venerdì 31 marzo 2023

VIVA I REATI NEGLI APPALTI! - Viviana Vivarelli.

 

Salvini, nuovo Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha lanciato il nuovo CODICE DEGLI APPALTI.

Se le misure prese in vari campi da questo Governo hanno scontentato la plebe gratificando comunque qualche lobbye di privilegiati, si deve riconoscere che qui il neo Ministro è riuscito a scontentare tutti: lavoratori, padroni, sindacati e frattaglie.
Avanti i lavori illimitatamente e liberatutti! Tutto all'insegna del PRESTO E BENE. Avete mai visto qualcosa che nella pubblica amministrazione vada presto e bene? La parola d'ordine in Italia nella PA è sempre stata: col massimo della lentezza, col massimo del costo finale, col minimo del risultato totale e con la corruzione dall'A alla Z.
Insomma 200 miliardi in balia del peggio!
Come se in 75 anni di Repubblica questo peggio non l'avessimo mai visto, tra appalti truccati, subappalti in anarchia, nepotismi, spartizioni tra compagni di merenda, aste e concorsi di cui si sa prima il vincitore, assegnazioni ad personam, controlli mancanti, precariato a go go, mafia ovunque, salari fasulli, costi gonfiati e chi più ne ha più ne metta.
Si deve dire che Salvini è riuscito ad affrancare anche i pochi angolini rimasti di legittimità nei lavori pubblici.
Se l’irresponsabilità e la corruzione l'hanno sempre fatta da padrone, ora sarà anche peggio!
"Nessun bando, nessuna competizione, nessuno trasparenza nel 98% dei futuri contratti pubblici per forniture, servizi, lavori pubblici... una sorta di “emergenza permanente”, una notte in cui tutte le vacche sono nere. Ma di questo Salvini se ne bea.
Sotto una soglia tra i 150 e i 500mila euro il funzionario pubblico potrà dare i lavori "a chi gli pare". Fino a due anni fa quella soglia era di 40mila euro, tanto che le commissioni più grosse venivano parcellizzate per passare con le assegnazioni ad minchiam. Ma ora: allegria! E' arrivato il citofonista col mojito che dà il liberi tutti!
"Il nuovo codice introduce procedure negoziate senza bando e senza concorrenza – saranno consultate discrezionalmente 5 o 10 imprese – per tutti gli appalti fino a 5,3 milioni di euro; autorizza senza più vincoli il subappalto a cascata (la mafia esulta), estende l’appalto integrato, in cui l’impresa progetta ed esegue l’opera, mentre l’ente pubblico in concreto ostaggio dei privati si limita a staccare l’assegno; reintroduce la revisione prezzi".
In pratica getta in una giugla di illiceità i più elementari principi di concorrenza, trasparenza, efficienza, danneggiando le impre stesse.
Nel 2001 Prodi fu molto criticato per la famigerata 'legge obiettivo' che, per sveltire le pratiche, abolì i controlli, aprendo la strada alla peggior corruzione, mentre l'Italia si riempiva di cattedrali nel deserto, opere inutili, costosissime e rimaste incompiute.
Insomma ora i contratti saranno assegnati per citofono. Altro che la Meloni che dà un Ministero al cognato! E, ovviamente, a fare i lavori non saranno i migliori ma i più apparentati o quelli che pagano la mazzetta più alta al funzionario pubblico.
Va beh, direte, lo facevano anche prima! Sì, però, ora lo si potrà fare per legge!!

Viviana Vivarelli fb 31/3/2023

giovedì 30 marzo 2023

eFuel: cos’è, quanto costa e quali auto lo possono usare. -


Gli eFuel (o e-fuel) sono combustibili sintetici che stanno diventando sempre più importanti nel panorama mediatico italiano ed europeo.

Questi combustibili sostituiscono i combustibili fossili tradizionali, come il petrolio e il gas, e possono essere utilizzati nei veicoli esistenti senza la necessità di costose ristrutturazioni. In questo articolo esploreremo gli efuel e la loro importanza per il futuro dell’energia pulita.

Come si produce l’efuel?

La produzione di eFuel si basa sull’estrazione di idrogeno attraverso un processo di elettrolisi che scompone l’acqua in idrogeno e ossigeno. Successivamente, il CO2 viene estratto dall’aria e combinato con l’idrogeno tramite la sintesi di Fischer-Tropsch per produrre eFuel, una fonte di energia liquida che può sostituire completamente i combustibili fossili, come benzina e diesel.

L’elettricità utilizzata per la produzione di eFuel deriva da fonti rinnovabili, rendendo questa fonte di energia climaticamente neutra. Gli eFuel possono essere utilizzati in tutti i settori in cui vengono attualmente utilizzati i combustibili fossili e possono risolvere i problemi di stoccaggio e trasporto di energie rinnovabili. Grazie alla loro alta densità energetica, possono essere generati facilmente ed economicamente in tutto il mondo e trasportati ovunque siano necessari utilizzando le tecnologie esistenti.

Il processo di produzione utilizza energia elettrica?

Sì, ma l’elettricità è fornita da fonti rinnovabili, rendendo l’intero processo di produzione 100% rinnovabile. Le emissioni di combustibile fossile sono generate per la costruzione dell’impianto, come per tutte le altre soluzioni di energia rinnovabile.

Perché abbiamo bisogno di questi combustibili sintetici?

I combustibili fossili forniscono molta energia con una piccola quantità di carburante, ma producono anidride carbonica che danneggia l’ambiente. Le fonti alternative di energia, come l’elettricità o l’idrogeno, non possono offrire la stessa gamma e prestazioni necessarie per alcune applicazioni, come il trasporto marittimo a lunga percorrenza, il volo commerciale e l’agricoltura. Gli efuel, invece, possono fornire la stessa quantità di energia dei combustibili fossili e possono essere utilizzati nei veicoli esistenti.

Su quali veicoli può essere utilizzato l’e-fuel?

Il carburante sintetico può essere utilizzato da qualsiasi veicolo che funziona attualmente con un classico carburante fossile (benzina, diesel), senza bisogno di alcuna modifica.

Qual è la differenza tra un efuel e la benzina standard?

Gli efuel soddisfano a gli stessi standard dei carburanti presenti nelle pompe di benzina europee. Offrono maggiore potenza e autonomia rispetto ai carburanti E5 o E10 e la stessa potenza e autonomia della benzina tradizionale senza etanolo. Si mescolano, inoltre, senza problemi con qualsiasi carburante fossile rimasto nel serbatoio.

Quanto costa 1 litro di efuel?

Una volta che la produzione sarà scalata, il prezzo previsto per il carburante disponibile in commercio sarà in linea con i prezzi dei combustibili fossili.

https://www.mobilitasostenibile.it/efuel-cose-quanto-costa-e-quali-auto-lo-possono-usare/

Energia, quasi 200 progetti siciliani per impianti rinnovabili “bloccati” dallo Stato. - Vittorio Sangiorgi

 

Legambiente: la Sicilia è la terza regione per numero di procedure in attesa di valutazione in sede nazionale.

