domenica 22 settembre 2024

Via cataratta senza operarsi, dal segreto di uno scoiattolo possibile farmaco.

 

(Adnkronos) - Gli scoiattoli di terra a 13 strisce hanno un segreto: quando vanno in letargo, i cristallini dei loro occhi a una temperatura di 4 gradi diventano opachi, per poi rapidamente tornare trasparenti quando si riscaldano e la loro temperatura risale. Questa dote potrebbe essere utile anche all'uomo. La capacità di rendere l'opacità del cristallino reversibile è infatti proprio ciò che potrebbe servire in caso di cataratta. E studiando questi roditori ibernanti, un gruppo di ricercatori guidato dai National Institutes of Health (Nih) ha identificato una proteina chiave di questo processo, nota come RNF114, che inverte la cataratta.  

Del resto la cataratta altro non è che un'opacizzazione del cristallino dell'occhio, che si verifica comunemente nelle persone con l'avanzare dell'età. Lo studio condotto sullo scoiattolo di terra a 13 strisce e sui ratti potrebbe rappresentare una possibile strategia per trattarla senza intervento chirurgico, facilitando l'attività di contrasto contro una causa comune di perdita della vista. La chirurgia è "efficace, ma non priva di rischi" e "gli scienziati hanno cercato a lungo un'alternativa" al 'bisturi', spiega Xingchao Shentu, chirurgo della cataratta e co-ricercatore principale della Zhejiang University in Cina. Anche perché, ricorda, "in alcune parti del mondo la mancanza di accesso alla chirurgia della cataratta è un ostacolo alle cure, e ciò fa sì che la cataratta non trattata sia una delle principali cause di cecità in tutto il mondo".  

Lo studio è stato pubblicato sul 'Journal of Clinical Investigation' e descrive questa nuova scoperta ottenuta nell'ambito di una ricerca in corso al National Eye Institute (Nei), centro dei Nih, realizzata coinvolgendo lo scoiattolo di terra a 13 strisce. In questo animale le cellule fotorecettrici sensibili alla luce nella retina sono per lo più coni, il che lo rende utile per studiare proprietà come la visione dei colori. Inoltre, la capacità del roditore di resistere a mesi di freddo e stress metabolico durante il letargo lo rende un modello per gli scienziati della vista, per studiare una serie di malattie degli occhi. La capacità di rendere l'opacità del cristallino reversibile è stata osservata negli scoiattoli protagonisti dello studio, mentre nei ratti (specie non ibernante) no. Questi ultimi sviluppavano cataratte a basse temperature, che non si risolvevano con il riscaldamento.  

La formazione di cataratta negli animali in letargo esposti a basse temperature, osservano gli esperti, è probabilmente una risposta cellulare allo stress da freddo ed è uno dei tanti cambiamenti che subiscono i loro corpi mentre i tessuti si adattano alle temperature gelide e allo stress metabolico. Gli esseri umani non sviluppano cataratta quando esposti a basse temperature. "Comprendere i fattori molecolari che determinano questo fenomeno di cataratta reversibile potrebbe indicarci la direzione verso una potenziale strategia di trattamento", afferma il co-ricercatore principale dello studio Wei Li, ricercatore senior nella sezione di neurofisiologia retinica del Nei. 

Con l'avanzare dell'età, la cataratta si forma quando le proteine nel cristallino iniziano a ripiegarsi in modo errato e a formare cluster che bloccano, disperdono e distorcono la luce mentre passa attraverso il cristallino. Per esplorare le cataratte reversibili dello scoiattolo di terra a livello molecolare, il team ha sviluppato in laboratorio un modello di cristallino usando cellule staminali ingegnerizzate da cellule di scoiattolo. Utilizzando questa piattaforma, i ricercatori sono arrivati a scoprire che la proteina RNF114 era significativamente elevata durante la fase di riscaldamento nello scoiattolo di terra, rispetto al ratto non in letargo. In precedenza era stato dimostrato che RNF114 aiutava a identificare vecchie proteine e a facilitarne la degradazione. E in effetti, quando gli scienziati hanno pretrattato con la proteina i modelli di cristallini, si è verificata una rapida scomparsa della cataratta al momento del riscaldamento.  

