giovedì 27 ottobre 2022

"Marcello Dell’Ut…" … e il microfono si spegne… - Massimo Erbetti

 

Per oggi potrei anche chiudere qui l'articolo…perché in un microfono spento mentre Scarpinato pronuncia quel cognome c'è la quintessenza di questa maggioranza.
Ma non mi fermo…vado avanti, perché non ci si può fermare e non ci si può fermare perché è dalle azioni che sembrano poco rilevanti, dalle parole dette per errore…dagli articoli usati…dai cognomi omessi…che si riconosce la pericolosità di questo esecutivo.
E non mi fermo e non mi fermeranno i commenti come questo (uno fra i tanti) al mio articolo di ieri:
"E dopo questa ennesima pappardella le destre possono dormire sonni tranquilli!"
"pappardella"..."pappardella"?
La forma è sostanza…
Se tu ometti i cognomi delle donne è sostanza.
Se tu vuoi aumentare il contante a 10 mila euro è sostanza.
Se tu vuoi togliere il reddito di cittadinanza è sostanza.
Se blocchi due navi delle ONG è sostanza.
Se tu manganelli gli studenti è sostanza.
Se cambi i nomi dei ministeri è sostanza.
Se tu vuoi l'articolo "il" anzichè "la" è sostanza.
Se tu vuoi un condono è sostanza.
Se tu dai del tu a una determinata persona e del lei ad altre è sostanza.
E per concludere…ma ci sarebbe da continuare per giorni e giorni…se tu spegni un cavolo di microfono mentre si pronuncia il nome di Marcello Dell'Utri è sostanza!
Ma lo vogliamo capire che stiamo messi malissimo?
Ma lo vogliamo capire che è su queste cose che va colpita sta gente…ma pensate veramente che vi vengano a dire in faccia che sono dei "nostalgici" del ventennio? Non lo diranno mai…dovete capirlo dai segnali…dalle parole dette e da quelle non dette…dai diritti negati…dai "regali" che sembrano non entrarci nulla come alzare il contante a 10 mila euro…
A l'avete sentita la signora Giorgia Meloni coda ha detto ieri?
Ma ascoltate o parlate a vanvera?
"pappardella"..."pappardella"?
Ma le parole sulla pace? "la pace non si ottiene andando in piazza con le bandiere arcobaleno"...questo ha detto…e come si ottiene la pace signora Giorgia Meloni? Continuando ad alimentare la guerra inviando armi?....secondo la signora si…bisogna inviare armi perché così facendo saremo rispettati e potremo continuare a commerciare con i paesi occidentali…avremo "un peso"...questo ha detto.
Per cui per stare bene, per avere un peso e rapporti internazionali noi dobbiamo fare la guerra? Migliaia e migliaia di morti…per cosa? Per contare? Per il nostro benessere? Ma veramente siamo questa roba qui? Ma veramente?
…un articolo maschile…un cognome omesso…una manganellata…un soccorso non fatto…e…un microfono spento:
"Marcello Dell'Ut…"...che cosa devono fare di più per farvi capire chi sono e dove ci porteranno?

Il magistrale magistrato Senato 26/10/2022 Sen. Roberto Scarpinato.




 "Signora Presidente del Consiglio, il 22 ottobre scorso Lei e i suoi ministri avete prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione.

