mercoledì 20 gennaio 2010

Le Monde: “La memoria corta degli italiani”



Craxi, o la memoria corta degli italiani”: si intitola così una “lettera dall’Italia” del corrispondente da Roma del quotidiano francese, Le Monde, pubblicata ieri.
“A 420 euro, trasporto e notti di albergo comprese, i tre aerei partiti venerdì 15 gennaio da Milano, Roma e Palermo, destinazione Hammamet sono stati subito riempiti”, esordisce Philippe Ridet, aggiungendo che a “fe d e l i ” e “nostalgici” di “colui che ha incarnato la corruzione della classe politica alla fine degli anni Ottanta e all’inizio degli anni Novanta, si sono aggiunti quest’anno tre ministri.

Avendo fatto i loro primi passi al fianco di Bettino Craxi, Franco Frattini (Esteri), Renato Brunetta (Funzione pubblica) e Maurizio Sacconi (Sanità) hanno scelto stavolta di esprimere la loro fedeltà alla luce del sole”.

A 10 anni dalla morte, se “Berlusconi, che Craxi aiutò molto a costruire il suo impero mediatico
grazie a leggi su misura” ritiene Craxi soltanto un “perseguitato”, i “nemici di ieri, soprattutto
gli ex comunisti”, “si dicono anche loro pronti a fargli un posto nel pantheon della sinistra”.

Da: "Il Fatto Quotidiano del 19 gennaio 2010.


martedì 19 gennaio 2010

Puglia, la Procura smentisce: Nichi Vendola non è indagato, oppure si?


BARI - A quanto pare, la melma delle regionali pugliesi, diventa ancora più liquamosa e densa.

A colpi di smentite, frasi ambigue e battutine, la regione meridionale si dimostra quella più piena di serpi pronte a mordere chi non permette loro di strisciare adeguatamente. Il "caso Vendola" era stato scatenato da un articolo comparso sul Corriere del Mezzogiorno di Bari e firmato da Angela Balenzano e Francesco Strippoli ""Nichi Vendola- si legge testualmente sul quodiano pugliese del Corriere - iscritto nel registro degli indagati, per concussione, per aver sponsorizzato un luminare delle Neuroscienze in un concorso da primario"

Vendola reagisce in maniera serena, parlando di "Solite notiziole che circolano da un po' per insidiare la mia vita" e rispondendo con una video lettere (
clicca qui per vederlo).

A questo punto scatta automaticamente e logicamente l'ipotesi di grossolana castroneria dei due colleghi del Corriere. Un'operazione magari pilotata da uno dei numerosissimi scontenti del Pd o, ancora, da qualche esponente del Pdl e dell'Udc.

Peccato che, dopo la smentita ufficiale che nega l'ipotesi che il governatore uscente sia indagato, la procura di Bari, attraverso
Laudati, precisi che "Non ci sono iscrizioni suscettibili di comunicazioni". Cosa significa "suscettibili di comunicazioni"? Che Vendola è iscritto in qualche altro registro ma che non si tratta di nulla di grave? Anche l'affermazione successiva che parla di "possibili strumentalizzazioni delle indagini" guardandosi bene di precisare ad opera di chi appare piuttosto ambigua.

Per il riassunto della "puntata precedente" vi rimandiamo
all'articolo
di Antonio Rispoli pubblicato questa mattina. Per le conclusioni, beh...ci affidiamo alla vostra capacità d'analisi critica.


http://www.julienews.it/notizia/politica/puglia-la-procura-smentisce-nichi-vendola-non-e-indagato-oppure-si/40060_politica_0.html


Aggressione Berlusconi, Tartaglia trasferito in ospedale. Pm dispone perizia su premier

ultimo aggiornamento: 19 gennaio, ore 21:36
Milano - (Adnkronos/Ign) - La consulenza medico-legale per accertare l'entità dell'aggressione avvenuta lo scorso 13 dicembre in piazza Duomo. Tartaglia da San Vittore al reparto psichiatrico del San Carlo di Milano. Per i medici del carcere "era forte il rischio di autolesionismo".

