mercoledì 18 marzo 2015

Francoforte, proteste anti-austerity: scontri all'inagurazione della nuova sede Bce



Proteste contro l'austerity a Francoforte dove oggi viene inaugurata la nuova torre della Banca centrale europea, nel quartiere del Grossmarkthalle, i vecchi mercati generali della città. 
Dimostranti hanno dato alle fiamme almeno due auto della polizia. Le forze dell'ordine hanno reso noto che un agente è rimasto ferito da pietre lanciate dai dimostranti vicino al teatro dell'opera della città, l'Alte Oper. La polizia ha eretto barricate con il filo spinato attorno al quartier generale della Bce.
«Vogliamo fare una marcia pacifica», ha detto dice Ulrich Wilken, deputato del partito di sinistra al parlamento di Hesse. «In passato abbiamo protestato contro i salvataggi delle banche», dice Werner Renz, del gruppo Attac. «Quest'anno protestiamo per la Grecia, abbiamo bisogno di più Atene in Europa e meno Berlino. La situazione non si può risovere con la sola austerity», aggiunge.
La scorsa notte ci sono stati degli scontri nella città tra polizia e il gruppo anticapitalista Blockupy, che per oggi ha annunciato una marcia a cui dovrebbero partecipare decine di formazioni, inclusi simpatizzanti del partito ellenico di governo Syrizia.


http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/francoforte_austerity_scontri_inagurazione_sede_bce/notizie/1245544.shtml

Assunzioni irregolari a “Sicilia e Servizi”: indagati Crocetta e Ingroia.



L’ex magistrato Antonio Ingroia, il governatore siciliano, Rosario Crocetta, l’ex ragioniere generale della Regione, Mariano Pisciotta, e sei assessori della prima Giunta, sono indagati dalla Procura di Palermo con l’accusa di abuso di ufficio.
L’inchiesta mira ad accertare se furono commesse violazioni alla legge sulle assunzioni fatte nella partecipata regionale "Sicilia e Servizi" di cui Ingroia è amministratore unico. L’indagine fu inizialmente iscritta a carico di ignoti e, a luglio scorso, la Procura di Palermo decise di chiederne l’archiviazione.
Le scorse settimane, però, il gip, bocciando la scelta dei pm, ha ordinato all’ufficio inquirente di iscrivere nel registro degli indagati tutti i personaggi indicati nel rapporto della finanza che aveva indagato sulle presunte irregolarità nelle assunzioni.
Nell’informativa delle Fiamme Gialle si facevano, appunto, i nomi di Ingroia, Crocetta, Pisciotta e degli assessori Antonino Bartolotta, Ester Bonafede, Dario Cartabellotta, Nelli Scilabra, Michela Stancheris e Patrizia Valenti, componenti della Giunta che diede il via libera alle assunzioni.
Il cuore dell’indagine ruota attorno ad una legge che disponeva il blocco delle assunzioni e che sarebbe, dunque, stata violata. Sulla vicenda è in corso anche un procedimento contabile: Ingroia si è sempre difeso sostenendo che le assunzioni erano necessarie per evitare la paralisi della società e che, comunque, aveva potuto contare su un parere favorevole dell’Avvocatura dello Stato. Saranno ora i pm, coordinati dall’aggiunto Dino Petralia, a decidere se richiedere nuovamente l’archiviazione o sviluppare l’indagine.

martedì 17 marzo 2015

''Il M5S è il solito rompimento di coglioni'' #Incalza.



"Ercole Incalza era già stato sgamato dai portavoce 5 stelle.

In una interrogazione parlamentare dello scorso luglio, si chiedeva al ministro Lupi, alla luce dei 14 procedimenti penali in cui è stato coinvolto l’ingegner Incalza, salvato dalla condanna solo grazie alla prescrizione della ex Cirielli, se non fosse il caso di revocare il suo incarico alla struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture. 

Così come Ercole Incalza ha aiutato il ministro Lupi nello svolgimento della sua attività istituzionale e in quella politica - scrive il gip di Firenze - così quest’ultimo è spesso intervenuto in suo favore prendendone le difese”. 

Così, giusto per andare sul sicuro, Lupi decide di far scrivere la risposta all’interrogazione direttamente all’avvocato di Incalza, Titta Madia. Il cognome non vi suona nuovo? Certo, è lo zio del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia (lo dice lei stessa). Che coincidenza. 
Ma il meglio deve ancora venire. 
L’interrogazione del M5S, comunque, qualche preoccupazione l’aveva generata. Tanto che, una volta fatto il passaggio parlamentare in cui Lupi mette le vesti di avvocato di Incalza, gli investigatori registrano una telefonata. Antonia Incalza, figlia di Ercole, chiede a Sandro Pacella, braccio destro dell’ingegnere (“segretario, mediatore e consulente” come descritto dai giudici fiorentini che ne hanno ordinato l’arresto), notizie sull’interrogazione del M5S. Sentite cosa dice: 


No è andata ... ha letto quello che ha scritto Titta e lui ... e poi questi (il M5S, ndr) hanno replicato sul discorso dell'opportunità e comunque che è stato prosciolto con l'ex Cirielli che non c'entra un cazzo ... ‘sia Incalza sia lei’ rivolto al Ministro… ‘dovreste per opportunità andare via perché anche lei è indagata per abuso d'ufficio’ … questo è ... niente di che niente di che ... la risposta di Maurizio (Lupi, ndr) ... lo mette anche bene... chiara quindi non c'è stato problema... i soliti rompimenti di coglioni che fanno male questo è chiaro devi spiegare a papà ... però che dobbiamo fare?”