Molti indici inducono a dubitare che tale giuramento sia stato sorretto da una convinta e totale condivisione dei valori della Costituzione e dell’impianto antifascista e democratico che ne costituisce l’asse portante.
Sono consapevole che nel corso della campagna elettorale, lei Signora Presidente ha testualmente dichiarato: “la destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche”.
Concetto che ha ribadito nelle sue dichiarazioni programmatiche.
Tuttavia lei sa bene che il fascismo non è stato solo un regime politico consegnato alla storia della prima metà del Novecento, ma è anche un’ideologia che è sopravvissuta al crollo della dittatura e all’avvento della Repubblica, assumendo le forme del neofascismo.
Un neofascismo che si è declinato anche nella costituzione di formazioni politiche variamente denominate che sin dai primi albori della Repubblica hanno chiamato a raccolta e hanno coagulato tutte le forze più reazionarie del paese per sabotare e sovvertire la Costituzione del 1948, anche con metodi violenti ed eversivi, non esitando ad allearsi in alcuni frangenti persino con la mafia.
Un neofascismo eversivo del nuovo ordine repubblicano che è stato coprotagonista della strategia della tensione attuata anche con una ininterrotta sequenza di stragi che non ha uguali nella storia di nessun altro paese europeo, e che ha vilmente falcidiato le vite di tanti cittadini innocenti, considerati carne da macello da sacrificare sull’altare dell’obiettivo politico di sabotare l’attuazione della Costituzione o peggio, di stravolgerla instaurando una repubblica presidenziale sull’onda dell’emergenza.
Ebbene non è a mio parere certamente indice di convinta adesione ai valori della Costituzione, la circostanza che Lei e la sua parte politica sino ad epoca recentissima abbiate significativamente eletto a figure di riferimento della vostra attività politica, alcuni personaggi che sono stati protagonisti del neofascismo e tra i più strenui nemici della nostra Costituzione.
Mi riferisco, ad esempio, a Pino Rauti, fondatore nel 1956 di Ordine Nuovo che non fu solo centro di cultura fascista, ma anche incubatore di idee messe poi in opera nella strategia della tensione da tanti soggetti, alcuni dei quali riconosciuti con sentenze definitive autori delle stragi neofasciste che hanno insanguinato il nostro paese, tra i quali, per citare solo alcuni esempi, mi limito a ricordare Franco Freda, Giovanni Ventura, Carlo Digilio, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tremonti, tutti gravitanti nell’area di Ordine Nuovo.
A proposito di padri nobili e di figure di riferimento, mi pare inquietante che il 14 aprile del 2022 il deputato di Fratelli di Italia Federico Mollicone abbia organizzato nella sala capitolare di questo Senato un convegno dedicato alla memoria del generale Gianadelio Maletti, capo del reparto controspionaggio del Sid negli anni ‘70, condannato con sentenza definitiva a 18 mesi di reclusione per favoreggiamento dei responsabili della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 che causò 17 morti e 88 feriti e che diede avvio al periodo stragista della strategia della tensione.
Proprio i depistaggi delle indagini posti in essere in quella strage e in tante altre stragi da personaggi come il generale Maletti, hanno garantito sino ad oggi l’impunità di mandanti ed esecutori, segnando l’impotenza dello Stato italiano a rendere giustizia alle vittime e verità al Paese.
Ebbene il deputato Mollicone ha definito il generale Maletti come un “uomo dello Stato che ha sempre osservato l’appartenenza alla divisa”.
Dinanzi a simili affermazioni, viene da chiedersi, Presidente Meloni, quale sia l’idea di Stato della sua parte politica.
Lo Stato di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino, e di tante altre figure esemplari che hanno sacrificato le loro vite per difendere la nostra Costituzione, oppure lo Stato occulto di personaggi come Maletti, traditori della Costituzione, che hanno garantito l’impunità dei mandanti eccellenti di tante stragi e dato assistenza e copertura agli esecutori neofascisti?
E mi sembrano coerenti con il suo quadro di valori di ascendenza neofascista, antinomici a quelli costituzionali, alcune significative iniziative politiche da Lei assunte nel recente passato.
Mi riferisco, ad esempio, al suo sostegno nel 2018 alla proposta di legge di abolire la legge 25 giugno 1993, n. 205 (c.d. legge Mancino) che punisce con la reclusione chi pubblicamente esalta i metodi del fascismo e le sue finalità antidemocratiche.
E ancora, a proposito della incoerenza del suo quadro di valori con quelli costituzionali, mi pare significativa la sua proposta di abrogare il reato di tortura subito dopo che tale reato fu introdotto dal legislatore il 14 luglio 2017, a seguito della sentenza di condanna del nostro paese emessa dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo per le violenze ed i pestaggi posti in essere dalle Forze di Polizia alla Scuola Diaz in occasione del G8 svoltosi nel luglio del 2001 a Genova.
