Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
mercoledì 31 maggio 2023
Mattarella - DEMOCRAZIA. - Renata Girardi
GIUSEPPE CONTE E IL CIRCO MEDIATICO. - Gioacchino Musumeci
La procura di Brescia ha chiesto l'archiviazione dell'indagine a carico di Giuseppe Conte. L'ex presidente del consiglio esce immacolato da un' inchiesta surreale che per taluni avrebbe preluso a chissà quale condanna penale. Che grande disappointment ! Conte Kriminal se la cava sempre, non potrà mai ambire a un posto in commissione antimafia, per entrarci bisogna avere qualche pendenza in corso: processi ne abbiamo? Farsi avanti per favore che si avvicinano le europee.
Soldati italiani feriti. - Alessandro Orsini
Pensieri, considerazioni personali.
L'orologio astronomico di Praga.
L'orologio astronomico di Praga è il più antico orologio astronomico del mondo ancora in attività.
Datata 1410, la costruzione è attribuita al mastro orologiaio Mikulas da Kadan, cittadina ceca a 110 km dalla capitale. L’opera fu inizialmente concepita a fini agricoli, in quanto fondamentale per i contadini nel rilevare i cambiamenti di stagione e le congiunture astrali.
L’Orologio, inscritto nell’ala gotica del Municipio della Città Vecchia, si compone fondamentalmente di tre parti: le finestrelle superiori con il gallo dorato e le statue degli Apostoli che si affacciano al cambio dell’ora; il quadrante astronomico centrale, a forma di astrolabio; il quadrante inferiore, in realtà un calendario rappresentante i 12 mesi dell’anno.
La fotografia dell'Archivio della città di Praga documenta i danni subiti dal Municipio Vecchio e dal suo orologio astronomico l'8 maggio 1945. L'antico edificio era stato preso di mira dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale e ne ha subito gravi danni. Mentre gran parte del municipio danneggiato è stato abbattuto dopo la guerra, l'orologio astronomico è stato ripristinato alla sua forma storica.
https://www.facebook.com/cuenews.it/photos/a.1505201263051397/3527842664120570/
martedì 30 maggio 2023
ATLANTIDE, NAN MADOL E IL POPOLO DI MU.
Che legame esiste tra Atlantide, la "città impossibile" di Nan Madol, e quello che alcuni sudamericani chiamano il 'popolo di Mu'? Procediamo con ordine.
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Proponiamo una prima domanda: Atlantide è realmente esistita? Da un punto di vista geografico, la risposta oggi è: Sì. Come viene spiegato nel libro "Atlantide 2021 - Il Continente ritrovato", (potete trovare il libro qui: https://www.amazon.it/dp/B08TVX2J59 ), un articolo della rivista "Nature", del 10 novembre 2015, intitolato "African humid periods triggered the reactivation of a large river system in Western Sahara", spiega che un fiume gigante chiamato Tamanrasett ha praticamente “tagliato” un pezzo del Nord Africa dopo l’ultimo Disgelo (14.000 - 7.500 anni fa). Quindi, nel Sahara, c'era davvero un'enorme isola! La catena montuosa della zona da tempi precedenti a Platone fino ai nostri giorni si chiama “Atlante”, quindi Platone chiamò la zona con il nome di “Atlantide” o “Terra di Atlante”.
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Come viene spiegato in dettaglio nel libro, le caratteristiche geologiche di questa 'isola gigantesca' nel Sahara corrispondono geograficamente all'isola chiamata 'Atlantide' da Platone. Il nome Atlantide è un nome greco. Non poteva quindi essere il nome originale menzionata dai sacerdoti egiziani che raccontarono la storia a Solone, e attraverso lui a Platone. Come era conosciuta quella terra dagli egiziani? Le tribù che vivevano a sud delle montagne del monte Atlante erano chiamate dagli egiziani con il termine "Mashwesh", che spesso abbreviavano in semplicemente "Ma". La loro terra era quindi conosciuta dagli egizi come "Ma", o "Terra dei Ma".
