Salvate il soldato Fontana. “Invito le altre forze di centrodestra a chiedere, d’intesa con Renzi, la commissione d’inchiesta sulla pandemia che ci aiuterà a far luce sulle responsabilità, comprese quelle di Speranza. Su questa i numeri ci sono” (Matteo Salvini, segretario Lega, Corriere della sera, 18.4). “Ci vorrebbe una Norimberga del Covid… L’epidemia è stata gestita in modo criminale” (Stefano Zecchi, filosofo, Verità, 17.4). Massima solidarietà a Fontana, Gallera, Bertolaso e Moratti: questi li vogliono all’ergastolo.
Salvate il soldato Salvini. “Salvini: ‘Nel Lazio vaccini prima ai carcerati? Roba da matti’. Il Garante dei detenuti: ‘In Lombardia accade da marzo’” (Repubblica, 12.4). Dài, Matteo, che prima o poi magari ne approfitti anche tu.
Io Matteo, tu Mario. “Io e Draghi stiamo imparando a conoscerci” (Salvini, Giornale, 12.2). Quindi il governo dura poco.
Lo smemorato di Rignano. “Lasciare la politica? È il sogno dei miei avversari. Molti di loro ci sperano, li capisco. Mi spiace deluderli: io non smetterò di fare politica” (Matteo Renzi, segretario Iv, Corriere della sera, 6.4). Ma come: non l’aveva lasciata il 4 dicembre 2016 dopo il referendum?
Si figuri. “Col 2% abbiamo cambiato la storia dei prossimi anni imponendo Draghi al posto di Conte. Se col 2% siamo stati capaci di questo, si figuri che cosa potremmo fare se solo avessimo l’8-10%…” (Renzi, ibidem). Se per 80mila euro è capace di dire che l’Arabia Saudita di Bin Salman è la culla del Nuovo Rinascimento, figurarsi che cosa potrebbe fare per 4 o 5 volte tanti.
Ortofrutta. “È inutile che Fagiuolo dica ‘Facciamo mezzo milioni di vaccini’!” (Flavio Briatore a proposito del generale Figliuolo, Cartabianca, Rai3, 6.4). La battuta fatela voi.
Record di frenata. “A metà aprile faremo 500 mila vaccini al giorno” (Mario Draghi e Francesco Paolo Figliuolo, 21.3). “Record di vaccini: 358mila” (Repubblica, 18.4). “Vaccini record, 358 mila in un giorno. Superato ampiamente il numero previsto dalla tabella di marcia” (Corriere della sera, 18.4). La tabella di marcia dev’essere scesa da 500mila a 300 mila al giorno, come lo spread.
Forchettoni/1. “Il mio non è un vitalizio, mi sono versato i contributi” (Roberto Formigoni, La Stampa, 16.4). Sei milioni di mazzette lui le chiama “contributi”.
Forchettoni/2. “Ho scritto un libro di 530 pagine: racconta la mia storia. Ora vivo a casa di un amico” (Formigoni, ibidem). Massima solidarietà all’amico.
La guardiana del faro. “Un abbraccio e la solidarietà mia e di ItaliaViva a Piero Sansonetti e al Riformista per le querele e le azioni disciplinari che stanno intentando contro quello che in questi anni bui è stato, è e deve rimanere un faro contro il giustizialismo mediatico. Non ci fermeranno” (Teresa Bellanova, Iv, viceministra Infrastrutture, Twitter, 17.4). Le querele può farle solo Renzi al Fatto. E meno male: con tutti i guai che abbiamo, manca solo l’abbraccio della Bellanova.
Mission impossible. “Farsi cogliere con la mascherina abbassata può capitare a tutti, ma farlo per fumare – o fingere di fumare – dovrebbe essere vietato” (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 6-4). Si può sempre fumare con la mascherina. O calzarne una col buco.
Clamoroso al Cibali. “Quando nelle motivazioni di una sentenza (la condanna degli ex manager di Mps Profumo e Viola, ndr) ti ritrovi a leggere frasi come ‘spiccata capacità a delinquere’ e ‘disegno criminoso’, non puoi non chiederti se in Italia la magistratura conosca fino in fondo la differenza che c’è fra un processo costruito sulle prove e un processo costruito sui teoremi” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 10.4). In effetti, una sentenza di condanna che dà dei colpevoli ai condannati non si era ancora mai vista. Urge riforma della giustizia.
Parenti serpenti. “Ora lo si dica: Mani Pulite fu un atto politico” (Tiziana Parenti Libero, 12.4). In effetti, l’unico pm di Mani Pulite che si fece eleggere nel ’94 fu Tiziana Parenti, in Forza Italia.
Ora e sempre omertà. “Testimoniò contro il Cav. Poi Ciacci fu promosso. Da capo della Polizia giudiziaria del Tribunale di Milano si diede molto da fare nelle indagini su Berlusconi. Ora è capo dei vigili” (Tiziana Maiolo, Riformista, 9.4). “Esiste qualcuno, da qualche parte, magari seduto a tre porte dalla stanza vuota della dottoressa Boda (dirigente del Miur indagata per corruzione che ha tentato il suicidio, ndr), che ha ‘ispirato’ l’indagine sulla dirigente: con una denuncia anonima… La delazione è ignobile, e non basta pensare che chi di soffiata ferisce prima o dopo di dossier perisce” (Concita De Gregorio, Repubblica, 17.4). Giusto: i reati non si denunciano: si commettono. E chi fa la spia non è figlio di Maria.
Il titolo della settimana. “Open Arms, Salvini a processo. Risponderà di sequestro di persona”, “Il leader leghista azzoppato nella corsa a Palazzo Chigi” (Repubblica, 18.4). In effetti un rinvio a giudizio, per fare il premier del centrodestra, è un po’ pochino: ci vuole almeno una condanna.
IlFQ