venerdì 11 ottobre 2019

Il declino di Salvini. - Tommaso Merlo



Da quando Salvini si è castrato da solo, è finita la cagnara. Con lui al governo, l’intero dibattito pubblico gravitava intorno al suo insaziabile ego. Gli altri a lavorare, lui in giro a sparar minchiate mentre i barchini dei trafficanti gliela facevano sotto il naso e dei rimpatri neanche l’ombra. Nemmeno alle riunioni internazionali si presentava. Il peggiore ministro dell’interno mai visto. Una gran fumo e dell’arrosto neanche l’ombra. Al punto che viene il sospetto fosse tutto premeditato. E cioè che Salvini abbia accettato di fare il governo col Movimento 5 Stelle avendo già in mente di farlo saltare appena gli conveniva. Ha usato cioè il governo al solo scopo di farsi un anno di campagna elettorale da ministro a spese del contribuente per poi andare all’incasso dei pieni poteri. Tutto premeditato. Salvini sapeva in partenza che avrebbe dominato mediaticamente il Movimento e gli avrebbe succhiato consensi. Perché con alle spalle decenni di esperienza, perché con una macchina rodata a disposizione. Salvini sapeva che da Ministro dell’Interno si sarebbe poi rifatto una verginità davanti al grande pubblico e avrebbe potuto sfruttare al meglio l’emergenza migratoria a fini personali. E così è stato. Salvini ha avuto in mano per un anno il pallino della politica italiana e gli occhi addosso di un intero continente. Una strategia pubblicitaria davvero vincente. Piantando solo cagnara, Salvini ha raddoppiato i suoi consensi e stravinto tutte le elezioni che ha affrontato. A Bruxelles gli è andata male, ma Roma l’aveva in pugno. Poi quel maledetto audio del Metropol. Poi il rischio di perdere tutto. Coi suoi beach party tutti esauriti e con erezioni sondaggistiche da paura. Poi il rischio di perdere l’occasione di coronare il suo sogno di diventare il Putin italiano ad un passo dalla meta. Ora o mai più e tra un mojito e l’altro ha trovato il coraggio di scatenare la crisi. Sembrano passati secoli e in attesa che i magistrati trovino le risposte che Salvini non ha voluto dare sui traffici moscoviti, il leader leghista gira privo di genitali sperando che gli ricrescano presto. Lo si vede di rado. Sempre più gonfio e paonazzo. Chissà, forse la passione per i mojiti o forse quella per la coda alla vaccinara che s’ingurgita in grandi quantità per colmare i vuoti esistenziali e gli incoffesabili rimorsi che lo affliggono. L’effetto è quello di uno spot venuto a noia. Quella voce, quel tono, quelle frasi che ripete da anni. Solo fumo. Tossico. I sondaggi reggono a fatica ma i tempi della corsa verso il 40% sembrano tramontati, al punto che Salvini è stato costretto a tornare da Berlusconi. Già, era una minchiata elettorale pure quella del populismo oltre che quella del cambiamento. E peggio ancora, il suo destino politico è nelle mani dei suoi nemici. Se davvero l’Europa darà una mano sui migranti dimostrando che le ricette sovraniste ed isolazioniste sono suicide per paesi come l’Italia. Se davvero il Pd e tutto il renzume la smetteranno di dar spettacolo mettendosi a lavorare al servizio dei cittadini. Se il nuovo governo durerà a sufficienza per permettere al Movimento di realizzare altre bandiere che per colpa del tradimento di Salvini rischiavano di finire nel nulla come il taglio dei parlamentari. Allora per Salvini potrebbe iniziare un inarrestabile declino. Questo perché i milioni di cittadini che si son messi a tifare Lega negli ultimi tempi capirebbero il bluff di cui sono stati vittime e che per risolvere i problemi che li affliggono non c’è bisogno di nessun ducetto e tantomeno di piantar cagnara.

Decreto fisco, M5s: “Ci sarà la stretta sui grandi evasori. Pene fino a 8 anni”. Nel testo anche la confisca per chi compie reati tributari.