Una matassa ingarbugliata e indistricabile di procedure, pareri, autorizzazioni, procedimenti burocratici che blocca il tanto agognato efficientamento energetico e lo sviluppo di fonti alternative. Fotovoltaico, eolico, geotermico, idroelettrico e da bioenergie, in Italia sono numerosissimi gli impianti “fermi ai box” in attesa che le Regioni o la Stato diano il via libera. È questo il quadro a tinte fosche che emerge dal rapporto “Scacco matto alle rinnovabili” redatto da Legambiente e pubblicato nei giorni scorsi. Ne emergono diversi dati che fotografano alla perfezione la situazione. I progetti ancora in lista d’attesa e in fase di valutazione sono ben 1.364, il 76% dei quali si trova tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Ovvero quell’area della nazione che, per caratteristiche naturali e posizionamento geografico potrebbe dare maggior impulso allo sviluppo di energia da fonti rinnovabili.

Il 2022, dal punto di vista delle autorizzazioni, è stato un vero e proprio annus horribilis. Le Regioni, a cui è in capo la maggior parte delle procedure, hanno dato il loro assenso soltanto all’1% dei progetti per impianti fotovoltaici (in netto calo rispetto agli anni precedenti, nel 2019 il dato era del 41%). Ancor peggio è stato fatto per l’eolico off-shore che – sempre negli scorsi 12 mesi – è rimasto fermo al palo con un emblematico 0%.

Ne consegue una forte contrazione del contributo delle rinnovabili al fabbisogno nazionale, pari al 32% nel 2022. A pesare, lo abbiamo accennato, sono i lunghi iter autorizzativi e le lungaggini burocratiche dovute all’intervento di Regioni e Soprintendenze ai Beni culturali. Un contesto ben riassunto dal “mostruoso” apparato legislativo che regola tali procedure: sotto la lente d’ingrandimento di Legambiente almeno quattro normative nazionali e 13 leggi regionali che mettono i bastoni tra le ruote allo sviluppo delle rinnovabili. Una situazione paradossale considerando la costante crescita, tanto dei progetti quanto delle richieste di connessione alla rete elettrica nazionale gestita da Terna, richieste che ad oggi sono ben 4.401.

Una “potenza di fuoco” che genererebbe 303 GW di energia, praticamente il triplo del target al 2030, pari ad 85 GW, in base agli obiettivi fissati dal Repower EU nella tabella di marcia verso la decarbonizzazione. Anche in questo caso a guidare la classifica delle richieste sono le regioni meridionali. Capolista è la Puglia, con un potenziale poco superiore agli 80 GW, seguono Sicilia (73,05), Sardegna (54) e Basilicata (16). E non è dunque casuale che proprio per la Puglia, come sottolinea Legambiente, è dovuto intervenire il Consiglio dei ministri per sbloccare 15 progetti (630 MW di potenza complessiva).

Per capire quanto positivamente inciderebbe questa “energia sospesa” aggiungiamo che, con i ritmi garantiti dall’attuale parco rinnovabili nostrano, l’obiettivo europeo sarebbe raggiunto tra vent’anni. Spulciando le risultanze del rapporto, lo si accennava precedentemente, sono 1.364 i progetti in attesa di Via/Vas* statale. Anche in questo caso è la Puglia ad ottenere il poco invidiabile primato con 462 procedure sospese, seguita da Basilicata (201), Sicilia (194) e Sardegna (177). A fornire un quadro più completo della situazione, specie se incrociati con quelli fin qui esposti, sono i dati relativi alla percentuale di autorizzazioni concessi dalle Regioni, per impianti fotovoltaici ed eolici, nel 2022 e nel periodo 2019-2022. Se per quanto riguarda la Sicilia, in merito ai via libera concessi per impianti fotovoltaici, si registra un sostanziale equilibrio rispetto al numero delle domande, altrettanto non si può dire per la Puglia.

L’Isola, infatti, si piazza al primo posto nel 2022 (31%) e al secondo posto nel quadriennio (27%), mentre il “tacco d’Italia” è relegato in fondo ad entrambe le classifiche nonostante sia – lo abbiamo detto – la regione con il maggior numero di richieste. Va un po’ meglio per ciò che concerne l’eolico on shore, dove la stessa Puglia ottiene due secondi posti (26% e 25%). In questa “categoria” la nostra regione è terza nella graduatoria del 2022 (19%) e prima in quella 2019-2022 (40%). A distinguersi positivamente, proprio nel rapporto tra richieste ed autorizzazioni concesse, sono Lazio e Campania che vantano buone percentuali, rispettivamente, su fotovoltaico ed eolico.

Non si dimentichi, tuttavia, che il quadro generale in Italia non è positivo e che – quindi – anche i dati regionali più “lusinghieri” non devono far gioire. Per concludere si devono e si possono evidenziare gli esempi virtuosi che esistono, incoraggiando e migliorando alle stesso tempo le loro prestazioni con il fine ultimo di raggiungere standard adeguati in tutto il Paese. Facile a dirsi un po’ meno a farsi, visto che sarebbe necessario un serio e risolutivo intervento legislativo. Delle indicazioni, da questo punto di vista, giungono proprio dal rapporto di Legambiente.

L’associazione ambientalista anzitutto evidenzia che, nonostante i Decreti semplificazioni e Pnrr dei governi Draghi e Meloni abbiano permesso dei passi in avanti, c’è ancora tanta strada da fare. Semplificazione ed armonizzazione, queste le parole d’ordine da seguire.

Risulta, quindi, indispensabile un lavoro congiunto tra i ministeri dell’Ambiente e della sicurezza energetica, delle Imprese e del Made in Italy e della Cultura “con l’obiettivo di pubblicare un Testo unico che semplifichi gli iter di autorizzazione degli impianti, definisca in modo univoco ruoli e competenze dei vari organi dello Stato, dia tempi certi alle procedure. Un testo che dovrà essere in grado di rispondere al nuovo scenario energetico che dovrà evolvere verso la configurazione di nuovi paesaggi energetici risultato dell’inserimento armonioso nel paesaggio degli impianti e delle opere connesse necessarie”. Una simile “rivoluzione” sarebbe il primo tassello di un sistema energetico integrato, basato tanto sulle fonti rinnovabili che sulle altre tecnologie pulite. In questo modo l’Italia, oltre a raggiungere quella indipendenza e quella sovranità energetica la cui assenza oggi sta costando carissima, potrebbe diventare anche una fonte di approvvigionamento per il resto d’Europa.

