venerdì 23 gennaio 2015

Riforma banche popolari, esposto M5S-Adusbef a Consob per aggiotaggio. - Antonio Pitoni e Giorgio Velardi

Riforma banche popolari, esposto M5S-Adusbef a Consob per aggiotaggio

Nel mirino del grillino Barbanti la “fuga di notizie” sulla riforma che impone la trasformazione in spa delle dieci più grandi: “Nessuno è intervenuto per bloccare le contrattazioni sui titoli”. E con un’interrogazione chiede di verificare anche l’operato dell'authority presieduta da Vegas. Che una petizione online vuole abolire: "Funzioni passino all'Antitrust".

I rialzi record registrati in Borsa dai titoli delle dieci banche popolari interessate dalla riforma varata dal governo stanno per piombare sul tavolo della Consob. Con un esposto che il Movimento 5 Stelle sta mettendo a punto insieme all’Adusbef e che sarà trasmesso a breve alla Commissione nazionale per le società e la Borsa, nel quale, chiedendo di fare luce su quanto accaduto lunedì a Piazza Affari, si arriva ad ipotizzare addirittura il reato di aggiotaggio. Una vicenda che il deputato Sebastiano Barbanti, componente della commissione Finanze di Montecitorio, ricostruisce nei suoi passaggi salienti. “Tutto comincia venerdì scorso quando, nella frenetica rincorsa dell’annuncio, Matteo Renzi sceglie la vetrina della direzione del Pd per anticipare imminenti provvedimenti sul credito”, ricorda. Notizia ripresa all’indomani dai principali quotidiani nazionali che, però, iniziano a diffondere anche i primi dettagli della riforma, studiata per le popolari con attivi superiori agli 8 miliardi, citando (in alcuni casi) “fonti dell’esecutivo”. C’è perfino l’indicazione della data prevista per il via libera. Quella del martedì successivo, quando il decreto sarà poi effettivamente varato dal Consiglio dei ministri.
Governo esposto - Per il M5S non ci sono dubbi: si tratta di una vera e propria fuga di notizie che, dopo il primo generico annuncio del premier (il venerdì) e le anticipazioni della stampa (il sabato), ha determinato alla riapertura dei mercati (il lunedì) l’impennata delle quotazioni azionarie dei dieci istituti di credito interessati dal provvedimento. “Vogliamo che la Consob indaghi per chiarire se, come sospettiamo, la turbativa del mercato innescata dalla divulgazione di quelle notizie configuri il reato di aggiotaggio”, spiega Barbanti. Avvertendo che, in caso di inerzia della Commissione presieduta da Giuseppe Vegas, non è escluso “un ulteriore esposto” alla Procura della Repubblica. “Anche un bambino – aggiunge – avrebbe potuto prevedere le ripercussionidi quelle dichiarazioni alla riapertura delle contrattazioni”. Quando, effettivamente, i titoli delle popolari destinatarie del decreto sono schizzati alle stelle. Come nel caso di Bpm che ha guadagnato il 14,89%, Ubi il 9,68%, Creval il 9,63%, Bper l’8,51%, Banco Popolare l’8,33% e Popolare di Sondrio l’8,06%. “Peraltro – aggiunge l’esponente del M5S – è davvero inspiegabile perché, di fronte all’evidente fuga di notizie del fine settimana, né il governo né la Consob abbiano ritenuto di intervenire per bloccare le contrattazioni sulle popolari prima della riapertura dei mercati di lunedì”.
Vigilare sul vigilante – Ma non finisce qui. Perché se dopo la presentazione dell’esposto Barbanti si aspetta che l’organo di vigilanza sulla borsa faccia chiarezza sull’accaduto, con un’interrogazione parlamentare in commissione Finanze alla Camera il deputato chiederà al ministero dell’Economia di verificare se la stessa Consob “abbia assunto tutte le azioni prescritte normativamente in particolar modo in materia di aggiotaggio”. Insomma, una richiesta all’esecutivo di vigilare sul vigilante. Non solo, il deputato del M5S solleva anche un’altra questione. Dal momento che la riforma delle popolari è stata adottata per decreto che cosa accadrebbe se, in sede di conversione, l’articolo che la introduce venisse soppresso o modificato? Domanda che nell’interrogazione viene riproposta al Mef, con l’invito a valutare l’opportunità di “assumere iniziative volte a bloccare e sanzionare ogni forma di vendita allo scoperto (vendita di azioni senza averne la proprietà, nella speranza di comprarle a un prezzo più basso prima di consegnarle al compratore, ndr) sulle banche popolari quotate”. Per scongiurare, conclude Barbanti “nuovi possibili attacchi speculativi sui titoli, stavolta al ribasso”.
Tutto all’Antitrust - Intanto, l’Adusbef guidata da Elio Lannutti, che sta collaborando con il M5S per redigere l’esposto, continua la sua battaglia contro la Consob. L’associazione dei consumatori ha addirittura dato vita a una petizione online suchange.org per chiedere al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di abolirla trasferendone poteri e funzioni all’Antitrust. L’Adusbef denuncia nel testo come la vigilanza sulle banche sia ormai ridotta a uno “spezzatino” a quattro: “La Consob per l’attività finanziaria; la Banca d’Italia per quella strettamente bancaria; l’Ivass (ex Isvap) per le attività assicurative (che ormai, vista la massiccia diffusione di prodotti “misti”, è sempre più un mercato assicurativo-finanziario) e infine per la repressione delle condotte anticoncorrenziali l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”. La petizione mira inoltre a scongiurare l’idea del governo di “assorbire le competenze della Consob in Banca d’Italia”. Meglio sarebbe, secondo l’associazione dei consumatori, trasferirle all’authority per la concorrenza che, si legge nel testo, “sin dalle origini nel 1990, ha rappresentato una felice eccezione nel desolante panorama delle autorità indipendenti italiane”.

Anomalie, mostri e mostriciattoli stanno smontando la Repubblica”. - Pancho Pardi



Tre ano­ma­lie
1) Le re­vi­sio­ni co­sti­tu­zio­na­li do­vreb­be­ro na­sce­re dal Par­la­men­to. Quel­la in corso è im­po­sta dal go­ver­no. 
2) La re­vi­sio­ne passa at­tra­ver­so un Par­la­men­to elet­to con una legge di cui sono già stati ac­cer­ta­ti pro­fi­li di in­co­sti­tu­zio­na­li­tà: do­vreb­be oc­cu­par­si di tutto meno che di cam­bia­re la Co­sti­tu­zio­ne. La Co­sti­tu­zio­ne do­vreb­be es­se­re cam­bia­ta solo da as­sem­blee elet­ti­ve elet­te con si­ste­ma pro­por­zio­na­le: pla­sma­te dal pre­mio di mag­gio­ran­za im­pon­go­no di fatto una Carta de­for­ma­ta dalla lo­gi­ca mag­gio­ri­ta­ria. 
3) Re­vi­sio­ne co­sti­tu­zio­na­le è solo quel­la in corso che de­clas­sa il Se­na­to. Ma i suoi ef­fet­ti sono in­ti­ma­men­te le­ga­ti alla mo­di­fi­ca della legge elet­to­ra­le. Que­sta non ha rango co­sti­tu­zio­na­le ma in­ci­de con forza sulla forma di go­ver­no e quin­di sul qua­dro isti­tu­zio­na­le. Nella si­tua­zio­ne ita­lia­na è im­pos­si­bi­le giu­di­ca­re se­pa­ra­ta­men­te ri­for­ma del Se­na­to e legge elet­to­ra­le. La prima raf­for­za gli ef­fet­ti della se­con­da.


