sabato 21 maggio 2011

Giammarinaro e Sgarbi, i documenti.


Il critico ha trovato il colpevole per lo storico flop di ascolti che ha affossato il suo programma. Così annuncia una causa da 10 milioni di euro al Fatto e chiede che questo sito sia oscurato se non rimuoverà gli articoli sulla sua amicizia con Pino Giammarinaro. Ma noi abbiamo esercitato solo il diritto di cronaca.











La richiesta di sequestro preventivo dei beni a carico di Giuseppe Giammarinaro fatta propria dai giudici in cui si raccontano i rapporti con Vittorio Sgarbi.



Tempo reale di Vittorio Zucconi

21
MAG
2011

Il Minzopredellino

Il Cdr (Comitato di Redazione) del TGUno, massimo organo di informazione del servizio pubblico che dunque deve rappresentante anche quella grande maggioranza di italiani nche non hanno mai votato, non votano e non voteranno mai per SB eppure pagano il tributo, teme che i comizi di Berlusconi spacciati in apertura come “interviste”, più note come pigiamini di saliva con rinforzo al cavallo, nuocciano “alla credibilità della testata”. Tranquilli, cari colleghi. Con il federale Minzolini al timone, che ha trasformato il più importante TG da un giornale tradizionalmente filogovernativo, al predellino del proprietario delle reti (teoricamente) concorrenti, non c’è più alcuna credibilità da perdere. Non si possono uccidere i morti. Coraggio e arrivederci al 25 aprile di non so quale anno.

Domani si fa credito

“Faremo di Milano una grande metropoli europea” dice nell’ intervista a se stesso diffusa sulle principali reti della Corea del Nord (sezione Italia) il Caro Risorto. Ottima idea, come avrebbe detto Ghandi, ma perchè non ha provato a farlo nei 20 anni di governo suo, dei suoi e del suo amico e complice el Furmìga sulla città e la Lombardia?

http://zucconi.blogautore.repubblica.it/


venerdì 20 maggio 2011

Sgarbi annuncia: “Voglio far chiudere il Fatto”.


”Voglio far chiudere Il Fatto, diffonde solo menzogne”. Non solo,Vittorio Sgarbi vuole anche oscurare questo sito. Il critico d’arte ha trovato il colpevole per per il flop che ha affossato il suo programma e vuole punire questo giornale. All’indomani della sospensione della sua trasmissione su Rai1, Sgarbi annuncia infatti l’intenzione di procedere con azioni legali contro l’edizione cartacea, così come contro questo sito qualora non agisse come richiesto, e prevede rimborsi milionari per gli articoli pubblicati in questi giorni su Salemi e sulla trasmissione “Ci tocca anche Sgarbi”. “Chiedo 10 milioni di euro per gli articoli dei giorni scorsi – dice - quelli in cui mi si indicava come esecutore della mafia – spiega il critico ferrarese – perché è una cosa di una gravità assoluta”.

Sgarbi dimentica di dire che i rilievi su di lui non vengono dalle opinioni dei cronisti di questo giornale, ma dalle pagine di una richiesta di sequestro preventivo di 35 milioni di euro ai danni del signor Giuseppe Giammarinaro. E che i rapporti tra quest’ultimo e il critico non sono frutto della fantasia dei cronisti di questo giornale ma dell’azione investigativa, correttamente riportata e compresa di testimonianze negli articoli che raccontavano la cronaca degli eventi. Si tratta in tutto di 388 pagine di documentazione.

Intanto il legale del critico ferrarese, Giampaolo Cicconi, anticipa che tra oggi e domani verrà recapitata al giornale una diffida “ad eliminare immediatamente dal sito web l’articolo del 17 maggio, firmato da Sonia Alfano dal titolo ‘Salemi e le amicizie pericolose’, nonché quello intitolato “Vittorio Sgarbi , Saverio Romano e l’amico di Salemi sorvegliato speciale” e dei successivi, in quanto palesemente diffamatori”. Nell’atto di diffida, conclude il legale, “è compresa una richiesta di sequestro preventivo nel caso in cui il quotidiano non ottemperasse”.

C’è poi una seconda querela in arrivo, battono le agenzie, che riguarda il pezzo andato in pagina oggi in cui si parla del programma tv, “che attribuisce alla trasmissione dei costi per puntata inverosimili”.

