Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
lunedì 17 febbraio 2025
Simone Cristicchi - Quando sarai piccola - Sanremo
Lucio Corsi - Volevo essere un duro
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un robot
Un lottatore di sumo
Uno spaccino in fuga da un cane lupo
Alla stazione di Bolo
Una gallina dalle uova d’oro
Però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro
Ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo
Così mi truccano gli occhi di nero
Ma non ho mai perso tempo
È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro no
Un robot
Medaglia d’oro di sputo
Lo scippatore che t’aspetta nel buio
Il Re di Porta Portese
La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Cintura bianca di Judo
Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto
“Stai attento alla luce”
E che le lune senza buche
Sono fregature
Perché in fondo è inutile fuggire
Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio
Non sono altro che Lucio
sabato 15 febbraio 2025
Saqqara, “Tomba dei Due Fratelli.
Facciamo un salto indietro nel tempo fino alla V Dinastia (2949-2345 bce), luogo di sepoltura Saqqara, la cosiddetta “Tomba dei Due Fratelli”, Niankhkhnum e Khnumhotep. Sacerdoti nel tempio del sole di Nyuserra (2445-2421 bce) ad Abu Gurab, “confidenti del re” e “supervisori dei parrucchieri del re”, i due uomini furono sepolti insieme, in una delle mastabe più grandi della necropoli.
La natura di questa sepoltura resta dibattuta. All’interno infatti ci sono diverse rappresentazioni abbastanza singolari, in cui i due uomini sono abbracciati, mano nella mano e con i volti ravvicinati. Alcuni studiosi sostengono che si tratta della prima coppia omosessuale attestata nella storia, secondo altri i due uomini erano semplicemente fratelli o addirittura gemelli.
Un recente riesame delle decorazioni della tomba ha rivelato un numero significativo di immagini accoppiate in cui scene o elementi di un motivo si “specchiano” l’un l’altro, una prova, secondo questo studio, che si tratta di gemelli omozigoti. Inoltre, la presenza nelle decorazioni delle rispettive famiglie tende a far decadere l’ipotesi di una relazione omosessuale. Secondo alcuni studiosi, Niankhkhnum e Khnumhotep erano semplicemente amici per la pelle.
Curiosità: i due nomi uniti formano un gioco di parole molto curioso, “uniti nella vita e nella pace”.
Potete fare una visita virtuale della tomba a questo link http://bit.ly/3rUhb7q
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1705461166956873&set=a.996852377817759
Ucraina, Blinken ammette: ''Stati Uniti hanno fornito armi prima dell'invasione russa'' - Giuseppe Cirillo
Diplomazia o strategia? Le parole del segretario di Stato che lasciano perplessi: “Non si è mai trattato solo dell’Ucraina”
L’invasione della Russia in Ucraina inizia il 24 febbraio 2022, ma l’invio di armi da parte degli Stati Uniti comincia mesi prima, a settembre del 2021. Soprattutto, inizia “silenziosamente”. A rivelarlo ai microfoni del New York Times non è di certo un complottista, ma il segretario di Stato americano Antony Blinken. Durante l’intervista, il “diplomatico di lunga data” - come lo definisce la giornalista statunitense Lulu Garcia-Navarro - ha insistito sul fatto che le decisioni prese insieme al presidente Joe Biden sono state “quelle giuste”. Tra queste, figura anche quella di aver messo “l’Ucraina sulla strada dell'adesione alla NATO”. Blinken ha rivendicato queste scelte come determinanti per salvaguardare la sovranità ucraina e contrastare le ambizioni territoriali di Vladimir Putin. Tuttavia, come lo stesso segretario di Stato ha ammesso, in gioco c’è ben altro. “Non si tratta solo dell'Ucraina - ha sottolineato Blinken -. Non si è mai trattato solo dell'Ucraina”. Soffermandosi sui rischi futuri che potrebbero minare gli Stati Uniti, Blinken ha precisato: “In assenza della diplomazia americana, ci sarà la diplomazia di molti altri Paesi che modelleranno il mondo in modi che potrebbero non essere così amichevoli verso i nostri interessi e i nostri valori”. Insomma, Blinken parla di scelte dettate dalla necessità di salvaguardare la sovranità e gli interessi dell’Ucraina, ma queste sembrano finire sempre per favorire gli Stati Uniti.
