Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
giovedì 12 febbraio 2015
Lotta all'Isis: Obama chiede al Congresso poteri di guerra
Il presidente Usa invia la richiesta di autorizzazione all'uso della forza militare contro lo Stato Islamico: "E' una grave minaccia". Secondo Anonymous ci sarebbe anche un italiano tra gli esperti della propaganda dell'Isis sul web.
Autorizzazione all'uso della forza militare.
Barack Obama ha chiesto al Congresso poteri di guerra per proseguire la lotta contro lo Stato Islamico (foto - video). Il presidente vuole un'autorizzazione limitata nel tempo, che scada dopo tre anni, ma allo stesso tempo che non preveda limiti geografici e non escluda l'uso di truppe Usa sul campo e, soprattutto, afferma, che "mostri al mondo che siamo uniti nella nostra determinazione a combattere la minaccia" posta dall'Isis. "Una minaccia alla stabilità dell'Iraq, della Siria, del Medio Oriente e alla sicurezza nazionale Usa", ha scritto nella lettera che accompagna la proposta di risoluzione, inviata formalmente al Congresso, ricordando le morti di James Foley, Steven Sotloff, Abdul-Rahman Peter Kassig e Kayla Mueller. "Se non affrontato - afferma Obama - l'Isis diventerà una minaccia che andrà oltre il Medio Oriente e arriverà anche negli Stati Uniti".
Kayla Mueller forse data in sposa a a combattente Isis - La decisione di Obama arriva il giorno dopo la conferma dell'uccisone di Kayla Mueller, l'ostaggio americano dell'Isis morta in Siria in circostanze ancora da chiarire. E al giallo sulla sua morte (lo stato islamico afferma sia rimasta vittima di un raid aereo di Amman), si aggiunge un'altra notizia riportata dalla Cbs: la giovane cooperante di 26 anni presa in ostaggio nell'agosto 2013 sarebbe stata data in sposa a un combattente dello Stato Islamico.
Obama chiede poteri di guerra - Obama, che ha espresso dolore per la morte della giovane e ha assicurato che, nonostante gli Usa non paghino riscatti, è stato fatto il possibile per cercare di liberare Kayla, nella sua lettera ai parlamentari, ha affermato che l'autorizzazione che chiede "fornirà la flessibilità necessaria per condurre operazioni a terra in limitate circostanze", come interventi di salvataggio o blitz delle forze speciali contro la leadership dell'Isis, o l'uso di forze a terra per la raccolta di informazioni di intelligence e individuazione di obiettivi da colpire. Allo stesso tempo, sapendo di toccare un nervo ancora scoperto, Obama ha anche precisato che il documento "non autorizza operazioni su larga scala e a lungo termine come quelle che la nostra Nazione ha condotto in Iraq e Afghanistan".
Anonymous: italiano tra esperti propaganda web - Infine, secondo quanto rivelato all'Agi da uno degli hacker di Anonymous, ci sarebbe un italiano tra gli esperti della propaganda dell'Isis su Internet: si tratterebbe di una persona che si trova al momento all'estero e che potrebbe essere nel "team di supporto", o addirittura uno dei principali informatici fedeli allo Stato islamico. Questo quanto rivelato dalla fonte che si occupa di dare la caccia agli "amministratori" della propaganda jihadista. "Stiamo ancora verificando, non conosciamo ancora di preciso il suo ruolo, l'unica cosa certa è la nazionalità italiana", ha spiegato l'hacker.
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2015/02/11/isis_obama_chiede_poteri_di_guerra.html
Imposimato denuncia gli Usa all'Aja: "Sapevano dell'11 settembre". - Raffaele Gambari
Un avvocato italiano, l’ex giudice istruttore Ferdinando Imposimato, sta preparando una denuncia al Tribunale internazionale penale dell’Aja perché, a suo dire, pur sapendo che era in preparazione l’attentato alle Twin Towers la Cia non fece nulla per fermarlo.
