giovedì 21 novembre 2024

Finian Cunningham - Perché Putin dovrebbe ignorare la patetica provocazione di Biden sull'ATACMS. - di Finian Cunningham - Strategic Culture

 

Per quanto riguarda le provocazioni, l'ultima del presidente Joe Biden nel consentire l'uso di attacchi missilistici a lungo raggio sulla Russia è sicuramente audace. Ma, in ultima analisi, nella pratica, è un gesto patetico da parte di un presidente zoppo che non avrà alcun impatto sulla prevista vittoria militare della Russia contro il regime di Kiev armato dalla NATO.

La decisione segnalata di Biden è un'ultima, disperata scommessa per incitare un'escalation con la Russia e sabotare i piani imminenti del presidente eletto Trump per porre fine al conflitto in Ucraina. La mossa di Biden è sconsiderata, riprovevole e odiosa. Ma non dovrebbe essere considerata una seria minaccia.

La Russia farebbe meglio a ignorarla. Naturalmente, la Russia deve difendersi da qualsiasi potenziale minaccia al suo territorio che tali armi potrebbero rappresentare. Tuttavia, Mosca dovrebbe continuare a esercitare la moderazione strategica per cui è rinomato il presidente Putin e non reagire alla provocazione.

Comprensibilmente, i politici e i media russi hanno reagito furiosamente ai resoconti dei media statunitensi secondo cui Biden avrebbe dato il via libera all'esercito ucraino per utilizzare ATACMS di fabbricazione nordamericana per colpire in profondità nel territorio russo. I missili supersonici Mach-3 lanciati da terra hanno una gittata fino a 300 chilometri.

L'audacia e l'arroganza della classe dirigente USA non conoscono limiti. Ha sanzionato la Russia (senza alcun risultato, badate bene), ha trasformato in arma un regime neonazista a Kiev, ha già ucciso civili nel territorio russo della Crimea con l'ATACMS, e così via. Ora Biden sta aumentando la capacità di assalto in profondità nella Russia.

Due mesi fa, il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che se gli Stati Uniti avessero autorizzato una simile mossa, questa avrebbe alterato radicalmente l'essenza stessa del conflitto in Ucraina, perché Mosca avrebbe visto gli Stati Uniti e i suoi partner della NATO come "partecipanti diretti" in una guerra contro la Russia.

Il ragionamento di Putin era corretto. L'impiego di ATACMS e altri sofisticati missili a lungo raggio contro la Russia avrebbe inevitabilmente significato che personale americano e della NATO stessero gestendo questi sistemi. L'esercito ucraino, lacerato dalla diserzione, in disordine e con un morale basso, non sarebbe stato in grado di prendere di mira e utilizzare tali munizioni. L’uso degli ATACMS, o JASSM lanciati da aerei, e dei missili da crociera Storm Shadow e Scalp britannici e francesi per colpire la Russia equivale al coinvolgimento diretto della NATO in una guerra contro la Russia.

Quando Putin ha lanciato il suo duro avvertimento a settembre, Biden e altri leader occidentali, tra cui il primo ministro britannico Keir Starmer, sembravano all'epoca tenerne conto e fare marcia indietro dalle considerazioni di consentire al regime ucraino di usare missili a lungo raggio contro la Russia.

Ora, tuttavia, Biden ha cambiato idea per dare finalmente la sua approvazione, secondo quanto riportato. Lo stile dei funzionari statunitensi anonimi che informano il New York Times, il Washington Post e l'Associated Press ha tutti i tratti distintivi di un'operazione psicologica orchestrata.

Cosa è cambiato?

Semplice. Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali degli Stati Uniti il 5 novembre con una clamorosa vittoria, sfidando l'establishment politico che voleva che vincesse Kamala Harris. Il presidente eletto repubblicano entrerà in carica tra due mesi, quando si insedierà il 20 gennaio. Trump ha ripetutamente affermato che negozierà la fine del conflitto in Ucraina, durato quasi tre anni, che ha visto gli alleati degli Stati Uniti e della NATO finanziare un regime corrotto in Ucraina con una cifra pari a 200 miliardi di dollari.

Eppure, dopo tutto quello spreco osceno di denaro pubblico occidentale per gonfiare la macchina da guerra, la Russia sconfiggerà il proxy della NATO. La posta in gioco per il futuro della NATO e per la macchina da guerra imperialista occidentale non potrebbe essere più alta.

L'impressionante mandato elettorale di Trump suggerisce che il popolo statunitense vuole che la propaganda bellica degli Stati Uniti finisca e che le sue crescenti esigenze economiche e sociali siano prese in considerazione come una priorità.

Sotto Trump, il racket della guerra potrebbe terminare. La nomina della scorsa settimana di Tulsi Gabbard - una critica esplicita della guerra per procura della NATO in Ucraina - a direttore dell'intelligence nazionale è un segno importante delle sue audaci intenzioni di negoziare una soluzione diplomatica al conflitto. Ciò significa la fine del denaro sporco che scorre nelle casse del complesso militare-industriale occidentale e di Wall Street. Biden e la candidata democratica Kamala Harris sono stati i burattini del racket della guerra. Per ottenere un buon risultato, hanno sciorinato un'infinita russofobia, rendendo impossibili i negoziati con Mosca, e hanno giurato di mantenere il conflitto in Ucraina “per tutto il tempo necessario”. I leader europei come Starmer, Macron e Scholz sono altrettanto spregevoli.