Decreto fisco, M5s: “Ci sarà la stretta sui grandi evasori. Pene fino a 8 anni”. Nel testo anche la confisca per chi compie reati tributari


Saranno abbassate le attuali soglie di punibilità ritoccate all'insù dal governo Renzi. Nella bozza c'è anche l'allargamento di una misura che oggi si applica solo ai condannati per mafia e gravi reati: l'obiettivo è colpire le organizzazioni criminali che occultano e reimpiegano proventi illeciti realizzati con reati fiscali. Previsti anche l'obbligo di certificare le compensazioni tra debiti e crediti fiscali superiori a 5mila euro e la riapertura della rottamazione ter.

Nel decreto legge fiscale collegato alla manovra che dovrebbe andare in consiglio dei ministri lunedì prossimo ci sarà anche la annunciata “stretta sui grandi evasori“, con l’abbassamento delle attuali soglie di punibilità ritoccate all’insù dal governo Renzi e l’aumento delle pene fino a 8 anni di reclusione. Dopo il botta e risposta sul carcere per chi non paga le tasse tra il ministro dell’economia Roberto Gualtieri e il Guardasigilli Alfonso Bonafede, fonti M5s hanno confermato che i pentastellati puntano a inserire questa proposta nel provvedimento. In scia a quanto affermato dal premier Giuseppe Conte che ha invitato il governo ad avere “coraggio” contro l’evasione “perché ogni euro recuperato sarà destinato a scuole, ospedali, infrastrutture e riduzione delle tassi” e “essere onesti conviene”. Non è chiaro se ci sia l’intesa con le altre forze di maggioranza. Il Pd per ora non si pronuncia e da Italia viva trapelano dubbi.
L’intervento voluto dal M5s, parte del pacchetto messo a punto da Bonafede, dovrebbe ricalcare i contenuti dell’emendamento presentato un anno fa al ddl anticorruzione dalla relatrice Francesca Businarolo, poi accantonato. Soglie più basse per individuare l’imposta evasa, dunque, e più anni di carcere per chi viene scoperto. Quell’emendamento stabiliva per esempio che per il reato di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti“ la reclusione prevista passasse da un minimo di un anno e sei mesi a 6 anni di massimo, a un minimo di 4 anni fino a un massimo di 8.
Le altre misure contenute nella bozza del decreto vanno dalla decurtazione dei rimborsi fiscali da eventuali debiti con l’erario già diventati cartelle esattoriali alla confisca dei patrimoni non giustificati dal reddito dichiarato allargata ai casi di condanna o patteggiamento per i reati tributari. Sempre in chiave anti evasione, arriveranno una stretta sulle movimentazioni di gas, carburanti, alcolici e altri prodotti soggetti ad accisa e sulle compensazioni di crediti di imposta per un valore superiore a 5mila euro. Per far decollare la lotteria degli scontrini, poi, i premi non saranno sottoposti a tassazione. Il provvedimento comprende anche la riapertura della rottamazione ter per chi non ha saldato la prima o unica rata il 31 luglio: la norma sposta al 30 novembre la data per il primo versamento (per chi ha scelto di pagare a rate) o per il saldo (per chi ha optato per il pagamento in una unica soluzione).
Compensazione tra crediti fiscali e cartelle esattoriali – Prima di erogare i crediti fiscali lo Stato ‘preleverà’ quanto gli spetta se il contribuente ha dei debiti con il fisco, superiori a 100 euro, già diventati cartelle. Il rimborso dunque sarà subordinato alla verifica che non ci siano debiti risultanti da carichi notificati dall’agente della riscossione. Le sole eccezioni saranno previste nei casi in cui ci sia stata una sospensione o sia stato avviato un piano di rateazione. In parallelo è in arrivo, come annunciato da Luigi Di Maio e Pasquale Tridico, una stretta sulle indebite compensazioni da cui stando alla relazione tecnica sono attesi quasi tre miliardi in tre anni. La norma modifica i presupposti per compensare crediti fiscali e debiti (fiscali o contributivi) prevedendo la presentazione della dichiarazione per ogni credito sopra i 5mila euro l’anno e comunque l’obbligo di presentare un F24 tramite i servizi telematici delle Entrate. Il gettito previsto è di 1.084 milioni nel 2020 e 878 milioni nel 2021 e nel 2022.
