venerdì 17 maggio 2019

Arresti Legnano, il manuale per truccare i bandi: “La logica è prima si individua il candidato. Poi si fa il concorso”. - Giovanna Trinchella

Arresti Legnano, il manuale per truccare i bandi: “La logica è prima si individua il candidato. Poi si fa il concorso”

Sono tre gli episodi di turbativa d'asta che la procura di Busto Arsizio contesta agli amministratori arrestati dalla Finanza. Leggendo l'ordinanza di custodia cautelare del gip, le parole e le azioni degli indagati sembrano riportare un vero e proprio metodo della turbativa d'asta. L'intercettazione: "Si individua la persona, basta! Fa la gara, Finito!"
Modifiche di bandi già pubblicati, incarichi conferiti in assenza o quasi di competenze. Sono tre gli episodi di turbativa d’asta che la procura di Busto Arsizio contesta agli amministratori di Legnano arrestati dalla Finanza oltre l’episodio di corruzione elettorale scoperto a inchiesta già iniziata. Leggendo l’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Piera Bossi, le parole e le azioni degli indagati sembrano riportare un vero e proprio manuale della turbativa d’astaMaurizio Cozzi, il vicesindaco di Forza Italia e assessore al Bilancio finito in carcere, parla con il sindaco Gianbattista Fratus della prossima nomina del dg di Agma (il gruppo che controlla alcune società di servizi partecipate) dopo le dimissioni di Lorenzo Fommei. Gli indagati sono felici perché così potranno piazzare un loro candidato: “Una volta che si individua. si individua la persona, basta! Fa la gara, Finito!“. Per Cozzi quindi, ragiona il giudice, “la logica è prima si individua il candidato, poi si fa il bando! Cioè a dire l’esatto contrario delle previsioni normative di una corretta procedura selettiva pubblica”.
L’intercettazione: “Mi hai messo un requisito della madonna”
Anche quando si deve nominare un consulente esterno la logica non cambia: una delle contestazioni riguarda la nomina di commercialista per Euro.pa Services. Cozzi vuole piazzare un suo amico e chiede al dg della società di modificare alcune clausole contenute nel bando già pubblicato che avrebbero impedito la partecipazione del professionista a lui vicino. Che però rifiuta di presentare la sua candidatura per un incarico biennale da 8mila euro. In una intercettazione (12 dicembre 2018) ci sono le pressioni del vicesindaco sul direttore generale perché cambi il bando: “Eh, va che non può presentarmi la domanda!l!” dice. E l’altro: “Come non può?!?, “Perché non ha i requis … eh.. mi hai messo un requisito della madonna! chi cazzo ha 10 anni di esperienza lavorativa presso amministrazioni pubbliche…”. Quindi arriva la rassicurazione sulla domanda: “Fagliela presentare non ti preoccupare“. E quindi si procede con la rettifica. Ma Cozzi ha un altro problema ovvero che il consulente dovrebbe redigere le dichiarazioni dei dipendenti, ma non ha uno studio all’altezza. Anche per questo requisito viene apportata una modifica. Ma il commercialista ormai si è tirato indietro e Cozzi sbotta: è “un cagasotto“.