Mentre Biden fa le valigie per il suo tardivo pensionamento, sta rendendo disperati servizi dell'ultimo minuto al racket della guerra che si trova nel cuore putrido del capitalismo USA. La settimana scorsa, il suo Segretario di Stato Antony Blinken (un'altra marionetta senza personalità) ha dichiarato che l'amministrazione Biden avrebbe sbloccato altri 9 miliardi di dollari in aiuti militari all'Ucraina, in modo che questa possa continuare a combattere la guerra fino al prossimo anno.

Allo stesso modo, il via libera di Biden all'uso di missili a lungo raggio è un altro stratagemma per mantenere in vita il racket della guerra. Trump invertire le decisioni quando entrerà alla Casa Bianca, ma nei prossimi due mesi, l'amministrazione Biden sembra cercare di sabotare le intenzioni di pace di Trump intensificando il conflitto fino a un pericoloso punto di non ritorno.

La Russia non dovrebbe abboccare all'amo. Per cominciare, gli Stati Uniti non hanno una grande scorta di ATACMS da dare all'Ucraina. Qualsiasi uso di questi missili sarà limitato. Il cosiddetto presidente del regime di Kiev Vladimir Zelensky (che ha annullato le elezioni mesi fa e governa per decreto) non ha alcuna possibilità di fermare la rapida vittoria delle forze russe, anche con alcuni ATACMS.

No, non si tratta di difendere l'Ucraina o di consentire il ridicolo “piano della vittoria” di Zelensky. Si tratta di uno Stato profondo imperialista occidentale a guida americana che vuole provocare la Russia in una terribile escalation per mantenere i profitti della guerra.

Il gesto di Biden è avventato, ma è qualcosa che dovrebbe essere trattato con disprezzo. Mentre vaga nell'oblio della sua demenza senile, il popolo si dimenticherà presto di questo politico fallito. I suoi 50 anni di carriera sono stati un lungo turno di prostituzione per l'imperialismo statunitense.

Legalmente, la Russia potrebbe rispondere alla provocazione di Biden con attacchi reciproci contro siti statunitensi e della NATO. Ma una simile escalation è esattamente ciò su cui scommettono lo Stato profondo imperialista degli Stati Uniti e i suoi lacchè della NATO.

Il gesto provocatorio è più simbolico che una minaccia sostanziale. La Russia dovrebbe ignorarlo e concentrarsi sulla demolizione del regime per procura della NATO a Kiev, infliggendo così un colpo mortale alla credibilità degli Stati Uniti e della NATO.

(Traduzione de l’AntiDiplomatico)

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-finian_cunningham__perch_putin_dovrebbe_ignorare_la_patetica_provocazione_di_biden_sullatacms/39602_57824/

Cos’è il DNA Cenerentola appena decodificato: si tratta di una scoperta fondamentale contro il cancro. - Maria Teresa Gasbarrone

 

Sono stati appena pubblicati tre studi che mostrano come un tipo di Dna finora ritenuto irrilevante, il Dna extracromosomico (ecDna), può invece svolgere un ruolo chiave nella formazione di alcuni tumori. Dallo studio di questo Dna i ricercatori potrebbero aver individuato una nuova strategia di contrasto contro alcune forme tumorali.

Sono stati appena pubblicati tre studi che potrebbero dare una svolta alla nostra conoscenza dei meccanismi che portano alla formazione del cancro. Queste tre ricerche, realizzate da un team internazionale guidato dalla Stanford Medicine, hanno decodificato il Dna extracromosomico (ecDna), anche chiamato da alcuni Dna-Cenerentola: si tratta di piccoli cerchi di Dna che si trovano fuori dai cromosomi, dove le cellule normali contengono il loro Dna.

Sebbene la scoperta di questo tipo di Dna risalga agli anni '60, per anni è stato liquidato come poco rilevante. Invece, studi recenti hanno messo in dubbio questa teoria e oggi sono stati confermati: dai tre studi è infatti emerso che questi piccoli cerchietti potrebbero essere il motivo per cui in alcune persone i tumori sono più aggressivi e difficili da bloccare. Non solo:  quello che questo gruppo internazionale di studiosi, guidato dal professor di patologia Paul Mischel, ha scoperto mette in dubbio e contraddice una delle leggi fondamentali della biologia, ovvero la terza legge di Mendelev, anche nota come il principio dell'assortimento indipendente.

Il ruolo del Dna cenerentola.

La prima ricerca – tutte e tre sono state pubblicate sulla rivista Nature – ha indagato la prevalenza dell'ecDna in quasi 15.000 persone affette da tumore per un totale di 39 tipi diversi di cancro.

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Cancro, finalmente sappiamo come un gene mutato provoca i tumori: speranze per nuove terapie efficaci.

Per anni è stato dato per certo che il Dna rilevante fosse quello contenuto nei cromosomi, che possiamo immaginare come strutture interne alle cellule in cui è organizzato un lungo di filamento di DNA. Anche dopo la scoperta dell'ecDna, gli scienziati erano convinti che solo il 2% dei tumori contenesse nelle proprie cellule quantità rilevante di questi cerchietti di Dna extracromosomico.

