sabato 12 settembre 2020

Il Genio del Giorno. - Marco Travaglio

Anche oggi, molti candidati al premio speciale “Genio del Giorno”.

Giorgio Gori, il padre Alberto Gori è morto a 91 anni: il lutto

Giorgio Gori, sindaco Pd di Bergamo: “Io e tutta la mia giunta per il No. Il taglio dei parlamentari riduce di molto la rappresentanza ai territori”, che a Bergamo ne perderebbe 7-8 su 20 e questo “produce diversi danni”. Se chi difende la Costituzione l’avesse letta almeno una volta, conoscerebbe l’art. 67: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione…”. Non gli interessi dei bergamaschi o dei crotonesi, ma tutti gl’italiani: il che distingue la rappresentanza dal clientelismo. È il sindaco che dovrebbe rappresentare i bergamaschi: magari proteggendoli dal Covid anziché aiutarlo a suon di “Bergamo non ti fermare!” e facili ottimismi contro “un clima di preoccupazione molto al di là del necessario” il 26 febbraio, in pieno dramma in val Seriana.

Roberto Saviano spiega perché voterà no al taglio dei parlamentari (poi fa  a pezzi il Pd)

Roberto Saviano: “Dopo la scelta della direzione del Pd, voterò convintamente No. E il mio sarà un voto contro questa classe dirigente”. Cioè: per andare contro questa classe dirigente, vota per lasciarla tutta intera al suo posto. Non è meraviglioso?

Sandro Veronesi insulta Giorgia Meloni: "Vigliacca e traditrice, te e tua  sorella". Lei: "Commento all'altezza dei tuoi libri" – Libero Quotidiano

Sandro Veronesi: “Non c’è nessun disegno dietro questo taglio dei parlamentari”. A parte il taglio dei parlamentari, si capisce. “Il problema non è il taglio dei parlamentari ma l’antipolitica… un capriccio pericoloso dei 5Stelle”. La famosa antipolitica di Einaudi, Nitti, Bozzi, Iotti, Rodotà, tutti convinti che i parlamentari fossero troppi quando Di Maio non era nato. L’antipolitica del 98% della Camera che un anno fa votò il taglio all’insaputa di Veronesi. L’antipolitica del Pd che propose 400 deputati e 200 senatori già nel 2008, senza che nessun Veronesi strillasse. “Le persone vengono reclutate in base all’obbedienza a un capobastone, perciò emergono i meno dotati. E sarà anche peggio dopo il referendum”. No, sarà uguale finché non cambierà la legge elettorale (che col No nessuno toccherà e col Sì dovrà mutare per forza): i nominati non dipendono dal numero dei parlamentari, ma dalle liste bloccate del Rosatellum. Contro cui non si ricordano gli alti lai di Veronesi. Si ricorda invece ciò che disse due anni fa: “Se mi chiedete di firmare per far tornare Berlusconi e il suo governo domani, io firmo col sangue”. Ecco, appunto.

Mattia Santori, parla un'ex sardina: "Ci controllavano anche i social, liti  e tensioni. Era una guerra civile" – Libero Quotidiano

Mattia Santori rifiuta la tessera della “Sinistra per Salvini”: “È una critica da fuori di testa. Viene da chi arrampica sugli specchi e nega la genesi di questo referendum, che nasce nell’accordo giallo-verde”. No, gioia: il taglio dei parlamentari è da 40 anni nei programmi del centrosinistra. E questo referendum nasce dalla raccolta di 71 firme fra senatori, quasi tutti leghisti e forzisti (che avevano votato Sì). Se il 20-21 settembre vai a votare No, è grazie alla Lega. Studia, ogni tanto.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/12/il-genio-del-giorno/5928992/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=commenti&utm_term=2020-09-12

Willy, l'ultimo saluto. Conte alla famiglia: 'L'Italia è con voi, vi vuole bene.

 

Per i quattro arrestati ora l'accusa è di omicidio volontario.

