Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
domenica 16 aprile 2023
Imbastardimento
venerdì 14 aprile 2023
Isola delle femmine tra storia e leggende. - Mariafrancesca
Foto: 1 Immagini gratis di Sicilia Isola Delle Femmine - pixabay |
La fondazione del Comune di Isola delle Femmine risale al 1854. In quell’anno la borgata di pescatori che viveva nei pressi della Tonnara appartenente al Comune di Capaci divenne un Comune indipendente.
La città prende il nome dall'omonimo isolotto. Riguardo al toponimo (cioè al nome del luogo), ed in particolare all'espressione delle Femmine, vi sono diverse ipotesi e leggende. Secondo una nota ipotesi sull’ isolotto vi era un carcere femminile. Tale ipotesi era giustificata dalla presenza di un edificio che si erge sull’isolotto. Dai reperti storico-archeologici è emerso the tale edificio non è mai stato né una prigione, né un castello, bensì una torre difensiva. In epoca romana Plinio il Giovane in una lettera a Traiano racconta che sull'isolotto risiedevano bellissime fanciulle che si offrivano in premio al vincitore della battaglia.
Secondo un’altra leggenda vicino all’'isolotto dimorano alcune sirene, poiché il rumore di una fortissima corrente marina proveniente da Nord–Ovest ricorda i sibili di queste mitologiche creature. Infine, la leggenda più famosa racconta di 13 donne ottomane, che dopo aver commesso gravi colpe, furono abbandonate dai propri mariti su una barca (senza marinaio) e lasciate alla deriva. La corrente marina le trasportò sull'isolotto dove vissero felici per poco meno di un decennio. Tuttavia i mariti, pentiti del loro gesto, le cercarono e le ritrovarono dopo 7 anni. Fecero pace e inizialmente rimasero sull’isolotto. Successivamente si spostarono sulla terraferma dove in onore della pace fatta fondarono il Comune di Capaci (per la pace).
Secondo un’altra ipotesi toponomastica l’espressione delle Femmine è la storpiatura, l’italianizzazione del nome del governatore bizantino Eufemio, che cercò di rendere autonomi i siciliani dal governo di Costantinopoli. Infine un'altra ipotesi è che il toponimo abbia avuto origine dalla parola araba fim, che significa imboccatura, alludendo all’imboccatura esistente tra la costa e l'isolotto. Gli archeologi hanno rilevato la presenza umana fin dal Neolitico. Tuttavia i reperti archeologici (sia terreni che subacquei) più rilevanti riguardano l'età punico-romana. Fin dai tempi più antica la principale attività di sussistenza della popolazione locale è sempre stata la pesca. Infatti negli anni ‘80 è stata attestata sull'isolotto la presenza di vasche, appartenenti ad un stabilimento per la lavorazione del pesce e dove gli antichi romani preparavano il garum, una gustosa salsina di pesce.
Nel XII secolo i pescatori fondarono un borgo marinaro avente una tonnara, vicino alla quale sorse una chiesa, destinata al culto di questi ultimi. Il Re Guglielmo II donò tale tonnara al vescovo di Monreale, e successivamente divenne proprietà e sede della famiglia Bologna. Oggi è la sede municipale. Ad Isola vi sono due torri di avvistamento: la Torre di dentro, e la Torre di fuori. La torre di dentro, situata sulla terraferma, ha una pianta circolare e risale al 1388. Essa probabilmente è stata edificata preesistente. Infatti da alcuni documenti storici è emerso che nel 1176 vi era una torre, chiamata Tonnarella monta a leva, destinata alla difesa della tonnara situata nel golfo di Capaci. Tale torre venne donata dal re Guglielmo II alla chiesa di Monreale. L’odierna torre in terra avente una pianta circolare è stata edificata in tufo ed è dotata di due piani, raggiungibili attraverso una scala. Al piano di sotto vi trovava una cisterna che raccoglieva l'acqua piovana, il piano superiore venivano utilizzato come deposito per le armi. La torre sull'isolotto, detta torre di fuori, è stata i edificata nel ‘600 dall'architetto Camillani, che divenne famoso per aver realizzato la fontana di piazza Pretoria a Palermo. Cosi come la terra di dentro, anche la terra di fuori fu realizzata in tufo e su 2 piani, ma essa ha una pianta quadrata.
Di tale torre oggi rimane solo un rudere. Infatti dai raccanti e dalle fotografie degli abitanti locali è emerso che nel ’43 tale torre fu utilizzata come bersaglio durante gli allentamenti militari dagli alleati. La torre fu bombardata sia dai cannoni, che i soldati azionavano sulla terra, sia dagli aerei militari. Quando venne fondato il comune di Isola, la popolazione nativa era di circa 1000 abitanti. Dopo la sua fondazione ci fu un incremento demografico. Tuttavia, agli inizi del Novecento molti isolani emigrarono in America a bordo di alcune barche dette Capaciote, e fondarono un nuovo borgo nei pressi di San Francisco. La popolazione riprese a crescere dal 1965, quando i palermitani presero l'abitudine di trasferirsi ad Isola per le vacanze estive.