Il mo­stri­ciat­to­lo. Dato e non con­ces­so che si do­ves­se pas­sa­re a un Se­na­to non elet­ti­vo, la so­lu­zio­ne scel­ta non po­te­va es­se­re peg­gio­re. 
Un Se­na­to for­ma­to da 95 sog­get­ti scel­ti dai con­si­gli re­gio­na­li (e 5 in­di­ca­ti dal capo dello Stato) è un’as­sem­blea di no­mi­na­ti che non rap­pre­sen­ta nem­me­no le Re­gio­ni ma solo i par­ti­ti di mag­gio­ran­za che le go­ver­na­no. I po­te­ri le­gi­sla­ti­vi at­tri­bui­ti a que­sto Se­na­to non elet­ti­vo (per­fi­no sulla Co­sti­tu­zio­ne) sono smi­su­ra­ti al con­fron­to con la sua con­si­sten­za ; ma in real­tà solo vir­tua­li. Si in­ven­ta il Se­na­to delle Re­gio­ni nello stes­so mo­men­to in cui la mo­di­fi­ca del Ti­to­lo V sot­trae alle re­gio­ni il go­ver­no del ter­ri­to­rio per con­se­gnar­lo al go­ver­no na­zio­na­le. Non stu­pi­sce che un Se­na­to così de­clas­sa­to sia for­ma­to solo da 100 sog­get­ti. Men­tre la Ca­me­ra resta di 630 de­pu­ta­ti. Mo­ti­vo sem­pli­ce. Al Se­na­to il pre­mio di mag­gio­ran­za non dà ri­sul­ta­ti certi; quin­di i se­na­to­ri po­te­va­no es­se­re mal­trat­ta­ti (essi del resto hanno con­tri­bui­to alla loro fine). Alla Ca­me­ra il pre­mio dà ef­fet­ti si­cu­ri e mas­sic­ci: i de­pu­ta­ti do­ve­va­no es­se­re te­nu­ti buoni.

Il mo­stro oli­gar­chi­co. Le nuova legge elet­to­ra­le man­tie­ne le so­glie di ac­ces­so anche se le ri­du­ce un po ’ per in­gra­ziar­si i pic­co­li par­ti­ti. Man­tie­ne un pre­mio in grado di tra­sfor­ma­re una mi­no­ran­za in mag­gio­ran­za. E per di più lo at­tri­bui­sce non a una coa­li­zio­ne ma alla lista che pren­de più voti. Quin­di non solo una mi­no­ran­za ma un solo par­ti­to potrà go­de­re di quel pre­mio. Circa i due terzi degli elet­ti non avran­no alcun rap­por­to di rap­pre­sen­tan­za con i cit­ta­di­ni vo­tan­ti ma sa­ran­no no­mi­na­ti dai ver­ti­ci dei loro par­ti­ti. Il voto dei cit­ta­di­ni non con­te­rà più nien­te e la Ca­me­ra sarà in preda a un’ar­bi­tra­ria oli­gar­chia. Il go­ver­no potrà pre­ten­de­re che i suoi pro­get­ti di legge siano vo­ta­ti entro ses­san­ta gior­ni: aula e com­mis­sio­ni par­la­men­ta­ri avran­no solo ruolo ser­vi­le. Tutto il po­te­re sarà del go­ver­no e in ul­ti­ma ana­li­si del suo capo. Dia­let­ti­ca de­mo­cra­ti­ca va­ni­fi­ca­ta. “La Co­sti­tu­zio­ne non dà a chi go­ver­na gli stru­men­ti per farlo” pa­ro­le di Ber­lu­sco­ni. Il Pd ha adot­ta­to il suo pro­gram­ma e, col suo aiuto di­ret­to, ha reso an­co­ra più in­ci­si­vo il po­te­re del go­ver­no sul Par­la­men­to.
La go­ver­na­bi­li­tà è tutto, la rap­pre­sen­tan­za po­li­ti­ca nulla. E i cit­ta­di­ni? I loro stru­men­ti di par­te­ci­pa­zio­ne di­ret­ta sono erosi: le firme ne­ces­sa­rie per la pre­sen­ta­zio­ne di leggi di ini­zia­ti­va po­po­la­re o per chie­de­re re­fe­ren­dum sono in­nal­za­te a cifre proi­bi­ti­ve. Quan­to tempo ci vorrà per­ché i cit­ta­di­ni che vo­ta­no Pd si ac­cor­ga­no che il loro par­ti­to sta smon­tan­do la loro Re­pub­bli­ca?

giovedì 22 gennaio 2015

Tumori, creata 'super proteina' che blocca le metastasi. Sperimentata sui topi. - Valeria Pini



Lo studio degli scienziati Stanford. Negli animali riduce fino al 90% neoplasie secondarie.

UNA 'super proteina' che può bloccare all'origine il processo che permette a un tumore di entrare nel sangue per invadere altri organi del corpo, dando origine a delle metastasi. E' stata sperimentata dall'Università di Stanford sui topi, nell'ambito di uno studio pubblicato su Nature Chemical Biology. Si tratta di una proteina ingegnerizzata, versione modificata della proteina naturale Axl, che funziona come una specie di 'esca avvelenata'. Agganciandosi a un'altra proteina denominata Gas6, le impedisce di innescare il meccanismo attraverso il quale la neoplasia può viaggiare da un tessuto all'altro. Somministrata per via intravenosa in cavie da laboratorio con tumori mammari e ovarici, la nuova proteina ha ridotto le metastasi rispettivamente del 78% e del 90% rispetto al gruppo di roditori controllo, non trattati con la sostanza. Un risultato incoraggiante che potrebbe portare in futuro a nuove cure.

Lo studio. "E' una terapia molto promettente che dagli studi preclinici sembra efficace e non tossica. Potrebbe aprire a un nuovo approccio al trattamento del cancro", spiega Amato J. Giaccia, uno degli autori. "La maggior parte dei pazienti che muoiono per un cancro sono colpiti da forme metastatiche della malattia", sottolinea Jennifer Cochran del team di ricerca. Per cercare di rallentare o bloccare le metastasi oggi si utilizza infatti la chemioterapia, che non sempre funziona e in più è gravata da pesanti effetti collaterali. 

L'esca che blocca la metastasi. Gli scienziati di Stanford hanno tentato un'altra via: cercare di impedire l'interazione fra le due proteine (Axl che si trova sulle cellule tumorali e la sua controparte circolante Gas6), che scatena la diffusione del tumore dando origine a metastasi. Quando infatti due Gas6 si agganciano a due Axl, si genera un segnale che permette al cancro di viaggiare da un organo o da un tessuto a un altro attraverso il sangue. I ricercatori hanno prodotto in laboratorio una versione alterata di Axl, che proprio come un'esca 'pesca' Gas6 nel circolo sanguigno e gli impedisce di legare e attivare le proteine Axl presenti come setole sulla superficie delle cellule malate. 

La sperimentazione non si ferma. La 'super proteina' è già avviata allo sviluppo industriale grazie a Ruga Corporation, start-up biotech di Palo Alto in California, di cui Giaccia e Cochran sono consulenti scientifici. La società ha preso in licenza la proteina ingegnerizzata e procederà a ulteriori test preclinici per verificare se la sua somministrazione possa essere sicura e potenzialmente efficace anche nell'uomo.

La ricerca italiana sul tumore al seno. Una scoperta che segue di poco quella fatta da un gruppo di studiosi italiani, ma che riguarda il cancro al seno.  I ricercatori dell'Istituto nazionale tumori di Milano hanno individuato un nuovo meccanismo responsabile delle metastasi nel tumore del seno. Alla base del processo c'è l'osteopontina, un'insospettabile proteina, normalmente presente al di fuori delle cellule e coinvolta nella regolazione di diversi processi fisiologici.


http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2014/09/21/news/tumori_creata_super_proteina_che_blocca_le_metastasi_sperimentata_sui_topi-96339352/

Bce, Draghi lancia il Quantitative easing. Acquisto titoli per 60 miliardi al mese. Euro e spread ai minimi, sale il dollaro.



Obiettivo: contrastare la deflazione e far ripartire i finanziamenti delle banche all'economia. Decisione non unanime ma meno contrastata del previsto. I rischi dell'operazione in capo alla Bce solo fino al 20%, mentre l'80% resterà in carico alle banche nazionali. Immediate le ricadute positive sui mercati.

Francoforte, 22 gennaio 2015 - E venne il giorno del Quantitative easing (SCHEDA). "Sessanta miliardi di acquisti titoli al mese", almeno "fino a settembre 2016" o, per meglio dire, "fino a quando servirà". Il nuovo intervento ingloberà i precedenti programmi di acquisti di prestiti bancari cartolarizzati (Abs) e di obbligazioni bancarie garantite (Covered bond). Lo comunica il presidente della Bce, Mario Draghi. La Banca centrale europea, come da attese, ha lasciato il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05%. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%. Ma soprattutto ha rilanciato forte sul ritmo del Qe.
MISURA FORTE - Il mercato si aspettava 50 miliardi al mese per un anno. Draghi ha alzato subito la posta fino ad almeno 1.140 miliardi complessivi, peraltro senza indicare la fine della misura straordinaria di acquisto titoli di Stato e titoli privati che si va ad aggiungere alle altre già sul tappeto e cioè ai finanziamenti a lungo termine alle banche di categoria Ltro e Tltro ((le cui restanti 6 operazioni di rifinanziamento a lungo termine avranno ora un tasso parificato alle principali operazioni di rifinanziamento dell'Eurosistema).). Obiettivo dell'intera manovra espansiva: aprire il rubinetto della liquidità, immettere denaro nell'economia reale, contrastare la deflazione e far ripartire i finanziamenti ai cittadini. C'è però il rovescio della medaglia.
CONDIVISIONE LIMITATA - Il nuovo piano di acquisti di titoli privati e pubblici della Bce prevede una condivisione dei rischi solo "al 20 per cento". L'80% del rischio resterà quindi in capo alle banche nazionali. Ci saranno altri limiti di intervento: limite emittente al 33%, limite emissione al 25%. La maturità dei titoli di Stato e di altro genere che verranno acquistati dalla Bce sarà compresa tra i due e i trenta anni. Ovviamente tenendo presenti i pesi dei singoli Paesi all'interno della Bce dove l'Italia è il terzo azionista dietro a Germania e Francia.
SCENARIO POSITIVO - "I rischi per le prospettive economiche dell'eurozona restano orientati al ribasso, ma dovrebbero diminuire grazie alle misure di politica monetaria annunciate oggi e alla continua caduta del prezzo del petrolio" è l'opinione di Draghi, apparso molto soddisfatto della svolta impressa. Naturalmente, ora la palla passa ai governi. Draghi invoca riforme, riforme e ancora riforme. Altrimenti il Qe perderà in efficienza. 
DIBATTITO INTERNO - Una decisione storica, alla quale l'Eurotower è arrivata in modo se non unanime, certamente meno scomposto di quanto ci si attendesse alla vigilia, grazie - soprattutto - alla minor condivisione del rischio. I votanti all'interno del direttivo sono 21 e il compito immane cui Mario Draghi si è dedicato fino all'ultimo è stato di minimizzare il dissenso nei confronti del Qe, contro il quale si erano schierati la Bundesbank e gli altri 'falchi' dell'Eurosistema, cioè Olanda, Lussemburgo e alcuni paesi dell'Est europeo. Ha ammesso in conferenza stampa il numero uno di Eurotower: "La decisione di avviare il Qe ha avuto una vasta maggioranza ma non è stata unanime. C'è invece stato consenso sul considerare il Qe uno strumento di politica monetaria e sulla condivisione del rischio al 20%". In generale, un gran bel risultato.
TUTTI DENTRO - E la Grecia? I titoli di Stato dei paesi più fragili saranno acquistati sulla base di determinati criteri di eleggibilità, cioè si vaglierà caso per caso. Tuttavia - chiarisce Draghi - per la Grecia non c'è alcun regime specialeC'è una deroga, che consente di comprare titoli con rating speculativo in presenza di un programma di assistenza (leggi Trojka). Quindi con l'accordo dei grandi creditori e il rispetto dei programmi concordati. Nello specifico caso della Grecia gli acquisti potranno pertanto cominciare solo a luglio, in base alle scadenze di "pagamenti dei titoli detenuti tramite il vecchio programma Smp".
SPREAD A 108 - Immediata reazione del mercato del reddito fisso all'annuncio dell'ampio Qe. Il differenziale di rendimento tra i BTp decennali e i Bund di analoga durata è sceso di venti punti base in pochi secondi: da 128 a 108 punti e si è portato al minimo di 106,7 subito dopo, per poi chiudere a 118 con il rendimento che aggiorna all'1,62% il proprio minimo storico. Molti analisti vedono a questo punto la possibilità di uno spread sotto quota 100 entro l'estate, se non già entro la primavera, se l'economia italiana ripartirà. Esempio virtuoso il bono spagnolo, oggi quotato a 97 per un rendimento dell'1,41%.
CAMBIO EURO-DOLLARO - In scia alle parole di Draghi l'euro è sceso a 1,1480 dollari rivedendo i minimi da novembre 2003, un livello già toccato lo scorso 16 gennaio quando la valuta europea scese fino a 1,1460 dollari. Buon per l'export. Soprattutto delle imprese italiane ad alto valore aggiunto.
BORSE - Dopo l'annuncio di Draghi i mercati sono schizzati in rialzo, poi hanno ritracciato pur restando in area positiva e a fine contrattazioni sono tornati di nuovo vicino ai massimi di giornata. Milano - al sesto rialzo consecutivo - è stato il listino migliore in Europa con il Ftse Mib a +2,44% e il Ftse All Share a +2,35%. Ancora acquisti sul settore bancario e in particolare su Bper +4,73%, Unicredit +3,7% e Mps 3,3%. Bene anche il risparmio gestito: Mediolanum (+4,4%) e Azimut (+3,54%). Fra gli energetici svetta Saipem (+4,37%) che ha riguadagnato quota 8 euro grazie ad alcune ricoperture. Secondo i principali broker, i mercati dell'Eurozona, che già "prezzavano" un intervento importante, potrebbero aspettare qualche giorno prima di posizionamenti di "medio-lungo" periodo nel nuovo scenario visto che è imminente l'appuntamento elettorale in Grecia che potrebbe alimentare nuove tensioni.
REAZIONI - Secondo Christine Lagarde, il direttore generale del Fmi (Fondo monetario internazionale), il Qe contribuirà a "ridurre i rischi di un'inflazione bassa per un periodo protratto aumentando le aspettative" sull'inflazione stessa e ad "abbassare i costi per prendere denaro in prestito nell'area euro". Forte il plauso del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan: il quantitative easing "è un passo importante nella direzione giusta" che è quella "di una maggiore mutualizzazione" del debito. Inoltre, "le misure della Bce daranno più certezze e più potere di acquisto permettendo anche ai cittadini di spendere di più" osserva il titolare del Mef da Davos. "Se lo stesso sforzo di acquisto massiccio di titoli fosse cominciato strategicamente e strutturalmente già nell'estate-autunno del 2011, la storia di questa crisi sarebbe stata diversa" si compiace (e al tempo stesso si rammarica) il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta. Osserva Filippo Taddei, responsabile economico del Pd: "E' la giornata della svolta: la politica monetaria cancella gli alibi, quella fiscale europea non può sfuggire alle proprie responsabilità. Dopo il coraggio monetario, è arrivato il momento della coerenza di una politica fiscale espansiva e orientata alla crescita e occupazione a livello europeo. Questa è la missione dell'Italia".

Colibrì dal ciuffetto - Lophornis ornatus









Foto presa in rete.

PERCHÈ L’AMMINISTRAZIONE OBAMA HA DECISO DI SCATENARE UN CONFLITTO RAZZIALE. - MICHAEL THOMAS

Ferguson

State of the Nation.

Nella storia americana nessun’altra amministrazione ha prodotto così tante crisi e commesso così tanti crimini passibili di impeachment come quella attuale. Il numero degli illeciti governativi e la diffusione degli scandali politici sono senza precedenti e senza paragoni. Nessun altro presidente americano si è comportato in un modo così autoritario e così impunemente. La continua condotta dittatoriale del presidente Obama è diventata così normale che molti si rivolgono a lui come se fosse un re e il primo monarca degli Stati Uniti. Per coloro che lo hanno visto gettare sistematicamente la Costituzione nella spazzatura, tiranno e despota sono le definizioni più comuni.
L’intero organo esecutivo è diventato spregevole per la sua prevedibile mancanza di rispetto della legalità e per la sua amministrazione pasticciona, per le sue dichiarazioni ingannevoli e la diplomazia fuorviante. Ogni cosa essi facciano, o non facciano, ha come fine un calcolo politico oppure degli intrighi per tornaconti personali. La continuazione della facciata del politicamente corretto appare essere il suo principio organizzativo centrale, così come la caratteristica distintiva di tanti “zar” incompetenti e di politicanti non qualificati.
Ma quanti sono gli scandali e le scorrettezze senza fine, così come le trasgressioni senza precedenti della Costituzione americana e le flagranti violazioni del diritto federale? Ecco solo alcuni dei tanti duri attacchi portati dall’amministrazione Obama:
  • Utilizzo dell’IRS (Internal Revenue Service, l’equivalente americano dell’Agenzia delle entrate, ndt) per colpire gli avversari politici;
  • Spionaggio Spericolato ed illegale ai danni dei cittadini americani e dei leader stranieri;
  • iRiscritture ripetute ed illegali del progetto di legge: “Affordable Health Care for America Act” (HR 3962, ndt);
  • Avvio di guerre non dichiarate alla Siria e alla Libia;
  • Proseguimento delle guerre illegali in Iraq e Afghanistan;
  • Disfatta di Bengasi e censura;
  • Scandalo delle intercettazioni telefoniche ai danni degli inviati dell’Associated Press;
  • Fallimento dell’operazione “Fast and Furious” (una serie di “sting operation” eseguite tra il 2006 e il 2011 da parte dell’ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) con l’obiettivo di arrivare ad individuare ed arrestare i capi dei cartelli messicani del commercio illegale di droga vendendo loro delle armi per mezzo di intermediari illegali e conclusasi in un fallimento totale);
  • Le  richieste alle aziende di generose donazioni da parte del Secretary of Health and Human Services, Kathleen Sebelius, per salvare “l’Obama care”;
  • Lo scandalo Pigford l (elargizioni e spreco di denaro pubblico a favore di piccoli gruppi di interesse, nel caso specifico agricoltori di colore, a scopi elettorali e a proposito dei quali né il presidente Obama né il procuratore generale Eric Holder potevano dirsi all’oscuro);
  • Immigration enforcement. Violazione senza sosta della legge sull’immigrazione da parte del Departement of Justice (DOJ)J. Varie denunce indicanti che l'amministrazione Obama ha sempre favorito attivamente il traffico di immigrati clandestini nel paese sono solo l’ultimo esempio degli sforzi di lunga data dell'attuale amministrazione di ignorare le vigenti leggi sull'immigrazione;
  • Dimissioni dell’amministratore della GSA (acronimo di U.S. General Service Association), Martha N. Johnson, a causa del rapporto di un Ispettore generale che rivelava l’uso improprio di denaro pubblico in occasione di una conferenza interna definita “eccessiva, dispendiosa e in alcuni casi intollerabile”. GSA è un’agenzia di servizi governativa indipendente del governo degli Stati Uniti che fornisce prodotti e mezzi di comunicazione, provvede al trasporto e al reperimento degli uffici per i dipendenti federali, sviluppando politiche di costo minimo a livello governativo e altre attività di gestione;
  • Indagini del Dipartimento di Giustizia
    sul reporter della FOX News, James Rosen, accusato di raccogliere informazioni sensibili coperte dal segreto di stato, attaccando così la libertà di stampa protetta dal primo emendamento della costituzione americana;
  • Il fiasco del Cash for Clunkers. Il Car Allowance Rebate System (CARS), altrimenti noto come "cash for clunkers", è stato un progetto da 3 miliardi dollari, destinato a fornire incentivi economici per l'acquisto di nuovi e più efficienti veicoli a basso consumo di carburante in cambio di quelli vetusti in circolazione. Il programma è stato promosso per dare uno stimolo all'economia. Di fatto, si è dimostrato un fiasco amministrativo perché i pianificatori centrali avevano sottostimato il numero di quelli che vi avrebbero aderito e inoltre troppo poco è stato il personale preposto ad evadere le pratiche, dovendo così chiedere l’aiuto dei dipendenti della Federal Aviation Administration per mandare avanti il lavoro. I concessionari auto hanno anche detto di aver dovuto anticipare il denaro ai clienti e di essere ancora in attesa di essere pagati dall’amministrazione centrale;
  •  Monsanto Protection Act
  • Indefinita Sorveglianza attraverso il National Defense Authorization Act
  • Lo scandalo finanziario della Solyndra a e di altre aziende del settore dell’energia solare;
  • Travisamento e distorsione dei fatti nella vicenda della fuoriuscita del petrolio della British Petroleum (BP) nel golfo del Messico;
  • Utilizzo del governo federale per favorire il programma LGBT (acronimo di lesbian, gay, bisexual, and trans gender, ndt);
  • Inserimento di un certificato di nascita del presidente Obama fraudolento e contraffatto sul sito internet del governo (WhiteHouse.gov);
  • Interrogativi su quale sia il reale  luogo di nascita del presidente Obama che, secondo un opuscolo della Harvard Law Review dell’anno 1991, sembrerebbe essere in Kenya (rivista dell’Università Harvard Law School dove Obama si è laureato e del cui giornale è stato il primo presidente afroamericano della storia). La questione dell’effettivo luogo di nascita del Presidente Obama è materia controversa in quanto, secondo alcuni, Obama non sarebbe nato alle Hawaii, ma in Kenya, e quindi non potrebbe essere il Presidente degli USA, dato che il secondo articolo della Costituzione americana vieta la candidatura a chiunque non sia cittadino americano per nascita;
  • Spionaggiog del Senato ad opera della CIA;
  • Avvio disastroso dell’ “Obamacare”;
  • Orchestrazione di un violento colpo di stato a Kiev e apertura di una guerra civile in Ucraina;
  • Emanazione di ordini esecutivi illegali per legiferare legiferare la nuova legge sull'immigrazione senza l'approvazione del Congresso;
  • Nomina di  candidati incompetenti nelle sedi diplomatiche delle ambasciate;
  • Incitamento all’odio razziale a Ferguson (Missouri), NewYork, Sanford (Florida) e Boston;
  • Uso di un linguaggio incitante all’odio razziale ogni qualvolta sia necessario al raggiungimento di obiettivi politici immediati;
  • Continui tentativi di provocare una definitiva guerra razziale su scala nazionale.
Gli ultimi tre punti ci dicono molto sull’uso di una determinata strategia per dividere la nazione usando un razzismo ben costruito. Questa corposa agenda razziale è stata implementata con pochi cenni d’intesa fin dall’insediamento della prima amministrazione Obama. Alla luce del crescente numero degli scandali e delle violazioni senza precedenti delle leggi effettuate da questa amministrazione, risulta evidente l’esistenza di un’offensiva senza sosta per uno scontro razziale su larga scala. Tra i fedelissimi di Obama c’è ormai la consapevolezza che non esista altro mezzo utile a distogliere l’attenzione del popolo americano dalla inarrestabile corruzione e dai numerosi illeciti che devono essere tenuti nascosti alla nazione.
Quando la popolazione non viene fuorviata con un evidente linguaggio incitante all’odio razziale, l’amministrazione Obama cerca comunque di distogliere l’attenzione dalla vera e reale guerra di classe che infuria nel paese fin dal crollo dello stock market nel 2008.