Si sono svolti nel campo sportivo di Paliano i funerali di Willy Monteiro Duarte, il giovane assassinato a calci e pugni a Colleferro. Ad assistere alla cerimonia anche il premier Giuseppe Conte, arrivato in camicia bianca per rispettare la richiesta della famiglia. A Capoverde, dove è originaria la famiglia di Willy, il bianco è anche simbolo di lutto quando si riferisce a un giovane.  Nel campo sportivo erano presenti moltissimi ragazzi sulle sedie in plastica disposte sul manto erboso con maglie bianche e la scritta 'Ciao Willy'.

Il premier al termine del rito funebre ha confortato la famiglia di Willy. Commosso, si è avvicinato al padre, alla madre e alla sorella di e ha detto: "L'Italia è con voi, vi vuole bene". Poi ha aggiunto:  "Ora ci aspettiamo condanne severe e certe". "Abbiamo seguito tutti questa vicenda di efferata violenza. Non possiamo minimizzarla né sottovalutarla. Non possiamo degradarla a singolo episodio. Dobbiamo guardarci in faccia e capire che ci sono alcune frange, alcune sacche sociali che coltivano la mitologia della violenza".

"Mio figlio non è morto invano se è vero che ha tentato di salvare un'altra vita". E' quanto avrebbe detto il padre di Willy, Armando, all'ambasciatore di Capo Verde Jorge José de Figueiredo Goncalves, che ha reso visita alla famiglia nel pomeriggio a Paliano. A riferirlo è il diplomatico lasciando l'abitazione della famiglia.

L'omelia - "Perché la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell'oblio impegnamoci tutti, istituzioni, forze dell'ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme, quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale‎ e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi". Così il vescovo di Tivoli e Palestrina monsignor Mauro Parmeggiani, nell'omelia.

"Chiediamo a Dio anche la forza per saper un giorno perdonare chi ha compiuto l'irreparabile. Perdonare ma anche chiedendo che essi percorrano un cammino di rieducazione secondo quanto la giustizia vorrà disporre e in luoghi, come ad esempio le carceri, che devono essere sempre più ambienti di autentica riabilitazione dell'umano", ha proseguito il vescovo. "Questo giovane ci lascia un grande insegnamento che non vorrei che trascorsi questi giorni pieni di coinvolgimento emotivo, di giusta compassione per Willy e la sua famiglia, di sdegno verso coloro che hanno compiuto un gesto inumano, cadesse come troppo spesso accade nell'oblio o nel fermarsi a qualche targa, monumento commemorativo, intitolazione di qualche torneo di calcio o cose del genere". 

"Un fatto esecrabile che stamane ci vede riuniti insieme e per il quale il nostro cuore è profondamente scosso e colpito". Così il vescovo di Tivoli e Palestrina monsignor Mauro Parmeggiani, nell'omelia ai funerali di Willy. ‎Il giovane nel ricordo del vescovo aveva "passione per lo sport ma senza fanatismi, nel rispetto per gli altri e nell'impegno per loro che, lungi da quegli atteggiamenti di indifferenza che spesso chi si dice adulto assume, ha portato Willy nella notte tra sabato e domenica scorsa a intervenire a favore di un amico per sedare una lite e perdere la vita in quella forma grande che Gesù ci ha insegnato nel Vangelo: 'non c'è amore più grande di questo, dare la vita per gli amici'". Gesù, ha detto ancora, "non ci ha liberati con la forza dei muscoli ma donando la propria vita sulla croce per amore e assicurando a tutti coloro che come Willy tentano di praticare il suo Vangelo, la vita eterna".

Le offerte raccolte nel corso della messa per i funerali di Willy saranno devolute, per volere della famiglia del giovane, alla Caritas. Lo ha detto durante la cerimonia il vescovo di Tivoli e Palestrina monsignor Mauro Parmeggiani.‎ La celebrazione è accompagnata da musica e cori.

"Il nostro pensiero è rivolto a Willy. Alla sua famiglia, a tutte le persone che lo hanno amato e che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Non si può morire così, non è giusto. È un dolore troppo grande. Oggi preghiamo ancora per lui. Per quel sorriso giovane e sincero. Ciao ragazzo, sei entrato nel cuore di tutti. Ci hai insegnato il coraggio. Noi ti daremo giustizia. È una promessa". Lo scrive su Facebook il ministro Luigi Di Maio.

