domenica 14 luglio 2019

#com'èandataafinire? I misteri del tesoro di Matteo Renzi, quattro milioni e associazioni opache. - Davide Vecchi - 1 Febbraio 2014

Matteo Renzi

La vera storia dell’intreccio di fondazioni e società su cui il leader Pd ha costruito la sua scalata dalla provincia al potere nazionale. Sponsor anonimi, l’aiuto di Verdini e la regia della trimurti dei fedelissimi Carrai, Boschi e Bianchi. I bilanci delle associazioni segrete e le uscite molto superiori alle entrate.

Tutto in cinque anni. Dal 2009 a oggi. Tanto è durata la scalata al potere di Matteo Renzi che da assistente di Lapo Pistelli, poi insediato nel 2004 dalla coalizione di centrosinistra alla guida della Provincia di Firenze, è riuscito a sfidare tutti. Centrodestra e centrosinistra. E a vincere. In cinque anni Renzi è riuscito a sostenere quattro campagne elettorali. Due nel 2009 (primarie e amministrative a Firenze), una nel 2012 e un’altra nel 2013, entrambe per la segreteria del Pd. Il tutto senza sostegno economico da parte del partito, rimborsi elettorali né fondi pubblici.
La coppia dei fund raiser Bianchi & Carrai
Come ha finanziato la sua attività politica? Attraverso quali canali è riuscito a creare un tale consenso in appena cinque anni? Qualcuno lo ha aiutato a costruire il suo bacino elettorale? E come? Nel tentativo di rispondere a queste domande abbiamo ripercorso a ritroso l’ascesa del rottamatore, arrivando al 2007. Abbiamo individuato associazioni, società, comitati e rapporti (alcuni finora sconosciuti) che ruotano attorno a Renzi come l’universo copernicano attorno al sole. Al suo fianco solo due pianeti: Marco Carrai e Alberto Bianchi. Il primo sin dal 2007, il secondo dal 2009. Sono i fund raiser, i “raccoglitori di soldi”. E sono bravi, perché complessivamente hanno messo insieme oltre quattro milioni di euro per coprire le spese della corsa alla guida del Paese del loro amico Matteo Renzi.
Bianchi e Carrai oggi fanno parte del consiglio direttivo della Fondazione Open, cioè l’evoluzione della Fondazione Big Bang a cui lo scorso novembre è stato cambiato nome e composizione: Renzi ha azzerato il vecchio consiglio, confermando solo Bianchi e Carrai, inserendo Luca Lotti e Maria Elena Boschi, nominando quest’ultima segretario generale. Nel 2013 la fondazione ha raccolto 980 mila euro di donazioni, 300 mila euro in più rispetto all’anno precedente. Nel 2012 aveva chiuso il bilancio con una perdita di 535 mila euro dovuta a debiti ancora da estinguere e, stando ai resoconti che il Fatto ha potuto leggere, nel corso del 2013 la perdita si è assottigliata a poco più di 300 mila euro e le entrate sono aumentate del 30 per cento. Prima la Fondazione Big bang non esisteva, è stata fondata il 2 febbraio 2012 dall’allora presidente Carrai di fronte al notaio Filippo Russo.
La fideiussione e il mutuo della Festina Lente
Negli anni precedenti l’attività politica di Renzi passa attraverso due associazioni: Link e Festina Lente, di cui nessuna comunicazione è mai stata data. Non hanno mai avuto siti internet né rendicontazione pubblica. Praticamente sconosciuta in particolare la Festina Lente. Anche qui figurano Carrai e Bianchi. Fondata nel giugno 2010 cessa le sue attività di fund raising nel maggio 2012. L’ultimo evento che organizza è una cena di raccolta fondi per Renzi nel gennaio 2012 al Principe di Savoia di Milano. Raccoglie 120 mila euro e ha ancora all’attivo circa 40 mila euro. Questa associazione è citata solamente una volta: nel resoconto delle spese elettorali sostenute da Renzi per le amministrative del 2009.
Il comitato dell’allora candidato sindaco dichiara di aver speso 209 mila euro, 137 raccolti tra i sostenitori e gli altri 72 mila euro che mancano all’appello coperti da un mutuo acceso e garantito dalla Festina Lente. Mutuo concesso dalla banca di credito cooperativo di Cambiano (presieduta dal potente sostenitore Paolo Regini e usata anche per le ultime primarie) con a garanzia una fidejussione firmata da Bianchi. È il maggio 2009 e la Festina Lente nasce solo l’anno successivo. Si fa carico del mutuo e lo estingue immediatamente accendendone però un altro (oggi in via di rimborso) per avviare le attività di fund raising. Complessivamente però questa associazione organizza solamente due eventi, oltre alla cena milanese, in due anni.
Da dove sono arrivati i 750 mila euro di Link?