Agli inizi negli anni Sessanta i palermitani presero l'abitudine di trasferirsi ad Isola per le vacanze estive. Inoltre, ancor prima della seconda guerra mondiale le famiglie avevano l'abitudine di fare dei pic-nic domenicali sull'isolotto e di saliere sul terrazzo nella torre di fuori per danzare. Tale isolotto si trova a circa 800 metri di distanza dalla terra ferma. Esso è un’attrazione presenta un’elegante forma più o meno ovale a causa delle attività erosive dell’acqua e del vento. Su tale isolotto i pastori in età moderna portavano le loro pecore a pascolare. Secondo la popolazione locale esse producevano dell’ottimo latte da cui si produceva una squisita ricotta. Per tutelare, proteggere e valorizzare il patrimonio paesaggistico di tale città.
Nel 1997 fu istituita dalla Regione Siciliana la riserva naturale orientata di Isola delle Femmine gestita dalla LIPU; nel 2003 il ministero dell’ambiente istituisce l'area marina protetta di Capo Gallo-Isola delle Femmine. Oltre alla valorizzazione ed alla tutela del patrimonio paesaggistico e delle specie di animali presenti sul territorio, lo scopo di tali istituti è anche promuovere il territorio dal punto di vista economico e le attività di ricerca scientifica.
Vitalizi, li incassano tutti: pure condannati o eletti per 1 giorno - Lorenzo Giarelli e Ilaria Proietti
I casi più assurdi.
Aridateci Aigor. - Marco Travaglio
mercoledì 12 aprile 2023
Risparmio in bolletta con le batterie a base di sabbia. - Elisabetta Coni
Photo by: Como una Reina – Pixabay |
Al via la sperimentazione di una tecnologia tutta italiana, partendo dalle aziende per poi spostarsi sulle abitazioni: si parte da Salerno con le batterie a base di sabbia utile per edifici energivori.
Si sa che la crisi energetica con relativo aumento dei prezzi del gas hanno dato la spinta per il progresso di energie rinnovabili alternative al gas. Del resto è proprio il settore industriale ad essere stato pesantemente compromesso dai salassi delle bollette energetiche, essendo le aziende molto energivore. Quindi, cercare fonti di energia meno costosa e che sia sostenibile è diventata una sorta di priorità.
Ma il maggior ostacolo per l’utilizzo di tecnologie rinnovabili nell’ambito industriale che richiedono alte temperature è da sempre legato alla difficoltà che pompe di calore e batterie di accumulo non arrivavano oltre ai 90 gradi. Ma EnelX con la collaborazione del Gruppo Magaldi Green Energy stanno sperimentando una nuova tecnologia chiamata TES, Thermal Energy Storage. Si tratta di Power to Heat. Si tratta di un sistema di storage termico da 13 megawattora che genera vapore termico. Questa maxi batteria si alimenta con fonti rinnovabili, utilizzando sabbia silicia come materiale di stoccaggio.
Come funziona la batteria a base di sabbia.
Il progetto sperimentale di EnelX con Magaldi avrà una prima realizzazione presso una azienda di Salerno. Si tratta della Igi di Buccino, la quale è famosa per produrre olii vegetali che fornisce al gruppo dolciario Ferrero di Alba.
Secondo i due gruppi, questa collaborazione diventa un passo importante per offrire una alternativa valida con fonti rinnovabili e incrementare la decarbonizzazione dei processi industriali, sostituendo di fatto il gas.
Dal punto di vista economico, esso è conveniente visto che si arriva a 20€ a megawattora, più ovviamente il costo per produzione energia rinnovabile. Se pensiamo che una batteria al litio costa dai 40 ai 60 € a megawattora, la convenienza è evidente.
Stoccaggio energetico, il futuro dell’Italia
Il Belpaese ha risorse e competenze adeguate per svolgere un ruolo rilevante nell’ambito dello stoccaggio energetico. Si tratta di un fattore abilitante nella produzione di energie rinnovabili in modo continuativo allo scopo di creare un sistema stabile e sicuro. Ormai da oltre un anno si sono avviate sperimentazioni per trovare soluzioni innovative e alleggerire pertanto i processi industriali, ma non è detto che le batterie a base di sabbia siano destinate solo a questo uso esclusivo.
Infatti, grazie alla loro efficienza energetica anche in caso di raggiungimento di temperature elevate, si potrebbe pensare a una alimentazione di edifici diversi dalle industrie come interi quartieri o addirittura interi paesi. In questo modo, si potrebbero elettrificare e soprattutto decarbonizzare lavorazioni come quello della ceramica, ma anche alleggerire il peso e il costo delle batterie di accumulo presenti sul mercato. Per ora, ci si sofferma al settore industriale: ci sono state sperimentazioni in Sardegna, Cile e Spagna: quest’ ultima per elettrificare i processi produttivi degli impianti della Renault.