Verso confisca per sproporzione al condannato per reati fiscali – Un articolo della bozza prevede che il fisco proceda alla confisca di beni ‘per sproporzione’ – oggi possibile per chi si rende responsabile di gravi reati come l’associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione, concussione – anche nel caso di condanna penale per evasione di imposte sui redditi e Iva. La norma punta a colpire le organizzazioni criminali che fondano la propria capacità operativa sull’abilità di accumulare, occultare e reimpiegare proventi illeciti. La confisca, che di fatto estende le norme antimafia, scatta quando il condannato non può giustificare la provenienza dei fondi accumulati. Oggi il modello tradizionale di confisca diretta “risulta raramente applicabile ai reati di natura economica per la concreta difficoltà di individuare ex post, nel patrimonio del trasgressore, i proventi dell’attività delittuosa, perché consumati o confusi con gli altri beni nella sua disponibilità, perché ceduti a terzi in buona fede, ovvero perché reinvestiti o anche solo artatamente occultati”. Per questo, al fine di “rendere più sistematica e completa la disciplina delle misure di aggressione patrimoniale nel settore penale tributario”, si prevede di “integrare le disposizioni contemplate dall’art. 12-bis del D.Lgs. n. 74/2000, al fine di ricomprendervi la confisca per sproporzione”.
Oltre 1 miliardo atteso dalla stretta su evasione Iva sui carburanti – Il decreto metterà in campo anche una stretta sulle movimentazioni di gas, carburanti, alcolici e altri prodotti soggetti ad accisa. Lo scopo è contrastare il meccanismo delle società ‘teste di legno’ – di fatto cartiere – che acquistano all’estero prodotti petroliferi aggirando l’Iva e poi rivendono in Italia incassando l’imposta. Entro il 30 giugno 2020 verrà istituito ‘Infoil’, un sistema informatizzato per la gestione della detenzione e della movimentazione dei prodotti energetici per autotrazione. Il limite temporale entro cui deve concludersi il regime di sospensione dell’accisa per la movimentazione del prodotto viene poi ridotto da 5 giorni a 24 ore: entro un giorno dalla presa in consegna, quindi, la nota di ricevimento dei prodotti andrà trasmessa all’Amministrazione finanziaria. E’ inoltre prevista la digitalizzazione della Dichiarazione accise semplificata (Das), che diventerà una spia di irregolarità. La bozza stima di poter recuperare “un maggior gettito compreso tra i 100 milioni euro l’anno (stima pessimistica di recupero) e i 200 milioni di euro/anno (stima ottimistica di recupero) che si aggiungono a quello previsto con l’adozione del Das informatico nella filiera del gasolio e della benzina per autotrazione”. Dal Das, il governo ” stima di poter recuperare tra il 30% e il 65% del tax-gap di 1,4 miliardi euro l’anno sul gasolio autotrazione, per un maggior gettito annuo compreso tra i 400 milioni euro l’anno (stima pessimistica di recupero) e i 910 milioni di euro l’anno (stima ottimistica di recupero)”.
Controlli su acquisti di auto all’estero – Faro del fisco sugli acquisti di auto all’estero, anche usate. Arriva un controllo preventivo dell’Agenzia delle Entrate anche nei casi in cui non è previsto il versamento dell’Iva con F24. In particolare, come si legge nella relazione che accompagna la norma equipara le operazioni dei titolari di partita Iva a quelle dei consumatori finali e introduce “la verifica preventiva anche per i soggetti privati che acquistano mezzi fiscalmente usati in altri Paesi dell’Unione Europea”.
Agente sotto copertura contro il gioco illegale – Da gennaio 2020 è prevista la nascita del Registro unico degli operatori del gioco pubblico, per contrastare infiltrazioni criminali e gioco illegale oltre a razionalizzare l’offerta. L’obbligo di iscrizione al registro dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli è già previsto per gli apparecchi da gioco con vincita in denaro e ora si estende a concessionari di scommesse, a chi venda lotterie istantanee, giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore, ai concessionari del gioco a distanza. Per iscriversi vanno presentate autorizzazioni, concessioni e certificazione antimafia e pagati 200 euro. Si stima così di incassare 12 milioni l’anno. L’iscrizione va rinnovata ogni anno e in caso di irregolarità scatta una sanzione di 10mila euro, più il divieto di iscriversi per cinque anni. La stessa sanzione scatta per i concessionari che abbiamo rapporti con esercenti non iscritti al registro, che rischiano la revoca della concessione se reiterano per tre volte la violazione in due anni. Dovrebbe arrivare anche un “agente sotto copertura” autorizzato a giocare non oltre 100mila euro l’anno per contrastare il gioco illegale e “prevenire il gioco minorile”. L’attività di controllo sarà in capo all’Agenzia delle Dogane che potrà autorizzare il proprio personale. Le stesse operazioni potranno essere effettuate anche da polizia, carabinieri e Guardia di finanza.
Faro sui trust nei paradisi fiscali – Occhio del fisco sui ‘trust’ aperti all’estero in territori a fiscalità privilegiata – i paradisi fiscali – da beneficiari italiani. La norma serve ad evitare smagliature elusive alle norme, in particolare nel caso in cui non sia possibile possibile distinguere come considerare le somme ricevute dal beneficiario per i cosiddetti trust ‘opachi’, nei quali il beneficiario riceve reddito o parte del reddito per una scelta discrezionale del trustee (il gestore del trust).

