martedì 5 agosto 2025

La Cascata di Sangue in Antartide.

 

Nel cuore dell'Antartide, sul ghiacciaio Taylor, nelle Valli Secche, si svolge uno dei giochi naturali più inquietanti e affascinanti al mondo. Davanti a un ghiacciaio bianco latte, si trapunta una cascata di liquido rosso scuro che sembra sangue appena versato. Blood Falls è così drammatico che i primi esploratori pensavano di assistere a un omicidio cosmico commesso dalla natura stessa.
Questa cascata sanguinosa è un mistero assoluto per oltre un secolo. Quando il geologo australiano Griffith Taylor lo scoprì nel 1911, pensava che il rosso derivasse da alghe rosse nel ghiaccio. Per decenni, gli scienziati hanno cercato di spiegare perché un ghiacciaio polare versa sangue, ma la verità si è rivelata molto più spettacolare di qualsiasi teoria.
Sotto il ghiacciaio Taylor si trova uno degli ecosistemi più estremi della Terra. Quasi 400 metri sotto il ghiaccio c'è un lago sotterraneo isolato dal mondo esterno da 1,5 milioni di anni. Quest'acqua antica contiene un'incredibile concentrazione di ferro - 20 volte più del normale oceano. Se quest'acqua ricca di ferro riesce a penetrare attraverso le crepe del ghiaccio e a raggiungere la superficie, il ferro si ossida immediatamente a contatto con l'aria e si trasforma in ruggine liquida color sangue.
Ma la scoperta più sorprendente è che in questo lago sotterraneo ghiacciato ci sono microrganismi che si sono evoluti in modo del tutto unico. Questi batteri sopravvivono senza luce solare, ossigeno e meno temperature e si nutrono esclusivamente di ferro e zolfo. Sono letteralmente i vampiri microbici del pianeta che trasformano il metallo in energia vitale e producono questa cascata di "sangue" come effetto collaterale del loro metabolismo alieno.
Blood Falls è una finestra su un tipo di vita che potrebbe esistere su altri pianeti ghiacciati come Europa o Encelado. La prova che la vita può sopravvivere nelle condizioni più impossibili, e che il nostro pianeta nasconde ecosistemi di sorprendente alienazione, anche in luoghi che sembrano completamente sterili. Quando vedi questa cascata rossa che erutta dal ghiaccio bianco, non vedi solo un fenomeno geologico, ma vedi il sangue di un mondo sotterraneo che si è evoluto nel silenzio e nel buio nel corso di milioni di anni.

lunedì 4 agosto 2025

Aldo Busi "Siamo un paese di affaristi, coglioni e criminali"

La demenza di Trump, Putin e i coglioni europei. - Tommaso Merlo

 