Si potrebbe pensare di avere un concorrente diretto dell’idrogeno green in quanto l’energia rinnovabile convertita in calore ed accumulata con questa tecnologia, ha un’efficienza superiore al 90% ed è in grado di elettrificare almeno il 50% dei processi industriali in Italia, ma anche all’estero. Si pensa anche agli orari migliori per caricare e scaricare il sistema di accumulo e quando conviene immettere energia in rete per una efficienza e un risparmio senza eguali.
https://www.casaideadesign.it/attualita/risparmio-in-bolletta-con-le-batterie-a-base-di-sabbia.php
“Ti devi solo levare la merda da dosso”. - Ettore Zanca
Tempo fa ho fatto un sogno in cui un amico caro scomparso era con me durante un pranzo al mare. Mi allontanavo per guardare le onde e lasciavo al tavolo mio padre, mio figlio, una donna di spalle che era oniricamente mia compagna a scherzare tra loro. Avevo una sensazione di paura. Lui mi raggiungeva e diceva questa frase.
Mi è venuto in mente questo sogno apprendendo di Alex Roca. Sarebbe un atleta. Ma è riduttivo definirlo così. Ha fatto due volte la Titan Desert. 600 km in pieno deserto del Marocco in bici (per lui un tandem con un partner), 5 gare di triathlon e 4 mezze maratone. Lo scorso marzo ha raggiunto un traguardo storico: l’intera maratona di Barcellona. Il tutto a 32 anni.
Alex all’età di 6 mesi ha avuto un herpes cerebrale che gli ha procurato una paralisi permanente e un’invalidità del 76% oltre a impossibilità di parlare. I medici gli avevano dato pochi mesi di vita, dopo, dicevano, sarebbe morto o entrato in coma vegetativo. E adesso se rileggete ancora quanto ha fatto sopra forse vi renderete conto che tantissimi di noi senza alcuna patologia non sarebbero nemmeno in grado di cominciare quello che lui ha finito.
Ha voluto frequentare la scuola pubblica e i compagni per parlare con lui hanno imparato la lingua dei segni. Inoltre fatto il corso per assistente alla disabilità. Quando si è presentato gli hanno detto “tu dovresti essere integrato, non provare a integrare gli altri”, lui ha fatto spallucce e ha ottenuto la qualifica in un anno. Ce ne vogliono tre. Ma non gli hanno concesso il titolo.
Gira il mondo facendo conferenze su come andare oltre i limiti che ci impongono gli altri e insegna come si superano i pregiudizi e le sentenze facili su chi ha disabilità.
Tempo fa una persona gli ha scritto per ringraziarlo. Con le sue parole ha affrontato e vinto una dipendenza da alcool che lo stava uccidendo.
Ha una compagna meravigliosa che ha scelto di dividere la sua vita con lui: Mari Carme. Quando si sono conosciuti lei aveva solo 19 anni, 5 anni fa. Era una sua spettatrice a una conferenza e si è innamorata. Hanno deciso di stare insieme e come dice lui “viviamo giorno per giorno perché non so cosa sarà di me domani, mi ha colpito la sua maturità. La maggior parte delle ragazze non vorrebbero nemmeno sentir parlare di un rapporto così, lei è sempre con me, come la mia famiglia e viene a tutte le gare che voglio fare ”. E credo che le immagini di loro due insieme siano il sunto dell’amore come poche cose al mondo.
Ripenso a quel sogno e alla vita di Alex; è riuscito ad andare oltre pregiudizi, facili oracoli, gente supponente e tranciante, egoriferiti e tromboni, che la vita te la peggiorano costringendoti a una mediocrità desolante e tossica. Forse il segreto di Alex è stato proprio questo. Contare su qualcosa di essenziale. Gli amori della sua vita, chi lo sostiene in progetti e scelte apparentemente folli che poi si rivelano scosse di adrenalina e vita pura. Perché Alex lo ha capito prima degli altri che non si sa cosa saremo domani. Tutti. E questa incertezza l’ha trasformata in vita, scelte, amore. Si è levato tutta la merda da dosso. Lui.
https://www.facebook.com/photo?fbid=6424283140935678&set=a.211974708833250
martedì 11 aprile 2023
Movimento 5 stelle - Scanzi, Vivarelli, me.
Io credo, invece, che il 5s di Conte basi la sua filosofia sull'ideologia, quella che è l'essenza del progetto iniziale, e sul "meglio pochi ma puri" e non su "vengano tutti purché portino voti". E' il sistema che è sbagliato; è l'aver dato la possibilità a chi commette reati di non dover subire pene e di potersi ricandidare che ha corrotto la purezza delle ideologie, spesso solo usate più come propaganda che come linea di condotta. Oltretutto, noi italiani non siamo ancora pronti a combattere per gli ideali senza ricevere compensi o riconoscimenti, ci siamo imbastarditi, adeguati ai tempi che corrono: apparire più che essere, usare la furbizia più che l'etica.
Inoltre, era anche nelle previsioni che i tanti aspiranti 5s non fossero tutti onestamente attirati più dal progetto che dalla carica che avrebbero assunto.
E non so se il tempo ci cambierà in meglio o in peggio... ma, continuando su questa scia, propendo ad ipotizzare che sia più facile il verificarsi della seconda ipotesi.
cetta.