martedì 18 febbraio 2025

Xiaozai Tiankang, voragine naturale. Cina

 

La più grande e profonda voragine naturale del pianeta si chiama Xiaozai Tiankang.
Si trova nel cuore della Cina, Penji. Questo fantastico tombino è completamente naturale e raggiunge una profondità di 662 metri e una larghezza di 537 metri.
Ma la cosa più sorprendente è l'esplosione di vita che contiene. Ciò che confonde i geologi a causa degli effetti dell'acqua è Xiaozai Tiankang. In questo caso, si è formato in cima ad una grotta, dove un fiume sotterraneo, lungo 8,5 chilometri, sfocia in una magnifica cascata. Le sue enormi dimensioni lo rendono la voragine più profonda del mondo.
Ospita circa 1.300 specie di piante e fauna selvatica. Tra gli "inquilini" più affascinanti della foresta sotterranea c'è la pantera nebbiosa, conosciuta dai locali fin dall'antichità.

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Newgrange - Tomba neolitica. - Nicolas Kess Jighu

 

Immersa nell'incantevole paesaggio della contea di Meath, in Irlanda, si trova la maestosa Newgrange, una tomba neolitica che risale a circa il 3.200 a.C. Questa straordinaria struttura ha più di 5.200 anni, superando di ben 600 anni le maestose piramidi egizie e superando di un millennio l'iconica Stonehenge. Ma non è solo la sua età a catturare l'immaginazione; Newgrange vanta un magistrale design architettonico che riflette la straordinaria ingegnosità dei suoi creatori. Ogni solstizio d'inverno, al sorgere del sole, i suoi raggi dorati penetrano nella camera interna con una precisione mozzafiato, a testimonianza delle avanzate conoscenze astronomiche possedute da quegli antichi artigiani. Oggi, Newgrange è venerata come uno dei siti preistorici più significativi d'Europa, una sentinella silenziosa dei misteri e delle meraviglie di un lontano passato.

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Il mistero della Dighton Rock. - Nicolas Kess Jighu

 

Un'antica iscrizione che nessuno riesce a decifrare.
Nascosta nel fiume Taunton nel Massachusetts, la Dighton Rock è un masso da 40 tonnellate ricoperto di strane incisioni che hanno lasciato perplessi gli storici per secoli. I simboli e le iscrizioni mistiche, incise sulla superficie della roccia, sembrano raffigurare figure umane, animali, forme geometriche e scritture sconosciute, dando origine a infinite speculazioni sulle loro origini.
La prima menzione registrata della Dighton Rock risale al 1680, quando il reverendo John Danforth abbozzò le incisioni, descrivendole come un enigmatico mix di caratteri e pittogrammi. Da allora, gli studiosi hanno proposto molteplici teorie su chi le abbia create. Alcuni credono che i segni siano stati lasciati da tribù di nativi americani, forse dal popolo Wampanoag, come parte di un documento religioso o storico. Altri suggeriscono che i Vichinghi, gli esploratori portoghesi o persino gli antichi Fenici potrebbero aver lasciato il loro segno sulla pietra, suggerendo un contatto transatlantico precolombiano.
Una delle teorie più controverse sostiene che le incisioni siano la prova di una civiltà perduta, forse legata ai primi visitatori provenienti dall'Europa o dall'Asia molto prima che Colombo arrivasse nelle Americhe. Nonostante i numerosi tentativi di decifrare le iscrizioni, non è stato raggiunto alcun consenso e le vere origini della Dighton Rock rimangono sconosciute.
Oggi, la roccia è ospitata nel Dighton Rock State Park, dove continua ad affascinare ricercatori, storici e amanti del mistero. Che contenga la chiave per una parte sconosciuta della storia o rimanga un enigma irrisolto, la Dighton Rock è uno dei reperti archeologici più misteriosi del Nord America.

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lunedì 17 febbraio 2025

Simone Cristicchi - Quando sarai piccola - Sanremo

 

Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,
ti starò vicino come non ho fatto mai.
Rallenteremo il passo se camminerò veloce,
parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.
Giocheremo a ricordare quanti figli hai,
che sei nata il 20 marzo del ’46.
Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.
Ti insegnerò a stare in piedi da sola,
a ritrovare la strada di casa.
Ti ripeterò il mio nome mille volte
perché tanto te lo scorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato
e sorridere del tempo che non sembra mai passato.
Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono,
a capire che tuo figlio è diventato un uomo.
Quando ti prenderò in braccio e sembrerai leggera
come una bambina sopra un’altalena.
Preparerò da mangiare per cena,
io che so fare il caffè a malapena.
Ti ripeterò il tuo nome mille volte
fino a quando lo ricorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.
E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.
Ci sono cose che non puoi cancellare, ci sono abbracci che non devi sprecare.
Ci sono sguardi pieni di silenzio che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare e la fatica di doverlo accettare.
Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria che non so dimenticare
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutta questa vita che mi hai dato
e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.
Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte
che non avrai paura nemmeno della morte
Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte
Adesso è tardi, fai la brava
buonanotte.

