Lo sapevate che... mentre scriveva il suo Siddharta, Hermann Hesse cadde in depressione e interruppe il suo lavoro.
Ebbe la fortuna di conoscere Carl Jung che lo aiutó a uscirne e terminò con successo il suo romanzo. Da quel momento Hesse e Jung divennero grandi amici. Un giorno erano insieme quando Hesse aprí una lettera di un giovane ragazzo, il quale gli chiedeva quali fossero le cose piú importanti nella vita di uomo. Di fronte ad una domanda del genere i due amici, non sentendosi in grado di dare una risposta, consultarono un testo di Confucio e vi trovarono la stessa domanda. La risposta di Confucio era questa: Le cose piú importanti nella vita di un uomo sono due: essere coerenti con se stessi il piú possibile e imparare ad amare.
«Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza.
Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare.»
Il brano è tratto da Sull’amore di Hesse
#letteratura #arte #cultura #filosofia
Ci si sente meglio a dare che a ricevere, come l'essere più che sembrare soddisfa il nostro ego. cetta