mercoledì 22 marzo 2023

Maestà il popolo ha fame…dategli armi. - Massimo Erbetti


 

Quello che mi sconvolge in tutta questa storia è che è una donna…avete eletto una donna…una donna…

Ma forse chi ha deciso di proporvela ha pensato che proprio il fatto che fosse donna vi avrebbe indotto a vederla come una figura più equilibrata e non vi avrebbe fatto pensare che potesse arrivare a tanto.

Voi pensavate che volessero togliere il reddito di cittadinanza e la cessione crediti del Superbonus ecc ecc ecc ecc per fare un dispetto al M5S o perché odiano i poveri? Beh sbagliate e sbagliate di grosso…loro amano i poveri…hanno bisogno dei poveri…hanno bisogno dei soldi destinati al loro reddito di cittadinanza...e alla cessione dei crediti…e sapete per fare cosa? A cosa servono sti soldi? Per la sanità…infrastrutture…direte voi…ahahahah poveri illusi…servono a questo:

"Meloni, sull'aumento delle spese militari ci metto la faccia
La libertà ha un prezzo: difendersi è tutela sovranità nazionale"
(ANSA 21 marzo 2023)

Hai capito la donna, la mamma, la cristiana?

Ma perché Giorgia ha deciso questo e proprio in questo preciso momento? Per salvaguardare la "sovranità nazionale"? O perché glielo ha chiesto qualcuno? Sapete perché ve lo dico? Perché sempre ieri ho letto anche questa notizia:

"È mia prerogativa convocare la commissione Nato-Ucraina e credo che il momento sia arrivato".
Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, chiarendo che l'incontro avverrà nel quadro della ministeriale esteri di aprile e che il format avrà una cadenza più regolare nel futuro.
"Al summit di Vilnius mi aspetto che i leader prendano l'accordo che il 2% del Pil sia il minimo per quanto riguarda le spese in difesa" ha detto Stoltenberg"
(ANSA 21 marzo 2023)

Capito come stanno le cose? Vi è tutto chiaro?...minimo il 2% di Pil. Altro che "sovranità nazionale"

E adesso facciamoci due conticini…ma quanto ci costerà questo "scherzetto"?
Per saperlo mi sono andato a cercare qualche notizia in merito a quanto spende attualmente il nostro paese per le spese militari e ho trovato questo:

"Rapporto spese militari e PIL"
Secondo il report NATO del 31 marzo 2022, il rapporto tra spese militari e PIl in Italia è pari all'1,54% del PIL

Per cui…per raggiungere il 2% (minimo) ci sarà un aumento delle spese militari di almeno il 30% annuo…e voi che continuate a pensare ai poveri…e a come sopravviveranno…poveri illusi.

E niente…Giorgia ha deciso…lei sull'aumento delle spese militari ci mette la faccia…e noi ci mettiamo qualcos'altro.

Adozioni internazionali: coppia italiana scopre traffico di bambini. - Rachele Sorrentino

 

Adozioni internazionali: una coppia italiana ha scoperto un traffico di bambini in Ucraina. Volevano adottare un bimbo ma hanno offerto loro di comprarlo.

Una coppia di coniugi italiani è entrata in una controversa storia che, sembrando dapprima a lieto fine, ha rivelato dei drammatici retroscena.

LE ADOZIONI INTERNAZIONALI –  Alessia Raglianti e Tiziano Berardini sono due coniugi di Pisa che volevano esaudire il sogno di crescere un figlio. La coppia aveva fatto richiesta d’adozione presso l’Airone Onlus, associazione di Albenga che gestisce le adozioni internazionali. I due pisani erano riusciti ad ottenere l’affidamento di un bambino ucraino di nove mesi, per la cui adozione avevano già avviato le pratiche con l’Airone.

Entusiasti di poter divenire genitori, i coniugi sono partiti per l’Ucraina per prendere in affidamento il piccolo, le cui generalità e foto erano già state loro consegnate dall’associazione.

ACQUISTARE UN BAMBINO – Non appena la coppia ha raggiunto l’Ucraina , ha dovuto constatare due tristi verità che hanno distrutto il loro desiderio di adottare un bambino.

Batik, il piccolo che avrebbe dovuto essere adottato dai coniugi pisani, soffre di una malattia cardiaca conosciuta come morbo blu e,  a causa della gravità delle sue condizioni di salute,  non può espatriare dall’Ucraina. Inoltre, il bimbo di nove mesi non è suscettibile ad adozione in quanto non è stato abbandonato e affidato agli organi di competenza ma è stato meramente lasciato alla custodia dei responsabili di una sorta di ostello per bambini, un luogo nel quale le mamme conducono i propri figli per essere accuditi durante le loro attività lavorative.