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La carta del razzismo usata come depistaggio per sviare l’attenzione dall’incombente conflitto di classe.
Ovviamente, c’è una ragione molto più importante e profonda per un così grande conflitto razziale intenzionalmente generato da Obama, dai suoi collaboratori e da tutti i Media Mainstream (MSM). La sempre più intensa guerra di classe è in corso nel paese fin da settembre 2008. La classe benestante è stata messa sotto attacco diretto da coloro che sono stati danneggiati dal più grande trasferimento di ricchezza della storia contemporanea. Ogni qualvolta si verificano molteplici cataclismi economici e finanziari come il mondo ha sperimentato dal 2008, c’è anche una simultanea e massiccia redistribuzione della ricchezza. A causa delle regole del gioco palesemente asimmetriche, il flusso di ricchezza è stato effettuato dalla classe media a quella più ricca. Così facendo, l’1% della popolazione possiede ora una quota estremamente sproporzionata della ricchezza mondiale pari al 99%.
Mentre l’inflazione sale e i salari ristagnano, la classe media (così come i ceti socioeconomici più bassi) vede la sua ricchezza permanentemente erosa. Il disagio economico, dopo essere stato impantanato per diversi anni in questo circolo vizioso di recessione e inflazione, sta diventando insopportabile per molti. Fare due o tre lavori per sopravvivere è una logica conseguenza per i lavoratori con i salari più bassi. Molti hanno raggiunto il punto di rottura e ritengono la classe politica e i vertici delle corporation responsabili delle loro difficoltà economiche se non addirittura della loro rovina finanziaria.
L’economia produttiva contro la rendita finanziaria.
I recenti disordini di Ferguson nel Missouri e di New York riguardavano molto meno la lotta fra bianchi e neri e molto più lo scontro dei ricchi e potenti contro tutti gli altri. In ogni caso (gli scontri, ndt) vertevano su questioni economiche di lavoro oltre a considerazioni di carattere finanziario generale. Tuttavia, l’1% della popolazione che vive dei profitti di Wall Street farà ogni cosa in suo potere per impedire che le vere ragioni dei disordini vengano a conoscenza di tutti. Perché?
Perché le loro vite dipendono da questo silenzio. In poche parole, se il cittadino medio americano sapesse la verità di quanto negli anni passati è stato spogliato, saccheggiato e depredato da Wall Street e dalla Federal Reserve, da Potus and Scotus (acronimi di President of the United States e Supreme Court of the United States, ndt), dai lobbisti delle corporation e dai banksters di ogni risma e colore, ci sarebbe una rivoluzione vera e propria. Il vero potere lo sa molto bene e ha quindi istruito Obama & Company a inquadrare i sempre maggiori disordini nel contesto dello scontro razziale. Infatti, le parole “RAZZISTA” e “RAZZISMO” sono state pronunciate in modo sconsiderato in tutti i due mandati di Obama. La sua amministrazione, insieme ai suoi lacchè dei Media Mainstream, marchierà come “razzista” chiunque punterà il dito sugli evidenti fallimenti dell’attuale Presidente. Anche coloro che semplicemente dissentono da Obama vengono tacciati con l’etichetta di razzisti. Questa tattica altamente distruttiva ha contribuito sostanzialmente al deterioramento del dibattito pubblico sul tema.
Quella a cui stiamo assistendo è una discriminazione razziale di lunga data, resa evidente dal peso decisivo di fattori razziali o etnici nel determinare le azioni di contenimento portate dalle forze dell'ordine nei confronti degli individui (raceprofiling) e sponsorizzata dallo stato. I pregiudizi razziali delle istituzioni vengono messi a nudo in tutta la società civile e sono sotto gli occhi di tutti. Pratiche di assunzione discriminatorie, basate sulla razza, sono state rivelate ovunque la vittima abbia la tendenza ad indugiare su Twitter oppure su Facebook. Ciascuna di queste dinamiche, sopra ogni altre, contribuisce ad un progetto sempre più grande e impercettibile volto a far scoppiare una guerra razziale su grande scala.
Obama e Holder hanno strumentalizzato (le morti di) Michael Brown e Trayvon Martin per incitare ai disordini razziali nazionali.
In entrambi i due casi l’amministrazione Obama ha approfittato delle morti dei giovani neri per infiammare ulteriormente gli animi già sufficientemente surriscaldati da questi due gravissimi incidenti. Né Michael Brown, né Trayvon Martin meritavano di morire ed entrambe le morti sono inammissibili. 
Ciò nonostante, i due episodi fornivano delle prove schiaccianti rispettivamente per la messa in stato di d’accusa e la condanna.
Nonostante ciò, né il presidente Obama, né il procuratore generale degli Stati Uniti Eric Holder avevano buone ragioni per interferire con i loro giudizi personali oppure utilizzando il loro potere istituzionale. Tutti e due hanno fatto dei tentativi sfacciati e senza precedenti per influenzare gli esiti delle inchieste. Una tale ingerenza inappropriata e provocatoria è stata praticamente ignorata dall’esecutivo locale, specialmente dal responsabile dell’ufficio legale della contea e dal suo legale supervisore costituzionale!
Questa amministrazione ha intrapreso più iniziative di ogni altra precedente relativamente alle indagini in corso sulle morti tra le minoranze di colore. Hanno anche fatto molte concessioni ai loro tirapiedi e agli esponenti del pensiero unico dei Media Mainstream perché versassero benzina sul fuoco di disordini razziali costruiti. Obama ha praticamente dato il via ai rivoltosi di Ferguson per spaccare tutto. E comunque, in ogni caso, quello che essi hanno messo a ferro e fuoco è stato il loro proprio territorio.
Poi c’è stato l’uso dei loro fantocci come il governatore democratico del Missouri Jay Nixon. Non soltanto il governatore non è riuscito ad assicurare un’adeguata protezione alle cose e alle persone nella notte dei peggiori disordini [1], ma ha anche fallito tralasciando di cambiare l’ora sconsiderata dell’annuncio (da parte del Gran Jury alle ore 20 del 24 novembre 2014) della decisione di non incriminare l’agente di polizia Darren Wilson per l’uccisione di Michael Brown il 9 agosto 2014 [2]. Una così profonda mancanza di buon senso ha fatto sì che le folle inferocite ed infiammabili di Ferguson potessero facilmente sfruttare la copertura delle tenebre per bruciare edifici, saccheggiare i negozi, distruggere la proprietà privata, etc. Questi disordini non sono stati casuali, ovviamente.

