martedì 8 gennaio 2013

Nel triangolo della morte dove case, asili e strade sono costruiti con rifiuti tossici. - Antonio Crispino

Triangolo della morte Acerra-Nola-Marigliano.png


«Di sera lasciavamo le fondazioni ancora da riempire e la mattina dopo le trovavamo colme di cemento, un cemento di colore strano, giallastro, che puzzava in modo nauseante». Questo ha raccontato uno degli operai che ha costruito la scuola materna ad Acerra su cui sta indagando la magistratura di Nola. Si indaga perché l'intero plesso sarebbe stato costruito con rifiuti tossici. «Alcuni bambini qui stanno accusando allergie, asma e altri sintomi legati alla presenza di inquinanti- ci dice Alessandro Cannavacciuolo, Guardia ambientale in prima linea contro le ecomafie che ha denunciato il fatto agli inquirenti-. Da mesi aspettiamo un intervento della magistratura che pare non arrivare mai».

Così come tutto fermo è a Palma Campania dove un'intera arteria autostradale sarebbe stata costruita intombando rifiuti tossici. Se su wikipedia già si conoscono colpevoli e opere (alla voce "riciclaggio di rifiuti tossici" si legge testualmente: «Antonio Iovino, imprenditore di 48 anni, di San Gennaro Vesuviano, legato al clan camorristico Fabbrocino, specializzatosi in riciclaggio di rifiuti tossici, è stato condannato in primo e secondo grado perché ha costruito la bretella di collegamento tra il Vallo di Lauro e l'uscita di Palma Campania dell'autostrada A30, con materiale misto a rifiuti pericolosi»), nella realtà, da più di due anni si aspetta che qualcuno vada a vedere cosa effettivamente c'è sotto il manto stradale sul quale, al momento del sopralluogo, campeggiavano grossi pezzi di amianto.

La società regionale «Vallo di Lauro Sviluppo s.p.a.»,concessionaria per conto della Regione Campania della realizzazione della strada, si dice bloccata dalla burocrazia e non procede con i carotaggi. Così da due anni il processo è a un punto morto. Nel frattempo sulla strada è cresciuta l'erba. Lì dove invece la magistratura ha proceduto con le perizie tecniche (soprattutto nelle numerose cave presenti in zona e nei pressi dei regi lagni), ecco cosa è stato trovato sotto terra: cromo, rame, zinco, oli minerali e fanghi contenenti i rifiuti di acque reflue industriali il tutto misto a materiali da costruzione o spalmato su terreni destinati all'agricoltura.
Benvenuti nel triangolo della morteCosì ha definito il territorio che va da Marigliano a Palma Campania a Brusciano, Alfredo Mazza, medico del Cnr che per primo ha denunciato sul Lancet Oncology l'ecatombe che si sta verificando in questa zona. «I dati sfornati dal Pascale, ospedale in prima linea per la cura e la prevenzione dei tumori, parlano chiaro - dice il dottor Gennaro Esposito dell'associazione Medici per l'Ambiente -. In questi tre comuni c'è il record di tumori al polmone, colon retto, genitali e fegato». Nel triangolo della morte la gente vive in appartamenti, scuole, parchi costruiti con cemento e amianto misto ai veleni dell'industria. Ci vive tutti i giorni e forse non ne è ancora consapevole tanto è stata capillare l'azione delle ecomafie. Lentamente la magistratura sta facendo chiarezza su quelli che fino a ieri erano solo dubbi. In altri casi, invece, la verità non verrà mai a galla perché coperta dalle prescrizioni o da un fitto strato di cemento come avvenuto con un centro commerciale.

«Il pentito Carmine Alfieri durante gli interrogatoriha spiegato con una certa minuziosità il tipo di sversamento che veniva tombato nelle campagne di quella che una volta era la Campania felix - dice l'avvocato Mariafranca Tripaldi- . Eppure nello stesso posto abbiamo costruito un grande centro commerciale (firmato dall'archistar Renzo Piano, ndr). A nessuno pare essere importato che durante gli scavi siano stati rinvenuti bidoni di liquami industriali provenienti dalla Germania, il business criminale del clan Alfieri. Ma ora tutto è stato coperto dal cemento mentre i tumori qui hanno falcidiato intere famiglie».

Lavoro, tasso disoccupazione giovanile a novembre 37,1%. Record dal ’92.