La sua parte politica definì testualmente tale nuovo reato “una infamia” e lei Presidente Meloni dichiarò che il reato di tortura impediva agli agenti di fare il proprio lavoro.
Ho citato tali precedenti perché sia chiaro che non bastano né la sua presa di distanza dal Fascismo storico, né la cortese e labiale condiscendenza del neo Presidente del Senato Ignazio La Russa al discorso di apertura dei lavori del nuovo Senato della senatrice Liliana Segre, vittima della violenza fascista, per dichiarare chiusi i conti con il passato ed inaugurare una stagione di riconciliazione nazionale, che sarà possibile solo se e quando questo paese avrà piena verità per le tutte le stragi del neofascismo e quando dal vostro Pantheon politico saranno definitivamente esclusi tutti coloro che a vario titolo si resero corresponsabili di una stagione di violenza politica che costituì l’occulta prosecuzione della violenza fascista nella storia repubblicana.
Un paese che rimuove il suo passato dietro la coltre della retorica, quella retorica di stato che Leonardo Sciascia definiva il sudario dietro il quale si celano le piaghe purulente della Nazione, è un paese di democrazia incompiuta e malata, sempre esposto al pericolo di rivivere il passato rimosso.
E a questo riguardo desta viva preoccupazione la volontà da Lei ribadita di volere mettere mano alla Costituzione per instaurare una repubblica presidenziale che in un paese di democrazia fragile ed incompiuta, in un paese nel quale non esiste purtroppo un sistema di valori condivisi, potrebbe rilevarsi un abile espediente per una torsione autoritaria del nostro sistema politico, per fare rivivere il vecchio sogno fascista dell’uomo solo al comando nella moderna forma della c.d. democratura o della democrazia illiberale.
I problemi irrisolti del passato si proiettano sul futuro anche sotto altri profili che hanno una rilevanza immediata.
Può una forza politica che si appresta a governare con simili ascendenze culturali, ampiamente condivise dalle altre forze politiche della maggioranza, Lega e Forza Italia, attuare politiche che pongano fine alla crescita delle disuguaglianze e della ingiustizia sociale che affligge il nostro paese?
La risposta è negativa.
Perché questa crescita delle disuguaglianze e della ingiustizia non è frutto di un destino cinico e baro, ma il risultato di scelte politiche a lungo praticate dall’establishment di potere di questo paese che ha surrettiziamente sostituto la tavola dei valori della Costituzione con la bibbia neoliberista, i cui principi antiegualitari e antisolidaristici sono ampiamente condivisi dal grande e piccolo padronato nazionale.
Lei signora Presidente e la sua maggioranza politica non siete l’alternativa all’ establishment.
Come attesta anche la composizione della sua squadra di governo e la crescente condiscendenza dei Palazzi del potere nei confronti del suo governo, siete piuttosto il suo ultimo travestimento che nella patria del Gattopardo consente al vecchio di celarsi dietro le maschere del nuovo, creando l’illusione del cambiamento.
Voi siete stati storicamente e resterete l’espressione degli interessi del padronato.
E quanto alla sua dichiarata intenzione di mantenere una linea di fermezza contro la mafia, mi auguro che tale fermezza sia tenuta anche nei confronti della pericolosa mafia dei colletti bianchi, che va a braccetto con la corruzione, anche se mi consenta di nutrire serie perplessità al riguardo tenuto conto che il suo governo si regge sui voti di una forza politica che ha tra i suoi soci fondatori un soggetto condannato con sentenza definitiva per collusione mafiosa che mai ha rinnegato il proprio passato, e che grazie al suo rapporto privilegiato con il leader del partito, continua a mantenere tutt’oggi una autorevolezza tale da consentirgli di dettare legge nelle strategie politiche in Sicilia.
Perplessità che si accrescono tenuto conto dell’intenzione anticipata dal neo Ministro delle Giustizia di tagliare le spese per le intercettazioni, strumenti indispensabili per le indagini in tale materia, di abrogare il reato di abuso di ufficio, e di dare corso ad una serie di iniziative che hanno tutte la caratteristica di limitare i poteri di indagine della magistratura nei confronti della criminalità dei colletti bianchi.
Noi siamo le nostre scelte On.le Meloni, e lei ha scelto da tempo da che parte stare.
Certamente non dalla parte degli ultimi, non dalla parte della Costituzione e dei suoi valori di eguaglianza e di giustizia sociale, non dalla parte dei martiri della Resistenza e di coloro che per la difesa della legalità costituzionale hanno sacrificato la propria vita."