Oltretutto, secondo il presidente onorario aggiunto della suprema Corte di Cassazione, che a suo tempo indagò sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, che ora assiste la famiglia come avvocato, titolare dell’inchiesta sull’attentato al papa in piazza San Pietro e già presidente della commissione parlamentare antimafia, le Twin Towers crollarono non soltanto per l’impatto dei due aerei dirottati dai terroristi di Bin Laden. I periti esperti della Nist, un’agenzia federale di sicurezza degli Usa, che hanno svolto un'indagine sull’attentato, ‘’sanno che in quei due grattacieli erano stati collocati degli ordigni, così come in un terzo palazzo adiacente alle Torri Gemelle, la torre numero 7, che crollò su se stessa, come si vede in alcune riprese televisive, senza che in questa ci fosse un impatto con un aereo, come avvenne nelle altre due”.
L’ipotesi di reato che Imposimato, come rivela il magistrato ad Affaritaliani, ha intenzione di formulare “insieme con altri studiosi ed esperti nell’adire presso la Corte penale internazionale dell’Aja, attraverso il procuratore della Corte stessa, è di concorso nelle stragi che l’11 settembre del 2001 causarono 3.000 morti alle Torri Gemelle più altri decessi nell’attacco al Pentagono”.
Di questa storia di presunte commistioni tra servizi segreti statunitensi e Bin Laden, c’è una vasta letteratura internazionale.
Fantapolitica o realtà? Di certo, come ha detto qualche giorno fa Imposimato parlando con alcuni giornalisti a Latina, a margine del quarto convegno nazionale dei giudici scrittori, dell’attentato alle Torri Gemelle se ne é discusso nell’incontro di “Toronto Hearings”, un tribunale internazionale indipendente, una sorta di Tribunale Russel, che si è riunito dall’8 al 12 settembre scorsi a Toronto, in Canada, composto da giudici internazionali, che ha ascoltato 17 testimoni. A quell’incontro Imposimato c’era. Da qui la sua intenzione di ricorrere al Tribunale penale internazionale dell’Aja, lo stesso che ha arrestato e mandato sotto processo per genocidio gli autori dei massacri nella guerra di pulizia etnica in quei paesi sorti in seguito al crollo dell’ex Jugoslavia.
Imposimato, perché intende rivolgersi al Tribunale penale internazionale dell’Aja?
“Perché diversi esponenti di vertice della Cia pur sapendo della presenza di terroristi nel territorio Usa fin dal gennaio 2001 provenienti dall’Arabia Saudita e considerarti come sospetti terroristi e pur sapendo che essi erano arrivati a Los Angeles dal 15 gennaio 2001 per addestrarsi sugli aerei da usare come missili contro edifici americani, non informarono l’Fbi, che è l’unico organismo competente a contrastare il terrorismo in territorio americano, in tal modo lasciando che gli attentati avvenissero eseguiti l’11 settembre 2001”.
Chi porterebbe come imputati e come testimoni in questo processo?
“Chiederò di ascoltare gli scienziati e i testimoni che sono stati sentiti nella Ryarson University di Toronto lo scorso settembre, che hanno dimostrato come nelle cosiddette Torri Gemelle e nella terza torre, la numero 7, siano state inserite dolosamente bombe e ordigni incendiari ed altri elementi idonei ad accelerarne il crollo. Ritengo che non aver impedito il verificarsi dell’attacco da parte di chi aveva il dovere di impedirlo, sia una gravissima colpa”.
Cura Di Bella gratis in tutta Italia.Un giudice ne autorizza la somministrazione gratuita. -
E’ trascorso ormai molto tempo da quando, negli anni Novanta, in Italia, imperversava il dibattito sulla tanto discussa cura Di Bella, bocciata nel ’98. Eppure, oggi, mentre nel nostro Paese non si fa altro che parlare di un altro controverso metodo Stamina, la terapia messa a punto dal dottor Luigi Di Bella torna a far parlare di sé.
Il giudice del Lavoro del Tribunale di Brindisi, Maria Cristina Maffei, ha infatti disposto, con una ordinanza dello scorso 14 aprile, alla Asl della stessa città di autorizzare la somministrazione gratuita per 12 mesi del multi trattamento antitumorale noto come Terapia di Bella.
