lunedì 24 settembre 2012

Scandalo Lazio, Polverini lascia: ''Irrevocabili le mie dimissioni''.

Renata Polverini (Adnkronos)

Roma - (Adnkronos/Ign) - La governatrice ha comunicato le dimissioni volontarie da presidente della Regione Lazio alla giunta da lei presieduta. Casini: ''La parola torni ai cittadini''. Fiorito: ''Se il Consiglio si scioglie io mi ricandido''. Errani: ''Ora autoriforma Regioni''. Bagnasco: ''In Regioni inaccettabile reticolo di scandali''. Fini: ''Centrodestra di oggi è una caricatura''.

Roma, 24 set. (Adnkronos/Ign) - A quanto apprende l'Adnkronos, Renata Polverini ha comunicato le dimissioni volontarie da presidente della Regione Lazio alla giunta da lei presieduta.
Oggi la governatrice ha incontrato il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano che avrebbe ribadito la massima disponibilità del partito e l'appoggio incondizionato.
Prima della notizia delle dimissioni, il leader centrista Pier Ferdinando Casini , parlando al Tg3, si era dichiarato oggi a favore di elezioni anticipate. "Polverini faccia un passo che i cittadini apprezzerebbero", di fronte "allo schifo" emerso dallo scandalo dei fondi del consiglio laziale,"la cosa migliore è restituire la parola ai cittadini".
Anche oggi a Palazzo di Giustizia di Piazzale Clodio i magistrati e gli investigatori del Nucleo di polizia valutaria hanno proseguito l'esame della documentazione depositata da Franco Fiorito. Fra i documenti finiti nel mirino dell'aggiunto Alberto Caperna e del pubblico ministero Alberto Pioletti ci sono anche le fatture con le quali è stato possibile attingere ai fondi regionali a disposizione del Pdl e che sono stati liquidati.
I magistrati intendono verificare attraverso la loro analisi se le fatture consegnate dall'ex capogruppo del Pdl siano "genuine". E' la stessa verifica che sta facendo la Procura della Repubblica di Viterbo che oggi ha ascoltato come testimone indagato in reato connesso Fiorito.
Lasciando gli uffici della procura, l'ex capogruppo del Pdl al consiglio regionale del Lazio ha detto a Viterbo Tv: "Se il Consiglio si scioglie io mi ricandido, non vedo perché non dovrei'', ha aggiunto.
Passa intanto al contrattacco Francesco Battistoni, già successore di Fiorito nell'incarico di capogruppo Pdl alla Regione Lazio e a sua volta dimissionario. Battistoni ha dato incarico ai suoi avvocati Enrico Valentini e Pierfrancesco Bruno di querelare per diffamazione Fiorito. I due penalisti hanno sottolineato che denunceranno Fiorito nei prossimi giorni ''a tutela dell'onorabilità'' del loro cliente.
Oggi il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha annunciato che del tema dei costi delle Regioni e della trasparenza si discuterà mercoledì prossimo nel corso della riunione della Conferenza dei presidenti. ''Le cronache di questi giorni evidenziano un problema serio che va preso di petto e affrontato concretamente, prima di tutto dalle Regioni, con scelte nette'', si legge in una nota.
''Io penso - ha sottolineato - che si tratti di promuovere cambiamenti sostanziali in materia di riduzione dei costi, trasparenza, terzietà dei controlli e penso anche che abbiamo un'unica via: farlo assieme e subito''. ''Per questo - ha concluso - mercoledì, nella riunione della Conferenza delle Regioni affronteremo il tema con una chiara assunzione di responsabilità e con la consapevolezza che occorrono scelte forti e coerenti''.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Scandalo-Lazio-Polverini-lascia-Irrevocabili-le-mie-dimissioni_313725534674.html

Si è dimessaaaaaa! E' ufficiale!

Fondi Pdl, i consiglieri aumentavano spese e tagliavano sanità e trasporti.


