Roma - (Adnkronos) - L'Ufficio di presidenza della Camera ha approvato il nuovo regolamento per i vitalizi. La Lega e l'Idv hanno votano no: ''Si poteva fare di più''. Al Senato la riforma dei vitalizi approvata all'unanimità. Indennità, si infiamma il dibattito sul web.
Roma, 14 dic. (Adnkronos) - Via libera al passaggio al sistema contributivo per i vitalizi dei parlamentari a partire dal 2012.
L'Ufficio di presidenza della Camera ha approvato il passaggio al nuovo sistema, per intero ai nuovi eletti e pro rata per gli altri, dal prossimo primo gennaio, portando l'età pensionabile a 60 anni per chi è stato parlamentare per più di una legislatura e a 65 anni per chi ha alle spalle una sola legislatura. La Lega e l'Idv hanno votano no.
Inoltre, su proposte di Rosy Bindi, è stata inserita nel regolamento un clausola che prevede la possibilità per ogni deputato di concordare un trattamento pensionistico "meno favorevole" per se stesso. Il voto negativo di Lega e Idv nasce dal fatto che i rappresentanti dei due gruppi sostenevano si potesse "fare di più".Il presidente della Camera Gianfranco Fini al termine dell'Ufficio di presidenza ha dichiarato: "Convocherò entro il 30 gennaio l'Ufficio di presidenza per deliberare sulle nuove forme retributive" per i deputati "e su tutte le altre voci di spesa relative ai servizi ad essi fino a oggi garantiti", come il rimborso per i collaboratori."Per molti deputati" ci sarà un "differimento fino a 10 anni della percezione dell'assegno vitalizio", spiega la Camera in una nota. L'Ufficio di presidenza ha deciso ''l'applicazione a tutto il personale della Camera del sistema previdenziale previsto per la generalità dei lavoratori dalla manovra economica''. ''Gli indirizzi adottati - si legge - prevedono: - l'estensione a tutti i dipendenti, con il sistema pro rata, dell'applicazione del calcolo contributivo a partire dal 1° gennaio 2012; - l'innalzamento a 66 anni del requisito dell'età anagrafica per il conseguimento della pensione di vecchiaia".Il consiglio di presidenza del Senato ha deliberato all'unanimità la riforma dei vitalizi. Lo ha annunciato il presidente Renato Schifani al termine della riunione che si è protratta per oltre due ore a palazzo Madama. "La riforma è stata varata all'unanimità, secondo i criteri noti: 60 anni per i senatori che hanno accumulato più di due legislature, 65 con una sola legislatura"."C'è stato un ampio dibattito ma anche piena condivisione per le nuove regole, in modo che il Parlamento sia sempre più in sintonia con il Paese. A breve, alla ripresa dei lavori, d'intesa con la Camera, ci occuperemo dell'adeguamento delle indennità parlamentari ma lo faremo senza arrenderci - ha concluso Schifani - alle pericolose e irragionevoli spinte dell'antipolitica. Perché, a questo, non possiamo sicuramente arrenderci".Le due principali modifiche, insieme alla revisione dei limiti di età per accedere alla pensione, contenute nel nuovo regolamento approvato dal Senato sono l'adozione del sistema di calcolo contributivo sui vitalizi a partire dal 2012 e la diaria legata alla presenza in commissione e non più solo alle sedute d'aula.Riguardo ai vitalizi, dal 1° gennaio 2012 il trattamento previdenziale dei senatori sarà basato sul sistema di calcolo contributivo vigente per i dipendenti pubblici. Il diritto alla pensione, si legge in un comunicato, sarà maturato a 65 anni con almeno 5 anni di contribuzione; per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico viene diminuito di un anno fino a un limite inderogabile di 60 anni. Ai senatori in carica alla data del 1° gennaio 2012, nonché ai parlamentari che avevano esercitato il mandato elettivo e che siano successivamente rieletti, si applica un sistema pro rata, determinato dalla somma della quota di assegno vitalizio maturato alla data del 31 dicembre 2011, secondo i Regolamenti in vigore, e di una quota corrispondente all'incremento contributivo riferito agli ulteriori anni di mandato parlamentare esercitato.Per quanto riguarda gli ex senatori che attualmente non percepiscono il vitalizio, essi, continua il comunicato, dovranno attendere l'età di 65 anni se in possesso di una contribuzione corrispondente a 5 anni di mandato parlamentare. Anche in questo caso l'età richiesta è diminuita di un anno per ogni anno di contribuzione oltre il quinto, con il limite massimo di 60 anni.
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