Milano, 19 gen. - (Adnkronos/Ign) - Il procuratore aggiunto Armando Spataro ha disposto una consulenza medico-legale per accertare la prognosi di Silvio Berlusconi dopo l'aggressione da parte di Massimo Tartaglia, l'uomo che aggredì il premier lo scorso 13 dicembre in piazza Duomo dopo un comizio.

La consulenza, come ha pubblicato oggi 'il Fatto Quotidiano', dovrà accertare la durata della malattia e i tempi di guarigione del presidente del Consiglio oltre alla sussistenza di eventuali postumi. Due esperti medico-legali visiteranno dunque Berlusconi. La perizia, si apprende in serata in ambienti giudiziari, è necessaria ai fini di una corretta imputazione, oltre ad eventuali aggravanti, a carico di Tartaglia, che oggi è stato trasferito nel reparto psichiatrico dell'ospedale San Carlo di Milano.

Il trasferimento di Tartaglia è stato deciso dal gip Cristina Di Censo con il parere favorevole del pm Armando Spataro. A determinarlo le perizie periodiche inviate dai medici del Centro clinico del carcere di San Vittore dove era detenuto Tartaglia.

Secondo i medici, infatti, per Tartaglia, era forte il rischio di gesti di autolesionismo. Fin dai primi giorni di gennaio, a quanto risulta, Tartaglia sembrava essersi chiuso in se stesso e rifiutava qualsiasi colloquio e contatti con l'esterno. La modifica delle sue condizioni psichiche, a questo punto, ha convinto il gip a spostare Tartaglia in un centro dove può essere maggiormente seguito.



ferie d'agosto













L'isola caraibica colpita da quattro scosse tremende, fino a 7,3 gradi Richter
Crollate migliaia di case e anche i nuovi palazzi dell'Onu, del governo, ospedali

Haiti devastata da un terremoto
"Una catastrofe, migliaia di morti"


PORT AU PRINCE - Una notte da incubo per Haiti dopo il terribile terremoto che ha devstato l'isola caraibica poche ore fa. Squassata da quattro scosse tremende - la prima, più forte, di 7,0-7,3 gradi Richter - nel pomeriggio di ieri (poco prima della mezzanotte italiana), la capitale di Haiti Port-Au-Prince, due milioni di abitanti, si è trasformata in un attimo in una distesa di rovine, un'enorme nube grigia di polvere con migliaia di persone inghiottite sotto le macerie. Con il calare della notte, mentre i soccorritori hanno cominciato a reagire in ordine sparso, la città è diventata una macchia di oscurità totale, popolata di spettri accasciati sulle strade senza sapere dove andare.

Le scosse.
L'ipocentro delle quattro scosse è stato ad appena 10 chilometri di profondità. Ravvicinati gli epicentri, tutti in terraferma e nelle vicinanze della capitale: a 15 km a sud-ovest la prima, a 25 km. a ovest-sud-ovest la seconda e la terza, a 30 km. a sud ovest la quarta. "Tutto ha ballato, la gente urla, le case hanno cominciato a crollare. Il caos è totale" ha detto un giornalista della Reuters sul posto.

La catastrofe.
Con il passare delle ore le dimensioni del disastro, subito definito da fonti americane "un'enorme catastrofe", assumono contorni sempre più tragici: i morti e dispersi nella sola Port-Au-Prince si conterebbero già a migliaia. Nulla si sa per ora del resto del paese: comunicazioni telefoniche interrotte, nessun straccio di notizia arriva dalle fonti ufficiali.

Nuovi palazzi crollati.
A seminare la morte gli edifici più alti e più, in teoria, moderni: crollati come cartapesta ospedali, il palazzo presidenziale, vari ministeri, hotel cosiddetti di lusso nel paese più povero delle Americhe, edifici per uomini d'affari, grandi magazzini. Anche il Quartier generale della missione militare e civile dell'Onu, che nel paese disloca ben 9.000 uomini - 7.000 militari e 2.000 poliziotti - è stato quasi raso al suolo. "


Gli aiuti. Il presidente Barack Obama e la segretaria di stato Hillary Clinton hanno promesso aiuti immediati. Anche l'Italia si è mobilitata. E la Banca mondiale ha promesso l'invio di una missione di esperti per valutare i danni e stilare piani per la ricostruzione del paese.