Lavoro, tasso disoccupazione giovanile a novembre 37,1%. Record dal ’92


Secondo l'Istat il tasso di disoccupazione a novembre resta all’11,1%, lo stesso livello di ottobre e quindi ancora ai massimi da gennaio 2004. A novembre 2012 tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro, ovvero disoccupate, sono 641 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione. Italia quarta per livelli di disoccupazione tra i giovani in Europa.

In Italia più di un giovane, tra i 15 e i 24 anni, non aveva un lavoro nel mese di novembre. Un dato drammatico se si pensa che è lo stesso tasso del 1992. Secondo i dati dell’Istat, infatti, il tasso di disoccupazione giovanile è stato pari al 37,1%: record assoluto, ai massimi sia dalle serie mensili, ovvero da gennaio 2004, sia dalle trimestrali, cominciate nel quarto trimestre di venti anni fa. A novembre 2012 tra i giovani italiani le persone in cerca di lavoro sono 641 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione nella stessa fascia d’età.
In generale a novembre gli occupati sono 22 milioni 873 mila, in diminuzione dello 0,2% sia rispetto a ottobre (-42 mila) sia su base annua (-37 mila). Il tasso di occupazione, pari al 56,8%, è in diminuzione di 0,1 punti percentuali “nel confronto congiunturale e invariato rispetto a dodici mesi prima” informa l’Istituto di statistica. Il tasso di disoccupazione a novembre resta all’11,1%, lo stesso livello di ottobre e quindi ancora ai massimi da gennaio 2004, inizio serie mensili, e dal primo trimestre del 1999, guardando alle serie trimestrali. Su base annua il tasso è in aumento di 1,8 punti.   
In termini generali la fotografia dell’Istat non è meno infelice. A novembre il numero di disoccupati resta vicino ai 2,9 milioni, precisamente pari a 2 milioni 870 mila, in lieve calo (-2 mila) rispetto a ottobre ma solo perché la diminuzione riguarda la sola componente femminile).  Su base annua, invece, la disoccupazione cresce del 21,4%, ovvero di 507 mila unità. A novembre 2012 gli occupati sono 22 milioni 873 mila, in diminuzione dello 0,2% sia rispetto a ottobre con un calo di 42 mila unità, sia su base annua, con una diminuzione di 37 mila unità. 
“A novembre l’occupazione maschile cala dello 0,2% in termini congiunturali e dell’1,5% su base annua. L’occupazione femminile cala dello 0,2% rispetto al mese precedente, ma aumenta dell’1,7% nei dodici mesi – rileva l’Istat -. Il tasso di occupazione maschile, pari al 66,3%, diminuisce rispetto a ottobre di 0,2 punti percentuali e di 0,9 punti su base annua. Quello femminile, pari al 47,3%, cala di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali, mentre cresce di 0,9 punti rispetto a dodici mesi prima”.
Rispetto a ottobre la disoccupazione aumenta dell’1,3% per la componente maschile e diminuisce dell’1,7% per quella femminile. “In termini tendenziali la crescita interessa sia gli uomini (+28,3%) sia le donne (+14,0%) – continua l’Istat -. Il tasso di disoccupazione maschile, pari al 10,6%, cresce di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre e di 2,2 punti nei dodici mesi; quello femminile, pari al 12,0%, cala di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e aumenta di 1,2 punti rispetto a novembre 2011″. Il quadro che ne emerge è quello di una crescita del numero di coloro che non hanno un’occupazione: “Il numero di inattivi aumenta nel confronto congiunturale per effetto della crescita sia della componente maschile (+0,1%) sia di quella femminile (+0,4%). Su base annua si osserva un calo dell’inattività sia tra gli uomini (-3,0%) sia tra le donne (-3,6%)”. 