Il bando modificato per il candidato incompatibile
Nel secondo episodio contestato il bando taroccato, secondo la procura di Busto, è quello relativo al dirigente per lo sviluppo organizzativo del Comune per cui il giudice scrive che la valutazione del candidato rappresenta “un mero simulacro in quanto mesi prima era stato già individuato” Enrico Barbarese, “in totale violazione” delle leggi con una “manipolazione della procedura selettiva”. Con i termini di presentazione della domanda previsti in soli 14 giorni per impedire la presentazione di altre candidature. Il prescelto diventa dirigente con decreto del sindaco a tempo di record nonostante “privo di esperienza in materia di enti locali e gravato da precedenti di polizia (per traffico di rifiuti, ndr)”. E quindi nominato “nonostante presentasse una situazione di incompatibilità che lo stesso aveva sollevato con gli indagati”, perché presidente e ad di una società, la Safond Martini. In una intercettazione, Barbarese spiega a Fratus e Cozzi: “Il vostro regolamento mi impedisce di tenere l’altro incarico” (…) “è un caso di incompatibilità assoluta di stampo vetero comunista, questo l’hanno messo quelli del Pd”. (…). Ma sollevato il problema offre anche la soluzione e dice: “Ma mica abbiamo problemi di andare in galera, non è questo il problema. È non dare spazio a robe strumentali, capito? (…) Una letterina e vi sistemo tutto secondo me“. “Il cliché Barbarese si ripete di lì a poco“, scrive il gip riferendosi alla designazione del nuovo direttore generale Amga. Viene preparata la bozza del bando e c’è bisogno di verificare che ci siano tutte le caratteristiche che potessero andare bene per assegnarla alla persona già scelta, ci sono dei ritardi, modifiche da fare. Il 14 marzo scorso viene pubblicato il bando, la persona è stata individuata e quindi si può procedere come l’intercettazione spiegava: “Una volta che si individua. Si individua la persona, basta! Fa la gara, Finito!”.

Finanziamenti ai partiti: a +Europa 200mila euro da Soros e moglie, milioni a Forza Italia da Berlusconi e famiglia.

Finanziamenti ai partiti: a +Europa 200mila euro da Soros e moglie, milioni a Forza Italia da Berlusconi e famiglia

Su Repubblica i versamenti ai principali partiti. Il gruppo industriale dell'ex ministra Guidi nel 2018 ha finanziato Lega e Alternativa popolare, ma anche esponenti di Forza Italia, Pd e Fdi. Guido Alpa, ex socio di Conte, ha donato 5mila euro al dem Orlando.

Forza Italia sorretta dai capitali della famiglia BerlusconiFininvest ed Ennio Doris, la Lega e la sinistra finanziate dalle aziende e +Europa di Emma Bonino che ha ricevuto 100mila euro di finanziamento da Soros. Tutto lecito e trasparente, anche se il registro per potere consultare in tempo reale le donazioni – che devono essere pubbliche oltre il tetto dei 3mila euro – a tutt’oggi non esiste. Repubblica spiega di avere ottenuto dati dalla banca dati di Montecitorio dopo un percorso tortuoso, durato giorni tra la richiesta alla Tesoreria e l’attesa di una risposta. Una risposta che alla fine è arrivata e dalla quale emergono nomi e cognomi dei finanziatori più importanti del panorama politico italiano. Incluse alcune sorprese, pur tenendo ben presente che la maggior parte dei finanziamenti non passa dal Parlamento ma confluisce “in associazioni, fondazioni spesso di comodo dove la trasparenza è un optional e l’opacità la regola”.
Venendo alle sorprese, la prima riguarda Guido Alpa: l’ex socio dello studio legale col presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scelto di donare 5mila euro all’ex ministro dem Andrea Orlando e a nessuno dei due partiti al governo. A incassare somme importanti da pochi ma illustri finanziatori è + Europa di Emma Bonino che può vantare 100mila euro da George Soros, altrettanti da sua moglie Tamika Bolton e 30mila da Guido Maria Brera, amministratore del gruppo di private banking Kairos. Tra tutti i finanziatori spicca Peter Baldwin, filantropo nel board della Wikimedia Foundation nonché suo grande benefattore, che in tutto ha versato 516mila euro così suddivisi: 100mila a +Europa, 260mila al segretario del partito Benedetto Della Vedova e 156mila al braccio destro di Bruno TabacciCarlo Romano. Con Soros, ha detto Emma Bonino parlando con Corriere Tv, “ci siamo trovati, prima della caduta del Muro, a sostenere i dissidenti dell’epoca e dopo la caduta del Muro la sua attività a sostegno della democrazia e della società aperta ha permesso di portare a casa battaglie di libertà come il Tribunale penale internazionale. Ma è tutto chiaro e trasparente, pubblicato sui bilanci”.
Passando invece a Forza Italia, negli ultimi cinque anni Silvio Berlusconi ha versato ben 100 milioni di euro, mentre i suoi figli tra il 2015 e il 2016 hanno versato un milione: 200mila Marina, Piersilvio, Luigi e suo fratello Paolo e 100mila da Eleonora e Barbara. Stessa cifra, quest’ultima, data cinque anni fa da Ennio Doris e dai suoi figli Sara e Massimo, nonché da Bruno Ermolli, consigliere Fininvest. Un’azienda che, per parte sua, ha contribuito “con mezzo milione dal 2014 a oggi”. Guardando sempre al centrodestra ma al fronte leghista, il partito di Salvini e le sue diramazioni incassano decine di migliaia di euro da un variegato ventaglio di imprese: Vaporart (100mila euro), Carbotermo spa (15mila), ConsorzioGisa (45mila euro) e nel comparto agricolo la Biogreen (30mila), Giulia Srl di Ormello(10mila), Confagricoltura Roma (25mila) e Now, “azienda inaugurata dal vicepremier e finita nell’inchiesta dei 49 milioni che alla Lega Liguria ha donato 67mila euro. Nell’area di centrosinistra, invece, il gruppo della ex ministra allo Sviluppo Economico Federica Guidi, tramite la sua controllata Telefin, ha dato 25mila euro alla Lega e 20mila a Carfagna e La Russa. Nello stesso gruppo invece Ducati energia ha guardato a sinistra e donato 10mila euro a Boschi, Ferri e Madia. Stessa cifra che il gruppo emiliano Cremonini ha dato a Bernini, Martina e Alfano.