Renata Polverini


Nel corso del 2011 gli eletti del consiglio regionale si sono distribuiti 13,9 milioni e contemporaneamente hanno eliminato 2800 posti letto. Deciso aumento Irpef e del bollo auto. Il quotidiano "Il Messaggero" fa i conti in tasca all'esecutivo della Polverini, nuovamente sull'orlo delle dimissioni dopo l'incontro con il premier, e la fotografia che ne esce è impietosa.

Tagli dei posti letto e dei finanziamenti alla cultura,aumenti dei biglietti dei mezzi pubblici, dell’Irpef, del bollo auto. Avveniva nel Lazio e tutto questo mentre i consiglieri regionali si distribuivano milioni euro, 13,9 nel solo 2011. Il quotidiano “Il Messaggero” fa i conti in tasca all’esecutivo di Renata Polverini, nuovamente sull’orlo delle dimissioni dopo l’incontro di ieri con il premier Mario Monti e la fotografia che ne esce è impietosa.
Con la delibera numero 90 del 14 settembre 2010 i contribuiti ai gruppi vengono incrementati per un importo da 1 a 5,4 milioni. Contemporaneamente a causa dei debiti della gestione sanitaria vengono tagliati 2800 posti letto. Il 10 febbraio la delibera numero 14 conferma la previsione di spesa per il funzionamento dei gruppi per l’anno 2011 a 5,4 milioni. Il 5 aprile la delibera numero 33 sulla variazione di bilancio, al capitolo 5, autorizza altri 3 milioni di spesa. Per un totale dell’anno 2011 quindi pari a 8,4 milioni di euro. Un’altra delibera, la numero 86, e una nuova variazione di bilancio datata 19 luglio con sui si alza la spesa di altri 3 milioni di euro per un totale di 11,4 milioni. Infine l’8 novembre la delibera 72 aumenta la spesa di altri 2,5 milioni. In totale quindi quasi 14 milioni di euro, che come sta dimostrando l’indagine della Procura di Roma sono serviti per lo più per cene e festini e come raccontato tra l’altro dall’unico indagato per ora per peculato, Franco Fiorito ex capogruppo Pdl. A dicembre arriva sulla teste dei cittadini del Lazio la manovra finanziaria di fine anno taglia 142 milioni tra Atac e Cotral, le aziende di trasporto. Anche sulla cultura subisce la mannaia dei tagli: – 38 milioni di euro. Per far fronte ai problemi di bilancio viene anche aumentato il bollo auto del 10%. Ma non solo il disavanzo sanitario fa scattare anche l’aumento del’addizionale Irpef fino a un livello del 1,73%. A fine 2011 c’è anche l’aumento del 15% dei biglietti dei treni regionali. 

Le lacrime della giraffa: Alexandre e la sua fuga dal circo.


Schiavizzata, prigioniera di una gabbia, privata di ogni istinto naturale, addestrata a suon di percosse e privazione di cibo. Non è difficile capire perché la giovane giraffa di poco più di 3 anni, che venerdì scorso ha seminato il panico per le vie di Imola con la sua folle galoppata, abbia cercato la fuga dal circo Rinaldo Orfei.
I suoi 5 mt di altezza per una tonnellata di peso l’hanno accompagnata per chilometri in giro per la città, tra le autovetture e i palazzi, fino al recinto dello stabilimento della Coop, dove un agente della Polizia Provinciale le ha sparato un sedativo con l’impiego del fucile a narcotico. La piccola, ancora addormentata, era stata trasportata di nuovo nella sua prigione, il circo, dove, secondo il responso dagli accertamenti necroscopici eseguiti nella sezione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, è morta poco dopo per un collasso cardiocircolatorio.
Così, mentre resta da chiarire il motivo che ha reso possibile la fuga dal recinto del circo di proprietà di Aldo Martini, che si difende accusando qualcuno di aver voluto “creare questo drammatico incidente forse proprio per danneggiare il nostro circo e l’immagine del circo in generale”, e si riaccende la polemica sui circhi con animali, la corsa del giovane Alexandre, che non aveva mai visto l’Africa sapeva cosa significa essere uno schiavo, resta un gesto esemplare di ribellione estrema alla sua detenzione forzata.
Alexandre si è ferito, ha tirato calci e zoccolate, ha avuto paura di quel mondo a lui sconosciuto. Ma non si è mai arreso a quell’auto del Circo Orfei che lo inseguiva con a bordo i suoi aguzzini. La sua era una fuga senza speranza. Forse questo lo sapeva. Eppure, per assaporare l’irresistibile gusto della libertà, a lui negato sin dalla nascita, valeva la pena rischiare. Anche la morte. 
Dedicato a te, coraggioso Alexandre.
Non mi pento dei momenti in cui ho sofferto;
porto su di me le cicatrici, come se fossero medaglie,
so che la libertà ha un prezzo alto,
alto quanto quello  della schiavitù.
L’unica differenza è che si paga con piacere,
e con un sorriso…
anche quando quel sorriso è bagnato dalle lacrime”.
Paulo Coelho – Lo Zahir