Partiamo però dall’inizio, dal momento in cui il segretario di Stato ricorda l’incontro a Ginevra con il suo omologo russo, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, nel tentativo di evitare il conflitto in Ucraina. “Abbiamo esercitato una diplomazia straordinaria nel riunire e tenere insieme più di 50 Paesi, non solo in Europa, ma ben oltre, a sostegno dell'Ucraina e in difesa di quei principi che la Russia ha attaccato nel febbraio di quell'anno. Ho lavorato intensamente prima della guerra, anche con incontri con il mio omologo russo, Sergey Lavrov, a Ginevra, un paio di mesi prima del conflitto, cercando di trovare un modo per prevenirlo. Abbiamo voluto testare l’ipotesi che si trattasse davvero delle preoccupazioni della Russia per la sua sicurezza e per l'Ucraina”, ha spiegato. E prosegue: “Eravamo intensamente impegnati diplomaticamente con la Russia. Da allora, se ci fosse stata l'opportunità di impegnarsi diplomaticamente per porre fine alla guerra in modo giusto e duraturo, saremmo stati i primi a coglierla. Purtroppo, almeno fino ad ora, non abbiamo visto alcun segno che la Russia sia realmente disposta a negoziare”. Al di là dell’intensa attività diplomatica, prima che la Russia invadesse l’Ucraina, le armi per Kiev erano già pronte per essere spedite. “Ci siamo assicurati che, ben prima dell’aggressione russa, a partire da settembre e poi di nuovo a dicembre, portassimo silenziosamente molte armi all'Ucraina. Volevamo garantire che avessero ciò di cui avevano bisogno per difendersi: cose come i missili Stinger e Javelin, che si sono rivelati decisivi per impedire alla Russia di prendere Kiev, ribaltare il Paese, cancellarlo dalla mappa e, anzi, respingere i russi”.
Tuttavia, durante l’intervista con il NYT, Blinken sembra trascurare che l’esercito di Kiev, a differenza di quello di Mosca, che continua ad avanzare, non ha mai ottenuto vittorie significative, se non nella narrativa mediatica occidentale. Le perdite umane e materiali subite da Kiev sono elevatissime, sia tra la popolazione che, soprattutto, tra i soldati.
Un disastro che sembra essere stato alimentato anche dalla fornitura di armi all’Ucraina, iniziata diversi mesi prima dell’invasione russa, e che rischia quasi certamente di peggiorare nel caso in cui l’Ucraina entri nella NATO. Eppure, per Blinken, “Putin ha fallito”, mentre “l'Ucraina è ancora in piedi”. “Credo che abbia anche un potenziale straordinario non solo per sopravvivere, ma anche per prosperare in futuro. ” - prosegue - “Per garantire che qualsiasi cessate il fuoco sia realmente duraturo, dobbiamo assicurarci che l'Ucraina abbia la capacità di scoraggiare ulteriori aggressioni. Questo - ha precisato - può avvenire in molte forme: attraverso la NATO, ad esempio, e noi abbiamo messo l'Ucraina sulla strada dell'adesione all’Alleanza. Oppure attraverso assicurazioni di sicurezza, impegni e garanzie da parte di diversi Paesi, per fare in modo che la Russia sappia che, se attaccherà di nuovo, dovrà affrontare gravi conseguenze”. Le parole pronunciate dal segretario di Stato americano Antony Blinken lasciano intendere che il conflitto in Ucraina potrebbe protrarsi ancora a lungo. Una prospettiva che stride con le dichiarazioni di impegno per una trattativa di pace, la quale, fino a oggi, si è concretizzata solo nelle parole di Blinken, senza alcun riscontro pratico. Contrariamente a quanto ci si potrebbe augurare, l’ingresso dell’Ucraina nella NATO rischierebbe di intensificare ulteriormente gli scontri tra l’esercito russo e quello ucraino. Da sempre è evidente che un’espansione della NATO verso est avrebbe portato inevitabilmente a uno scontro con la Russia. Dunque, resta da vedere quale sarà l’approccio di Donald Trump quando, con il suo probabile ritorno alla Casa Bianca, si troverà a gestire questa situazione. Blinken, infatti, durante la sua intervista al NYT, ha espresso preoccupazione per le possibili politiche di Trump in relazione alla questione ucraina. Secondo Blinken, un diverso orientamento politico da parte del tycoon americano potrebbe lasciare spazio ad altri attori internazionali, capaci di influenzare il corso degli eventi in modi contrari agli interessi e ai valori americani. Una considerazione che appare in contraddizione con le affermazioni di chi sostiene di essersi impegnato per la pace in Ucraina.
