domenica 17 ottobre 2021

Renzi, un nome, come e perchè... "il vero pericolo? Non è il fascismo..."





... ma il nazional populismo."

Con queste sue parole, Renzi ha reso pubblica, finalmente, un'immagine di ciò che è il suo pensiero intrinseco, scopiazzandolo un po' qua e un po' là... destando, come è solito fare, l'attenzione su dì sè; Umberto Eco ha ben descritto uomini come lui.

Lui, infatti, non teme il fascismo, la dittatura, dei quali avocherebbe a sè la conduzione, ma pone il nazional populismo come unico spauracchio da evitare.

Non che siano diametralmente opposti, fascismo e nazional populismo vanno scartati a priori.

Entrambi, infatti, portano ad una deriva che non promette nulla di buono. 

L'unica forma di buon governo è la Democrazia, quella intelligente, che garantisce tutte le categorie di persone, che non fa differenze tra esse, che provvede a procurare lavoro per tutti e, ove non fosse possibile, crea forme di sostentamento da mettere a disposizione di chi non ha risorse.

Ma il buon governo non piace ad un Renzi resosi inviso per il suo percorso politico; 

come uomo di sinistra, infatti, ha posto in essere leggi di destra, adotta un comportamento poco consono ad un uomo che riveste un incarico governativo, facendo conferenze a pagamento in ogni dove, anche in posti in cui la democrazia è un tabù; facendosi prestare soldi da chiunque per comprare ville megagalattine per mostrare al mondo ciò che non è.

Renzi non crede nella democrazia, ha causato la caduta di un governo eletto e scelto dal popolo, ha permesso che il canone televisivo venisse inserito, illegalmente, nelle bollette energetiche; 

Dovrebbe tacere nascondersi ed uscire definitivamente dalla scena politica.

Ma non credo che non sia tanto savio da capirlo.

Peccato!

Lui non accetterà mai di ricadere nell'anonimato, non accetterà mai di ritornare ad essere il nessuno che era; lui ha bisogno degli spalti, ora "l'apparire più che l'essere" è diventata per lui una droga della quale non può più fare a meno,  .

Poverino...

cetta

sabato 16 ottobre 2021

Andrea Scanzi su Travaglio

 

Leggo molti commenti del tipo: “Ma l’hai sentito Travaglio sul green pass? Non ti vergogni di non pensarla come lui?”. E giù insulti.
Ovviamente chi ragiona così è un cretino ignorante e violento, infatti è un no vax e no pass (non tutti sono così, lo so bene, ma tale tipologia non manca da quelle parti). In primo luogo Travaglio non è no vax e no pass, ma contesta l’obbligo del green pass per lavorare. Una posizione che non condivido, ma pertinente e motivata. Come lui, tra i no pass, ce ne sono purtroppo pochissimi. Soprattutto in Rete, dove il sottosviluppo neuronale è spaventoso.
In secondo luogo, l’idea che in un giornale tutti la debbano pensare in maniera uguale è terrificante. È un ragionamento idiota da tifoso cieco, che mi fa schifo. Per fortuna il Fatto Quotidiano contiene pareri diversissimi tra loro. Menomale!
Io e Marco la pensiamo in maniera diversa sul green pass. E quindi? È così anche dentro al Fatto: Montanari e Truzzi la pensano come Marco, Padellaro e Sommi come me. Eccetera.
Io e Marco siamo simili su tante cose e diversi su altre. Esempi? Marco è stato pienamente convinto dall’operato politico di Raggi, io ni. Marco è astemio, io no. Marco fuma, io no (a parte qualche sigaro). Marco è sorcino e ama la dance dei Settanta, io no. Marco non stravede per De André, io sì. Marco ha stima di Meloni (pur non condividendola quasi mai), io no. Marco adora il karaoke, io no. Marco pensa che Pantani sia stato punito giustamente, io no. Marco è filo Israele, io filo Palestina. Marco viene da una destra liberale in stile Giolitti o Merkel, io da una sinistra pertiniana e berlingueriana Eccetera.
E ciò nonostante, anzi proprio per questo, Marco è un amico. Un professionista esemplare. Uno dei più grandi giornalisti di sempre (per distacco). E una persona di rara correttezza e onestà, a cui devo e dovrò sempre moltissimo. È così difficile da capire?
Imparate a ragionare senza tifare, ragazzi. L’idea che un giornalista, un intellettuale, un artista eccetera sia da stimare solo quando la pensa come voi, è un’idea orribile.