Rita Pani.



Passera parlando di auto: si deve investire.







 Rita ... e questa volta concordo. 


Solo che è difficile, vedervi per strada.


I bimbi senza casa per colpa della Regione Lazio. - Maddalena Balacco


I bimbi senza casa per colpa della Regione Lazio

Mentre qualcuno si divertiva a "cene eleganti", i servizi sociali venivano tagliati per mancanza di fondi.

Quattro ragazzi di eta’ compresa tra i 2 e i 17 anni e la loro madre di 38, disoccupata e senza marito, dormono da tre giorni in una macchina in via Cimabue a Piedimonte San Germano, nel Cassinate. La donna che ha perso il lavoro a causa della fortissima crisi economica che sta attanagliando la provincia di Frosinone, riusciva ad avere una casa solo grazie al sostegno del Comune. Da alcuni mesi, pero’, il Comune di Piedimonte San Germano ha sospeso il pagamento dell’affitto perche’ la Regione Lazio ha tagliato tutti i fondi destinati ai servizi sociali.

SOLDI CHE SPARISCONO -
 Contemporaneamente lo stesso consorzio dei servizi sociali del Cassinate si e’ ritrovato a dover tagliare tutte le assistenze perche’ la Regione Lazio e’ inadempiente da ormai un anno. “Sono tre giorni che mi arrangio dormendo in macchina – ha spiegato la signora Flutra, straniera ma residente in Italia da anni – mio marito e’ disoccupato e per sfamare i nostri figli lo scorso anno si e’ reso protagonista di una rapina: attualmente e’ in carcere. Questo pero’ non significa che i miei bambini debbano vivere di stenti e soprattutto dormire in macchina. Io mi arrangio come posso con pulizie e piccoli lavori, onesti, dignitosi ma che non mi consentono di arrivare neanche alla meta’ del mese. Il sindaco di Piedimonte San Germano non posso che ringraziarlo per tutto quello che ha fatto fino ad oggi ma la situazione e’ ormai precipitata. Lancio un appello a tutti quei signori consiglieri regionali di cui si parla tanto in questi giorni. Aiutateci.

ANCHE ALTRI -
 “Non solo la mia famiglia ma le altre decine che in questa zona per vergogna non denunciano il loro stato di indigenza”. Lo stesso sindaco di Piedimonte, Domenico Iacovella, si dice “affranto e impotente dinanzi all’impossibilita’ di trovare soldi anche per provvedere alle spese piu’ urgenti”. In via Cimabue i mobili della famiglia occupano parte della strada e i carabinieri hanno dovuto loro malgrado relazionare il fatto che quattro bambini dormono in auto. (Agi)
QUINDI – Questo è esattamente l’esempio di ciò che voglia dire sperpero di denaro pubblico. Questo fa capire che significa mettere denaro di tutti in mano di pochi ladri. Lo scempio di denaro che dovrebbe finire ai servizi per cui si pagano le tasse è il principale problema di questo paese, e sembra ben lungi dall’essere in via di risoluzione.

