-9008-a2f40d753542.shtml

Tangenti per il Mose: arrestati sindaco di Venezia e politici.

Venezia, Giorgio Orsoni e i lavori per il 'Mose' (foto: ANSA)


In manette 35 persone, un centinaio gli indagati. Chiesto l'arresto dell'ex ministro Galan.
Bufera giudiziaria a Venezia, arrestati il sindaco Giorgio Orsoni, posto ai domiciliari, l'assessore regionale Renato Chisso e altre 33 persone, tra cui due ex presidenti del magistrato alle Acque della città lagunare. Le ipotesi di reato a vario titolo sono corruzione, concussione, riciclaggio. Nell'inchiesta su presunti fondi neri accumulati dagli allora vertici di una azienda operante nella costruzione del sistema Mose per la difesa di Venezia dalle acque alte anche una richiesta di arresto per Giarcarlo Galan, ex governatore del Veneto ed ex ministro con Berlusconi e ora deputato.
La cosiddetta inchiesta sul Mose parte da lontano e ha preso avvio da un filone dell'indagine per presunte mazzette relative ad opere autostradali lungo la A4 riguardanti una società presieduta da Lino Brentan. Patteggiata la pena per quella vicenda, Brentan oggi risulta tra gli arrestati per la nuova indagine della Procura di Venezia.
Da quel filone la Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Venezia, è giunta ai presunti fondi neri creati da Piergiorgio Baita, all'epoca dei fatti ai vertici della Mantovani, la società leader nella realizzazione del Mose e all'interno del concessionario unico Consorzio 'Venezia Nuova' (Cav). Gli inquirenti sono riusciti poi a risalire agli allora vertici della Cav, con l'arresto (ai domiciliari) del presidente Giovanni Mazzacurati e di altre persone. Nei giorni scorsi, nel quadro del filone riguardante l'ex presidente della Mantovani l'invio di uno stralcio del fascicolo al tribunale dei ministri relativo all'ex ministro Altero Matteoli.

martedì 3 giugno 2014

ESCLUSIVA/ Gli 80 euro? Una truffa: ecco il documento del Ministero dell’Economia che smaschera Renzi.