giovedì 16 maggio 2019

Dalle mazzette al lavoro, così è cambiato il sistema delle tangenti. - Stefano Elli



La raccomandazione, in Italia, non è certo una novità. La Treccani la definisce come: «Intercessione in favore di una persona, soprattutto al fine di ottenerle ciò che le sarebbe difficile conseguire con i mezzi e i meriti propri o per le vie ordinarie». Vecchio, inossidabile, vizio nazionale. Dagli atti giudiziari delle ultime inchieste per corruzione (l'ultima, ma non solo, quella della Procura di Milano che ha coinvolto alcune municipalizzate lombarde e il sistema degli appalti in Regione) sembrano emergere alcune novità. Ai potenziali corrotti non vengono più soltanto versate le celebri «mazzette», quelle classiche, avvolte in carta di giornale, quelle che, per intenderci, fecero scoppiare il caso Tangentopoli.
Oggi si offre lavoro. Non solo per sé, ma per i propri cari: figli, mogli, amanti, consanguinei. Oppure consulenze inesistenti, mascherate in modi più o meno maldestri. Tangente come segno tangibile di un abbruttimento epocale che vede piegarsi un diritto, anzi, Il Diritto Fondativo della Repubblica, in un mero strumento di pagamento: come a dire: «io ti offro i miei servigi e il mio prezzo è il lavoro dei miei cari». Oppure, ancora, come nell'ultimo caso di cronaca che ha portato agli arresti domiciliari il sindaco leghista di Legnano, Gianbattista Fratus, la neo assessore alle Opere Pubbliche Chiara Lazzarini e in carcere il vicesindaco (e assessore al bilancio), Maurizio Cozzi, entrambi di Forza Italia, lavoro offerto per pilotare affari. 
In questo caso si è trattato di “piazzare” ai vertici apicali di aziende municipalizzate strategiche, dei “vertrauensmenschen”, degli uomini di stretta fiducia. Come? Semplice: truccando i bandi per le loro assunzioni.
Una degenerazione che non è soltanto penalmente rilevante ma pure socialmente avvilente.
Una modalità già vista, per fare un altro esempio, negli atti del «caso Montante», in Sicilia, dove i magistrati sospettano che funzionari dello Stato considerati “infedeli” nulla abbiano chiesto per sé, se non un lavoro per le consorti. Del resto un modo per pagare deve pur esserci: procurarsi contanti con la normativa antiriciclaggio in vigore è sempre più complicato. A uno degli indagati dell'inchiesta milanese che chiede denaro al suo presunto corruttore (per andare in ferie), questi risponde che 2.000 euro deve «prenotarli» e al posto dei contanti gli consegna la carta di credito. Accanto a queste forme, certo, permangono quelle classiche dazioni ambientali che transitano su conti esteri cifrati verso paradisi penali che resistono inossidabili a qualunque pressione internazionale, nonostante tutte le modifiche normative a cominciare dallo scambio automatico di informazioni. Ma il lavoro come «mazzetta», certo, è un cambio di passo.

