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lunedì 3 aprile 2017

Una microalga a metà strada tra piante e animali.




Lo studio dei ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli sulla comunicazione chimica nelle microalghe marine ha dimostrato che possono produrre le prostaglandine, molecole fondamentali per gli organismi animali.
(Szn) – Parte da Napoli una rilevante scoperta nel campo della biologia marina: una particolare specie di diatomea, la “Skeletonema marinoi“, un’alga marina unicellulare, è in grado di sintetizzare molecole che rappresentano elementi distintivi del mondo animale. A scoprire la natura a metà strada tra piante e animali di questi organismi sono stati alcuni ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli (Szn): Adrianna Ianora, Ida Orefice, Alberto Amato coordinati da Valeria Di Dato e Giovanna Romano. Nello studio, pubblicato dalla rivista internazionale The Isme Journal (Multidisciplinary Journal of Microbial Ecology) del gruppo Nature, il gruppo di ricercatori ha dimostrato, infatti, che la “Skeletonema marinoi“, è in grado di sintetizzare le prostaglandine, molecole che nel mondo animale sono importanti mediatori chimici e nei mammiferi agiscono in modo simile agli ormoni intervenendo in molti processi fisiologici e patologici, quali quelli infiammatori.
Fino ad ora, le prostaglandine erano state trovate, oltre che nei mammiferi, soltanto in alcune macroalghe e piccoli invertebrati marini, nei quali sembra che agiscano come molecole di difesa e di comunicazione. Da sottolineare che le diatomee, microalghe unicellulari principali componenti del fitoplancton, ritenute responsabili della maggior parte della produzione primaria negli oceani e nelle acque dolci, sono il polmone verde dell’oceano e svolgono la stessa funzione che la foresta pluviale ha per gli ambienti terrestri.
Queste microalghe, caratterizzate dalle forme più svariate e originali, con un’origine evolutiva molto peculiare, hanno un Dna misto, composto di geni simili a quelli batterici, vegetali ed anche animali e sembra che, proprio tale caratteristica, sia il motivo per il quale tali microorganismi hanno avuto un enorme successo evolutivo, riuscendo ad adattarsi sia ad ambienti caldi che freddi, sia in acque dolci che marine.
Dunque, lo studio condotto dai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli mette in evidenza, per la prima volta, la presenza delle prostaglandine anche in organismi fotosintetici unicellulari quali le microalghe del fitoplancton. Come specificato dalle ricercatrici della Szn, Valeria Di Dato e Giovanna Romano: “Questa scoperta può avere un’applicabilità scientifica e biotecnologica nel campo della salute umana. Le prostaglandine, usate per molteplici scopi in medicina, vengono sintetizzate, infatti, chimicamente grazie ad un processo molto dispendioso.
Poiché la Skeletonema marina può essere facilmente coltivata in laboratorio in grandi biomasse, si potrebbe produrre un’elevata quantità di prostaglandine con notevole risparmio economico in un sistema altamente produttivo”.
Inoltre, nel campo della biologia marina, il recente studio apre nuove prospettive sull’evoluzione e il ruolo di queste molecole nell’ambiente marino dove, agendo come mediatori nella comunicazione cellula-cellula, o nella difesa delle microalghe contro l’attacco di batteri, virus o predatori dello zooplancton, potrebbero influenzare le dinamiche delle differenti popolazioni di microorganismi che compongono il plancton e, in ultima analisi, garantire la sopravvivenza e il successo ecologico delle diatomee che le producono.
Riferimenti: Animal-like prostaglandins in marine microalgae; Valeria Di Dato, Ida Orefice, Alberto Amato, Carolina Fontanarosa, Angela Amoresano, Adele Cutignano, Adrianna Ianora and Giovanna Romano; The Isme Journal
http://www.galileonet.it/2017/03/microalga-meta-strada-piante-animali/

Siamo un caso causato da fattori che si fondono casualmente. L'Universo è il brodo primordiale, ma è il caso che ne unisce i componenti dando vita ad organismi diversissimi tra loro.

venerdì 12 agosto 2016

Natura, piante, conchiglia.



Chi ha detto che il guscio di un frutto di mare non possa far crescere una pianta grassa?

Natura.



Natura prorompente.
Piante diverse che crescono insieme, ognuna con una propria personalità e con necessità diverse di sopravvivenza...diventa difficile separarle, meglio lasciare che sia madre natura ad occuparsi di loro.

Natura.






Esageratamente affascinante, rigogliosa natura!

mercoledì 30 settembre 2015

Purificare l’aria di casa con le piante: ecco 5 esempi. - a cura di Francois Le Jardinier

La maggior parte delle persone passa gran parte del tempo tra le mura domestiche o dell’ufficio senza considerare che l’aria che respiriamo in questi ambienti è un composto di gas che possono essere rischiosi per la nostra salute. A questo proposito esistono delle piante che depurano l’aria, che sia quella dell’ufficio o di casa nostra. La loro presenza oltre a dare un tocco di colore alla casa rende l’aria domestica più salubre; sono in grado di umidificare e purificare gli ambienti poiché catturano le sostanze nocive volatili, distruggendole.
Vi consigliamo alcune piante che possono contrastare l’inquinamento e ravvivare la vostra casa o la vostra postazione di lavoro.
CRISANTEMI
Ideali per pulire l’aria da composti a base di benzene (ammoniaca, formaldeide e xilene) presenti in abbondanza nelle plastiche, detersivi, collanti e vernici. La pianta, molto diffusa e poco costosa, dovrebbe essere coltivata in prossimità di una finestra poiché necessita di molta luce.
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SANSEVIERIALa pianta Sansevieria, meglio conosciuta come “lingua di suocera” è molto efficace nel depurare l’aria domestica. La pianta è in grado di filtrare varie sostanze, tra queste la formaldeide sprigionata nell’ambiente domestico dai classici detergenti per la pulizia. Può essere sistemata in bagno (la formaldeide è contenuta anche nella carta igienica) perché non necessità di eccessiva luce. È in grado altresì di rimuovere il benzene, il tricloroetilene e lo xilene.
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SPATIFILLIO

Questa elegante pianta ornamentale, detta anche Giglio della pace, crea dei fiori bellissimi e non necessita di particolari cure, basta annaffiarla una volta a settimana. Purifica l’aria di casa rendendo inoffensivi i più comuni composti organici volatili (VOC) come benzene, la formaldeide e il tricloroetilene, è efficace anche con toluene e xilene.
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ORCHIDEA
La conosciamo tutti per il suo aspetto gradevole e colorato. Rimuove dall’aria lo xilene, sostanza emanata dai pannelli di truciolato e di cartone, dalle vernici e dalle fotocopiatrici.
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TILLANDSIA CYANEA
Minimale nell’aspetto con un unico fiore centrale, ha un indubbio fascino esotico ed è particolarmente efficace contro l’inquinamento elettromagnetico prodotto da computer, forni a microonde, stampanti e fotocopiatrici. È consigliato posizionarla in casa o in ufficio vicino alle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
2015-09-27 10.08.04 am

venerdì 15 agosto 2014