Tuttavia, una ricerca nel 2017, condotta sempre dal professor Mischel suggerì che invece questo Dna potesse avere un ruolo nell'insorgenza di molti tumori, ipotesi poi supportata da un ulteriore studio del 2023.

Il legame tra ecDna e cancro.

Proprio da quelle ricerche, gli studiosi sono riparti per questo nuovo studio, confermando quanto teorizzato in precedenza: dall'analisi dei 15.000 casi di tumori umani i ricercatori hanno visto che ben il 17,1% dei tumori conteneva i cerchietti di ecDna e che questi erano ancora più presenti nelle cellule tumorali dopo terapie mirate, come la chemioterapia o la radioterapia. Inoltre, la presenza del Dna cenerentola è stata associata alla formazione di metastasi e a un tasso di sopravvivenza minore. 

I ricercatori hanno quindi scoperto che questi cerchietti contengono geni associati al rischio di cancro (oncogeni) e allo stesso tempo geni che indeboliscono la risposta immunitaria permettendo così alle cellule tumorali di crescere indisturbate. Inoltre sempre in questi cerchietti si possono trovare geni che da soli non svolgono nessun ruolo, ma che hanno invece il compito di guidare l'espressione di altri geni collegati su altri cerchi.

Lo studio di una possibile cura.

Mentre il secondo studio indaga il meccanismo di assortimento dei geni presenti sui cerchietti di ecDna durante la divisione delle cellule tumorali, il terzo studio apre le porte a una possibile strategia di contrasto ai tumori proprio sfruttando i meccanismi di trascrizione e replica dell'ecDna. I ricercatori hanno infatti visto in cellule tumorali contenenti ecDna coltivate in laboratorio che bloccando una proteina di controllo (CHK1), queste muoiono. Non solo nella sperimentazione su topi lo stesso meccanismo ha permesso di contrastare il tumore gastrico associato all'ecDna.

Questo potrebbe essere un punto debole contro quei tumori la cui resistenza alle terapia potrebbe essere associata alla presenza di ecDna. Per scoprirlo i ricercatori hanno appena avviato la fase 1 di un trial clinico per sperimentare gli effetti di un inibitore della proteina di controllo CHK1 in pazienti con alcuni tipi di cancro in cui è stata rilevata la presenza di oncogeni nel loro ecDna.

continua su: https://www.fanpage.it/innovazione/scienze/cose-il-dna-cenerentola-appena-decodificato-si-tratta-di-una-scoperta-fondamentale-contro-il-cancro/

martedì 19 novembre 2024

I benefici per la salute e gli usi della piantaggine a foglia larga (Plantago major).

 

La piantaggine a foglia larga (Plantago major) è spesso trascurata come una semplice erbaccia in molti cortili e giardini. Tuttavia, questa pianta modesta vanta una ricca storia di uso medicinale e offre una pletora di benefici per la salute. Originaria dell'Europa e di alcune parti dell'Asia, la piantaggine a foglia larga è stata utilizzata per secoli nella medicina tradizionale per le sue proprietà terapeutiche. Questo articolo approfondisce gli incredibili benefici per la salute della piantaggine a foglia larga e come puoi incorporare questa potente pianta nella tua routine quotidiana.

10 benefici per la salute della piantaggine a foglia larga

  1. Proprietà antinfiammatorie
    La piantaggine a foglia larga è rinomata per i suoi effetti antinfiammatori, che possono aiutare ad alleviare i sintomi di condizioni come l'artrite e la malattia infiammatoria intestinale. I composti attivi della pianta, come l'aucubina e i tannini, agiscono per ridurre l'infiammazione e promuovere la guarigione.
  2. Guarigione delle ferite
    Uno dei benefici più notevoli della piantaggine a foglia larga è la sua capacità di accelerare la guarigione delle ferite. Se applicate localmente, le foglie possono aiutare a fermare le emorragie, ridurre il gonfiore e prevenire le infezioni, rendendola un eccellente rimedio naturale per tagli, graffi e punture di insetti.
  3. Salute digestiva
    La piantaggine a foglia larga è benefica per la salute digestiva grazie al suo alto contenuto di mucillagini. La mucillagine è una sostanza gelatinosa che lenisce il rivestimento del tratto digerente, rendendola efficace per il trattamento di condizioni come gastrite, ulcere e sindrome dell'intestino irritabile (IBS).
  4. Sollievo respiratorio
    Le proprietà espettoranti della piantaggine a foglia larga la rendono utile per alleviare problemi respiratori come tosse, bronchite e asma. La pianta aiuta a sciogliere il muco e a liberare le vie respiratorie, favorendo una respirazione più facile.
  5. Azione antimicrobica
    La piantaggine a foglia larga contiene composti antimicrobici che possono aiutare a combattere le infezioni batteriche, virali e fungine. Ciò la rende un prezioso rimedio naturale per infezioni come raffreddore, influenza e persino infezioni del tratto urinario (UTI).
  6. Ricco di nutrienti
    Questa pianta è ricca di nutrienti essenziali, tra cui le vitamine A, C e K, nonché calcio e ferro. Questi nutrienti supportano la salute generale, rafforzano il sistema immunitario e contribuiscono alla salute di pelle e ossa.
  7. Salute della pelle
    La piantaggine a foglia larga è efficace nel trattamento di varie condizioni della pelle come eczema, psoriasi e acne. Le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie aiutano a calmare la pelle irritata e a promuovere una guarigione più rapida.
  8. Sollievo dal dolore
    Le proprietà analgesiche della piantaggine a foglia larga possono fornire sollievo dal dolore causato da condizioni come mal di testa, mal di denti e crampi mestruali. Consumare una tisana di piantaggine o applicare un cataplasma sulla zona interessata può aiutare ad alleviare il disagio.
  9. Regolazione della glicemia
    Alcuni studi suggeriscono che la piantaggine a foglia larga può aiutare a regolare i livelli di glicemia, rendendola potenzialmente benefica per gli individui affetti da diabete. I composti della pianta possono migliorare la sensibilità all'insulina e ridurre i picchi di glicemia.
  10. Disintossicazione
    La piantaggine a foglia larga ha proprietà disintossicanti naturali che aiutano a purificare il corpo dalle tossine. Supporta la funzionalità epatica e renale, aiutando nell'eliminazione dei rifiuti e promuovendo la salute generale.