E altri 200 progetti si trovano negli uffici della Regione siciliana

Questa la situazione sul piano nazionale ma altrettanto interessante è quella specifica della Sicilia. Le attuali normative, infatti, lasciano alle singole Regioni o addirittura ai Comuni tutta la procedura di autorizzazione per progetti di “piccola taglia”. Nel dettaglio per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici in area agricola la soglia regionale è quella compresa tra 1 e 10 MWche sale a 20 MW in area industriale. Per quanto riguarda, invece, l’installazione di pannelli in area idonea (ovvero laddove esistono già impianti simili e non sono necessari interventi di modifica sostanziale) i Comuni si occupano di progetti fino a 10 Mw e le Regioni di quelli fino a 20 Mw. Leggermente diversi i numeri per gli impianti eolici: tra 1 e 30 Mw la competenza è regionale, oltre questa soglia statale.

Ma qual è la situazione attuale nella nostra Regione? Abbiamo detto che, tanto nel 2022 quanto nel quadriennio di riferimento qualcosa si è fatto: segno di un impegno significativo a dispetto dei numerosi ostacoli. I numeri che si possono ricavare dal portale regionale valutazioni ambientali sono comunque significativi. Per quanto concerne il fotovoltaico le procedure concluse sono 173, mentre quella ancora in itinere (tra istruttoria dipartimentale, trasmissione alla Cts e Paur) ammontano a 167. Sono, invece, 33 le procedure concluse per gli impianti eolici e 42 quelli ancora in sospeso.

È evidente, quindi, l’urgenza di un’accelerazione burocratica tanto a livello statale quanto a livello locale. Sono infatti tante le storie siciliane di rinnovabili bloccate, alcune delle quali (più emblematiche) figurano nel già citato rapporto di Legambiente. Come ad esempio i parchi eolici offshore al largo delle Isole Egadi, fermati dalla risoluzione votata (nel febbraio 2022) dalla commissione Cultura dell’Ars o la centrale fotovoltaica da 228,7 milioni e con una potenza solare di 384 Mw bocciata dalla Sovrintendenza dei Beni culturali di Enna. A giustificare questi dinieghi ragioni di “tutela culturale” che, ad un’analisi approfondita, appaiono quantomeno pretestuose. Preservare il patrimonio culturale è certamente importante, ma non può in alcun modo diventare una scusa né tantomeno un ostacolo alla necessaria transizione energetica.

Valutazione Ambientale Strategica (VAS), Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e Valutazione di Incidenza (VI).

https://qds.it/energia-quasi-200-progetti-siciliani-per-impianti-rinnovabili-bloccati-dallo-stato/

martedì 28 marzo 2023

Energie Rinnovabili, cambia tutto entro il 2040: cosa succederà. Claudia Anania

 

Entro il 2040 dovrebbe cambiare ogni cosa sul fronte delle energie rinnovabili, ecco cosa accadrà in particolare.

Non si fermano i pronostici sul futuro dell’energia e soprattutto sul ruolo delle rinnovabili da qui a qualche anno. Una situazione necessaria, dal momento che non solo le attuali fonti si presentano come inquinanti ma anche particolarmente dispendiose – un dato reso più che mai evidente dalla crisi energetica seguita alla guerra in Ucraina.

Proprio per questo è stato necessario iniziare ad accelerare un po’ i tempi e cercare di capire entro quanto avverrà effettivamente il cambiamento e saremo in grado di utilizzare fonti pulite e rinnovabili per arginare sia il problema inquinamento che quella dell’aumento dei prezzi.

Secondo gli esperti ad oggi si pensa che potrebbe cambiare tutto entro il 2040, ma cosa succederà in concreto?

Energie rinnovabili, cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi anni

Come anticipato, sono diversi i fattori che hanno portato ad uno studio ancora più approfondito sulle energie rinnovabili in modo tale da poterli sostituire a quelle oggi utilizzate il prima possibile. L’aumento dei prezzi, il tema dell’inquinamento ma anche la consapevolezza che le energie non rinnovabili si esauriranno presto hanno portato ad un maggior impiego di risorse per cercare di rendere disponibili le fonti rinnovabili prima di quanto avevamo previsto.

Proprio grazie a questa spinta ad oggi si parla della possibilità di ottenere circa il 25% dell’energia mondiale dalle rinnovabili entro il 2035questa soglia salirà al 40% entro il 2040. Tra i maggiori paesi che si sono impegnati a raggiungere questo obiettivo troviamo anche in Italia, che ormai da tempo ha parlato della volontà di riuscire a sostentare la richiesta di energia esclusivamente con fonti rinnovabili entro il 2030.

Energie rinnovabili, quali sono quelle su cui faremo affidamento

Negli ultimi anni si è spesso parlato dei famosi impianti fotovoltaici, che oggi si possono installare perfino sui balconi per riuscire a produrre una parte dell’energia richiesta in casa ogni giorno. Bisogna però tener presente che non si tratta dell’unica soluzione valida che possiamo utilizzare anche nell’ottica di ridurre il problema dell’inquinamento ambientale.

In particolare si potrà fare affidamento (e in parte già accade) sull‘energia eolica – ovvero quella prodotta a partire dal vento – idroelettrica, ad oggi considerata la più efficiente, e infine quella geotermica, prodotta a partire dal nucleo della Terra.

Si parla inoltre anche di bioenergia (prodotta a partire dagli scarti di organismi biologici), mareomotricecinetica (sfruttando dunque il movimento umano) e l’energia delle centrali a idrogeno – in realtà oggi ibrida perché usa fonti sia rinnovabili che non rinnovabili, ma che in futuro produrrà idrogeno soltanto tramite energia solare.

https://www.newsecologia.it/2023/03/24/energie-rinnovabili-cambia-tutto-entro-il-2040-cosa-succedera/

lunedì 27 marzo 2023

IL CARISMA DELLA MELONI . - Gioacchino Musumeci

 

GIORGIA Meloni carismatica e capace, in Europa arriva lei e tutto tace. Credibile come un carnet di assegni scoperti, con uno scoppiettante carretto di debiti a tracolla va a Bruxelles sperando che il clamore passi inosservato. Quatta quatta chiede che l'Europa difenda i confini italiani ma torna spernacchIata e spettinata.
Dico la verità, un po' rimpiango le sue possessioni, come premier davanti ai suoi colleghi europei non se le può permettere, nel circo equestre parlamentare italiano si.
Lei che si professava meglio dell'avvocato con la pochette. Quello sfigato incapace, il vuoto pneumatico su cui i giornali all'epoca della trattativa per i fondi Recovery avevano anzitempo recitato il De Profundis. Giornalisti con in mano il rosario dei bugiardi trucidi paventavano la sconfitta di Conte che poi sarebbe stata quella dell'Italia, i patrioti...
Ma si sa, so ragazzi i depositari delle verità su carta igienica stampata. Capaci di tifare per la nazionale di calcio gonfiata dall'effetto Draghi inventato di sanissima pianta, e affossare chi invece, al contrario della sorcina con la fiamma, tornò a casa con gli accordi che hanno fatto bello prima Draghi magnus e poi il governo di cotiche e fagioli Meloniani sostenuti dei neosfascimma italiani e mmerricani..😁😁
Cioè diciamo le cose come stanno: l'autorevolezza di Giorgia in Europa è la stessa di un piccione con l'influenza aviaria...Ma sono i successi all'incontrario, le gesta allucinate dei più bravi "de ogni" che rendono il presidente Pentastellato gigantesco. Con tutti i difetti possibili reali e non, l'avvocato ha fatto cose che voi umani meloniani non potete immaginare. Comunque va detto, Meloni è un insuccesso su tutti i fronti e quasi quasi bellicosi dato che tra poco Roma dichiarerà guerra a Mosca se continuiamo così. Anche le pulci hanno la tosse? Ebbene si. Dalla legge di bilancio che assolve i ladri di Rdc, all'evasione “pe necessità” la Meloni è la regina indiscussa dei quaraquaquà.
A ridatece Conte ve prego...

