La sorveglianza notturna nella residenza privata del presidente della regione Sicilia è affidata a un corpo cui non spetterebbe questa mansione. Ma si tratta di un vero e proprio esercito "alle dipendenze" del governatore: 25mila unità sull'isola. In tutta Italia sono 70mila.
La loro missione ha poco a che fare con la tutela delle aree boschive o i reati ambientali: dal tramonto all’alba, infatti, montano la guardia alla residenza del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Dal 2008 il leader dell’Mpa fa la spola tra il capoluogo etneo e Palermo, dove, da governatore, non si è nemmeno preso la briga di cercare casa: appena eletto, annunciò che avrebbe fatto casa i putìa, come si dice in Sicilia. Quando necessario, cioè, avrebbe dormito direttamente a Palazzo d’Orleans. Casa e bottega.
Sotto casa sua a Catania, però, i forestali montano la guardia trecentosessantacinque notti l’anno: scarponi ai piedi, berretti in testa e la jeep parcheggiata sul marciapiedi, vanno via al mattino, quando arrivano le prime bancarelle della fiera.
Non che il presidio della centralissima via Pacini richieda le particolari competenze del corpo forestale: verde ce n’è poco, la tipica “fauna” del mercato di piazza Carlo Alberto prolifica senza bisogno di tutela e, quanto alla prevenzione valanghe, è difficile credere che sia prioritaria per l’incolumità di Lombardo.
Sulla carta, gli alberi siciliani sono i meglio sorvegliati d’Italia. Nell’isola ci sono poco più di cinquecentomila ettari di bosco e circa venticinquemila guardie forestali. Tanto per fare un paragone, l’intero Corpo Forestale dello Stato consta di 70mila unità.
Quello dei forestali è un vero e proprio esercito alle dirette dipendenze della Presidenza della Regione, (essendo la Sicilia una regione a statuto autonomo) che costa alle case regionali circa 170 milioni di euro l’anno e che diminuisce solo con i pensionamenti. “Non posso licenziarne nemmeno uno” si lamentava qualche mese fa il governatore Lombardo in un’intervista al Giornale.
La cosa che gli riesce meglio, del resto, è assumere: l’ultima infornata di dipendenti pubblici è stata annunciata con l’anno nuovo. Quattromila nuovi dipendenti per la sanità, ottomila stagisti (per un anno) e ventiduemila stabilizzazioni. Una mossa che farà levitare ulteriormente la spesa regionale. Secondo l’ultimo studio di Confartigianato, la Regione Sicilia spende per il proprio personale dodici volte più del Veneto: 151 milioni la spesa sostenuta dai veneti, un miliardo e settecento milioni quella per gli stipendi degli impiegati siciliani.
di Claudia Andreozzi