"Ora bisogna solo far sentire alla famiglia la vicinanza di tutti e pretendere presto giustizia. La Regione pagherà e sosterrà la famiglia per le spese legali e uno degli istituti alberghieri della nostra regione sarà dedicato al nome di Willy". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a margine del funerale di Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso a Colleferro.

"Da italiano e da papà chiedo giustizia e preghiera per Willy, galera a vita per gli infami assassini". Lo scrive su facebook il leader della Lega Matteo Salvini nel giorno dei funerali di Willy.

Intanto, ieri, la procura di Velletri, sulla base degli accertamenti autoptici, ha cambiato capo imputazione per i 4 arrestati per l'omicidio di Willy: da omicidio preterintenzionale in omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/09/10/omicidio-di-willy-sabato-i-funerali-a-paliano-nuovi-indagati_86b4bbdb-efc1-4c30-86c6-d21a52a132ac.html

Quella cena romana a maggio tra Salvini, Calderoli e Manzoni. - Davide Milosa

 Quella cena romana a maggio tra Salvini, Calderoli e Manzoni

Cena romana tra i vertici della Lega e uno dei commercialisti arrestati giovedì a Milano. Tavolo per quattro. Si discute di soldi e di un direttore di banca amico sulla via del licenziamento. L’annotazione della Guardia di finanza è del 29 maggio ed è agli atti dell’inchiesta Film Commission coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi. Al tavolo è presente il professionista Andrea Manzoni, amico di università del tesoriere del Carroccio Giulio Centemero. Siedono poi il capo del partito Matteo Salvini, il vicepresidente del Senato nonché coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Roberto Calderoli e il senatore bresciano Stefano Borghesi, eletto nel 2018, commercialista di professione e già socio di studio con Manzoni, Alberto Di Rubba, altro indagato nell’indagine, e lo stesso Centemero.

La cena, stando alle indagini, si svolge tra il 24 e il 26 maggio. Al centro dell’incontro il futuro di Marco Ghilardi, amico di Di Rubba (che in passato aveva lavorato in banca e proprio alle dipendenze di Ghilardi). Ghilardi, dopo una contestazione disciplinare da parte dell’istituto bancario dove lavora, rischia il licenziamento da direttore della filiale di Ubi Banca di Seriate, Bergamo. La sua cacciata è legata al fatto di non aver segnalato alcune operazioni sospette relative a conti di società riconducibili a Di Rubba e Manzoni presso la stessa banca di Seriate. Operazioni anomale che erano state oggetto di alert da parte dell’Uif di Bankitalia già nel 2019. Su quei conti, secondo le indagini, in sei anni sarebbero passati circa 2 milioni di euro. Sempre Ghilardi (che non è indagato), subito dopo il 2015 era stato contattato dagli stessi commercialisti per aprire nella sua filiale conti dedicati alle articolazioni regionali della nuova Lega di Salvini il cui primo indirizzo è risultato identico a quello dello studio di Michele Scillieri, altro commercialista coinvolto nell’indagine. L’operazione dei conti associati alle leghe regionali, si ragiona in Procura, sarebbe stato un modo per creare casse esterne e così sottrarre i soldi del partito al rischio di sequestro collegato all’inchiesta della procura di Genova sui 49 milioni di rimborsi elettorali spariti. Quell’operazione però non andò in porto perché bloccata dai vertici di Ubi.

I soldi, dunque, sono il piatto forte della cena romana alla quale partecipa anche Salvini che, come Calderoli e Borghesi, non è al momento indagato. Il racconto della cena emerge, a quanto risulta al Fatto, dalle intercettazioni e dall’analisi dei tabulati. I brogliacci colgono la preoccupazione – riferita dagli indagati, intercettati anche col trojan – dei vertici del partito per le vicende della filiale Ubi di Seriate. L’affare è tanto delicato da scomodare per questo incontro riservato e lontano da luoghi istituzionali lo stesso Salvini.

