Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
lunedì 4 aprile 2011
Premier: "La giustizia? Un contropotere". Bufera sull'invito di Alfano alla piazza.
Un martedì da Caimano.
Processo breve, conflitto di attribuzione sul caso Ruby, sanzioni al ministro La Russa: martedì si deciderà il futuro giudiziario del premier. Ma anche della maggioranza: tra Responsabili che rivendicano posti di governo e le fronde nel Pdl anche la Lega critica Berlusconi sulla gestione degli immigrati
Il passaggio non è irrilevante. Perché, per quanto non ci siano precedenti e non esista nel regolamento una sanzione prevista, l’ipotesi possibile è quella di consentire a La Russa la partecipazione alle sedute come membro del governo, ma senza poter votare. Diritto, quest’ultimo, derivato dallo status di deputato e quindi sospendibile con una sanzione. La decisione arriverà a metà mattina. Poche ore prima dell’apertura delle operazioni di voto a Montecitorio. L’ordine dei lavori prevede il conflitto di attribuzione, il ddl comunitaria, il ddl piccoli comuni e infine il processo breve. L’aula sarà al completo. La maggioranza potrebbe chiedere l’inversione dei lavori, per arrivare subito al voto che più interesse al premier: il processo breve con la prescrizione che cancella automaticamente il procedimento Mills che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. Ma la strada non è facilmente percorribile. Servirebbe un voto e, soprattutto, chiedere l’inversione dei lavori, così come accaduto già mercoledì scorso, risveglierebbe Giorgio Napolitano.
Berlusconi non vuole e non può innescare una prova di forza con il Quirinale. La priorità è portare a casa il processo breve. L’opposizione ha presentato 270 emendamenti e c’è la pregiudiziale di 26 ore. Così domani assisterà al voto in aula sugli altri provvedimenti e poi convocherà per mercoledì mattina un consiglio dei ministri straordinario motivandolo con comunicazioni da fare al governo a seguito della missione in Tunisia e sull’emergenza immigrati. E nella riunione la maggioranza deciderà di porre la fiducia al processo breve. Così potrà anche giustificare la sua assenza al tribunale di Milano dove proprio mercoledì è prevista la prima udienza del processoRuby in cui il Cavaliere è rinviato a giudizio per concussione e prostituzione minorile. Già stamani avrebbe dovuto presentarsi all’udienza Mediatrade. L’aveva assicurato lunedì scorso. Ma la missione in Tunisia non gli permette di mantenere l’impegno preso. L’udienza sul caso Ruby di mercoledì sarà di smistamento, utile cioè per fare un calendario, anche a seconda degli impegni del premier, per le prossime date. Anche su questo il processo breve, che sarà definitivamente licenziato dal Senato tra un mese, provocherà conseguenze.
Al momento i procedimenti penali pendenti a Milano a carico di Berlusconi sono quattro. Da quello Ruby, che deve ancora cominciare, all’altro sul caso Mediatrade ancora in fase di udienza preliminare, fino ai dibattimenti Mills e Mediaset già aperti e in fase più o meno avanzata di esame dei testimoni. Con il voto della prescrizione breve Mills viene cancellato e buona parte delle imputazioni dei procedimenti Mediatrade e Mediaset decadono. I giudici potrebbero dunque concentrarsi sul caso Ruby. Il 9 maggio, ad esempio, data in cui si torna in aula sul caso Mills, potrebbe essere sostituito dal processo per concussione. E così le altre date utili. Ma i legali del premier si sono già portati avanti: Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno chiesto che le udienze siano distanti l’una dall’altra per avere il tempo di poter studiare i nuovi incartamenti depositati. Così, dopo il 6 aprile, si tornerà in tribunale il 31 maggio e, probabilmente, a fine giugno. Anche perché, a prescindere dal voto sul conflitto di attribuzione alla Camera, il processo andrà avanti in attesa della Consulta impedendo, per lo meno, il pronunciamento di una sentenza.