Ben più attiva la Link. Nasce nel 2007, quando Renzi era presidente della Provincia di Firenze. Con il solito Carrai nell’atto costitutivo figurano buona parte di quelli che ancora oggi sono al fianco del rottamatore. C’è Lucia De Siervo, direttore della cultura ed ex capo segreteria di Renzi, figlia di Ugo, presidente della Corte Costituzionale, e moglie di Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua. C’è poi Vincenzo Cavalleri, ora direttore servizi sociali di Palazzo Vecchio e Andrea Bacci, oggi presidente della Silvi (società pubblica partecipata dal Comune), intercettato nel dicembre 2008 al telefono con Riccardo Fusi (ex patron del gruppo Btp condannato a due anni in primo grado per i lavori alla Scuola marescialli e imputato per il crac del Credito cooperativo fiorentino di Denis Verdini e indagato per bancarotta fraudolenta) per organizzare un viaggio in elicottero a Milano per Renzi. Poi però saltato. Per ben due volte. Infine, a firmare l’atto costitutivo della Link, c’è anche Simona Bonafè, ex assessore oggi onorevole e il presidente Marco Seracini. L’associazione ha la propria sede in via Martelli civico 5, dove poi nascerà la fondazione Big Bang. I primi due anni di vita chiudono con un resoconto finanziario in avanzo di 22 mila euro, a fronte di una raccolta complessiva di circa 200 mila in 24 mesi.
Tutt’altra musica nel 2009, anno delle primarie e delle amministrative, quindi fondi che vanno ad aggiungersi a quelli dichiarati dal Comitato. Link spende 330 mila euro e chiude con una perdita di 154 mila. Che viene in parte appianata nel 2010 attraverso erogazioni liberali ricevute per 156.350 euro e in parte nel 2011, ultimo anno di vita dell’associazione Link che termina la sua esistenza con una perdita di 3.500 euro. Complessivamente questa associazione raccoglie e investe nell’attività politica di Renzi circa 750 mila euro. Da dove arrivano queste “erogazioni liberali”?
Abbiamo cercato per giorni inutilmente il presidente Marco Seracini sia nel suo studio, dove venne registrata l’associazione, sia al cellulare. Ci siamo rivolti a Carrai che pur rispondendo molto gentilmente al telefono e rendendosi inizialmente disponibile a incontrarci, ha poi preferito non rispondere né in merito alla Link né ad altro. Cavalleri, infine, ha risposto. Al telefono, non alle domande sui donatori dei quali, ha detto, “non so niente”. Però ci ha spiegato che “l’associazione è una delle scatole a cui ho partecipato, non ho molte informazioni, non ho mai neanche partecipato agli incontri che organizzava”. Che tipo di incontri? “Raccolta fondi ma non solo, non faceva attività politica però, erano incontri sociali diciamo”. Sociali? “Sì, eventi promozionali per diciamo sviluppare le idee di cui Renzi era portatore”. E cene elettorali? “Non ricordo”.
L’amico Verdini, quando la destra era d’aiuto. 
Nel 2009, dopo aver vinto le primarie, Renzi partecipò ad alcune iniziative organizzate anche da Denis Verdini, all’epoca coordinatore regionale di Forza Italia e oggi colui che deve scegliere il candidato sindaco da contrapporre a Renzi per le prossime amministrative di maggio. Nel 2009 l’allora rottamatore sedette al tavolo d’onore insieme a Verdini e consorte alla festa de Il Giornale della Toscana. Presenti tutti i parlamentari forzisti dell’epoca: Mazzoni, Parisi, Bonciani, Amato e altri. E mesi dopo partecipò a un evento organizzato dalla signora Verdini, Maria Simonetti Fossombroni. Molti del Pdl ricordano inoltre che la scelta di candidare sindaco nel 2009 l’ex calciatore Giovanni Gallifu considerato un “regalino” al giovane prodigio Renzi. Che lo asfaltò. Verdini non ha mai negato la propria simpatia per il rottamatore.
Dal centrodestra sono mai arrivati fondi alle associazioni di Renzi? Gentile e disponibile quanto Carrai si dimostra anche Alberto Bianchi, che come Carrai alla domanda non risponde. Da dove arrivano i fondi e come ha coperto il mutuo Festina Lente? E come è riuscito ad appianare il debito della Fondazione e a raccogliere il 30 per cento in più l’anno successivo? Neanche a queste domande riceviamo risposte. Una cosa è certa: l’imprenditore e l’avvocato fanno benissimo il loro lavoro di fund raiser. Sempre dall’ombra, mai in prima fila.
La società di Carrai e i lavori di Eataly a Firenze
Meno si parla di loro meglio è. Per dire: la cena di finanziamento di Renzi a Milano nell’ottobre 2012 che passò come un evento organizzato da Davide Serra in realtà è stata opera esclusiva di Carrai. L’amico di Renzi mal sopporta la pubblicità, i suoi interessi sono nel privato. Ha affiancato Renzi nel 2009 solamente per tre mesi. Oggi è, fra l’altro, presidente di Aeroporto Firenze, della C&T Crossmedia, della Cambridge Management Consulting e della D&C, mentre giovedì ha lasciato la carica di amministratore delegato della Yourfuture srl. Inoltre è socio dell’impresa edile di famiglia Car.im, società che ha realizzato la trasformazione della storica libreria fiorentina Martelli in un negozio Eataly, proprio davanti alla sede della Fondazione Open. Ma certo, sono affari privati.
da Il Fatto Quotidiano del 1 febbraio 2014