Gioacchino Musumeci 

https://www.facebook.com/photo?fbid=906470307355910&set=a.104436357559313

sabato 25 marzo 2023

OMOSESSUALITÀ E NATURA - Viviana Vivarelli.

 

L’argomento principe degli omofobi è che si devono fare leggi punitive degli omosessuali (matrimonio, diritti e doveri reciproci dei due partner, adozione ecc.) perché essi agiscono "contro Natura".
La destra, nella sua follia, è arrivata a comandare che i figli adottati o avuti mediante fecondazione artificiale o utero in affitto non vengano iscritti all'anagrafe, il che è come dire che questi bambini non esistono, non potranno avere documenti, saranno espulsi dal vivere civile. Devono essere penalizzati per una "colpa" non loro.
Questo comportamento è di una ferocia inaudita nei riguardi di bambini che non sono colpevoli di nulla e che, secondo loro, non potrebbero nemmeno iscriversi a un asilo. In pratica questa legge spietata li renderebbe dei paria, degli invisibili.
Ovviamente, l'Unione Europea si è fatta immediatamente sentire, sentenziando che una tale legge è del tutto estranea al diritto europeo e deve essere annullata.
Il Regolamento Ue dà un riconoscimento automatico a tutti i figli, anche di genitori dello stesso sesso, in vista di un certificato europeo di filiazione (in pratica rende possibile che il riconoscimento di un figlio di una coppia omosessuale, avvenuto in un paese più liberale, possa valere anche nel nostro).
Ma il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi della Lega ha richiamato con una circolare i sindaci a considerare all'anagrafe i figli di coppie omosessuali, registrando come genitore solo il padre biologico, che ha donato il seme in una maternità surrogata, e non il partner, salvo che questi non voglia intraprendere, in attesa di una legge che regoli questo caso, il percorso dell’adozione che è molto difficile e complicato.
Il tutto si rifà ad una sentenza della Cassazione contro la “maternità surrogata” (o “utero in affitto”), vietata nel nostro ordinamento dalla legge n. 40/2004 sulla procreazione assistita e a cui, però, di fatto ricorrono all’estero le coppie omosessuali maschili oltre alle coppie eterosessuali sterili per soddisfare il loro desiderio di avere un figlio.
A questo punto si è scatenata la bagarre di quelli che rifiutano una legge tanto aberrante da punire dei bambini innocenti, in nome di un rapporto, ritenuto dalla Chiesa cattolica, peccaminoso in quanto "contro natura", mentre, dietro questo schermo fittizio, abbiamo una posizione omofoba anche peggiore della maternità surrogata, posizione, che rientra in un quadro più vasto di "dominio della sessualità", che ha portato, per es., nelle Regioni a guida leghista, alla chiusura dei consultori e al divieto (persistente nei comandi della Chiesa) dei contraccettivi e del controllo delle nascite.
Il deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone ha dichiarato in tv che "l'utero in affitto è più grave della pedofilia»!
Precisiamo ancora una volta che in Italia la pratica dell'utero in affitto è vietata per legge e che nessun partito, finora, si è mai messo in mente di legalizzarla. Ma dietro all'attacco all'utero in affitto c'è tutto un attacco all'omosessualità ', attacco che è di matrice iper-cattolica e rientra, comunque nell'attacco agli omosessuali, in quanto persone che vivono "contro natura", .
Il fatto è che qui di "natura" c'è molto poco e solo una posizione ignorante, bigotta e malvagia dentro può arrivare a queste efferatezze.
Qualunque studioso del mondo animale potrebbe dirvi che l’omosessualità è la cosa più diffusa in Natura. Tra le specie domestiche è sufficiente anche qualche banale osservazione sul comportamento di cani e gatti.
L’omosessualità animale (vedi il libro di Giorgio Celli “L’omosessualità animale”) è stata studiata su 1.500 specie, è molto diffusa e “perfettamente conforme” a Natura, semmai sono certe ideologie ad essere contro-Natura, per il semplice motivo che il controllo “politico” della sessualità fa parte degli strumenti che il Potere si è inventato per dominare meglio l’uomo. Ma qui il discorso riguardo le perversioni del Potere che sono molto "innaturali"!
In molte specie, i maschi vivono tutto l’anno in gruppi maschili dove praticano tranquillamente l’omosessualità (non essendoci preti, imam o fascisti a impedirglielo) e, solo nel periodo di calore della femmina, si uniscono a lei, per cui è, semmai, l’unione eterosessuale che fa eccezione, e in Natura ci sono molte più unioni omosex che etero e la maggior parte di tali unioni, come del resto gran parte degli accoppiamenti umani, non è finalizzata alla riproduzione, "perché la natura ha voluto così".
L’animale più omosex è il bisonte. Ci sono animali che sono solo omosex e altri che sono bisex.
La natura ha voluto l’unione eterosessuale per la riproduzione ma “ha voluto” l’unione omosessuale per altri fini nobilissimi e naturali: è una fonte di piacere innocua e pacifica, una occupazione piacevole che non fa male a nessuno, uno sfogo di istinti sessuali naturali che non moltiplica le nascite rendendo il territorio sovrappopolato e invivibile, un modo per regolare l’aggressività, visto che l’aggressività cresce quando la sessualità viene repressa, e costituisce anche un consolidamento dei legami sociali nel gruppo.
Nulla di più lodevole!
Per quelli poi che considerano gli omosessuali persone capaci solo di sesso e non di amore, li pregherei di svegliarsi e di uscire da quella caverna oscura di ottusità e pregiudizio in cui sono rinchiusi, perché gli omosessuali sono persone come tutte le altre, capaci di amore e di innamoramento come tutti gli altri, capaci di creare unioni stabili e felici e in grado di educare bene i loro figli, come accade in Inghilterra, o Svezia, o Germania o Norvegia o qualsiasi altro paese civile del mondo.
..
Molti popoli antichi hanno copiato la natura e ne hanno tratto delle regole etiche sociali rendendo l’omosessualità addirittura obbligatoria, come gli antichi Greci (vedi l’Atene di Pericle, Platone Socrate..), che noi tanto ammiriamo per i loro frutti artistici, filosofici e politici, e che la praticavano tra adulti e adolescenti. Anzi c’era tutta una formalizzazione di questi rapporti che era importantissima nella vita della città.