Trump schiera sottomarini nucleari contro la Russia perché non ha digerito un post sui social. Più che demenza senile, infantile. Da una parte il noto leone da tastiera putiniano Medvedev, dall’altra un presidente americano che andrebbe ricoverato d’urgenza in psichiatria. Rischiamo l’escalation verso una guerra atomica mondiale e dopo millenni di guerre sanguinarie di chiudere in bellezza finendo tutti in polvere. Il tutto senza nessuno straccio di motivo se non la demenza di chi ci governa. A partire da quella di Trump che si è fatto eleggere garantendo la pace in giornata con la Russia e dopo mesi in cui si è barcamenato tra ipocrisia ed incompetenza, siamo alle schermaglie atomiche. Davvero da camicia di forza. Un giorno blocca le forniture di armi a Zelensky e lo prende a schiaffi, il giorno dopo manda vagonate di missili ipersonici e lo applaude. Demenza personale che si fa geopolitica. L’unica speranza è Putin, un capo di stato che non trasforma l’acqua in vino e non è certo un pacifista, ma perlomeno è adulto e ancora sano di mente. Che piaccia o meno, Putin ha obiettivi chiari e procede coerentemente. La Russia rivendica i territori ucraini conquistati dopo anni di negoziazioni traditi e pretende che Kiev rimanga neutrale con le buone o le cattive. Che piaccia o meno, la Russia non accetta paesi ostili lungo le sue frontiere e pretende che la Nato stia alla larga. Come del resto pretenderebbero gli americani se Putin tentasse d’infiltrarsi in Messico o in Canada. Ma si sa, l’onestà intellettuale è un lusso nel decadente impero occidentale e la propaganda ha rimpiazzato il ragionamento. L’auspicio è che Putin metta Medvedev a cuccia e convinca Trump di smetterla di fare il bulletto e di dare retta ai russofobi di cui si è circondato. Doveva essere il presidente che fermava i deliri bellici neocon ed invece li sta portando a livelli inauditi. Ed è questo l’interrogativo politico. Come sia possibile che cambiano governi e presidenti ma l’agenda occidentale è sempre la stessa. Come se Trump fosse solo il burattino di turno alla Casa Bianca e chi comanda davvero è quella mega lobby senza volto che agisce alle sue spalle. Una mega lobby che va dalle industrie belliche fino all’alta finanza passando per i servizi segreti e che impone da decenni l’agenda economica neoliberista e la guerra permanente. Con destra e sinistra che sono solo baggianate che quei burattini dei politicanti usano per salvare una parvenza di democrazia ed intortare le masse aizzandole a vanvera mentre dietro le quinte si decidano i destini del mondo. Fatti. Con una guerra sempre più permanente e potenzialmente mondiale. Per mano di un Trump da ricovero d’urgenza, ma anche dei coglioni europei che ancora gli danno retta. Ormai siamo al colonialismo anche psicologico che sta raggiungendo vette davvero tragicomiche. Abbiamo sostanzialmente scatenato una guerra col nostro vicino russo nonché nostra principale fonte energetica quando fino al giorno lo baciavamo anche sulla bocca. E questo per assecondare la cronica invadenza militare degli americani che per ricompensarci del sostegno, oggi ci vendono la loro energia di bassa qualità e costi maggiori nonché miliardi di armamenti dopo averci fatto svuotare gli arsenali per una guerra autolesionistica e persa in partenza. E se non bastasse, adesso ci ringraziano pure prendendoci a tariffe in faccia aggravando la recessione che ci hanno generato. Il tutto sotto gli occhi divertiti dei cinesi che completeranno l’epocale sorpasso prima del previsto visto che l’Impero occidentale si fa male da solo. Davvero da dementi, davvero da coglioni. Le democrazie occidentali vivono una crisi devastante, con la credibilità delle classi dirigenti ai minimi storici, con società sfaldate, con qualità della vita a picco, con la crescita ristagnante e quello che resta dello stato sociale che rischia di venire smantellato per produrre armamenti in vista di una guerra mondiale il cui unico esito sarà ridurci tutti in polvere. Eppure nessun governo o capo di stato europeo osa aprire bocca ed opporsi a tale folle spirale autodistruttiva. Suggerendo a Trump pastiglie e camicia di forza e lavorando per tornare a negoziare con un Putin che può piacere o meno, ma perlomeno è un adulto e pure sano di mente. Serve tornare a ragionare e smetterla con la propaganda, serve uscire dai social e tornare a fare politica in carne ed ossa. E non c’è tempo da perdere. Se quei coglioni degli europei non la smetteranno di fare gli schiavetti americani e della mega lobby senza volto che li manipola alle spalle, dopo millenni di guerre sanguinarie chiuderemo in bellezza con l’autodistruzione atomica per la felicità cinese e del mondo intero.

domenica 3 agosto 2025

Il vostro corpo potrebbe far crescere nuovi denti a comando.

 

Il dentista potrebbe presto smettere di trapanare.
Il vostro corpo potrebbe far crescere nuovi denti a comando.
Dite addio alle otturazioni e date il benvenuto ai denti ricresciuti!
Gli scienziati del King's College di Londra e dell'Imperial College hanno realizzato l'impossibile: hanno fatto crescere in laboratorio denti umani veri e propri, partendo dalle cellule del paziente stesso.
Replicando le segnalazioni chimiche che si verificano durante lo sviluppo precoce dei denti, il team è riuscito a far sì che le cellule formassero strutture dentali vere e proprie, tra cui lo smalto, la dentina e persino le radici dei denti.
Questo potrebbe significare la fine di otturazioni metalliche, faccette e impianti artificiali.
Attualmente si stanno testando due metodi sperimentali:
Uno impianta le cellule precursori dei denti direttamente nelle gengive, in modo che crescano lì.
L'altro metodo fa crescere denti completi in laboratorio, pronti per essere trapiantati.
In entrambi i casi, il risultato è lo stesso: denti veri e naturali che corrispondono geneticamente e immunologicamente al paziente.
Se l'approccio si rivelerà efficace nell'uomo, questa scoperta potrebbe consentire ai dentisti di far ricrescere naturalmente i denti persi o danneggiati, ripristinando completamente la funzione dentale senza protesi.
Il futuro dell'odontoiatria potrebbe essere organico anziché artificiale.
- Martin Butler

Ric&Gian e la pochette - Editoriale di Marco Travaglio

 

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giovedì 31 luglio 2025

RUSSOFOBI COL BRONCIO. - Marco Travaglio

 

Scandalo, orrore, raccapriccio: il ministero degli Esteri russo copia i migliori quotidiani italiani e pubblica una lista di proscrizione con gli “esempi di russofobia”, fra cui alcune perle di Mattarella, Crosetto e Tajani. Il quale convoca l’ambasciatore Paramonov per chiedere “spiegazioni”.
Noi vorremmo essere una mosca o – se mosca è troppo russofilo – una zanzara, per assistere allo storico incontro.
Tajani redarguisce da par suo il diplomatico russo:
“Come vi permettete di darci dei russofobi?”. E quello se la ride: “Pensavamo che per voi l’aggettivo russofobo non fosse un insulto, ma un complimento”.
Poi consegna al presunto ministro un paio
di volumi della Treccani con la lista degli episodi
di russofobia promossi o istigati o tollerati
dai governi Draghi e Meloni col consenso
o nel silenzio di Mattarella:
direttori d’orchestra, artisti, intellettuali e sportivi cacciati-discriminati-perseguitati-insultati in quanto russi, balletti russi banditi dai teatri, corsi universitari su Dostoevskij sospesi, partnership scientifiche fra atenei italiani e russi cancellate, liste di proscrizione contro giornalisti russi e analisti italiani spacciati per putiniani e trascinati al Copasir e/o radiati dalle tv, vagonate di armi inviate all’Ucraina per “sconfiggere la Russia”, mega-piani di riarmo per l’auspicata guerra alla Russia.
E, a mo’ di dedica, la lectio magistralis di Mattarella a Marsiglia che l’anno scorso paragonò la Russia attuale al Terzo Reich di Hitler, sconfitto soprattutto grazie al sacrificio dell’Unione Sovietica con 28 milioni di morti.
Tutte cose che parrebbero eccessive anche se fossimo in guerra con la Russia e risultano vieppiù incomprensibili in assenza di dichiarazioni di guerra di Roma a Mosca o viceversa.
Anche perché chi le ha volute o avallate denuncia, giustamente, la peste gemella della russofobia: l’antisemitismo di chi confonde il governo israeliano col popolo ebraico.
Ieri Mattarella ha attaccato l’“angosciosa postura aggressiva della Russia in Ucraina, un macigno sull’Europa” e poi i morti e la fame a Gaza, solo che lì non ha evocato né angosciose posture aggressive né macigni:
ha deplorato, giustamente, la “diffusa tendenza alla contrapposizione irriducibile, alla intolleranza per le opinioni diverse dalle proprie, al rifugio in slogan superficiali e pregiudizi tra cui riaffiora gravissimo l’antisemitismo, che si alimenta anche di stupidità”.
Ma lo stesso si può dire della russofobia di chi paragona ai nazisti i russi che li sconfissero, o esclude la Russia dalle celebrazioni per la liberazione di Auschwitz a opera della Russia, mentre finanzia e arma il battaglione Azov e altre nazi-milizie ucraine.
Questi russofobi sono proprio dei bei tipi: se li chiami per nome, anziché appuntarsi al petto la sudata medaglia, si offendono.

mercoledì 30 luglio 2025

Glioblastoma, nuova terapia sperimentale.

 

Tre pazienti con glioblastoma, uno dei tumori cerebrali più letali che esistano. Una nuova terapia sperimentale. E risultati che hanno lasciato tutti a bocca aperta.

Sentite un po' questa storia dal Mass General Cancer Center. Il glioblastoma è roba seria: sopravvivenza media di appena 15 mesi. Ma questi ricercatori hanno provato qualcosa di rivoluzionario.

Hanno preso le cellule immunitarie dei pazienti, le hanno riprogrammate come soldati speciali contro il tumore, e le hanno iniettate direttamente nel cervello. Non nel sangue, direttamente dove serve. La terapia si chiama CARv3-TEAM-E e combina due strategie: cellule che riconoscono due bersagli diversi sul tumore, più molecole che chiamano rinforzi dal sistema immunitario.

I risultati? Incredibili. In pochi giorni dal trattamento, tutti e tre i pazienti hanno mostrato una drastica riduzione del tumore. Uno di loro ha avuto una regressione quasi completa.

Ma ecco il colpo di scena: dopo alcuni mesi, il tumore è tornato a crescere in tutti i pazienti.

Diciamoci la verità, non è ancora la cura definitiva. Ma vedere un tumore cerebrale letale ridursi così rapidamente è un segnale che siamo sulla strada giusta. I ricercatori ora stanno studiando come prolungare questi effetti.

La scienza non si ferma mai, e questa è solo l'inizio di qualcosa che potrebbe cambiare tutto.

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