Messina, a Tusa riaffiorano tre templi e un teatro greco. - Isabella Di Bartolo

Messina, a Tusa riaffiorano tre templi e un teatro greco

Tre templi e un teatro greco. Sono queste le scoperte più importanti delle campagne di scavo in corso, anche quest’anno, nel sito della città di Halaesa Archonidea, nei pressi di Tusa nel Messinese. Qui sono in campo gli archeologi delle Università di Amiens, Sorbona e dell’Ecole du Louvre diretti da Michela Costanzi nel sito del teatro antico; mentre una seconda missione è quella degli Atenei di Messina e Oxford, guidati da Lorenzo Campagna e Jonathan Prag con il coordinamento scientifico di Alessio Raffa del Cnr Ibam i quali, per il terzo anno, scavano nell’area del santuario di Apollo. Qui è stato messo in luce un blocco monumentale di oltre 45 metri di lunghezza, largo 25 metri e alto 4 metri: un podio a gradoni su cui si ergevano tre templi. “E’ questo il cuore del santuario – dice Raffa - dove erano due edifici templari laterali e uno più grande probabilmente dedicato a quello di Apollo, nominato da Diodoro Siculo e da due iscrizioni di Halaesa. Apollo era il nume tutelare della città come testimonia anche la monetazione di Halaesa con impressa la testa di Apollo e la cetra”. 
Sono stati individuati i basamenti di tre templi, di cui si conserva poco, di epoca ellenistica: un ritrovamento importante a cui lavorano anche il parco archeologico di Tindari, la soprintendenza di Messina e il Comune di Tusa. Prosegue invece lo scavo italo-francese nel sito in cui lo scorso anno è stato individuato un teatro. “Lavoriamo a sud dell’agorà – spiega Michela Costanzi -, nella zona dell’acropoli meridionale e sotto il muro a contrafforti ed è questa la zona che non finisce di riservare sorprese: lo scorso anno erano stati scoperti elementi che provano inequivocabilmente l’esistenza di un teatro antico sepolto sotto vari metri di terra: gradini tagliati nella roccia e sedili lapidei. Quest’anno abbiamo ritrovato i resti del muro che chiudeva la cavea su cui sedevano gli spettatori e quello dei corridoi. Elementi che ogni giorno di più permettono di capire l’impianto urbano di questa città che Cicerone aveva definito una delle più belle della Sicilia”. 