VITTIME DI UN TRAFFICANTE - I due aspiranti genitori, shockati dall’ambigua situazione, hanno posto  molti quesiti al responsabile del presunto affidamento in Ucraina per far luce sull’accaduto. L’uomo, al seguito delle loro richieste, ha proposto alla coppia di acquistare un bambino e dichiarare che fosse loro figlio per poi trasferirlo, assieme a loro, in Italia.  I coniugi pisani sono celermente passati dalla realizzazione di un sogno d’amore all’implicazione in traffici illegali di minori, reato commesso più volte dal signore che ha tentato di chiudere l’accordo con loro e che attualmente è ricercato dall’Interpol per essere processato.

Dopo lo spiacevole inconveniente, la coppia è tornata in Italia e ha denunciato l’associazione Airone per implicazioni in traffici illegali di minori, portando il caso alla Commissione adozioni italiana che farà luce sulla presunta colpevolezza dell’Airone e sulla sua relazione con il trafficante ucraino.

ANCORA CASI AMBIGUI - Al momento, la coppia pisana ha avviato le pratiche per l’adozione di un bambino ungherese, il cui corretto svolgimento è stato cristallizzato a causa di una richiesta monetaria da parte dei responsabili del piccolo. I coniugi hanno dovuto patire sia la cocente delusione per non aver adottato il piccolo Batik, che avrebbero voluto affidare alle cure sanitarie italiane, che l’incertezza di una nuova possibile adozione di un bambino ungherese, per la quale si esigono comunque degli scambi monetari.

In queste delicate situazioni, le vittime più colpite restano sempre i bambini, sfruttati come merce di scambio o abbandonati al loro destino, privandoli spesso della speranza di essere salvati.

https://www.wakeupnews.eu/adozioni-internazionali-coppia-italiana-scopre-traffico-di-bambini/

Quando in Ucraina si vendevano i bambini nati o ancora in gestazione, e non era colpa di Putin (V. Volcic)

 

“L’Ucraina ha una legislazione molto flessibile nel campo di medicina riproduttiva. I programmi con ovodonazione e programmi di maternità surrogata sono assolutamente legali e sono regolati dalla legge. Siamo in grado di dare una possibilità per i pazienti, che non possono subire i programmi di ovodonazione o programmi di maternità surrogata nei loro paesi a causa delle limitazioni di legge. La nostra legislazione non limita l’età della maternità. Nel nostro paese c`è la possibilità di rimanere incinta anche all’età di 54 anni se non ci sono controindicazioni per la gravidanza”. Si pubblicizzava così su Internet la Clinica Intersono di Leopoli, una delle tante che prima della guerra attirava in Ucraina coppie (non solo etero) desiderose di un piccolo erede. “Ci siamo specializzati – vantava il centro per la riproduzione assistita – nello svolgimento di cicli di FIV, cicli di donazione con ovuli freschi e vetrificati, crioconservazione degli embrioni e ovociti, la conservazione del tessuto ovarico, e il trattamento di maternità surrogata. Siamo situati nella bella città di Lviv, un grande centro culturale e storico in Ucraina occidentale, con facili collegamenti con le capitali europee attraverso Lviv; s nuovo aeroporto internazionale, ed entro il 70 km di distanza in auto dal confine polacco-ucraino”.

Tutto questo è stato rimosso, insieme alle evidenti infiltrazioni naziste nel regime di Kiev, perchè la scelta atlantista dei governi Draghi e Meloni, con annesso invio di armi che arricchisce le aziende pubbliche e private del settore, e miete vittime innocenti da entrambe le parti, non ammette ragionamenti complessi: il male è tutto da una parte, il bene solo dall’altra. E pazienza se si chiudevano entrambi gli occhi sulla vendita dei bambini nati o ancora in gestazione, le cui mamme e papà naturali erano scelti sui cataloghi (come nella foto).

“L’Ucraina è un paese di origine, transito e destinazione per la tratta di esseri umani dall’inizio degli anni ’90. Uomini, donne e bambini sono oggetto di tratta a scopo di lavoro forzato, accattonaggio, sfruttamento sessuale e di altro tipo. I principali paesi di destinazione degli ucraini oggetto di tratta sono stati la Federazione Russa, la Polonia e la Turchia, nonché il traffico di esseri umani all’interno dell’Ucraina. Il problema è stato aggravato dall’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022”, denuncia l’Agenzia Americana per lo Sviluppo Internazionale (USAID).