Tumore colon-retto, proteina lo 'uccide'.

 © ANSA

Su Nature ricerca Istituto Candiolo e Sanger Institute Cambridge.


TORINO, 9 OTT - Arriva dall'Istituto di Candiolo, l'unico Irccs piemontese, l'ultima scoperta nella lotta ai tumori del colon-retto. In collaborazione con il Sanger Institute di Cambridge, l'equipe dei professori Livio Trusolino e Andrea Bertotti ha identificato una proteina responsabile della crescita dei tumori di tipo MSI, un'incidenza del 10% per il colon (53 mila nuove diagnosi l'anno in Italia) e quasi un quarto tra le neoplasie allo stomaco.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature. "Quando la proteina WRN viene disattivata, il tumore regredisce fino a morire", spiega Trusolino, che a Candiolo dirige il laboratorio di oncologia traslazionale.
La cura si è dimostrata efficace anche nei casi in cui l'immunoterapia fallisce: "In un malato su due ripristinare le funzioni immunitarie non basta. E se si hanno dei risultati, dopo qualche mese la malattia riparte. La nostra speranza - conclude Trusolino - è che i farmaci contro la proteina WRN possano funzionare anche per questi pazienti".

Premio Nobel per la pace al premier etiope Abiy Ahmed Ali.



'Per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale, e in particolare per la sua decisiva iniziativa per risolvere il conflitto di confine con la vicina Eritrea'.


"Il premio Nobel per la pace 2019 è stato assegnato al premier etiope Abiy Ahmed Ali "per i suoi sforzi  - si legge nella motivazione - per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale, e in particolare per la sua decisiva iniziativa per risolvere il conflitto di confine con la vicina Eritrea".

Il premio Nobel per la pace 2019 - ha poi precisato il Comitato in un tweet - intende anche riconoscere tutte le parti interessate che lavorano per la pace e la riconciliazione in Etiopia e nelle regioni dell'Africa orientale e nordorientale". "In stretta collaborazione con Isaias Afwerki, il presidente dell'Eritrea, il premiato di quest'anno ha rapidamente elaborato i principi di un accordo di pace per porre fine alla lunga situazione di stallo 'nessuna pace, nessuna guerra' tra Etiopia ed Eritrea". "In Etiopia - ricorda il Comitato - anche se rimane molto lavoro da fare, Abiy Ahmed ha avviato importanti riforme per dare a molti cittadini la speranza per una vita migliore e un futuro più luminoso. Come primo ministro, Abiy Ahmed ha cercato di promuovere la riconciliazione, la solidarietà e la giustizia sociale".
L'Etiopia "è fiera in quanto nazione" dell'assegnazione del premio Nobel per la Pace al premier Abiy Ahmed Ali, fa sapere l'ufficio del primo ministro.
Il premio Nobel per la pace al primo ministro dell'Etiopia Abiy Ahmed Ali riconosce il lavoro importante che ha fatto sul percorso di riforme nel campo dei diritti umani  - commenta Amnesty International - dopo decenni di repressione, "ma il suo lavoro è lontano dall'essere concluso". Dopo aver ricordato la riforma delle forze di sicurezza, il cambiamento della legge sulle organizzazioni di volontariato, l'accordo di pace con l'Eritrea e il suo contributo all'accordo tra i leader militari del Sudan e l'opposizione civile, Amnesty afferma che "questo premio dovrebbe spingerlo e motivarlo a intraprendere le sfide sui diritti umani che minacciano di disperdere quanto ottenuto fino ad ora. Deve con urgenza assicurare che il suo governo affronti le tensioni etniche che rischiano di provocare instabilità e ulteriori abusi nel campo dei diritti umani" Amnesty aggiunge che dovrebbe rivedere la legislazione "antiterrorismo che continua ad essere usata come uno strumento di repressione". Ora più che mai il primo ministro Abiy deve sposare pienamente i principi e i valori del premio Nobel per la pace per lasciare un eredità durevole nei diritti umani al suo paese alla regione e al mondo".

