Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
giovedì 1 maggio 2025
Stefano Cucchi - Cassazione condanna i due carabinieri.
sabato 8 luglio 2023
LE MULTE DELLA SANTANCHE'. - Gioacchino Musumeci L'opinione Contro
Santanché afferma che le multe ( oltre 400) non sono sue ma dei Carabinieri che avevano la sua macchina in comodato d'uso gratuito.
Se ne deduce una verità piuttosto singolare: il contratto di leasing era stato stipulato da Visibilia ma i Carabinieri, avendo il comodato d'uso gratuito, guidavano la Maserati della società della Santanché e non si preoccupavano di eventuali infrazioni.
Quindi passavano col rosso ai semafori, oppure sforavano i limiti di velocità durante le gare notturne ai navigli di Milano. Dovremmo indagare su qualche testa coda della famosa Maserati, guidata dai Carabinieri sia chiaro, nel piazzale del Duomo, tutto gratis.
Oppure 400 infrazioni potrebbero essere state necessarie quando i Carabinieri hanno inseguito i malviventi milanesi con la Maserati della Santanché.![]()
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Che matti questi Carabinieri, chi sono Daniè, se po sapè?
Un'altra cosa su cui non nutrire dubbi dato che parla la ministra, è che delle oltre 400 multe guadagnate dai Carabinieri, nulla è mai trapelato nella sede di Visibilia oppure nella sede della società con cui Visibilia ha formalizzato il leasing. Direi che è abbastanza strano...
Secondo una nuova prassi studiata appositamente per la Maserati della Santanché, gli avvisi delle infrazioni commesse dai Carabinieri, saranno sicuramente stati inviati dalla stradale, oppure da altri carabinieri, alla stazione dell'arma in cui veniva posteggiata la Maserati della Santanché.
I carabinieri, colpevoli, facevano finta di niente e scaricavano tutto sulla ministra odiata ingiustamente da tutti, Carabinieri compresi dato che vogliono rovinarle la reputazione. Tutto ciò almeno per 400 volte sempre che una parte dei verbali non sia stato addebitato agli alieni che usufruivano della Maserati in comodato d'uso gratuito. Insomma la verità mai, figure di merda sempre.
G. Musumeci
https://www.facebook.com/photo/?fbid=961649488504658&set=a.104436357559313
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Il problema è che i carabinieri non possono neanche smentire la ministra, perché rappresenta un'istituzione;
a me, intanto, pare più logico pensare che non si tratti di "comodato d'uso gratuito", come afferma la tizia, ma sequestro belle buono dell'auto per multe non pagate e che lei, per vendetta, abbia attribuito, ironicamente, le sue infrazioni ai carabinieri colpevoli di averla privata dell'auto.
cetta
giovedì 23 luglio 2020
Carabinieri arrestati a Piacenza, l’orgia con le escort in caserma e la scatola della terapia per la droga. Il Gip: “Come un romanzo noir”. - Giovanna Trinchella

Troppo lungo e così documentato l'elenco dei reati che il giudice per le indagini preliminari ha creduto di essere piombati nella fantasia di uno scrittore. E invece no: gli arresti illegali, le torture, la droga rubata agli spacciatori per fornirla ai pusher loro informatori durante il locokdown, la consegna e il trasporto di sostanze in divisa e sull'auto di servizio, era tutto vero.
Atti di indagini o le pagine di “romanzo noir“? Il giudice per le indagini preliminari di Piacenza, Luca Milani, a un certo punto dell’inchiesta che ha portato a scoprire l’esistenza a Piacenza di una caserma che potrebbe essere considerata a tutti gli effetti un covo di criminali, se l’è chiesto. Troppo lungo e così documentato l’elenco dei reati da credere di essere piombati nella fantasia di uno scrittore. E invece no: gli arresti illegali, le torture, la droga rubata agli spacciatori per fornirla ai pusher loro informatori durante il lockdown, la consegna e il trasporto di sostanze in divisa e sull’auto di servizio, contestati a vario titolo, era “tutto vero”. E se questi “reati gravissimi”, come li ha definiti la procuratrice capo di Piacenza Grazia Pradella, non fossero bastati a intessere la sceneggiatura, dove si davano “schiaffoni come in Gomorra“, leggendo le 326 pagine di ordinanza cautelare suddivise in capitoli con titoli come se fosse un libro, si viene a sapere che nella caserma di via Caccialupo almeno un carabiniere ha fatto sesso con le escort e secondo un teste anche festini a base di droga.
sabato 29 giugno 2019
Caporalato, blitz nel Foggiano: arrestati due imprenditori, commissariata azienda agricola.

