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giovedì 3 giugno 2021

Vaccini, da oggi campagna aperta a tutti. Ecco come ci si può prenotare Regione per Regione.

 

Al via la fase della campagna di vaccinazione di massa, forte di venti milioni di dosi che arriveranno questo mese. Somministrazioni anche in azienda.

I punti chiave


È una sorta di “fine corsa” per la vaccinazione sulla base delle fasce di età, un sistema in parte già superato da alcune regioni con gli Open Day destinati ai più giovani. Al via invece la fase della campagna di vaccinazione di massa, con vaccinazioni a tappeto che potranno contare su venti milioni di dosi in arrivo questo mese (per dare l’idea da fine dicembre a fine maggio sono state consegnate 33 milioni di dosi). Da giovedì 3 giugno, dunque, secondo le indicazioni contenute in una circolare del commissario per l’Emergenza coronavirus Figliuolo, si allarga la “platea vaccinale”: chiunque vorrà vaccinarsi potrà farlo. Saranno utilizzati tutti i punti di somministrazione possibili (allo stato attuale sono 2662), a cui si aggiungeranno sempre da giovedì i 212 punti di somministrazione in azienda.

Scatta il “liberi tutti” per le Regioni.

Per le regioni è una sorta di “liberi tutti”: i sistemi di prenotazione dovranno allinearsi a questa novità. Anche in questo caso, tuttavia, le amministrazioni si muovono on ordine sparso. Alcune daranno la priorità ai 12-15enni, come l'Emilia Romagna, la Sicilia apre alle prenotazioni degli over-16, la Lombardia punta sulla fascia 12-29. Figliuolo ha chiesto di raggiungere «la massima copertura possibile di tutta la popolazione studentesca» prima del ritorno sui banchi di scuola a settembre.

Friuli Venezia Giulia.

In settimana la regione aprirà la prenotazioni a tutte le fasce di età.

Alto Adige.

Dal 3 giugno le prenotazioni per le vaccinazioni saranno possibili anche per gli altoatesini dai 16 ai 18 anni.

Valle d’Aosta, Open Day AstraZeneca.

Il 2 giugno c’è stato l’Astra Open Day, a cui hanno potuto aderire tutti i cittadini di età superiore ai 18 anni.

In Lombardia prenotazioni per fascia 12-29.

Dalle ore 23 di mercoledì 2 giugno tutti i lombardi appartenenti alla fascia 12-29 potranno prenotare la propria vaccinazione. È quanto ha fatto sapere la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti. «Potranno accedere al portale di Poste tutti coloro che hanno già compiuto i 12 anni - ha spiegato Moratti -. Come indicato da Aifa a questo target di popolazione sarà somministrato il vaccino Pfizer. L’inizio della possibilità di prenotarsi a partire dalle ore 23 è motivato dall’allargamento del target ai 12 anni e non ai 16 come precedentemente previsto».

Piemonte: aperte le prenotazioni per gli over 30.

Dal 2 giugno sono state aperte le prenotazioni per le persone con più di 30 anni (inclusi i nati nel 1991) e dal 3 giugno quelle per i giovani con più di 18 anni compiuti. Sono 100mila le vaccinazioni previste in azienda. Il Piemonte si muove per dare la priorità alle montagne. «In alta Valsesia, la prima vallata che ha aderito alla nostra campagna, sono già più di mille le persone vaccinate e nei giorni scorsi alle vette vercellesi si sono aggiunti molti altri territori impegnati nella vaccinazione delle varie fasce della popolazione», hanno messo in evidenza il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso e l'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi. «Ora proseguiamo entrando nel vivo con un fitto calendario che ci permetterà, come da programma, di completare nella settimana del 14 giugno le vaccinazioni necessarie a rendere le nostre montagne un luogo sicuro per chi lo vive ogni giorno, ma anche per accogliere i tanti turisti che amano le vette piemontesi. Un grazie particolare alle Asl e ai nostri sindaci, che si sono già attivati per sensibilizzare i loro cittadini e ad aiutare coloro che ne avessero necessità ad aderire alla campagna sul portale regionale». La campagna del Piemonte “Montagne Covid free” rientra nel Piano vaccinale nazionale e richiama quanto previsto dalla circolare del 5 maggio 2021, trasmessa alla Conferenza delle Regioni da Figliuolo, sulle aree isolate e più difficilmente raggiungibili.

Liguria ferma per ora ai quarantenni.

Dal 31 maggio è partita la seconda chiamata volontaria per gli over 18 per il vaccino Astrazeneca e Johnson&Johnson promossa dalla Regione. Al momento la chiamata alle vaccinazioni è per i quarantenni.

Emilia Romagna, priorità ai teenager.