sabato 22 ottobre 2022

Dalla Natalità alla Sovranità Alimentare fino al Merito: perché Giorgia Meloni ha cambiato il nome ai ministeri. - Antonio Di Noto

 

La scelta lessicale richiama all’idea di Italia che è il pallino della nuova premier.

Una cosa si nota subito scorrendo la lista dei ministri della nuova premier Giorgia Meloni: molti di questi hanno cambiato nome. E lo hanno fatto per riflettere i valori e la direzione del nuovo governo. Etichette che lanciano un segnale agli elettori su quello che il nuovo esecutivo si prepone di fare e che ribadiscono che quello appena formatosi – seppur europeista ed atlantista – rimane un governo di destra senza “se” e senza “ma”. Un esempio lampante è quella «natalità» di cui si fa carico la nuova ministra della Famiglia Eugenia Roccella che si è schierata contro il termine di gravidanza: «L’aborto non è un diritto». Il termine, però, può indicare anche un possibile sostegno pubblico alle famiglie che decidono di avere figli. Tuttavia, non è raro che a sinistra questo venga inteso più sulla falsa riga del motto «figli alla patria».

Il «merito» nell’istruzione e il «mare» del sud.

Compare poi un «merito» accanto all’Istruzione in carico a Giuseppe Valditara che ribadisce un principio cardine della scuola, forse lasciandone in disparte un altro, quello delle pari opportunità che devono essere garantite a chi proviene da contesti più disagiati e perciò potrebbe non avere i mezzi per stare al passo con i più fortunati. Curioso poi, che il «Mare »sia stato associato al Sud di Nello Musumeci, richiamando il più classico degli stereotipi. Anche se per quel dicastero potrebbe arrivare presto il primo scontro in maggioranza, visto che le competenze sulle capitanerie sono in capo alle Infrastrutture di Salvini.

«Sicurezza energetica» e «sovranità alimentare»

Altra aggiunta evidente è quel «sicurezza energetica» che accompagna l’ambiente nel ministero di Pichetto Fratin. Un tema figlio dei tempi che può essere interpretato come un segno dell’intenzione di rendere l’Italia indipendente sotto questo punto di vista. Nome che porta subito alla mente quella «Sovranità alimentare» che Francesco Lollobrigida – all’Agricoltura – cercherà di garantire. Tuttavia non è ben chiaro cosa si intenda con la locuzione, poiché le abitudini alimentari degli italiani vanno ben oltre quello che può essere prodotto nel Paese.

Il governo «delle imprese e del Made in Italy»

C’è un evidente richiamo alla Nazione nei nomi dei dicasteri. Che viene esplicitato nell’ormai ex ministero dello Sviluppo Economico. In mano a Adolfo Urso prende il nome di «ministero delle Imprese e del Made in Italy» rifacendosi a un vecchio pallino di Meloni. La premier, in effetti, dà 10 ministeri al suo partito; cinque vanno alla lega e altri cinque a Forza Italia, oltre ai quattro profili tecnici, che secondo le previsioni sarebbero stati di più.

https://www.open.online/2022/10/22/governo-meloni-cambio-nome-ministeri-perche/

venerdì 21 ottobre 2022

Hanno progettato tutto a partire dal 2014. - Giuseppe Salamone

 

Hanno progettato tutto a partire dal 2014 con un colpo di stato.
Per anni hanno lucrato su quella terra seminando le loro multinazionali a gestire le risorse più importanti.
Hanno gettato le basi per creare una nuova guerra e si sono serviti dei nazisti.
Perché loro sono così, quando devono destabilizzare uno stato e creare i presupposti per fare casino, fanno leva sulle frange più estreme e violente.
Noi in Italia ne dovremmo sapere qualcosa, basterebbe studiare le matrici delle stragi più sanguinose tipo quella della stazione di Bologna, Piazza della Loggia o l'omicidio di Aldo Moro giusto per citarne solo alcune.
Sono così, appena avvertono il rischio che la loro influenza si trovi anche in minima parte a rischio, agiscono senza scrupoli.
Non è un caso se stiano gettando le basi per nuovi futuri conflitti, basta vedere come si stanno comportando in Iran ed a Taiwan.
Stanno facendo ciò che fanno da secoli, preparano guerre attraverso la destabilizzazione, le provocazioni e l'arroganza.
Portano all'esasperazione coloro i quali ritengono nemici, e se non ci sono se li creano dal nulla.
Lo hanno fatto (da almeno 50 anni) con la Russia, lo stanno facendo adesso con la Cina e con l'Iran.
A breve aggiungeranno anche l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi. Ma attenzione, non lo fanno perché vogliono proteggere le popolazioni di questi stati, lo fanno perché questi governi non si piegano ai loro diktat. E lo fanno nascondendosi dietro la foglia di fico dei diritti umani.
Lo abbiamo ampiamente visto quanto fosse grande l'interesse per la libertà e per i diritti delle donne, lo abbiamo visto soprattutto in Afghanistan.
Per fare tutto ciò si servono della più grande macchina propagandista esistente al mondo, la quale è talmente subdola, potente e anche coinvolgente che chiude le menti, prosciuga la materia grigia e zittisce "democraticamente" il dissenso grazie anche ai megafoni montati dentro le loro colonie tipo l'Italia. Loro sono così, finiscono di esportare la democrazia da una parte ed iniziano a difenderla da un'altra.
Lo fanno sempre col sangue degli altri, ma sempre con le loro armi. Non sarà mica un caso se le più grandi industrie produttrici di armi si trovino sulla loro terra sporca di sangue.
Loro sono così, vedono la guerra come un mezzo per il mantenimento dello Status Quo e del loro benessere, usano la guerra come principale azione per la loro politica estera.
Senza le guerre fallirebbero e non potrebbero sopravvivere proprio perché hanno costruito uno stato che si tiene in piedi grazie allo sfruttamento di tutte le risorse mondiali a scapito di quelle popolazioni che non hanno avuto la forza tantomeno la fortuna di potersi difendere.
Loro sono così, saccheggiano e depredano il mondo intero da quando sono nati.
La storia è questa, piaccia o no: non c'è mai stata una guerra in USA, ma non c'è mai stata una guerra senza USA!

giovedì 20 ottobre 2022

Ecco l’automobile ad acqua. L’ingegnere è italiano. - (4 giugno 2015 - probabile bufala)

 

L'automobile ad acqua è sempre apparsa come un sogno, ma grazie alla passione ed all'impegno di questo ingegnere italiano è diventato realtà.


Un’automobile che va ad acqua è di certo un grande sogno, spesso ipotizzato ed accarezzato anche dai meno esperti del settore.

Grazie ad un ingegnere italiano, Lorenzo Enrico, questo sogno è diventato realtà. Questo ingegnere pugliese, infatti, ha inventato un’automobile che funziona interamente ad acqua e consente di poter percorrere 5mila km con soli 5 litri di acqua. Una vera rivoluzione non soltanto nel settore delle auto ma anche per l’ambiente.

Lorenzo Enrico in tanti anni di lavoro ha cercato di sviluppare un metodo che consentisse di estrarre l’idrogeno dall’acqua ed utilizzarlo come fonte di energia efficiente e che diffonda poche emissioni.

Dopo tanti anni di lavoro è riuscito nel suo intento ed ha creato un’automobile completamente ad acqua, che utilizza la tecnica denominata Hydromoving Technology. Una vera e propria rivoluzione non solo a livello ambientale ma anche a livello economico. Il risparmio, infatti, non è indifferente.

Il sistema su cui si basa questo progetto è molto semplice e si basa sulla creazione di celle di scissione elettrolitica. Un progetto quello dell’automobile ad acqua che lo ha entusiasmato dall’inizio e che gli ha consentito di raggiungere un grandissimo traguardo, come spiega lui stesso in un video in cui illustra la sua grande invenzione: la prima automobile interamente alimentata da acqua piovana.

Un video molto interessante come un altro che ci mostra ancora più nel dettaglio il metodo dell’Hydromoving Technology e che non potrà che essere di particolare interesse per tutti gli appassionati di auto e di energie alternative.

https://www.blogger.com/blog/post/edit/2372701819119034825/7013172720747564267

mercoledì 19 ottobre 2022

Berlusconi-Putin: caos nel centrodestra. Letta a Meloni: la maggioranza danneggia Italia.