Studiare e lavorare all’estero,


"Studiare e lavorare all’estero, la guida completa per scegliere il Paese giusto nel 2023. State pensando di studiare all’estero? Dalle superiori fino all’università, le opportunità non mancano: Erasmus, scambi internazionali, università straniere. Tutte le informazioni utili per scegliere la destinazione giusta nella guida di 80 pagine che si può scaricare all’interno di questo articolo." (IlSole24Ore)

Quanti di noi hanno figli che lavorano all'estero? Siamo tantissimi, ormai.
E una volta varcato il confine non fanno più ritorno se non per le vacanze estive.
E non hanno torto, fuori da questo guazzabuglio che è diventato l'Italia, tutto è diverso, è come vivere in un altro mondo: un mondo dove il lavoro c'è e viene retribuito adeguatamente, dove tutto funziona quasi alla perfezione, dove hanno anche il tempo e la possibilità di godere dei frutti del lavoro svolto, perché è chiaro che non si può vivere solo di lavoro ma anche di tempo libero.
Qui non c'è neanche quello, il lavoro, e se c'è è mal retribuito;
tanto tempo fa a lavorare ci andavano solo i capofamiglia e si viveva discretamente, poi un solo introito non bastò più perchè il costo della vita era aumentato a dismisura, e a lavorare bisognava essere in due.
Fortunatamente il lavoro c'era, si trovava ed era retribuito quasi adeguatamente, ma sorgevano altre spese, ad esempio quelle di asili nido o di babysitteraggio, quindi, parte degli introiti femminili finivano li', in altri termini funzionò come il gatto che si morde la coda. Si parlò di aiuti alle donne con asili nido in seno all'azienda in cui lavoravano, ma, come sempre succede, se ne parla e basta, quindi, non se ne fece mai nulla.
Poi si paventò un aiuto alle aziende e il parlamento legiferò producendo la famigerata legge Biagi che stravolgeva il mondo del lavoro.
Da li' in poi fu il caos.

cetta

Quando l'uomo...

 

Quando l'uomo decise di non pensare più con la propria testa, perché era inutile e, in alcuni casi, doloroso, cedette e fece sue tutte le teorie dettate da esimi imbonitori di cacchiate;
la politica mondiale insegna: se imparasse a governare decentemente non ci sarebbero problemi, tutto funzionerebbe alla perfezione e saremmo tutti felici. Ma ciò che ho descritto è solo un sogno che non si realizzerà mai perché, di solito, chi si assume l'onere di governare non lo fa per pura abnegazione o con spirito di sacrificio, ma solo per interesse personale.
Noi popolo, ci illudiamo, ogni volta che andiamo a votare, di aver fatto la scelta giusta, ma il risultato è sempre lo stesso: se abbiamo fatto la celta giusta ci sarà chi la invaliderà, se non l'abbiamo fatta la colpa ricade su di noi, perché sia chiaro, LORO non hanno colpe, e se le hanno non pagano, sono intoccabili; si fanno leggi ad personam, decidono quanto debbono guadagnare senza curarsi di legiferare per obbligare i datori di lavoro a corrispondere un'equa retribuzione a tutti i lavoratori, creando, al contempo, disuguaglianze tra cittadini; non si curano della salute dei loro amministrati perché LORO non pagano le cure mediche, hanno la precedenza in ogni dove, sono i tanti RE che noi stessi abbiamo scelto per eliminare un solo RE abolendo la monarchia.
Albert Einstein diceva: ”Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai delinquenti, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e se ne stanno lì a guardare”.

cetta

venerdì 24 marzo 2023

#SaveAssange. - Giuditta Gatto

 

Assange morirà, sarà assassinato per aver denunciato i crimini di guerra degli americani su wikileaks, con tanto di prove!!! Ma i giornalai tacciono, tacciono i vili, tacciono gli ignavi, tacciono i gnometti che si credono giganti ma che sono solo servi del potere economico finanziario globale , loro fanno il lavoro dei cani da guardia ma con la museruola e senza dignità ...

Giuditta Gatto

https://www.facebook.com/photo/?fbid=594270036061439&set=a.461869262634851

Organizzazione Morte Sicura. - Rino Ingarozza

 

L'OMS ovvero l'organizzazione mondiale della sanità definisce la salute come
«uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia».
Certamente una definizione azzeccata.
C'è un però... e cioè come può questa organizzazione dedicarsi a quanto scritto sopra, con quale animo, con quale credito, se i suoi maggiori finanziatori sono le case farmaceutiche?
Se si scoprisse una cura miracolosa per una qualsiasi malattia e se questa cura fosse un medoto naturale o che costasse pochi spiccioli, credete davvero che i finanziatori di questa organizzazione lascerebbero che la stessa la rendesse pubblica, dopo aver investito milioni in cure chimiche e creato miliardi di pillone o gocce o iniezioni da "vendere"?
Io credo che ciò non possa succedere.
E devo dire che ci sia anche la complicità degli Stati e questo perché dentro di essi ci sono numerose "teste" in chiaro conflitto d'interessi. Certo, non solo in questo campo.
Entrando nel merito, ci sono stati già degli esempi. Ho già parlato una volta del riso fermentato. È di recente la guerra scatenata al riso fermentato per i malati di colesterolemia. In pratica ci vorrebbero far credere che la statina naturale, contenuta nel riso fermentato, provoca effetti collaterali, mentre la statina creata in laboratorio, non li provoca e che sia una botta di vita. E l'OMS muta.
E la vicenda dei vaccini per il covid? Ci hanno detto un sacco di fesserie. Nessuno sapeva nulla sugli effetti dei vaccini, perché non c'è stata una seria sperimentazione. Prima ci hanno detto che una volta scoperto il vaccino sarebbe finito tutto, poi che bastava una dose, anzi no, ce ne volevano due, anzi tre, facciamo quattro. Ci hanno detto anche (e in modo arrogante) che chi era vaccinato non poteva né infettare un altro, né poteva infettarsi. Mi ricordo Bassetti che derideva un altro dottore che contestava questa cosa. "Ma cosa dici... dove l'hai letto, sul giornalino di casa tua?" E ancora lo invitano nelle varie trasmissioni. Per non parlare di Burioni, che dovrebbe ritornare a scuola e all'università per studiare sia la medicina che la grammatica (ricordate quando ha scritto che il plurale di ciliegia è "ciliege" e non ciliegie?). Infine, non sapendo come uscirne, questi scenziati improvvisati, hanno detto che il vaccino serviva per non prendere la malattia grave.
E gli specchi ancora oggi stridono.
E arriviamo alla cosa più grave, che è tema di questi giorni: l'uranio impoverito.
L'uranio impoverito? Ho visto un sacco di trasmissioni dove luminari della medicina hanno detto che l'uranio impoverito uccide.
E non uccide solo l'offeso ma anche l'offendente e i civili. E non solo nel momento in cui questi proiettili vengono sparati, ma per molti anni, perché l'uranio resta vivo per decenni.
Ho visto interviste di numerosi soldati italiani, malati di vari tumori, che erano entrati in contatto con questa porcheria.
Ed erano in lotta con lo Stato italiano perché non riconosceva, nell'uranio impoverito, la causa di queste malattie.
Dopo il danno anche la beffa. E se ne capisce anche il motivo, visto che sono in tanti. I soldi, sempre e solo una questione di soldi.
E l'OMS? Muta... Cosa aspetta? Forse è intenta a studiare come far vendere qualche altro vaccino ai suoi finanziatori ed ecco che, puntualmente, si è iniziato a pubblicizzare il vaccino per il fuoco di Sant'Antonio e per altre presunte pandemie, che magari sono quelle dosi di vaccino anti covid, invendute.
Alla luce di quanto sopra, io credo che l'unico vaccino che si dovrebbe studiare sia quello anti OMS.
Organizzazione Morte Sicura.
Rino Ingarozza (24/03/2023)