Una accelerazione del processo Ruby porterebbe a sfilare in tribunale tutti i personaggi coinvolti. Dalle “bambole” di via Olgettina alle prostitute per professione a quelle per necessità. E le loro testimonianze finirebbero sui giornali e in tv proprio nei giorni in cui, a fine giugno, gli italiani saranno chiamati al referendum sul legittimo impedimento. Che potrebbe così trasformarsi in una sorta di elezioni anticipate per Silvio Berlusconi. Il premier può correre il rischio di allungare i tempi del processo breve? No, neanche di un mese, che diventano almeno due se si considera il necessario passaggio anche in Senato. Il processo Mills si concluderà il 18 luglio. E un eventuale ricorso in Appello potrebbe concludersi in tre settimane. Certo, c’è poi la Cassazione. Che può esprimersi in tempi record: la Cassazione ha l’obbligo di esprimersi in precedenza sui procedimenti prossimi alla prescrizione. Quindi l’unico modo per far sì che la corte non si pronunci è approvare entro fine maggio, alla Camera e al Senato, il processo breve. Non c’è spazio per gli errori. La pausa è finita.
Il "nostro" pensiero.
http://www.libero-news.it/news/703403/Ruby__Camera_vita_il___aprile__La_Bindi___Dittatura_.html
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Che dire?
Non ci voglio più stare!
La poltrona è più importante della gestione del paese, tutti si piegano al "costrittore" che neanche Beppe Grillo vuole che si nomini.
Mi dissocio dalla politica. Spero di potermi costruire un "varco" in un altro paese che sceglierò come "consono" al mio modo di vedere ed interpretare la vita, e mi dileguerò.
Qui non c'è più posto per me e per la mia famiglia.
Chi vuole dettare leggi, qui in Italia, la mia patria di origine, è già possidente di suo.
Io no.
Buona notte.
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Cettina!!!!!!
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Buona notte Cettina.
A.
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"Ovunque mi si dara' un poco del loro pane o del loro amore, li' sara' mia patria tanto come il luogo dove sono nato."
E sai cosa? A dispetto di tutti i berlusconi, berluschini e la berlusconeide in corso, qui' siamo ancora considerati gli "elefanti bianchi" di sempre.
Un'abbraccio.
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domenica 3 aprile 2011
Elucubrazioni estemporanee.
Berlusconi non convince (più) i lettori de Il Giornale.
La telefonata di Silvio Berlusconi ai Responsabili ha conquistato l’apertura de Il Giornale, ma non i suoi lettori. Le ultime dichiarazioni del premier, pubblicate sul sito con il titolo “vicini a 330 deputati, finire la legislatura”, sono state accolte con una salva di fischi e prese in giro. A leggere i commenti non sembra di essere sul sito del quotidiano del fratello del Cavaliere. “Comprare i deputati, indegno per una democrazia”, scrive un lettore.Sul sito del quotidiano del fratello del premier, i commenti alle parole del Cavaliere sono ironici e critici contro il presidente del Consiglio
Giacomo sceglie la forma diretta: “Caro Cavaliere, sono stato tradito nel voto e ho deciso della tessera elettorale ne farò ben altro uso. Ora anche la Lega è d’accordo a determinare l’Italia in una vera e propria terra di nessuno! Vedrete che sventola alle prossime elezioni . Celebrate le date importanti di questa terra di nessuno dai migranti, se ci tenete tanto. Vergogna!!!”. Sandro Marti invece si rivolge ai Responsabili. “Su… Scilipoti e compagnia, ancora un piccolo sforzo ed il vitalizio è vostro! Per le poltrone non preoccupatevi, Silvio si sta inventando delle sottosegreterie nuove nuove: quella alla regolamentazione dei talk show, quella al giardinaggio, una alla tutela di veline ed attricette. Non preoccupatevi se aveva detto che avrebbe diminuito le poltrone, sapete come è lui… scherza sempre… e poi… paghiamo noi italiani, mica lui, questa è una garanzia”. Tra battute e qualche offesa i commenti sfilano via così. E c’è chi suggerisce al premier di guardare il sito: “Berlusconi fiducioso? Si vede che non legge i commenti sul giornale”.