 È tensione e imbarazzo nel centrodestra per le parole di Berlusconi che fa saper di aver «riallacciato i rapporti con Putin» e si annovera come «primo dei suoi cinque veri amici». Sui nomi del futuro governa rincara: «Alla Giustizia Meloni vuole Nordio, ma poi ha detto sì a Casellati». «Frasi in libertà» per La Russa. Intanto Meloni punta ad accelerare sulla formazione del governo e, anche con la sponda del Colle, punta a far presto per evitare ulteriori strappi. Fino ad immaginare il giuramento del nuovo governo anche sabato. Oggi i voti per eleggere gli uffici di presidenza di Senato e Camera. Alta tensione tra Terzo Polo e Pd per gli incarichi che spettano alle opposizioni: «Usciremo dall’Aula al momento del voto», dice Calenda.

I punti chiave.

- Zanni replica a socialisti: italiani sanno scegliere da soli.

- Europarlamento, García Perez: Fi è stampella del postfascismo.

- Lollobrigida: esternazioni Berlusconi? Noi siamo con Kiev.

- Letta a Meloni: è l’opposizione che danneggia l’Italia all’estero.

- Ucraina: Conte, il M5S aderisce a manifestazione per la pace.

- Cattaneo (FI): accordo all’80%, mancano limature come sulla Giustizia.

- Ciriani: Nordio ottimo alla Giustizia, ha posizioni molto vicine a Fi.

- Ciriani: giuramento nel week end? Sì, totoministri non appassiona la gente.

- Pd: De Micheli, abbiamo perso per mancanza di visione.

- Delrio, no amicizia con Putin, si mette in difficoltà il Paese.

- Cattaneo (FI), nostro atlantismo è fuori discussione.


Lollobrigida: avremo il governo più rapidamente che mai.

«Si potrà dire a che punto è il Governo solo quando il presidente Mattarella lo avrà incaricato dopo le consultazioni. Se dovessimo avere un governo entro la settimana prossima sarà uno di quelli realizzati in maniera più rapida, rispetto a quelli degli ultimi anni. Sarà un buon risultato e in linea con quello che hanno scelto gli italiani». Così Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia, all’entrata di palazzo di Montecitorio.

Zanni replica a socialisti: italiani sanno scegliere da soli.

«Gli italiani sono in grado di scegliersi un governo da soli, fatevene una ragione». Così il presidente del gruppo Identità e democrazia ed eurodeputato della Lega, Marco Zanni, ha replicato alle critiche rivolte a Fi e al Ppe per le dichiarazioni di Berlusconi su Putin da socialisti e liberali durante il dibattito in corso alla plenaria dell’Eurocamera di Strasburgo sull’energia e l’Ucraina. «Che idea di unità europea pensate di dare con simili attacchi? Pensateci prima di parlare in questo modo nei dibattiti in sedi internazionali», ha sottolineato Zanni.

Europarlamento, García Perez: Fi è stampella del postfascismo.

«Forza Italia dice di essere garanzia di un governo europeista ma è passata da un pilastro del centrismo ad essere la stampella del postfascismo: la presidenza del senato è andata al nostalgico del fascismo Ignazio Benito La Russa e la Camera a Fontana, euroscettico o omofobo. Siamo sicuri che Forza Italia possa essere garante di qualcosa?». Così la presidente dei Socialisti e democratici all’Eurocamera, Iratxe García Pérez nella sua risposta al dibattito con Ursula von der Leyen alla plenaria di Strasburgo. «Weber oggi ha parlato di nostalgia di Angela Merkel: beh, Merkel non avrebbe mai accettato un’alleanza con l’estrema destra».

Lollobrigida: esternazioni Berlusconi? Noi siamo con Kiev.

«Restiamo con il popolo ucraino e in difesa della democrazia in quella nazione, ma anche fieramente nell’asse occidentale, come il centrodestra ha detto nella sua campagna elettorale. Non ci sono atti che parlano di posizioni diverse. Quello che riguarda le esternazioni di altri, dovete chiederlo ad altri». Cosí Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia all’entrata a Montecitorio sui commenti di Berlusconi di ieri.

Letta a Meloni: è l’opposizione che danneggia l’Italia all’estero.

