Roma. "Non era mai successo che l'attività legislativa venisse piegata in maniera così esplicita a interessi particolari".
E' quanto scrivono in un documento i vertici dell'Anm, affrontando la questione degli emendamenti sulla responsabilità civile e sulla prescrizione inseriti in due disegni di legge all'esame del parlamento."Nel giro di pochi giorni - osservano il presidente Luca Palamara, il vicepresidente Antonello Ardituro e il segretario Giuseppe Cascini - la maggioranza di governo ha dimostrato quale era il vero obiettivo dell'annunciata riforma epocale della giustizia: risolvere situazioni legate a singole vicende processuali, direttamente con una norma sulla prescrizione dichiaratamente destinata ad incidere sullo svolgimento di un processo in corso e indirettamente con una modifica della legge sulla responsabilità civile dei magistrati punitiva e intimidatoria".
Con la prescrizione rischio di impunità
La riduzione dei termini di prescrizione prevista dall'emendamento inserito nel ddl sul processo breve "nulla ha a che vedere" con il principio costituzionale della ragionevole durata del processo e "rischia solo di determinare l'impunità per autori di gravi delitti". E' la durissima posizione dei vertici dell'Associazione Nazionale Magistrati secondo i quali "la prescrizione del reato è una sconfitta per tutti: per lo Stato che non riesce ad accertare la responsabilità dei reati; per le vittime che non ottengono giustizia per il torto subito; per l'imputato che, se innocente, non vuole la scappatoia della prescrizione, ma una assoluzione nel merito".
La riduzione dei termini di prescrizione, scrivono Luca Palamara, Antonnello Ardituro e Giuseppe Cascini, presidente, vicepresidente e segretario del sindacato delle toghe, "è un'offesa per tutti i cittadini onesti di tutto il Paese". I vertici dell'Anm ricordano che già nel 2005 con la cosiddetta 'ex Cirielli' i termini di prescrizione erano stati "drasticamente ridotti, tanto che, nel 2009 il numero dei reati distinti per prescrizione è stato di oltre 140mila.
"In un solo anno - sottolineano i leader del sindacato delle Toghe in un documento - pi di 140mila persone accusate di un reato hanno beneficiato della scappatoia della prescrizione" ed è "evidente - aggiungono - che un ulteriore riduzione dei termini di prescrizione, in assenza di qualsiasi intervento diretto ad assicurare un migliore funzionamento del sistema giudiziario determinerà soltanto un significativo incremento del numero dei processi destinati alla prescrizione".
Per i vertici dell'Anm, "gli unici processi che potranno essere portati a termine" con questa norma "saranno quelli nei confronti dei recidivi, mentre gli incensurati avranno ottime probabilità di restare tali per sempre".
Ma, secondo Luca Palamara, Antonello Ardituro e Giuseppe Cascini, presidente, vicepresidente e segretario dell'Associazione magistrati, "è impensabile che il processo per una truffa di milioni di euro nei confronti di un incensurato si estingua, mentre debba proseguire quello per una truffa da cinque euro commessa da una persona già condannata, magari anni prima, per altro reato".
Norma su responsabilità è atto di aggressione
La modifica della legge sulla responsabilita' civile dei magistrati, inserita con un emendamento nella legge comunitaria 2010, "appare talmente assurda e disorganica da potersi spiegare soltanto come atto di aggressione nei confronti della Magistratura, diretto ad influenzarne la serenità di giudizio". Lo affermano i vertici dell'Anm ricordando che "l'interpretazione della legge e la valutazione del fatto e delle prove rappresentano il cuore dell'attività giudiziaria: pensare di sottoporre a censura tale attività con la generica e incomprensibile formula della 'manifesta violazione del diritto' è davvero irragionevole prima ancora che profondamente sbagliato".