Andrea Scanzi (fb)


Marco è nato sotto la scuola di Montanelli e non è mai stato un comunista convinto, anche se, tendenzialmente è di sinistra. Di lui possiamo dire che è un ottimo giornalista che ha le sue idee, delle quali alcune, tantissime, ottime e condivisibili, altre un po' meno. Tutto qui. La perfezione dicono sia degli angeli dei quali, peraltro, nessuno ha mai potuto dimostrare l'esistenza.

cetta.



venerdì 15 ottobre 2021

MA VERAMENTE SIAMO O NON SIAMO RIDICOLI? - Rita Stilli


Ti sei fatto 365 giorni di lockdown tappato in casa perché eri terrorizzato, e se uscivi con il cane, quando rientravi ti spogliavi sul pianerottolo, ti levavi le scarpe e ti facevi la doccia con l’Amuchina.

La sera, alle 21,59 correvi più veloce di Speedy Gonzales, di Willy il Coyote e di Cenerentola messi insieme.
Da più di un anno indossi la mascherina e i guanti anche se sei solo.
Sei schedato dalla nascita al Comune, all’Ufficio delle Imposte, in Chiesa.
Sei stato battezzato e vaccinato senza poter scegliere; hai fatto la scuola dell’OBBLIGO.
Quando sei partito per qualche viaggio esotico, hai fatto decine di vaccini senza pensare che ti inoculassero veleni.
Ingurgiti tonnellate di farmaci senza neanche leggere i bugiardini che fino all’anno scorso non sapevi neanche cosa fossero.
Sei schedato anche alla motorizzazione.
Hai il Telepass, lo Spid, l'EasyPark, la PEC, la tessera sanitaria, il conto corrente online, un centinaio di tessere di supermercati, profumerie, negozi di abbigliamento, librerie.
Hai fatto il cashback e la lotteria degli scontrini; fai acquisti su Amazon; hai la carta d’identità, la patente, il passaporto, il codice fiscale, le carte di credito, il bancomat.
Sei iscritto a FaceBook e comunichi a tutti dove sei, cosa pensi e cosa mangi, quando fai la cacca..e tutti sanno di che colore sono le mutande che indossi...
E IL GREENPASS TI LIMITA LA LIBERTÀ???
Ma va a cagare!!

Rita Stilli (fb)

La reputazione. - Umberto Eco


"Un tempo la reputazione era soltanto o buona o cattiva, e quando si rischiava una cattiva reputazione (perché si faceva fallimento o perché ci dicevano cornuto) si arrivava a riscattarla col suicidio o col delitto d'onore.
Naturalmente tutti aspiravano ad avere una buona reputazione.
Ma da tempo il concetto di reputazione ha ceduto il posto a quello di notorietà.
Conta essere "riconosciuto" dai propri simili, ma non nel senso del riconoscimento come stima o premio, bensì in quello più banale per cui, vedendoti per strada, gli altri possano dire "guarda, è proprio lui".
Il valore predominante è diventato l'apparire, e il modo più sicuro è apparire in televisione.
E non è necessario essere Rita Levi Montalcini o Mario Monti,
basta confessare in una trasmissione strappalacrime che il coniuge ti ha tradito.
Il primo eroe dell'apparire è stato l'imbecille che andava a mettersi dietro agli intervistati e agitava la manina. Ciò gli consentiva di essere riconosciuto la sera dopo al bar ("Lo sai che ti ho visto in tv?"), ma certamente queste apparizioni duravano lo spazio di un mattino. Quindi gradatamente si è accettata l'idea che
per apparire in modo costante ed evidente occorresse fare cose che un giorno avrebbero fruttato
la cattiva reputazione.
Non che non si aspiri anche alla buona reputazione, ma è faticoso conquistarla, dovresti aver compiuto un atto eroico, aver vinto se non il Nobel almeno lo Strega, aver passato la vita a curare i lebbrosi, e non sono cose alla portata di ogni mezza calzetta.
Più facile diventare soggetto di interesse, meglio se morboso, se si è andati a letto per denaro con una persona famosa, o se si è stati accusati di peculato.
Non scherzo,
e basta guardare l'aria fiera del concussore o del furbetto del quartierino quando appare nel telegiornale, magari il giorno dell'arresto:
quei minuti di notorietà valgono il carcere, meglio se la prescrizione, ed ecco perché l'accusato sorride.
Sono passati decenni da quando qualcuno ha avuto la vita distrutta perché lo hanno ripreso in manette.
Insomma il principio è: "Se appare la Madonna perché non anch'io?".
E si sorvola sul fatto di non essere una vergine":
Umberto Eco - 2012.

giovedì 14 ottobre 2021

Vaccini e tamponi - costi dissenso.