Per la prima volta in Capitanata, posta sotto controllo giudiziario l’azienda che si estende su di una superficie di circa 50 ettari e che fornisce prodotti ortofrutticoli a importanti ditte dell’agroalimentare.
Nell’ambito di una operazione anticaporalato, la Procura della Repubblica e i carabinieri di Foggia hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di due imprenditori agricoli del Foggiano. I due sono accusati di sfruttamento del lavoro irregolare.
Inoltre, per la prima volta in Capitanata, è stata posta sotto controllo giudiziario l’azienda agricola dei due imprenditori che si estende su di una superficie di circa 50 ettari e che - raccontano gli inquirenti - fornisce prodotti ortofrutticoli a importanti ditte dell’agroalimentare. Una trentina i braccianti trovati irregolari nell’azienda.
Stando a quanto sostenuto dagli investigatori all’interno della stessa dell’azienda sono stati anche posti sotto sequestro quattro, cinque container, utilizzati dai due imprenditori come alloggi di fortuna per i braccianti agricoli. Si tratta di abitazioni fatiscenti ed in pessime condizioni igienico- sanitarie dove - a dire degli inquirenti - venivano letteralmente stipati i migranti. I particolari dell’operazione verranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle 10 presso la Procura della Repubblica di Foggia.
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/foggia/1154525/caporalato-blitz-nel-foggiano-in-grande-azienda-agricola-sequestri-e-ordinanze-cautelavi.html
Ecco che cosa vuole alimentare la parte peggiore del paese: permettere, a persone di dubbia integrità morale, che i migranti, approdati sulle nostre coste con la speranza di una vita migliore, vengano usati come schiavi malpagati e bistrattati per puro scopo di maggiore lucro.
venerdì 9 novembre 2018
Stefano Cucchi, carabinieri alla proiezione del film: “Dateci la lista dei partecipanti”. Colonnello: “Lì per questioni di sicurezza”.

A raccontare la vicenda - avvenuta in una libreria del centro commerciale Le Gru di Siderno - è il quotidiano La Stampa. La titolare della libreria, Roberta Strangio, ha risposto ai due militari che non poteva soddisfare la loro richiesta perché non esisteva un elenco dei partecipanti all’iniziativa. I due hanno dunque assistito alla proiezione ma senza identificare nessuno.
venerdì 20 luglio 2018
Trattativa Stato-mafia, i giudici: “Da Berlusconi soldi a Cosa nostra tramite Dell’Utri anche da premier e dopo le stragi”. - Giuseppe Pipitone

Nelle motivazioni della sentenza Trattativa vengono dettagliate le elargizioni di Silvio Berlusconi (già a Palazzo Chigi) ai mafiosi tramite il co-fondatore di Forza Italia: "È determinante rilevare che tali pagamenti sono proseguiti almeno fino al dicembre 1994". Non solo. Secondo i giudici, lo stalliere di Arcore - e rappresentante dei clan - Vittorio Mangano era informato in anteprima di novità legislative relative alla custodia cautelare direttamente dal fondatore di Publitalia "per provare il rispetto dell'impegno assunto con i mafiosi".
lunedì 4 dicembre 2017
Truffa, false fatture, riciclaggio: l’onlus della moglie di De Mita sotto inchiesta: quella pioggia di milioni pubblici dove sono finiti? - Marco Staglianò
mercoledì 28 gennaio 2015
‘Ndrangheta, maxi operazione: 117 arresti. C’è anche consigliere Forza Italia.
A coordinare la prima grande inchiesta nella regione, denominata "Aemilia", è la procura distrettuale antimafia di Bologna. Altri 46 provvedimenti sono stati emessi dalle procure di Catanzaro e Brescia. In manette anche il consigliere comunale di Reggio Emilia Giuseppe Pagliani. Al centro dell'indagine i rapporti e le infiltrazioni della cosca dei Grande Aracri.
Scacco alla ‘ndrangheta in Emilia Romagna. La Direzione distrettuale antimafia di Bologna ha disposto 117 arresti: dando vita all’inchiesta “Aemilia“, la prima maxi operazione che ha smascherato le infiltrazioni della criminalità organizzata nella regione del nord, così come già avvenuto in Lombardia (Crimine-Infinito), Piemonte (Minotauro) e Liguria (Maglio). Altri 46 provvedimenti sono stati emessi dalle procure di Catanzaro e Brescia – in inchieste collegate – per un totale di oltre 160 arresti.In manette anche il consigliere comunale di Reggio Emilia Giuseppe Pagliani (Forza Italia). I carabinieri lo hanno prelevato dalla sua abitazione di Arceto di Scandiano. L’operazione, oltre all’Emilia, ha interessato la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, la Calabria e la Sicilia. Migliaia i carabinieri impiegati, appartenenti ai Comandi Provinciali di Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia.