sabato 4 giugno 2011

Conoscere il nucleare.


Sull’onda emotiva del disastro di Chernobyl, nel 1987 l’Italia rinunciò all’opzione nucleare attraverso una consultazione referendaria. Da quel momento, si rese necessario importare energia dall'estero, quasi tutta di origine nucleare e trasportata tramite l'utilizzo di imponenti elettrodotti. L’Italia continuò ad utilizzare massicciamente le fonti energetiche non rinnovabili, come carbone, petrolio e gas naturale ed in misura solo residuale quelle rinnovabili, quali l’energia geotermica, l’idroelettrica e l’eolica. Tale scenario ci ha costretti in una posizione di dipendenza nei confronti della produzione e dei costi operati dai Paesi nostri fornitori e non si sono realizzate le condizioni per favorire la ricerca e sviluppare la produzione di energia elettrica in modo sostenibile e da fonti rinnovabili, come inizialmente sperato. Nel momento in cui il Governo si apprestava a varare un nuovo programma nucleare, con la realizzazione di quattro nuove centrali, il disastro di Fukushima ha imposto una drammatica riflessione, congelando qualsiasi iniziativa orientata in tal senso. L'energia nucleare a fissione (1) rimane una strada in salita per il coinvolgimento emotivo legato ai rischi per la salute. Rischi, però, non supportati dai dati statistici. Nel lungo periodo, infatti, il numero di vittime per Terawattora provocato dalle centrali nucleari non è sfavorevole rispetto ai danni alla salute provocati dalle centrali a carbone o a metano. A dover far riflettere in modo molto attento sono invece gli altissimi costi di gestione, manutenzione, sicurezza, assicurazione e, non ultimo, il problema dello stoccaggio delle scorie radioattive. Limiti attualmente invalicabili, che rendono poco competitivo il costo del kilowattora prodotto. È questo il vero difetto del nucleare. Arenatesi anche le ricerche sulla fusione nucleare calda (2), non disponendo ancora della tecnologia necessaria a ricavare energia a costi ragionevoli attraverso questo processo, l’attenzione si è successivamente indirizzata verso le fonti rinnovabili ed ecosostenibili. Negli scorsi anni si sono perfezionati, conseguendo maggiore produttività, il sistema fotovoltaico, quello idrico e l’eolico. Se fossero posti in rete, eviterebbero di concentrare grandi potenze in un unico luogo, riducendo così ulteriormente i costi e permettendo una distribuzione maggiormente calibrata alle necessità dei singoli territori. Interessanti sono poi le ricerche di nuove fonti energetiche, come quella ideata al Massachusetts Institute of Technology (MIT) che utilizza energia chimica grazie alle nanotecnologie. E di grande impatto sembrano essere anche gli sviluppi dell’energia nucleare fredda (3), un sistema di fusione a bassa energia da sempre sottovalutato dalla comunità scientifica internazionale. Tale tecnologia si contraddistingue per i bassissimi costi di gestione e, grazie all’utilizzo di particolari catalizzatori, sembra riuscire a produrre grandi quantità di energia. Recenti test sperimentali hanno dimostrato una consistente produzione di energia ed hanno evidenziato la caratteristica scientifica della riproducibilità dell’esperimento. Dovessero pervenire ulteriori conferme, la scoperta di Focardi e Rossi costituirebbe una rivoluzione epocale per il mondo intero, per i citati costi bassissimi e per l'assenza di scorie e danni ambientali. Appare strano come nessun Paese manifesti interesse alla realizzazione di un impianto su larga scala. Solo la Grecia testerà nel prossimo autunno la prima centrale elettrica da 1 megawatt basata sul questo brevetto. È probabile che la politica economica planetaria sia ancora troppo legata agli interessi delle multinazionali dell'energia e che certe autonomie nazionali non vengano viste di buon occhio. Dai tempi di Enrico Mattei serpeggia il sospetto che le "Sette Sorelle" (4) possano costituire una sorta di cartello economico energetico strutturato sulle fonti fossili. Interessi ed equilibri ancora forti e determinanti, ma che stanno progressivamente perdono potere, anno dopo anno. La globalizzazione, la presa di coscienza delle popolazioni africane, mediorientali ed arabe, l'esaurimento del petrolio e lo sviluppo di nuove fonti di energia ci stanno portando, quasi inconsciamente, verso una nuova forma di società. Non sappiamo se migliore o peggiore. Sicuramente sarà diversa da quella in cui siamo abituati a vivere.

Note:
1. la fissione nucleare è una reazione nucleare in cui il nucleo di un elemento pesante - ad esempio l’uranio 235 o il plutonio 239 - viene spezzato in frammenti di minori dimensioni, ovvero in nuclei di atomi a numero atomico inferiore, con emissione di una grande quantità di energia associata a rilascio di radioattività e scorie residue.

2. Il processo di fusione nucleare "calda" consiste nell'unione di due o più nuclei leggeri per ottenerne uno più pesante. È quindi l'inverso della fissione. Enormi difficoltà sono causate dalle forze repulsive tra cariche elettriche di uguale segno. Per vincere tali forze, è necessario portare la materia allo stato di plasma mediante temperature elevatissime, nell'ordine di dieci milioni di gradi, con tecnologie ancora non disponibili ed economicamente insostenibili.