"Angela Celentano sono io" un'email dal Messico ai genitori.


"Angela Celentano sono io" un'email dal Messico ai genitori

La ricostruzione dell'attuale aspetto di Angela Celentano 
elaborata dalla trasmissione Rai "Chi l'ha visto"


La rivelazione in diretta a "Fatti vostri su RaiDue". La ragazza sparì 16 anni fa durante una gita sul Monte Faito. Secondo i genitori la pista è verosimile: la giovane dice di chiamarsi oggi Celeste e di non voler essere cercata. Ma il legale della famiglia. "Di questa ragazza non c'è traccia".

"Due anni fa, il 25 maggio del 2010 una ragazza dall'estero ci ha inviato una mail in cui affermava di essersi riconosciuta nelle foto di Angela Celentano pubblicate sul sito". Lo hanno rivelato nella trasmissione di Raidue "Fatti vostri" Maria e Catello Celentano, genitori di Angela, spiegando che "la mail proveniva da una ragazza residente in Messico che diceva di essere stata adottata e di essere convinta di essere Angela Celentano".

LE TAPPE DELLA VICENDA

La prima mail da Celeste è arrivata due anni fa, ha raccontato Maria, Celentano, esattamente il 25 maggio 2010. Da quel giorno, è iniziata una corrispondenza con l'altra figlia, Rossana. Celeste ha raccontato di essere stata adottata. Ai Celentano ha anche inviato una foto recente che, a detta dei genitori di Angela, raffronta con quella di Angela "ha diversi punti di contatto".

I Celentano hanno anche aggiunto che la pista "sembra verosimile" e tra "le più probabili" delle tantissime segnalazioni pervenute in queste anni. I contatti, però, si sono interrotti. Più di tutto, la ragazza avrebbe più volte ribadito che è "felice" e che non vuole essere cercata.

Le e-mail indirizzate per un anno e mezzo alla famiglia Celentano sono partite sicuramente dal pc sequestrato in una casa in Messico, ma della ragazza raffigurata in una foto allegata "non c'è traccia". Luigi Ferrandino, l'avvocato che segue il caso di Angela Celentano, completa il racconto fatto dai genitori della piccola scomparsa il 10 agosto 1996 durante una gita sul monte Faito. Un caso che molte volte sembra riaprirsi, deludendo però le speranze dei genitori puntualmente. Di recente, nel 2009 in Turchia sembrò essere possibile rintracciare Angela, ma la speranza non si avverò.

"L'inchiesta della procura di Torre Annunziata è cominciata qualche mese fa, quando le mail sono cessate - spiega Ferrandino - ho visto la foto e mi ha fatto una certa impressione. Le mail sono di sicuro partite dal computer sequestrato in Messico, ma di questa ragazza non c'è traccia". 

Il lavoro degli inquirenti non è stato semplice, perchè l'indirizzo fornito dalla ragazza delle mail ai Celentano non si è rivelato vero, e si è dovuto procedere seguendo la pista delle tracce elettroniche d'invio delle mail.

Così si è arrivati così all'abitazione di un magistrato messicano, la cui moglie è cancelliere, coppia con due figli, un maschio e una femmina. Ma il test del dna sulla ragazza, comunque di età anagrafica inferiore a quella che avrebbe Angela, ha dato risultati negativi. L'uomo è ora sotto inchiesta in Messico per false dichiarazioni. "La famiglia Celentano - conclude il legale - mi ha chiesto di sollecitare i magistrati italiani ad agire".


http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/09/24/news/angela_celentano_sono_sono_io_un_email_dal_messico_ai_genitori-43168477/?ref=fbpr

Regione Lazio, non solo Pdl: fino a 22mila euro l’anno a consigliere per mangiare. Loredana Di Cesare


Regione Lazio, non solo Pdl: fino a 22mila euro l’anno a consigliere per mangiare

