Drago volante, nome scientifico Draco volans, è una lucertola appartenente alla famiglia Agamidae, endemica del Sudest asiatico. Come altre specie di Draco, esso è in grado di muoversi planando tramite un paio di membrane dette patagi.

Il drago volante raggiunge la lunghezza di 22 cm, coda inclusa. Il corpo è di color tanno, screziato da macchie scure. Le costole sono allungate ed emergono dai lati del corpo, a sostegno di una coppia di patagi. I patagi del maschio vanno dal tanno all’arancione acceso e presentano bande scure, mentre quelli della femmina non presentano bande, bensì segni irregolari.
Il drago volante si nutre di insetti, soprattutto formiche e, forse, termiti. Uno studio condotto nel Mindanao orientale, nelle Filippine, ha riscontrato che la dieta di questi rettili consiste esclusivamente di formiche.
La specie è endemica delle foreste pluviali tropicali del sud-est asiatico, diffusa soprattutto in Indonesia, Malaysia occidentale, Thailandia, nelle Filippine, a Singapore e nel Vietnam. In particolare, l’habitat di Draco volans è costituito dalle foreste secondarie, e dai confini delle foreste.
Le ‘ali’ del drago volante sono sostenute dalle sue costole, che formano lo scheletro dei patagi. Queste costole allungate sono sovrapposte tra di loro e non svolgono alcuna funzione nella respirazione. Non è in grado di volare attivamente, tuttavia riesce a sfruttare i patagi per planare di albero in albero.
Il drago volante può planare per 8 metri.
Il drago volante ha la capacità di planare utilizzando estensioni laterali simili ad ali della pelle chiamate patagia. Durante il salto, il Draco Volans aprirà le ali e scivolerà a terra, in genere possono planare per 8 metri.

I maschi sono molto territoriali, e non accettano la presenza di altri individui. Se due draghi si incontrano, gonfiano la gola, mettono in risalto le membrane laterali e si muovono freneticamente.
Le uova vengono deposte in una buca scavata nel terreno tra le radici degli alberi o sotto un lembo di corteccia. L’incubazione dura qualche mese, e alla schiusa i giovani sono già indipendenti.
I denti del drago volante, contrariamente a quelli degli altri sauri, sono differenziati: si possono notare anteriormente gli ‘incisivi’, poi i ‘canini’ e infine i ‘molari’, in un modo molto simile a quelli degli antenati dei mammiferi.
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