Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 12 aprile 2013
M5S: Mozione per il ritiro dei soldati dall'Afghanistan.
"La guerra in Afghanistan è particolarmente vergognosa in quanto non c'è mai stato un reale motivo per entrare in guerra. Finora ha provocato la morte di 52 militari e di 70.000 morti afghani, civili soprattutto. E' costata 4,5 miliardi di euro allo Stato italiano che avrebbe potuto investirli in ricerca, sviluppo, pmi, istruzione, sanità.
Ieri abbiamo depositato la mozione per il ritiro delle truppe italiane dall'Afghanistan. Riuscire, grazie ad essa, a ritirare le nostre truppe anche un mese prima del ritiro che è stato deciso, sarebbe un successo clamoroso in termini di vite risparmiate e di quattrini risparmiati. La mozione impegna il Governo a elaborare e comunicare con chiarezza al popolo italiano un piano di rientro immediato del nostro contingente militare dall'Afghanistan; alla costruzione della pace e dello sviluppo economico e sociale, a promuovere la tutela dei diritti umani e a migliorare la condizione delle donne e della società civile; a un controllo diretto e mirato del sostegno economico italiano sia per i finanziamenti bilaterali che tramite accordi con la UE e con la NATO.
Noi dobbiamo uscire dall'Afghanistan lasciando un Paese in grado di ripartire e di lasciare ai cittadini afghani la libertà di scelta per il loro futuro.
" Commissione Esteri M5S Camera
Leggi la mozione originale.
http://www.beppegrillo.it/2013/04/m5s_mozione_per.html
M5S presenta 2 ddl: abolire ordine giornalisti e fondi all’editoria.
12 apr. – “Abrogazione della legge 3 febbraio 1963, n.69, e successive modificazioni, sull’ordinamento della professione di giornalista” e “disposizioni volte alla abolizione del finanziamento pubblico all’editoria”: sono due dei disegni di legge presentati dal Movimento Cinque Stelle al Senato.
Si tratta degli atti 453 e 454, che hanno come primo firmatario il capogruppo Vito Claudio Crimi, ma che sono stati cofirmati da tutti i senatori Cinque Stelle. (AGI) .
Piero Grasso nomina all’Apem il senatore D’Alì, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.
E' una di quelle notizie che ti fanno storcere il naso e corrugare la fronte.
E non certo perché un parlamentare sia imputato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa (che, a dirla tutta, non fa più notizia), ma perché a confermare Antonio D'Alì – su indicazione del Pdl – come rappresentante del nostro parlamento, all' Assemblea parlamentare euro mediterranea, è stato l'ex procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, neoeletto presidente del Senato. D'Alì, ricoprirà l'incarico di Vicepresidente della Commissione Economica e di componente della Commissione Energia ed Ambiente.
Posto che vige il principio di non colpevolezza fino a sentenza di condanna irrevocabile e che il processo è ancora in corso con il rito abbreviato dinanzi al gup di Palermo, la questione è, come sempre, tutta su un piano diviso tra morale e opportunità.
Incarichi inutili al Comune: De Rubeis rimborserà 380 mila euro.
L’ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, è stato condannato dalla Corte dei conti a rimborsare oltre 380mila euro al Comune. Secondo l’accusa De Rubeis e, in misura minore, il vicesindaco Giovanni Sparma (condannato a rimborsare 8mila euro), avrebbero causato un danno erariale all’amministrazione con il conferimento di incarichi nel Comune di Lampedusa-Linosa.
Il procedimento nasce da un esposto del gruppo consiliare del Partito democratico su presunte irregolarità nella nomina dei componenti dell’ufficio di gabinetto del sindaco. Come ha evidenziato il procuratore, De Rubeis con una determinazione ha costituito nel 2007 l’ufficio “per supportare le funzioni di indirizzo e controllo” che era composto da una sola persona; poi lo ha potenziato nel 2008 con due persone e poi con altre dodici fino ad arrivare a 27 dipendenti di categorie comprese tra la A e la D.