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/07/13/foto/messina_a_tusa_riaffiorano_tre_templi_e_un_teatro_greco-231103008/1/?fbclid=IwAR3QzMFTxNEtv3Of0dl3lj3uKS9bOoklqJdS4TDG6skqyHDaQdsDRvmRmbU#1

sabato 13 luglio 2019

Buone notizie.

Risultati immagini per Ottimista

Leggendo i quotidiani odierni viene spontaneo osservare: Buone notizie dal mondo interno.

Mi dispiace per chi remava e rema contro questo governo, ma è buona regola, mentre si fa pulizia, bloccare la routine. Sappiamo bene che il nostro paese è al collasso economico a causa della corruzione che ha raggiunto ogni angolo ed ogni istituzione nazionale, pertanto, la pausa serve a raccogliere le forze e dare una buona spolverata purificatrice.

Tutto, poi, ripartirà alla grande e con migliori risultati.


Abbiamo avuto pessimi governanti che hanno sperperato il nostro denaro per puro scopo personale, creando enormi differenze tra noi cittadini e loro, aumentando a noi i doveri e prediligendo per se stessi diritti, a dispetto di quanto sancisce l'art. 3 della Costituzione nel punto in cui recita:

"E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

Se non si raschia il marcio dalle pareti non è possibile respirare aria pura.

Con una buona dose di ottimismo e buona volontà, sono sicura che ce la faremo!
Cetta.

Borsa italiana, Piazza Affari chiude in positivo. Spread in calo.

Ignazio Visco (Ansa)

Milano, 12 luglio 2019 -  Chiusura in leggero rialzo (+0,06%), dopo una giornata piatta, che si era aperta con il segno più per Piazza Affari. L'apertura positiva di Wall Street ha portato ottimismo, così come le altre principali Borse europee, che però hanno chiuso in ordine sparso: la migliore è stata Parigi (+0,38%) a 5.572 punti, seguita da Londra (-0,05) a 7.505 punti e da Francoforte (-0,07%) a 12.323 punti.

Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 194 punti con il rendimento del decennale italiano all'1,73%, il minimo da maggio, che assieme all'allentamento delle tensioni sul debito tricolore ha spinto il comparto bancario.

La mattinata era stata positiva per la Borsa italiana. Lo spread partiva da 196 punti base. E le borse europee hanno riflesso gli effetti positivi seguiti alla scommessa che dà le politiche monetarie delle principali banche del mondo accomodanti.

​Visco (Bankitalia)
"I mercati hanno risposto positivamente alle recenti decisioni del governo e della Commissione; è la dimostrazione che è possibile innestare un circolo virtuoso tra politica di bilancio e condizioni finanziarie dal quale può derivare un impulso forte e duraturo dell'attività economica", afferma il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco intervenendo all'assemblea Abi.

Visco registra la discesa dello spread al di sotto dei 200 punti base "con la decisione della Commissione europea di non raccomandare l'avvio di una procedura per disavanzo eccessivo", ma "per consolidare questi risultati e ridurre ulteriormente il costo del debito pubblico - sottolinea all'assemblea dell'Abi - l'orientamento prudente della politica di bilancio andrà confermato in un quadro di più lungo periodo".

Il quadro macroeconomico tracciato dal bollettino di Bankitalia parla di un pil stagnante per il 2019, che riprende a crescere nel 2020 e a rafforzarsi nel 2021. Per l'anno in corso, tagliate ancora le stime di crescita a +0,1% da +0,3% mentre migliora leggermente quelle per il prossimo anno a +0,8 (da +0,7%) e per il 2021 a +1% (da +0,9). "Le proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana nel triennio 2019- 2021 presentate in questo Bollettino aggiornano quelle predisposte nell'ambito dell'esercizio previsivo dell'Eurosistema, che includevano informazioni disponibili al 22 maggio", spiega l'istituto. "Le proiezioni sono basate sulle ipotesi di un indebolimento del commercio mondiale, in un contesto di perduranti tensioni commerciali, di un orientamento monetario molto accomodante, coerentemente con quanto manifestato dal Consiglio direttivo della Bce, e di spread sovrani ancora elevati, che si trasmetterebbero gradualmente alle condizioni di finanziamento del settore privato". "Il quadro - sottolinea Bankitalia - è caratterizzato da un rallentamento degli investimenti, in linea con quanto segnalato dalle nostre indagini presso le imprese e con il progressivo aumento dei costi di finanziamento; le esportazioni risentirebbero della decelerazione del commercio mondiale. Le aziende italiane manterrebbero tuttavia le proprie quote di mercato. A partire dalla seconda metà dell'anno in corso l'attività recupererebbe gradualmente, soprattutto grazie alla spesa delle famiglie e alle esportazioni".