3. Nella fusione nucleare "fredda", sembra si riesca ad avvicinare i nuclei di deuterio e trizio a distanze tali da vincere la reciproca forza di repulsione utilizzando una quantità minima di energia grazie allo sfruttamento di un catalizzatore. Se il fenomeno sia dovuto alla fusione fredda o ad una fonte di energia ancora sconosciuta, al momento costituisce oggetto di controversia.

4. La locuzione Sette Sorelle venne coniata da Enrico Mattei, dopo la nomina a Commissario liquidatore dell'Agip nel 1945, per indicare le sette compagnie petrolifere più ricche al mondo in base al fatturato.

Di Massimiliano Fanni Canelles

http://www.socialnews.it/ARTICOLI2011/ARTICOLI201105/Editoriale.html


Spunta chiesa cristiana piu' antica.





Scoperta da missione italiana nel deserto del Turkmenistan.


di Silvia Lambertucci

ROMA - Scoperta da un archeologo veneziano, Gabriele Rossi Osmida, riaffiora nell'oasi di Merv, nel deserto del Turkmenistan, quella che sembra essere stata la più antica chiesa cristiana dell'Asia centrale. Il tempio risale alla fine del regno dei Parti (fine del primo-inizio del terzo secolo dopo Cristo) ed era incastonato nella struttura più antica del monumento architettonico medievale Haroba Kosht (Castello in rovina in lingua turcomanna), il cui restauro era stato commissionato dal governo del Turkmenistan alla missione di Rossi Osmida.

L'edificazione di un tempio cristiano così indietro nel tempo nel cuore dell'Asia centrale, spiega l'archeologo veneziano in una intervista pubblicata dal mensile telematico Scienzaonline.com, trova riscontro nelle testimonianze registrate da alcuni testi del IV e VI secolo che parlano della predicazione dell'apostolo Tommano (o dei suoi discepoli) nell'oasi di Merv, dove era giunto nella sua missione di evangelizzazione che poi sarebbe arrivata fino all'India.

Lavorando al restauro del Castello in rovina, la missione italiana si è imbattuta prima in una croce nestoriana in bronzo. Dopodiché , in successione, sono emersi diversi reperti di ceramica sigillata, pezzi di notevole interesse che offrono un ampio ventaglio di simboli paleocristiani: croci, pani, pesci, uva, tralci, agnelli che si abbeverano.

"Con queste scoperte ora non sussistono più dubbi - sostiene Rossi Osmida -: Haroba Kosht è stata la più antica chiesa cristiana dell'Asia Centrale". Il primo impianto della chiesa, ricostruisce l'archeologo, "non era molto ampio e riflette il sistema delle cosiddette chiese a sala diffuse in Oriente nei primi secoli della nostra era.

Un secondo impianto, più massiccio, risale all'arrivo di un nucleo cristiano nestoriano a Nerv (V secolo) che, come rilevano i documenti dell'epoca, costruì una basilica nella cittadella e un monastero (il Castello in rovina) accanto al palazzo reale sasanide. Gli antichi documenti ci trasmettono anche il nome del fondatore: Bar Gheorghys". Dopo la discesa delle orde di Gengis Khan, che distrussero Merv per ben tre volte nel giro di pochi mesi, l'oasi venne abbandonata per due secoli e non tornò più agli antichi splendori. I Nestoriani si spostarono in Iraq e Siria. E finì la storia di quella chiesa lasciata nel deserto.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cultura/2011/06/04/visualizza_new.html_841306996.html?idPhoto=1


Fusione fredda: un'energia da matti! - Un cambiamento epocale.


L’atteggiamento dello Scienziato non dovrebbe mai essere quello di negare a priori un Evento. Dovrebbe, piuttosto, essere quello di dichiarare, eventualmente, che non possiede, allo stato attuale, una spiegazione scientifica. La Scienza, insomma, è fatta meno per negare, che per affermare.

Dai giorni della malaugurata “fusione fredda” di Fleischmann e Pons (1989), la comunità scientifica si è divisa. Una minoranza (che per comodità chiameremo “i Matti”) insiste ad affermare che qualcosa accadeva, in quegli esperimenti, e che quel qualcosa, anche se molto inferiore a quanto proclamato inizialmente, valeva la pena studiare. Una larga maggioranza (i Sani) afferma, invece, la totale inconsistenza del fenomeno. Nel ventennio successivo, i canali di informazione dei Matti hanno più volte riportato di anomale emissioni di energia, in condizioni diverse e difficilmente controllabili, con gradi diversi di attendibilità. Unico fattore comune a quasi tutte queste anomalie era il fatto che si verificavano in metalli idrogenati o deuterati: Palladio e Nichel, ad esempio. Questi metalli funzionano da “spugne” di Idrogeno (o Deuterio): lo catturano nella gabbia formata dai loro nuclei e ne assorbono l’unico elettrone fra quelli che formano i legami strutturali del metallo stesso (tecnicamente, elettroni di valenza).