M5S Parlamento

http://www.beppegrillo.it/2015/03/il_m5s_e_il_solito_rompimento_di_coglioni_incalza.html

Perù. L’industria dell’olio di palma abbatte 23.000 ettari di foresta vergine. - Massimo Bonato

deforestazione
Per la coltivazione della palma da olio, diverse aziende operanti in Perù nel settore dell’olio di palma distruggeranno più di 23.000 ettari di foresta vergine nel nord dell’Amazzonia peruviana.
L’allarme proviene da diverse organizzazioni non governative, che hanno fornito dati riguardo alle due piantagioni di Maniti e Santa Cecilia, in cui le operazioni di deforestazione sono ormai imminenti, grazie a una recente decisione del governo. Se la deforestazione procede solo in queste due colture verranno interessati 9300 ettari di foresta.
“Abbiamo fatto un’analisi approfondita delle immagini satellitari del progetto e abbiamo concluso che il 84,6% delle piantagioni Maniti e Santa Cecilia sono foresta vergine”, recita un comunicato congiunto, steso dall’Associazione per la conservazione del bacino amazzonico del Perù e l’Associazione per la conservazione del Rio delle Amazzoni, citate dal «Guardian»:  “Questo implica disboscare 9343 ettari di foresta vergine”.
Le aziende coinvolte – la Islanda Energia e la Palmas del Amazonas – ricevono “un sostegno tecnico e finanziario” dalla Palmas del Espino, leader del settore dell’olio di palma del Perù e parte di uno dei più potenti gruppi di business nel paese, il Gruppo Romero.
Anche se l’area minacciata dalla coltivazione estensiva della palma da olio in Perù è minore che in altre regioni, come nei vicini Ecuador e Colombia – ma anche Indonesia o Malesia – l’espansione di questo settore nel territorio peruviano si è rivelato drammatico negli ultimi anni. Sia il governo centrale sia le amministrazioni regionali hanno adottato misure per promuovere e incoraggiare la coltivazione e più di 1,5 milioni di ettari sono stati identificati come potenzialmente adatti per la palma da olio, il che ha reso questo settore una delle minacce maggiori per l’Amazzonia peruviana.

Clima, allarme Nasa: “Rischio siccità”. E la California estrae acqua di 20mila anni fa. - Davide Patitucci

Clima, allarme Nasa: “Rischio siccità”. E la California estrae acqua di 20mila anni fa

In uno studio condotto dal Goddard institute for space studies, in collaborazione con la Cornell University e la Columbia University, e pubblicato su “Science Advances" si parla di “rischio siccità senza precedenti nel 21 secolo nelle pianure centrali e nelle regioni sud-occidentali americane”.

Le guerre del futuro potrebbero scoppiare a causa dell’oro blu. L’acqua potrebbe diventare sempre più rara e, di conseguenza, sempre più preziosa. Gli allarmi sul clima degli scienziati ormai non si contano più. L’ultimo, contenuto in uno studio Usa condotto dal Goddard institute for space studies della Nasa, in collaborazione con la Cornell University e la Columbia University, e pubblicato nei giorni scorsi su “Science Advances”, parla di “rischio siccità senza precedenti nel 21 secolo nelle pianure centrali e nelle regioni sud-occidentali americane”. Tutta colpa del surriscaldamento globale – stimato, secondo l’ultimo rapporto dell’Ipcc, il panel dell’Onu per lo studio dei mutamenti climatici, tra gli 0,3 e i 4,8 gradi entro la fine del secolo -, che potrebbe provocare solo negli Usa “35 anni di siccità, a partire dal 2050”, a causa di minori precipitazioni e un aumento dell’evaporazione.
Ne sanno qualcosa gli abitanti della California, che sta vivendo uno dei peggiori periodi di siccità della sua storia, e dove il 2014 è stato l’anno più caldo da quando si effettuano misure delle temperature. Come se non bastasse, le autorità locali hanno deciso di mettere in campo iniziative che potrebbero peggiorare la situazione. Stanno, infatti, pompando dal sottosuolo acqua più antica delle Piramidi, piovuta sulla Terra all’epoca in cui i nostri antenati attraversarono per la prima volta lo Stretto di Bering, passando dall’Asia al continente americano, tra i 15 e i 20mila anni fa. Acqua preistorica, quindi. “Quello che vedo è un futuro disastroso – commenta Vance Kennedy, idrologo 91enne che ha studiato tutta una vita le falde acquifere californiane -. Stiamo rimuovendo acqua che è stata nel sottosuolo molto a lungo, e che non potrà essere facilmente rimpiazzata”.
Tutta quest’acqua sarà in larga parte impiegata in agricoltura. “Se continuiamo ad irrigare a un tasso crescente come stiamo facendo negli Usa, non andremo avanti a lungo”, commenta Leonard Konikow, idrogeologo dell’U.S. Geological Survey. Il rischio, paventano i geologi Usa, è che parte del terreno possa lentamente affondare, un fenomeno definito dagli esperti “subsidenza”. Per spiegarlo, gli studiosi ricorrono al paragone con le spugne. “All’inizio hanno un bell’aspetto, ma dopo un mese di utilizzo quotidiano – spiega Bryant Jurgens, idrologo presso lo U.S. Geological Survey – perdono efficacia. Una cosa analoga accade alle falde acquifere”.
Il World economic forum (Wef), intanto, nel suo recente “Rapporto sui rischi globali per il 2015” evidenzia che nel 2030 la domanda di acqua rischia di essere superiore del 40% rispetto alle risorse disponibili. “Tutte le maggiori aree agricole del Pianeta, dalla Central Valley californiana al nord della Cina e dell’India – si legge nel rapporto -, stanno estraendo troppa acqua dalle falde”. Con pericolose ripercussioni sui centri abitati. “Centri urbani come Dhaka, Houston, Jakarta e Città del Messico stanno letteralmente collassando – spiegano gli esperti del Wef -. Jakarta, ad esempio, è già sprofondata di 4 metri nel corso di una generazione”. E la soluzione non sembra dietro l’angolo. “La perdita di acqua di faglia e l’aumento delle temperature – sottolinea lo studio della Nasa – probabilmente non faranno che aumentare l’impatto futuro della siccità nelle regioni più esposte, rendendo più complicato un adattamento”. “Abbiamo realmente bisogno – conclude Toby Ault, della Cornell University, uno degli autori della ricerca – d’iniziare a pensare a orizzonti più a lungo termine”.