“L’aumento della disoccupazione e le previsioni negative per il 2013 non sono un fallimento del governo Monti” dice il ministro del LavoroElsa Fornero, intervistata da Radio Capital. “Ci sono forze e tendenze di lungo periodo e noi paghiamo errori di lungo periodo – ha spiegato -. C’è molto nella riforma del lavoro che tende a contrastare la precarietà, soprattutto per giovani e donne, ma si deve dire che il lavoro non si fa a comando ma ricostituendo l’economia e migliorando la formazione”. Fornero ha sottolineato che al centro della riforma “c’è l’apprendistato” e che nei due mesi che restano lavorerà “ogni giorno per una aggiunta di costruzione al nuovo apprendistato”.  E sulla definizione dei giovani come schizzinosi, Fornero precisa: “E’ un episodio che rivela le difficoltà avute nella comunicazione. Io non ho detto che i giovani sono ‘choosy‘. Un tempo usavo dire ai miei studenti di non esserlo, oggi invece i giovani non sono nella condizione di esserlo, perché hanno solo lavori precari. E’ quasi il contrario di quanto mi è stato attribuito. Poi dire che non lo avevo detto è stato inutile, pazienza”.
Anche a livello europeo i dati sono sconfortanti. Cresce ancora il record di disoccupazione nell’Eurozona. A novembre 2012, secondo i dati Eurostat depurati dalle variazioni stagionali, ha raggiunto l’11,8% (11,7% a ottobre), pari a 18,8 milioni di persone. Nello stesso mese del 2011 i senza lavoro erano il 10,6%. In 12 mesi la disoccupazione ha colpito 2,015 milioni di persone in più. Nell’insieme dell‘Unione europea a 27, la disoccupazione a novembre scorso è stata registrata al 10,7%, stabile rispetto al mese precedente. A novembre 2011 era al 10,0%. Secondo l’ufficio europeo di statistica i senza lavoro nei 17 paesi della valuta comune in un mese i disoccupati sono cresciuti di 113.000 unità. In Italia la disoccupazione di novembre è all’11,1%, stabile rispetto a ottobre 2012. Dodici mesi prima era al 9,3%. In un anno i senza lavoro sono aumentati in 18 degli stati membri della Ue-27, si è ridotta in sette tra i quali la Germania (da 5,6% a 5,4%) e le repubbliche baltiche.
Gli aumenti più forti su base annuale, in Grecia (dal 18,9% al 26,0% registrato da settembre 2011 a settembre 2012), Cipro (dal 9,5% al 14,0%), Spagna (dal 23,0% al 26,6%) e Portogallo (dal 14,1% al 16,3%). A novembre scorso il tasso di disoccupazione giovanile nell’Eurozona ha raggiunto il 24,4% (24,2% ad ottobre), pari a 3,788 milioni di persone. Rispetto ad un anno fa, quando era al 21,6%, ci sono 420mila giovani disoccupati in più. L’Eurostat, per l’Ue a 27, indica un tasso di disoccupazione giovanile del 23,7%.  L’Italia, con il 37,1% di disoccupati tra i giovani fino a 25 anni registrato a novembre scorso, è quarta nell’Eurozona per i livelli di disoccupazione giovanile. A ottobre era al 36,5%, nel novembre 2011 al 32,2%. Peggio, soltanto la Grecia (57,6%, dati di settembre 2012), la Spagna (56,5%) ed il Portogallo (38,7%).
E "loro" che fanno? Si preoccupano di cucire alleanze e assicurarsi il posto in poltrona anche comprando voti, sempre ed esclusivamente con i nostri soldi.