Secondo la tesi dell’accusa, accolta dalla corte, le nomine e le proroghe dei soggetti esterni operate dal sindaco e, in un caso, dal vicesindaco, sarebbero state illegittime e inutili. Il collegio osserva che “la violazione dei criteri di economicità e buona amministrazione, nonchè dei limiti legislativi imposti in materia di assunzione di personale presso gli enti locali, sia sufficiente a configurare quanto meno la colpa grave”.
Leggi anche:
Monsanto contro Madre Natura. Firma la petizione.
Sembra incredibile, ma Monsanto e soci ci riprovano. Queste voraci aziende di biotecnologie hanno trovato un modo per conquistare il monopolio sui semi della vita, quelli che ci danno il nostro cibo.Stanno cercando di ottenere brevetti su varietà di verdura e frutta che consumiamo quotidianamente come cocomeri, broccoli e meloni, costringendo i coltivatori a pagare per i semi e con il rischio di essere denunciati se non lo fanno.
Possiamo però impedire che si comprino l’intera Madre Natura. E’ vero che aziende come la Monsanto hanno trovato delle scappatoie per aggirare le leggi europee e ottenere il monopolio dei semi normali, ma noi possiamo ancora bloccarle prima che stabiliscano un pericoloso precedente a livello globale. Per farlo abbiamo bisogno che paesi chiave come la Germania, la Francia e l’Olanda (dove il dissenso sta già crescendo) chiedano che si voti per fermare i piani della Monsanto. Già in passato la nostra comunità è riuscita a influenzare la decisione dei governi e possiamo farlo di nuovo.
Molti agricoltori e politici si sono già opposti; ma ora dobbiamo aggiungere la spinta di una mobilitazione dal basso e fare pressione su questi paesi per tenere la Monsanto alla larga da quello che mangiamo. Firma ora e condividi con tutti per aiutarci a realizzare la più grande campagna di sempre a difesa del nostro cibo.
http://www.avaaz.org/it/monsanto_vs_mother_earth_loc/?pv=36
La Casta e la notte del futuro ex presidente Giorgio Napolitano. - Peter Gomez
Riassumendo: 12 milioni di euro, frutto di una presunta truffa sulla legge per l’editoria, sono stati sequestrati al plenipotenziario Pdl, Denis Verdini, l’uomo che tratta con il Pd per tentare di mettere su un governo.
Ignazio La Russa, stando a quanto scrive La Repubblica, va invece in giro a dire che Silvio Berlusconi per il Quirinale vuole una donna in grado di risolvergli l’annoso problema dei processi: “Di nome fa Salva, di cognome Condotto”. Raccontano che punti sull’avvocato dei potenti Paola Severino, attuale Guardasigilli del governo Monti e ideatrice della nuova legge soft contro la corruzione.
Intanto le regioni scelgono i loro 58 grandi elettori per la presidenza della Repubblica. Le donne sono solo cinque. In compenso ci sono due pregiudicati e 10 tra imputati e indagati. In totale fa il 20%.
Nemmeno nelle periferie più disagiate delle metropoli è facile trovare un palazzo in cui 2 inquilini su dieci hanno guai con la giustizia. Tra chi arriverà a Roma per eleggere il nuovo Capo dello Stato, sì. C’è da tremare solo al pensiero di che cosa potrebbe accadere se davvero una qualche riforma istituzionale al posto del Senato ci mettesse la Camera delle Regioni. Finiranno per chiamarla Camera di Sicurezza.
Comunque, per ora, non bisogna agitarsi. Giorgio Napolitano, il futuro ex presidente della seconda nazione più corrotta d’Europa (stando alle statistiche) è tranquillo. Ha spiegato a tutti che il problema sono “certe campagne che si vorrebbero moralizzatrici” e che “si rivelano, nel loro fanatismo, negatrici e distruttive della politica”.
La questione da affrontare, insomma, non è quella che (a molti sembrava) una brutta realtà, ma lo specchio che la riflette e l’amplifica distorta. Del resto Napolitano aveva avvertito il Paese per tempo. Già due anni fa, l’8 settembre del 2011, aveva ammonito: “Bisogna prestare attenzione all’uso dilagante di certe parole come l’espressione casta politica” perché l’Italia “rischia di diventare una notte in cui tutto è grigio, quasi nero”.
È il Capo dello Stato. Di sicuro aveva ragione. È solo per questo che i cittadini stanno vivendo un incubo.
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