Guerra psicologica: l’assassinio di Eric Garner a New York è tutta un’altra storia.
Eric Garner era stato molestato dalla polizia di New York a causa di precedenti nella vendita di sigarette esentasse. Il giorno in cui è stato ucciso dall’agente del dipartimento di polizia di New York, Daniel Pantaleo, non era in possesso di nessuna sigaretta. Non aveva commesso alcun reato e non rappresentava una minaccia per nessuno. La verità è che né le autorità fiscali (vale a dire la città di New York) né i fabbricanti di sigarette e i loro distributori ci stanno a perdere dei guadagni in quello che è essenzialmente un racket legalizzato. Una scatola di sigarette può costare tra i 12 e i 14.50 dollari a New York. Si possono fare e/o perdere un mucchio di soldi nel fiorente mercato nero delle sigarette. Di conseguenza, qualcuno ha deciso di fare di Eric Garner un esempio per tutti. 
Il messaggio era:
Non private le casse comunali delle necessarie entrate fiscali e Non svendete il business dei prodotti del tabacco.
Ogni cosa del caso Garner puzza di bruciato. E’ quasi come se coloro che hanno architettato questo omicidio alla luce del giorno lo avessero fatto per darne il massimo risalto (mediatico) alla radio e alla televisione. (Così facendo), non solo ogni commerciante nero capirà il messaggio sottinteso molto rapidamente, ma i fomentatori dello scontro razziale potranno usare l’assassinio a sangue freddo e la brutalità della polizia per avanzare nei loro fini. Sebbene sia difficile per molti da capire, l’assassinio di Eric Garner era stato deliberatamente organizzato per far avanzare l’agenda dello scontro razziale. Basti guardare a cosa è accaduto in tutto il paese quando è stata resa pubblica la decisione di non incriminare i responsabili. Proprio perché si è trattato di un atto criminale senza senso da parte di un gruppo di sei poliziotti bianchi contro un cittadino di colore è assurto a simbolo (della discriminazione razziale, ndt) per scatenare un grande movimento popolare contro la pervasiva brutalità della polizia.
L’1% dei plutocrati contro il 99% della popolazione: il governo federale americano lavora per conto dell’oligarchia delle corporation.
Non c’è dubbio alcuno che – ovunque – la polizia è completamente FUORI CONTROLLO. Dall’11 settembre in poi la quantità e il grado di brutalità della polizia in America è drammaticamente aumentata. Tuttavia la deliberata militarizzazione dei dipartimenti di polizia in tutto il paese ha ben poco a che vedere con il terrore portato nelle comunità nere. Ha piuttosto a che fare con l’obiettivo di tenere il 99% della popolazione sotto controllo. Controllo TOTALE!
La vera ragione, dietro la scioccante brutalità della polizia e le morti ingiustificabili, risiede in quell’1% della popolazione. In breve, hanno paura. Come mai prima d’ora, sanno che ben presto dovranno far fronte a una linea di fuoco. La loro compulsiva manipolazione di tutti i mercati (borsa, bond, immobiliare, valute, commodities, derivati, ecc.) è ora ben conosciuta…e ben documentata. Tale è la loro schiacciante influenza su ogni organo governativo, federale, statale, contee e città.
Per dirla tutta, l’1% ha imposto il totale controllo sull’applicazione delle leggi in tutti i 50 stati della federazione e, attraverso il Dipartimento della sicurezza interna, su tutti dipartimenti di polizia. Questo è il loro progetto finale. La messa in scena e la coreografia degli atti di brutalità della polizia dovevano avere un impatto drammatico sulle comunità piccole e grandi. Per avere il massimo effetto, questi crimini scioccanti contro i cittadini sono diventati sempre più espliciti e terrificanti. Più la paura sarà installata nella gente, maggiore sarà l’autodifesa personale.
Gran parte di questa stupida mentalità è attualmente propagandata e perpetuata per potersi difendere dal rischio di essere feriti oppure uccisi dai poliziotti canaglia. Questa programmata guerra psicologica in corso ha preso una tale svolta verso il peggio che Internet è ormai piena di centinaia di video sulla brutalità della polizia, ognuno dei quali potrebbe essere intitolato: Colpisci e terrorizza!
Sì, questa è la situazione. Tuttavia, le persone stanno finalmente rendendosi conto del fatto che alla polizia è stata letteralmente data licenza di uccidere ... senza un valido motivo. E’ anche stata data alla polizia carta bianca in molte aree urbane per ricorrere, se necessario, ad atti di palese brutalità come quando e dove ritenga opportuno.
Qui sta la radice del problema, così come è stata affrontata ai massimi livelli dalla Plutocrazia dominante. Questa esasperante lotta di classe è stata per il momento sufficientemente arginata dai poteri forti (la Plutocrazia) semplicemente travestendola (e presentandola) come una guerra razziale su vasta scala. Questa strategia "divide et impera" è stata usata con successo nei millenni. A volte può essere la razza, a volte può essere la religione. Altre volte si può trattare di forti differenze nelle abitudini, nelle tradizioni o nelle lingue che vengono strumentalizzate per dividere e governare. Ciò nonostante, questa strategia ha quasi sempre dato i risultati desiderati se utilizzata con perizia.
La politica estera americana utilizza la stessa strategia: ricorrere alle maniere forti per scatenare le guerre.
Anche qui l’1% comincia sempre delle guerre in giro per il mondo al fine di esercitare un maggiore controllo sulle limitate risorse del pianeta. La veneranda tradizione di guerrafondai dei poteri forti si spiega col fatto che, attraverso la corsa agli armamenti, il commercio e il traffico illegale di armi, si possono fare dei profitti enormi. Grazie al complesso militare-industriale, l'1% esercita il comando e il controllo totale sulle forze armate americane. Quest’ultime sono soprattutto mobilitate per esercitare gli stessi compiti dei loro colleghi mercenari all'estero. Questo chiaro uso dei dollari dei contribuenti da parte dell’1% per proteggere i loro vasti interessi economici, sia in patria che fuori è raramente messo in discussione. E neppure è messo in discussione il frequente impiego delle forze armate in questioni locali. Almeno fino ad ora!
La costante intimidazione e le continue minacce contro il 99% della popolazione stanno venendo meno. L’era di Internet ha reso molto più difficile per loro farla franca con la solita tattica del divide et impera. E questo articolo ne è un esempio. La luce del sole ha sempre dimostrato di essere il miglior disinfettante. Mettendo allo scoperto i loro trucchi del mestiere si sentiranno esposti in un modo che sicuramente non potranno e non vorranno tollerare. Questa è l'unica cosa che la plutocrazia dominante cercherà sempre di evitare come la peste: L’ESPOSIZIONE.
Da quando il Dipartimento di Stato e la CIA hanno condotto congiuntamente un'operazione segreta durante il recente colpo di Stato di Kiev, gli agenti federali stanno implementando iniziative analoghe in tutte le comunità di colore densamente popolate della nazione. Il loro obiettivo sembra essere nientemeno che una guerra civile razziale mediatica. In questo modo i poteri forti potranno puntare eternamente il dito contro la perfetta falsa pista delle tensioni razziali. Tensioni che sono state costruite nel silenzio più assoluto e poi sono state alimentate da artisti del calibro di Barack Obama, Eric Holder, Al Sharpton, Jesse Jackson e molti altri fautori della ripugnante industria del razzismo.
Le guerre razziali sono sempre lotte di classe dissimulate.
Alla fin fine le tensioni razziali sono sempre il risultato di una spietata competizione economica. Le guerre razziali sono in realtà delle lotte di classe sotto mentite spoglie. I disordini razziali si verificano sempre durante i periodi di grandi difficoltà economiche. I risentimenti razziali sono facilmente infiammabili quando sembra che quelli che stanno dall'altra parte della barricata stiano meglio. Maggiore è la distanza tra l'1% ed il 99%, maggiori saranno la rabbia e la collera, la frustrazione e lo scoraggiamento saranno palesi.
L'amministrazione Obama è già ben nota per avere volontariamente trascurato le comunità nere in tutta la nazione. La completa mancanza di una sana politica economica e di uno sbarramento della finanza speculativa hanno spinto il paese verso un collasso monetario e una bancarotta fiscale. In verità, le conseguenze politiche, economiche e sociali della distruzione sistematica delle aziende americane da parte di Obama è catastrofica. LObamacare è servito solo a spaventare le innumerevoli imprese in tutto il paese. Le povere comunità nere hanno sostanzialmente snobbato l'ACA (acronimo di Affordable Health Care for America Act (or HR 3962)), per i costi proibitivi studiati apposta per arricchire le compagnie di assicurazione sanitaria.
Basta non andare oltre Detroit (e la sua città natale Chicago) per capire il grado di volontaria negligenza di Obama. Questa città rassomiglia a niente meno che ad una terra di nessuno. Detroit, nonostante abbia una popolazione prevalentemente nera, ha ricevuto pochissima assistenza federale, pochi aiuti finanziari o aiuti straordinari (come dire che non esce più acqua dal rubinetto). Quanto tempo potrà ancora durare questa terribile situazione prima che si verifichi un’esplosione razziale? L’angoscia per il futuro spingerà sempre gli oppressi dai cicli economici ad azioni disperate.
Questa Amministrazione è ben consapevole del suo totale fallimento per quanto riguarda la ripresa economica come il Congressional nero Caucus (gruppo di studio formato da membri di colore del Congresso che si riuniscono per fare proposte di legge, ndt) ha ripetutamente detto loro. Molti dei più onesti rappresentanti delle minoranze hanno ammesso che Obama ha dimostrato di essere un disastro senza attenuanti per i neri americani. In realtà, egli ha fatto molto poco per quanto riguarda i punti critici che impediscono il rinnovamento delle comunità, lo sviluppo degli affari e una sincera presa di coscienza dei neri americani. A causa del loro gigantesco fallimento, Obama e le sue coorti razziste hanno scelto di giocare la carta dello scontro razziale ad ogni occasione come strumento di depistaggio. Incitando alle tensioni razziali, agli scontri razziali e alle guerre razziali cercano di nascondere i loro fallimenti totali. Deviando continuamente l’attenzione della gente verso degli atti veri o fittizi di razzismo, le ragioni che stanno alla base della incombente guerra di classe non verranno mai rivelate in modo che possano essere affrontate.
Quando i disordini razziali si trasformeranno in una guerra di classe.
La semplice conoscenza dei loro piani diminuisce notevolmente le probabilità che i poteri forti abbiano successo in questa impresa sbagliata. Poiché praticamente da sempre usano le stesse subdole tattiche, sono facilmente riconoscibili dai loro comportamenti. Con gli smartphone in mano di quasi tutti coloro che lasciano la casa in questi giorni, è molto più facile catturare i loro crimini contro l'umanità in tempo reale. D’ora in poi, i poliziotti criminali dei poteri forti saranno molto più facili da inchiodare sul posto, come tutti abbiamo visto con la spietata uccisione di Eric Garner [3].
E’ nel profondo del cuore dell’imminente guerra di classe che sta il diritto umano di giustizia economica e di sicurezza finanziaria. L’unico crimine di Eric Garner è stato di vendere sigarette note come Loosies. Ma vi rendete conto che è stato ucciso solo per la vendita di singole sigarette ... esentasse?! Come accennato precedentemente, il giorno in cui Eric è stato strangolato a morte, non hanno trovato nessuna sigaretta in suo possesso. Qualcosa non torna in questo quadretto. Del tutto fuori luogo, davvero! Forse la morte di Eric Garner sarà la scintilla che farà scoppiare la tanto temuta guerra di classe che i poteri forti sono finora riusciti a rimandare con successo. Non importa quale forma prenderà la rivoluzione imminente, Noi il Popolo (@ 99%) non avremo nessun problema a riprenderci il nostro paese. Dopo tutto, è il 99% contro l'1%. Che la rivoluzione abbia inizio! E che possa essere pacifica.
Conclusione
Sempre più persone stanno arrivando a capire che gli USA Inc. sono solo - una CORPORATION. Si stanno anche rendendo conto del fatto che questa nazione è amministrata da un "governo delle Corporation, secondo le Corporation, per le Corporation".
Ci sono ora segnali e indizi dappertutto: Corporate America è stretta nella morsa del governo e dei governati. Essi possiedono praticamente tutto il necessario per vedere e controllare virtualmente ogni risorsa alla luce del sole. Dirigono i programmi di ogni televisione e canale radio, hanno il controllo di ogni Parlamento e Palazzo di giustizia, e ci dicono esattamente chi eleggere ogni due anni. Veramente, se mai il diavolo dovesse fare un patto con l'ente perfetto con cui compiere le sue azioni scellerate, INC. (in corporation, ndt) sarebbe l’entità perfetta.
Michael Thomas
Fonte: stateofthenation2012.com
Link: http://stateofthenation2012.com/?p=8885
7.12.2014