lunedì 7 gennaio 2013

A chi giova il silenzio stampa sui rapimenti: il caso delle 2 ragazze spagnole prigioniere. - Massimo A. Alberizzi



Subito dopo la pubblicazione sul Corriere della Sera del 4 gennaio dell’articolo sulle due spagnole da 450 giorni nelle mani di una banda di criminali somali, Medici Senza Frontiere ha chiesto di togliere dal sito di Africa Express del Corriere.it la fotografia che ritrae Blanca Thiebaut e Montserrat Serra prigioniere dei loro aguzzini, “perché complica gli sforzi tesi a garantire il rilascio” delle due donne. Ho accettato a un patto: che fosse spiegato quali fossero queste complicazioni, che a me non risultano affatto chiare. Le righe scritte da MSF e pubblicate da Africa Express a commento del pezzo (e che riporto qua sotto), non spiegano ancora quali siano queste ragioni. Ho tolto la foto, ma nello stesso tempo vorrei spiegare ai lettori quali sono le logiche per cui, quando ci sono notizie, intendo informare anche sui rapiti, sui rapitori e sui rapimenti. Innanzitutto è bene chiarire che si sta parlando di persone sequestrate da organizzazioni criminali e non da gruppi politici, per i quali l’ottica cambia.
Le autorità (tutte, ministeri e forze dell’ordine) chiedono sempre di tenere lo stretto riserbo su queste questioni. Ma nessuno finora ha risposto dettagliatamente alla domanda: a cosa serve il riserbo? Secondo me solo a far sì che l’opinione pubblica e le famiglie degli ostaggi non si indignino e rimangano quiete, calme e anche un po’ rassegnate. “I tempi sono lunghi”, continuano a ripetere coloro che sostengono di avere in mano le redini del negoziato. Ma i tempi si allungano solo perché si aprono trattative sull’ammontare del denaro da pagare in cambio della liberazione. Ai sequestratori che chiedono 1000 viene offerto 100, oppure cose del tipo “non paghiamo, ma vi offriamo un lavoro”.
Come si usa fare nei suk, il negoziato comincia il suo iter, fatto di ammiccamenti, di silenzi, di rottura dei rapporti e anche di affermazioni piuttosto “singolari” (e lanciate per ingannare!) del tipo: “Tenetevi gli ostaggi, non ci importa nulla”. I tempi lunghi – è bene chiarirlo con grande trasparenza – comportano sofferenze per gli ostaggi. Cosa accadrebbe, invece, se quando arriva la richiesta di riscatto si pagasse subito? La prigionia degli ostaggi durerebbe pochi giorni, se non addirittura poche ore. C’è poi chi sostiene aprioristicamente, come MSF, che non si debbano pagare riscatti: “E infatti noi non li paghiamo – ripetono i suoi dirigenti – altrimenti scatta da parte di altri potenziali sequestratori la smania di emulazione”. Una posizione legittima sicuramente, come tutte le altre, ma alquanto curiosa. I potenziali imitatori, infatti, non diventano tali perché leggono il Corriere della Sera. In Somalia – e non solo – tutti sono informati sui rapimenti, conoscono i rapitori e sanno quanto hanno incassato dai riscatti.
Di certo le fonti degli epigoni non sono gli organi di informazione e i loro siti web e comunque questa gente non adegua i loro comportamenti a quanto scrivono i giornali sulla carta e su internet. In questa sede non voglio dare giudizi di merito, sia meglio pagare o sia meglio non pagare. Entrambe le posizioni sono legittime, ma devono essere chiare e trasparenti. E’ bene che le famiglie dei rapiti – nonché quelle di chi parte verso zone del mondo dove si rischia di essere sequestrati – conoscano i pericoli che si corrono e sappiano che l’organizzazione per la quale si va a lavorare non intende pagare un eventuale riscatto. Ma non solo. Occorre che questo tipo di approccio al problema sia conosciuto dall’opinione pubblica, altrimenti è facile chiedere il silenzio stampa per non far sapere che si pagano inconfessabili riscatti.
Non si può far finta di essere ignari che i criminali sequestrano per soldi, vogliono soldi e liberano gli ostaggi solo se si pagano i riscatti. Come non si possono addurre vaghe e imprecise assicurazioni che le notizie allontanano la liberazione degli ostaggi. Non è vero: l’avvicinano, se chi deve pagare è disposto a pagare. Certo l’allontanano se chi dovrebbe pagare non intende pagare o intende tirare sul prezzo anche a costo di allungare il periodo di prigionia e quindi le sofferenze degli ostaggi. La mancanza di informazioni e notizie dilata i tempi della liberazione perché spunta le armi all’opinione pubblica e alle famiglie che – se sapessero – potrebbero esercitare forti pressioni su chi dovrebbe lavorare incessantemente e – senza condizioni – per il rilascio degli ostaggi in tempi brevi.
twitter @malberizzi
malberizzi@corriere.it
Ecco la richiesta di Medici senza Frontiere“Medici Senza Frontiere (MSF) condanna la diffusione di presunte fotografie di Blanca Thiebaut e Montserrat Serra, le due operatrici umanitarie di MSF rapite nel campo rifugiati di Dadaab (Kenya) il 13 ottobre 2011 e portate in Somalia. La pubblicazione di materiali di questo tipo può complicare gli sforzi tesi a garantire il rilascio di Montserrat e Blanca in condizioni di sicurezza.
Le loro famiglie e MSF sono grate per la discrezione e la solidarietà dimostrate fino a oggi sulla questione da parte dei media internazionali, spagnoli e somali e chiede di mantenere tale atteggiamento di prudenza a tutti i media, mentre si sta lavorando incessantemente per il rilascio.”

Nidi di uccelli tessitori.