Tangenti, arrestato il presidente di Federacciai. -



Antonio Gozzi, industriale patron della società di calcio Entella, in manette a Bruxelles.

Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, l’associazione delle aziende siderurgiche italiane, amministratore delegato del Duferco (produzione e import export di acciao) nonché patron della Virtus Entella che milita nel campionato di serie B di calcio, è stato arrestato in Belgio con l’accusa di aver pagato tangenti.  

Genovese di Chiavari, 61, professore universitario, Gozzi è stato arrestato insieme a un collaboratore, Massimo Croci, appena atterrato all’aeroporto di Bruxelles nell’ambito di un’inchiesta per corruzione. Secondo l’accusa avrebbe corrotto degli ufficiali nella Repubblica democratica del Congo per ottenere appalti. La società con sede a Lugano afferma che Gozzi e Croci si erano espressamente recati a Bruxelles per rispondere all’invito del giudice d’istruzione a testimoniare nell’ambito di un’inchiesta su un caso di corruzione, per la quale è già stato arrestato il sindaco di Waterloo, Serge Kubla, lo scorso 24 febbraio.  

Duferco ritiene «inammissibile» il modo di fare pressione utilizzato dalla giustizia belga. Duferco aveva già negato a fine febbraio di essere implicata nel caso di corruzione in Congo per il quale i suoi due dirigenti sono stati chiamati a testimoniare. E per il quale ieri sono finiti in manette. Oggi la società è controllata dalla cinese Hebei Iron and Steel Group. 

Grandi opere, Anm: schiaffi ai giudici Renzi replica: frasi false e tristi.

Grandi opere, Anm: schiaffi ai giudici
Renzi replica: frasi false e tristi


Rodolfo Sabelli critica pesantemente una serie di interventi legislativi che favorirebbero la corruzione, dalla "depenalizzazione del falso in bilancio alla riduzione della prescrizione". Dura risposta del premier.


"Uno Stato che funzioni dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo di legalità. In Italia accade il contrario". 
Così il presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati Rodolfo Sabelli commenta l'inchiesta di Firenze sulle tangenti sulle Grandi opere. "I pm sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati", afferma Sabelli. Dura la replica di Renzi: frasi false e tristi.
Il numero uno dell'Anm si riferisce a una serie di interventi legislativi che avrebbero favorito i corrotti, a cominciare dall'epoca di Tangentopoli, per arrivare nel 2002 "alla depenalizzazione del falso in bilancio e nel 2005 alla riduzione della prescrizione". Sabelli conclude quindi: "Chi semina vento raccoglie tempesta". E chiede a "chi ha responsabilità della cosa pubblica" di dare "il buon esempio" perché nel Paese possa "diffondersi la cultura della legalità".

Dura replica del premier Renzi - "Questo governo intende combattere perché in questo Paese non si formi uno stato di polizia ma di pulizia". Così Matteo Renzi alla Scuola superiore di polizia, spiegando che il ruolo dell'Anticorruzione è quello di "eliminare la sporcizia". Ha poi replicato alle accuse dell'Anm: "Lo Stato non dà schiaffi a magistrati e carezze ai corrotti. Sostenere questo è falso e triste". E ha esortato: "Non abbiate paura dell'appartenenza allo Stato".