Perché si parla di emissioni “anomale”? Perché la potenza prodotta in questi eventi appare molto più elevata di quanto ci si aspetta dalle reazioni chimiche. Reazioni nucleari, allora? No, perché semplici calcoli ed evidenze sperimentali su nuclei “nudi” (non facenti parte di una struttura solida) mostrano che tali reazioni nucleari sono talmente improbabili da non fornire alcun effetto pratico. Un bel dilemma, dunque. Sempre che non si pensi ad una gigantesca truffa trans-nazionale dei Matti, o ad una loro totale imperizia nell’effettuare le misure. A favore dei Sani, giocava fino a ieri il fatto che queste emissioni erano spesso elusive, di difficile ripetibilità, molto intense, magari, ma sostanzialmente imprevedibili. Quindi, difficilmente catalogabili come Fatti. I Fatti vanno distinti dagli Eventi: i primi sono ripetibili e controllabili, i secondi avvengono e basta. Da Galileo in poi, lo Scienziato si occupa dei primi ed esita a parlare dei secondi. Nel corso della storia, però, molti Eventi sono stati ricondotti alla categoria dei Fatti: i fulmini, le meteore, le comete, le eruzioni vulcaniche, i terremoti. Persino la manna biblica (pare). Proprio per questo, l’atteggiamento dello Scienziato non dovrebbe mai essere quello di negare a priori un Evento. Dovrebbe, piuttosto, essere quello di dichiarare, eventualmente, che esso non possiede, allo stato attuale, una spiegazione scientifica. La Scienza, insomma, è fatta meno per negare che per affermare.

Tornando all’argomento specifico, la situazione, fino a pochi anni fa, era che le emissioni anomale di energia si presentavano come Eventi (un po’ come le Madonnine che piangono lacrime di sangue), il che le esponeva al dubbio sulla loro autenticità (un Fatto è sicuramente reale, un Evento può essere simulato e manipolato) o, comunque, all’impossibilità pratica di accertare la concatenazione cause-effetti, che prevede, come condizione essenziale, la ripetibilità dell’esperimento. Oggi, la situazione appare radicalmente mutata. Studi condotti da Sergio Focardi (Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna), prima in collaborazione con Francesco Piantelli (Università di Siena), poi proseguiti da solo, hanno reso possibile un’emissione di energia da Nichel idrogenato, moderata, ma tale da non potersi spiegare in semplici termini chimici. Di recente, poi, un’apparecchiatura inventata e brevettata da Andrea Rossi, sempre basata sul Nichel idrogenato, ha permesso di produrre una potenza termica molto maggiore, variabile da 25 a 40 Kwatt, a fronte di un’immissione di potenza elettrica nell’ordine di centinaia di watt. Per intenderci: dalla potenza necessaria a tenere accese alcune lampadine ad incandescenza, si ottiene quella assorbita da 10 o 20 lavatrici. La durata delle emissioni supera certamente la decina di ore, né si è ancora rilevata traccia di esaurimento. L’effetto è riproducibile e controllabile.

In pratica, si è passati dall’Evento al Fatto, dal “si dice” al “si misura”. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna (Ennio Bonetti, Enrico Campari, Giuseppe Levi, Mauro Villa ed io), oltre a Sergio Focardi (in pensione come Professore Emerito) possono ora studiare l’apparecchiatura di Rossi in modo continuativo ed approfondito. Ci si offre, per la prima volta, una concreta possibilità di vederci chiaro. Stabilito con precisione come avviene il fenomeno (ecco l’importanza della ripetibilità e della controllabilità), si confida che, prima o poi, emergerà anche il perché. Posto che lo si accerti, ciò che rende affascinante l’effetto è che non esistono, a tutt’oggi, spiegazioni convincenti: qual è il “combustibile” che produce l’eccesso di energia? In quanto tempo verrà consumato? C’entra davvero l’energia nucleare? Questa è la curiosità dello Scienziato, la prima e migliore molla possibile verso una ricerca seria. Poi c’è la possibilità di un enorme impatto economico-ambientale. Cosa chiedere di più? Per una volta, mi sembra davvero il caso di dare ascolto ai Matti.

Loris Ferrari
Professore Associato di Fisica della Materia
Università di Bologna Alma Mater Studiorum

http://www.socialnews.it/ARTICOLI2011/ARTICOLI201105/fusione.html


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Esclusivo/ 7 nobili ragioni per scegliere la fusione fredda nucleare.

Servizio di Vincenzo Panella – Traduzione Sara Serraiocco.

Photo: Mats Lewan, Ny Teknik

La saga dell’ E-Cat, il reattore a fusione fredda inventato dall‘ Ing. Andrea Rossi continua ad accelerare ad un ritmo impressionante. La tecnologia e’ candidata a cambiare il modo di generare, distribuire ed utilizzare l’energia in ogni parte del mondo. La reazione utilizza un metallo, il nickel, che in natura è molto abbondante ed a basso costo, al contrario di altri tipi di tecnologie che utilizzano metodi molto più aggressivi e costosi sia per l’estrazione e la conversione dell’energia sia dal punto di vista tecnologico e di impatto ambientale. La reazione e’ pulita , non produce scarti ed in caso di incidente non rilascerebbe sostanze dannose nell’ambiente. Diverse compagnie si stanno interessando all’ E-Cat, sia in Europa che in America. Una di queste, la greca Defkalion Green Technologies costruirà in ottobre un impianto da 1Mw utilizzando diversi generatori connessi in serie. Pochi giorni fa è stato annunciato l’entrata in gioco di una società americana chiamata Ampenergo, che e’ situata negli Stati Uniti e pare che siano riusciti ad aumentare l’efficienza del reattore. L’Ampenergo sarà responsabile di costruire e distribuire i generatori nel nord e nel sud America, mentre la Defkalion si occuperà del mercato europeo. Sembra che la gara alla commercializzazione si terrà fra queste due compagnie. La cosa molto strana è che i media non sembrano essere interessati a questa tecnologia rivoluzionaria che potrebbe essere paragonata alla scoperta del fuoco. Le uniche fonti al momento sono le dimostrazioni tenute dal Prof. Focardi all’Università di Bologna ed il blog dell’ Ing. Rossi, dove di tanto in tanto rilascia qualche indizio in più sulla sua invenzione, ma rifiuta categoricamente di svelare quali siano i catalizzatori usati nel reattore. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, alla fine del 2011 potremmo comprare i primi generatori E-Cat per uso domestico.