Dal 7 giugno in Emilia-Romagna aperture ravvicinate di prenotazioni del vaccino per fasce d’età, con priorità (dopo gli over 40) per i teen-ager. Il 7 e l’8 giugno si potranno infatti prenotare ragazzi tra 12 e 19 anni, prima ancora di over 30 e over 20. Una scelta precisa, ha spiegato la Regione, che va nella direzione di arrivare all’inizio dell’anno scolastico, a settembre 2021, con tutto il mondo della scuola vaccinato con prima e seconda dose, non solo insegnanti e collaboratori, ma anche quanti più ragazze e ragazzi possibili. Queste le altre date per lo scaglionamento di prenotazione per fasce d’età in regione: 9 e 10 giugno tocca ai 35-39enni; 11, 12 e 13 giugno spazio alla fascia 30-34; 14 e 15 giugno sono i giorni per chi ha tra i 25 e i 29 anni e infine dal 16 al 18 giugno si chiuderà con i 20-24enni. La vaccinazione dei ragazzi fragili tra i 12 e i 15 anni, che fino a ieri non potevano accedere a nessun vaccino, sarà invece gestita in maniera prioritaria e immediata dalle Asl già a partire da questi giorni, sottolinea la Regione, Asl che si faranno carico di chiamare direttamente questo target.

Lazio continua con gli Open Day AstraZeneca.

Dal 3 giugno il Lazio parte con la vaccinazione nelle aziende, e continua a organizzare “open day” per gli over 18 con AstraZeneca. Rimangono le convocazioni per età (si è arrivati fino al 1981, le prossime saranno per i nati dopo il 1982). Per gli over 12 la prenotazione sarà dal pediatra.

L’Abruzzo apre alla vaccinazione dei 16enni.

Dal 3 giugno tutti i cittadini che abbiano compiuto 16 anni potranno prenotarsi per il vaccino. La piattaforma sarà attiva dalle ore 14. Per la fascia di età tra i 12 e i 15 anni, invece, si attendono le indicazioni operative da parte della Struttura Commissariale.

Molise: dal 5 giugno la fascia 20-29.

Prenderanno il via il 3 giugno le adesioni alla campagna vaccinale per la fascia d’età 39-30 anni, mentre per quella che va dai 29 ai 20 le adesioni potranno essere inoltrate a partire da sabato 5 giugno.

Marche: già aperti slot dai 40 anni in su.

La regione ha aperto da vari giorni lo slot di prenotazione dai 40 anni in su (oltre alle altre fasce di età). Da domenica 30 maggio sono scattate le prenotazioni senza limiti di età (ma dai 16 anni in su) per persone con comorbidità. Dal 2 giugno e fino al 6 possono andare a vaccinarsi i maturandi, circa 14mila ragazzi, senza prenotazione, seguendo però l’ordine alfabetico.

Umbria, tocca ai cinquantenni.

Le pre adesioni sono state aperte a tutti fino ai 18 anni. Proseguono le vaccinazioni per le fasce d’età: tocca ai cinquantenni.

Toscana, il 7 giugno aprono le prenotazioni per chi ha 16 anni.

Già aperte le prenotazioni dei nati fino al 1983. La prenotazione per chi ha 16 anni compiuti ed è residente in inizierà il 7 giugno.

In Veneto dal 3 giugno liberi tutti, al via over 12.

«Dal 3 giugno via libera a tutti con l’apertura dell’agenda per le vaccinazione dai 12 ai 39 anni». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia spiegando che saranno disponibili «700 mila prenotazioni, con agenda aperta fino al 4 agosto». Annunciato anche l’arrivo di 1.092.000 dosi entro la fine del mese,

Dal 3 giugno in Puglia prenotazioni aperte ad under 40.

La Regione Puglia darà attuazione alla circolare del commissario straordinario per l’emergenza Covid aprendo a tutte le fasce di età vaccinabili la prenotazione per il vaccino negli hub della Puglia a partire da giovedì 3 giugno. Quindi, da giovedì prossimo anche gli under 40 potranno prenotarsi. La fascia di popolazione compresa tra i 39 e i 16 anni età è pari a un milione di persone circa. Per non sovraccaricare i canali telematici e telefonici di prenotazione, le prenotazioni saranno sbloccate per fasce di età a scaglioni, il 3 giugno si inizierà con i nati dal 1982 al 1986; il 5 giugno toccherà ai pugliesi nati dal 1987 al 1991 e così via sino all’11 giugno quando potranno aderire alla campagna i nati dal 2002 al 2005. Le prenotazioni potranno avvenire tramite il sito www.lapugliativaccina.regione.puglia.it, i numero verde 800713931 (lunedì - sabato 8-20) o recandosi in farmacia.

Basilicata: priorità ancora ad anziani e fragili.

Dal 3 giugno la Regione recepirà le indicazioni del Commissario all’emergenza. La piattaforma - si è appreso dalla giunta regionale - sarà aperta ma in regione la priorità restano, per ora, le persone di età avanzate e fragili. In questi giorni si sta procedendo con gli ultrasessantenni e anche con coloro che hanno oltre 50 anni di età.

La Calabria apre ai 12enni.