Patuelli (Abi)
"Il debito pubblico italiano, sempre crescente dalla fine degli anni Sessanta, è la principale palla al piede dello sviluppo e dell'occupazione" e "il suo continuo incremento è la principale causa dello spread" che "impoverisce gli italiani". Così il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, nel discorso all'assemblea annuale. "Non ci rassegniamo a una economia italiana che cresce troppo poco, quando cresce, mentre aumenta sempre il debito pubblico" né a "uno spread elevato che appesantisce i fattori produttivi".

https://www.quotidiano.net/economia/borsa-italiana-oggi-spread-1.4690222?fbclid=IwAR3ZfvQfjfd7Vgd4VrwE5FFI0gnywQZftfuiqSaKiLxwEdjROJRyDoGfRq4

venerdì 12 luglio 2019

Caos Procure, il Csm: “Le intercettazioni tra Palamara, Ferri e Lotti possono essere utilizzate: captate in modo casuale”.

Caos Procure, il Csm: “Le intercettazioni tra Palamara, Ferri e Lotti possono essere utilizzate: captate in modo casuale”
Cosimo Ferri, Luca Lotti, Luca Palamara.

Respinta la richiesta della difesa di dichiararle inutilizzabili, perché per ascoltare i parlamentari sarebbe stata necessaria l'autorizzazione della Camera, in virtù del fatto che "la direzione dell'atto di indagine non è volta ad accedere alla sfera delle comunicazioni parlamentari, la cui partecipazione all'incontro non era in alcun modo nota". Su Palamara: "Da parte sua risiko giudiziario, fatti contestati hanno compromesso, al momento, credibilità, prestigio e immagine".

Le intercettazioni fra Luca Palamara e i parlamentari Cosimo Ferri e Luca Lotti sono state captate in modo casuale e quindi possono essere utilizzate. Anche perché gli investigatori non sapevano che si sarebbero incontrati e quindi in alcun modo avrebbero potuto spegnere il trojan inoculato nello smartphone del magistrato. Di più: i loro colloqui sono stati ascoltati il giorno dopo, quando ormai erano avvenuti. Lo sostiene la Sezione Disciplinare del Csm nell’ordinanza con la quale ha sospeso il pubblico ministero Palamara, indagato per corruzione dalla procura di Perugia, definendo i suoi rapporti un “risiko giudiziario” per “occupare le procure” e i fatti contestati talmente gravi da aver “irrimediabilmente compromesso”, al momento, la sua “credibilità, prestigio e immagine”.
“Sono casuali, nessun dubbio” – Per quanto riguarda l’utilizzabilità delle intercettazioni, osserva il Collegio, quelle “rilevanti per il presente procedimento devono senz’altro essere reputate casuali, non potendosene certamente predicare la natura diretta né, più semplicemente, indiretta”, scrive il presidente della Sezione Disciplinare, Fulvio Gigliotti. E trattandosi di “intercettazioni casuali – si legge nell’ordinanza – nessun dubbio può sorgere intorno alla circostanza che esse siano liberamente utilizzabili, in confronti dei terzi per i quali si procede (Palamara, ndr), a prescindere della mancanza di autorizzazione (anche ex post) della Camera di appartenenza del parlamentare”. Appare, secondo il membri della Sezione Disciplinare, “del tutto evidente” stando ai “criteri sedimentati” sulla utilizzabilità o meno di dialoghi captati nei quali sia coinvolto un parlamentare che nel caso dei colloqui tra i tre ci sia un carattere “casuale e fortuito”.
“Ascoltate solo dopo l’incontro” – Le indagini all’interno delle quali vengono ascoltati Ferri e Lotti, infatti, si legge nell’ordinanza, “non sono in alcun modo fatti riferibili” agli stessi parlamentari. Non esiste, ricorda la Sezione Disciplinare, “alcuna frequenza di contatti” tra Palamara e i due esponenti dem “tale da consentire una prevedibile partecipazione degli stessi alle attività (dell’incolpato) oggetto di monitoraggio”. È agli atti, infatti, “una sola intercettazione con l’onorevole Cosimo Ferri, collocata in un arco temporale che si pone a strettissimo ridosso (alcune ore prima) dell’incontro in oggetto di captazione”. Ma soprattutto, si sottolinea nell’ordinanza, “l’attività di ascolto e trascrizione della predetta intercettazione, nella quale l’incontro veniva programmato, è avvenuto” da parte della polizia giudiziaria “soltanto dopo che l’incontro captato aveva avuto luogo”.
“Ignari di presenza Ferri e Lotti” – Insomma, conclude l’ordinanza, non può essere accolta la richiesta della difesa di Palamara di dichiarare inutilizzabili le intercettazioni con Ferri e Lotti, perché per ascoltare i parlamentari sarebbe stata necessaria l’autorizzazione della Camera, in virtù del fatto che “la direzione dell’atto di indagine non è volta, in concreto, ad accedere alla sfera delle comunicazioni parlamentari, la cui prossima partecipazione all’incontro non era in alcun modo nota agli investigatori”.