Sette ragioni per adottare il catalizzatore di energia di Rossi (E-Cat)

Ci sono molte ragioni per sostenere l’adozione e la proliferazione della tecnologia E-Cat a “fusione fredda” di Andrea Rossi, tra cui la speranza di una soluzione ai nostri problemi energetici, la pulizia dell’ambiente, il ripristino dell’economia globale, e molto altro.

Di Hank MillsPure Energy Sistems -

Una rivoluzione a “fusione fredda” è in arrivo. Questa rivoluzione inarrestabile sposterà l’economia globale lontano dai combustibili tradizionali, come petrolio, gas naturale, carbone e anche combustibili convenzionali nucleari radioattivi come l’uranio. Invece di bruciare questi combustibili inquinanti, costosi, e potenzialmente pericolosi, il mondo inizierà ad utilizzare la tecnologia del catalizzatore di energia (E-Cat) di Andrea Rossi, tra le altre tecnologie energetiche pulite del tutto innovative che stanno emergendo. La sua tecnologia a “fusione fredda” testata, provata e convalidata utilizza solo piccole quantità di idrogeno e nichel in polvere per produrre grandi quantità di energia. Questa energia è prodotta in maniera pulita ed economica, senza emissione di inquinamento durante il processo.

La nostra civiltà ha davvero bisogno di questa tecnologia, per una lunga serie di motivi. Alcuni di questi motivi saranno menzionati in questo articolo. Come per ogni nuova tecnologia, ci sarà qualcuno che si opporrà alla sua implementazione e adozione , ma le ragioni che dovrebbero spingerci ad adottare questa tecnologia , sono molteplici , il nostro futuro, quello delle nostre famiglie e della nostra specie può dipendere dalla rapida proliferazione di questa tecnologia!

La lista non segue un ordine di importanza.

Ambiente

Stiamo inquinando il nostro mondo fino all’estremo. I gas di scarico delle automobili, e di altri veicoli, inquinano la nostra atmosfera rendendo l’aria quasi irrespirabile in molte aree urbane. La continua esposizione alle particelle di ozono e di fuliggine in aria può aumentare il rischio di malattie ai polmoni, infarto e ictus. Le fuoriuscite di petrolio, come nel recente disastro del Golfo del Messico, minacciano residenti costieri, la vita marina, e il cibo raccolto dagli oceani. A peggiorare le cose, i prodotti chimici (come Corexit) utilizzati nella pulitura di tali catastrofi sono spesso molto più tossici della stessa fuoriuscita di petrolio! Naturalmente gli esseri umani non hanno una piena comprensione di tutte le variabili che controllano il clima del nostro pianeta, le emissioni di anidride carbonica stanno salendo più in alto che mai. Le nazioni precedentemente non industrializzate stanno costruendo centrali elettriche e stanno consumando più petrolio, così come i cittadini stanno utilizzando veicoli a benzina per il trasporto. E mentre il livello della qualità della vita (forse) migliora per questi cittadini, il loro livello di consumo aumenta. Iniziano a comprare iPod, telefoni cellulari e computer. Tutti questi lussi richiedono energia per essere consumati nel loro processo di fabbricazione. Il risultato è che più CO2 e altri tipi di inquinanti vengono immessi nell‘ atmosfera.

La tecnologia E-Cat potrebbe essere utilizzata per ridurre drasticamente i livelli di inquinamento. Per iniziare, le unità a “fusione fredda” di Andrea Rossi potrebbero essere collocate nelle centrali già esistenti per generare il vapore di cui hanno bisogno per produrre energia. Invece di bruciare grandi quantità di trucioli di legno, petrolio, gas naturale, o uranio, potrebbero invece essere usate piccole quantità di nichel e di gas idrogeno. Nessun inquinamento di qualsiasi forma sarebbe emessa in atmosfera!

Un ridotto consumo di combustibili fossili si tradurrebbe in un minor numero di operazioni di perforazione sia a terra che in mare. La logica suggerisce che una minore attività di perforazione comporterebbe un minor numero di incidenti, come quello accaduto nel Golfo del Messico.

In questo scenario, potrebbero anche non essere affatto necessarie operazioni di perforazione del fondo marino. Il bisogno di gas “pericoloso” potrebbe potenzialmente essere eliminato in un periodo di tempo relativamente breve.

Il riciclaggio dei materiali è anch’essa un’operazione ad alta intensità energetica. Una fonte di energia economicamente quasi gratuita potrebbe rendere questa operazione economicamente più appetibile.

Forse potrebbero essere costruiti robot e macchine alimentati a fusione fredda per disseppellire i materiali riciclabili provenienti dalle discariche e dai cantieri. Il risultato potrebbe essere meno estrazione di materiali, che potrebbero aiutarci a conservare le nostre foreste e paesaggi naturali.