Alle 16 del 3 giugno potranno accedere alla prenotazione tutte le persone a partire dai 12 anni di età, comprendendo anche i ventenni e gli over 30 che erano in attesa di essere inseriti.

La Sicilia apre a prenotazioni tra 16 e 39 anni.

Dal 3 giugno si aprono anche in Sicilia le prenotazioni per le vaccinazioni anti Covid per chi ha tra 16 e 39 anni. L’estensione della somministrazione del siero al nuovo target (che comprende oltre un milione e trecentomila persone) è stata autorizzata nell’ambito della campagna nazionale di immunizzazione. Verranno utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna e, su base volontaria, anche Vaxzevria e Janssen (monodose).

Campania, dalle 22 del 2 giugno via ad adesioni dai 12 anni.

A partire dalle 22 del 2 giugno la piattaforma della Regione Campania apre per le adesioni alla campagna vaccinale ai cittadini dai 12 anni di età in su. Lo ha comunicato l’Unità di crisi regionale. Le relative convocazioni, nei prossimi giorni, sono ovviamente legate alla disponibilità dei vaccini e al progressivo completamento delle fasce di età per le quali la piattaforma era già aperta. Per la fascia di età 12-17 anni il vaccino che sarà somministrato è Pfizer. La Campania ha sperimentato con open day e progressive aperture vaccinali nelle settimane scorse - e negli ultimi giorni con i maturandi - l’ampliamento delle fasce interessate.

Sardegna: dal 4 giugno fascia 16-39 anni.

Da venerdì 4 giugno la platea dei soggetti vaccinabili nell’Isola si amplia con l’inclusione dei cittadini nella fascia d’età 16-39 anni: a partire dalle 12, tramite la piattaforma di Poste Italiane, saranno abilitati a prenotare la somministrazione delle dosi negli hub e nei centri vaccinali del territorio regionale.

ANSA

domenica 29 novembre 2020

Audio rubato in corsia: “De Luca spaccia letti che però non esistono”. - Vincenzo Iurillo

 

L’infettivologo registrato: “Il governatore ha costruito una ragnatela che non avete proprio idea: la sua struttura. E non si canta fuori dal coro”.

La repressione cinese del dissenso nella sanità campana di Vincenzo De Luca. Le bugie sui dati della sanità, dei posti letto e dell’epidemia da Covid. Il clima di angosce e tensioni che si vive nella trincea degli ospedali campani sotto la pressione del virus. Parla un medico e le sue parole fanno paura: “Intanto io in ospedale continuo a perdere la gente pure giovane. Oggi è morto un ragazzo di 47 anni e quindi non è più un fatto di anziani o roba del genere, se non si capisce questo non si può fare niente… se (alle persone, ndr) gli danno i dati veri la gente viene presa dal panico… oppure ci sta qualche imbecille che inizia a fare il negazionista e tutto il resto…”. E poi, riferendosi ai dirigenti sanitari messi in sella dal governatore De Luca e ai bollettini quotidiani sulla situazione dei ricoveri, “stanno spacciando posti letto che non esistono e che stanno tentando di recuperare, ma sono talmente incapaci che non ci riusciranno perché vogliono usare delle soluzioni che non sono percorribili. Io vi parlo del mio ospedale, ma credo che la situazione…”.

Dall’audio rubato a un infettivologo di un ospedale della provincia salernitana si ascolta un racconto che fa a cazzotti con quell’“abbiamo fatto un miracolo” che De Luca ripete come un mantra a ogni diretta social senza contraddittorio. L’audio è stato raccolto dall’avvocato penalista Michele Sarno, candidato sindaco di Salerno in pectore, storico leader della destra antideluchiana. Sarno è l’interlocutore dello sfogo dell’anonimo medico registrato pochi giorni fa: si tratta di dottore che lavora nella prima linea dell’emergenza, faccia a faccia coi pazienti Covid di un ospedale pubblico. Il colloquio viene usato nel cuore di una polemica politica dell’avvocato sulla situazione a suo dire “scioccante” dei Covid center di Salerno: “Sono certo che i dati e il malcostume denunciati dalle trasmissioni di Massimo Giletti sono la verità, ho infermieri e medici che mi hanno testimoniato l’inferno che sono costretti a vivere”. La direzione generale dell’Aou di Salerno gli ha replicato definendo le sue parole “sconcertanti”, invitandolo “a non usare la politica politicante per offendere tutto il personale della sanità salernitana”. Di qui la diffusione dell’audio. Il Fatto Quotidiano – dopo aver ascoltato la conversazione e verificato l’autenticità di quanto raccontato in alcuni passaggi – ha deciso di pubblicarne ampi stralci. A cominciare dalla reazione del dottore ai complimenti del legale, che definisce l’ospedale dove lavora una eccellenza del territorio. “Sì, però lo sapete che ci attaccano di continuo pure i colleghi. Noi abbiamo tutti contro: sindacati, politica, politica locale, altri colleghi, ce li abbiamo tutti contro. Non uno sì e uno no. Però quando c’è bisogno per qualche parente loro o qualche cosa loro, li vedete che vengono tutti in processione. Il giorno dopo ti girano la faccia. E quello è il problema”.

