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martedì 22 agosto 2023

Avviso agli studenti di diritto costituzionale . - Prof. Guido Saraceni

Chiunque tra di voi avesse pubblicato un post in cui afferma che il generale Vannacci ha il diritto di scrivere ciò che vuole, in ragione dell’art. 21 della Costituzione, è pregato di sostituire il vino con l’acqua, il mojito con il the e gli studi di Giurisprudenza con il corso di laurea triennale in Scienze teoriche dei giochi da spiaggia per persone intellettualmente poco dotate.

La libertà di espressione del pensiero non è un diritto assoluto, deve essere contemperata con altri e altrettanto importanti diritti di pari rango costituzionale - come, ad esempio, la dignità altrui.
Peraltro, la costituzione (ex art. 54) pretende espressamente “disciplina ed onore” da chi svolge una funzione pubblica.
Sperando di essere stato chiaro, vi auguro una buona estate. E buona fortuna con l’esame di “karaoke e balli di gruppo uno” - fondamentale obbligatorio del primo anno, 9 CFU.
20.8.2023

giovedì 29 giugno 2023

Gianluca Vialli - Ettore Zanca

 

Questo è un disegno di Gianluca Vialli. L'ha fatto il Direttore Sanitario del Gaslini. Raffaele Spiazzi .
Quando gli ho chiesto come mai lo avesse disegnato mi ha detto "mi ha colpito l'espressione allegra eppure incavata del suo viso". L'ha realizzato con una biro.

Quel cogliere la sofferenza oltre l'apparenza osservando un particolare è quello che mi fa stare qui a non smettere di ascoltare storie come questa. Oggi mi ha raccontato un sacco di aneddoti. L'ospedale Gaslini è un posto che si racconta anche solo perché c'è. È come un nonno che si siede lì e aspetta i nipotini di cui prendersi cura.

È fatto di gente così. Che ogni mattina prima di andare al lavoro guarda la grande vetrata che osserva il mare e si sente meglio. È il posto dove senti odore di salsedine anche mentre vai da un reparto all'altro.

E il Direttore non lo sa ma Vialli è stato una presenza magica che insieme a chi mi è accanto mi ha portato a tentare di far parte di questa gente. A essere, spero a lungo, uno di quelli che guarda la vetrata, il mare, non si pente di nulla ed entra. 

https://www.facebook.com/photo?fbid=6688985101132146&set=a.211974708833250

martedì 11 gennaio 2022

IL PRESIDENTE CHE VOGLIAMO .

 

Insieme alle elezioni politiche, l’elezione del Presidente della Repubblica è l’atto politico più prossimo alla sovranità democratica in forma rappresentativa e centrata sul Parlamento. Il legame è forte benché indiretto, tenuto insieme dagli eletti che, vale la pena di ricordarlo, non operano mai in nome proprio ma sempre in nome dei cittadini sovrani. Un legame indiretto, che si manifesta in una figura istituzionale, quella del Presidente, la quale è il volto della Nazione verso l’esterno e rispetto alle sue varie parti, quindi agli organi amministrativi e alle culture delle città e delle Regioni.

Nella Presidenza della Repubblica è rappresentato il Paese, di fronte agli altri e a se stesso.  Per questo, i Costituenti vollero la Presidenza sganciata dai partiti, benché ai partiti si debba lo sforzo maggiore di sintesi nella ricerca e di costruzione della candidatura.  Il Presidente è la figura nella quale tutte e tutti noi possiamo sentirci rappresentati, perché non risponde a nessuna volontà particolare o parziale. La sua volontà deve perseguire sempre e solo l’interesse generale – per questo la ricerca del candidato o della candidata è un compito difficile, un impegno serio che deve essere ispirato da una responsabilità disinteressata.

Nel caso dell’elezione del Presidente della Repubblica, il Parlamento dà il meglio di sé giungendo alla più ampia maggioranza, idealmente all’unanimità – una condizione che è diversa, se non opposta, alla sua attività ordinaria, quando esercita il potere legislativo. Questo complesso processo di sintesi raggiunta a partire dalle differenze dovrebbe concludersi nell’individuazione di una personalità onorevole, degna, e fedele alla Costituzione della Repubblica, per autentica convinzione e non per semplice atto formale di giuramento.

Qualcuno che, come accaduto a Silvio Berlusconi, ha subìto una condanna penale definitiva e che per tale ragione è stato dichiarato decaduto dalla carica di senatore non è degno di essere candidato alla Presidenza della Repubblica. Come pure è indegna qualsiasi operazione che intenda usare il nome di Silvio Berlusconi per condizionare quei voti dai quali potrà dipendere l’elezione del Presidente. Eppure,  se pur indirettamente l’impresentabile leader di Forza Italia potrebbe determinare l’esito di questa elezione.

Una simile eventualità, che trapela dai mezzi di informazione, disturba il senso etico dei cittadini.  Le istituzioni della Repubblica, già pesantemente sfigurate dal referendum del 2020, che ha gravemente limitato il numero dei parlamentari e quindi la rappresentanza, potrebbero subire un ulteriore colpo se chi siede in Parlamento non avrà il senso civico e il coraggio politico di impedire che questo miserevole gioco abbia successo.

L’elezione del Presidente potrebbe essere per i partiti un’opportunità per mostrare la loro dignità di associazioni politiche democratiche. Libertà e Giustizia si rivolge a loro e ai parlamentari affinché avvertano la responsabilità di “nobilitare” l’elezione del Presidente. I cittadini vogliono una figura di cui essere orgogliosi, che rappresenti un modello civile e che parli al Paese con una voce sola, autorevole e indipendente. Vogliono, soprattutto, che rispetti la Costituzione e ne incarni i valori più profondi.

http://www.libertaegiustizia.it/2022/01/09/il-presidente-che-vogliamo-2/