lunedì 18 gennaio 2021

“Italia in pericolo, io a Roma per votare la fiducia a Conte”. - Gad Lerner

 

È domenica mezzogiorno. La senatrice a vita Liliana Segre, 90 anni, è appena tornata a casa dopo aver partecipato alla raccolta di coperte, indumenti e cibo per i senzatetto promossa da Daniele Nahum di fronte al Memoriale della Shoah di Milano, sorto intorno a quel binario 21 della Stazione Centrale da cui fu anche lei tradotta prigioniera verso Auschwitz. La sua presenza, così come l’adesione di molti cittadini donatori, ha felicemente sorpreso gli organizzatori: la Comunità ebraica, i City Angels, Progetto Arca. Ma ora Liliana Segre sta preparandosi a un viaggio imprevisto.

Dunque ha deciso di andare a Roma?

Sì, parto domani (oggi, ndr) per essere pronta a fare il mio dovere martedì a Palazzo Madama. Non partecipo ai lavori del Senato da molti mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare. Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile.

Posso chiederle come ha deciso di votare?

Certamente. Ho deciso di dare la mia fiducia al governo. Questa crisi politica improvvisa l’ho trovata del tutto incomprensibile. All’inizio pensavo di essere io che, con la mia profonda ingenuità di persona lontana dalle logiche partitiche, non riuscivo a penetrare il mistero. Poi però ho visto che quasi tutti, sia in Italia che all’estero, sono interdetti, increduli, spesso disgustati.

Ha parlato di indignazione civile…

Sì, confesso che il sentimento prevalente che mi muove è proprio quello dell’indignazione. Non riesco ad accettare che in un tempo così difficile, in cui milioni di italiani stanno facendo enormi sacrifici e guardano con angoscia al futuro, vi siano esponenti politici che non riescono a fare il piccolo sacrificio di mettere un freno a quello che Guicciardini chiamava il particulare.

Qual è il suo giudizio sull’operato del governo?

Tutti i governi del mondo, ed a maggior ragione il nostro visto che l’Italia è stata colpita dall’epidemia per prima tra i paesi europei, hanno dovuto procedere per tentativi ed errori. Come anche la scienza, del resto. Quindi è scontato che anche il governo Conte abbia fatto errori. Però mi pare che si debba riconoscere che ha fatto nell’ultimo anno un lavoro gigantesco per reggere l’urto di un’emergenza spaventosa; ed ha ottenuto una svolta storica nelle politiche europee.

Senatrice Segre, nella sua valutazione pesa anche la degenerazione violenta delle contrapposizioni politiche culminata nell’assalto al Congresso degli Stati Uniti?

Certamente, abbiamo visto fino a che punto può arrivare chi non ha a cuore il rispetto delle regole della democrazia, un bene prezioso di cui scopriamo la fragilità e che tutti siamo chiamati a tutelare.

Ricordo che questo governo è nato allorché i partiti che lo formarono ritennero di superare le forti divergenze che già allora si manifestavano, perché occorreva preservare il Paese da gravissimi pericoli. Dunque mi chiedo: ma quei pericoli sono svaniti?.

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