“Anche prima dell’invasione della Russia – specifica USAID nel suo sito – l’Ucraina stava già affrontando un aumento della portata del traffico di esseri umani causato dalla pandemia di COVID-19 e dal continuo sfollamento dall’Ucraina orientale colpita dal conflitto e dalla Crimea occupata. La popolazione è estremamente vulnerabile, un problema gravemente aggravato dall’invasione della Russia e dalla necessità per milioni di persone di lasciare le proprie case per mettersi al sicuro in Ucraina e all’estero. Intermediari/reclutatori del lavoro fraudolenti possono approfittare della guerra per sfruttare persone a rischio.

Prima dell’invasione della Russia nel febbraio 2022, la missione dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) in Ucraina stimava che più di 300.000 ucraini fossero stati vittime della tratta di esseri umani dal 1991. Si stima che 46.000 ucraini siano stati oggetto di tratta nel periodo 2019-2021; 29.000 all’estero e 17.000 in Ucraina. »

Con la trasformazione della guerra civile (iniziata nel 2014) in conflitto Ucraina – Russia, al traffico di bambini si associa quello dei rifugiati. Traffico creatosi nei territori controllati dal governo di Kiev e gestito da ufficiali dell’esercito ucraino e membri del Governo. L’Agenzia per l’Asilo dell’Unione Europea e l’Organizzazione per Cooperazione e sviluppo economico (OCSE) in una inchiesta compiuta dal marzo all’agosto 2022 ha rilevato che il 22% dei rifugiati in Polonia ed Europa sono stati obbligati a pagare di media 363 euro, per poter uscire dai confine ucraini. Il 48% delle vittime hanno subito aggressioni, abusi emotive e minacce fisiche legate al pagamento del pizzo per oltrepassare la frontier polacca. Il 17% è stato soggetto a razzismo e xenofobia, il 11% vittime di frode e sfruttamento finanziario e sessuale. Gli intervistati hanno denunciato corruzione e attività fraudolente nella procedura di richiesta di protezione temporanea in Polonia e altri Paesi UE gestita da intermediari associati all’esercito e al governo ucraino.

Queste estorzioni attuate molto prima del conflitto Ucraina – Russia, rivela uno studio dell’Ufficio Droghe e Crimini delle Nazioni Unite (UNODC). Dal 2014 gli ucraini erano tra le principali nazionalità di migranti irregolarmente soggiornanti, irregolarmente inseriti nei Paesi UE tramite documenti fraudolenti. Informazioni comunicate a Europol nel 2022 indicavano migliaia di casi di contrabbando di carte d’identità, patenti di guida, passaporti ucraini venduti dalle autorità a cittadini non ucraini al fine di poter entrare in Europa. Inoltre vi era una florida tratta di bambini (sopratutto provenienti dal Donbass di origine russa) che venivano rapiti dalle milizie neonaziste per costringerli a lavori forzati e all’accattonaggio nei Paesi dell’Est Europa dove i governi non applicano severamente le misure di controllo migratorio e protezione dei minori previste dalla UE : Polonia, Bulgaria, in primis.

Affianco alle agenzie ucraine che, come abbiamo documentato in apertura, ingaggiavano giovani donne ucraine di famiglie poverissime per affittae l’utero per la maternità surrogata commerciale, florido era il traffico illegale di neonati nel contesto di adozioni illegali.
Nel 2015 le autorità giudiziarie ucraine cercarono di interrompere questi traffici tramite la collaborazione dell’Europol per poi disinteressarsene causa pressioni di importanti ufficiali e politici ultra nazionalisti e neonazisti che controllavano i network criminali. Questi network usavano alla luce del sole applicazioni di messaggistica e avvisi sui social media (in particolare Viber, Telegram e Facebook) senza che il governo intervenisse o i social (americani) oscurassero gli account. L’Organizzazione per la sicurezza e Cooperazione in Europa (OSCE) registrarono enormi picchi di ricerche online in più lingue con contenuti espliciti per attirare la domanda di servizi sessuali di donne e ragazze minori ucraine. Almeno il 12% di questi contenuti avevano palesi caratteristiche di pedofilia.

