lunedì 18 gennaio 2021

Uno stralcio del discorso del presidente Conte al Parlamento. - Lorenzo Tosa

 

A un certo punto del suo discorso alla Camera, dopo aver rivendicato le scelte fatte, le vittorie ottenute, gli sforzi e i sacrifici di tutti, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo ha detto:

“Confesso un certo disagio. Sono qui per provare a spiegare una crisi di cui i cittadini - e io stesso - non ravvisano alcun plausibile fondamento. Le nostre energie dovrebbero essere sempre orientate al Paese, invece appaiono dissipate in contrappunti sterili, incomprensibili. C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No. Abbiamo compiuto ogni sforzo per evitare che questa crisi potesse esplodere, nonostante sempre maggiori pretese, continui rilanci, concentrati non a caso su tutti i temi più divisivi tra le forze di maggioranza. Questa crisi ha aperto una ferita profonda nel Paese. Arrivati a questo punto, si volta pagina.”

Poche parole, che lasciano pochi spazi a dubbi o interpretazioni:
“Questa crisi non ha alcun fondamento”

Il senso delle istituzioni.
Il richiamo alla Costituzione.
Il primato della politica.
Sembra poco. Di questi tempi è un miracolo.

Qualunque altra strada, qualunque avventura, qualunque regalo a questa destra - anche oggi ululante e schiumante in aula - sarà ricordato come uno degli errori politici più gravi della Storia repubblicana.

A prescindere da qualunque ideologia o schieramento, chi sta con il Paese oggi sta con Conte. 

https://www.facebook.com/lorenzotosa.antigone/photos/a.476251642907003/1001130400419122/

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