Lucio Corsi - Volevo essere un duro

 

Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un robot
Un lottatore di sumo
Uno spaccino in fuga da un cane lupo
Alla stazione di Bolo
Una gallina dalle uova d’oro
Però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro
Ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo
Così mi truccano gli occhi di nero
Ma non ho mai perso tempo
È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro no
Un robot
Medaglia d’oro di sputo
Lo scippatore che t’aspetta nel buio
Il Re di Porta Portese
La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Cintura bianca di Judo
Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto
“Stai attento alla luce”
E che le lune senza buche
Sono fregature
Perché in fondo è inutile fuggire
Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio
Non sono altro che Lucio

Non vedo più Sanremo da anni ormai, ma ho voluto ascoltare, dopo averne seguito la recensione, questa canzone, che mi ha infuso speranza, mi ha confermato che c'è ancora chi vuole vivere la vita assaporandone tutti gli aspetti senza dover apparire come un prevaricatore e maturare con le esperienze vissute in prima persona, senza saltare gli ostacoli con le raccomandazioni, ma affrontandoli con determinazione e responsabilità. Onore e merito a Lucio Corsi.

cetta

sabato 15 febbraio 2025

Saqqara, “Tomba dei Due Fratelli.

 

Facciamo un salto indietro nel tempo fino alla V Dinastia (2949-2345 bce), luogo di sepoltura Saqqara, la cosiddetta “Tomba dei Due Fratelli”, Niankhkhnum e Khnumhotep. Sacerdoti nel tempio del sole di Nyuserra (2445-2421 bce) ad Abu Gurab, “confidenti del re” e “supervisori dei parrucchieri del re”, i due uomini furono sepolti insieme, in una delle mastabe più grandi della necropoli.

La natura di questa sepoltura resta dibattuta. All’interno infatti ci sono diverse rappresentazioni abbastanza singolari, in cui i due uomini sono abbracciati, mano nella mano e con i volti ravvicinati. Alcuni studiosi sostengono che si tratta della prima coppia omosessuale attestata nella storia, secondo altri i due uomini erano semplicemente fratelli o addirittura gemelli.

Un recente riesame delle decorazioni della tomba ha rivelato un numero significativo di immagini accoppiate in cui scene o elementi di un motivo si “specchiano” l’un l’altro, una prova, secondo questo studio, che si tratta di gemelli omozigoti. Inoltre, la presenza nelle decorazioni delle rispettive famiglie tende a far decadere l’ipotesi di una relazione omosessuale. Secondo alcuni studiosi, Niankhkhnum e Khnumhotep erano semplicemente amici per la pelle.

Curiosità: i due nomi uniti formano un gioco di parole molto curioso, “uniti nella vita e nella pace”.

Potete fare una visita virtuale della tomba a questo link 👉 http://bit.ly/3rUhb7q

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1705461166956873&set=a.996852377817759

Ucraina, Blinken ammette: ''Stati Uniti hanno fornito armi prima dell'invasione russa'' - Giuseppe Cirillo

 

Diplomazia o strategia? Le parole del segretario di Stato che lasciano perplessi: “Non si è mai trattato solo dell’Ucraina”

L’invasione della Russia in Ucraina inizia il 24 febbraio 2022, ma l’invio di armi da parte degli Stati Uniti comincia mesi prima, a settembre del 2021. Soprattutto, inizia “silenziosamente”. A rivelarlo ai microfoni del New York Times non è di certo un complottista, ma il segretario di Stato americano Antony Blinken. Durante l’intervista, il “diplomatico di lunga data” - come lo definisce la giornalista statunitense Lulu Garcia-Navarro - ha insistito sul fatto che le decisioni prese insieme al presidente Joe Biden sono state “quelle giuste”. Tra queste, figura anche quella di aver messo “l’Ucraina sulla strada dell'adesione alla NATO”. Blinken ha rivendicato queste scelte come determinanti per salvaguardare la sovranità ucraina e contrastare le ambizioni territoriali di Vladimir Putin. Tuttavia, come lo stesso segretario di Stato ha ammesso, in gioco c’è ben altro. “Non si tratta solo dell'Ucraina - ha sottolineato Blinken -. Non si è mai trattato solo dell'Ucraina”. Soffermandosi sui rischi futuri che potrebbero minare gli Stati Uniti, Blinken ha precisato: “In assenza della diplomazia americana, ci sarà la diplomazia di molti altri Paesi che modelleranno il mondo in modi che potrebbero non essere così amichevoli verso i nostri interessi e i nostri valori”. Insomma, Blinken parla di scelte dettate dalla necessità di salvaguardare la sovranità e gli interessi dell’Ucraina, ma queste sembrano finire sempre per favorire gli Stati Uniti.