Queste scoperte, evidenziano, sono la prova di principio che è possibile indurre la rimozione della cataratta negli animali. In studi futuri, il processo dovrà essere perfezionato. Ma questo meccanismo viene ritenuto promettente, e, fanno notare gli autori, è anche un fattore importante in molte malattie neurodegenerative.  

https://www.msn.com/it-it/salute/other/via-cataratta-senza-operarsi-dal-segreto-di-uno-scoiattolo-possibile-farmaco/ar-AA1qURC4?rc=1&ocid=winp1taskbar&cvid=62093825d84044b99eb357bc605c8f01&ei=17 


giovedì 19 settembre 2024

Uno dei più grandi paradossi del cosmo è ancora più strano del previsto. - Salvo Privitera

 

Le più recenti misurazioni effettuate dal James Webb Space Telescope hanno portato nuovi indizi su uno dei più grandi misteri dell'astronomia: la cosiddetta "tensione di Hubble". Per anni, gli scienziati si sono trovati davanti a una discrepanza inspiegabile nelle misurazioni del tasso di espansione dell'universo, che variano in base al modo usato.

Questa tensione ha messo in discussione la nostra comprensione dell’universo, ma ora un nuovo studio suggerisce che potrebbe non esistere affatto – o almeno, non nel modo che pensavamo.

Il JWST, grazie alla sua precisione senza precedenti, aveva già confermato l’esistenza della tensione. Tuttavia, i dati più recenti, raccolti da un team di scienziati guidati da Wendy Freedman dell'Università di Chicago, indicano che potrebbe trattarsi solo di un’illusione dovuta a errori di misurazione.

La controversia nasce dalle due principali tecniche usate per misurare l'espansione dell'universo. La prima analizza le minuscole fluttuazioni nella radiazione cosmica di fondo, mentre la seconda utilizza stelle variabili chiamate "Cepheid". I risultati di queste misurazioni sono stati discordanti, con un tasso di espansione che varia tra 67 e 73 chilometri al secondo per megaparsec.

Il nuovo studio del JWST ha confrontato le distanze di galassie vicine utilizzando diversi tipi di stelle e ha rilevato che le misurazioni basate sui Cepheid potrebbero essere influenzate da un errore sistematico. Questo ha riaperto il dibattito tra gli scienziati, alcuni dei quali ritengono che il campione di dati sia troppo piccolo per trarre conclusioni definitive.

https://tech.everyeye.it/notizie/grandi-paradossi-cosmo-strano-previsto-740783.html

Fiori di ghiaccio in Norvegia.

 

È un fenomeno naturale che si verifica nei mari delle regioni polari. I fiori sono formati da vapore acqueo che sfugge alle crepe nel sottile strato di ghiaccio superficiale. Quando questi vapori entrano in contatto con l'aria fredda, si cristallizzano.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1176033654055799&set=a.797507861908382

Sacsayhuamán - Cusco - Perù, ingegneria avveniristica.

 

Guarda bene l'angolo del muro di confine della fortezza di Sacsayhuamán - non è solo un muro di pietra, è una testimonianza di antiche abilità ingegneristiche. Dimenticate le tecniche di costruzione moderne; queste pietre sembrano essere state cosparse di una specie di stregoneria, piegandosi e fondendosi insieme come se fossero fatte di gomma. Avanti, provate a capire questo: gli ingegneri di oggi, armati di tutta la tecnologia fantasiosa che riescono a raccogliere, ammettono che replicare una tale lavorazione artigianale impeccabile sarebbe quasi impensabile senza tuffarsi a capofitto nel mondo della chimica. Immaginate di cercare di inventare mattoni di gomma da un materiale simile all'argilla, solo per imitare ciò che quegli antichi architetti hanno realizzato con un andesite duro e spietato.
Che tipo di persone sono riuscite a trasformare magicamente le rocce in una forma flessibile, come noi modelliamo i vasi di argilla, e creiamo ancora strutture in grado di resistere all'ira dei terremoti? Ogni colossale pezzo di pietra, alcuni che ribaltavano la bilancia a diverse tonnellate, erano meticolosamente posizionati ad uno sbalorditivo 11.500 piedi sul livello del mare, segnando un comando straordinario sia sulla chimica che sull'ingegneria. La domanda scottante rimane: chi erano questi costruttori scandalosamente intelligenti, e quanto era espansiva la loro civiltà? La vera storia dietro Sacsayhuamán non è solo un mistero; è una sfida a tutto ciò che crediamo di sapere sulle capacità delle società antiche.