Come usare la piantaggine a foglia larga


  1. Per preparare il tè di piantaggine a foglia larga, metti in infusione 1-2 cucchiaini di foglie secche in una tazza di acqua bollente per 10-15 minuti. Filtra e bevi fino a tre volte al giorno per godere dei suoi benefici per la salute.
  2. Unguento
    Crea un unguento curativo lasciando in infusione foglie di piantaggine a foglia larga in olio d'oliva per diverse settimane. Filtra l'olio e mescolalo con cera d'api fusa per formare un unguento. Applicalo su tagli, graffi e punture di insetti per un rapido sollievo.
  3. Cataplasma
    Per ferite e irritazioni cutanee, schiacciare foglie fresche di piantaggine a foglia larga fino a ottenere una pasta e applicare direttamente sulla zona interessata. Coprire con un panno pulito e lasciare agire per diverse ore o durante la notte per favorire la guarigione.
  4. Verdure commestibili
    Le giovani foglie di platano a foglia larga possono essere mangiate crude nelle insalate o cotte come gli spinaci. Sono nutrienti e aggiungono un sapore leggermente amarognolo e terroso ai piatti.
  5. Tintura
    Prepara una tintura immergendo le foglie di piantaggine a foglia larga tritate in alcol (come la vodka) per diverse settimane. Filtra e conserva in una bottiglia scura. Prendi qualche goccia al giorno per supportare la salute e il benessere generale.

La piantaggine a foglia larga è una pianta straordinaria con una vasta gamma di benefici e utilizzi per la salute. Che tu stia cercando di migliorare la tua salute digestiva, guarire le ferite più velocemente o sostenere la tua pelle, questa pianta versatile ha qualcosa da offrire. Incorpora la piantaggine a foglia larga nella tua routine quotidiana e sperimenta il potere curativo naturale di questa incredibile erba.

Disclaimer

Sebbene la piantaggine a foglia larga sia generalmente sicura per la maggior parte delle persone, può causare reazioni allergiche in alcuni individui. Esegui sempre un patch test prima di utilizzarla per via topica e consulta un professionista sanitario prima di incorporarla nella tua dieta, soprattutto se sei incinta, stai allattando o stai assumendo farmaci.

Scopri la perla nascosta nel tuo giardino e i molteplici benefici che la piantaggine latifoglia ha da offrire!

https://sharingideas.me/the-health-benefits-and-uses-of-broadleaf-plantain-plantago-major/

domenica 17 novembre 2024

C’è un dibattito sulle famose immagini dei buchi neri.

 

Un team di ricercatori giapponesi ha messo in discussione l’interpretazione delle storiche immagini dei buchi neri pubblicate nel 2019 e 2022.

Nell’aprile del 2019, la pubblicazione della prima immagine di un buco nero – quello supermassiccio al centro della galassia Messier 87 (M87) – fu celebrata come uno straordinario successo scientifico. Un risultato replicato nel 2022 con l’immagine del buco nero al centro della nostra galassia, Sagittarius A*. Ma ora un gruppo di ricercatori giapponesi sostiene che quelle immagini, diventate iconiche, potrebbero non mostrare davvero quello che pensiamo di vedere.

La controversia, che sta animando la comunità scientifica, tocca il cuore stesso di uno dei più ambiziosi progetti astronomici mai realizzati: l’Event Horizon Telescope (EHT), una rete di radiotelescopi distribuiti su tutto il pianeta che funziona come un unico strumento delle dimensioni della Terra.

Le storiche immagini dei buchi neri: a sinistra quello al centro della galassia M87, a destra quello della Via Lattea (Sagittarius A*). Crediti: Event Horizon Telescope Collaboration.

Come sono state ottenute quelle immagini.