Lo rende noto Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti di Lecce, associazione che da anni si batte anche per la tutela dei diritti dei malati.
Il magistrato del tribunale salentino, aderendo all’orientamento secondo cui l’articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute ha immediata efficacia precettiva, ha dichiaratamente «posto a carico del Servizio Sanitario Nazionale l’onere economico necessario a permettere la somministrazione di farmaci facenti parte del Metodo Di Bella se questi, nel concreto, risultino terapeuticamente efficaci e insostituibili stante l’inutilità del trattamento autorizzato e garantito dal Cup».
In virtù di ciò,per via di questa iniziativa,facendo sempre appello all’articolo 32 della costituzione, esiste una seria possibilità che la cura Di Bella venga definitivamente approvata in Italia e diventi a totale carico dello stato, in quanto produce benefici.
In un altro caso analogo
Il giudice del Lavoro del Tribunale di Lecce, infatti, ha ordinato all’Asl la somministrazione gratuita della cura per una paziente malata di tumore rilevando come “la terapia ufficialmente riconosciuta “sia stata inefficace nel caso” di una donna, mentre il metodo Di Bella “oltre che notevoli benefici di tipo soggettivo, ha prodotto anche un miglioramento obiettivo e iconografico”.
A nulla valgono dunqe le preoccupazioni del mondo scientifico in merito. Con la sentenza notificata il 28 gennaio scorso, il giudice del tribunale pugliese, Francesca Costa, ha condannato ugualmente la Asl a rimborsare la donna con 25mila euro, ovvero le spese sostenute per la terapia Di Bella. Per il magistrato, infatti, “dagli ultimi documenti emerge una situazione clinica in cui accanto ad una progressione di malattia sono evidenti riduzioni e addirittura la scomparsa di alcune lesioni con un miglioramento rispetto al periodo pre-trattamento che rende il trattamento stesso insostituibile“.
Crespelle di riso catanesi. - Maria Bonaccorso
Le crespelle di riso catanesi sono delle frittelle di riso aromatizzate con scorza d'arancia, miele e cannella tipiche della festa del papà o San Giuseppe (19 marzo). Queste frittelle, chiamate sia crespelle che crispelle per la loro superficie "crespa", ruvida, possono essere mangiate in tutte le friggitorie, non soltanto in occasione di questa festività, ma praticamente tutto l'anno. L'usanza di preparare le crespelle di riso per la festa del papà è diffusa per lo più nella Sicilia Orientale mentre, nella Sicilia Occidentale imperversa l'usanza delle sfince di San Giuseppe.
Io le crespelle le ho sempre mangiate a Catania e non avevo mai provato a farle in casa
devo dire che sono abbastanza semplici da preparare! L'unica cosa è acquisire manualità nel realizzare queste sottili strisce di riso
io mi sono aiutata con due grandi coltelli
perfetto! ;)
Ingredienti -
latte
1 lt.
riso
300 gr.
sale
1 cucchiaino raso
zucchero
60 gr.
farina 00
150 gr.
lievito birra
20 gr.
arance
2
cannella
miele
zucchero a velo
per friggere
olio d'arachidi
1 lt.
Tempo di preparazione
Difficoltà : Media
Tempo di preparazione : 20 minuti circa
Tempo di cottura : 20 minuti
costo : Basso
Per quante persone : 6-8
Difficoltà : Media
Tempo di preparazione : 20 minuti circa
Tempo di cottura : 20 minuti
costo : Basso
Per quante persone : 6-8
Procedimento
Procedimento per preparare le crespelle di riso catanesi
In una pentola mettete il latte, il riso ed il sale. Non appena il latte comincia a sobbollire abbassate la fiamma e lasciate cucinare a fuoco lento fin quando il riso non avrà assorbito tutto il latte.
Il riso deve risultare ben cotto, quasi scotto.