L’acqua della politica, secondo il medico, avvelena i pozzi del management della sanità. “Quello del San Leonardo e quello della nostra Asl sono degli individui che secondo me non dovrebbero nemmeno scopare nella direzione generale, perché se voi andate a prendere i curriculum di questa gente, sono solo curriculum politici, questi non hanno mai fatto i medici, ma soprattutto, non hanno mai fatto gli organizzatori…”. Per il medico, il controllo politico di De Luca e dei suoi uomini sulla sanità è asfissiante: “Il problema, avvocà, è che ha fatto una ragnatela sul territorio che voi non avete proprio idea. Quello ha infiltrato i suoi dappertutto, anche ai livelli più bassi. Una volta sono andato a una riunione in cui parlava il figlio, due, tre anni fa, e mi sono trovato quelli che fanno le pulizie a rappresentare l’ospedale. Quindi perfino quelli che fanno le pulizie sono emanazione di questa struttura”. La “Struttura” di De Luca. Che non ammette opinioni contrarie.

“Qua non sia mai vi permettete di cantare fuori dal coro: siete morto, venite attaccato a partire dal portiere, passando per il centralinista, arrivando alla signora che pulisce a terra… io faccio il medico e se uno si ammala, io me ne strafotto se è di destra o di sinistra e la malattia, meglio di me, se ne frega se uno è di destra o di sinistra …”. E quindi “De Luca non è un uomo di sinistra perché uno che ha fatto una rete così capillare dove un medico non può neanche esprimere un’opinione che viene radiato, scusatemi ma che regime è questo!? (…) Se tu mi fotti solo perché ho detto ‘sono fuori dal coro’, non è che mi dici vabbè io ti dimostro che tu che sei fuori dal coro stai dicendo una sciocchezza, no tu non lo puoi dire e basta, che regime è!? Manco a Pechino si fanno queste cose”. Nella Campania di De Luca forse sì.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/11/29/audio-rubato-in-corsia-de-luca-spaccia-letti-che-pero-non-esistono/6020241/

domenica 15 novembre 2020

De Luca si “compra” letti vuoti nelle cliniche private. - Vincenzo Iurillo

 

Business - Mille euro a posto e in anticipo: si indaga.

I pazienti Covid arrivano col contagocce. Ma per le cliniche private nella Campania del governatore Vincenzo De Luca, “nelle more” di un decreto ristori in via di approvazione, sarebbe già tutto pronto per liquidare in anticipo posti letto Covid ancora vuoti e prestazioni sanitarie ancora non erogate. Come a marzo. Nonostante le polemiche di allora, e i dubbi della Guardia di Finanza sulla legittimità dei pagamenti, e la conseguente indagine della Corte dei conti su un presunto danno erariale da quasi 20 milioni di euro in favore di 56 case di cura.

Eppure ci risiamo. Il filo diretto tra la Regione Campania e le cliniche private si rinnova tra le pieghe di un documento dell’Unità di crisi anticoronavirus che il Fatto ha potuto consultare. Risale al 27 ottobre, è la lettera di manifestazione di disponibilità all’allestimento di posti letto Covid rivolta ad Aiop ed Aris, le associazioni di categoria delle case di cura private, per fronteggiare la seconda ondata dell’epidemia. Con il tariffario: 1000 euro per posto di terapia intensiva non occupato, 360 euro per posto di media intensità di cura non occupato, 180 euro per posto di degenza a bassa intensità di cura non occupato. Somme “a titolo di acconto” e “salvo conguaglio”.

“Per come è scritto il documento, si rischia di pagare due volte questi posti letto Covid vuoti, dalla Regione e dal governo ‘ai sensi dell’emanando decreto’ che il Parlamento ancora non ha approvato e dove ci sarà battaglia per introdurre un obbligo di rendicontazione”, afferma Valeria Ciarambino (M5s), vicepresidente del consiglio regionale campano. Ciarambino e la Cgil Campania sono gli autori degli esposti che hanno dato il via alle indagini della Corte dei conti durante la prima ondata di marzo. Allora fu predisposto un accordo valido per tre mesi che offriva alle cliniche private 700 euro per ogni giornata di degenza in terapia sub intensiva e 1200 per la terapia intensiva ma soprattutto si riconosceva il 95 per cento del budget mensile assegnato ogni anno alle singole cliniche a prescindere dal valore reale della produzione.

Coinvolgere la sanità privata nella guerra al virus è una mossa necessaria, vista la sofferenza della sanità pubblica. Le cliniche campane hanno risposto all’appello “offrendo circa 1500 posti letto in pochissimi giorni”, scrive il presidente di Aiop Campania Sergio Crispino in una nota all’Unità di crisi, che però sottolinea l’anomalia tutta campana dell’ordine di sospendere ogni attività di elezione e ambulatoriale. “Disposizione che per le Case di cura merita di essere rivista – parole di Crispino – in quanto in nessuna parte del Paese è stata adottata, ed invece sono state adottate disposizioni più coerenti con la possibilità assistenziale delle Case di cura che hanno indotto a indirizzare i pazienti non Covid dalle strutture pubbliche alle strutture accreditate, per consentire alle prime di poter allestire i posti letto disponibili per contrastare l’emergenza epidemiologica”. Sintesi: chi ha bisogno di curarsi di altro non sa più dove andare. E i privati, senza degenti ordinari, reclamano ristori adeguati.

Intanto il carteggio con l’Unità di crisi ha accolto la richiesta Aiop che il trasporto dei malati Covid in clinica avvenga a cura del servizio pubblico. Ma ne arrivano? “I medici – sostiene Ciarambino – ci riferiscono che dai privati arrivano solo pochi pazienti Covid non critici, prima accolti presso i pronto soccorso e le strutture pubbliche e poi trasferiti da loro. Ecco perché gli ospedali sono allo stremo”. Fonti dell’Unità di crisi replicano: “Le tariffe dell’accordo coi privati sono quelle nazionali e non vengono applicate per i posti di terapia intensiva, a più alto costo, in quanto al momento non c’è bisogno”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/11/15/de-luca-si-compra-letti-vuoti-nelle-cliniche-private/6004047/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=oggi-in-edicola&utm_term=2020-11-15

Il nostro paese è indebitato perché, per decine di anni, la nostra politica ha governato in modo "irresponsabile", per non infierire.
Ora, che una parte di essa vorrebbe rimediare agli errori del passato e sanare la situazione, non può farlo perchè ha il 90% della stampa corrotta contro che le rema contro.
E' assurdo, ma è la realtà che stiamo vivendo.
Io non oso pensare a che cosa sarebbe successo se al posto di Conte avessimo avuto uno dei soliti del passato; sicuramente percentuali altissime di contagiati, ospedali stracolmi di infettati bisognosi di terapie intensive, tracolli finanziari e corruzione dilagante, tutte cose che avrebbero contribuito ad aumentare il debito pubblico.
Debito pubblico che è a carico nostro, in quanto cittadini italiani.
I nostri amministratori, infatti, responsabili del disastro, non solo non lo pagano, ma, strano a dirsi, come per miracolo, diventano più ricchi.
Fateci caso.
Cetta.

mercoledì 11 novembre 2020

Energie rinnovabili: la Regione Campania in top ten per energie alternative.

 

Energie rinnovabili: la Regione Campania in top ten per energie alternative
Tra i primi dieci Comuni da menzionare per le energie rinnovabili il Comune di Campagna, in Provincia di Salerno, con oltre 5.000 abitanti, in grado di produrre piu' energia elettrica di quella consumata dalle famiglie residenti.

Energie rinnovabili: la Regione Campania in top ten per energie alternative

La Campania nella top ten delle regioni italiane riscaldate dal sole e alimentate dal vento. Con i suoi 35.709 impianti da fonti rinnovabili, presenti in tutti i Comuni a fine 2019, la Campania si conferma tra le prime 10 Regioni italiane con la maggior potenza installata, dove il solare fotovoltaico e' la tecnologia prevalente con 34.939 impianti, pari al 97,8% del totale, seguita dall'eolico con 616 impianti pari all'1,7%.

Il report

E' quanto emerge dal Rapporto Comuni rinnovabili Campania di Legambiente. Rispetto al 2018 complessivamente è stato registrato un ulteriore incremento del numero totale di impianti installati sull'intero territorio regionale, pari al 7,4%, dove il solare, con il 7,5%, e' la tecnologia che ha visto il maggior incremento seguita dall'eolico con 1,3%. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nel 2019, e' stata del 44,4% del toltale della produzione territoriale, con un incremento del 5,2% rispetto allo scorso anno. Rispetto al 2018 e' stato osservato un incremento dello 5,24% della produzione di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, analogamente alla potenza installata, e' cresciuta nel corso degli anni, con un aumento annuo medio dal 2008 al 2019 del 14,2%, passando da 1.476,7 GWh/anno nel 2008 a 5567GWh/anno nel 2019 con un incremento del 277%. A livello provinciale, nel 2018, la maggiore produzione da fonti rinnovabili arriva dalla provincia di Avellino. La seconda posizione, in termini di produzione, è invece occupata dalla provincia di Napoli, seguono Salerno e Benevento. E' Caserta la provincia dove l'idroelettrico risulta essere la tecnologia che presenta la maggior produzione, con il 53,97%, di energia da fonti rinnovabili. Tra i primi dieci Comuni da menzionare per le energie rinnovabili il Comune di Campagna, in Provincia di Salerno, con oltre 5.000 abitanti, in grado di produrre piu' energia elettrica di quella consumata dalle famiglie residenti.

https://www.salernotoday.it/green/campagna-energie-rinnovabili-legambiente-campania-report-10-novembre-2020.html

sabato 18 maggio 2019

Elezioni europee, sfida su Facebook: Salvini spende più di tutti, M5S (quasi) assente. - Marco Lo Conte

Tanto Salvini, quasi altrettanto il Pd, Movimento 5 Stelle pressoché zero. E poi Berlusconi, con un gran numero di post sponsorizzati ma targettizzati poco. È in sintesi la fotografia delle campagne elettorali in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio, scattata da Facebook che ha deciso di fornire piena trasparenza sulle sponsorizzazioni dei post pubblicati sulla propria piattaforma. Da cui emerge chi ha speso di più e meglio, per attirare l'attenzione degli elettori in queste ultime settimane cruciali per l'esito elettorale.