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Ora proponiamo una seconda domanda. Contrariamente a quanto detto da Platone, la "Terra di Ma" non è mai affondata sott'acqua. Come si può spiegare questa apparente incongruenza? Da quando esiste l'umanità sulla Terra, l'unico continente che è effettivamente andato sott'acqua è quello che i geologi chiamano Sundaland, che si trovava più o meno intorno a quella che oggi chiamiamo Indonesia nell'Oceano Pacifico. Un tempo si pensava che questa fosse una leggenda, ma oggi grazie ai satelliti sappiamo che c'è stato davvero un continente affondato nell'Oceano Pacifico. E questo è successo nel periodo di tempo raccontato da Platone: circa 11.500 anni fa! Secondo lo studioso francese Charles Étienne Brasseur de Bourbourg (1814 - 1874), alcuni popoli sudamericani conoscevano questo continente per sentito dire, e lo chiamavano "Mu". Inoltre, la presenza di sostanze derivate dalla cocaina in alcune mummie egiziane suggerisce che qualcuno deve essere venuto dal Sud America in Africa. Questi "ospiti" hanno portato con sé la storia del "popolo di Mu"? Se è così, si spiega facilmente perché Platone ha fatto "affondare" Atlantide. È stato vittima di un “qui pro quo”.
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A causa di un malinteso, il famoso esploratore Cristoforo Colombo chiamò con il nome di "indiani", popoli che non avevano nulla a che fare con l'India. Allo stesso modo, quando Solone (o Platone, o gli stessi egiziani) leggendo i racconti del 'Popolo di Ma' e del 'Popolo di Mu', pensavano che fossero lo stesso popolo, e che la differenza di nome fosse dovuta a una differenza di pronuncia o di trascrizione. Nella mente di Solone (o di Platone), Mu e Ma erano la stessa cosa.
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A questo punto proponiamo la terza domanda: Quanto erano antiche le civiltà di cui stiamo parlando? La città di Nan Madol, situata nel mezzo dell'Oceano Pacifico, si trova oggi su una piccola isola, ed è parzialmente allagata. L'unica spiegazione scientifica possibile per la parziale sommersione di Nan Madol è che sia stata costruita prima che l'Oceano Pacifico aumentasse il suo livello a causa dell´Ultimo Disgelo. Stiamo parlando di un periodo precedente a 14.000 anni fa! Inoltre, chi avrebbe costruito una capitale su una piccola isola in mezzo all'oceano? O dove ora c'è il mare, una volta c'era la terraferma?
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La scienza ha quindi rivelato che, almeno dal punto di vista geografico e geologico, le terre menzionate da Platone (la terra di Ma, la terra di Mu, e la "capitale" Nan Madol) esistevano davvero, nel periodo di tempo da lui menzionato. Ma ci sono molte altre oscurità da chiarire. Le civiltà che occupavano la "Terra di Ma" e la "Terra di Mu" erano davvero così avanzate come si racconta, o erano solo indigene? Come è possibile che sia scoppiata una guerra tra Atene e Atlantide (come racconta Platone nei suoi scritti), se all'epoca Atene non era ancora stata costruita?
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L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA
Puoi trovare una copia del libro a questo link
https://www.amazon.it/dp/B0BLYBDF69
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Pertini e il suo discorso sulla Nato.
«Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra…. Ma il nostro voto è ispirato anche a un’altra ragione. Questo Patto Atlantico in funzione antisovietica varrà a dividere maggiormente l’Europa, scaverà sempre più profondo il solco che già separa questo nostro tormentato continente…
Una “Santa Alleanza” in funzione antisovietica, un’associazione di nazioni, quindi, che porterà in sé le premesse di una nuova guerra e non le premesse di una pace sicura e duratura. Noi siamo contro questo Patto Atlantico dato che esso è in funzione antisovietica. Perché non dimentichiamo, infatti, come invece dimenticano i vostri padroni di oltre Oceano, quello che l’Unione Sovietica ha dato durante l’ultima guerra. Essa è la nazione che ha pagato il più alto prezzo di sangue. Senza il suo sforzo eroico le Potenze occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l’Europa dalla dittatura nazifascista…E noi socialisti sentiamo che se domani per dannata ipotesi dovesse crollare l’Unione Sovietica sotto la prepotenza della nuova “Santa Alleanza”, con L’Unione Sovietica crollerebbe il movimento operaio e crolleremmo noi socialisti…
Parecchi di voi si rallegrarono quando videro piegata sotto la dittatura fascista la classe operaia italiana e costoro non compresero che, quando in una nazione crolla la classe operaia, o tosto o tardi con la classe operaia, finisce per crollare la nazione intera… Oggi noi abbiamo sentito gridare “Viva l’Italia” quando voi avete posto il problema dell’indipendenza della patria. Ma non so quanti di coloro che oggi hanno alzato questo grido, sarebbero pronti domani veramente a impugnare le armi per difendere la patria. Molti di costoro non le hanno sapute impugnare contro i nazisti. Le hanno impugnate invece contadini e operai, i quali si sono fatti ammazzare per l’indipendenza della patria!