 

Si calcola che i ricoveri dei no-vax ci costino circa 64milioni al mese. 

Dal 15 ottobre, quindi da domani, si calcola che per i tamponi necessari a chi non è munito di green pass, ci vorranno 180 milioni a settimana, circa 750 milioni al mese.

Io mi sono vaccinata, ho portato e porto ancora la mascherina che compro regolarmente con i miei soldi; pagherò regolarmente il mio vaccino in quanto contribuente, perchè dovrò pagare anche i costi causati da chi non rispetta le regole?

Mi sforzo di comprendere quali possano essere le motivazioni che spingono un essere umano senziente a decidere di non vaccinarsi, ma non ne trovo di valide e comprensibili. 

Tutti noi, sin da quando nasciamo, siamo sottoposti a vaccinazioni obbligatorie che hanno debellato malattie come la poliomielite, meningite, vaiolo, morbillo, varicella, parotite, rosolia, difterite, tetano, epaiteB, pertosse, che causavano un gran numero di mortalità infantile, perché opporsi, allora, alla somministrazione del vaccino anti covid che ha e sta causando tantissime morti in tutto il mondo?

Quali sono i motivi che spingono i novax a costringere me e tutti noi a dover circolare ancora con le mascherine e a pagare i costi altissimi del loro dissenso? 

Forse perché non pagheranno nulla? Sono loro quelli del dissenso su tutto, quelli che evadono le tasse perchè non accettano le imposizioni??

Questa si, questa mi sembra una motivazione valida per comprendere il loro dissenso!

cetta.

Canone rai in bolletta energia, ne vogliamo parlare?

 

Il canone rai non esiste, ciò che ci costringono a pagare, definendolo erroneamente canone rai, non è altri che la tassa di possesso dell'apparecchio televisivo o similare.

Una tassa, pertanto, illegale perchè provvista di errata dizione, illegale perchè non è consentito far pagare una tassa su qualcosa che hai già pagato e che, oltretutto, occupa uno spazio della propria abitazione, o posto di lavoro, o altro, per il quale viene già pagata una tassa di occupazione di spazio o di possesso.

E' un po' come le accise, imposte indirette che gravano sulla quantità dei beni prodotti e non sul prezzo e che costituiscono una parte cospicua delle entrate nel bilancio di ogni Paese e che ci faranno pagare ad oltranza, anche quando la motivazione addotta per la sua creazione sarà scaduta o superata.  

Illegale è fare pagare l'Iva, altra imposta, ma diretta, anche sulle accise, anch'esse soggette a tassazione iva.

Per essere precisi, ci fanno pagare una tassa sulla tassa...

Infine, credo che spetti al cittadino decidere se visionare e seguire i canali rai, non può essere lo stato a decidere per lui.

Da me, ad esempio, non arriva il segnale rai (non che mi dispiaccia...), ma mi costringono a pagare il "canone rai" inserendolo nella bolletta dell'energia elettrica ed io sono "obbligata" a pagarlo. 

E dire che siamo in democrazia...

Io ne vedo poca di democrazia se funziona a intermittenza o a convenienza.

Mi meraviglia il fatto che i no vax non si siano ribellati a questa ingiustizia, ma si siano mobilitati per far valere il diritto di non vaccinarsi, tanto a pagare le spese del loro rifiuto siamo noi, cittadini onesti e bistrattati, trattati come stuoini, dal governo e dai disonesti!

cetta

Reddito di cittadinanza... - Mara Colasanti (FB)

 

Lo pago io, è vero.
Io che senza fiatare ho pagato banca Etruria,
le tasse delle lobby del gioco d'azzardo,
le pensioni ai pronipoti dei deputati morti 60 anni fa,
i danni Parmalat,
la corruzione che sembra inarrestabile,
la cassa integrazione fiat,
il progetto del ponte sullo stretto,
gli aerei militari che non volano,
i braccialetti per i detenuti,
le lenzuola d'oro delle ferrovie,
la sanità mangiasoldi....
Calciopoli, vallettopoli, affittopoli, minchiopoli!
Ho sempre pagato in silenzio e dovrei ribellarmi adesso?
Adesso che i miei soldi andranno a chi ne ha realmente bisogno???
Me ne hanno fottuti tanti di soldi che questi mi sembrano i meglio spesi degli ultimi 30 anni!
Cit. (un cittadino italiano)