Il professor Luigi Cavanna, primario di Oncologia: «Violenze insopportabili su dei bambini indifesi portate avanti da professionisti. Tutte le istituzioni piacentine riflettano anche su quanto è avvenuto nella vicina Reggio Emilia».
«Impulsi elettrici ed altre violenze su bambini per sottrarli alle famiglie. Accade vicino a noi nella nostra Regione, ne possiamo e dobbiamo parlare». Così Luigi Cavanna, professore ed oncologo piacentino, ha scelto di intervenire sulla delicata vicenda che ha coinvolto il territorio reggiano. «Chi scrive è un medico, da anni impegnato, come tanti altri colleghi, nella cura dei malati, e nella ricerca per migliorare la durata e la qualità della vita di chi è malato. Sono rimasto colpito, come credo tanti altri piacentini, di quanto accaduto in questi giorni, e mi riferisco all'arresto dell'ex presidente del Consiglio comunale di Piacenza, per relazioni con la mafia. Come conseguenza di tutto questo, ogni giorno leggiamo, sentiamo e vediamo interventi sui media locali e non solo, ci si chiede come è stato possibile, come si poteva/ doveva evitare e tanto altro ancora. Tutto molto giusto, ma a mio avviso sta passando sotto silenzio nella nostra comunità, un avvenimento, un insieme di fatti, accaduti non all'altro estremo del mondo (manterrebbero la loro gravità), ma accaduti in un comune vicino a noi, nella nostra Regione, nella nostra area vasta, in provincia di Reggio Emilia!»
«Tali avvenimenti sono talmente gravi, talmente inquietanti, talmente disumani, da non sembrare veri. Ho sentito questa notizia alla radio pochi giorni fa, mentre ero in macchina, inizialmente pensavo di aver capito male, ma purtroppo non sembra così. Da una inchiesta della Procura di Reggio Emilia, denominata “Angeli e Demoni”, emerge che professionisti sia pubblici che privati, assistenti sociali, psicologi, altre figure sanitarie, pubblici amministratori, fra cui un sindaco sono implicati a vario modo in questa terribile vicenda. Secondo le indagini della Procura, e secondo quanto riportata dagli organi di informazione, diversi bambini, (almeno 10 bambini) con età fra i 6 e 10 anni, venivano sottoposti a manipolazioni di ogni tipo, con il fine di creare falsi ricordi di abusi, utilizzando anche impulsi elettromagnetici, con elettrodi applicati alle mani ed ai piedi».
«Quest'ultimo fatto mi ricorda gli esperimenti che venivano fatti in periodi bui della storia dell'uomo su poveri bambini inermi, nei campi di concentramento nazisti. Per questi fatti sono state arrestate 18 persone, 6 ai domiciliari, e sono indagate 27 persone. Secondo me fatti così gravi devono essere portati alla conoscenza ed alla discussione anche dei cittadini della nostra città e provincia, per aprire un dibattito, una presa di coscienza, una riflessione. La violenza è sempre grave, deve essere sempre ripudiata e combattuta, ma quando una violenza di questo tipo viene esercitata da professionisti su persone indifese, e fragili come i bambini, la violenza deve diventare insopportabile per tutte le donne e gli uomini, altrimenti sarà la barbarie. Le istituzioni piacentine, il Comune e Provincia di Piacenza, oltre al caso Caruso, dedichino un po' di spazio e tempo ai fatti accaduti a poca distanza da Piacenza».