Onorevole Presidente del Consiglio, domenica scorsa a Venezia, in piazza San Marco, sono convenuti magliaia di partigiani da tutta l’Italia e hanno manifestato precisa la loro volontà contro la guerra, contro il Patto Atlantico e per la pace. Questi partigiani hanno manifestato la loro decisione di mettersi all’avanguardia della lotta per la pace, che è già iniziata in Italia, essi sono decisi costituire con le donne, con tutti i lavoratori una barriera umana onde la guerra non passi. Questi partigiani anche un’altra volontà hanno manifestato, ed è questa: saranno pronti con la stessa tenacia, con la stessa passione con cui si sono battuti contro i nazisti, a battersi contro le forze imperialistiche straniere qualora domani queste tentassero di trasformare l’Italia in una base per le loro azioni criminali di guerra. Per tutte queste ragioni noi voteremo contro il Patto Atlantico.»
Fonte: Web
lunedì 29 maggio 2023
IL MISTERO DI HAYU MARCA.
domenica 28 maggio 2023
Su Verga, Rosso Malpelo. - G.Middei
Vi ricordate di Verga? Di Rosso Malpelo? A quanto pare è tossico per i giovani e va bandito dalle scuole.
Susanna Tamaro al Salone del libro ha pensato bene di suggerire di far bandire Verga dalle scuole. Perché? Perché secondo la scrittrice i classici sono deleteri: «Io odiavo già alle medie. Basta». Ormai con ristezza mi rendo conto che è nata una nuova moda: disprezzare la nostra arte, la nostra letteratura, fino ad arrivare ad affermare come Formigli che la «cultura italiana non esiste».
Ma di cosa parla Rosso Malpelo? Della ferocia dell’uomo nei confronti di chi è diverso, della povertà, quelle povertà in cui sprofonda il Sud! E per fortuna che c’è qualcuno che ne ha parlato, mi permetto di aggiungere! Insegna ai giovani a riflettere sulle disuguaglianze sociali e sui soprusi perpetrati dai potenti contro i deboli. Secondo voi è tossico tutto questo?
Io ricordo ancora quasi lessi per la prima volta Rosso Malpelo, ricordo che pensai «ma perché lo odiano tanto? Soltanto perché è diverso?» Ricordo che mi commossi del dolore di questo ragazzino solo, senza padre, che aveva tutti contro. E sapete una cosa? Crescendo ho toccato con mano quest’odio: perché in una società che ha fatto dell’ignoranza un vanto e della presunzione una virtù, basta poco per essere etichettati come strani! Magari perché ti piace leggere, o perché ami la solitudine o perché te ne freghi di chi ha vinto l’ultima edizione del grande fratello o l’ultimo campionato di calcio. Ecco, tutti noi una volta nella vita ci siamo sentiti come Rosso Malpelo.
E questo dovrebbe insegnarti la scuola: a conoscere il mondo che ti circonda, a dare un nome alle tue emozioni, ad avere compassione e a prendere le parti dei più deboli. Ecco perché vorrei rispondere così alle parole della Tamaro: cosa fa crescere i ragazzi, cosa li educa al pensiero, alle emozioni, alla compassione: Rosso Malpelo o la letteratura alla melassa, come l’ha definita la fondazione Verga, che vorreste propinarci?
G.Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (Cari amici è da poco uscita la nuova ristampa del mio romanzo Clodio, se vi piacciono la storia e la filosofia, potete leggerne un estratto gratuito a questo link: https://www.amazon.it/Clodio-G-Middei/dp/8832055848
Foto - https://sites.google.com/site/mistraltimes/home/novelle-e-poesie/giovanni-verga/rosso-malpelo
#scuola #istruzione #letteratura #cultura
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HIC ET NUNC! [Qui ed Ora!] - Simone Terreni
Il Latino non è una lingua morta! Ogni settimana spiego e racconto un Motto Latino.[Quinta Puntata]
Oggi tocca a una locuzione semplice e famosa: Hic et Nunc!
Era un’espressione latina di uso comune.
Spesso attribuita in modo errato al poeta Orazio, che però la usò moltissimo e la inserì nella sua poetica.
Era spesso accompagnata a una richiesta urgente, un ordine, un adempimento. Qualcosa che non poteva essere rimandata e che doveva essere svolta il prima possibile. Qui ed ora!
La Filosofia poi ha fatto suo questo motto.
Il filosofo esistenzialista tedesco Heidegger lo usa nella sua opera più importante “Essere e tempo”.
Walter Benjamin, altro filosofo tedesco, lo cita nei suoi saggi sull’arte.
L’americano Dan Millman lo usa nel suo best seller sulla crescita personale in La via del Guerriero della Pace.
Senza contare che il concetto del "qui e ora”, ossia l'enfasi sul momento presente, la ritroviamo anche nella contro cultura americana della Beat Generation e Hippie, nel Buddhismo, nella dottrina Zen. Richard Bach la cita esplicitamente nel suo libro cult Il Gabbiano Jonathan Livingston.
Viene usata anche la forma:
HIC ET NUNC UBIQUE ET SEMPER!
[Qui ed Ora, Ovunque e Sempre]
Il motto nei secoli ha avuto un successo pazzesco e anche ai giorni d’oggi ispira le persone in tutto il mondo: Cantine, Negozi, Compagnie Teatrali, Associazioni, Organizzazioni, Aziende, Agenzie di viaggio e naturalmente Tatuaggi.
E oggi? Quale significato ha oggi?
È un invito a non procrastinare. A non vivere in funzione di un passato nostalgico o di un futuro sfuggente. Non abbiamo che il presente. Non rimandate, non posticipate, quello che deve essere fatto, va fatto proprio in questo luogo e proprio in questo momento: Qui ed ora!
Non solo: in un mondo di notifiche e di social effimeri, è anche un invito a rimanere ben concentrati su quello che stiamo facendo, vivendo: Qui ed Ora!
Infine: apprezzare quello che abbiamo, le persone che amiamo, la contemplazione della natura e il valore delle piccole cose. È una forma potente di gratitudine. Lo scopo di oggi è l’Oggi! Hic et nunc!
Mi ricorda tanto il vivere fortemente il presente di Paolo e Francesca di Dante quando leggono il libro Galeotto e poi si baciano tutti tremanti.
Lo conoscevate vero? Vi è piaciuto?
Che motto faccio la settimana prossima?
#piùlatinismi #menoinglesismi
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sabato 27 maggio 2023
Il potere del popolo. - Massimo Erbetti
venerdì 26 maggio 2023
Fossili.
I fossili si stima abbiano circa 280 milioni di anni trovati nell'Australia Occidentale.
https://www.facebook.com/photo?fbid=265602282588560&set=gm.1022497739114706&idorvanity=883782299652918la Creazione di Michelangelo.
Sapete perché nella Creazione di Adamo di Michelangelo sul soffitto della Cappella Sistina le dita di Dio e Adamo non si toccano?
Questo è uno dei dipinti più famosi al mondo, ma vi darà i brividi, se comprendete la storia che c’è dietro. La scena raffigura Dio ed Adamo che si guardano negli occhi. Dio tende la mano verso Adamo e Adamo tende la mano verso il suo creatore. Se guardate bene però noterete che c’è uno spazio che li divide, grande poco meno di un pollice. Ma perché non farli toccare?
Ecco, si racconta che quando Michelangelo completò l’affresco, i cardinali rimasero per ore ad ammirarlo, ma poi gli dissero: ‘Rifallo!’ Erano rimasti scontenti di un dettaglio apparentemente senza importanza. Michelangelo aveva disegnato le dita di Dio e di Adamo che si toccavano. I cardinali chiesero invece che le dita di entrambi fossero separate, e anzi, che il dito di Dio fosse sempre teso al massimo, ma che quello di Adamo si contraesse nell’ultima falange. Perché? Perché se l'uomo vuole toccare Dio, deve allungare il dito, ma se non allunga il dito, può vivere tutta la vita senza cercarlo. L'ultima falange del dito di Adamo rappresenterebbe il libero arbitrio della coscienza.
E se adesso osservate con più attenzione questo dipinto, noterete un altro dettaglio che a molti sfugge: la nuvola che circonda Dio in realtà ricorda la forma di un cervello umano. Il cervello è il simbolo del pensiero. Perché Michelangelo gli diede questa forma? Che cosa vi sta dicendo? Che il pensiero umano, la ricerca dell’infinito, di Dio, devono partire da voi. Se qualcun altro pensa al posto vostro, se qualcun altro vi dice in cosa credere, se rinunciate al vostro libero arbitrio, non potrete mai raggiungere ciò che state cercando.
G.Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (Cari amici è da poco uscita la nuova ristampa del mio romanzo Clodio, se vi piacciono la storia e la filosofia, potete leggerne un estratto gratuito a questo link: https://www.amazon.it/Clodio-G-Middei/dp/8832055848
#arte #arteitaliana #michelangelo
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giovedì 25 maggio 2023
Chiese di Goreme. - Turchia
ciprianomalo |
Göreme è un distretto della provincia di Nevşehir in Turchia. Dopo l'eruzione del Monte Erciyes circa 2,6 milioni di anni fa, cenere e lava hanno formato rocce morbide nella regione della Cappadocia, coprendo una regione di circa 20.000 chilometri quadrati (7.700 miglia quadrate). La roccia più morbida è stata erosa dal vento e dall'acqua, lasciando la roccia dura in cima ai pilastri, formando gli attuali camini delle fate.