L’E-Cat ci offre un modo per ripulire il nostro pianeta. I veri ambientalisti, che si preoccupano per il nostro pianeta, dovrebbero supportare questa tecnologia e dovrebbero spingere per far sì che venga rapidamente e ampiamente implementata. Solo quei falsi ambientalisti, il cui obiettivo primario è quello di stabilire un potente governo mondiale che imponga le tasse sul carbone, leggi ambientali che violano la sovranità nazionale e regolamenti che strangolano l’economia, si opporranno alla tecnologia E-Cat.

Sicurezza e fine dell’energia nucleare convenzionale basata sulla fissione

Il recente disastro ambientale avvenuto nel complesso nucleare giapponese di Fukushima può esprimere chiaramente i pericoli delle centrali nucleari convenzionali. Come molte altre centrali nucleari, i reattori di Fukushima sono posizionati in un luogo particolarmente pericoloso.

Il Giappone è situato in un’area lungo un “anello di fuoco” che è una zona calda ad alto rischio di terremoti. Un terremoto di grandi dimensioni e/o tsunami può sottrarre la tensione elettrica che è necessaria per mantenere le barre di combustibile dei reattori ad una bassa temperatura, e scongiurarne la fusione. Anche i generatori possono essere danneggiati, causando un blackout totale. Come abbiamo visto a Fukushima, ciò può portare a perdite massicce di radiazioni nell’ambiente.

La radiazione proveniente da tali reattori ha una lunga vita e può portare a conseguenza devastanti per la salute. Alcune sostanze radioattive riversate nell’ambiente a causa di catastrofi come quella di Fukushima, possono rimanere pericolosamente radioattive per generazioni. A lungo termine, possono creare rischi di cancro elevati per centinaia o migliaia di anni. Si creano zone morte in cui case, aziende agricole e imprese devono essere definitivamente abbandonate. L’energia nucleare convenzionale è una cattiva idea, punto.

La buona notizia è che la fusione fredda di nickel-idrogeno è completamente sicura. L’E-Cat di Andrea Rossi utilizza questo tipo di reazione. A differenza dei convenzionali reattori nucleari a fissione che utilizzano uranio e plutonio, all’interno del contenitore del reattore non viene immesso alcun materiale radioattivo. Solo polvere di nickel stabile e non radioattiva viene aggiunta al gas di idrogeno. Inoltre, quando l’E-Cat ha bisogno di essere rifornito, non ci sono rifiuti radioattivi da gestire. Durante il funzionamento di un E-Cat vengono prodotte solo piccole quantità di radiazioni. Questa radiazione a bassa energia può essere schermata totalmente con un paio di centimetri di piombo.

Nel peggiore dei casi, il contenitore del reattore di unità E-Cat potrebbe creparsi in un terremoto o altre catastrofi ambientali,tuttavia, in una situazione del genere non ci sarebbe bisogno di evacuare la zona, dal momento che nessun rifiuto radioattivo è prodotto dalla fusione fredda di idrogeno-nickel, non c’è nessun disastro radioattivo da fronteggiare. Inoltre, la reazione della fusione cesserebbe non appena si formasse la crepa e l’idrogeno sarebbe scaricato dal sistema.

In buona sostanza, non c’è più bisogno di energia nucleare basata sulla convenzionale fissione. La tecnologia a fusione fredda (o LENR) di Andrea Rossi può sostituire tutte le centrali nucleari (come quelle a Fukushima) sul pianeta. Oltre a eliminare un potenziale rischio di sicurezza, ci sarebbero considerevoli riduzioni dei costi. Il nickel è molto più economico rispetto all’uranio e meno costoso da trasportare, conservare e gestire. Il risparmio si potrebbe riflettere sul consumatore che acquista energia elettrica dalla centrale!

La Recessione Globale

Il mondo è nelle fasi iniziali di una recessione globale che potrebbe facilmente trasformarsi in una depressione. Come si può notare, le cause di questa recessione sono ampiamente trattate su Internet. Alcune idee ricorrenti sono l’eccessivo coinvolgimento del governo nell’economia, la spesa fuori controllo, la continua stampa di denaro da parte della Federal Reserve, i tassi di interesse artificialmente bassi che la FED ha stabilito per così tanto tempo, e ovviamente, l’aumento dei prezzi del petrolio.

Ridurre le dimensioni del governo, tagliare la spesa (soprattutto per le azioni militari), eliminare la Federal Reserve, convincere i politici a consentire il libero mercato per apportare correzioni potenzialmente dolorose, non accadranno dall’oggi al domani. L’unica soluzione rapida potrebbe essere per il Partito Repubblicano di nominare un costituzionalista come loro candidato alla presidenza per il 2012. Un candidato ideale che sosterrebbe il libero mercato potrebbe essere il deputato Ron Paul del Texas. Naturalmente, a causa degli innumerevoli guerrafondai che ci sono nel partito repubblicano, questa potrebbe essere una proposta stimolante!

Una cosa che potrebbe fare la differenza per l’economia è una rapida proliferazione della tecnologia E-Cat. La tecnologia produce una notevole quantità di energia con piccole quantità di nichel in polvere a basso costo. Cento grammi di polvere di nichel (e circa la stessa quantità di idrogeno) può alimentare una E-Cat da 10 kW per un minimo di sei mesi. Per produrre la stessa quantità di corrente un generatore convenzionale consumerebbe migliaia di dollari di carburante, mentre l’E-Cat ne impiegherebbe solo qualche dollaro (in questo caso parliamo di numeri con una sola cifra).