Nonostante le indagini e le prove raccolte, nessun intervento serio o mandato di arresto è stato attuato dall’Unione Europeo né tanto meno dalla CPI, nonostante che si tratti di evidenti crimini contro l’umanità, in quanto Stati Uniti e NATO avevano già deciso che l’Ucraina doveva essere il cavallo di Troia per limitare (e se possibili distruggere) la Russia. Le testimonianze raccolte dalla popolazione ucraina di etnia russa e non nel Dombass rivelano che fin dalla guerra civile (2014 – 2021) le autorità delle Repubbliche indipendenti inviavano i bambini in Russia per sottrarli a questi crimini. Un ruolo che dal febbraio 2022 è svolto anche dall’esercito russo. Maria Alekseyevna Leopoli-Belov, Commissario per i diritti dei bambini presso l’Ufficio del Presidente della Federazione Russa, fin dal 2015 ha svolto un ruolo cruciale per salvare i bambini ucraini del Donbass. Ora la CPI (sotto pressione di USA e NATO) la accusa di crimini di guerra e di deportazione illegale di bambini. Il suo complice sarebbe Vladimir Vladimirovich Putin…

https://www.farodiroma.it/quando-in-ucraina-si-vendevano-i-bambini-nati-o-ancora-in-gestazione-e-non-era-colpa-di-putin-v-volcic/


Opinioni scambievoli su temi attuali di dibattito su Fb.

 

Mario Rosso scrive, Viviana Vivarelli condivide:

La corte dell'Aja ha emesso un mandato di arresto internazionale verso Putin per crimini di guerra...
Io avrei emesso un mandato anche verso Biden e perché no anche verso Zelenskyj...e il segretario Nato, Stoltenberg.
Perché a me risulta che la Nato si è allargata tanto in questi ultimi anni fino a portare testate missilistiche a un passo da Mosca. Lo dimostra la futura annessione alla Nato dell'Ucraina e perché no, della Bielorussia...
Ma nessuno ha mai condannato per crimini di guerra i vari presidenti americani che hanno invaso Irak, Afganistan, Libia...Eppure sono morti centinaia di migliaia di persone, anche sotto i bombardamenti...
E naturalmente,questo atto degli Occidentali atlantisti della corte dell'Aja, non farà altro che allontanare prospettive di pace tra Russia e Ucraina...

Giuditta Gatto interviene:

È tutto ben congegnato da USA e paesi loro satelliti per cancellare la possibilità di pace in questo conflitto, loro arrestano i Capi di Stato scomodi, come è avvenuto con Slobodan Milošević, e tantissimi altri condannati durante la guerra dei Balcani che poi sono stati assolti. Gli americani lo fanno anche a casa loro, vedi caso Trump. Oggi nel mirino è ovviamente Putin , componente principale, assieme alla Cina , dell'organizzazione politico finanziaria BRIC che si va rafforzando sempre di più con l'adesione di altri Paesi del sud del mondo nella lotta per la de-dollarizzazione dei mercati mondiali . Gli USA non vogliono cedere il loro dominio indiscusso e questa è una delle principali motivazioni delle loro guerre e della guerra in Ucraina. Ucraina Paese notoriamente corrotto, patria delle organizzazioni criminali più efferate come trafficanti di armi e di organi, Paese tra i pochi al mondo dove la maternità surrogata a fini commerciali è legale e dove sono legali gli allevamenti intensivi di bambini, questa è la realtà di questo tristo Paese governato da pericolosi pagliacci ....ma quando il Tribunale internazionale si occuperà dei crimini di guerra degli americani denunciati da Assange con tanto di prove riportate da Wikilix e quando sarà indiziato per crimini di guerra Nietaniau per genocidio contro il popolo palestinese??? E quanti altri veri criminali di guerra non sono perseguiti perché amici degli USA???

Fb 20\21.3.2023

martedì 21 marzo 2023

Victoria amazonica.

 

Victoria amazonica (Poepp.Sowerby1850 è una pianta acquatica della famiglia delle Nymphaeaceae, originaria del bacino dell'Amazzonia[1].

Questa ninfea sudamericana presenta le foglie più grandi del mondo tra le specie acquatiche. Queste foglie sono in grado di galleggiare e sopportare pesi grazie alla particolare tessitura delle nervature della pagina inferiore. Le foglie fungono quindi da supporto per diverse specie di uccelli che le usano come piattaforma per la pesca, nonché per vari rettili che le utilizzano per esporsi al sole.

In orticoltura, questa specie spettacolare è molto apprezzata, anche se è difficile coltivarla lontano dall'equatore e cresce solo in serre appositamente attrezzate.