Gli italiani. La Farnesina sta verificando le condizioni dei circa 70 italiani che vivono ad Haiti. Non si sa al momento che cosa sia loro accaduto. Tra i 70 ci sono un certo numero di dipendenti della Ghella costruzioni di Roma. Secondo fonti diplomatiche si trovano nel nord del paese, in un'area lontana dall'epicentro del terribile sisma.
(13 gennaio 2010)

lunedì 18 gennaio 2010

Mascherine e kit: il business parallelo I COLOSSI FARMACEUTICI E L’INDOTTO -INFLUENZA - Valentina Arcovio

la mappa:

Il virus
4 milioni di contagi
210 vittime (0,005%)
Pandemia influenzale?
Dai numeri proprio
no. Da ottobre
i casi di persone
contagiate dal virus H1N1
sono stati 4,1 milioni (il picco
si è registrato nel mese di novembre).
I morti sono stati in
totale 210, cioè circa lo
0,005%.
Numeri quindi di gran lunga
inferiori a quelli patiti l’anno
passato.

Le dosi
24 milioni comprate
865 mila consumate
Anche per
quanto riguarda
le dosi di
vaccino i numeri
lasciano pochi
dubbi. Il governo ne ha acquistate
24 milioni di dosi. Ne
sono state distribuite però solo
10 milioni.
Clamorosamente inferiore
il numero di persone che al
vaccino hanno preferito
sottoporsi: appena 830 mila

La spesa
Sono costate
184 milioni di euro
Sprechi? Il
contratto siglato
dal ministero
della Salute
con la Novartis
vale 184 milioni di euro. Considerato
il flop delle vaccinazioni
non un grande investimento
per la salute pubblica
e per i cittadini-contribuenti.
Ma nonostante l’evidenza di
questi risultati il governo
continua a tacere sull’intera
vicenda.

Distribuzione-uso
Poco più del 3%
in Piemonte e Lazio
Regione cha
vai distribuzione
del vaccino
che trovi. Con un
valore comune,
comunque: gli italiani non si
sono fidati.
Il rapporto tra dosi distribuite
e somministrate lo
conferma: punta massima
in Emilia Romagna (22%),
media tra il 7 e l’8% e minimi
nel Lazio (3,4%), Val
d’Aosta e Piemonte (3,1).

Paura e medicine
Analgesici
e antibiotici a go-go
L’ effetto delle
urla e delle
grida sull’allar me
influenza ha partorito
anche altri
effetti collaterali. Finiti soprattutto
nell’assalto alle farmacie
per l’acquisto di antivirali,
analgesici e altri medicinali
per scampare alla “pe -
ste” dell’H1N1.
Ovviamente e sentitamente
i produttori del ramo ringraziano.

Da: Il Fatto Quotidiano di oggi.

Vaccino, che grande imbroglio - Sandra Amurri

La truffa dell’H1N1: più di 23 milioni di dosi inutilizzate
Gli spot del governo e la strana prelazione di Sirchia alla Novartis


Il governo
Berlusconi ha buttato via 184 milioni di euro. LaNovartis ha incassato un miliardo di euro.
Il ministero della Salute ha sottoscritto un contratto con Novartis che definire sbilanciato a favore della multinazionale svizzera è poco, ma questo lo vedremo dopo aver puntato i riflettori su un altro fatto.
Girolamo Sirchia – condannato in primo grado a tre anni per aver intascato tangenti, carcere scampato grazie all’indulto, sospeso per cinque anni dai pubblici uffici – nel 2004 quando era ministro della Sanità nel secondo governo Berlusconi, a trattativa privata (cioè senza gara pubblica) ha versato a Novartis 3 milioni di euro per avere diritto alla prelazione sull’eventuale produzione di vaccini in caso di pandemia. Ed è arrivata l’influenza H1N1.

"Costruita" la pandemia, il governo Berlusconi ha acquistato il vaccino dallaNovartis con un contratto che per le sue clausole previste è stato tenuto segreto, come "denuncia" la Corte dei Conti. 24 milioni di dosi per un costo di 184 milioni di euro da pagare anticipatamente con l’impegno da parte del governo di accollarsi la responsabilità di eventuali effetti collaterali e del pagamento nel caso di danni a terzi per motivi che non fossero attribuibili a difetti di fabbricazione.
A conti fatti i vaccini ritirati e distribuiti alle Asl sono stati pari al valore di 10 milioni contro i 184 pagati. E ne sono stati inoculati solo 865 mila. Il resto? Finiranno al macero visto che scadranno tra poco. Risultato: spreco enorme di soldi pubblici di cui nessuno risponderà. Morale: i cittadini sono stati ingannati tre volte in un colpo solo.