Csm sospende Palamara da funzioni e stipendio.

Luca Palamara © ANSA

Accolta la richiesta del Pg della Cassazione.

La Sezione disciplinare del Csm ha sospeso dalle funzioni e dallo stipendio il pm romano Luca Palamara, indagato a Perugia per corruzione. Il tribunale delle toghe ha così accolto la richiesta avanzata dal Pg della Cassazione Riccardo Fuzio. A Palamara viene contestato di aver violato i suoi doveri di magistrato per le vicende al centro dell'inchiesta di Perugia,dove è accusato di aver messo le sue funzioni di magistrato a disposizione dell'imprenditore e suo amico Fabrizio Centofanti in cambio di viaggi e regali.
"I fatti contestati appaiono oggettivamente e incontrovertibilmente gravi e tali da rendere incompatibile con gli stessi l'esercizio delle funzioni, perchè idonei a compromettere irrimediabilmente, allo stato degli atti , la credibilità del magistrato, anche sotto il profilo dell'imparzialità e dell'equilibrio": così la Sezione disciplinare del Csm motiva perchè ha sospeso il pm romano Luca Palamara, indagato a Perugia.

Chichén Itzá - Guatemala

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El Castillo at Chichen Itza Il tempio di Kukulkán a Chichen Itzá, la zona archeologica situata nella penisola dello Yucatan in Messico. - Fcb981 - Opera propria

Chichén Itzá è un importante complesso archeologico maya situato nel Messico, nel nord della penisola dello Yucatán. Le rovine, che si estendono su un'area di 3 km², appartenevano a una grande città che fu uno dei più importanti centri della regione intorno al periodo epiclassico della civiltà maya, fra il VI e l'XI secolo. Il sito comprende numerosi edifici, rappresentativi di diversi stili architettonici; fra i più celebri si possono indicare la piramide di Kukulkan (nota come El Castillo), l'osservatorio astronomico (il Caracol) e il Tempio dei guerrieri.


Cenote sacro o Pozzo dei sacrifici. - Author:André Möller (User:Andre_m) Date:2003-August


Il Chac Mool - Il Chac Mool è un modello di scultura tipico della mesoamerica precolombiana che riproduce una figura umana in posizione reclinata con la testa alzata e rivolta verso il lato destro, con un recipiente appoggiato sul ventre. Wikipedia


Il trono del giaguaro


il Tempio dei Guerrieri. - Keith Pomakis 


Campo del gioco della palla. - Laurascudder


La Iglesia, Palazzo governatoriale - Sybz


El Caracol (La chiocciola) Osservatorio astronomico. - Fcb981