Mettete il riso in una ciotola ed aggiungete la scorza d'arancia grattugiata, una spolverata di cannella e lozucchero. Non appena il riso raffredda un pochino aggiungete la farina setacciata ed il lievito di birra sciolto in un pochino d'acqua o di latte tiepido. Mescolate il tutto e mettete a riposare per 2 ora circa. Trascorso questo tempo versate il riso su un ripiano (io l'ho rivestito con della carta forno) e livellatelo con un cucchiaio bagnato con dell'acqua. In un tegame, wok o friggitrice versate dell'olio d'arachidi e fatelo scaldare.Non appena l'olio sarà caldo prendete un grosso coltello, bagnate la lama con l'acqua e tagliate delle striscioline sottili di riso. Lasciatele cadere nell'olio caldo. Non appena saranno ben dorate, scolatele su della carta assorbente.Quando le crespelle saranno tutte pronte preparate lo sciroppo. Spremete un'arancia, scaldatene il succo e scioglietevi dentro qualche cucchiaio di miele.Io ho utilizzato del miele di nespolo che mi hanno regalato e che ho trovato buonissimo ;)https://www.facebook.com/mielemeli Mettete le crespelle di riso in un vassoio ed irroratele con lo sciroppo al miele. Spolverate con un pochino di zucchero a velo e servite!
In una pentola mettete il latte, il riso ed il sale. Non appena il latte comincia a sobbollire abbassate la fiamma e lasciate cucinare a fuoco lento fin quando il riso non avrà assorbito tutto il latte.
Il riso deve risultare ben cotto, quasi scotto.
Mettete il riso in una ciotola ed aggiungete la scorza d'arancia grattugiata, una spolverata di cannella e lozucchero. Non appena il riso raffredda un pochino aggiungete la farina setacciata ed il lievito di birra sciolto in un pochino d'acqua o di latte tiepido. Mescolate il tutto e mettete a riposare per 2 ora circa. Trascorso questo tempo versate il riso su un ripiano (io l'ho rivestito con della carta forno) e livellatelo con un cucchiaio bagnato con dell'acqua. In un tegame, wok o friggitrice versate dell'olio d'arachidi e fatelo scaldare.Non appena l'olio sarà caldo prendete un grosso coltello, bagnate la lama con l'acqua e tagliate delle striscioline sottili di riso. Lasciatele cadere nell'olio caldo. Non appena saranno ben dorate, scolatele su della carta assorbente.Quando le crespelle saranno tutte pronte preparate lo sciroppo. Spremete un'arancia, scaldatene il succo e scioglietevi dentro qualche cucchiaio di miele.Io ho utilizzato del miele di nespolo che mi hanno regalato e che ho trovato buonissimo ;)https://www.facebook.com/mielemeli Mettete le crespelle di riso in un vassoio ed irroratele con lo sciroppo al miele. Spolverate con un pochino di zucchero a velo e servite! mercoledì 11 febbraio 2015
Il sorriso di Einstein immortalato da Hubble. - Francesca Mancuso
Il sorriso di Einstein appare in cielo. Non è una visione apocalittica né miracolosa ma l'ultima immagine regalata dal telescopio spaziale Hubble che ha fotografato l'ammasso di galassie SDSS J1038 + 4849.
A guardarlo sembra un volto sorridente, con i due occhi arancioni e il naso pulsante di colore bianco. E in questo “faccia felice”, i due occhi sono galassie molto luminose e le linee che creano il sorriso sono archi causati da un effetto noto come lente gravitazionale.
Quest'ultima è un fenomeno caratterizzato dalla deflessione della radiazione emessa da una sorgente luminosa per via della presenza di una massa che si trova proprio tra la sorgente e il punto di vista di chi osserva.
Ma torniamo alla bella immagine scattata da Hubble. Quest'oggetto è stato studiato dalla Wide Field and Planetary Camera 2 (WFPC2) e dalla Wide Field Camera 3.
Si tratta di un ammasso di galassie, una delle strutture più massicce nell'Universo. Esse esercitano una potente attrazione gravitazionale che deforma lo spazio-tempo intorno e agiscono come lenti cosmiche in grado di ingrandire, distorcere e piegare la luce dietro di loro. Questo fenomeno, cruciale per molte delle scoperte di Hubble, può essere spiegato con la teoria della relatività generale di Einstein.