La prima quando l’allora viceministro e oggi ministro della Salute,
Ferruccio Fazio, ripeteva che eravamo di fronte a una pandemia mortale di dimensioni inimmaginabili creando tra la popolazione il panico.
Il secondo quando presi dall’ansia i cittadini si sono recati nei presidi ospedalieri per essere vaccinati e hanno scoperto che dovevano firmare il consenso informato in quanto il vaccino non aveva superato tutti i test obbligatori per essere immesso in commercio.
La terza quando hanno scoperto che lo Stato, cioè loro, aveva acquistato 24 milioni di dosi per 184 milioni di euro e ne aveva utilizzate 865 mila per 10 milioni di euro.

Tutt’altro esempio arriva invece dalla Polonia dove il primo ministro,
Donald Tusk ha accusato le case farmaceutiche di voler scaricare la responsabilità per eventuali effetti collaterali in quanto il vaccino non era stato sufficientemente testato. E il ministro della Salute, il medico Ewa Kopacz, ha rincarato la dose aggiungendo che se le aziende produttrici non accettavano di assumersi la responsabilità legale per ogni caso di persona danneggiata i vaccini non erano acquistabili.
Stessa cosa ha fatto la Finlandia decidendo che chi voleva vaccinarsi poteva farlo a proprie spese e a proprio rischio e pericolo perché lo Stato non avrebbe né finanziato né distribuito quel vaccino.

In Italia invece sono stati buttati via 184 milioni di euro nonostante il parere contrario di moltissimi farmacologi – compreso quello del direttore dell’Istituto di ricerca "Mario Negri" di Milano,
Garattini, secondo cui la corsa al vaccino si spiega con "la grande pressione delle industrie che ne avrebbero tratto forti guadagni" – che si trattava di un virus "dalla mite virulenza" e acquistare il vaccino non sarebbe stato "un grande affare".

Per i cittadini ma non per la Novartis, ovviamente. A questo si aggiunge che il vaccino, non casualmente a esclusione di quello americano, contiene lo squalene che secondo una ricerca condotta alla Tulane Medical School sui veterani della Guerra del Golfo vaccinati per l’antrace con un vaccino contenente l’immuno-coadiuvante MF59 (contenente lo squalene) ha dimostrato che "il 95% che ha sviluppato la Gulf War Syndrome, che ha causato migliaia di morti, aveva anticorpi verso lo squalene".

Ma sulla decisione del nostro governo pesa anche l’ombra del conflitto di interessi che è stato solo apparentemente risolto con la nomina di Fazio ministro della Salute, ruolo ricoperto da
Maurizio Sacconi la cui moglie Enrica Giorgetti è direttrice generale di Farmindustria.
Certo la Novartis che ha prodotto il vaccino non è un’azienda italiana. Ma come si può ignorare che Farmindustria aderisce in ambito internazionale alla Federazione europea (EFPIA) e a quella mondiale (FIIM–IFPMA)? Oltre al fatto che il ministero della Salute, attraverso la AIFA (Agenzia italiana farmaci), stabilisce i prezzi dei farmaci, quali ritirare dal commercio e quali no. Ha il controllo su Farmindustria (che riunisce oltre 200 imprese del farmaco operanti in Italia, nazionali e a capitale estero) rispetto all’avviamento dell’impresa, alla natura degli stabilimenti, ai prodotti, all’immissione in commercio e alla presentazione del prodotto (etichetta, foglio illustrativo e pubblicità) ecc.

Conflitto denunciato da Antefatto.it? , ignorato dai media e descritto dalla britannica Nature, una delle più antiche e prestigiose riviste scientifiche nell’articolo “Clean hands, please” (Mani pulite, per favore) in cui si legge: “Per di più le connessioni tra i ministeri della Sanità e del Welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l’associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche".