martedì 11 febbraio 2020

I 5 Stelle e la patente di coglione. - Roberta Labonia

Un’ennesima bordata d’informazione scorretta ce l’ha regalata ieri sera PresaDiretta (Rai3), format condotto da Riccardo Iacona, discettando in tema di identità e privacy.
Secondo lo Iacona e il suo staff la Casaleggio Associati (glielo ha detto l’ex uomo comunicazione del Movimento, uno ben disposto verso i 5 Stelle insomma, ma non chiedetemi il nome, non me lo ricordo), è stata l’antesignana di Cambridge Analitica, la società di consulenza e analisi dati, fondata da Steve Bannon ed altri, che fini’ in bancarotta perchè coinvolta in uno scandalo per aver usato dati Facebook per influenzare le campagne elettorali (vedi quella di Trump e quella pro Brexit). E, pensate l’originalità, Iacona è ritornato sul disco rotto secondo cui Davide Casaleggio tramite la sua Co. opererebbe in conflitto di interessi.
La risposta di Davide Casaleggio non si è fatta attendere: ha inviato una immediata e netta smentita che Iacona ha dovuto leggere durante la puntata, compreso il passaggio dove Davide ha definito diffamatorio ogni accostamento con la creatura di Steve Bannon (e qui spero che scatti la denuncia): i dati acquisiti dalla Casaleggio e Associati, ha ribadito, sono sempre stati utilizzati nel rispetto della privacy. I richiami dell’autority in tema si riferivano al 2017, quando degli hacker tentarono di attaccare la piattaforma Rousseau. Da allora in poco tempo la Casaleggio Associati ha lavorato ed ultimato una nuova piattaforma a prova di hackeraggio. Tutto verificabile.
Quindi, per l’ennesima volta, Davide ha ribadito quella che sembra una ovvietà (ma che per i disonesti intellettuali non lo è), e cioè che il suo preteso conflitto di interessi semplicemente non esiste perchè non ricopre alcun incarico politico all’interno del Movimento, essendone solo un prestatore di servizi.
Iacona per nulla intimorito, così tanto per chiosare in bellezza:
1) ha mandato in onda un audio di anonimo (per sua ammissione non sapeva di chi fosse ma lo ha definito un’attivista, forse addirittura un portavoce 5Stelle), mentre diceva peste e corna circa il funzionamento della piattaforma Rousseau in occasione delle parlamentarie del 2018.
2) a buon peso ci ha messo l’intervista ad una fuoriuscita ex europarlamentare 5Stelle (un’altra signora nessuno ben disposta verso il Movimento), che ha ventilato siano stati fatti i peggio magheggi nella selezione dei candidati. (Pure qui, tutte insinuazioni, mai uno straccio di prova).
E la porcata è stata servita, bravo Iacona.
Insomma in casa Rai il Movimento continua ad essere il grande assente e se ne continua a fare carne di porco. Ovvero, mi spiego meglio: Il Movimento è il primo ad essere presente, ma solo quanto a mistificazioni e calunnie. Ci pensano Rai2, organo ufficiale della Lega, e RAI3, organo ufficiale del PD, e lo fanno bene, mentre Rai1, sulla carta in quota 5 Stelle, continua a brillare per i suoi toni soporiferi, il suo politically correct e Il suo pluralismo.
Pluralismo e correttezza, doti che in un contesto di sana informazione costituirebbero un bellissimo attestato, in questo nostro, condotto all’insegna di colpi bassi e palesi menzogne, ti danno la patente di coglione.

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