«Domanda per Giorgia Meloni. Chi danneggia l’Italia all'estero? L'opposizione che fa l'opposizione? Il Presidente della Camera che delegittima le sanzioni Ue alla Russia? Gasparri contro la 194? Berlusconi che riallaccia i rapporti con l'invasore dell'Ucraina?”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.

Ucraina: Conte, il M5S aderisce a manifestazione per la pace.

Il Movimento 5 Stelle aderisce alla manifestazione per la pace organizzata a Roma per il 5 novembre. Ad annunciarlo è il leader Giuseppe Conte in un video pubblicato sui social. «Da oltre 200 giorni - dichiara Conte - una guerra cruenta sta martoriando l’Ucraina. Avete notato che non si sente più pronunciare la parola pace? In questi giorni si sente solo parlare di armi, di strategie militari e di nuovi invii di arsenali bellici. Ma le ipotesi di negoziati e di lavoro diplomatico e le speranze diplomatiche sembrano non scaldare i cuori di politica e media meinstream. In questi stessi giorni succedono cose che non avremmo mai immaginato. Pensate che qualche giorno fa il Parlamento europeo con il voto anche di alcuni partiti italiani, non certo il nostro, ha respinto un emendamento con cui volevamo semplicemente impegnare l’Ue affinchè fosse data la precedenza ai negoziati per un vero cessate il fuoco. E allo stesso tempo è stato deciso l’invio di nuovi armi sempre più massiccio». Ma «non è questo il momento di restare sempre più silenti e inerti - dichiara l’ex premier - l’Italia e l’Europa non devono chiudere in un cassetto le ipotesi di pace. C’è una maggioranza silenziosa che ha deciso di far sentire la propria voce. Sabato 5 novembre a Roma verrà ospitata una grande manifestazione nazionale per chiedere la pace in terra ucraina. È un momento che ci chiama tutti in causa, nessuno escluso».

Cattaneo (FI): accordo all’80%, mancano limature come sulla Giustizia.

«Nell’ultimo incontro si è raggiunto un accordo di massima sull’80% della composizione del governo. C’è ancora qualche tema da approfondire, quello della Giustizia è uno di questi. Farà parte dalle ultime limature». Lo ha detto Alessandro Cattaneo, capogruppo di FI alla Camera, a Radio Anch’io.

Ciriani: Nordio ottimo alla Giustizia, ha posizioni molto vicine a Fi.

«Nordio è stato un ottimo magistrato, è una persona stimata trasversalmente, sarebbe un ottimo ministro della Giustizia. Ha posizioni molto vicine alla storia culturale di Forza Italia in termini di garantismo. La sintesi la farà Giorgia Meloni scegliendo la persona più adatta, senza guardare ad appartenenze politiche. Nordio ci starebbe benissimo». Lo ha detto il capogruppo di FdI al Senato Luca Ciriani a Radio Anch’io.

Ciriani: giuramento nel week end? Sì, totoministri non appassiona la gente.

Il giuramento del nuovo governo sabato o domenica? «Sì, vedremo le decisioni del presidente della Repubblica. Spero che alla fine questa telenovela, il totoministri, le trattative, le dichiarazioni vere e false possano finire presto. Non appassiona la gente. E’ molto più importante dare un governo al Paese». Lo ha detto Luca Ciriani, capogruppo di FdI al Senato, a Radio Anch’io.

Pd: De Micheli, abbiamo perso per mancanza di visione.

«Finita la stagione del sostegno al governo Draghi, bisognava avere pronta un’idea di futuro». La deputata dem Paola De Micheli, candidata alla segreteria, spiega così, in un’intervista al Messaggero, la sconfitta del Pd alle elezioni. È «finita la stagione dell’un po’ e un po’ - dice -. Se il Pd non ha un posizionamento politico solido, corre il rischio di cadere nelle contraddizioni». «Abbiamo perso perché non abbiamo rappresentato il disagio e la preoccupazione per il futuro», ragiona l’ex ministra. In parlamento «faremo un’opposizione seria e radicale. La maggioranza era e sarà divisa», assicura la deputata.

Delrio: no all’amicizia con Putin, si mette in difficoltà il Paese.

