Dopo aver individuato il tipografo, gli agenti sono risaliti alle società che ne curano la distribuzione e l’affissione: quattro dipendenti sono stati ascoltati, per capire chi ci sia dietro alla firma ‘Associazione dalla parte della Democrazia‘. All’interno di due magazzini perquisiti, gli uomini della Digos hanno trovato e sequestrato i manifesti su cui campeggia in bianco, su sfondo rosso, la scritta ‘Via le Br dalle procure‘, insieme ad altri firmati allo stesso modo. Già a febbraio, la stessa sigla aveva distribuito in città dei grandi cartelloni con la scritta ‘La sovranità popolare è sacra! Silvio resisti, salva la democrazia‘ o ancora ‘La giustizia politica uccide la libertà. Volete cacciare Berlusconi? Prima vincete le elezioni‘.
Secondo quanto si apprende, le perquisizioni sono state condotte anche all’interno di locali ritenuti di pertinenza della stessa associazione, che non ha sede legale né un sito Internet. “I manifesti sono una provocazione”, hanno dichiarato ieri gli autori in una e-mail anonima, senza recapiti o nominativi, “Non accettiamo alcuna strumentalizzazione”.
“Formalmente non c’è ancora nessun indagato”, spiega il dirigente della Digos, Bruno Megale. Ma l’ipotesi di reato è di vilipendio dell’ordine giudiziario. Gli elementi raccolti sono ora al vaglio della procura della Repubblica di Milano.
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, aveva criticato i manifesti. “Non mi sono piaciuti. Altri manifesti rispondono a un equilibrio, quest’ultimo mi è sembrato eccessivo, anche perché io so cos’erano le Br; contro le Br dovremmo essere tutti, e onestamente lo è stata anche la magistratura”, ha detto. In linea il ministro dell’Interno Roberto Maroni. “E’ una cosa brutta, questi manifesti non mi piacciono affatto, perché lo Stato ha combattuto e sconfitto le Br: stiamo facendo verifiche per vedere chi li ha messi ma credo sia un atto da condannare. Evocare le Br – ha aggiunto Maroni – soprattutto in riferimento a un sistema giudiziario come la Procura di Milano, che avrà tanti difetti, ma è stata duramente colpita dalle Br, non mi pare una cosa molto utile in questa campagna elettorale”.
L’Idv ha puntato il dito contro Berlusconi, “che aveva paragonato l’azione dei magistrati a quella delle Brigate Rosse, il mandante morale di questa vergogna”, ha osservato Massimo Donadi.