Nidi di uccello tessitore
L'uccello tessitore il miglior artista di tutti, ma come fanno questi questi piccoli uccelli a cotruire nidi cosi belli? 1 scelgono un albero che ha le foglie a punta, come la noce di cocco, palma, poi iniziano a tessere dalla punta della foglia e formano lentamente una struttura magnifica, poi usano il fango per coprire l'esterno per renderlo più forte, poi prendono cotone o piume per fare un posto letto, fanno anche un posto a sedere nel nido con una canna ..
incredibile, non è vero?


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=481757975207772&set=a.405388179511419.105843.190882504295322&type=1&theater

Stati Uniti, dopo 18 anni cancellata l’assistenza legale per le donne violentate. - Marco Quarantelli


Stati Uniti, dopo 18 anni cancellata l’assistenza legale per le donne violentate


Il Congresso ha evitato il fiscal cliff, ma non ha prorogato il Violence against women Act che "resisteva" dal 1994. E' l'ultimo atto dell'operato dei repubblicani che avevano già escluso dalle tutele omosessuali, immigrate irregolari, cittadine delle riserve indiane.

Tutte le tutele cancellate in un solo colpo. Le donne stupratepicchiate o perseguitate dovranno cavarsela da sole: niente più assistenza legale o programmi di protezione per le vittime, neanche per quelle con problemi di disabilitàIl 112° congresso è riuscito ad evitare per qualche mese il fiscal cliff, ma non a prorogare il Violence Against Women Act, la legge del 1994 che fino a pochi giorni fa proteggeva le vittime di violenza. Il provvedimento avrebbe dovuto ricevere l’ok definitivo a dicembre, invece il partito repubblicano ha prima stravolto il testo, considerato troppo progressista, quindi si è rifiutato di finanziarlo e dopo 18 anni la legge è decaduta. L’ennesimo stop, l’ennesimo segno di debolezza per Barack Obama: diviso tra un Senato a maggioranza democratica e una Camera in mano ai repubblicani, il Congresso non è riuscito a votare una legge la cui rilevanza sociale vada oltre gli interessi di partito, in un paese come gli Usa in cui ogni giorno tre donne vengono uccise da un familiare. E ora per il presidente, costretto a trovare presto un accordo sul controllo delle armi, ma sempre più “anatra zoppa”, la strada si annuncia in salita.
Sembrava fatta. Il lavoro gomito a gomito tra Eric Cantor, leader repubblicano alla Camera, e il vicepresidente Joe Biden pareva dover portare all’intesa. Ma le tutele delle minoranze contenute nella legge davano fastidio a troppi, tra le file del Grand Old Party. Il primo passaggio al Congresso risale ad aprile, quando il Senato aveva dato il suo ok. Poi, a maggio, il testo era passato alla Camera, che l’aveva sì votata ma l’aveva svuotata di tutele e significato: i repubblicani avevano escluso gli articoli che garantivano protezione a lesbiche, gay e transgender, alle immigrate cui è scaduto il permesso di soggiorno e alle donne che vivono nelle riserve indiane dove, secondo dati federali, tra il 2000 e il 2010 gli stupri sono aumentati del 55%. A dicembre l’accordo pareva possibile: “Cantor sta lavorando duro per prorogare la legge”, spiegava all’Huffington Post il suo portavoce, Doug Heye. Ma la frattura si è dimostrata insanabile. Le trattative sono naufragate sotto i colpi dei repubblicani, che hanno posto il veto sulla protezione delle native americane.
Firmato da Bill Clinton il 13 settembre 1994, il Violence Against Women Act ”ha rafforzato le sanzioni federali contro gli stupratori – si legge sul sito della Casa Bianca – fatto sì che le vittime, a prescindere dal loro reddito, non siano costrette a sostenere le spese di esami clinici e siano inserite in programmi di protezione, garantito assistenza alle donne sfrattate dalle proprie case in seguito a casi di stalking, violenza o stupro”. Non solo: il Vawa garantiva alle immigrate clandestine permessi di soggiorno speciali per invogliarle a denunciare i loro aggressori. I risultati c’erano: “Dal 1993 al 2010, il tasso di violenza domestica è calato del 67% – si legge ancora su www.whitehouse.gov - tra il 1993 e il 2007, le donne uccise per mano del partner sono diminuite del 35% e gli uomini uccisi del 46%”.
Tutto inutile. Tutele “dettate da interessi politici”, hanno tuonato i repubblicani. Che in campagna elettorale hanno rivelato scarsa attenzione verso il tema e scatenato polemiche infuocate. Ad agosto Todd Akin, deputato del Missouri, mettendo in forte difficoltà Mitt Romney nella corsa verso la Casa Bianca, aveva affermato che “da quanto ho sentito dai medici, rimanere incinta dopo uno stupro è un fatto decisamente raro” in quanto “in caso di stupro legittimo (tradotto con “vero e proprio”, da chi pensa che Akin abbia parlato in buona fede, ndr), il corpo femminile può fare in modo di evitare la gravidanza…”. Due mesi dopo la seconda grave gaffe: il 24 ottobre il candidato repubblicano al Senato in Indiana, Richard Mourdock, molto vicino al Tea Party, aveva spiegato durante un dibattito che se una donna rimane incinta durante uno stupro “è qualcosa che ha voluto Dio”.
La decisione di far decadere il Vawa arriva in un momento in cui gli Stati Uniti si interrogano choccati sui fatti di Steubenville, cittadina dell’Ohio dove nella notte dell’11 agosto una liceale di 16 anni sarebbe stata violentata da due membri della squadra di football della scuola, che poi avrebbero pubblicato le foto dello stupro su Facebook e Twitter. Il 2 gennaio Anonymous ha postato su YouTube un video di 12 minuti in cui un compagno dei presunti violentatori, indicato come Michael Nodianos, ride della ragazza: “L’hanno stuprata, sono stati più veloci di Mike Tyson“, scandisce sorridendo guardando nell’obiettivo. “E se fosse stata tua figlia?”, gli domanda una voce fuoricampo. “Ma non lo è – risponde il ragazzo – non puoi sapere se è stato un vero stupro perché non sai se lei era consenziente o meno”. 