giovedì 23 marzo 2023

SARO' BREVE N. 56/2023. - Rino Ingarozza


Dite a Salvini, che ha detto di aver messo 3 miliardi di euro per la S.S. 106 Jonica (ovviamente senza indicare le coperture), che la sua Lega nel 2000 (Governo Berlusconi) sottrasse 10 miliardi di lire, stanziati l'anno prima dal Governo Prodi, per iniziare l'ammodernamento di questa strada, per pagare le multe delle quote latte dei padani. E che quindi senza quello scippo, magari il progetto sarebbe andato avanti e adesso quella strada sarebbe modernissima.

Quindi ditegli che le favolette le vada a raccontare agli altri.
E ditegli, altresì, che anche per il ponte bisogna indicare le coperture. Non basta dire che costa quanto un anno di Reddito di cittadinanza (e questo già dimostra quel che pensa dei poveri) perché hanno messo la MIA, che costerà un po' di meno, ma sempre miliardi sono. Quindi si decida:
O abroga anche la MIA oppure ci dica dove prende i 7 milardi per il ponte, i 3 per la S.S. 106 e i 12 miliardi per l'alta velocità in Sicilia (gia stanziati?) Ma che dici? È stata finanziata l'alta velocità da Palermo a Catania ed è un finanziamento della BEI (Banca Europea degli investimenti) e di Ferrovie dello Stato, di 3,4 miliardi di euro. Ha detto che "i soldi li mette lo Stato"... si, ma dove li prende, sull'albero della cuccagna? Se hanno tolto gli sconti sulle accise e ridotto l'importo per i disoccupati, perché, hanno detto, che la coperta è corta?
E infine chiedetegli cosa significa che i lavori per la Salerno Reggio Calabria sono in progettazione. Non è che niente niente ci vorrà qualche altro miliardino anche per questa autostrada? E direi proprio di si. Le coperture? Mica sono tutti come Bruno Vespa che si accontenta di sentirgli dire "li mette lo Stato".
Gli è mancato solo di dire "Se il ponte non si farà, lascio la politica" e magari firmare la promessa su di una scrivania in radica di noce. Da Bruno Vespa, ovviamente.
Rino Ingarozza Fb (23/03/2023)

Democrazia?????

 


mercoledì 22 marzo 2023

Maestà il popolo ha fame…dategli armi. - Massimo Erbetti


 

Quello che mi sconvolge in tutta questa storia è che è una donna…avete eletto una donna…una donna…

Ma forse chi ha deciso di proporvela ha pensato che proprio il fatto che fosse donna vi avrebbe indotto a vederla come una figura più equilibrata e non vi avrebbe fatto pensare che potesse arrivare a tanto.

Voi pensavate che volessero togliere il reddito di cittadinanza e la cessione crediti del Superbonus ecc ecc ecc ecc per fare un dispetto al M5S o perché odiano i poveri? Beh sbagliate e sbagliate di grosso…loro amano i poveri…hanno bisogno dei poveri…hanno bisogno dei soldi destinati al loro reddito di cittadinanza...e alla cessione dei crediti…e sapete per fare cosa? A cosa servono sti soldi? Per la sanità…infrastrutture…direte voi…ahahahah poveri illusi…servono a questo:

"Meloni, sull'aumento delle spese militari ci metto la faccia
La libertà ha un prezzo: difendersi è tutela sovranità nazionale"
(ANSA 21 marzo 2023)

Hai capito la donna, la mamma, la cristiana?

Ma perché Giorgia ha deciso questo e proprio in questo preciso momento? Per salvaguardare la "sovranità nazionale"? O perché glielo ha chiesto qualcuno? Sapete perché ve lo dico? Perché sempre ieri ho letto anche questa notizia:

"È mia prerogativa convocare la commissione Nato-Ucraina e credo che il momento sia arrivato".
Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, chiarendo che l'incontro avverrà nel quadro della ministeriale esteri di aprile e che il format avrà una cadenza più regolare nel futuro.
"Al summit di Vilnius mi aspetto che i leader prendano l'accordo che il 2% del Pil sia il minimo per quanto riguarda le spese in difesa" ha detto Stoltenberg"
(ANSA 21 marzo 2023)

Capito come stanno le cose? Vi è tutto chiaro?...minimo il 2% di Pil. Altro che "sovranità nazionale"

E adesso facciamoci due conticini…ma quanto ci costerà questo "scherzetto"?
Per saperlo mi sono andato a cercare qualche notizia in merito a quanto spende attualmente il nostro paese per le spese militari e ho trovato questo:

"Rapporto spese militari e PIL"
Secondo il report NATO del 31 marzo 2022, il rapporto tra spese militari e PIl in Italia è pari all'1,54% del PIL

Per cui…per raggiungere il 2% (minimo) ci sarà un aumento delle spese militari di almeno il 30% annuo…e voi che continuate a pensare ai poveri…e a come sopravviveranno…poveri illusi.

E niente…Giorgia ha deciso…lei sull'aumento delle spese militari ci mette la faccia…e noi ci mettiamo qualcos'altro.

Adozioni internazionali: coppia italiana scopre traffico di bambini. - Rachele Sorrentino

 

Adozioni internazionali: una coppia italiana ha scoperto un traffico di bambini in Ucraina. Volevano adottare un bimbo ma hanno offerto loro di comprarlo.

Una coppia di coniugi italiani è entrata in una controversa storia che, sembrando dapprima a lieto fine, ha rivelato dei drammatici retroscena.