Perché, per chi non lo sapesse, ciò che guardiamo magari distrattamente sui social arriva sul nostro profilo perché magari qualcuno ha pagato del denaro affinché quel messaggio politico ci venisse sottoposto, considerandoci un “target” interessante ai fini elettorali (Facebook offre un livello di precisione in questo senso del 90%).

La ragione è nota: gli italiani trascorrono in media 6 ore e 42 minuti connessi a Internet, di cui due ore e un quarto da smartphone. Inevitabile che questo sia diventato il terreno in cui conquistare consenso politico, tralasciando i desueti cartelloni pubblicitari, desolatamente vuoti in questi giorni. 

Complessivamente dal marzo scorso ad oggi, sono stati spesi su Facebook 868.254 euro per promuovere 16.772 post legati alle elezioni europee. Questo è il dato offerto dalla piattaforma fondata da Mark Zuckerberg, che mostra il pubblico di riferimento coinvolto da ciascun post, distinti per classi di età, genere e regione, oltre al denaro stanziato. Una trasparenza che ha fatto seguito allo scandalo Cambridge Analytica, che ha intaccato l'immagine e messo in difficoltà Facebook, dopo che in occasione delle presidenziali Usa e del referendum su Brexit, erano state sponsorizzate dall'estero centinaia di pagine che veicolavano talvolta messaggi contenenti fake news.

Ora le parole d'ordine per il social seguito nel mondo da oltre 2 miliardi di persone – 34,8 milioni solo in Italia, oltre ai 23,4 della controllata Instagram –sono rimuovereridurreinformare: una volta identificate (Pagella Politica collabora in Italia su questo tema con Facebook) le fake news vengono cancellate, le campagne devono essere certificate e se non rispettano le regole indicate nel disclaimer vengono ridotte e le somme investite restituite (all'80%).

Gli investimenti quantitativamente maggiori riguardano Matteo Salvini, per il quale la Lega ha speso poco meno di 78mila euro, di cui 43.500 solo nell'ultima settimana. Da registrare l'effetto prodotto nei differenti target dai differenti messaggi politici: post come “Stavolta voto Lega!” è stato distribuito dall'algoritmo di Facebook in particolare tra le donne over45 con forte prevalenza nelle regioni del Centro-Sud (Sicilia 16%, Lazio 13%, Campania 13%), analogamente a “Salvini ha fermato la mangiatoia dell'immigrazione”.



Molto visto soprattutto tra le donne il post sponsorizzato (con il budget maggiore, fino a 5mila euro) sulla castrazione chimica (“Il 58% degli italiani è favorevole”, recita il post), distribuito in modo più uniforme a livello territoriale; mentre ha incontrato l'interesse prevalentemente giovane e maschile il post l'immagine di un giovane di colore che affronta un vigile urbano (“Se non avessi questa divisa”): la Campania, la regione in cui si è rivelato più popolare, almeno per il periodo in cui è stato visibile, prima di essere bloccato da Facebook. Da registrare come invece sia stato rimosso da Facebook il famoso post sponsorizzato del VinciSalvini, il gioco messo in campo dallo staff del leader della Lega, popolare in larga parte tra gli uomini under44, in base alla normativa di Facebook.

Il Partito Democratico ha stanziato finora 73mila euro (26mila circa nell'ultima settimana) per sponsorizzare i post del suo segretario, Nicola Zingaretti. Da registrare il cartellino giallo di Facebook che ha segnalato il ritardo nell’adeguamento alle policy di pubblicazione (per una somma pari alla metà dello stanziamento circa). Molti i post del Pd, anche se con cifre basse, ad eccezione di “Una nuova Europa per andare #avantitutti”, per cui sono stati stanziati 5mila-10mila euro, coinvolgendo un pubblico soprattutto di uomini over45.



Tra i 500 e i mille euro il post sull'indennità europea di disoccupazione che, come prevedibile, ha raggiunto soprattutto gli uomini giovani, ma in modo rilevante anche uomini e donne over55. Appena presente invece Carlo Calenda, capolista Pd nel nord est: l'ex ministro, particolarmente attivo su Twitter, ha sponsorizzato pochi post sulla piattaforma più seguita, rivolgendosi in particolare agli uomini giovani e, in un caso, unicamente agli abitanti del Trentino Alto Adige. 

Meno efficace la campagna dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha sponsorizzato quasi 400 post, ciascuno però con budget particolarmente basso: complessivamente sono stati spesi 66mila euro, di cui 16mila nell'ultima settimana, parcellizzati in un pulviscolo di messaggi. Da segnalare la forte targettizzazione di alcuni post di Silvio Berlusconi, che ha puntato in modo netto sugli over45, escludendo nella campagna i più giovani.



Insieme al fondatore, da registrare un post sponsorizzato da Forza Italia riguardante il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, targhettizzato a livello regionale: il 57% degli utenti raggiunti, infatti, risiede in Lazio, gli altri lettori del post sono in Toscana, Marche e Umbria.

Sempre nel centro destra, sono da segnalare i numerosi post di Giorgia Meloni, sponsorizzati complessivamente per 17mila euro (8mila nell'ultima settimana) da Fratelli d'Italia. Numerosi, ma in gran parte uguali tra loro, il che non migliora la comunicazione meno efficace nel raggiungimento dei target di riferimento. Da notare la forte prevalenza di pubblico maschile coinvolto da questi post e la bassissima percentuale di lettrici donne, ad eccezione del post “Casa diritto di tutti”. 

Per un movimento nato sulla rete può apparire un paradosso, ma per questa competizione elettorale le pagine del MoVimento 5 Stelle non hanno messo in campo alcuna sponsorizzazione su Facebook. Effetto anche del cambio di passo comunicativo che il M5S ha messo in campo ormai da tempo, con una sterzata “moderata” (in concomitanza con l'arrivo di Augusto Rubei ai vertici della comunicazione del movimento). Di fatto sui social la comunicazione dei grillini è solo organica e sponsorizzati sono solo alcuni post di singoli candidati. 

Non solo i partiti: Facebook stessa ha stanziato in Italia circa 62mila euro per due post “istituzionali” in vista delle elezioni europee. Ma la parte più consistente degli investimenti pubblicitari di post politici su Facebook è stata realizzata dal Parlamento europeo: 200mila euro, poco meno di un quarto del totale, per una campagna istituzionale che è iniziata molto mesi fa e che in molti casi è stata mirata ai giovanissimi che si recano alle urne per la prima volta.



https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2019-05-17/elezioni-europee-sfida-facebook-salvini-spende-piu-tutti-m5s-quasi-assente-182704.shtml?uuid=ACuarBE

venerdì 28 settembre 2018

Decreto su Genova, governo toglie a De Luca poteri sulla sanità campana.

Decreto su Genova, governo toglie a De Luca poteri sulla sanità campana
Dopo due settimane dalla sua approvazione, il decreto su Genova pare quasi pronto per la Gazzetta Ufficiale. Il nome richiama il tragico evento ligure ma il decreto riguarda molte altre cose, tra queste, come riporta Il Fatto Quotidiano, la Regione Campania ed in particolare il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che dovrà lasciare la carica di commissario alla Sanità campana per il cosiddetto “piano di rientro” finanziario.
E dire che quei poteri se li era sudati fino in fondo facendo di tutto per propagandare il sì al referendum costituzionale. Il governo Renzi  fece in modo con un emendamento assai chiacchierato alla manovra di fine 2016 di consentire la nomina di De Luca: la norma, approvata peraltro dal centrosinistra, vietava infatti che quel ruolo potesse essere ricoperto dai presidenti di Regione. Seguì l’incarico a De Luca da parte del governo Gentiloni. Oggi, col decreto Genova, si torna indietro: chi è incompatibile sarà sostituito entro 90 giorni.

giovedì 13 luglio 2017

Sicilia in fiamme, 700 persone evacuate via mare a San Vito Lo Capo.


Allontanati dagli alloggi aggrediti dalle fiamme, i turisti del villaggio turistico di sono stati radunati in spiaggia e poi sono stato portati via con barche, barchini e gommoni. Ed è emergenza incendi anche in Campania e in Calabria.

È ancora emergenza incendi nel Sud Italia. Soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania. Paura a San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, per le fiamme che si sono avvicinate a un villaggio turistico: tutti gli ospiti sono stati messi in salvo via mare. Il ministro dell’Ambiente Galletti, dopo i roghi che hanno interessato la zona, è andato nella sede del Parco Nazionale del Vesuvio a Ottaviano: “Stiamo puntando fortemente sui parchi come motore di sviluppo e turismo per il nostro Paese, per questo mi dà ancora più fastidio questa situazione degli incendi e mi angoscia”.