Marco Ghilardi, dopo quella cena, sarà licenziato e i commercialisti della Lega si adopereranno per fargli avere un avvocato importante. L’episodio della cena sposta l’indagine oltre il recinto tracciato della vicenda Film Commission. Tra una portata e l’altra, infatti, il tema non sono solo i soldi, ma quel flusso di denaro che la stessa Unità di informazione finanziaria (Uif) presso la Banca d’Italia aveva segnalato un anno prima. Del resto, già Andrea Manzoni nelle sue spontanee dichiarazioni del 3 settembre aveva spiegato come era stato il tesoriere della Lega Giulio Centemero (non indagato, ma imputato per finanziamento illecito in un’altra inchiesta milanese, relativa all’associazione Più Voci) a coordinare la nomina di Di Rubba alla presidenza della fondazione regionale Lombardia Film Commission. Particolare confermato in un verbale dall’ex assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini. La vicenda che riguarda l’acquisto di un immobile da 800mila euro con soldi pubblici, amministrati allora da vertici regionali leghisti, è solo un capitolo di una romanzo più ampio. Che si svolge tra Roma, Milano, Bergamo e la Svizzera, dove la Procura sta tentando di tracciare i soldi riferibili al prestanome Luca Sostegni, arrestato a luglio. Per Sostegni, parte di quel denaro sarebbe servito per la campagna elettorale del partito. Particolare non confermato dai pm. Bisogna dunque continuare a cercare. Di certo tutto il risiko, Film Commission e presunte casse esterne, non era sconosciuto a Salvini durante quella cena romana.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/12/quella-cena-romana-a-maggio-tra-salvini-calderoli-e-manzoni/5928999/

venerdì 11 settembre 2020

Primo ok al proporzionale. C’è il testo base della legge elettorale. Regge il patto tra il Pd e i Cinque Stelle. I renziani si astengono insieme a Leu. - Laura Tecce

 GIUSEPPE BRESCIA

Il primo sì alla riforma della legge elettorale, conditio sine qua non posta dai vertici Pd in direzione nazionale lunedì scorso per dare la propria benedizione al taglio dei parlamentari, è arrivato ieri dalla Camera. La commissione Affari costituzionali, nonostante i tentativi di ostruzionismo da parte del centrodestra e l’astensione di Italia Viva, ha adottato il testo base – il cosiddetto Brescellum, dal nome del deputato pentastellato Giuseppe Bescia (nella foto) -, un proporzionale con soglia di sbarramento al 5% e diritto di tribuna per i piccoli partiti.

I voti favorevoli sono arrivati dai due principali partiti di maggioranza, il M5s e il Pd: “Quando ero capogruppo M5S alla Camera avevamo raggiunto l’intesa sul taglio dei parlamentari, ma anche sulla legge elettorale. Bene, la nostra promessa è stata mantenuta, noi del Movimento siamo persone responsabili e non veniamo meno alla parola data”, ha commentato il deputato questore della Camera Francesco D’Uva, mentre il segretario dem Nicola Zingaretti ha sottolineato come si sia passati in un mese “dal nulla all’adozione del testo base”.

In ogni caso il cammino non è privo di ostacoli, dopo la pausa per il referendum ci sarà un ufficio di presidenza per stabilire il termine per la presentazione degli emendamenti e, nonostante l’approdo in Aula a Montecitorio sia calendarizzato il 28 settembre, è lo stesso presidente della commissione Brescia a vedere la strada in salita: “Sarà molto difficile – ammette – probabilmente ci sarà un rinvio proprio per andare incontro alle richieste delle opposizioni”. Le quali hanno tentato fino all’ultimo di far slittare il voto sul testo base, chiedendo approfondimenti tecnici al governo. Approfondimenti che, ha garantito lo stesso Brescia, saranno svolti nelle prossime sedute, prima di avviare l’esame della riforma nel merito.

Ma la protesta del centrodestra è proseguita, con attimi di tensione e la scelta di Forza Italia, Lega e FdI di abbandonare i lavori della commissione al momento del voto: “Non saremo complici di questo scempio”, ha detto l’azzurro Francesco Paolo Sisto. Il centrodestra compatto è pronto dunque a dare battaglia in Aula, forte anche delle divisioni in seno alla maggioranza, con i renziani che rilanciano sul maggioritario, insistono per ottenere l’inserimento della sfiducia costruttiva, l’eliminazione del bicameralismo paritario e per un maggior coinvolgimento delle opposizioni.