Abbiamo scovato un documento ufficiale del MEF, il Ministero dell’Economia e Finanze, che smaschera la truffa di Renzi riguardo ai famosi 80 euro: è un gioco delle tre carte. Oggi te li do, domani spariscono. Come? Con un artifizio tecnico che lascerà tutti a bocca aperta. Pubblichiamo, in esclusiva, il documento. 
Il documento è datato 22 maggio, quindi tre giorni prima delle elezioni. E, probabilmente, non è un caso che sia stato secretato fino a quel momento e che abbia visto la luce “fuori tempo massimo”, quando i giochi elettorali erano ormai chiusi e l’effetto “80 euro” era andato a buon fine, come ha dimostrato poi la schiacciante vittoria del Partito Democratico del pifferaio Renzi.
Checché ne dicano analisti e parolai, alla ricerca di chissà quali motivazioni psico-sociali dietro il 40-20 delle Europee 2014, la spinta eccezionalmente decisiva al trionfo renziano l’hanno data gli 80 euro. Diciamocela tutta: siamo un Paese che dai tempi di Achille Lauro ad oggi non è cambiato in niente, almeno da questo punto di vista. Il voto di scambio c’è sempre stato e sempre ci sarà e, se siamo stati capaci di venderci per un paio di scarpe, figurarsi per 80 euro in busta paga. O almeno: per la promessa di 80 euro in busta paga.
Perché di questo si tratta: di una promessa. Di un gioco delle tre carte che presto si rivelerà tale. E intanto Renzi è ben saldo al suo posto e ci resterà, bontà sua, fino al 2018. Almeno stando alle sue dichiarazioni post-elettorali.
Il sospetto che si trattasse di una truffa in piena regola lo abbiamo sempre avuto. Ma trovarci davanti a questo documento ci ha lasciato, francamente, senza parole. Ricordate la falsa promessa di restituzione dell’Imu di Berlusconi? A confronto quella è roba per dilettanti.
Veniamo ai contenuti del documento, firmato da Roberta Lotti, dirigente dell’Ufficio V della Direzione dei Sistemi Informativi e dell'Innovazione del MEF.
L’Ufficio V ha competenza in materia di “retribuzioni per il personale delle amministrazioni dello Stato”: parliamo quindi di quella schiera di dipendenti pubblici, che compongono una grossa fetta degli aventi diritto alla detrazioni Irpef, quindi i famosi 80 euro, a scalare in base alle fasce di reddito.
Ricordiamo che il bonus promesso da Renzi dovrebbe essere di 80 euro per i redditi dipendenti compresi fra gli 8.000 e i 24.000 €, mentre andrà a scendere fino a scomparire per la fascia di reddito compreso fra 24.001 e 26.000 €.
L’oggetto del documento, che pubblichiamo in esclusiva e che smaschera la truffa di Renzi, riguarda “le indicazioni operative in merito all’art.1, D.L. 66 del 24 aprile 2014 in materia di riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti”: ovvero, tratta proprio dei famosi 80 euro.
Fin qui nulla di strano. Se non fosse che, a partire da qualche riga più giù, sale fortissima la puzza di bruciato.
Perché, così si legge nel documento, “codesti uffici” mettono on-line “la funzione self service a disposizione degli amministrati per comunicare la rinuncia all’attribuzione del beneficio”.
Domanda: perché mai qualcuno dovrebbe rinunciare agli 80 euro in busta paga? Chi sarebbe così sciocco?
A meno che… a meno che non risulti più semplice rinunciare piuttosto che aspettare invano la manna dal cielo.
E scorrendo il documento si capisce dove sta l’inghippo.
L’artifizio tecnico che viene utilizzato è racchiuso tutto nella differenza tra “reddito previsionale” e “reddito reale”. Perché, questo si legge nel documento, la detrazione Irpef (il bonus da 80 euro) verrà calcolata sulla base del “reddito previsionale” e non su quella del “reddito reale”.
Conclusione: a fine anno saranno migliaia quelli chiamati a restituire i soldi sulla base dell’imponibile reale. Ecco il perché il Mef avverte fin da ora che chi vuole può rinunciare, tramite l’apposito modulo self-service, all’attribuzione del credito.
Come denunciato da Marcello Pacifico dell’Anief-Confedir - l’associazione nazionale sindacale per il personale docente e Ata, precario e di ruolo – “alla fine della fiera appena il 40% degli insegnanti percepirà l’aumento. Su 735mila prof in servizio solo 300mila. E per tanti sarà anche inferiore a quanto strombazzato dall’Esecutivo.”
Non solo: “Se l’aumento corrisposto con le buste paga del mese di maggio è solo ipotetico – accusa Pacifico - perche il credito è stato determinato sul reddito presunto e non effettivo”, questo significa che “a fine anno, in fase di conguaglio, sarà poi determinata l'effettiva spettanza in base al reddito complessivo reale e ai giorni lavorati. Per migliaia di insegnanti che percepiscono redditi al limite della soglia prevista dal beneficio fiscale, si sta quindi profilando la concreta possibilità che i benefici acquisiti in busta paga nei prossimi otto mesi vengono poi restituiti a fine 2014.”
Ovvio: basta calcolare il bonus su un reddito presunto, e non su base reale, per mandare “fuori soglia” migliaia di persone ed evitare di assegnare loro gli 80 euro.
Persino Totò, che era riuscito a vendere la Fontana di Trevi ad un turista americano, sarebbe impallidito di fronte al mago (della truffa) Renzi.

http://www.infiltrato.it/inchieste/esclusiva-gli-80-euro-una-truffa-ecco-il-documento-del-ministero-dell-economia-che-smaschera-renzi

Leggi anche: http://job.fanpage.it/bonus-di-80-euro-tutte-le-domande-faq-e-le-risposte-ai-quesiti/
e anche: http://benedettomineo.altervista.org/taglio-irpef-ecco-chi-non-vedra-gli-80-euro-in-busta-paga/