Tale forte riduzione del costo dell’energia potrebbe migliorare quasi ogni aspetto della nostra economia. Primo, le bollette elettriche di tutti potrebbe diminuire, non appena le centrali elettriche si convertissero dalla combustione di enormi quantità di carbone al consumo di piccole quantità di polvere di nichel e idrogeno. Naturalmente il costo del carburante non è l’unico componente nella determinazione del costo dell’energia elettrica, ma è una componente molto significativa. E ‘facile vedere una situazione in pochi anni in cui il prezzo orario di chilo-watt di energia elettrica è ridotto a metà. Ciò avverrebbe a vantaggio di ogni individuo, famiglia e impresa. Si potrebbe utilizzare il denaro risparmiato in un certo numero di modi diversi per stimolare ulteriormente l’economia.

Attualmente, il costo de petrolio è di circa 110 dollari al barile. Senza una nuova e abbondante forma di energia, il prezzo è destinato solo a salire. Quando l’E-Cat e altre tecnologie emergenti verranno incorporate in tutti i tipi di prodotti come auto, treni, scaldabagni e altri, il prezzo del petrolio potrebbe scendere drasticamente. Se il mondo spingesse questa tecnologia con abbastanza forza, fra dieci anni il prezzo dell’energia potrebbe essere dimezzato o addirittura ridotto di dieci volte.

Proviamo a prendere in considerazione per un momento un mondo in cui l’energia sia economica, i veicoli possano essere alimentati da piccole quantità di polvere di nichel,ed il prezzo di ogni singolo bene e servizio scendesse grazie ad un’energia così conveniente. Una situazione simile apporterebbe benefici enormi all’economia globale. Una nuova era di prosperità e di progresso scientifico potrebbe cominciare! Un altro vantaggio ancora più economico che proviene dalle tecnologie emergenti per l’energia libera, tra cui la E-Cat, sarà la miriade di posti di lavoro che si creeranno nella produzione, distribuzione, vendita, e tutti gli aspetti ausiliari coinvolti.

Più pace e meno guerra

Le Nazioni entrano in guerra l’una contro l’altra per un sacco di motivi. Questo è molto spiacevole, in quanto tali conflitti creano molta sofferenza umana, spreco di risorse e danneggiano l’ambiente. Una delle ragioni più comuni per cui le nazioni vanno in guerra, è per le risorse , in particolare le risorse energetiche.

Nella nostra epoca attuale, il Medio Oriente produce una grande quantità di petrolio che viene spedito in giro per il mondo per alimentare la moderna civilizzazione. Questo rende la zona una polveriera per il conflitto, come dimostrato in modo chiaro nel corso dell’ultimo decennio, e in particolare degli ultimi mesi. E ‘abbastanza ovvio che una delle ragioni principali per cui gli Stati Uniti sono entrati in guerra con l’Iraq è a causa delle loro riserve di petrolio. La NATO probabilmente non starebbe bombardamento la Libia, se la nazione non producesse petrolio. L’E-Cat potrebbe rendere tutti questi paesi produttori di petrolio molto meno significativi, perchè il petrolio non sarebbe più così importante o di valore.

Con una minore attenzione al Medio oriente e agli altri Paesi produttori di petrolio, la grandiosa e ridicolosamente costosa macchina militare degli Stati Uniti potrebbe essere ridimensionata. Invece di essere una forza militare offensiva, I rami militari potrebbero spostare la loro attenzione per fornire un’efficace difesa nazionale. Mantenendo l’esercito qui, ai confini degli Stati Uniti (invece che in giro per il mondo, in un centinaio di nazioni diverse) centinaia di miliardi di dollari potrebbero essere risparmiati ogni anno. Inoltre, innumerevoli conflitti e operazioni militari potrebbero essere evitati.

La tecnologia della fusione a freddo di Andrea Rossi è uno strumento che potrebbe unire l’umanità insieme per la causa comune di costruire una civiltà migliore. Potrebbe permetterci di lavorare per un futuro più pacifico, costruttivo e pieno di speranza! Forse, invece di sentire parlare dell’ultima zona di guerra, al telegiornale la sera, potremmo ascoltare come scendono I tassi di povertà e come le nazioni lavorino insieme per migliorare le condizioni di vita dei loro cittadini!

Una riduzione dello scetticismo patologico

La comunità scientifica, quando si tratta di tecnologie esotiche che violano le cosiddette “leggi della fisica” diventa una specie di setta. Invece di accogliere il successo di migliaia di esperimenti di successo sulla fusione fredda che sono stati effettuati negli ultimi venti anni all’incirca, hanno incessantemente cercato di respingere la fusione fredda come pseudoscienza. Indipendentemente dalla qualità dei dati forniti a sostegno della fusione fredda, si preoccupano di dare un nome a tutte le ridicole parti coinvolte nella ricerca.

Patologici oppositori scettici come Bob Park hanno chiamato i ricercatori della fusione fredda dei serpenti venditori di petrolio, ciarlatani, e promotori della scienza “voodoo”. Nel processo di condanna della ricerca sulla fusione fredda, hanno attaccato ugualmente altre nuove tecnologie. Nikola Tesla ha affrontato tale scetticismo durante la sue epoca, ma dubito abbia dovuto affrontarne di spietati, rudi e dogmatici, come quelli che esistono oggi. Invece di una scienza moderna che promuova un pensiero critico ma aperto, hanno creato un’atmosfera di terrore che fa sì che gli scienziati evitino di riportare i risultati di test controversi, teorie e scoperte. È ovvio che i poteri vengono utilizzati da tali scettici a loro vantaggio, in quanto parte del loro piano per sopprimere le nuove tecnologie. Le tecnologie come la fusione fredda danno “potere alla gente” e lo strappano al governo, corporazioni e gli attuali baroni del potere.