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di PAOLO

Note dell’autore
Quando nel 2008 il candidato Barack Obama era in corsa per la presidenza, circolavano molte storielle e inchieste che lo paragonavano ad Abramo Lincoln. Entrambi venivano dall’Illinois prima della loro elezione a Presidente. Entrambi erano alti e allampanati. Entrambi erano noti per essere pronti e disinvolti. Entrambi divennero presidenti in un periodo di profonda divisione della classe politica. Parlare di guerra civile e/o rivoluzione era normale, come se fosse scontato.
"Obama fu galvanizzato da queste speculazioni e lanciò la sua campagna presidenziale dalla città natale di Lincoln, Springfield nell’Illinois.”
Obama & Lincoln
La comunità New Age, in particolare, fu affascinata da questa narrazione cinica e calcolatrice. Lo stesso presidente che vinse il premio Nobel per la pace ha ordinato omicidi extragiudiziali attraverso i droni partiti da basi regolari. Obama ha al suo attivo due nuove guerre illegali in Libia e in Siria, il proseguimento delle guerre illegali in Iraq e in Afghanistan ed un colpo di stato in Ucraina che ha portato ad un’altra mortale guerra civile.
Tuttavia, il suo risultato più vergognoso rimane la ripresa della guerra fredda con la Russia e aver fatto di Vladimir Putin un nemico. Solo grazie al colore nero della pelle un presidente democratico ha potuto farla franca comportandosi in questo modo. Solo le acrobazie di un presidente mezzo bianco e mezzo nero hanno potuto deludere così tanto l’elettorato – DUE VOLTE – dopo avere continuato tutte le principali politiche della disastrosa presidenza Bush, e conservando molti degli stessi incapaci alcuni dicono sleali, politici.
In attesa della disgustosa guerra razziale e dell’incombente guerra di classe, una sola considerazione può essere fatta:
Adesso sapete perchè l’1% ha insediato un presidente di pelle nera e un procuratore generale di pelle nera durante questo periodo particolarmente difficile per la loro sopravvivenza (DEI POTERI FORTI).
Nota dell’editore
State of the Nation riconosce pienamente che la discriminazione razziale è un problema diffuso e radicato in questo paese. Esistono ancora i pregiudizi razziali in ogni sfera della vita. Le comunità nere hanno assistito a delle morti inutili con cadenza settimanale. False testimonianze, falsi arresti, falsi procedimenti giudiziari, false condanne, detenzioni abusive e l’esecuzione ingiusta di innocenti uomini neri scandisce il primato di “Sistema Ingiusto e Criminale” di questa nazione, come ben sanno le comunità nere. In realtà, le vite dei maschi neri valgono molto meno e quindi sono tolte molto più facilmente di quelle di ogni altra razza.
Note finali
[1] Missouri Lt. Gov . Rips Gov . Nix on Over Lack of National Guard Presence in Ferguson
[2] Ferguson Grand Jury Decision: Why Was The Darren Wilson Verdict Announced At Night?
[3] Eric Garner: Chokehold his own doing, or ‘death by economic regulation’?
References
FERGUSON PROTEST PSY OP: ENGINEERED RACE RIOTS AND STAGED POLICE BRUTALITY
Police Terrorism: Brutality And Killings By Cops Are Off The Charts
Articolo apparso originariamente su Story Leak

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14532

mercoledì 21 gennaio 2015

Cassazione, “Travaglio non deve risarcire Berlusconi”: aveva chiesto 10 milioni.

Cassazione, “Travaglio non deve risarcire Berlusconi”: aveva chiesto 10 milioni

L'ex Cavaliere si era ritenuto diffamato dall'intervista rilasciata dal condirettore del Fatto Quotidiano a Daniele Luttazzi nel corso di 'Satyricon' nel 2001. La Suprema Corte: "Si è trattato di cronaca, critica politica e satira legittime."

Marco Travaglio non deve versare alcun risarcimento a Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia aveva chiesto al condirettore del Fatto Quotidiano 10 milioni di euro come risarcimento danni da diffamazione per l’intervista che aveva rilasciato a Daniele Luttazzi il 14 marzo 2001 su Rai2 nel corso della trasmissione Satyricon. Al centro il libro ‘L’odore dei soldi’, sulla storia dell’ex Cavaliere e delle inchieste che lo hanno coinvolto. Per la Suprema Corte, che ha confermato la correttezza del verdetto emesso dalla Corte di Appello di Roma il 18 ottobre del 2006, si è trattato di cronaca, critica politica e satira legittime.
In modo conforme alle regole del diritto di cronaca e critica, è da escludere che Travaglio – sottolinea la Terza sezione civile della Suprema Corte – avesse “inteso accusare in modo subdolo l’onorevole Berlusconi di biechi interessi privati, di illeciti societari e di collusione con la mafia” avendo invece voluto “stigmatizzare, sicuramente con toni forti, sarcastici e sdegnati” il comportamento del candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, che “non aveva ritenuto necessario chiarire nelle opportune sedi… alcune vicende della sua attività imprenditoriale oggetto di indagini penali”.
Alle ulteriori obiezioni del leader di Forza Italia che ha insistito nel ricorso in Cassazione a sostenere che la trasmissione aveva “scopo non satirico ma politico”, la Suprema Corte replica che “l’uno scopo, di per sé, non esclude l’altro, potendo convergere entrambi a definire l’ambito della satira politica” quale è quello di una trasmissione come Satyricon “caratterizzata dall’intento di porre all’attenzione del telespettatore alcuni momenti della vita sociale e politica italiana, sottolineandone le contraddizioni e gli aspetti a volte anche negativi”.
Ad avviso della Cassazione, il verdetto di appello non ha “affatto trascurato il necessario bilanciamento dell’interesse individuale con quello sotteso alla libera manifestazione del pensiero attraverso la critica politica, effettuato correttamente sotto la lente dell’interesse pubblico alla conoscenza dell’interpretazione di fatti di cronaca”, risultati “documentati e per la maggior parte notori”, senza trasmodare “in attacchi personali volti a colpire la figura morale del soggetto criticato”.
Corretto e ‘conforme’ ai canoni della satira è stato ritenuto anche il comportamento di Luttazzi che “nel dirigere l’intervista, si è avvalso degli strumenti tipici” di questo genere, compresa la mimica. Il ricorso dell’ex premier era rivolto anche contro la RaiCarlo Freccero, ‘Ballandi entertainment‘ e Luttazzi che, poi, insieme a Michele Santoro e Enzo Biagi, fu cacciato dalla televisione pubblica dopo l’’editto bulgaro’ di Berlusconi. Ora il leader di Forza Italia deve pagare in favore della Rai 10mila e 200 euro per le spese legali del giudizio di Cassazione.