Foto © Imagoeconomica
venerdì 14 febbraio 2025
Göbekli Tepe: il primo tempio monumentale del mondo.
Egitto, la tomba intatta di un sacerdote di 4.400 anni fa.
Una macchina del tempo sepolta nel deserto, a cinque metri di profondità, che ha conservato intatti per millenni, come in uno scrigno, i suoi tesori: la tomba di un sacerdote di nome Wahtye, vissuto nell'antico Egitto ai tempi delle Piramidi di Giza, è stata scoperta a Saqqara, un sito archeologico a sud del Cairo che in antichità serviva da necropoli per Menfi, capitale dell'Antico Regno.
La tomba risale a 4.400 anni fa e contiene decine di statue e rilievi a colori perfettamente conservati, iscrizioni dettagliate sul dignitario deceduto e sulla sua famiglia nonché scorci pittorici di vita quotidiana dell'epoca. Gli archeologi che l'hanno riportata alla luce con una serie di scavi iniziati a novembre e non ancora terminati hanno parlato di una scoperta "unica", come non se ne facevano almeno da un decennio.
Consigliere del re.
Il pigmento in particolare cattura l'attenzione perché ricopre ancora totalmente sculture e decorazioni, come doveva essere in origine. Wahtye serviva il faraone Neferirkare Kakai, terzo re della Quinta Dinastia, una famiglia che governò l'Antico Egitto per meno di due secoli, dal 2.500 al 2.350 a.C. Il nome del deceduto si legge sui geroglifici che decorano la porta di ingresso della tomba, che declamano anche i suoi titoli onorifici: sacerdote per la purificazione reale, supervisore reale, ispettore della barca sacra (un battello rituale che si pensava accompagnasse i faraoni nell'Aldilà).
Spaccato dell'epoca.
La galleria rettangolare a cui nessuno finora aveva avuto accesso, sfuggita ai tombaroli, misura 10 metri da nord a sud, quasi 3 da est a ovest e 3 in altezza. Rilievi a colori con Wahtye, sua moglie Weret Ptah e sua madre Merit Meen decorano le pareti, su cui si trovano anche scene di lavoro del periodo di attività dell'uomo, con persone intente a cacciare, navigare, compiere offerte religiose e produrre vasellame e altri oggetti funerari.
Altre sorprese. Grandi statue dipinte a colori del sacerdote e dei suoi familiari riempiono 18 nicchie sulle pareti della tomba, mentre altre 26 nicchie vicino al pavimento ospitano sculture di un'altra persona non ancora identificata in varie posizioni, in piedi o seduta a gambe incrociate come uno scriba. Nella tomba gli archeologi egiziani hanno individuato cinque camere sepolcrali, una delle quali è aperta e vuota: le altre sono ancora sigillate e potrebbero custodire il sarcofago del sacerdote insieme al suo corredo funebre. Gli scavi proseguiranno a gennaio.