Promuovendo l’adozione ampia e rapida della tecnologia E-Cat stiamo esponendo una “reale tecnologia” che viene negata, condannata e ridicolizzata dagli scettici. Si tratta di qualcosa che avremmo potuto adottare venti anni fa, se tali scettici avessero chiuso la bocca e tenuto la mente più aperta.

La proclamazione della verità sulla fusione fredda potrebbe ispirare una nuova generazione di ricercatori, ingegneri e scienziati ad essere più aperti delle precedenti generazioni. Questa mancanza di scetticismo eccessivo potrebbe far sì che la prossima ondata di nuove tecnologie possa essere adottata rapidamente e con minore resistenza. Forse le prossime generazioni saranno in grado di imparare dal passato, ed evitare gli errori commessi dagli scettici del nostro tempo.

Esplorazione dello spazio

La nostra civiltà ha tutte le sue “uova” in un paniere (il pianeta che chiamiamo terra). Se accadesse un cataclisma come un asteroide, un intenso getto solare, o una pestilenza estremamente letale , la nostra specie potrebbe essere portata sull’orlo dell’estinzione. È urgente espandersi oltre questo pianeta e creare colonie da qualche altra parte nel nostro sistema solare (per iniziare) e altrove.

Al momento, la migliore tecnologia per diffondere l’umanità attraverso l’universo è rinchiusa in progetti in nero. Esiste la tecnologia per il controllo della gravità, l’inerzia, la massa, e tutti gli altri aspetti del nostro universo. Anche se sarebbe meraviglioso se tutte queste tecnologie potessero venire rilasciate già da domani, sperare che avvenga per spontanea volontà di chi le custodisce, è improbabile.

Grazie al supporto della tecnologia della fusione fredda potremmo ottenere almeno una nuova tecnologia sul mercato. L’emergere di questa potrebbe potenzialmente ispirare il rilascio di energia da parte di altre tecnologie. Come minimo, ci si potrebbe rendere conto che c’è un modo per sfruttare le forze abbondanti e inesauribili della natura a beneficio dell’umanità. Tali forze potrebbero anche includere viaggi nello spazio sicuri e veloci!

Ci sono alcuni inventori che stanno sviluppando tecnologie anti-gravità e a propulsione che, come la fusione fredda, sono stati emarginati dalla scienza ufficiale. Se questi avessero il giusto supporto che meritano, potrebbero finalmente fornire all’umanità queste tecnologie.

Anche da sola, la fusione fredda potrebbe servire come fonte di energia per le colonie sulla Luna, Marte, o anche oltre. Con una potenza illimitata, l’estrazione mineraria, la produzione di coltivazioni per l’alimentazione, la costruzione e la manutenzione dei sistemi di supporto vitale potrebbero essere resi più facili. E ‘anche possibile che la fusione fredda possa in qualche modo essere costruita in una tecnologia di propulsione. La fusione calda è stata spesso teorizzata come un modo per accorciare un viaggio su Marte da anni in pochi mesi. La fusione fredda potrebbe essere utilizzata in un modo simile?

Speranza

Le attuali condizioni di salute del pianeta sono tragiche, carestie, malattie, morte, e guerra sono ovunque. Stiamo inquinando il nostro pianeta, distruggendo l’ambiente, e uccidendo i membri della nostra specie. Se una persona seguisse solo le notizie provenienti dalle fonti ufficiali (invece dei media alternativi), ci sarebbero poche speranze per un mondo migliore. Sembra non esserci una fine alle lotte tra le nazioni, nessuna tecnologia in grado di salvarci all’orizzonte , solo maggiore sofferenza che cresce all’aumentare della popolazione.

La tecnologia E-Cat di Andrea Rossi può portare alla nostra specie qualcosa di cui abbiamo disperatamente bisogno più di tutto in questo momento, ovvero la SPERANZA:

L’E-Cat dà speranza per una nuova fonte di energia che sostituisca i combustibili tradizionali.

L’E-Cat dà speranza per un ambiente più pulito.

L’E-Cat dà speranza per un’economia globale rinnovata.

L’E-Cat dà speranza per la cooperazione tra le nazioni, invece che guerra

L’E-Cat dà speranza per un mondo con meno scettici a frenare il progresso.

L’E-Cat dà speranza per un mondo in cui non ci sono limiti al progresso tecnologico.

Forse la cosa più importante, è che l’E-Cat dà speranza per un mondo in cui la civiltà umana sopravvive al di là di questa fase iniziale di infanzia, e alla fine si espande oltre i confini della nostra preziosa ma limitata sfera blu che chiamiamo Terra.

http://ildemocratico.com/2011/05/26/esclusivo-7-nobili-ragioni-per-scegliere-la-fusione-fredda-nucleare/



Quelle mamme di Fukushima che misurano le radiazioni.