LE ADOZIONI INTERNAZIONALI –  Alessia Raglianti e Tiziano Berardini sono due coniugi di Pisa che volevano esaudire il sogno di crescere un figlio. La coppia aveva fatto richiesta d’adozione presso l’Airone Onlus, associazione di Albenga che gestisce le adozioni internazionali. I due pisani erano riusciti ad ottenere l’affidamento di un bambino ucraino di nove mesi, per la cui adozione avevano già avviato le pratiche con l’Airone.

Entusiasti di poter divenire genitori, i coniugi sono partiti per l’Ucraina per prendere in affidamento il piccolo, le cui generalità e foto erano già state loro consegnate dall’associazione.

ACQUISTARE UN BAMBINO – Non appena la coppia ha raggiunto l’Ucraina , ha dovuto constatare due tristi verità che hanno distrutto il loro desiderio di adottare un bambino.

Batik, il piccolo che avrebbe dovuto essere adottato dai coniugi pisani, soffre di una malattia cardiaca conosciuta come morbo blu e,  a causa della gravità delle sue condizioni di salute,  non può espatriare dall’Ucraina. Inoltre, il bimbo di nove mesi non è suscettibile ad adozione in quanto non è stato abbandonato e affidato agli organi di competenza ma è stato meramente lasciato alla custodia dei responsabili di una sorta di ostello per bambini, un luogo nel quale le mamme conducono i propri figli per essere accuditi durante le loro attività lavorative.

VITTIME DI UN TRAFFICANTE - I due aspiranti genitori, shockati dall’ambigua situazione, hanno posto  molti quesiti al responsabile del presunto affidamento in Ucraina per far luce sull’accaduto. L’uomo, al seguito delle loro richieste, ha proposto alla coppia di acquistare un bambino e dichiarare che fosse loro figlio per poi trasferirlo, assieme a loro, in Italia.  I coniugi pisani sono celermente passati dalla realizzazione di un sogno d’amore all’implicazione in traffici illegali di minori, reato commesso più volte dal signore che ha tentato di chiudere l’accordo con loro e che attualmente è ricercato dall’Interpol per essere processato.

Dopo lo spiacevole inconveniente, la coppia è tornata in Italia e ha denunciato l’associazione Airone per implicazioni in traffici illegali di minori, portando il caso alla Commissione adozioni italiana che farà luce sulla presunta colpevolezza dell’Airone e sulla sua relazione con il trafficante ucraino.

ANCORA CASI AMBIGUI - Al momento, la coppia pisana ha avviato le pratiche per l’adozione di un bambino ungherese, il cui corretto svolgimento è stato cristallizzato a causa di una richiesta monetaria da parte dei responsabili del piccolo. I coniugi hanno dovuto patire sia la cocente delusione per non aver adottato il piccolo Batik, che avrebbero voluto affidare alle cure sanitarie italiane, che l’incertezza di una nuova possibile adozione di un bambino ungherese, per la quale si esigono comunque degli scambi monetari.

In queste delicate situazioni, le vittime più colpite restano sempre i bambini, sfruttati come merce di scambio o abbandonati al loro destino, privandoli spesso della speranza di essere salvati.

https://www.wakeupnews.eu/adozioni-internazionali-coppia-italiana-scopre-traffico-di-bambini/

Quando in Ucraina si vendevano i bambini nati o ancora in gestazione, e non era colpa di Putin (V. Volcic)

 

“L’Ucraina ha una legislazione molto flessibile nel campo di medicina riproduttiva. I programmi con ovodonazione e programmi di maternità surrogata sono assolutamente legali e sono regolati dalla legge. Siamo in grado di dare una possibilità per i pazienti, che non possono subire i programmi di ovodonazione o programmi di maternità surrogata nei loro paesi a causa delle limitazioni di legge. La nostra legislazione non limita l’età della maternità. Nel nostro paese c`è la possibilità di rimanere incinta anche all’età di 54 anni se non ci sono controindicazioni per la gravidanza”. Si pubblicizzava così su Internet la Clinica Intersono di Leopoli, una delle tante che prima della guerra attirava in Ucraina coppie (non solo etero) desiderose di un piccolo erede. “Ci siamo specializzati – vantava il centro per la riproduzione assistita – nello svolgimento di cicli di FIV, cicli di donazione con ovuli freschi e vetrificati, crioconservazione degli embrioni e ovociti, la conservazione del tessuto ovarico, e il trattamento di maternità surrogata. Siamo situati nella bella città di Lviv, un grande centro culturale e storico in Ucraina occidentale, con facili collegamenti con le capitali europee attraverso Lviv; s nuovo aeroporto internazionale, ed entro il 70 km di distanza in auto dal confine polacco-ucraino”.

Tutto questo è stato rimosso, insieme alle evidenti infiltrazioni naziste nel regime di Kiev, perchè la scelta atlantista dei governi Draghi e Meloni, con annesso invio di armi che arricchisce le aziende pubbliche e private del settore, e miete vittime innocenti da entrambe le parti, non ammette ragionamenti complessi: il male è tutto da una parte, il bene solo dall’altra. E pazienza se si chiudevano entrambi gli occhi sulla vendita dei bambini nati o ancora in gestazione, le cui mamme e papà naturali erano scelti sui cataloghi (come nella foto).

“L’Ucraina è un paese di origine, transito e destinazione per la tratta di esseri umani dall’inizio degli anni ’90. Uomini, donne e bambini sono oggetto di tratta a scopo di lavoro forzato, accattonaggio, sfruttamento sessuale e di altro tipo. I principali paesi di destinazione degli ucraini oggetto di tratta sono stati la Federazione Russa, la Polonia e la Turchia, nonché il traffico di esseri umani all’interno dell’Ucraina. Il problema è stato aggravato dall’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022”, denuncia l’Agenzia Americana per lo Sviluppo Internazionale (USAID).

“Anche prima dell’invasione della Russia – specifica USAID nel suo sito – l’Ucraina stava già affrontando un aumento della portata del traffico di esseri umani causato dalla pandemia di COVID-19 e dal continuo sfollamento dall’Ucraina orientale colpita dal conflitto e dalla Crimea occupata. La popolazione è estremamente vulnerabile, un problema gravemente aggravato dall’invasione della Russia e dalla necessità per milioni di persone di lasciare le proprie case per mettersi al sicuro in Ucraina e all’estero. Intermediari/reclutatori del lavoro fraudolenti possono approfittare della guerra per sfruttare persone a rischio.