Per “fotografare” un buco nero, gli astronomi non osservano direttamente l’oggetto – da cui per definizione non può sfuggire la luce – ma il gas incandescente che orbita attorno ad esso. Questo materiale, accelerato dall’enorme gravità del buco nero fino a velocità prossime a quella della luce, si surriscalda per attrito ed emette radiazioni rilevabili dai radiotelescopi.

Le immagini pubblicate dall’EHT mostrano una caratteristica struttura ad anello arancione (un colore del tutto arbitrario), con una zona scura centrale che rappresenterebbe l'”ombra” del buco nero: il punto di non ritorno oltre il quale nemmeno la luce può sfuggire alla sua gravità, noto come orizzonte degli eventi.

I dubbi sollevati dai ricercatori.

Il team giapponese ha recentemente pubblicato uno studio che mette in discussione questa interpretazione. Analizzando gli stessi dati resi pubblici dall’EHT, sostengono di non essere riusciti a riprodurre la struttura ad anello, ottenendo invece immagini che mostrano una forma più simile a una “macchia” allungata.

La critica principale riguarda un aspetto tecnico ma fondamentale: la PSF (Point Spread Function) del telescopio, ovvero il modo in cui lo strumento distorce l’immagine di un punto luminoso. Secondo i ricercatori giapponesi, la caratteristica forma ad anello potrebbe essere un artefatto causato dai limiti tecnici del sistema di osservazione, piuttosto che una reale caratteristica dei buchi neri osservati.

La risposta dell’Event Horizon Telescope.

Il team dell’EHT ha risposto alle critiche in modo deciso, affermando che i ricercatori giapponesi hanno frainteso sia i dati che i metodi di analisi utilizzati. La collaborazione, che coinvolge oltre 300 ricercatori da 80 istituti in tutto il mondo, sostiene la solidità delle proprie conclusioni, sottolineando come le immagini siano il risultato di anni di lavoro meticoloso e di multiple verifiche indipendenti.

È importante notare che l’EHT ha pubblicato numerosi articoli scientifici dettagliando minuziosamente le proprie metodologie, incluso l’uso di algoritmi di machine learning per colmare le inevitabili lacune nei dati dovute alla distribuzione non uniforme dei telescopi sulla Terra.

Le implicazioni del dibattito.

Questa controversia scientifica illustra perfettamente come funziona il processo di verifica nella scienza moderna. La possibilità che altri ricercatori possano analizzare indipendentemente i dati ed eventualmente contestare le conclusioni è una parte fondamentale del metodo scientifico.

Nel caso specifico, il dibattito non mette in discussione l’esistenza dei buchi neri – supportata da numerose altre evidenze osservative – ma piuttosto la nostra capacità di “fotografarli” con le tecnologie attuali. La questione rimane aperta e probabilmente richiederà ulteriori analisi per essere risolta definitivamente. Ne abbiamo parlato anche nel video qui sotto.

https://www.passioneastronomia.it/ce-un-dibattito-sulle-famose-foto-dei-buchi-neri/

Per saperne di più:



sabato 16 novembre 2024

I TOPI FUGGONO DALLA NAVE CHE AFFONDA. - Renata Girardi

Kuleba, l' esaltato ministro degli esteri del Presidente decaduto, con annesso governo illegittimo, se l' è data a gambe come molte altre alte cariche governative già un mese fa.
L' odore di sconfitta sul campo dopo l' inarrestabile avanzata russa era ormai intollerabile, più salutare cambiare aria anche perché prima o poi il popolo ucraino, è questione di tempo, vorrà mettere alcune teste sul cippo, a fronte di centinaia di migliaia di morti, sacrificati inutilmente.
Kuleba ha rilasciato un' intervista ad un canale estero, intervista apparsa su Telegram, ma ora irreperibile.
E ci credo.
Kuleba afferma di aver visto dei documenti del Pentagono, proprio sul tavolo di una figura di spicco della macchina da guerra USA.
"Sapevano che non potevamo farcela, era scritto nella loro relazione, lo sapevano tutti, ma l' Ucraina era sacrificabile".
Da solo non ci era arrivato?
Una relazione che si potrebbe pensare scritta dal prof . Alessandro Orsini, attaccato e perseguitato in quanto "putiniano", oppure, secondo Natalie Tocci da un incompetente che silenziò con "ma che ne sa lei se in Russia non ci è mai stato", o a detta del prof V.Emanuele Parsi " lei è fuori dalla realtà ".
No.
Non l' ha scritta Orsini quella relazione (una condanna a morte certa) del Pentagono.
Tranquilli.
Kuleba nel dichiarare questo sposta le chiappe in area più sicura e cerca colpevoli, spostando il focus dalle sue responsabilità in qualità di ministro .
Ma lui che ha letto queste informazioni dove stava mentre spedivano al fronte a forza gli ucraini a morire facendone carne da cannone?
Così come mi chiedo che fine abbiano fatto gli Eroici naziguerrieri Azov ?
Li avranno finiti tutti.
Di fatto, il povero Sniffolo è corso a rifare il suo compitino, dal piano per la Vittoria in 5 punti che ha raccolto la costernazione del mondo ancora pensante, ha dovuto rifare il compitino che ora è diventato "Piano per la Resilienza in 10 punti" .
Un quasi bagno di realtà, avvenuto in concomitanza con la vittoria di Trump.
Mentre ciò che resta dell' amministrazione Biden con Blinken in testa che corre a Kiev per fornire più armi e soldi prima che The Donald prenda le redini a gennaio, anche l'Impero di Sua Maestà schiera lo scellerato Bo Jo, che ci tiene a portare a termine il progetto.
Il progetto FINO ALL' ULTIMO UCRAINO, che vieta negoziati e avanti guerra ad oltranza , che la guerra a loro piace, specialmente se a morire è gente di cui non gli frega nulla.
Parteciperanno a commemorazioni in mondovisione deponendo corone, dopo aver spazzato via un' intera generazione.
Ursula in prima fila con lacrima di commozione.
Ci potete giurare.