Il primato spetta ai due consiglieri de La Destra: nel 2011 hanno registrato 44mila euro alla voce “Alberghi, ristoranti, bar”. Secondi, nella speciale classifica, i consiglieri Udc: 119mila euro in sei. Senza contare le "spese varie", in cui sono ancora i centristi a primeggiare: 145mila euro. Ultimi i radicali: in un anno i due consiglieri hanno chiesto in tutto poco più di mille euro.
Ventiduemila euro a testa spesi, in un anno, tra alberghi, ristoranti e bar. E’ la media dei due consiglieri regionali del Lazio de La Destra: Francesco Storace e Roberto Buonasorte. Un abisso di zeri li separa dai due colleghi della lista radicali Bonino-Pannella, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, che nel 2011 non si sono concessi più d’un caffè ogni due giorni. I due, alla voce “Alberghi, ristoranti, bar”, registrano un’uscita di soli 170 euro a testa.
Lo scandalo rimborsi, nella regione Lazio, non riguarda soltanto il Pdl di Franco Fiorito. A giudicare dal bilancio 2011, infatti, anche gli altri partiti della maggioranza hanno qualcosa da spiegare. A partire dai 44mila euro spesi, in alberghi bar e ristoranti, dalla Destra di Storace. E anche l’Udc fa registrare cifre da record: per la stessa voce segnala rimborsi da 119mila euro. Anche se è la lista Polverini – 13 consiglieri – che, nel complesso, registra più spese per questo capitolo: 195mila e 179 euro. In media: 15mila euro per singolo onorevole. Il Pdl di Franco Fiorito, sulla stessa riga di bilancio, si attesta a quota 83mila4.900 euro per ognuno dei suoi 17 consiglieri.
Ed è impressionante verificare che, sommando le spese di maggioranza e opposizione, gli onorevoli della Pisana vengono rimborsati nel solo 2011 – sempre per spese di alberghi, bar e ristoranti – per mezzo milione di euro.
A ciascuno il proprio metro. I 14 consiglieri del Pd contano 23mila euro, in media milleseicento a testa, mentre il grafico torna a schizzare verso l’alto quando incrociamo i dati dell’Udc: i suoi 119mila euro valgono mediamente, per i sei consiglieri, 20mila euro. In questa speciale classifica – che andrebbe verificata fattura per fattura – l’Udc si aggiudica il secondo posto, alle spalle di Storace e Buonasorte. Nell’opposizione si scopre che un singolo consigliere dell’Idv può spendere, per questa voce di bilancio, sei volte più di un collega del Pd: i 5 consiglieri dell’Idv infatti, ottengono un rimborso di 41mila euro, che suddivisi valgono 8mila e 200 euro a testa.
E se ogni gruppo, nella sede del consiglio regionale del Lazio, può vantare un proprio primato, nella rendicontazione dei rimborsi, va detto che il più singolare è quello registrato alla voce “spese varie”. La spesa più esorbitante, anche questa volta, tocca alla maggioranza: al primo posto svetta l’Udc che ha chiesto rimborsi per 145mila euro. Più di un terzo dell’intero consiglio regionale che, nel complesso, sommando maggioranza e opposizione, per “spese varie” chiede 360mila euro di rimborsi. Il che significa: ognuno dei cinque onorevoli Udc ha “variamente” speso 24mila euro. Ben 2mila al mese: più dello stipendio che, milioni di italiani, si ritrovano mensilmente in busta paga. Sommando le due voci il dato si fa ancora più sconcertante: tra spese varie, caffè, alberghi e ristoranti, si scopre che il singolo consigliere dello Scudo crociato, nel solo 2011, ha speso 44mila euro. Sorpassando persino la Destra che, alla stessa voce segna soltanto 15mila euro. Il Pdl di Franco Fiorito dichiara uscite per 114mila euro: 6mila e 700 euro per ciascuno dei suoi 17 consiglieri. “Imbarazzante” – per gli altri – la rendicontazione dei soliti radicali: solo 662 euro.