Insomma, per Vittorio Sgarbi questo giornale sarebbe il mandante di una campagna diffamatoria orchestrata ai suoi danni. A questo proposito l’unica cosa che possiamo replicare al signor Vittorio Sgarbi è una immortale vignetta di Altan che gli consigliamo di far propria: “Mi chiedo chi sia il mandante di tutte le cazzate che faccio”.



Sicilia: il numero delle auto blu dei vip eguaglia quelle di Polizia e Guardia di Finanza.


Sono oltre 2100 le auto in dotazione alla regione Sicilia e agli enti collegati. I mezzi in dotazione a Polizia e Gdf sono invece 2679, spesso però in condizioni disastrose.

di Giuseppe Lo Bianco
e Marina Pupella

A Trapani circolano due volanti della polizia per presidiare il territorio ma sono ben 161 le auto di servizio in dotazione all’amministrazione comunale. Anche ad Agrigento sono due le volanti della questura, a fronte di ben 87 auto utilizzate dall’amministrazione provinciale, che amministra 43 comuni: a Palermo, dove i comuni amministrati sono 80, le auto della provincia sono 15. E in Sicilia, inoltre, circolano tante auto blu utilizzate per il trasporto ‘’vip’’ quasi quante volanti di polizia e guardia di finanza (i carabinieri non hanno fornito i dati) destinate sul territorio alla sicurezza dei cittadini. Ma non solo: nelle strade siciliane le auto blu percorrono il doppio di chilometri di quelle lombarde su un territorio che ha la stessa estensione geografica. Un costo in piu’, per la Sicilia, calcolato in circa 14 milioni di euro. Mentre il varo dei nuovi sottosegretari del governo Berlusconiha tra i suoi effetti anche quello di allargare il gia’ consistente parco di auto blu, la Sicilia ha varcato le colonne d’ercole del rapporto tra i privilegi della ‘casta’ e la sicurezza dei cittadini: elaborando i dati del monitoraggio compiuto dalministero della Funzione pubblica in collaborazione con Formez Pa si scopre che nell’isola dove il sistema mafioso è ancora saldamente radicato e di recente ha fatto risentire la sua presenza minacciosa con due omicidi avvenuti a Palermo nel giro di una settimana, polizia e fiamme gialle possiedono 2679 mezzi, contro circa 2100 auto blu a disposizione di Regione ed enti collegati. L’equivalenza emerge dalla proiezione del dato reale di 213 auto blu in 48 comuni e sette province siciliane che hanno risposto al questionario di Brunetta proiettato sul numero di comuni siciliani (390) e di province (9). Si arriva, cioe’, ad una cifra di 1545 auto di rappresentanza cui bisogna aggiungere le 572 in dotazione della regione, delle asl, delle universita’ e degli enti collegati, per un costo complessivo, in proiezione, di circa 180 milioni di euro.

A fronte di questi dati i poliziotti siciliani hanno a disposizione soltanto 33 volanti, impiegate dagli Uffici prevenzione generale nelle nove province dell’isola: quindici –sedici (a seconda che il personale sia a disposizione) a Palermo (otto per il turno notturno), sei a Catania, tre a Messina, due a Trapani e Agrigento, una ciascuna a Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa. E se nel capoluogo, per risparmiare, i commissariati non mandano piu’ in giro di notte la propria volante (ad eccezione dei due quartieri ‘di frontiera’ Brancaccio e San Lorenzo) a Siracusa capita che i gas di scarico delle volanti, vetuste con 200 mila chilometri nelle ruote, filtrino all’interno delle autovetture mettendo a rischio la salute degli agenti. ‘’Siamo in una situazione emergenziale – sostiene Matteo Spatola, segretario regionale del Silp Cgl - dovuta ad una sensibile diminuzione rispetto agli anni precedenti di volanti sul territorio. Altro problema è la mancanza di collegamenti tra gli apparati radio portatili a causa del mal funzionamento dei ponti radio, che rischia di vanificare gli interventi di urgenza”. Il governo che ‘’arresta i latitanti’’ come ripete Berlusconi, non e’ in grado di fornire auto e mezzi alle forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei territori. La causa e’ sempre una: mancanza di investimenti. “Il governo non ha investito sulla sicurezza in termini di adeguamento di organici e di rinnovamento del parco auto esistente – aggiunge Spatola - abbiamo autovetture vecchie e malandate, spesso con una percorrenza superiore ai 250 mila chilometri, blocco del turn over, con personale in pensione che non viene sostituito da nuove leve’’. Un vizio nazionale, quello delle auto blu. Dai dati di Brunetta si scopre che “la spesa totale annua dell’intero parco autovetture delle amministrazioni ‘civili’ statali, onnicomprensivo di personale impiegato nella guida, nella gestione e nella manutenzione, ammonta a 4 miliardi di euro”. Una bella cifra che lascia l’amaro in bocca a coloro che rischiano quotidianamente la vita sulle strade per contrastare la criminalità e che si vedono tagliare risorse per 2,5 miliardi di euro per il triennio 2011-2013. Forse e’ anche per questo che il vice-presidente della Regione siciliana, il prefetto Giosue’ Marino, ha scelto di invertire il trend regionale: per tornare da Palermo a Messina preferisce farsi accompagnare dall’autista della regione alla stazione, e proseguire con il treno, lasciando, per una volta, l’auto blu in garage.

Beppe Grillo in streaming al "Fata Festival'' di Palermo. - di Piera Farinella


Mostre, gazebo e musica dal vivo con Stefania Petyx per un giorno dedicato alla protezione del'ambiente. Previsti interventi di esperti ed attivisti di associazioni ambientaliste

Fata festivalSabato 4 giugno dalle 16.30 fino a mezzanotte a Piazza Verdi, ilMovimento 5 Stelle Palermo lancia per il secondo anno consecutivo il "F.A.T.A. Festival:i 4 elementi in festa", un’iniziativa per sensibilizzare i cittadini palermitani alle tematiche ambientali, attraverso interventi di esperti ed attivisti di associazioni per lo più locali, che si occupano di ambiente e di come preservarlo.
Lo scopo è quello di proporre soluzioni pratiche ed economiche che permettano alla città, grazie all’impegno attivo dei propri cittadini, di uscire da uno stato di emergenza che la tiene in balia di evidenti mancanze amministrative.

Dal palco interverranno vari ospiti, dal vivo e in streaming, tra i qualiBeppe Grillo, la giornalista Stefania Petyx e l’esperto di politica energetica e tecnologie ambientali Maurizio Pallante. Saranno inoltre allestiti una mostra d’arte in estemporanea del collettivo Fare Ala, e un angolo ricreativo dedicato ai bambini, attivo già la mattina dalle 10:00 alle 12:30 e il pomeriggio dalle 17:00 alle 20:00. Saranno inoltre allestiti cinque gazebo, ciascuno dei quali rappresenterà i quattro elementi della natura Fuoco, Acqua, Terra e Aria, più un quinto elemento: l’Uomo, che ha la responsabilità di usare al meglio l’energia dei quattro elementi. Saranno presenti molte associazioni ambientaliste come i movimenti No Ponte, Acquabenecomune, No Triv, Rete Rifiuti Zero, Rete Lilliput, Greenpeace, Lav, Lipu, Cerchi di Vita, Arcipelago Scec, Sicilia delle Meravigliee i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle provenienti da altre città della Sicilia. Gli interventi dal palco saranno intervallati dalla musica di Tafano Broders, Dasvidania, Qanat, Romina Copernico, Merce Frescae da esibizioni di gruppi di danza: caraibica (Claudio Guglielmo e Giada Liberto), orientale (il gruppoAldebaran di Angela Belviso) e tango argentino (Laura Cutrera e Mauro Plescia).

E le donne dello Zen si misero a produrre borse. - di Alli Traina


Un progetto nato nel 2008 da Maruzza Battaglia e che ora ha portato alcune donne dello Zen 2 a lanciare la loro linea di borse. La collezione esposta in centro al Parisi 7.

“I diversi e molteplici corsi di formazione sono gocce nel mare che si disperdono se, una volta conclusi, non danno seguito e sbocco a chi li ha frequentati”. È sulla scia di questa semplice ma fondamentale idea che nascono le borse a marchio Lab.Zen2, uno dei traguardi del progetto omonimo nato nel 2008 con un corso di formazione in piccola sartoria rivolto alle donne del quartiere Zen diPalermo. Il corso è stato il primo passo di un percorso molto più ampio: al contrario di come accade nella maggior parte dei casi, una volta finita la formazione, Rosi Antonelli e le altre donne dello Zen 2 non sono tornate alla loro vita di sempre, ma hanno avuto l’opportunità di esprimere la loro creatività e le loro aspirazioni realizzando una linea di borse che da subito ha riscosso un grande successo.