Sorpresa Italia: debito pubblico scende di 4,4 miliardi. - Cristiana Gagliarducci



Idebito pubblico italiano è sceso di oltre 4 miliardi di euro nel mese di marzo.

A rivelare l’inaspettata sorpresa è stato l’ultimo bollettino Bankitalia su Finanza pubblica, fabbisogno e debito.
L’indagine ha fatto irruzione sul mercato in un momento delicato per il Belpaese, di nuovo alle prese con uno spread in salita verso i 290 punti e con le difficoltà interne allo stesso Governo.
In una situazione poco rosea, però, la discesa del debito pubblico ha rappresentato un piccolo e momentaneo spiraglio di luce. Secondo la Commissione europea, infatti, la mira tornerà a salire fino a schizzare oltre il 135% del PIL.

A quanto ammonta il debito pubblico italiano?

Rispetto al mese di febbraio il debito pubblico italiano è sceso di 4,4 miliardi di euro scivolando così a 2.358,8 miliardi. Più nello specifico, il fabbisogno delle pubbliche amministrazioni si è attestato a 20,2 miliardi ed è stato bilanciato dal calo delle disponibilità liquide del Tesoro, giù a 22,4 miliardi.
Altri 2,3 miliardi di debito pubblico sono stati cancellati grazie a tre elementi specifici:
  • scarti e premi all’emissione e al rimborso;
  • rivalutazione di titoli indicizzati all’inflazione;
  • variazione dei tassi di cambio.

Chi detiene il nostro debito pubblico?

Come si può notare nel grafico a barre sottostante, la quota di debito pubblico posseduta da Bankitalia a febbraio 2019 è aumentata nel corso degli ultimi anni. I dati del mese, in realtà, si sono mostrati sostanzialmente stabili a quelli di dicembre 2018.

mercoledì 15 maggio 2019

Meteo: Giovedì e Venerdì da INCUBO con VORTICE FREDDO, poi nuova PERTURBAZIONE. Ecco DOVE colpiranno. - Stefano Rossi

Giovedì e Venerdì da incubo

Siamo nel cuore del mese di Maggio e per certi versi sembra di essere in pieno Autunno. Il tempo sull'Italia non riesce proprio a trovare un angolo di quiete e ad aggravare le nostre preoccupazioni arrivano ulteriori e pessime notizie per l'immediato futuro. Giovedì 16 e Venerdì 17 saranno ancora due giornate da INCUBO, contrassegnate prima da un VORTICE FREDDO e a seguire da una PERTURBAZIONE atlantica. Vediamo DOVE COLPIRANNO.
L'arrivo dell'ennesima ondata d'aria fredda proveniente dal nord Europa ha provocato la formazione di un freddo ciclone in movimento verso il basso Tirreno, il quale, provocherà una fase di tempo molto instabile anche su Giovedì 16. Ad essere maggiormente colpite saranno essenzialmente le regioni del Sud come il Molise, la Puglia, La Basilicata, la Calabria e la Sicilia. Un occhio di riguardo al nord est dell'Isola e ai settori meridionali della Calabria dove nel corso della giornata sono attese forti piogge, rovesci e locali nubifragi. La fase acuta del maltempo dovrebbe tuttavia attenuarsi fra il tardo pomeriggio e la sera per poi lasciare spazio ad un ulteriore miglioramento nella successiva notte su tutto il mezzogiorno. Temperature ancora sotto la media. Sulle regioni del Centro e del Nord invece, sarà una giornata parzialmente tranquilla disturbata da annuvolamenti irregolari che non dovrebbero comunque produrre effetti di rilievo, anzi, soprattutto al Nord e sulla Sardegna, si avranno altresì generose schiarite in un contesto climatico meno fresco dei giorni scorsi.
Si tratterà purtroppo solo di una pausa illusoria, in quanto, già da Venerdì 17, dalla vicina Spagna, ecco arrivare un altro vortice di bassa pressione che sospingerà una PERTURBAZIONE a ridosso del Nord Ovest. Il tempo peggiora subito sul Piemonte, la valle d'Aosta e la Lombardia occidentale. Nel corso della giornata, piogge e locali temporali si muoveranno rapidamente verso est andando ad interessare anche il resto delle regioni settentrionali entro la sera. Nel contempo arriveranno piogge anche sul nord della Toscana, le Marche e l'Umbria. Le temperature faranno registrare una nuova flessione e, quasi inutile dirlo, saranno sempre sotto tono. Le cose andranno meglio invece al Sud e sulla Sardegna dove si avrà un tipo di tempo a tratti soleggiato e molto più gradevole dal punto di vista climatico.
E per il weekend ? Purtroppo, arrivano pessime notizieLeggete qui...