Su quest’ultimo punto, peraltro, da segnalare anche la posizione del ministro e capodelegazione Pd al governo Dario Franceschini, che ha avanzato l’idea, dopo il referendum, di dar vita a un patto sulle riforme con le opposizioni. Intanto, dal voto in commissione ieri si sono astenuti anche gli esponenti di Liberi e Uguali, da sempre contrari alla soglia di sbarramento al 5% che “non consentirebbe la rappresentanza di 1,5/1,6 milioni di elettori”. E c’è anche l’aspetto, non secondario, delle liste: saranno corte, lunghe, bloccate o si reintrodurranno le preferenze, come chiede il M5s? Insomma, i nodi da sciogliere ci sono e in ogni caso il percorso della riforma elettorale sarà inevitabilmente condizionato dall’esito delle imminenti elezioni regionali e del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Due appuntamenti con le urne che potrebbero modificare gli equilibri interni alla maggioranza giallorossa.

https://www.lanotiziagiornale.it/primo-ok-al-proporzionale-ce-il-testo-base-della-legge-elettorale-regge-il-patto-tra-il-pd-e-i-cinque-stelle/

E’ il momento di reinventare l’Italia. Conte: “Il lockdown ha rappresentato una prova ardua e difficile. Ora possiamo dedicarci alla ripartenza del Paese”.

 GIUSEPPE CONTE

“Serve coraggio, questo è il momento di reinventare l’Italia, per affrontare le sfide che ci attendono”. E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo alla presentazione del rapporto annuale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. “Senza dubbio – ha aggiunto -, il lockdown ha rappresentato una prova particolarmente ardua, difficile anche dal punto di vista psicologico per tutti i cittadini, per l’intero settore della produzione e del commercio, per la pubblica amministrazione. Oggi però, pur continuando ovviamente a vigilare e a mantenere alta la guardia, grazie al sistema di monitoraggio nazionale e alle regole precauzionali di distanziamento, possiamo con fiducia attendere all’opera di ricostruzione e di rilancio del Paese”.

“Il lavoro straordinario – svolto presso porti, aeroporti e valichi terrestri – ha permesso a questo Paese – ha detto ancora il presidente del Consiglio – di fronteggiare in maniera più efficace l’epidemia. Siamo rimasti sorpresi da questa pandemia, ci siamo scoperti vulnerabilissimi senza adeguate attrezzature, dispositivi di protezione individuale. E voi avete lavorato perché fossero tempestivamente resi disponibili alle nostre strutture sanitarie, ai nostri cittadini. Questo sforzo ha garantito a tutti gli italiani, alle strutture ospedaliere, alla Protezione Civile, alle Forze dell’Ordine e alle imprese di disporre degli strumenti necessari per affrontare l’emergenza epidemiologica”.

“Anche in questa fase di ripartenza – ha sottolineato il premier – l’Agenzia può ricoprire un ruolo fondamentale favorendo la crescita, elementi qualificanti su cui investire per ridurre il divario di crescita le dogane rappresentano una porta primaria per l’accesso al paese. E’ necessario coraggio, questo è il momento di reinventare l’Italia, approfittare di questa occasione per renderlo più inclusivo”.

“Il presidio del commercio internazionale – ha detto ancora il premier – è decisivo per prevenire gli illeciti, come il contrabbando e la contraffazione. L’attuale contesto geopolitico implica, da parte dell’Agenzia delle Dogane, una maggiore attenzione per gli effetti distorsivi che possono generare dazi, e regimi nazionali fiscali differenti anche all’interno dell’Ue. Dobbiamo fare sistema, e l’Agenzia è parte integrante dell’Italia come presidio della sicurezza nazionale”.

“Nei mesi a venire – ha detto il presidente del consiglio -, il nostro Paese è chiamato ad affrontare sfide complesse, ma appunto abbiamo questa opportunità senza precedenti, abbiamo questo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, vedo qui la Presidente del Senato – dobbiamo avviare un dialogo con il Parlamento – ieri lo abbiamo anticipato, troveremo le modalità più efficaci per rendere questo piano un Piano Nazionale condiviso innanzitutto da tutte le forze politiche e anche di opposizione coinvolgente anche tutte le forze economico, sociali, culturali del Paese”.

https://www.lanotiziagiornale.it/e-il-momento-di-reinventare-italia-conte-il-lockdown-ha-rappresentato-una-prova-ardua-e-difficile/

Lotta al contante e cashback, escluse dal rimborso solo le spese online. - Marco Mobili e Laura Serafini

 Quanto costano i POS per i negozi: lo studio di SosTariffe.it »  SosTariffe.it

Esteso a tutti i pagamenti il “premio” per le transazioni elettroniche, a eccezione di quelle effettuate in Rete.

Una procedura semplice e il più capillare possibile per modificare i comportamenti dei cittadini e ridurre progressivamente l’uso del contante. Per centrare l’obiettivo il Governo cambia in corsa le regole del cashback e punta ad estendere a tutte le spese effettuate con moneta elettronica o altre forme di pagamento tracciato il meccanismo premiale che entrerà in vigore dal prossimo 1° dicembre . Le sole spese escluse saranno quelle effettuate online, dove l’uso della moneta elettronica è il solo metodo di pagamento.

Il cambio di rotta del governo.

L’estensione a tutte le spese e le prestazioni di servizio è un cambio di rotta rispetto alle ipotesi iniziali del Governo, secondo cui la restituzione di una quota delle spese effettuate nell’anno avrebbe dovuto riguardare solo determinate tipologie di transazioni ritenute a più alto rischio di evasione. Sulla falsa riga di quanto già fatto in Portogallo inizialmente si era parlato di applicare meccanismi di cashback sulle spese per barbieri, parrucchieri o per la cura della persona, ricambi auto, ristoratori e albergatori. Tutti settori, però, dove ora la perdita di fatturato da Covid-19 e da lockdown è andata in molti casi ben oltre i due terzi.          

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha rilanciato il Piano cashless per l’Italia al suo arrivo a Beirut ricordando il confronto operativo «molto positivo» avuto lunedì con gli operatori dei servizi di pagamento elettronico . «Anche loro - ha sottolineato Conte - si rendono tutti conto dell’importanza per il Paese perché questo significherà, evidentemente incentivare tutti ai pagamenti digitali, significherà non solo beneficiare e rendere più efficiente il sistema dei pagamenti, più spedito trasparente e tracciabile: in prospettiva significa anche porre le basi per recuperare un’economia sommersa, per disincentivare i pagamenti in nero»

L’incognita della riduzione del contante.

Su quanto sarà possibile ridurre l’uso del contante con un meccanismo che premia chi utilizza pagamenti digitali è difficile stabilirlo. Come aveva ricordato la Banca D’Italia nel corso delle audizioni sull’ultima legge di bilancio, il cliente è sensibile a incentivi monetari simili a quelli prefigurati dal Governo (premi, sconti, punti) e per questo ci si potrebbe attendere, «come effetto congiunto dei provvedimenti di incentivo previsti dal Governo, un aumento delle transazioni elettroniche dell’ordine del 10 per cento».

L’obiettivo resta, dunque, quello di far decollare il cashback dal prossimo 1° dicembre prevedendo, se saranno confermate le anticipazioni arrivate dagli operatori di settore, un premio del 10% per più spese fino a 3.000 euro (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).

https://www.ilsole24ore.com/art/lotta-contante-e-cashback-escluse-rimborso-solo-spese-online-ADtL72n

Omicidio Willy, i magistrati valutano l’accusa di omicidio volontario per gli arrestati. I testimoni: “A terra con le convulsioni”. - Vincenzo Bisbiglia

 Omicidio Willy, i magistrati valutano l’accusa di omicidio volontario per gli arrestati. I testimoni: “A terra con le convulsioni”

Belleggia, i fratelli Bianchi e Pincarelli

Serviranno 60 giorni prima che gli esami istologici possano confermare le cause del decesso, al quale ha contribuito la frattura delle ossa dello sterno. "Ci sono lesioni importanti di natura traumatica", spiegano fonti inquirenti a Ilfattoquotidiano.it.