Grotte di Ellora. India.
Ellora è un sito del patrimonio mondiale dell'UNESCO situato nel distretto di Aurangabad nel Maharashtra, in India. È uno dei più grandi complessi di grotte di templi indù scavati nella roccia al mondo, con opere d'arte risalenti al periodo 600-1000 d.C.
RENZI LO STRATEGA DELLA SEGA E IL PNRR. - Gioacchino Musumeci
Vettuvan Koil.
Vettuvan Koil a Kalugumalai , una città panchayat nel distretto di Thoothukudi nello stato del Tamil Nadu , nell'India meridionale , è un tempio dedicato al dio indù Shiva . Costruito nell'architettura Pandyan e nell'architettura scavata nella roccia, il tempio incompiuto fu costruito durante l'VIII secolo d.C. dai primi Pandya . Le altre parti del poggio di Kalugumalai ospitano i letti Jain di Kalugumalai dell'VIII secolo e il tempio di Kalugasalamoorthy , un tempio di Murugan . [1]
Questo tempio scavato nella roccia è notevole per la sua architettura e il metodo di costruzione. Mentre i primi governanti Pandya hanno contribuito a costruire numerosi templi rupestri e in pietra, è l'unico esempio conosciuto di un tempio monolitico dell'era Pandya che è stato scolpito in tre dimensioni, in situ dalla cima del poggio. [2]
Il tempio è mantenuto e amministrato dal Dipartimento di Archeologia del governo del Tamil Nadu come monumento protetto.
Il Vettuvan Koil si trova a Kalugumalai, circa 60 chilometri a nord di Tirunelveli e 20 chilometri a ovest di Kovilpatti . Si trova nel distretto di Thoothukudi nel Tamil Nadu meridionale . Il tempio si trova sulla cima di un poggio di pietra sul lato orientale. Si apre e si affaccia a est, ma condivide l'ingresso e un percorso pedonale dal lato ovest del poggio con i Kalugumalai Jain Beds (Highway 187). Il tempio fu costruito nell'VIII secolo insieme ai letti Kalugumalai Jain sotto il patrocinio di Parandhagan Netunjadaiyan della prima era Pandyan. [2] [3]
Architettura [ modifica ]
Il tempio è scavato da un'unica roccia in una porzione rettangolare che misura 7,5 m (25 piedi) di profondità. Le incisioni nel tempio mostrano la parte superiore del tempio, con un fondo incompiuto. Le sculture e le incisioni sono indicative dell'arte Pandyan durante il periodo. [3] La roccia di granito sembra un fiore di loto, con colline che la circondano su tre lati. Il vimana (soffitto sopra il santuario) ha nicchie di Parsavadevatas, le divinità assistenti di Shiva, come ganas, Dakshinamurthy raffigurato mentre suona un mridanga , Siva con la sua consorte Uma , ballerini, varie nicchie di Nandi (il toro sacro di Shiva) e animali come scimmie e leoni. Lo storico Sivaramamurti afferma che questo è l'unico sito in cui Dakshinamurthy è raffigurato mentre suona il Mridanga (uno strumento a percussione), mentre in tutti gli altri luoghi è raffigurato mentre suona Veena . Secondo l'epigrafista V. Vedachalam, c'è una spontaneità nelle sculture che indicano movimenti umani naturali come nella scultura di Shiva e Uma dove sembrano parlare come gente comune. [4] Il Vettuvan Koil è un tempio di Shiva incompiuto.
Le altre porzioni del poggio di Kalugumalai ospitano la dimora Jaina dell'VIII secolo (a sud-ovest di Vettuvan Koil) e il tempio di Kalugasalamoorthy all'estremità sud del poggio. [5] [6]
Gli storici hanno equiparato il tempio a templi simili in tutta l'India sulla base della classificazione monolitica e essendo scolpiti in situ da una roccia preesistente. Lo storico KV Soundara Rajan ritiene che il tempio sia simile nell'architettura a quello del tempio Virupaksha a Karnataka di Vikramaditya II durante il 734–44, il tempio Kanchi Kailasanathar costruito da Narasimhavarman II durante il 685–705 d.C. e il tempio Kailasa, Ellora di Krishna I durante il 756– 77. [7] Alcuni storici suggeriscono che le somiglianze nell'architettura siano indicative delle relazioni politiche tra i Pallava ,Rashtrakuta e Chalukya . Questo punto di vista è stato contestato da altri storici. [8]