Vuole essere ministro. - Rita Pani



Chi mi legge con pazienza, sa come la penso su questa cosa che si ostinano a chiamare politica: siamo cavie umane che qualcuno – non so chi – da tempo sottopone ad esperimenti. Fallito il test sul grado di sopportazione, ora semplicemente si attardano con la speranza di comprendere, in fine, quale livello di deficienza si possa riuscire a toccare. Posto che si pensava di non vederci arrivare più in basso di così, aumentano l’intensità dei test, e attendono. Non c’è altra spiegazione.
Altrimenti come dare senso a queste cose?
C’è l’accordo tra pdl e Lega. Al Fano presidente del consiglio, e il tizio all’economia. In effetti, se gli studiosi fossero stati un po’ più accaniti e bastardi gli avrebbero imposto di comunicare alla nazione che avrebbe ricoperto il dicastero di grazia e giustizia, ma evidentemente devono aver conservato un po’ di pudore.
La regione Lombardia, invece, verrà assegnata – come da accordo stipulato – al leghista Maroni.
Se questa è politica, io sono la Fata Turchina, ma tant’è. I giornali son già pieni e i telegiornali rilanciano la notizia al ritmo dei tam tam. Tutto serio, tutto reale. Tutto questo dovrebbe essere il nostro futuro.
Ve lo immaginate davvero quell’idiota, malfattore, evasore fiscale, corruttore come ministro dell’economia, in Italia? Io sì. Me lo immagino eccome.
Me lo immagino perché guardo anche dalle altre parti, dove i neo rivoluzionari civilisti, assoldano candidati degni di rispetto per le tragedie che hanno vissuto, per il lavoro che hanno svolto, ma assai poco hanno a che fare con quella che dovrebbe essere la politica. Pare quasi davvero che la vendetta privata sia un requisito ottimo per poter accedere alle cariche pubbliche. Le guardie contro i ladri a sfidarsi nel parlamento Italiano.
Finirà esattamente come tutto iniziato: meglio questo che è un uomo onesto, che quello che è un ladro. Meglio il ricco che non ha bisogno di rubare. Meglio Grillo che impone ai suoi di non toccarlo nemmeno il danaro, (che il resto sta già diventando storia).
Non c’era modo migliore di ricominciare le nostre attività in questo 2013, che con un paio di colossali cazzate.
Temo che il giorno del reset, del vero rinascimento, sia assai lontano, ancora. I nostri osservatori avranno ancora da lavorare, da studiare, soprattutto dopo le elezioni, quando sarà chiaro che assai più della metà degli aventi diritto a legittimare questa ignobile farsa, non si saranno recati alle urne, e gli irriducibili, invece, avranno apposto la loro ics sui simboli di quest’Italia mortificata, con un Sud al quale si può addirittura sputare in faccia con l’abominio della Lista “Grande Sud”. Una sorta di succursale del voto berlusconiano, che candiderà tutta la feccia mafiosa e malavitosa ritenuta impresentabile persino nell’Italia dei furti di lecca lecca e sigarette.
Nessuno mi convincerà mai che tutto questo ha un senso politico. Nessuno riuscirà mai a farmi abbandonare la teoria dell’esperimento scientifico. Nulla di questo può essere reale.
Rita Pani (APOLIDE)