Partiamo però dall’inizio, dal momento in cui il segretario di Stato ricorda l’incontro a Ginevra con il suo omologo russo, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, nel tentativo di evitare il conflitto in Ucraina. “Abbiamo esercitato una diplomazia straordinaria nel riunire e tenere insieme più di 50 Paesi, non solo in Europa, ma ben oltre, a sostegno dell'Ucraina e in difesa di quei principi che la Russia ha attaccato nel febbraio di quell'anno. Ho lavorato intensamente prima della guerra, anche con incontri con il mio omologo russo, Sergey Lavrov, a Ginevra, un paio di mesi prima del conflitto, cercando di trovare un modo per prevenirlo. Abbiamo voluto testare l’ipotesi che si trattasse davvero delle preoccupazioni della Russia per la sua sicurezza e per l'Ucraina”, ha spiegato. E prosegue: “Eravamo intensamente impegnati diplomaticamente con la Russia. Da allora, se ci fosse stata l'opportunità di impegnarsi diplomaticamente per porre fine alla guerra in modo giusto e duraturo, saremmo stati i primi a coglierla. Purtroppo, almeno fino ad ora, non abbiamo visto alcun segno che la Russia sia realmente disposta a negoziare”. Al di là dell’intensa attività diplomatica, prima che la Russia invadesse l’Ucraina, le armi per Kiev erano già pronte per essere spedite. “Ci siamo assicurati che, ben prima dell’aggressione russa, a partire da settembre e poi di nuovo a dicembre, portassimo silenziosamente molte armi all'Ucraina. Volevamo garantire che avessero ciò di cui avevano bisogno per difendersi: cose come i missili Stinger e Javelin, che si sono rivelati decisivi per impedire alla Russia di prendere Kiev, ribaltare il Paese, cancellarlo dalla mappa e, anzi, respingere i russi”.

Tuttavia, durante l’intervista con il NYT, Blinken sembra trascurare che l’esercito di Kiev, a differenza di quello di Mosca, che continua ad avanzare, non ha mai ottenuto vittorie significative, se non nella narrativa mediatica occidentale. Le perdite umane e materiali subite da Kiev sono elevatissime, sia tra la popolazione che, soprattutto, tra i soldati.

Un disastro che sembra essere stato alimentato anche dalla fornitura di armi all’Ucraina, iniziata diversi mesi prima dell’invasione russa, e che rischia quasi certamente di peggiorare nel caso in cui l’Ucraina entri nella NATO. Eppure, per Blinken, “Putin ha fallito”, mentre “l'Ucraina è ancora in piedi”. “Credo che abbia anche un potenziale straordinario non solo per sopravvivere, ma anche per prosperare in futuro. ” - prosegue -  “Per garantire che qualsiasi cessate il fuoco sia realmente duraturo, dobbiamo assicurarci che l'Ucraina abbia la capacità di scoraggiare ulteriori aggressioni. Questo - ha precisato - può avvenire in molte forme: attraverso la NATO, ad esempio, e noi abbiamo messo l'Ucraina sulla strada dell'adesione all’Alleanza. Oppure attraverso assicurazioni di sicurezza, impegni e garanzie da parte di diversi Paesi, per fare in modo che la Russia sappia che, se attaccherà di nuovo, dovrà affrontare gravi conseguenze”. Le parole pronunciate dal segretario di Stato americano Antony Blinken lasciano intendere che il conflitto in Ucraina potrebbe protrarsi ancora a lungo. Una prospettiva che stride con le dichiarazioni di impegno per una trattativa di pace, la quale, fino a oggi, si è concretizzata solo nelle parole di Blinken, senza alcun riscontro pratico. Contrariamente a quanto ci si potrebbe augurare, l’ingresso dell’Ucraina nella NATO rischierebbe di intensificare ulteriormente gli scontri tra l’esercito russo e quello ucraino. Da sempre è evidente che un’espansione della NATO verso est avrebbe portato inevitabilmente a uno scontro con la Russia. Dunque, resta da vedere quale sarà l’approccio di Donald Trump quando, con il suo probabile ritorno alla Casa Bianca, si troverà a gestire questa situazione. Blinken, infatti, durante la sua intervista al NYT, ha espresso preoccupazione per le possibili politiche di Trump in relazione alla questione ucraina. Secondo Blinken, un diverso orientamento politico da parte del tycoon americano potrebbe lasciare spazio ad altri attori internazionali, capaci di influenzare il corso degli eventi in modi contrari agli interessi e ai valori americani. Una considerazione che appare in contraddizione con le affermazioni di chi sostiene di essersi impegnato per la pace in Ucraina.

Foto © Imagoeconomica

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