Il portale megalitico di Aramu Muru, Perù.

 

Tra tutte le strutture megalitiche avvolte nel mistero sparse in tutto il Sud America, Aramu Muru, noto anche come "stargate" potrebbe prendere il posto come il più enigmatico e sconcertante.
Situato in una posizione strategica del Perù che ha una linea diretta con il lago Titicaca e Puma Punku, senza iscrizioni e senza disegni, appare questo enorme portale in stile "stargate" direttamente scolpito sul fianco di una montagna.
All'interno dell'isolato, c'è una "porta" a forma di T (come un pilastro a T vuoto che si trova a Gobekli Tepe) con un buco all'interno, attraverso il quale le persone hanno riferito di sentire un'energia incredibile.
La leggenda narra che un prete Inca trovò un disco d'oro delle dimensioni perfette del buco, vi inserì il disco e aprì la porta.

venerdì 15 novembre 2024

Il tarassaco: il tesoro nascosto della natura dagli innumerevoli benefici. - Valentina Guerrieri

 

Il tarassaco, spesso considerato una semplice erbaccia da giardino, è in realtà un concentrato di sostanze nutritive e proprietà medicinali. Dalle radici ai fiori gialli e brillanti, ogni parte di questa pianta offre qualcosa di prezioso per la nostra salute. Vediamoli insieme.

Utilizzato da secoli nella medicina tradizionale, il tarassaco è un vero e proprio super food che sta lentamente reclamando il posto che gli spetta nel benessere. Questo contiene alti livelli di antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi, promuovendo la salute delle cellule e rallentando il processo di invecchiamento. La radice supporta la funzione immunitaria aiutando l’organismo a combattere le infezioni. Inoltre, sia la radice che le foglie stimolano la produzione di bile e di succhi digestivi, migliorando la digestione e riducendo il gonfiore. Le foglie fungono anche da diuretico naturale, aiutando a eliminare l’acqua in eccesso. Grazie alla sua natura diuretica, le foglie contribuiscono a mantenere la salute dei reni, favorendo l’eliminazione delle scorie e riducendo il rischio di calcoli renali. Il dente di leone è ricco di vitamine A, C e K, essenziali per la salute della pelle, la vista e la forza delle ossa.

I fiori, inoltre, possono essere utilizzati per preparare oli lenitivi per la pelle, riducendo le infiammazioni e i problemi di acne. Può aiutare anche a bilanciare gli ormoni, in particolare nelle donne che soffrono di menopausa. Ricco di vitamine e minerali, l’uso di infusi di foglie e radici per i capelli può nutrire il cuoio capelluto e favorirne la crescita. Il suo consumo regolare può portare a un aumento dell’energia grazie al suo elevato contenuto di vitamine e minerali. È stato dimostrato che la radice aiuta a ridurre i livelli di colesterolo cattivo e ad aumentare quello buono. Le applicazioni topiche di infusi possono lenire anche condizioni della pelle come l’eczema e la psoriasi. Infine, contiene sostanze nutritive che migliorano la memoria e la concentrazione. Le foglie si consumano preferibilmente crude in insalata o saltate in padella come contorno. Mentre i fiori si usano per preparare tè, vini o infusi.

Sebbene il tarassaco sia considerato sicuro per la maggior parte delle persone, coloro che soffrono di allergie all’ambrosia o che assumono diuretici, anticoagulanti o farmaci per il diabete dovrebbero consultare un medico prima di consumarne grandi quantità. Prendetevi il tempo per scoprire come questa pianta può migliorare la vostra salute e il vostro benessere.

https://www.piantechepassione.it/il-tarassaco-il-tesoro-nascosto-della-natura-dagli-innumerevoli-benefici/

Ok al Ponte di Messina con 50 prescrizioni da VIA. Buono: “Ue indipendente per anni con nucleare”. 1,7 miliardi investiti su rete Autostrade. Che c’è sui giornali di Edoardo Lisi

 




La Commissione Via-Vas dà il via libera al progetto del Ponte di Messina, ma con 50-60 prescrizioni. In altre parole, la Commissione ha indicato una serie di misure tecniche che dovranno essere rispettate durante la costruzione dell’infrastruttura. L’Europa può conquistare centinaia di anni di indipendenza energetica con il nucleare. È l’opinione di Stefano Buono, numero uno di Newcleo, azienda europea ce progetta micro reattori alimentate a scorie (mox). L’atomo potrebbe portare anche “una competitività straordinaria a molti settori industriali italiani”, secondo Buono. Da gennaio a settembre Autostrade per l’Italia ha speso quasi 1,7 miliardi di euro di investimenti “per l’ammodernamento, il potenziamento e la manutenzione della rete, con un incremento di 341 milioni di euro» (sempre rispetto allo stesso periodo del 2023)”, si legge su La Repubblica. La rassegna Energia.

ENERGIA, PONTE SULLO STRETTO: OK CON PRESCRIZIONI DA COMMISSIONE VIA

“Non è un parere tondo quello che è uscito dalle stanze della commissione Via-Vas sul Ponte sullo Stretto, opera contestatissima oggetto di furiose polemiche tra maggioranza e opposizione. L’organismo che lavora nella pancia del ministero dell’Ambiente ha dato il verdetto finale sul progetto alzando disco verde ma “con prescrizioni”, si parla di 50-60 indicazioni perentorie. A confermarlo sono fonti del ministero dell’Ambiente arrivate nella serata di ieri. «La Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale ha completato nei termini le proprie attività, approvando oggi il parere di propria competenza sul progetto del Collegamento stabile tra Calabria e Sicilia comprendente il Ponte e i collegamenti stradali e ferroviari a terra», spiegano al dicastero guidato da Pichetto Fratin”, si legge su Il Sole 24 Ore.

«La Commissione si è pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale del progetto, così come integrato con la Relazione del proponente, ai sensi del Dl 35/2023 sul riavvio dell’iter del Ponte nel rispetto delle condizioni ambientali prescritte che dovranno essere ottemperate perlopiù nella fase della presentazione del progetto esecutivo». (…) la Commissione ha indicato una serie di misure tecniche che dovranno essere rispettate in fase di esecuzione dell’infrastruttura. Esulta il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che esprime «grande soddisfazione» aggiungendo che «l’Italia può guardare al futuro»”, continua il giornale.

“Il parere arriva dopo una battaglia di carte bollate, con diverse richieste di chiarimenti tecnici da parte del Mase nei confronti della documentazione presentata dalla Società Stretto di Messina, committente dell’opera: in tutto 239 obiezioni sollevate dalla precedente commissione Via scaduta a maggio e rinnovata in tutte le sue componenti a luglio scorso. (…) La documentazione con le controdeduzioni e le integrazioni della Società committente era stata inviata a settembre e ora è arrivato il verdetto definitivo, quello che adesso, insieme a quello della Conferenza di servizi, prenderà la strada del Comitato interministeriale della programmazione economica forse già a dicembre ma più probabilmente nei primi mesi dell’anno prossimo. Ma intanto il fronte del no si dà appuntamento domani a Roma in una conferenza stampa allargata: tra i promotori il Pd, M5S, Sinistra italiana, Cgil Messina, quella siciliana, Legambiente e diverse altre sigle sindacali e ambientaliste”, continua il giornale.

NUCLEARE, BUONO (NEWCLEO): “CON ATOMO UE INDIPENDENTE, PICCOLI REATTORI SVOLTA”

“«Con il nucleare l’Europa può avere centinaia di anni di indipendenza energetica con il nucleare. Le nuove generazioni lo hanno capito, i governi pure. Entro i prossimi sei anni i primi piccoli reattori». Stefano Buono, numero uno di Newcleo, la più interessante società europea di progettazione di micro reattori nucleari alimentati a mox (le scorie), è a Brasimone, in Emilia-Romagna, ma è già pronto a spiccare il volo per la prossima destinazione. «È un periodo intenso, ma affascinante. Dobbiamo correre. Non solo l’Ue, ma anche l’Italia, che può giocare un ruolo chiave nel Mediterraneo», dice. Gli occhi, oltre alla messa in sicurezza della transizione green dell’Europa, è anche all’Africa. «I nostri reattori galleggianti saranno la svolta», spiega. (…) «Sia dal punto di vista dell’opinione pubblica, nel 2022 c’era solo l’Inghilterra che voleva un ritorno all’atomo e oggi siamo ad almeno dodici Paesi europei, sia dal punto di vista tecnologico». (…) «Le aziende statunitensi, basti guardare al Big Tech con i data center per l’AI, hanno avuto molte risorse per sviluppare il nucleare, quindi la corsa è stata più veloce». (…) entro il 2026 avremo un reattore funzionante a Brasimone (in provincia di Bologna). O meglio, una simulazione che sarà senza energia nucleare ma completamente funzionante in tutti i suoi aspetti”, si legge su La Stampa.

“«Una competitività straordinaria a molti settori industriali italiani. E sarebbe lo stesso anche per gli altri Paesi Ue». (…) «Quell’aspetto facilita sempre il progresso economico. Bisognerebbe però accelerare i processi». (…) «Il governo può anche essere convinto, ma resta un tema da toccare con attenzione nell’opinione pubblica. Il problema è che servirebbe più velocità, per stare al passo con il sistema globale». (…) «Con la prossima legge potremo davvero essere pronti a chiedere le autorizzazioni per i nuovi impianti. È questo ciò che chiede il privato». (…) «Lo vediamo ogni giorno. I giovani hanno questa convinzione e in qualche modo stanno convincendo i loro genitori. Hanno più pragmatismo di tanti altri, perché riconoscono che sia energia pulita». (…) «C’è sempre stato un apporto tecnologico superiore rispetto a tante aree. La Francia, per esempio, è stata una figura fondamentale per il nucleare. Può tornare a esserlo insieme con l’Italia in modo da creare un asse capace di aiutare tutta l’Europa a trovare l’indipendenza energetica con la transizione». (…) Un esempio di ciò è il progetto che abbiamo con Saipem e Terna. Stiamo pensando di mettere uno dei nostri reattori su una piattaforma galleggiante in modo da fornire energia a chiunque la chieda. E si tratterebbe di tecnologia europea per sostenere le esigenze dell’Africa anche in ottica geopolitica. Contiamo di essere pronti già il prossimo anno con il design integrato”, continua il giornale.