Attenzione alla data! come si devono leggere le scadenze dei cibi freschi. - Claudia Raganà


La legge italiana obbliga da tempo i produttori ad apporre la data di scadenza sui prodotti, in particolare suglialimenti. Ma conosciamo le effettive modalità di deperimento dei cibi e come leggere le scadenze riportate sulle confezioni?
Per gli alimenti freschi, generalmente si deve rispettare la scadenza indicata, fornita sulla base della qualità dell’alimento, delle modalità di confezionamento e trasporto e del rispetto della catena del freddo nella conservazione in casa.  Alcune volte, invece, è possibile superarla, con qualche piccola accortezza.
Ecco le scadenze dei principali alimenti freschi, conservati in frigorifero ad una temperatura di +4 °C, in confezioni integre e sigillate.
Latte e latticini
Il latte fresco ha una scadenza di circa 7 giorni dalla data di confezionamento, ma è possibile consumarlo fino ad un paio di giorni oltre la scadenza, se ben conservato.
Lo yogurt può essere consumato anche dopo 7-10 giorni dalla scadenza, ovviamente dopo essersi accertati che non presenti cattivo odore, muffe o strani rigonfiamenti. Un mese (30 giorni) dopo la produzione, però, i fermenti lattici non saranno più vivi e il gusto potrebbe risultare più acido.
formaggi freschi (ricotta, robiola, mozzarella, ecc.) sono molto delicati e una cattiva conservazione durante la produzione e il trasporto potrebbero innescare il processo di deperimento anche prima della scadenza riportata sulla confezione. Per questa ragione, soprattutto nei mesi più caldi, sarà bene anche anticiparne il consumo rispetto alla data di scadenza.
L’insalata in busta, al pari dei formaggi freschi, è un alimento molto delicato e le sue foglie si afflosciano rapidamente, se conservato per troppo tempo a temperatura ambiente. Anche in questo caso, se ne consiglia il consumo anticipato di qualche giorno rispetto alla scadenza.
Latte, latticini e insalata in busta, comunque, non comportano un rischio microbiologico rilevante, qualora il consumo avvenisse dopo la scadenza.
Le uova invece richiedono un’attenzione particolare. Per legge, la loro scadenza si attesta intorno ai 28 – 30 gg dalla data di deposizione ma è bene anticiparne il consumo di 8-10 giorni, specialmente se si ha intenzione di usarle a crudo (crema, maionese, ecc.). Le membrane interne, infatti, alterandosi, favoriscono l’insorgere del batterio dellasalmonella, determinando un rischio microbiologico rilevante per la salute umana. Per consumarle crude è più opportuno utilizzare le uova selezionate come “extra-fresche”, ossia la cui data di deposizione risale al massimo ai 7 giorni precedenti.
La pasta fresca ha una durata di circa 60 giorni ma essendo un alimento sottoposto a cottura, può essere consumato oltre la scadenza (fino ad 1 settimana dopo) se ancora integro.
Affettati e wurstel: gli affettati e i salumi hanno una durata di 30-60 giorni e si consiglia di consumarli nel rispetto della scadenza, poiché soggetti ad alterazione batterica (listeria), dannosa per la salute umana.
wurstel invece, durano più a lungo (2-3 mesi), ma è necessario rispettare la scadenza e non devono essere mangiati crudi, essendo preparati con carne ottenuta dalla spremitura delle carcasse dell’animale.
Anche il salmone fresco affumicato è facilmente contaminabile da listeria, pertanto se ne consiglia addirittura il consumo fino a 10 giorni prima della scadenza (che si attesta attorno ai 30-40 giorni).
Zuppe pronte: rispettare la scadenza e consumare cotta, dopo averla portata ad ebollizione. Questi prodotti hanno una vita di circa 30 giorni.
Per approfondire, ti suggeriamo: