Chiede Padellaro:
"Quell’incontro avviene nel momento in cui la pressione di Renzi
sulla sua persona come presidente del Consiglio perché ceda le deleghe dei servizi segreti è al momento più alto.
Qual è la sua valutazione?”,
“Io credo che qualsiasi rappresentante delle istituzioni,
un segretario di partito in questo caso, debba rispondere del suo operato in modo trasparente
Quindi Renzi fa gli incontri che ritiene e anche si vanta degli incontri che fa, però è giusto che risponda in tutte le sedi istituzionali del perché e per come si ritrovi in un’area di servizio con un uomo dell’intelligence con cui lui non avrebbe ragioni istituzionali per avere rapporti”.
Già, perché un conto è essere semplici senatori e un conto è essere il presidente del Consiglio e avere quindi come ruolo ufficiale quello di capo dell’intelligence.
"Diciamo che quando ho incontrato io Mancini non ricordo di averlo incontrato in un autogrill, ma nella sede istituzionale propria
Avendo avuto responsabilità istituzionali e avendo rispetto delle istituzioni nel mio ruolo di presidente del Consiglio non ho voluto far polemiche.
Se sono stato sobrio, lo voglio dire a tutti i cittadini italiani: mi avete visto molto sobrio e non accettar polemiche perché con una forza che è in maggioranza, ma per due mesi con tutti i suoi esponenti è andata in tv, nei giornali, ecc, io ho pensato che ai cittadini in quel momento le polemiche non interessassero per questo non ho ceduto:
non per debolezza, ma perché ritenevo davvero di rimanere concentrato su quelli che erano i problemi.
Vedo invece che il senatore Renzi, e in questo un po’ lo invidio, è molto più versatile di me perché la mattina ce lo ritroviamo in Arabia a decantare il neorinascimento, spazzando via con un sol colpo tutta la tradizione neorinascimentale italiana, tra l’altro proprio fiorentina,
poi lo vediamo il pomeriggio fermarsi in autogrill,
poi lo vediamo in tutte le tv e in tutte le interviste.
Io so fare solo una cosa, sono meno versatile, so lavorare per gli italiani“.
IO SONO Populista
postato da Mara Colasanti su fb
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