Sumeri, Mesopotamia, origini calendario.

 

Immagina un mondo senza orologi. Senza minuti, senza secondi. Pensi che sia stato così fino all'avvento della tecnologia moderna? Ti sbagli! Addentriamoci nel fascino dell'antica Mesopotamia con un salto nel tempo di 5.000 anni! Ecco i Sumeri, abitanti dell'attuale Iraq, che stanno per cambiare le regole del gioco...e del tempo.
Da una società agricola alle stelle nel cielo, si muoveva la vita dei Sumeri, e solo un sistema preciso poteva tener loro il passo. Così, con un intuito geniale, inventarono il sistema gender, basato sul numero 60. Una svolta epocale, che ancora oggi scandisce le nostre vite: 60 minuti in un'ora, 60 secondi in un minuto.
Agricoltura, cerimonie religiose, attività amministrative: tutto doveva essere gestito perfettamente. E solo dividendo in modo pratico e facilmente divisibile la giornata in 24 ore, ogni ora in 60 minuti, e ogni minuto in 60 secondi, potevano farcela. Una matematica avanzata che riflette l'ingegnosità di questo popolo antico!
L'influenza dei Sumeri non si fermò alla loro epoca. Civiltà successive li ammirarono e adattarono il sistema a loro volta. Babilonesi, Greci, Romani e tanti altri presero spunto da questa incredibile eredità! Oggi, quando controlliamo l'orologio o il calendario, possiamo ringraziare l'inventiva dei Sumeri. Un'eredità millenaria che batte al ritmo del nostro quotidiano.
Sei stupito? Ricorda, ogni giorno è un viaggio nel tempo, e noi siamo qui per viaggiare con te! Scopri altre curiosità nel nostro prossimo post!

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mercoledì 18 settembre 2024

L'OCCHIO DEL DESERTO DEL SAHARA - Cos'è e come si è formata la struttura...

Struttura di Richat. - Deserto del Sahara.

Di NASA/GSFC/MITI/ERSDAC/JAROS, and U.S./Japan ASTER Science Team - https://asterweb.jpl.nasa.gov/gallery-detail.asp?name=Richat, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2974815

La Struttura di Richat (Guelb El Richat o Guelb Er Richat, in arabo قلب الريشات?, Qalb ar-Rīšāt), chiamata anche Occhio del Sahara, è una struttura circolare nel Deserto del Sahara vicino ad Ouadane in Mauritania. Descritta da alcuni come somigliante ad una grande ammonite, ha un diametro di circa 40 chilometri.[1]

Inizialmente fu interpretata come il cratere di un meteorite, a causa della sua forma circolare, ma oggi si pensa che sia un rialzo simmetrico, messo a nudo dall'erosione.

A partire dagli anni 2000, l’interpretazione scientifica più accreditata ipotizza che si tratti di una cupola vulcanica gigantesca, risalente al periodo Cretaceo (100 milioni di anni fa), che sarebbe crollata su se stessa nel corso dell’erosione, durata diversi milioni di anni.

Le rocce sedimentarie affioranti hanno un'età da tardo proterozoica, verso il centro, ad ordoviciana, verso l'esterno. La presenza di livelli di quarzite determina il diverso grado di erosione della struttura, formando le geometrie concentriche.[2]

All'interno della Struttura di Richat si sono trovate diverse rocce ignee, sia intrusive che effusive. Sono infatti presenti riolitigabbricarbonatiti e kimberliti.

La struttura di Richat è stata visitata dagli anni ’50 dagli scienziati prima di essere rivelata su larga scala da una delle missioni spaziali americane Gemini. Per via delle sue dimensioni e per il suo aspetto inconfondibile è da tempo un punto di riferimento per gli astronauti.[3]


https://it.wikipedia.org/wiki/Struttura_di_Richat#:~:text=La%20Struttura%20di%20Richat%20(Guelb,diametro%20di%20circa%2040%20chilometri.