Il cellulare di Tiziano Renzi intestato a uno straniero. - Mattia Pirola



Il padre di Matteo Renzi si sarebbe servito di un telefono intestato a un extracomunitario per paura di venire intercettato.

Ancora guai per Tiziano RenziDopo la condanna a un anno e nove mesi, insieme alla moglie Laura Bovoli, per fatture false, il padre di Matteo Renzi avrebbe utilizzato un telefono intestato a un'altra persona, un extracomunitario, per timore di essere intercettato.
Il tutto sarebbe avvenuto dopo l'arresto per bancarotta fraudolenta, il 18 febbraio scorso.
Lo scrivono LaVerità e il Corriere Fiorentino, raccontando come nelle ultime ore gli uomini della Guardia di Finanza gli avrebbero sequestrato il "secondo" cellulare a seguito di una perquisizione nella casa di famiglia a Rignano sull'Arno.
Il genitore del leader di Italia Viva deve affrontare ora una nuova inchiesta, per traffico di influenze illecite a Firenze. Insieme a Renzi senior, sarebbe indagato anche il suo ex socio, l'immobiliarista pugliese Luigi Dagostino.
Stando però a quanto appreso dall’agenzia stampa Adnkronos, gli avvocati difensori della famiglia Renzi, non avrebbero mai ricevuto nessun atto relativo all'indagine per un presunto traffico illecito di influenze. In serata, anzi, Tiziano Renzi ha pubblicato una nota in cui afferma: "Ancora una volta leggo notizie false e gravemente diffamatorie nei miei confronti. A differenza di quanto riportano oggi alcuni quotidiani non ho mai avuto telefoni intestati a cittadini extracomunitari. Mai. Ho consegnato alla procura tutti i miei telefoni, anche quelli vecchi non più in uso, oltre all'IPad e ai computer e sto aspettando che mi vengano restituiti per recuperare le foto dei miei nipoti che sono l'unica cosa cui tengo di quei telefoni. Non so cosa sia questo telefonino intestato a un extracomunitario. L'unica scheda telefonica straniera è una scheda comprata a Medjugorie, da utilizzare nel corso dei frequenti pellegrinaggi e che peraltro non avevo ancora mai usato".

giovedì 10 ottobre 2019

Nobel per la letteratura premia Olga Tokarczuk e Peter Handke.



Scrittrice polacca per il 2018, l'autore austriaco per il 2019.

Conferito il doppio premio Nobel per la Letteratura. L'Accademia svedese ha tributato il riconoscimento per l'anno 2018 alla scrittrice polacca Olga Tokarczuk, nata nel 1962. All'autore austriaco Peter Handke, nato nel 1942, è stato assegnato il Nobel per l'anno 2019.
 L'ultimo Nobel per la Letteratura era stato assegnato nel 2017 a Kazuo IshiguroDopo lo scandalo per molestie che nel 2018 aveva colpito il marito di una giurata, il fotografo e regista Jean Claude Arnault e travolto l'Accademia di Svezia portando a una serie di dimissioni, il premio era stato sospeso e rimandato al 2019.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/2019/10/10/nobel-per-la-letteratura-dopo-lo-scandalo-molestie-ne-verranno-assegnati-due_608297c8-13d7-4790-9775-d1c795b0013b.html

Rosa d'autunno.