In questo caso particolare di lente gravitazionale, un anello - noto come anello di Einstein - è prodotto da questa deflessione della luce, in conseguenza dell'esatto e simmetrico allineamento della sorgente, della lente e dell'osservatore.
Il risultato è la struttura anulare che si vede nell'immagine.
Hubble ha fornito agli astronomi gli strumenti per sondare queste galassie massicce e modellare gli effetti della lente. Ciò ha permesso agli scienziati di guardare indietro nella vita dell'universo, come mai era accaduto.
Credits: Nasa-Esa
martedì 10 febbraio 2015
Ruspe sulla storia: spianato a Bari un sito neolitico di 7 mila anni fa. Cittadini in rivolta. - Kasia Burney Gargiulo
Puglia – Il sito neolitico di Palese (Bari) dopo la ricopertura di terra
Alla fine è stata scelta la soluzione peggiore, quella dell’asportazione dei reperti e del riaffidamento del sito ai proprietari che hanno proceduto con i lavori di spianamento dell’area. Parliamo del sito archeologico neolitico, di 7 mila anni fa, che era emerso nel territorio della frazione barese di Palese e del quale vi abbiamo parlato lo scorso ottobre. L’area, nella quale erano state rinvenute tracce di strutture abitative, produttive e una zona funeraria che ha restituito almeno otto scheletri oltre a svariati altri reperti, si era subito rivelata come una vera miniera di informazioni per la conoscenza degli insediamenti neolitici fra la costa adriatica e l’entroterra.
Donato Coppola, docente di Archeologia della Preistoria al dipartimento di Scienze dell’antichità dell’Ateneo di Bari, aveva affermato che i resti di questo abitato non avevano eguali nel panorama della preistoria italiana per via dello stato di conservazione del materiale rinvenuto, soprattutto dei pavimenti abitativi e di altre testimonianze legate alla vita quotidiana degli agricoltori del VI-V millennio a.C., fra cui alcune ceramiche ed una rarità costituita da una statuina in pietra della Dea Madre ritrovata accanto ad uno scheletro in deposizione rituale, collocato in una posizione prona assolutamente inconsueta. Sandro Sublimi Saponetti, docente di Antropologia al dipartimento di Biologia dell’Ateneo barese, aveva a sua volta dichiarato trattarsi di un tipo di sepoltura di cui in Italia esistono solo tre esempi aggiungendo che questo sito costituiva una sorta di grande archivio degli eventi di vita quotidiana dell’epoca, un’occasione davvero unica di poter esaminare non solo una necropoli molto antica ma anche uno spazio abitativo e produttivo.
Ebbene, di tutto questo rimangono solo i reperti che si sono riusciti a prelevare, mentre il contesto non esiste più. A nulla sono valse le proteste di numerosi cittadini con in prima linea l’architetto Eugenio Lombardi dell’Associazione Ecomuseale del Nord Barese che, coerente con il suo costante impegno nella difesa del patrimonio storico e ambientale cittadino, lo scorso 15 ottobre aveva inviato una lettera al ministro Franceschini, al governatore Vendola e al sindaco Decaro, affinchè promuovessero la tutela integrale del sito e rendessero nota all’opinione pubblica la destinazione futura di questo antichissimo villaggio.
Nel momento delle prime preoccupate prese di posizione di cittadini e studiosi, il Soprintendente ai Beni Archeologici della Puglia, Luigi La Rocca, aveva esposto le difficoltà legate ad un sito che dopo essere già stato vincolato in passato – prima però delle più recenti scoperte - si era poi visti togliere i vincoli al seguito di un ricorso al Tar. Sarebbe quindi stato necessario valutare – aveva affermato il funzionario – se in base alle nuove acquisizioni archeologiche fosse o meno il caso di imporre un nuovo vincolo. La decisione presa è oggi sotto gli occhi di tutti e sarebbe interessante conoscerne le motivazioni. A meno che le autorità non siano del tutto ignare dell’avvenuto spianamento del terreno, cosa alla quale si stenta a credere. Non resta che seguire gli sviluppi della vicenda.