“Dopo il calcio Willy era a terra rantolante”. “Aveva degli spasmi, tipo convulsioni”. “Perdeva sangue dalla bocca, era inerme”. Le testimonianze ci sono tutte e vanno oltre quelle contenute nell’ordinanza di convalida degli arresti per i fatti avvenuti la notte fra il 5 e il 6 settembre a Colleferro, in provincia di Roma. Ma serviranno 60 giorni prima che gli esami istologici possano confermare i sospetti fondati dei magistrati di Velletri, che stanno valutando se indagare i presunti assassini di Willy Monteiro Duarte per un omicidio “volontario” e non più “preterintenzionale”.

A rafforzare questo sospetto, il racconto dei presenti, che hanno descritto i colpi sferrati da uno dei fratelli Bianchi, Marco e Gabriele (a quanto pare, non entrambi) come una mossa di arti marziali. Disciplina di cui i “gemelli” – come vengono definiti per la loro somiglianza fisica – sono entrambi esperti.

Il pm Luigi Paoletti non ha alcuna fretta. I Bianchi e Mario Pincarelli sono in carcere e ci resteranno almeno fino ad una eventuale udienza al tribunale del Riesame, che tuttavia non è stata ancora richiesta. Nei prossimi giorni, il magistrato sentirà i testimoni portati dalla difesa, che hanno già registrato la loro deposizione di fronte agli avvocati Massimiliano e Mario Pica. Poi attenderà gli esami istologici e i “ragionamenti” messi nero su bianco da Saverio Potenza, il medico legale di Tor Vergata perito della procura.

“Ci sono lesioni importanti di natura traumatica, va approfondito, ma abbiamo un quadro chiaro di quale sia stata la causa della morte”, spiegano fonti inquirenti a Ilfattoquotidiano.it. Un decesso al quale ha contribuito la frattura delle ossa dello sterno. In base alle testimonianze, possono essere due gli eventi che lo hanno provocato: un calcio forte, diretto e mirato al busto – dunque frutto di un colpo di arti marziali – oppure l’accanimento sul corpo del ragazzo a terra, che viene invece attribuito a Pincarelli e (ma questo va verificato) forse anche a qualcun altro del “branco” fra le persone non arrestate.

E proprio il “gruppo di Artena” è sotto i riflettori degli inquirenti in queste ore. In particolare Michele Cerquozzi, al momento non iscritto nel registro degli indagati, nominato dai fratelli Bianchi come colui che li avrebbe chiamati in soccorso di Pincarelli e Francesco Belleggia. Sui social network Cerquozzi mostra una forte vicinanza alla famiglia Bianchi e sembra essere molto amico anche di Alessandro, il terzo fratello, ristoratore, alla cui compagna apparteneva l’Audi QZ presa da Marco e Gabriele per intervenire nella disputa di piazza Santa Caterina. Cosa ha detto Cerquozzi di così “allarmante” da far precipitare i Bianchi sul posto e da dare il là al pestaggio “alla cieca”? Soprattutto, Cerquozzi ha partecipato alla rissa? E con lui l’altro passeggero dell’Audi, Omar Shabani, di cui si sa poco? Fatto sta che alcuni testimoni affermano che “quattro o cinque ragazzi si sono accaniti su Willy”. Determinante potrebbe essere la testimonianza di Matteo Bucci, un ottavo arteniese intervenuto, secondo tutti, per fare da paciere e placare la furia dei fratelli Bianchi.

Come detto, si sta muovendo anche la difesa dei ragazzi in carcere. L’avvocato Mario Pica ha denunciato “un accanimento mai visto da parte dei media” e la “presenza di parecchi mitomani che stanno parlando a vanvera in televisione”. La difesa dei Bianchi conferma che non sono stati avviati esami tossicologici sui ragazzi in carcere: “I due sono astemi e non fanno uso di droghe”, ha spiegato ancora Pica. Diverso il discorso per Pincarelli, il cui padre ieri all’AdnKronos ha detto che “quando esce beve e non capisce più niente”: dai suoi apprezzamenti a una ragazza è scaturito il tragico sabato sera di Colleferro. È stato lui, secondo la testimonianza di Belleggia, ad aver “colpito a terra Willy”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/11/omicidio-willy-i-magistrati-valutano-laccusa-di-omicidio-volontario-per-gli-arrestati-i-testimoni-a-terra-con-le-convulsioni/5928234/