Frode fiscale da 25 milioni fra l'Italia e l'Europa dell'Est, 12 arresti.



Operazione della Guardia di finanza di Padova: 100 perquisizioni, anche fuori regione e all'estero. Nel mirino un'associazione a delinquere che coinvolge 42 società operanti nel settore della prevenzione antincendio e antinfortunistica: proventi trasferiti in Slovacchia, Croazia e Slovenia per nasconderli al fisco.

https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2019/05/15/news/frode-fiscale-da-25-milioni-fra-l-italia-e-l-europa-dell-est-12-arresti-1.32489945

Voto di scambio è legge, Forza Italia e Pd hanno votato contro. Il vicepremier Di Maio: “Questa norma era un dovere”.


Voto di scambio è legge, Forza Italia e Pd hanno votato contro. Il vicepremier Di Maio: “Questa norma era un dovere”

Il provvedimento ha ottenuto 157 sì, 81 no e 2 astenuti ed è approvato in via definitiva. Grasso (Leu): "Legge migliorativa rispetto all'attuale". Il pentastellato Giarrusso: "Quanti farisei presenti anche in questa Aula, la prossima settimana andranno a ricordare Giovanni Falcone a Palermo, dove si dovrebbero vergognare di andare".

Come era già accaduto per il voto alla Camera, il 7 marzo scorso, Pd e Forza Italia hanno votato contro. Ma è diventata legge dello Stato, con il via libera dall’Aula del Senato, il ddl sul voto di scambio politico mafioso. Il provvedimento ha ottenuto 157 sì, 81 no e 2 astenuti ed è approvato in via definitiva. “La nostra riforma del voto di scambio politico-mafioso adesso è legge! Rafforzare questa norma era un dovere anche nei confronti di chi ha dato la vita per impedire ogni patto tra politica e criminalità organizzata. #ViaLaMafiaDallaPolitica” scrive su Twitter il vicepremier e leader del M5s Luigi di Maio, aggiungendo un’immagine di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con la scritta: “Le loro idee camminano sulle nostre gambe”. Giurisprudenza a parte, l’effetto principale della riforma è l’inasprimento delle pene che potranno arrivare a quindici anni di carcere. Con le aggravanti speciali si arriva fino a 22 anni e mezzo di condanna: un passaggio che però – per le opposizioni – sarebbe a rischio di ricorsi alla Corte costituzionale.

Cosa prevede la nuova legge: pene più alte e interdizione perpetua. Il testo approvato da Palazzo Madama modifica l’articolo 416 ter del codice penale ed è formato da un solo articolo. Prevede che chiunque accetti, direttamente o con intermediari, la promessa di voti da persone delle quali si sa che appartengono ad associazioni mafiose, in cambio di denaro o della promessa di denaro oppure di un altro favore, o in cambio della disponibilità a soddisfare interessi dell’associazione mafiosa, è punito con la pena stabilita nel primo comma dell’articolo 416 bis. In pratica la formulazione del reato lega il voto di scambio con l’associazione a delinquere di stampo mafioso. In questo modo si stabilisce un collegamento ontologico tra le due fattispecie criminali: non è un caso, infatti, che nel 416 bis tra i reati fine delle associazioni mafiose s’indica anche “impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali”.
Le pene sono quindi più dure: da sei/dodici anni si passa a dieci/quindici anni. Per tutti i condannati scatta poi l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. C’è poi “un’aggravante speciale“: se il politico si è messo d’accordo con il mafioso per ottenere voti e viene effettivamente eletto le pene sono aumentate. In questo caso la pena dei 10-15 anni previsti dal 416 bis, viene aumentata della metà. L’aggravante speciale, però, era stata contestata e la legge alleggerita da un emendamento di Fratelli d’Italia. Che poi era stato neutralizzato in modo che la norma prevedesse che il riconoscimento della responsabilità di tutti quei politici che prendono voti da mafiosi o intermediari di mafiosi.
Patuanelli (M5s): “Fuori la mafia dalla politica”- “Fuori la mafia dalla politica. Non è uno slogan ma il messaggio chiaro e netto che diamo al nostro Paese con la legge che abbiamo approvato: il voto di scambio – scrive su Facebook il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Stefano Patuanelli –  tra i politici e i mafiosi è un attacco al cuore della nostra democrazia, il tradimento della fiducia dei cittadini e la fine della credibilità per le istituzioni. Da oggi l’Italia ha strumenti nuovi ed efficaci per combattere le mafie e chi fa i loro interessi dentro lo Stato. Era un obiettivo fondamentale del Movimento 5 Stelle, oggi è legge“.  “L’approvazione in via definitiva della legge M5S contro il voto di scambio politico-mafioso è motivo di enorme soddisfazione. È un provvedimento che – dichiara Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento –contrasta il malaffare e tutela la democrazia, inasprendo le pene per i politici che scendono a patti con la criminalità organizzata in cambio di voti. Le mafie sono una piaga di questo Paese e si combattono non a parole ma con i fatti. Chi amministra la cosa pubblica, non può avere alcun tipo di contiguità associazioni mafiose. La politica deve rispondere esclusivamente agli interessi dei cittadini che devono poter scegliere legittimamente i loro rappresentanti. Con il provvedimento varato dal Senato mettiamo la mafia fuori dallo Stato“.

Fi: “Aumenti di pena sconsiderati”. Pd: “Profili di illegittimità”. “Non si può non riconoscere che grazie alle nostre leggi, mai modificate, si continua a combattere la mafia con le norme più giuste. Questa legge non la votiamo invece perché prevede – aveva detto Giacomo Caliendo, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia, nel corso del dibattito – soltanto aumenti di pena sconsiderati e incoerenti con la complessiva legislazione penale. Non condividiamo inoltre che in materia penale si intervenga ogni due anni rendendo così la legislazione slabbrata e in contrasto con i principi fondamentali della Costituzione. Noi riteniamo che il vero antidoto alla mafia siano processi rapidi applicando norme equilibrate e severe come quelle da noi realizzate. Oggi più che mai vogliamo ribadire che i nostri governi di centrodestra di cui faceva parte anche la Lega hanno approvato leggi di contrasto alla criminalità organizzata tuttora in vigore”.
Anche i democratici hanno votato contro: “All’inizio della scorsa legislatura fu approvata la riforma del 416 ter. Quella riforma, lo ha ripetuto la procura Antimafia più volte, ha funzionato, ha consentito molte condanne. Era una norma chiara, equilibrata, condivisa dalla magistratura e dal vasto mondo associativo Antimafia, che nessuno aveva chiesto di modificare. Ora questa maggioranza, in nome della propaganda, la vuole cambiare al fine di intestarsi una battaglia per apparire gli unici depositari del principio di legalità, proprio mentre il decreto sblocca cantieri fa un passo indietro su questo terreno, come denunciato anche oggi da Raffaele Cantone  – ha detto il senatore Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd -. Per apparire più onesti degli altri, Lega e 5S peggiorano e mettono a rischio una norma importante: si restringe il campo, si crea incertezza interpretativa, si rischiano profili di illegittimità costituzionale con pene sproporzionate e senza logica. L’unico risultato che si ottiene è quello di indebolire il contrasto al voto di scambio politico-mafioso”.

Prima del voto c’era stato un confronto tra il dem Luigi Zanda e il 5stelle Michele Giarrusso: “Quanti farisei – aveva detto il pentastellato – presenti anche in questa Aula, la prossima settimana andranno a ricordare Giovanni Falcone a Palermo, dove si dovrebbero vergognare di andare”. “Il senatore Giarrusso – la replica del tesoriere dem –  ha dato dei farisei a senatori che siedono in questa Aula. Lanciare accuse o insulti generici senza dire i nomi delle persone a cui queste accuse sono rivolte è un metodo mafioso e in quest’Aula queste cose non sono consentite“.
LeU invece vota a favore dopo astensione alla Camera
Critico con il governo il senatore Pietro Grasso, ex procuratore capo di Palermo, che però ha annunciato il voto favorevole di LeU. Il partito di sinistra si era astenuto alla Camera alla votazione precedente: “State facendo anche della lotta alla mafia – tema che dovrebbe unirci tutti per garantire al nostro Paese legalità, sviluppo e crescita – l’ennesimo spot elettorale. Vederla utilizzata come “scusa” dal ministro dell’Interno per sottrarsi alle celebrazioni della Liberazione, ad esempio, è un modo per svilire un impegno che deve essere costante, quotidiano, serio. Non basta – ha aggiunto l’ex magistrato – inaugurare a favore di telecamere beni confiscati molti anni fa, non bastano post e tweet ad ogni arresto – magari ad operazioni in corso, compromettendone anche l’esito – per adempiere a quelli che sono gli obblighi di guida del Paese. I latitanti non li arrestano i Governi, ma la magistratura e le forze di Polizia! Il contrasto alla mafia, infatti, è molto di più di tutto questo. “l Paese merita molto di più di quanto non stiate facendo su questo come su tutti gli altri fronti della vostra azione politica. Ci aspettiamo altri provvedimenti in Commissione e in Aula per rendere il contrasto alle mafie più efficace, la lotta all’economia criminale più incisiva e i processi più rapidi. Ciò premesso, e dandovi ulteriore prova di quanto quello che ci interessa è il merito dei provvedimenti e non la parte politica che li sostiene, riteniamo che la nuova fattispecie del 416-ter, soprattutto dopo le modifiche apportate alla Camera, sia migliorativa rispetto all’attuale, e per questo annuncio che Liberi e Uguali voterà a favore”.

“Oggi abbiamo raggiunto un altro grande risultato: è stata approvata definitivamente la nuova norma sul voto di scambio politico-mafioso. Il testo che è stato licenziato consentirà di contrastare in modo più efficace ogni ipotesi di infiltrazioni della mafia all’interno della politica. Situazioni gravissime perché incidono sulla massima espressione della democrazia” dicono i portavoce del MoVimento 5 Stelle in Commissione giustizia alla Camera, commentando l’approvazione della proposta di legge che modifica l’art. 416-ter c.p. “È fondamentale, invece, che il voto espresso alle urne sia libero da qualsiasi tipo di condizionamento, specie quello derivante da soggetti legati in qualsiasi modo alle cosche mafiose e al malaffare. Tante sono le novità di rilievo, dall’aumento delle pene al daspo a vita per i politici condannati per questo gravissimo reato. Non possiamo che mostrare la massima soddisfazione per aver fatto un altro passo verso il cambiamento, così da restituire ai cittadini la fiducia nella giustizia e nello Stato“.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/14/voto-di-scambio-politico-mafioso-e-legge-forza-italia-e-pd-hanno-votato-contro/5179258/


Ora aspettiamo che si vari una legge elettorale che non sia farraginosa e che preveda che ogni lista e relativo rappresentante si presentino da soli collocandosi preventivamente a sinistra, al centro o a destra e che decidano alleanze solo ad elezioni avvenute.
E' ridicolo vedere rappresentanti di lista appoggiati da altri 10 partitucoli nati dal nulla in una notte di mezzo....inverno.

Cetta.