Dura la reazione dell’architetto Lombardi che da mesi è andato prodigandosi per la salvaguardia del sito: “L’Associazione Ecomuseale del Nord Barese, che mi onoro di rappresentare – ha affermato – ha da alcuni mesi più volte portato all’attenzione istituzionale e della popolazione locale l’esigenza di tutelare e valorizzare le scoperte di epoca neolitica emerse durante le indagini archeologiche effettuate in via Vittorio Veneto a Palese: scoperte di straordinaria valenza e che vieppiù avevano strutturato l’importanza di un’area storica un tempo ben più vasta. Lo scorso 4 febbraio invece le ruspe dell’Impresa Tatulli di Bitonto, titolare della richiesta di concessione per l’edificazione di dieci villini ed essa stessa incaricata dalla Soprintendenza delle indagini archeologiche, hanno spianato completamente l’area interessata, cancellando ottomila anni di storia. Quella storia che inutilmente avevo richiesto di tutelare con l’apposizione di un vincolo diretto.”
In una missiva congiunta al Soprintendente Luigi La Rocca, all’Assessore Regionale all’Assetto del Territorio Angela Barbanente, al Sindaco Metropolitano Antonio Decaro, all’Assessore Comunale all’Urbanistica Carla Tedesco e al Comando Carabinieri del Nucleo Regionale per i Beni Culturali,l’architetto Lombardi ha posto una serie di quesiti chiedendo di sapere se e in quale data sia stato rilasciato dalla Soprintendenza all’Impresa Tatulli il nulla osta alla distruzione di un così prezioso e strategico bene pubblico; se e in quale data sia stata rilasciata all’Impresa Tatulli la richiesta concessione edilizia; se il Comune di Bari sia stato preventivamente informato dell’eventuale rilascio da parte della Soprintendenza del nulla osta alla distruzione di quanto emerso e che avrebbe potuto essere inserito, come proposto, in un arcipelago archeologico metropolitano; cosa sia stato dei reperti ritrovati durante gli scavi e dichiarati da esperti archeologi di grande importanza e rarità.
“Auspico – ha precisato Lombardi – che intorno a questi quesiti, credo condivisi da tutti i cittadini dotati di un minimo di sensibilità culturale, possa esserci un riscontro urgente, in assenza del quale io e altri cittadini sconcertati da quanto accaduto non esiteremo a presentare denuncia alla Procura della Repubblica, documentando fotograficamente lo stato degli scavi e le condizioni in cui l’area è stata ridotta dalle ruspe.”
Intanto la protesta dei cittadini non si ferma, nonostante lo scempio sia già stato consumato; infatti, come apprendiamo dallo stesso Lombardi, è prevista proprio per oggi pomeriggio una manifestazione popolare: “Nell’esprimere sconcerto per l’ennesima azione di annientamento dei valori storico-paesaggistici del nostro territorio – ha comunicato l’architetto in una nota stampa – nel momento in cui è giunto al traguardo il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, vengono mossi i primi passi per una visione strategica della Città Metropolitana e si sollecita la diretta partecipazione dei cittadini alle scelte di valenza urbanistica, l’Associazione Ecomuseale del Nord Barese invita tutti a dare eco al crescente sdegno dei cittadini sensibili ai valori della Cultura ed informa che è stata promossa una mobilitazione di protesta per oggi 6 febbraio alle ore 16nei pressi dell’area interessata, in via Vittorio Veneto a Palese a fianco della chiesa di Stella Maris.”
Leggi anche:
Ma l'Italia,dove va? Caffè,9 febbraio. - Corradino Mineo
La Cancelliera oggi è a Washington, cerca di convincere Obama che armare l’esercito di Kiev e le forze paramilitari anti russe (che ostentano spesso simboli nazisti), non può essere la soluzione per l’Ucraina. Insieme a Hollande, ha strappato a Putin e a Poroshenko il sì a un incontro dell’ultima chance, mercoledì a Minsk. A questa crisi dedicano il loro titolo principale Financial Times e El Pais. Sempre mercoledì Yanis Varoufakis, ministro greco delle finanze, si presenterà davanti al plotone d’esecuzione dell’Eurogruppo a Bruxelles. E con la Grecia la Germania non media: il debito (schuld) è una colpa (schuld). Atene paghi e accetti i diktat dei creditori, Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale.
Ieri sera, nel discorso di insediamento, Tsipras ha detto invece che onorerà gli impegni elettorali, che vuol garantire ai poveri cibo e tetto e riassumere parte dei dipendenti pubblici licenziati. Direbbe qualcuno, perchè i greci non sono uno scarto né un rifiuto. Quanto al debito e alla colpa (sempre schuld, in tedesco) Alexis ha ricordato i crediti di guerra rimessi alla Germania. Come aveva fatto Putin.
Ecco che Giuliano Ferrara commenta: “Atene e Mosca, l’orgoglio nazionale e il vittimismo alzano la testa”. Orgoglio, vittimismo, populismo, armi ridicole contro le regole del mercato, che farebbero tutt’uno con la civiltà dell’Occidente. In modo più cauto due commenti sul Corriere della Sera, firmati da Nicola Rossi e da Michele Salvati, abbracciano la tesi: Euro (senza cambiare i trattati) o populismo, Occidente o caos, Implicitamente lodano Renzi, che tace sui temi europei e bada al sodo: Italicum e riforma del Senato.
Ecco che Giuliano Ferrara commenta: “Atene e Mosca, l’orgoglio nazionale e il vittimismo alzano la testa”. Orgoglio, vittimismo, populismo, armi ridicole contro le regole del mercato, che farebbero tutt’uno con la civiltà dell’Occidente. In modo più cauto due commenti sul Corriere della Sera, firmati da Nicola Rossi e da Michele Salvati, abbracciano la tesi: Euro (senza cambiare i trattati) o populismo, Occidente o caos, Implicitamente lodano Renzi, che tace sui temi europei e bada al sodo: Italicum e riforma del Senato.
Le Monde scopre SwissLeaks: 102 miliardi di dollari ricoverati in Svizzera, su conti Hsbc, per evadere il fisco. Tra i “clienti”, due re arabi, star di Hollywood, 7mila italiani e tra loro Valentino, Valentino Rossi, Briatore. Però ilsole24ore è ottimista: ha sondato 100 fiscalisti secondo cui “Il rientro dei capitali prende quota” (tra evasori fuggiti all'estero) Certo, vorrebbero pagare meno e una più certa impunità.
Per Repubblica: “Renzi gela Berlusconi”. “Basta mediazioni: non cambio le riforme”. “Sulla legge elettorale non si torna indietro”, ribadisce Maria Elena Boschi alla Stampa. Invece Guerini minaccia B: se fai il bullo, daremo ragione a Gotor e ridurremo la quota dei “nominati”. Ma a Francesco Boccia, della minoranza democratica, le preferenze non bastano più e propone (su Repubblica) di introdurre nella legge elettorale il diritto di coalizzarsi in vista del ballottaggio, se nessuno arraffa il premio al primo turno. Vera apertura alla destra “repubblicana”, che teme il frammentarsi delle opposizioni di fronte a un“Partito della nazione” troppo forte. Sallusti fa un titolo “radicale”, “Ladri di libertà”. E dice: “Premier non eletto, capo dello Stato scelto da un Parlamento abusivo e leader dell’opposizione agli arresti”. Qualcosa non va”.
A Palermo Salvini s’è preso pernacchie in piazza e applausi in sala. Ha chiesto scusa ai terroni per i toni rozzi usati in passato dalla Lega. Ora vedrà Berlusconi Forse gli chiederà sostegno per la sua candidatura a Sindaco di Milano, passaggio che lo aiuterebbe a sdoganarsi come anti Renzi per le politiche del 2018. Stefano Folli seppellisce un Berlusconi “scomposto e incoerente”, senza “nemmeno l’idea di una strategia politica”. Naccarato (FI) garantisce nuovi “responsabili”,in Senato, pronti a sostenere il governo in cambio della durata della legislatura. È Renzi il mattatore della scena politica, il nuovo Re Sole intorno a cui ruota l’intero teatro politico mediatico, ma l’Italia dove va?
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