Paura in un villaggio a San Vito Lo Capo.
Una delle situazioni più critiche della giornata si è registrata a San Vito Lo Capo. Le fiamme hanno lambito il villaggio turistico Calampiso, dove c’erano circa 700 villeggianti. Gli ospiti sono stati evacuati dalla struttura via mare, a bordo di barche. Il sindaco Matteo Rizzo aveva lanciato un appello sui social network per chiedere a chiunque fosse in possesso di imbarcazioni in buono stato di raggiungere il porticciolo per dare un aiuto nelle operazioni di evacuazione. Le fiamme attorno alla struttura, hanno detto i vigili del fuoco, sono state circoscritte e si lavora per impedire la nascita di nuovi focolai. Anche un baglio vicino al resort è stato evacuato. L’incendio, ha spiegato Alfio La Ferla, direttore della società che gestisce Calampiso, “si è sviluppato dalla montagna di contrada Sauci e le fiamme sono state spinte verso il villaggio dal forte vento”. Una delle turiste evacuate ha raccontato: “Siamo scappati in costume e ciabatte. Il nostro appartamento è stato avvolto dalle fiamme. Erano proprio sopra di noi. Ho preso mia figlia e sono andata in spiaggia. Ci hanno fatto andare via sui barconi che fanno il giro dello Zingaro. Prima donne e bambini e poi gli altri”.

La situazione in Sicilia.
Calampiso si trova al confine con la riserva naturale dello Zingaro ed è stato minacciato in diverse occasioni dagli incendi, spesso appiccati da piromani. L'anno scorso alcune centinaia di visitatori che erano all'interno della riserva trovarono riparo proprio all'interno del villaggio; un'altra evacuazione via mare della struttura era avvenuta alcuni anni fa sempre per motivi precauzionali. Anche ieri un centinaio di famiglie erano state evacuate dalla zona e migliaia di ettari di macchia mediterranea e colture sono andate in fumo. Ma le situazioni di emergenza in queste ore in Sicilia sono tante. A Catania, dopo i numerosi incendi delle ultime ore, il prefetto ha convocato il Centro Coordinamento Soccorsi. A Messina, dopo tre giorni in cui la città è stata circondata dalle fiamme, la situazione sembra tornato sotto controllo: sono presenti solo piccoli focolai che i vigili del fuoco stanno già domando, ma resta alto l'allarme perché i roghi vengono accesi di continuo. Situazione differente in provincia, sia nella zona ionica sia tirrenica: incendi si sono sviluppati a Milazzo, Lipari, Giardini e Gaggi. A Lipari, in particolare, un incendio doloso ha messo in ginocchio Quattropani. In mattinata il rogo, dopo nove ore, sembrava domato, ma nel pomeriggio ha ripreso forza e minaccia diverse case. Il fuoco ha interessato circa 15 ettari di terreno, anche coltivato, con danni ingenti. Le ceneri sono arrivate fino alla spiaggia di Canneto e al centro di Lipari.

Brucia anche la Campania.

La situazione non è migliore in Campania. “L'immagine del Vesuvio in fiamme è una immagine forte. Napoli non merita questo”, ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nella sede del Parco Nazionale del Vesuvio a Ottaviano. Il Governo, ha aggiunto, presta “grande attenzione” alla situazione degli incendi “perché è critica e delicata”. Il ministro è arrivato in Campania dopo i roghi che in queste ore stanno interessando le aree del Vesuvio e diversi comuni della provincia di Napoli. Roghi che potrebbero essere dolosi. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo: l'accusa è di incendio doloso, per ora a carico di ignoti. “È una corbelleria pensare alla autocombustione, qui c'è la mano di una o più persone”, ha detto il comandante Regione Carabinieri Forestali Campania, Sergio Costa. “È un disastro ambientale enorme e mi auguro che la magistratura e le forze dell'ordine individuino i criminali perché sono convinto sia un'attività dolosa e criminale”, ha aggiunto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Per ospitare le persone evacuate, il Comune di Torre del Greco ha aperto le palestre delle scuole. Ma a bruciare è anche la provincia di Salerno (un vasto incendio a San Rufo, in particolare, sta distruggendo decine di ettari di superficie boscata) e quella di Avellino (interessate soprattutto la zona del Montorese, e la Valle Caudina).

Emergenza pure in Calabria.

Incendi (spesso dolosi), case in pericolo, persone evacuate, fiamme difficili da spegnere, mezzi aerei che scarseggiano per le tante richieste anche in Calabria. Nella Prefettura di Cosenza e Catanzaro sono attive le Unità di crisi. Da ore si susseguono roghi su tutto il Cosentino, con ettari di macchia mediterranea che stanno andando in fumo dallo Ionio al Tirreno. Stesso discorso nel Catanzarese, con i Canadair e gli elicotteri in azione in diverse zone. A Taverna, nella Presila, un rogo alimentato dalle alte temperature e dal vento minaccia da ieri alcune case e ha distrutti ettari di macchia mediterranea, frutteti e campi coltivati. Danni notevoli anche a un capannone e altre strutture di allevamento conigli e animali domestici. Un altro rogo ha interessato la frazione S. Elia di Catanzaro. Alcuni residenti per precauzione hanno lasciato le loro case. Emergenza incendi anche in provincia di Vibo Valentia. I roghi hanno interessato i territori di Drapia, Briatico, Vibo Valentia e Sant'Onofrio.