mercoledì 31 marzo 2010

ART.18: UN PRIMO PASSO PER LA DIFESA DEL LAVORO



Il ddl delega al Governo sul lavoro massacra lo Statuto dei lavoratori perché nei fatti sterilizza l’articolo 18. Si tratta dell’ennesimo provvedimento adottato dal Governo per comprimere i diritti di chi lavora. Il Presidente della Repubblica non poteva che rinviarlo alle Camere, dove ora è necessario portare avanti una ferma opposizione affinché la maggioranza compia marcia indietro.

Si tratta di un ddl ingiusto e anticostituzionale. Ingiusto perché si
costringe il lavoratore a “scegliere” di affidare le eventuali controversie con la parte datoriale ad un arbitro, chiamato a giudicarle in base ad un principio di equità e non secondo la legge. Ingiusto perché questa “scelta” avviene nel momento di massima debolezza del lavoratore stesso, cioè all’atto della sua assunzione, divenendo un obbligo e una costrizione. Ma la vera e profonda natura anticostituzionale del ddl consiste nel fatto che si impedisce automaticamente al lavoratore di rivolgersi alla magistratura, per far valere la legge, a prescindere dalla valutazione dell’arbitro stesso.

In questo modo 16 milioni di lavoratori dipendenti e 4 milioni tra precari e false partite Iva
vengono posti fuori dalla protezione della Costituzione repubblicana, esclusi dal diritto e dalla legge, privati di tutele in un passaggio economico così delicato come quello che stiamo vivendo.

L’Italia dei Valori fin dall’inizio ha denunciato questa vergogna chiedendo al Capo dello Stato di valutare le conseguenze nefaste che il provvedimento avrebbe sui diritti dei lavoratori. Io stesso ho avanzato questa richiesta in occasione della diretta streaming "
Votare informati" di settimana scorsa: per questo, la decisione presa dal presidente della Repubblica oggi, non può che rappresentare per me e per l'Italia dei Valori un primo importante risultato per chi lotta a difesa del lavoro e dei lavoratori, avendo nell’articolo 1 della Costituzione il riferimento più importante della sua azione politica.




4 commenti:

  1. Lo statuto dei lavoratori non deve essere toccato.
    Abbiamo combattuto per ottenerlo non dobbiano permettergli di sopprimerlo.
    La cosa che mi sconvolge è che questo governo è contro i lavoratori, ma nessuno, pare, se ne accorga.

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  2. A ME E' SEMBRATO PIU' CHE UN VAGITO UN TIMIDO PIGOLIO. MI SA CHE SI ANDRA' A FINIRE DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE.

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  3. Ne sono convinta anch'io. Il diritto al lavoro è sancito nel primo articolo della nostra indiscutibile Costituzione.

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