“«Una competitività straordinaria a molti settori industriali italiani. E sarebbe lo stesso anche per gli altri Paesi Ue». (…) «Quell’aspetto facilita sempre il progresso economico. Bisognerebbe però accelerare i processi». (…) «Il governo può anche essere convinto, ma resta un tema da toccare con attenzione nell’opinione pubblica. Il problema è che servirebbe più velocità, per stare al passo con il sistema globale». (…) «Con la prossima legge potremo davvero essere pronti a chiedere le autorizzazioni per i nuovi impianti. È questo ciò che chiede il privato». (…) «Lo vediamo ogni giorno. I giovani hanno questa convinzione e in qualche modo stanno convincendo i loro genitori. Hanno più pragmatismo di tanti altri, perché riconoscono che sia energia pulita». (…) «C’è sempre stato un apporto tecnologico superiore rispetto a tante aree. La Francia, per esempio, è stata una figura fondamentale per il nucleare. Può tornare a esserlo insieme con l’Italia in modo da creare un asse capace di aiutare tutta l’Europa a trovare l’indipendenza energetica con la transizione». (…) Un esempio di ciò è il progetto che abbiamo con Saipem e Terna. Stiamo pensando di mettere uno dei nostri reattori su una piattaforma galleggiante in modo da fornire energia a chiunque la chieda. E si tratterebbe di tecnologia europea per sostenere le esigenze dell’Africa anche in ottica geopolitica. Contiamo di essere pronti già il prossimo anno con il design integrato”, continua il giornale.

TASPORTI, INVESTITI 1,7 MILIARDI SU RETE AUTOSTRADE

“I maggiori ricavi sono effetto sia dell’incremento tariffario di Autostrade (nell’ordine dell’1,51%) e sia della crescita del traffico. L’impennata della circolazione, tra gennaio e settembre del 2024, è dell’ 1,6%. Più in dettaglio, i chilometri percorsi dai veicoli leggeri (quelli a due assi) sono aumentati dell’ 1,6% quelli dai veicoli pesanti (a tre o più assi) del +2,2%. Dai pedaggi arrivano così 45 milioni in più. Due altri dati finanziari rilevanti. I costi operativi ammontano a 1.278 milioni. Su questo fronte, dunque, si segnala una diminuzione di 76 milioni (rispetto ai primi nove mesi del 2023). Si registra invece un segno più alla voce indebitamento finanziario netto, che «è pari a 9.768 milioni di euro e registra un aumento di 488 milioni (rispetto al 31 dicembre 2023)». Tra gennaio e settembre 2024, Autostrade per l’Italia ha speso 1.668 milioni di euro – si legge in una nota – «per l’ammodernamento, il potenziamento e la manutenzione della rete, con un incremento di 341 milioni di euro» (sempre rispetto allo stesso periodo del 2023)”, si legge su La Repubblica.

“Le informazioni sulla manutenzione vanno valutate con attenzione perché – proprio nel terzo trimestre 2024 – l’Italia celebra due traguardi storici per la sua rete autostradale: i 100 anni della Milano Laghi (A8) il 21 settembre e i 60 anni dell’Autostrada del Sole (A1), spina dorsale del Paese, il 4 ottobre. A proposito di mobilità sostenibile, è ormai completato il piano per l’installazione di 100 stazioni di ricarica ad alta potenza in altrettante aree di servizio. A queste cento, se ne aggiungeranno altre 8 per effetto dell’aggiudicazione di una gara nel mese di maggio”, continua il giornale.

“Il parere arriva dopo una battaglia di carte bollate, con diverse richieste di chiarimenti tecnici da parte del Mase nei confronti della documentazione presentata dalla Società Stretto di Messina, committente dell’opera: in tutto 239 obiezioni sollevate dalla precedente commissione Via scaduta a maggio e rinnovata in tutte le sue componenti a luglio scorso. (…) La documentazione con le controdeduzioni e le integrazioni della Società committente era stata inviata a settembre e ora è arrivato il verdetto definitivo, quello che adesso, insieme a quello della Conferenza di servizi, prenderà la strada del Comitato interministeriale della programmazione economica forse già a dicembre ma più probabilmente nei primi mesi dell’anno prossimo. Ma intanto il fronte del no si dà appuntamento domani a Roma in una conferenza stampa allargata: tra i promotori il Pd, M5S, Sinistra italiana, Cgil Messina, quella siciliana, Legambiente e diverse altre sigle sindacali e ambientaliste”, continua il giornale.


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