Prima dell’invasione della Russia nel febbraio 2022, la missione dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) in Ucraina stimava che più di 300.000 ucraini fossero stati vittime della tratta di esseri umani dal 1991. Si stima che 46.000 ucraini siano stati oggetto di tratta nel periodo 2019-2021; 29.000 all’estero e 17.000 in Ucraina. »

Con la trasformazione della guerra civile (iniziata nel 2014) in conflitto Ucraina – Russia, al traffico di bambini si associa quello dei rifugiati. Traffico creatosi nei territori controllati dal governo di Kiev e gestito da ufficiali dell’esercito ucraino e membri del Governo. L’Agenzia per l’Asilo dell’Unione Europea e l’Organizzazione per Cooperazione e sviluppo economico (OCSE) in una inchiesta compiuta dal marzo all’agosto 2022 ha rilevato che il 22% dei rifugiati in Polonia ed Europa sono stati obbligati a pagare di media 363 euro, per poter uscire dai confine ucraini. Il 48% delle vittime hanno subito aggressioni, abusi emotive e minacce fisiche legate al pagamento del pizzo per oltrepassare la frontier polacca. Il 17% è stato soggetto a razzismo e xenofobia, il 11% vittime di frode e sfruttamento finanziario e sessuale. Gli intervistati hanno denunciato corruzione e attività fraudolente nella procedura di richiesta di protezione temporanea in Polonia e altri Paesi UE gestita da intermediari associati all’esercito e al governo ucraino.

Queste estorzioni attuate molto prima del conflitto Ucraina – Russia, rivela uno studio dell’Ufficio Droghe e Crimini delle Nazioni Unite (UNODC). Dal 2014 gli ucraini erano tra le principali nazionalità di migranti irregolarmente soggiornanti, irregolarmente inseriti nei Paesi UE tramite documenti fraudolenti. Informazioni comunicate a Europol nel 2022 indicavano migliaia di casi di contrabbando di carte d’identità, patenti di guida, passaporti ucraini venduti dalle autorità a cittadini non ucraini al fine di poter entrare in Europa. Inoltre vi era una florida tratta di bambini (sopratutto provenienti dal Donbass di origine russa) che venivano rapiti dalle milizie neonaziste per costringerli a lavori forzati e all’accattonaggio nei Paesi dell’Est Europa dove i governi non applicano severamente le misure di controllo migratorio e protezione dei minori previste dalla UE : Polonia, Bulgaria, in primis.

Affianco alle agenzie ucraine che, come abbiamo documentato in apertura, ingaggiavano giovani donne ucraine di famiglie poverissime per affittae l’utero per la maternità surrogata commerciale, florido era il traffico illegale di neonati nel contesto di adozioni illegali.
Nel 2015 le autorità giudiziarie ucraine cercarono di interrompere questi traffici tramite la collaborazione dell’Europol per poi disinteressarsene causa pressioni di importanti ufficiali e politici ultra nazionalisti e neonazisti che controllavano i network criminali. Questi network usavano alla luce del sole applicazioni di messaggistica e avvisi sui social media (in particolare Viber, Telegram e Facebook) senza che il governo intervenisse o i social (americani) oscurassero gli account. L’Organizzazione per la sicurezza e Cooperazione in Europa (OSCE) registrarono enormi picchi di ricerche online in più lingue con contenuti espliciti per attirare la domanda di servizi sessuali di donne e ragazze minori ucraine. Almeno il 12% di questi contenuti avevano palesi caratteristiche di pedofilia.

Nonostante le indagini e le prove raccolte, nessun intervento serio o mandato di arresto è stato attuato dall’Unione Europeo né tanto meno dalla CPI, nonostante che si tratti di evidenti crimini contro l’umanità, in quanto Stati Uniti e NATO avevano già deciso che l’Ucraina doveva essere il cavallo di Troia per limitare (e se possibili distruggere) la Russia. Le testimonianze raccolte dalla popolazione ucraina di etnia russa e non nel Dombass rivelano che fin dalla guerra civile (2014 – 2021) le autorità delle Repubbliche indipendenti inviavano i bambini in Russia per sottrarli a questi crimini. Un ruolo che dal febbraio 2022 è svolto anche dall’esercito russo. Maria Alekseyevna Leopoli-Belov, Commissario per i diritti dei bambini presso l’Ufficio del Presidente della Federazione Russa, fin dal 2015 ha svolto un ruolo cruciale per salvare i bambini ucraini del Donbass. Ora la CPI (sotto pressione di USA e NATO) la accusa di crimini di guerra e di deportazione illegale di bambini. Il suo complice sarebbe Vladimir Vladimirovich Putin…

https://www.farodiroma.it/quando-in-ucraina-si-vendevano-i-bambini-nati-o-ancora-in-gestazione-e-non-era-colpa-di-putin-v-volcic/


Opinioni scambievoli su temi attuali di dibattito su Fb.

 

Mario Rosso scrive, Viviana Vivarelli condivide:

La corte dell'Aja ha emesso un mandato di arresto internazionale verso Putin per crimini di guerra...
Io avrei emesso un mandato anche verso Biden e perché no anche verso Zelenskyj...e il segretario Nato, Stoltenberg.
Perché a me risulta che la Nato si è allargata tanto in questi ultimi anni fino a portare testate missilistiche a un passo da Mosca. Lo dimostra la futura annessione alla Nato dell'Ucraina e perché no, della Bielorussia...
Ma nessuno ha mai condannato per crimini di guerra i vari presidenti americani che hanno invaso Irak, Afganistan, Libia...Eppure sono morti centinaia di migliaia di persone, anche sotto i bombardamenti...
E naturalmente,questo atto degli Occidentali atlantisti della corte dell'Aja, non farà altro che allontanare prospettive di pace tra Russia e Ucraina...

Giuditta Gatto interviene:

È tutto ben congegnato da USA e paesi loro satelliti per cancellare la possibilità di pace in questo conflitto, loro arrestano i Capi di Stato scomodi, come è avvenuto con Slobodan Milošević, e tantissimi altri condannati durante la guerra dei Balcani che poi sono stati assolti. Gli americani lo fanno anche a casa loro, vedi caso Trump. Oggi nel mirino è ovviamente Putin , componente principale, assieme alla Cina , dell'organizzazione politico finanziaria BRIC che si va rafforzando sempre di più con l'adesione di altri Paesi del sud del mondo nella lotta per la de-dollarizzazione dei mercati mondiali . Gli USA non vogliono cedere il loro dominio indiscusso e questa è una delle principali motivazioni delle loro guerre e della guerra in Ucraina. Ucraina Paese notoriamente corrotto, patria delle organizzazioni criminali più efferate come trafficanti di armi e di organi, Paese tra i pochi al mondo dove la maternità surrogata a fini commerciali è legale e dove sono legali gli allevamenti intensivi di bambini, questa è la realtà di questo tristo Paese governato da pericolosi pagliacci ....ma quando il Tribunale internazionale si occuperà dei crimini di guerra degli americani denunciati da Assange con tanto di prove riportate da Wikilix e quando sarà indiziato per crimini di guerra Nietaniau per genocidio contro il popolo palestinese??? E quanti altri veri criminali di guerra non sono perseguiti perché amici degli USA???

Fb 20\21.3.2023