Maruzza Battaglia, anima e ideatrice del progetto, ha capito che valorizzandone il talento sarebbe stato possibile farle crescere e renderle autonome. Ha così deciso di mettere a disposizione l’esperienza acquisita grazie alla conduzione dei più prestigiosi negozi storici di abbigliamento e sartoria palermitani e di fare da ponte tra il quartiere e il resto della città. Marina Lo Verso, designer e stilista siciliana, ha disegnato il primo prototipo e il logo Lab.Zen2,, Zen al quadrato, appunto, che esprime la volontà di far crescere esponenzialmente le forze, di cambiare il volto ad un quartiere conosciuto solo per il suo degrado.

Questi gli ingredienti che hanno dato vita alle borse Lab.Zen2, “borse con un’anima etica”.

Un percorso concreto che tende al riscatto sociale e all’emancipazione, in cui l’educazione alla legalità si realizza fornendo opportunità oltre che concetti.

L’aspetto difficile e per certi versi rivoluzionario sta proprio nel fatto che si propone l’acquisto delle borse non sulla scia di idee del tipo “dare assistenza alle famiglie del quartiere” o “aiutare le donne a rendersi autonome”, ma semplicemente perché le borse sono belle,curate nei minimi particolari, con abbinamenti di colori e disegni sempre originali, realizzate con tessuti di alta qualità e secondo i dettami della migliore tradizione italiana di artigianato sartoriale.
La nuova collezione - quella primavera/estate - si può trovare al “Parisi 7” di Cinzia Helg, al numero 7 di via Parisi a Palermo. Non soltanto un punto vendita per le borse ma anche l’espressione della sinergia nata a dicembre tra la Battaglia e la Helg: un luogo aperto ai nuovi progetti cittadini di arte e artigianato, insieme a un marchio - Lab.Zen2 - che della commistione fra artigianato sartoriale e impegno fa la sua base fondante.

http://www.iquadernidelora.it/articolo.php?id=311


Toscani: "Giammarinaro sempre presente in giunta con Sgarbi"

L'ex assessore alla creatività di Salemi si esprime dopo le recenti operazioni di sequestro a Pino Giammarinaro, sponsor di Vittorio Sgarbi (leggi l'articolo di Pipitone e Criscenti)

"Giammarinaro partecipava sempre alle riunioni della giunta municipale di Salemi. Sgarbi dica quello che vuole. Ma questa è la realtà che, tra l'altro, ho raccontato ai magistrati". Lo ha dichiarato Oliviero Toscani, ex assessore alla creatività del comune di Salemi. Martedì scorso infatti la dda di Trapani ha sequestrato beni per crca 35 milioni di euro all'ex deputato regionale della Dc. Dall'inchiesta per riciclaggio e intestazione fittizia di beni è emerso anche un attivissimo ruolo politico di Giammarinaro, che oltre a "tenere in pugno" il deputato dell'Api Pio Lo Giudice, era stato sponsor politico di Vittorio Sgarbi a Salemi e della sua giunta di superstar (leggi l'articolo di Pipitone e Criscenti). Ma a Salemi Giammarinaro sarebbe stato un vero e proprio "sindaco ombra" stando a quello che Toscani ha rivelato ai magistrati. "Anche con tutta la buona volontà, in Sicilia, non è possibile far nulla - sentenzia il fotografo -Sgarbi parla, parla ma non conclude mai nulla: è come il coitus interruptus - aggiunge Io me ne sono andato da Salemi perché ho capito che non avrei mai potuto realizzare nulla di concreto. Mi sono rotto i c... e non voglio sapere più niente. Basta, è come se fossero tutti morti. Con Salemi ho già perso molto tempo e tutto quello che ho fatto è stato a titolo gratuito" ha concluso Toscani accusato da Sgarbi in diretta tv (nella prima e ultima puntata del programma del critico d'arte su Rai Uno) di essersi dimesso soltanto dopo che erano stati negati dei compensi per lavori di progettazione a Salemi.

http://www.iquadernidelora.it/articolo.php?id=313