Contatori Geiger alla mano, 200 donne controllano la contaminazione e accusano: "Basta bugie, vogliamo la verità per salvare i nostri figli".


dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO
FUKUSHIMA - Di cosa ha paura? "Delle radiazioni. Uccideranno i miei figli". È appena passato il tecnico, dice che il livello delle radiazioni rientra nella norma. "Passa una volta alla settimana. Noi le registriamo tutti i giorni. Ci sono picchi spaventosi". Cosa farà? "Manderò via i miei figli. Io resterò qui a lottare". Shiori Yokoyama ci trascina in casa, apre un cassetto, tira fuori uno strumento che sembra un cronometro a mano. Lo impugna, ci guida ancora all'esterno, afferra il contatore Geiger, lo abbassa verso il terreno, osserva i valori che si alzano, si abbassano, tornano ad alzarsi fino a lanciare un sibilo costante.

"Ecco, guardi, segna 2,4 microsievert l'ora", spiega. "Arrivano a 36 al giorno, cioè 13.140 l'anno, ossia 13 millisievert l'anno. Ci sono posti dove si raggiunge i 220 l'anno: è più alto di quello della centrale". Qui si è sotto i 20 millisiervert l'anno fissati dal governo, facciamo notare. "E cosa significa: morire più tardi? Gli standard internazionali parlano di 1 millisievert l'anno. Solo dopo l'incidente alla centrale lo hanno alzato a 20. E adesso, da due settimane, lo hanno esteso ai bambini. È assurdo, questo ci fa paura. Ci sentiamo ingannate, non sappiamo quale sia la verità. Chi mente e chi nasconde. Vengono quasi tutti i giorni: medici, esperti, persino il governatore della Prefettura ci ha fatto visita. Arrivano, ci rassicurano, dicono che va tutto bene, ci invitano a mangiare latte e verdura. Dobbiamo solo aspettare che passi. Ma noi abbiamo urgenza di capire. I miei figli non possono morire.

Questa donna di 38 anni abbraccia i suoi quattro figli che ci guardano con l'aria smarrita. Il più grande ha 11 anni, il più piccolo 10 mesi. Abitano qui da sempre, assieme al padre che fa il medico. Dopo il grave incidente a Fukushima Daiichi, Shiori Yokoyama si è messa a studiare e adesso è una vera esperta di radiazioni e isotopi. Un giorno si è resa conto che qualcosa non andava. Allora ne ha parlato con le altre mamme del suo quartiere e insieme hanno deciso di organizzarsi. Oggi sono in duecento e dall'inizio del mese, ogni domenica, formano una lunga catena umana che assedia il palazzo della Prefettura. Il governo lascia fare, qualche volta accoglie una delegazione, altre le allontana. Ma loro, queste mamme esasperate, geishe trasformate da Fukushima in guerriere ecologiche, resistono: lottano per far sopravvivere i loro figli. Guidano un movimento che si allarga e rischia di contagiare altre città e altri villaggi della Prefettura.
Da metà mese, un team di Greenpeace international è sbarcato in Giappone e scandaglia tutto il perimetro dell'area evacuata con monitor e rilevatori di radiazioni. Svolge una contro inchiesta e dai dati che ha messo sulla Rete si scopre che le mamme guerriere hanno ragione. Basta guardare la mappa punteggiata da ampi cerchi rossi, gialli, arancioni e azzurri per rendersi conto che il governo e la Tepco, la società che gestisce Fukushima Daiichi, nascondono la verità.

Trenta chilometri più a nord, nel villaggio di Nishigo, c'è la casa di Atsuko Morinaga, 51 anni, mamma di un bambino di 11. Lo ha portato via. "Ad Akuba, nella prefettura di Nagano", precisa. "Mi manca ma sono serena. Lì è al sicuro. L'ho affidato ad un volontario che ha messo a disposizione la sua fattoria per accogliere i bambini fatti fuggire delle madri preoccupate. Ce ne sono tanti, so che sta bene. Non so quando tornerà. Per me è diverso: non ho un posto dove andare, devo cercare lavoro, devo mantenermi e lo Stato non mi aiuta". Anche Atsuko, come Shiori, fa parte del movimento per la verità su Fukushima. "Ho capito subito - racconta - che le autorità mentivano. Ci sono troppi interessi in ballo. Dopo le nostre proteste hanno iniziato a fare delle misurazioni nelle scuole. C'è il problema del terreno nello spazio giochi esterno. Per loro non c'era nulla di strano. Noi, con i nostri strumenti, abbiamo trovato dei picchi preoccupanti proprio sulla terra dove c'è lo scivolo dei bambini. Adesso dicono che lo rivolteranno, ma non basta: è solo un modo per tenere tranquilla la popolazione".

Chi è costretto a restare segue un rito quotidiano. I bambini indossano sempre mascherina e cappello e ogni volta che tornano a casa le mamme li passano al contatore Geiger. Sotto le scarpe, sulla testa, lungo tutti i vestiti. "Proprio ieri - ci svela mamma Atsuko - c'era stato un controllo nella scuola di mio figlio. Risultava un livello di 0,74 microsievert l'ora nell'ambiente. Con le altre mamme siamo andate nel cortile interno e la radiazione era di 5,9 microsievert l'ora. Questi sono dati. Vuol dire che ci raccontano bugie. Non ci fidiamo più". Chi può ha lasciato la regione. Chi resta, lotta. "Ho sentito che ci sono state nuove fughe radioattive con l'acqua di raffreddamento della centrale", commenta Atsuko mentre si prepara a raggiungere Tokyo. "La gente comincia a capire. È in gioco il futuro di tutti. Il futuro del Giappone".