Lo scambio di lettere amichevoli tra Berlusconi e Putin, secondo il senatore del Partito democratico Graziano Delrio, «mette in difficoltà l’Italia». Intervistato da La Repubblica, l’ex ministro sostiene che «con Putin bisogna essere compatti, per ripristinare il diritto internazionale, altro che essere amici». E ritiene «opportuno che la leader della coalizione di centrodestra chieda un chiarimento, ribadisca che non ci sono ambiguità sul ruolo dell’aggressore, che è la Russia». «Meloni lo dica chiaro a Berlusconi, se è in grado di farlo», esorta. Intanto il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha definito un «boomerang» le sanzioni a Mosca. «La somma di queste posizioni, quella di Berlusconi e quella di Fontana - commenta Delrio -, crea una crepa nella postura che l’Italia sin qui ha avuto nel consesso Ue e Nato».

Cattaneo (FI), nostro atlantismo è fuori discussione.

«Noi siamo atlantisti ed europeisti. Su questo non può esserci nessun dubbio». Così il neo capogruppo alla Camera di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, intervistato da La Stampa, prova a chiarire dopo l’uscita del suo leader, Silvio Berlusconi, sul riavvicinamento a Putin. «Quel che ha detto era un momento di dialogo all’interno di una assemblea», precisa l’azzurro. «Non ha detto che sta tentando di ricucire». I 25 anni di storia di Forza Italia, assicura Cattaneo, confermano la «nostra adesione piena ai valori dell’Occidente, al Patto atlantico». «Berlusconi è un uomo di pace», afferma il deputato forzista, il quale cita «il disegno di Pratica di mare» che - dice - «rimane il più giusto e attuale».

https://www.ilsole24ore.com/art/berlusconi-ho-risentito-putin-caos-maggioranza-ma-meloni-punta-chiudere-AErYPo9B

martedì 18 ottobre 2022

Mini turbina eolica, è il futuro delle rinnovabili: di cosa si tratta? - Paola Ferraro

 

Mini turbina eolica portatile, strumento smart innovativo per semplificare la vita di tutti: vediamo come funziona.

Una mini turbina eolica pronta all’uso ovunque ci si trovi. All’interno della corsa alla transizione energetica che coinvolge tutta Europa e il mondo, le fonti rinnovabili ispirano continue innovazioni tecnologiche. Il vento è una delle fonti più sfruttate nelle sperimentazioni e nelle applicazioni.

Le pale eoliche come sappiamo, utilizzano l’energia del vento per produrre energia elettrica pulita. La loro installazione è ormai capillare sul territorio italiano e non solo, ma le loro dimensioni sono a volte davvero impressionanti. La ricerca prosegue a velocità spedita per migliorare anche le tecnologie esistenti risolvendo i limiti di spazio e dimensioni e avvicinare i prodotti agli usi più domestici.

La turbina eolica portatile: la porti e la usi dove vuoi.

turbina eolica portatile ricaricabile
Turbina ricaricabile (foto da Facebook)

Per risolvere il problema delle dimensioni delle pale eoliche si è pensato a produrre apparecchi piccoli e portatili per il consumo di tutti. Parliamo di una mini turbina eolica grande come un phon, quindi portatile. In definitiva è un aereogeneratore in grado di produrre energia elettrica grazie al vento.

Il fatto che sia piccola e trasportabile ovunque la rende estremamente versatile per chi ama viaggiare senza rinunciare alle comodità tecnologiche. Il dispositivo è in grado di produrre energia per caricare diversi device, come smartphone, pc, tablet. Ha la capacità di ricaricare uno smartphone in circa venti minuti.

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Si chiama Shine Turbine e pesa solo un chilo. Grande poco più di un phon ha una turbina da 40 watt e la capacità di immagazzinare 12mila mAH nella batteria a ioni. La sua particolarità è poter essere ricaricata anche attraverso la modalità tradizionale del collegamento ad una presa elettrica qualunque.

Versatile e leggera a piena capacità può ricaricare sino a 4 smartphone grazie anche alle sue porte USB che consentono la contemporaneità. Funziona anche in condizioni di brezza leggera e bastano 8 Km/h di energia eolica, ideale per chi ama viaggiare e stare outdoor dove spesso si è distanti dalle fonti elettriche tradizionali. E si infila in uno zaino pronta in due minuti a erogare energia.

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