Ha foglie di dimensioni molto grandi, fino a 3 metri di diametro, con un bordo rialzato di circa dieci centimetri e costole profonde sul lato inferiore che gli consentono di intrappolare delle sacche d'aria e quindi di galleggiare molto bene. La superficie delle foglie è idrorepellente grazie ad una spessa cuticola cerosa idrofoba.

Gli steli sono lunghi 7-8 metri, e sono ancorati al terreno. Sono piante rizomatose.

I fiori possono arrivare a 40 cm di diametro, con 4 sepali coriacei e spinosi di colore marrone con bordi rosa. I petali sono numerosi da 50 a 70 per fiore. Gli stami sono da 100 a 300. Il gineceo è composto da 20 a 40 carpelli sincarpici. L'ovario è pluriloculare. Il fiore è proterogino.

La prima notte dopo essere sbocciati i fiori sono bianchi, e dalla seconda notte in poi assumono una colorazione rosa. Questo avviene a causa delle reazioni chimiche durante l'impollinazione che producono una grande quantità di antociani che determinano la variazione cromatica.

Il frutto è una bacca ovoidale con un diametro leggermente superiore a 10 cm che contiene 100-700 semi ovali, lunghi un centimetro.

Biologia

I fiori sono impollinati da scarabei della sottofamiglia Dynastinae.[2] È una pianta molto competitiva. Utilizza infatti i suoi germogli pieni di spine, come una mazza chiodata, facendoli roteare sulla superficie dell'acqua per rimuovere da essa le piante in competizione. Oltre a ciò, date le enormi dimensioni, è in grado di sottrarre luce solare alle piante sottostanti e la rapida espansione della foglia (più di 20 centimetri al giorno) è in grado di allontanare e soppiantare i competitori.[3][4]

Distribuzione e habitat

La specie è nativa delle acque poco profonde del bacino del Rio delle Amazzoni.


https://it.wikipedia.org/wiki/Victoria_amazonica

Fallujah. La strage nascosta.

 

Fallujah. La strage nascosta è un documentario di Sigfrido Ranucci e Maurizio Torrealta andato in onda per la prima volta sulle reti televisive della Rai l'8 novembre 2005.

L'inchiesta

L'indagine documenta le prove dell'uso di armi chimiche, in particolare ordigni incendiari e armi basate sul fosforo bianco e altre sostanze simili al napalm, come la bomba incendiaria Mark 77, e l'uso indiscriminato della violenza contro i civili da parte delle forze militari statunitensi nella città irachena di Falluja durante l'offensiva del novembre 2004.

Le interviste con ex militari statunitensi che affermano di essere stati presenti all'offensiva di Falluja supportano l'ipotesi dell'uso di armi da parte degli Stati Uniti, mentre i giornalisti che erano in Iraq discutono dei tentativi degli Stati Uniti di bloccare la diffusione delle notizie.

Vi sono filmati di armi al fosforo bianco sparate da elicotteri in aree urbane, così come riprese dettagliate mostrano i resti di persone che si suppone siano state uccise da quelle armi, tra cui donne e bambini. Nel documentario viene intervistato l'ex soldato statunitense, ora attivista contro la guerra, Jeff Englehart, il quale discute dell'uso del fosforo bianco, chiamato “Willie Pete” (nome alternativo per "White Phosphorus" "WP"), da parte degli Stati Uniti in aree edificate e descrive l'offensiva di Falluja come «un'uccisione di massa di arabi». Englehart ha trascorso due giorni a Falluja durante la battaglia.[1]

Nel reportage si afferma che i militari statunitensi hanno deliberatamente mirato a civili iracheni e bambini durante l'offensiva di Falluja per debellare l'opposizione all'occupazione statunitense. Viene intervistato l'ex soldato statunitense Garret Reppenhagen il quale afferma che le morti civili erano frequenti e intenzionali.

Per le rivelazioni in anteprima il documentario è stato ripreso dalle maggiori testate mondiali, fra le quali Le Monde[2]El País[3], il New York Times[4], il Guardian[5], oltre alle italiane La Repubblica[6] e Corriere della Sera[7]; su quest'ultimo, Enzo Biagi richiamò il filmato e i suoi autori nella sua rubrica “Strettamente personale”[8].

Nel 2006 Ranucci ha vinto per il documentario il premio Alpi con la seguente motivazione: «Sigfrido Ranucci svela in esclusiva l'utilizzazione del fosforo nei bombardamenti americani su Falluja. L'inchiesta di Rai News 24 ha fatto il giro del mondo denunciando un drammatico retroscena della guerra in Iraq.»[9]


https://it.wikipedia.org/wiki/Fallujah._La_strage_nascosta